lunedì 29 dicembre 2008

Con Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Millesimato 1997 entriamo.......

Tutto inizia quando il giovane Giulio Ferrari intraprende gli studi alla Imperial Regia Scuola di Agraria a San Michele all'Adige (Trento), per poi proseguirli alla famosa Scuola di Viticoltura a Montpellier in Francia, dopo lavorerà nel centro della zona dello Champagne, a Epernay, apprendendo tutti i segreti del "metodo classico" (o champenoise, che prende il nome della famosa regione francese, e consiste nell'indurre la rifermentazione in bottiglia dei vini attraverso l'introduzione di zuccheri e lieviti selezionati). Rientrato in Trentino, nel 1902, a soli 23 anni, riuscirà a produrre le sue prime bottiglie di Spumante, selezionatissime e dal costo proibitivo, che tuttavia non bastavano mai a soddisfare le richieste degli appassionati.
Nel 1952 Bruno Lunelli, titolare della Mescita di Vini più famosa di Trento, rilevò l'Azienda Ferrari, anche se Giulio continuò a lavorare nella "sua" cantina fino alla sua scomparsa. Nel 1969 il timone passò nelle mani dei figli di Bruno (Gino, Mauro e Franco), dal 2005 l'Azienda è retta dai nipoti (Marcello, Matteo e Camilla), ed è oggi, una grande espressione del "ben fare", tra i migliori produttori Spumanti Metodo Classico, prima in Italia e tra le prime dieci del mondo.
Il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore è prodotto, dal 1972, solo nelle migliori annate, esclusivamente con selezionatissime uve Chardonnay in purezza (provenienti dal vigneto di Maso Pianizza), raccolte a fine settembre e tenute a maturare per dieci anni su lieviti selezionati in proprie culture. Un grande bollicine, paglierino brillante con riflessi dorati, bouquet di rara intensità e fragranza, elegante ed armonico, nobile e persistente, ottimo.
Con Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Millesimato 1997 entriamo ..... nel Nuovo Anno con la speranza che il 2009 sia Ottimo per Tutti. AUGURONI.


mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale a Tutti con il Panettone "TRE MARIE".

La Storia narra che, nel 1150, una Confraternita di Cavalieri reduci dalla Prima Crociata in Terra Santa, fondò a Milano, la Scuola dei Raccomandati della Beata Vergine Maria e con essa per il sostentamento della comunità costruì un forno, dove da subito, tutti poterono trovare conforto con pane e farina. Nel quattordicesimo secolo la Confraternita prende il nome di Scuola delle Quattro Marie, in onore della Vergine Maria e delle tre Pie Donne che seguirono insieme a Lei Gesù. Non molto tempo dopo la Scuola si trasferì nella Corsia dei Servi, nel cuore di Milano, nota adesso come Corso Vittorio Emanuele. Per rispetto alla Sacra Vergine si studiò un marchio con solo le tre Marie minori. Il Forno divenne sempre più famoso, fino a diventare, nel 1800, "La Pasticceria le Tre Marie di Corso Vittorio Emanuele", rinomato luogo di riferimento per la Milano raffinata e buongustaia della Bella Epoque. Oggi, il Panettone Tre Marie è quello di sempre, Buono e Basso, come dice la vecchia ricetta (tre impasti, tre giorni di lievitazione, fino a dodici ore di lento raffreddamento e alcune lavorazioni ancora manuali), ma non solo, è fragrante, ricco di aromi naturali, soffice e delicato, frutto di una produzione fatta con sapienza e ingredienti di primissima qualità. L'Azienda non è solo panettone ma anche gelati, croissanteria e gastronomia, tutto ad altissimi livelli.
Auguro a tutti un Sereno e Felice Natale con il Panettone "Tre Marie".
http://www.tremarie.it/

lunedì 22 dicembre 2008

AORISTO' E LO CHEF MASSIMO NERI SONO SALITI IN ALTO, NON SOLO A PISTOIA, MA......

Nel centro storico di Pistoia, in Via dei Buti, un caratteristico vicolo della bella e monumentale città Toscana, c'è il Cinema Globo, e proprio sopra il cinema, al terzo piano, si trova il Ristorante Aoristò, il nome che, in greco antico, si dava al "tempo indefinito". Saliti con l'ascensore, si arriva nel locale, un'ampia sala, molto luminosa, in metallo e vetro (da cui si gode una straordinaria vista dei tetti della città, nonchè della monumentale cupola del Vasari, alta ben 59 metri, appartenente alla pregevole e storica Basilica Della Madonna Dell'Umiltà), arredata con stile spartano ma elegante e raffinato, molta cura è stata messa nella scelta delle finiture e dell'oggettistica, ovunque si denota il buon gusto. Una dozzina di tavoli allineati paralleli, con comodi spazi intorno, hanno una apparecchiatura accurata e personalizzata, la cucina è nuova, ampia moderna e ben attrezzata, animata da uno staff di giovani molto bravi : è il regno dello Chef/Patron Massimo Neri. Avere la cucina nel sangue non basta, bisogna anche riuscire a metterla in pratica con intelligenza e Massimo c'è riuscito ; finiti gli studi nel 1998 entra in cucina al Ristorante Il Castagno di Barontini a Piteccio (Pistoia), nel 2001 passa in quella del Ristorante Merlo Bianco a Montecatini Terme (Pt), dal 2003 al 2006 lavora nella cucina del Gallery Art Hotel Fusion Bar di Ferragamo a Firenze, poi, grazie anche alla sua grande passione per i viaggi e per l'Oriente, frequenta un'intenso corso di "Cucina Asiatica" a Singapore, dove apprende i segreti, le linee e gli elementi della cucina di quella parte del mondo. Tornato in terra natia, a Pistoia, per l'esattezza è nato a Ponte Buggianese (Pt), apre con dei soci, nel gennaio 2007, l'Aoristò.
Il Menù è originale, vi si sente la cultura orientale dello Chef, ma mai esageratamente forzata, sia negli accostamenti che nelle scelte; si possono degustare, con molto piacere, piatti molto interessanti, insieme ai vari tipi di ottimo pane fatto in casa, come :
- Ostriche in tempura, cipolla al sale,
- Crema di zucca, lumache pop-corn sì-nò,
- Cous cous alle triglie, spuma di scorfano,
- Ravioli di marroni,
- Pasta fabbri, salsiccia fresca di cinta, cime di rapa,
- Spring rolls di gamberi, salsa piccante,
- Maialino di cinta croccante, cicoria e finocchi al Pernod,
- Biscotto alle noci, mela e olive leccine,
- Ricotta dell'Orsigna e farina di castagne.
Ma la scelta è ampia, per tutti i gusti, ed ogni portata esalta una bella sensazione visivo/gustativa.
In sala, il bravo Edoardo Chelucci saprà sempre consigliarvi il Vino giusto e insieme alla dolcissima, affascinante Monica, vi metteranno, con classe ed esperienza, sempre a vostro agio, pronti a soddisfare ogni vostra esigenza.
La Carta dei Vini è ricca di etichette, circa seicento, la metà delle quali è divisa tra Rossi e Bianchi Italiani, ma non mancano le Bollicine, Champagne, Rosè, Rossi e Bianchi dalla Francia e dal Mondo, con un'ampia scelta anche d'importanti Magnum; tutta la Carta è estremamente selezionata sia per qualità che per qualità/prezzo.
All'Aoristò non sono amanti solo del buono ma anche del bello, infatti molto spesso organizzano, appoggiandosi ad una nota ed importante Galleria d'arte, la Continua di San Gimignano (Siena), serate dove, insieme all'ottimo cibo, artisti italiani e stranieri presentano le loro opere, soprattutto quadri e sculture.
In soli due anni l'Aoristò e lo Chef Massimo Neri sono saliti in alto, non solo a Pistoia, ma........con merito, nel Gotha della ristorazione toscana e italiana, proprio un ottimo risultato.
Aoristò Ristorante sopra il Globo
Via dei Buti, 11 - Pistoia
Tel. 0573 26506 Fax. 0573 307620
Aperto pranzo e cena, chiuso domenica e lunedì.

domenica 21 dicembre 2008

SAKURA MIMI : YOSHI UN PRANZO DA VERI GIAPPONESI.


Molto interessante,
questo nuovo articolo,
sulla "Cucina Autentica Giapponese" a Milano,
della collega Sakura Mimi. Buona lettura.




YOSHI UN PRANZO DA VERI GIAPPONESI.
E' meritata la parola "autentico" sul biglietto da visita del Ristorante Yoshi di Milano, uno dei pochi in cui si riconosce l'Identità Nazionale del Giappone e soprattutto si ritrova la Filosofia Culinaria Giapponese. Ho portato, in questo locale, un amico italiano che sosteneva di conoscere la cucina Giapponese e per lui è stata una rivelazione, MAI era stato in un posto così autentico. Bisognerebbe tenere molto bene in considerazione che solo una decina, su duecento Ristoranti, che si dichiarano giapponesi, sono veramente Giapponesi, a Milano, in gran parte si tratta di locali asiatici che per moda si sono convertiti.
Kurio Yoshinobu, cuoco e padrone di Yoshi, è nato a Osaka, dopo sette anni d'esperienza fatta come chef di "Nobu Armani" Milano, famoso Ristorante di grande successo con sede a New York, Tokio, etc., ha deciso di aprire un posto tutto suo. Il carattere e la bontà della sua cucina Asian Fusion (giapponese e non) è riuscita a conquistare il cuore dei buongustai italiani. Un piccolo locale tutto bianco e in stile "straminimalista", vicino a Piazza della Repubblica. Si mangia Sushi e Sashimi come nei locali di buon livello di Tokio, si apprezza soprattutto il polpettino di riso "SHARI" condito, uno degli elementi più importanti del buon Sushi. Kurio, ha una base di cucina classica, tradizionale autentica del mio paese, gioca e crea i suoi piatti anche fuori menù, improvvisando. Oltre agli ingredienti giapponesi autentici, usa olio extra-vergine di oliva italianissimo, pomodori, salsa di chili piccante, aglio e varie spezie asiatiche etc.. Ho spiegato al mio amico italiano, che MAI poteva avere assaggiato la nostra cucina vera classica in quegli altri posti dove era andato, gli ho spiegato tutto, dall'ordine in cui mangiare i diversi Sushi, alla quantità esatta di salsa di soia da intingere, il tutto con la mia passione, per promuovere il mio Paese ....... . Ma quando Kurio ci ha portato uno "SPECIALE MAKI" (rotolo di Sushi improvvisato in quel momento) di salmone e tonno rosso arrotolato, e una Tempura di gamberi fritti con del riso e sopra la salsa di pezzi di pomodoro conditi di olio di oliva fruttato - per noi gapponesi è un Maki fuori dai canoni della nostra cucina classica - ho visto invece l'entusiasmo del mio amico ed ho capito che il gusto italiano è più propenso ad una cucina Fusion. Oltre le cruditè ed i piatti classici, è interessante la cena alla Carta, Kurio vi consiglia : Aburi, Fette di tonno abbrustolite con salsa di Yuzu (agrume giapponese), Granchio morbido di cinque specie, Pasta di riso con granchio gigante, Griglia al carbone naturale. A pranzo sono disponibili i 14 piatti veloci accompagnati dall'insalata (con salsa segreta) e la zuppa di Miso (brodo di pesce fatto in casa e non di polvere istantanea). Da provare anche i dolci tradizionali giapponesi rivisitati dalla signora Taeko Tanoue.
E' meglio sedersi al banco di Sushi davanti a Kurio e farsi consigliare, se non siete esperti.
Un piccolo appunto sulla cantina che è un pò limitata, ma assolutamente da provare è il Sake.
La spesa si aggira per il pranzo 14/18,00 euro, per la cena 50/60,00 euro.
Per l'asporto viene tolto il 5% dal servizio e applicato il prezzo speciale per Sushi Mix di cena da 26 a 22,00 euro. E' consigliata la prenotazione.
Neanche tanto per mangiare la cucina autentica giapponese.
Sakura Mimi.
Ristorante Yoshi, Via Parini n.7-Milano
Tel e Fax 02 36591742
Chiuso domenica e sabato a pranzo. Carte di Credito: tutte.
yoshinobu.kurio@fastwebnet.it
http://www.ristoranteyoshi.com/

Kuen Hof di Pliger in degustazione al Puntodivino di Viareggio.

Straordinaria serata, venerdì dodici dicembre 2008, al Puntodivino di Viareggio (Lucca), degustazione tecnica dei Vini dell'Azienda Kuen Hof presentata personalmente dai titolari Peter e Brigitte Pliger. Questa ditta produttrice di ottimi Vini bianchi, ubicata in provincia di Bressanone, ha portato tutte le etichette della sua produzione, abbinandole ai piatti, ottimi, e ben preparati, da Stefano Niccoli e il suo staff del Puntodivino.
Abbiamo degustato :
- Kuen Hof Sudtirol Eisacktaler Veltliner 2007 con Filetto di rombo al vapore cavolfiore broccolo e salsa di basilico;
- Kuen Hof Sudtirol Eisacktaler Sylvaner 2007 con Gnocco di patate e zucca con scampi e gamberoni;
- Kuen Hof Kaiton Sudtirol Eisacktaler Riesling 2007 con Bocconcini di rana pescatrice salsa d'arancia cipolline in agrodolce e olive taggiasche;
- Kuen Hof Sudtirol Eisacktaler Gewurztraminer 2007 con i Dolci al bicchiere della famosa Pasticceria Sal De Riso - Costa d'Amalfi.
Quattro Vini bianchi eccezionali, dai colori brillanti e splendidi, profumati, ricchi di molteplici aromi, avvolgenti e persistenti, pur avendo dai 13,5% vol. ai 15% vol. si bevevano con grande gusto e soddisfazione.
Peter e Brigitte hanno illustrato l'Azienda (otto ettari di cui sei ettari a viti, tutti o quasi a piccoli terrazzamenti contenuti da alti e spessi muri di pietra a secco), la produzione (25.000 bottiglie per quattro etichette con un efficiente ed elegante sistema di chiusura a vite), i Vini con grande capacità di invecchiamento, ma soprattutto la loro filosofia che ci ha lasciati tutti estasiati per la semplicità e la capacità d'interagire con i loro terreni, le loro piante e i loro Vini.
Sono rimasto veramente soddisfatto dell'esaudiente scambio d'idee, delle delucidazioni e delle spiegazioni avute da Peter e Brigitte, due splendide persone che mi hanno dato la certezza che nella loro valle riusciranno a mantenere il loro piccolo paradiso ancora per moltissimi anni.
Kuen Hof Pliger Peter & Brigitte
Mahr, 110 - Kuenhof
I-39042 Brixen - Bressanone
Tel 0472 850546 Fax 0472 209175

martedì 16 dicembre 2008

LA CANTINELLA di Giorgio Rosolino, Napoli e .......

C'è un Ristorante a Napoli dove non solo si mangia molto bene ma dalle sue ampie finestre, come dei quadri, si gode di un panorama straordinario : il meraviglioso golfo di Napoli e il Vesuvio. Questo Ristorante è da più di venti anni La Cantinella di Giorgio Rosolino, ubicata, in uno dei più bei posti del mondo, il Lungomare di S. Lucia, tra Castel dell'Ovo e il Porto di S. Lucia. Il suo nome deriva dalla vasta gamma dei vini, ben conservati in un'appropriata cantina, che per numero e qualità è considerata una delle più importanti d'Italia. Il locale sorge sulle ceneri dello Shaker Club, in altri tempi, oggi lontani, fù tempio del by-night cittadino negli spumeggianti anni della dolce vita in cui Renato Carosone, Armandino, Peter van Vood erano gli anfitrioni delle lunghe notti di sfrenato divertimento. La Cantinella un locale che ha fatto la storia della ristorazione partenopea, la sua cucina spazia da quella classica napoletana, ai piatti più sofisticati, fino alla cucina internazionale più elaborata. Elegantemente arredato con tanto bambù, nei soffitti e sulle pareti, molto accogliente con i tavoli ben distanziati, l'ottimo e premuroso servizio mette completamente a proprio agio. Il Menù è ricco, possiamo trovare :
Antipasti - Bruschetta di pane casareccio con provola di Agerola alici e sua colatura, Calamaro nostrano farcito con spezzatino di mare, Conetti di bresaola alla Cantinella ripieni di ricotta e noci, Piccola caponatina di sardine sott'olio, Tortino di ricciola con zucchine, Tocchettini di baccalà pastellato;
Primi Piatti - Agnolotti ripieni di rucola e provola con pomodorini e pesto di basilico, Fusilli casarecci con alici, asparagi e concasseau di pomodorini, Linguine Santa Lucia (pasta di grano duro con diverse varietà di molluschi e crostacei), Paccheri di Gragnano con carciofi calamari e frutti di mare sgusciati, Pappardelle con code di scampi e zucchine novelle, Penne alla Cantinella (melanzane, mozzarella, parmigiano e pomodoro), Risotto con zucca e provoletta al profumo di Champagne, Risotto del pescatore, Tagliolini del buon umore (bocconcini di astice e vongole nostrane sgusciate);
Secondi Piatti - Il pesce freschissimo fatto in tutti i modi possibili sia tradizionali che innovativi, i tagli tradizionali di ottima carne cotta in maniera classica, come una eccezionale Chateaubriand, o elaborazioni come l'Involtino di pollo con trito di manzo fior di latte e funghi "pleos" in crosta di verza;
Formaggi - Un importante carrello di formaggi con ampia scelta di varietà ricercate;
Dolci - Babà, Pastiera, Struffoli, Cassata, Roccocò, Mustaccioli, Cannoli alla Sorrentina ..... è il paradiso della migliore pasticceria campana.
La Carta dei Vini - Un trionfo di etichette, quasi 500, grande spazio ai rossi e ai bianchi campani, selezione maestosa di vini italiani da tutte le più importanti regioni vinicole, grandi rossi e grandi bianchi da tutto il mondo ma soprattutto da Francia, Spagna e Portogallo, in abbondanza prosecchi e spumanti italiani, vasta scelta di Champagne.
Giorgio Rosolino e suo figlio Angelo possono essere fieri del loro ottimo lavoro, il Ristorante La Cantinella è Napoli e ..... il suo Golfo, il suo Sole, il suo Mare, il suo Vesuvio, ma soprattutto il suo Buon Gusto.
Ristorante La Cantinella
Via Cuma, 42 Angolo Via N. Sauro
Lungomare di S. Lucia - Napoli
Tel. 081 7648684 Fax 081 7648769


domenica 14 dicembre 2008

Sakura Mimi:- A Luigi Taglienti và il premio della Rivista A Tavola.


Riceviamo, e volentieri pubblichiamo questa notizia inviataci dalla collega Sakura Mimi.





A Luigi Taglienti và il premio della Rivista A Tavola.

E' di Savona il ventinovenne Luigi Taglienti, giovane e promettente Chef del Ristorante "Delle Antiche Contrade" di Stefania e Giorgio Chiesa a Cuneo, che è stato premiato come vincitore del concorso "Nuovi Talenti in Cucina" 2008 dela Rivista mensile A Tavola. Il premio, un'opera in ceramica dell'artista Ennio Sirelli, è stato consegnato da Chiara Mojana (direttore di A Tavola) e Carlo Vischi (della casa editrice GRIBAUDO-Il Gusto) (vedi foto).
Hanno partecipato alla selezione per il premio dodici nuovi talenti, esaminati da lettori, buongustai e giornalisti, che si sono sfidati, sulle pagine della Rivista, da gennaio a dicembre.
Luigi Taglienti è arrivato, dalla Liguria in Piemonte, il 19 dicembre 2007, in un anno esatto ha conservato la Stella Michelin, la Guida dell'Espresso 2009 lo ha scelto come Il Miglior Giovane Chef e ha vinto il premio in questione. L'autodefinizione della sua cucina è :- " la creatività nell'esprimere la tradizione".
La serata di gala, della premiazione, si è svolta il tre dicembre presso l'Hotel Meridien Gallia a Milano. La cena preparata da tre Chef di ristoranti di grandi alberghi (Augusto Paleni, Paolo Croce, Augusto Tombolato) del Gruppo Starwood (Le Meridien Gallia, Sheraton Diana Majestic, The Westin Palace). Sono state servite in degustazione dieci portate, a finger food, con un tocco orientaleggiante dai tipi di riso alle spezie, dal cioccolato di Modica ai datteri di Medju.
I Vini serviti sono stati offerti per la cena dalla Berlucchi :
- Berlucchi Franciacorta Docg Brut Cuvée Storica
- Berlucchi Cellarius Rosè 2004
- Caccia al Piano Ruit Hora Bolgheri Rosso Doc 2006
- Berlucchi Cuvée Imperiale Demi Sec.
Sakura Mimi
Ristorante Delle Antiche Contrade
Via Savigliano, 11- Cuneo
Tel 0171 480488
Chiuso Lunedì e Martedì a pranzo


Luciano Zazzeri, Roberto De Franco, Aldo santini, Paolo Valdastri, Claudio Mollo, e una animata serata sul Cacciucco.

Giovedì sera, undici dicembre 2008, si è svolta una bella cena, al Ristorante Golden del Porto Turistico Cala De' Medici di Castiglioncello (Livorno), con al centro Il Cacciucco, non solo, come conosciuto prelibato piatto, ma anche per l'omonimo libro di Aldo Santini, della Debatte Editore, da poco uscito, che ha creato, per la sua schiettezza, molte polemiche nell'ambiente della gastronomia livornese. Proprio Aldo Santini, per primo, ha illustrato il suo libro e ha enunciato le sue tesi su di un "cacciucco per il futuro", più adeguato alla modernità. Alla serata hanno partecipato, in qualità di esperti enogastronomi, Paolo Valdastri, che, con la sua solita, grande eleganza ha introdotto gli argomenti e si è impegnato come moderatore, e Claudio Mollo che con la sua preparazione ha affrontato le varia sfaccetature del problema "cacciucchesco" sollevando anche un vivace dibattito.
L'ottima cena è stata portata ai tavoli, come sempre, splendidamente dal personale del Golden guidato da Cecilia Lami, ed i Vini sono stati serviti, dalla brava Sommelir dell'A.I.S., Ilaria Bardi.
Ma veniamo al Menù :
- Mini Hamburger di tonno con ketchup dell'Artusi e panino al sesamo;
- Nidi di mazzancolle avvolti in pancetta croccante di cinta senese con passatina di fagioli cannellini all'olio extra vergine;
Questi due piatti sono stati accompagnati da un Sauvignon 2006 Lahn dell'Azienda San Michele Appiano;
- Il Cacciucco della "Pineta"di Luciano Zazzeri;
Insieme ad un Morellino di Scansano Bella Marsilia 2006 di Poggio Argentiera;
- Sigari di cacao con mousse di cioccolato manjari agli agrumi, scorzette di arance candite, gelato al rhum;
Con Maximo 2006 di Umani Ronchi.
Sul finale, sono stati coinvolti nel dibattito anche gli Chef Luciano Zazzeri e Roberto De Franco.
Un grande applauso, ed è terminata l'animata serata sul Cacciucco.....di ieri, di oggi, di domani.
Ristorante Golden
Porto Turistico Cala De' Medici
Viale Trieste 142 - Castiglioncello (Livorno)
Tel. 0586 795252

lunedì 8 dicembre 2008

Azienda Gradis'ciutta di Robert Princic: quando gioventù fà rima con virtù.....

A San Floriano del Collio (Gorizia), Località Giasbana, c'è l'Azienda Agricola Gradis'ciutta, nata nel 1997 quando il giovane Robert Princic, finito di studiare, è entrato in Azienda ad aiutare il babbo Isidoro. Il nome deriva dall'omonimo vicino Borgo di Gradis'ciutta intorno al quale si trovano i vecchi vigneti del nonno. I progenitori di Robert producevano il Vino già nel 1780 a Cosana (Kozana oggi Slovenia), negli anni successivi, le guerre e le necessità della mezzadria, obbligarono il bisnonno a stabilirsi a Gisbana, si costruì la casa, e curava un ettaro di terra, dove coltivava Tocai Friulano, Malvasia e Ribolla Gialla. Oggi, questa bella Azienda, completamente ristrutturata e rinnovata, ha, in vari appezzamenti, ben trenta ettari di cui diciotto a vigneto, e si è concentrata soprattutto sulla produzione dei grandi Vini del territorio, i bianchi Pinot Grigio, Friulano, Malvasia, Ribolla Gialla, Sauvignon, Chardonnay, e i rossi Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc. I terreni sono i classici della zona del Collio, marne arenarie stratificate, il clima è mite e temperato, il mare dista solo una ventina di chilometri, gli impianti sono ad elevata densità, 5.500/6.600 Viti per ettaro, il metodo è quello del cordone speronato ( classico allevamento a spalliera che si sviluppa orizzontalmente in un cordone permanente) e il guyot (sul fusto della pianta vengono sistemati diversi fili orizzontali tra i pali, al più basso dei quali viene legato il capo al frutto mentre gli altri rami verticalmente ai fili superiori). In questo contesto, con una attenta lavorazione e con amorevole cura nascono nove Vini, tutti a Denominazione di Origine Controllata, alcuni in purezza, altri ottenuti da accurati assemblaggi, 5 bianchi in purezza ( Pinot Grigio, Friulano, Sauvignon, Chardonnay e Ribolla Gialla), 2 uvaggi bianchi (Bianco Bràtinis e il Collio Bianco Tùzz Riserva), 2 rossi (Cabernet Franc e il Collio Rosso dei Princic), tutti molto buoni e dallo straordinario rapporto qualità/prezzo. In particolare, mi sono appassionato al Collio Pinot Grigio e al Collio Rosso dei Princic, il primo 100% di uve Pinot Grigio delicato ed elegante richiama sentori vegetali della pesca e della mela matura sapido e fine ed estremamente equilibrato, il secondo ottenuto da uve Merlot al 70% Cabernet Sauvignon 25% Cabernet Franc 5% di un rosso rubino intenso molto armonico dai profumi di viola glicine e mora lascia la bocca pulita e asciutta per la piacevole tanninicità.
Ho girato tutta la proprietà accompagnato da Robert che mi ha guidato, raccontato, illustrato e descritto con il suo modo calmo e convincente, preparato su tutto, ha risposto esaurientemente ad ogni mia domanda, nelle sue parole e nella sua voce c'era tutta la storia della sua famiglia, l'attaccamento alla sua terra, tutta la passione con cui produce il Vino, la saggezza di un "vecchio agricoltore".
Bravo Robert, nel suo caso si può dire che gioventù fà rima con virtù ......... enologica e molto altro.
Azienda Agricola Gradis'ciutta
Località Gisbana, 10 - San Floriano del Collio (Gorizia)
Tel 0481 390237 Fax 0481 393433


PISAUNICATERRADIVINO : una manifestazione ben riuscita.

Si è svolta a Pisa, nei giorni di sabato sei e domenica sette dicembre 2008, presso il bel complesso della Stazione Leopolda che fà angolo fra Piazza Guerrazzi e Via Francesco da Buti, la "Festa" dei Vini Pisani, denominata PISAUNICATERRADIVINO. Il programma della manifestazione è stato denso di appuntamenti, sabato mattina, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, organizzata dalla Associazione Grandi Cru della Costa Toscana, c'è stata la degustazione riservata ai giornalisti e ad esperti, "Andiamo in Bianco. Giovani e Vecchi", assaggio di ventidue Vini bianchi per dimostrare che la Costa Toscana non è solo grandi rossi, tutto perfetto grazie a Cristina Panigada e Paolo Valdastri. Tra i 22 Vini che ho sentito solo due non erano ancora pronti, la media degli altri era molto buona, ed alcuni (Colline Lucchesi Bianco Palistorti 2007 Tenuta di Valgiano, Montecucco Vermentino Irisse 2005 Castello di Collemassari, Giovin Re 2004 Michele Satta, Chardonnay 2004 San Gervasio, Grattamacco Bianco 2001 Collemassari Grattamacco, Montescudaio Bianco Lucestraia 1999 Fattoria Sorbaiano) mi hanno molto, positivamente, colpito.
Alle 15.00 l'inaugurazione della Manifestazione, alle 15.30 l'inizio mostra con l'apertura della sala convegni al pubblico. Nell'affollato padiglione, 64 Produttori Pisani hanno presentato, per due giorni, 227 etichette della loro migliore produzione. Degustazioni guidate, prove, vendita diretta, mostra filatelica sul tema del Vino e banco per l'annullo filatelico dell'evento, hanno fatto da contorno.
Non c'è altro da dire che è stata una manifestazione ben riuscita.


martedì 2 dicembre 2008

"GIANFRANCO VISSANI a casa tua "?...se vuoi....

Anche se è uscito da qualche mese, mi è capitato, solo ora, tra le mani il libro "Gianfranco Vissani A Casa Tua ricette e segreti del re della cucina italiana", edito da Arnaldo Mondadori, quinto libro pubblicato, del più celebre Chef italiano, nato a Civitella del Lago, Baschi (Terni), classe 1951, titolare dell'omonimo Ristorante meritatamente super stellato.
Il libro di poco più di 200 pagine, ben rilegate, inizia con l'introduzione, diciassette facciate divise in sottocapitoli (Pane, Olio, Vino, Erbe aromatiche, Caffè), a seguire le ricette (Antipasti, Primi, Secondi di carne, Secondi di pesce, Dessert), scritte in modo che sulla pagina sinistra restino gli ingredienti, le quantità, le istruzioni per le preparazioni e su quella destra un breve consiglio dello Chef attinente alla stessa.
Il volume si legge velocemente, le ricette sono piuttosto semplici e sono spiegate chiaramente in poche righe, mancano totalmente immagini e foto.
Il giudizio è contrastante: scritto in maniera minimalista, può essere curioso.
Cosa dire :- se vuoi "Gianfranco Vissani a casa tua".........bastano diciotto euro.
http://www.casavissani.it/
http://www.librimondadori.it/