sabato 28 febbraio 2009

Una bella serata In Gargotta con i Vini della Fattoria Terre Del Marchesato.

Giovedì 26 Febbraio 2009 si è svolta una serata di degustazione dei Vini dell'Azienda Fattoria Terre del Marchesato di Bolgheri (Livorno), in abbinamento con il ricercato menù studiato per l'occasione dai proprietari del Ristorante In Gargotta di Castiglioncello (Li), la Chef Antonella Guerrieri e suo figlio Francesco Urbani. Per la presentazione dei Vini erano presenti il titolare dell'Azienda Maurizio Fuselli e il responsabile commerciale Riccardo Peccianti.
La sala del Ristorante si è presto riempita e, con molta attenzione, tutti i presenti hanno ascoltato l'esaustiva descrizione dei Vini fatta da Maurizio; simpaticamente si è instaurato un mini dibattito che ha trovato nel produttore ogni risposta chiarificatrice.
Ma veniamo alla degustazione:
- Sulla tavola fragranti panini fatti in casa dai diversi sapori;
- Entreè - Stellina di polenta con salsina di fegatini;
- Antipasto - Quadratino di foie gras d'oca con crostini di baguette e mele acerbe granny smith;
- Primo - Torretta di chitarrine in salsa di coniglio con nuvole di Grana Padano.
Queste tre portate sono state abbinate a Papeo Riserva 2007 IGT Terre del Marchesato Bolgheri, Alc. 14% vol., un Vermentino in purezza.
- Altro Primo - Mezze maniche di Gragnano con ragù di salsiccia di cinghiale toscano.
Accompagnato da Tarabuso 2005 IGT Terre del Marchesato Bolgheri, Alc. 14% vol., Cabernet Sauvignon 90% e Syrah 10%.
- Secondo - Agnello nostrale con patate al forno.
Servito insieme a Marchesale 2005 IGT Terre del Marchesato Bolgheri, Alc. 14,5% vol., un Syrah in purezza.
- Dessert - Rombi di fondant al cioccolato con crema chantilly.
Degustato insieme al robusto Brandy del Marchesato, Alc. 42% vol., ottenuto dalla distillazione di uve selezionate dell'Azienda e affinato almeno per tre anni in botti di rovere.
Successivamente insieme al caffè sono stati serviti dei vassoini di chicche (mini dolcetti).
Tutto è andato alla perfezione, cibo e vino ottimi, gli indovinati abbinamenti, l'atmosfera conviviale, l'interesse dei partecipanti, per farci trascorrere proprio ..... una bella serata.
Ristorante In Gargotta
Via Fucini, 39 - Castiglioncello (Li)
Tel 0586 754357 Fax 0586 685575
Aperto a pranzo e cena, chiuso il lunedì.
Da metà giugno a settembre aperto sempre.
Fattoria Terre Del Marchesato
Località S. Uberto, 164 - Bolgheri (Li)
Tel 0565 749752 Fax 0565 749619


domenica 22 febbraio 2009

Al Ristorante L'Imbuto di Viareggio la degustazione dei vini di David Duband e gli stuzzichini dello Chef Cristiano Tomei.

Lunedì 16 Febbraio 2009, nel pomeriggio, presso il Ristorante L'Imbuto di Viareggio (Lucca), si è svolta una interessantissima presentazione/degustazione di Vini della Domaine David Duband, una piccola, giovane ma qualificata Azienda della Borgogna (Francia), organizzata dall'importatore italiano Ditta Cuzziol S.p.A. di Santa Lucia di Piave (Treviso). Erano stati invitati, oltre al sottoscritto, una ventina di selezionatissimi ristoratori, con particolare riguardo ai più attenti curatori delle loro carte dei vini, provenienti dalle Provincie di Livorno, Pisa, Lucca, Firenze, Massa e La Spezia. L'Azienda produttrice era rappresentata da David Duband in persona (vedi foto), giovane enologo, classe 1971, per l'importatore c'erano il responsabile di area Gino Della Porta insieme al venditore di zona Massimo Moschini, e dato che David non parla italiano, si è prestato a fare da interprete J.F.Mouconnat responsabile per Cuzziol delle pubbliche relazioni con tutte le ditte francesi importate.
La Borgogna è una Regione della Francia, divisa in quattro dipartimenti (Yonne, Nièvre, Saòne et Loire, Còtre d'Or), in essa abbondano meraviglie naturali (laghi, fiumi, pianure, boschi e dolci colline) e artistiche (abbazie, monasteri, castelli), il capoluogo è Digione, una volta casa dei Duchi di Borgogna, una delle più potenti famiglie d'Europa, famosa per le sue bellezze e l'Università. I vini di questa regione sono eleganti, raffinati e di classe, molto apprezzati fin dal 1300, il clima è continentale con calde estati e freddi inverni, l'andamento stagionale può influenzare molto la qualità del vino, si coltivano prevalentemente uve di Pinot Noir, Gamay e Chardonnay, ma si possono trovare anche vigneti di Sauvignon, Pinot Blanc e Aligote, la produzione annua della zona si aggira intorno ai 150 milioni di bottiglie e i vigneti coprono circa 24.000 ettari con 5.000 produttori. Qui è il regno dei "Domaine" un insieme di vigneti, molto spesso piccoli, che possono essere anche ubicati distanti chilometri l'uno dall'altro, ma tutti di proprietà di un'unica azienda, la produzione di ogni vigna viene vinificata separatamente esaltando così le caratteristiche del singolo vigneto.
In questo contesto, a Chevannes, la Domaine David Duband con i suoi 17 ettari di vigneti, di cui 5 in collina, produce 18 tipi di Vino per una produzione totale di 100.000 bottiglie.
Per la degustazione sono state stappate solo bottiglie di Pinot Nero da 0,75, tutte dell'annata 2006.
- Hautes Còtes de Nuits, colore leggermente opaco, aromi facili, retrogusto di vaniglia, da bere subito, 12,5% vol., invecchiato per 11 mesi in barrique, prodotto in 30.000 bottiglie, prezzo medio basso;
- Gevrey-Chambertin, colore intenso, aroma dai profumi erbacei, fine ed elegante, 13% vol., 15 mesi di barrique, una produzione di 3.000 bottiglie, prezzo medio;
- Nuits-Saint-Georges Premier Cru Aux Thorey, molto buono, ben strutturato ed elegante, intenso, minerale, prodotto da 1/2 ettaro di vigna con più di 60 anni, invecchiato in barrique per 16 mesi, 13,5% vol., prodotto in 1.500 bottiglie, prezzo medio alto;
- Nuits-Saint-Georges Premier Cru Les Procès, bel colore, aromi di spezie, strutturato e molto piacevole in bocca, 16 mesi di barrique, 13,5% vol., una produzione di 1.500 bottiglie, prezzo medio alto;
- Clos de La Roche Grand Cru AOC, colore cupo intenso, strutturato ma fine ed elegante, velluttato e molto lungo in bocca, il vigneto ha più di 60 anni, 15 mesi di barrique, 13% vol., se resistete sarebbe meglio aspettare una decina di anni per berlo, non vi preoccupate è longevo può arrivare fino ai 25/30, prodotto in 1.000 bottiglie, la fascia di prezzo è alta ma il Vino è speciale;
- Charmes-Chambertin Grand Cru AOC, rosso rubino intenso, aromi e gusto danno un bell'insieme di sensazioni, in bocca molte le note minerali, la vigna di produzione ha 88 anni, 13%vol., 15 mesi di barrique, longevo come il precedente, una produzione di 1.000 bottiglie, la fascia di prezzo è alta.
Durante la degustazione, lo Chef/Patron del Ristorante L'Imbuto, che cortesemente ci ha ospitato, Cristiano Tomei (ammesso proprio pochi giorni fà nella prestigiosa Associazione Jeunes Restaurateurs d'Europe), e che in precedenza aveva ben predisposto la sala in funzione della particolare occasione, ci ha confortato con una serie di suoi stuzzichini, che oltre a ben accompagnare i Vini ci hanno deliziato il palato :
- Lunghi grissini tirati a mano di farina integrale, molto croccanti e fragranti;
- Micro ciabattina in carta gialla con zuppetta di pesce crudo sfilettato marinato con olio extra-vergine d'oliva prima spremitura dell'Azienda Il Casone 1792, su un letto di maionese finocchio e carciofi fritti e una pellicola di conserva di pomodoro;
- Tazzina di crema di riso alle cipolle bionde con gelato di Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi;
- Spiedino di coscia di pollo disossata e fritta, (cotta a 62 gradi per 40 minuti), con una pastella al profumo di sigaro toscano.
Dopo i ringraziamenti e i convenevoli di rito, la riuscitissima degustazione si è conclusa nel tardo pomeriggio.
Domaine David Duband
36, Rue de La Fontaine 21220 Chevannes (Francia)
Tel. 03 80 61 41 16
Ristorante L'Imbuto
Via A. Fratti, 308 - Viareggio (Lu)
Chiuso Lunedì, e Martedì a pranzo
Tel. 0584 48906
Cuzziol S.p.A.
Via Ettore Maiorana, 1
31025 Santa Lucia di Piave (Treviso)
Tel. 0039 0438 4564




Quanto sono buone le cèe......peccato non poterle più mangiare.

Mi ricordo sempre delle piattate di cèe che mangiavo da ragazzo, sono passati molti anni ma il profumo di quei piatti straordinari lo sento sempre nel naso, e quando ti riempivi la bocca di un'abbondante forchettata di questi simil spaghettini dal fantastico sapore di mare era un tripudio per il palato. Le cieche, in dialetto toscano più brevemente chiamate cèe, non sono altro che gli avannotti delle anguille, una prelibatezza culinaria che fino a non moltissimi anni fà potevamo cucinare liberamente, oggi invece la pesca è vietata e si incorre in severe multe se presi con "le mani nel sacco". Pescare le cèe può costare salatissimo fino a Euro 20,00 l'una ......?????
L'anguilla europea ha un ciclo vitale piuttosto complesso che comincia con la deposizione delle uova nel Mar dei Sargassi, ogni femmina può deporre da uno a sei milioni di uova pelagiche (comunemente chiamate galleggianti a causa del loro peso specifico), del diametro di 1/3 mm, alla temperatura di 20 gradi e superiore, si schiudono liberando delle larve chiamate leptocefali lunghe 4/5 mm, nastriformi e trasparenti. Il loro lungo viaggio migratorio verso le coste dell'Europa e nord-africane avviene sfruttando la corrente del Golfo e dura da sette a ventiquattro mesi, durante questa traversata assumono una morfologia fogliforme. Arrivate davanti alle coste europee subiscono un'ulteriore trasformazione diventando cieche e l'aspetto è di una piccola anguilla di 60/90 mm non ancora pigmentata (vedi foto). E' questo il momento in cui invadono acque costiere, estuari e acque interne per la gioia dei pescatori.
Pisani e Livornesi si sono sempre contesi, al solito, la ricetta, ma io preferisco ricordare come le mangiavo a casa mia ..... una saltatina in padella con un pochino di burro e qualche fogliolina di salvia non troppo aromatica e poi in tavola con il parmigiano grattugiato sopra.
Che bel ricordo, e nella diatriba cèe vietate o no, posso dire una cosa sola ....... peccato non poterle più mangiare.

martedì 17 febbraio 2009

Allo Chef Cristiano Tomei del Ristorante L'Imbuto a Viareggio l'ambito titolo di Jeunes Restaurateurs d'Europe.

Ricevere un premio fà piacere a tutti, ma quando il premio è anche un importantissimo ed ambito riconoscimento alla propria professione e all'impegno profuso in essa, è ancora più soddisfazione.
Lunedì 2 Febbraio 2009, sul palco della Quinta edizione di Identità Golose, tenutasi al Milano Convention Centre, durante l'assemblea annuale dell'Associazione Jeunes Restaurateurs d'Europe (Giovani Ristoratori d'Europa), alla presenza del nuovo Presidente Emanuele Scarello ma anche di Marco Bistarelli, Presidente uscente, insieme ad importanti personaggi della gastronomia italiana come Fausto Arrighi della Guida Michelin, Enzo Vizzari della Guida dell'Espresso e Luigi Cremona del Touring Club, sono stati ammessi sei nuovi Chef italiani. Tra i premiati, con l'Associazione, Cristiano Tomei Chef/Patron del Ristorante L'Imbuto di Viareggio (Lucca).
Questa Associazione, nata in Francia nel 1974 grazie all'Azienda Grand Marnier e diventata europea nel 1992, è diffusa in dieci tra le più importanti Nazioni europee, con circa 530 tra soci effettivi ed onorari (per ottenere l'ammissione bisogna essere chef proprietari/comproprietari del ristorante dove si opera, avere tra i 24 e i 37 anni, si rimane soci effettivi fino ai 45 anni, poi si diventa soci onorari). Le condizioni per essere ammessi sono particolarmente severe e ciò rende essere scelti un premio ancora più ambito; in Toscana, dopo queste ultime nomine, solo sei Chef possono fregiarsene.
Bravo Cristiano, con la tua cucina personalissima e inventiva, ricca di accostamenti particolari e buoni sapori, presentata con i colori più belli della natura, stai correndo incontro a nuovi successi ...... che sicuramente meriti.
Ristorante L'Imbuto
Chiuso Lunedì e Martedì a pranzo
Via A. Fratti, 308 - Viareggio (Lu)

domenica 15 febbraio 2009

Il Ristorante Uliassi viene premiato con la seconda Stella dalla Guida Michelin 2009

C'è una bella Cittadina nelle Marche che porta il nome di Senigallia, è ubicata in provincia di Ancona, oggi ha circa 45000 abitanti, e la tradizione vuole che sia stata fondata, nel 400 a.C., dai Galli Senoni, venuti in Italia al seguito del loro capo Brenno (famoso per aver tolto l'assedio di Roma dietro un pagamento esoso da cui nacque la storica frase "Vae Victis = Guai ai Vinti"). Nel 295 a.C. i Romani sconfissero i Galli e questa colonia fù denominata Sena Gallica per distinguerla dall'altra Sena, situata in Etruria, attuale Toscana, che oggi è Siena. Attraverso i secoli è passata dal dominio Bizantino fino a quello del Papato; durante le guerre tra Guelfi e Ghibellini la città venne distrutta e bisogna arrivare alla metà del 1400, quando divenne dominio della famiglia riminese dei Malatesta, perchè la città riprenda vita. Successivamente passò di mano a vari signori (Giovanni Della Rovere, Cesare Borgia e, di nuovo, ai Della Rovere); in quegli anni si sviluppò sia come urbanistica (è di questo periodo la bella Rocca e il Palazzo Ducale) sia come centro commerciale con la Fiera Franca, dove non si pagavano i dazi doganali. Passarono altri secoli e nel 1853 nacque il primo stabilimento balneare che dette l'avvio alla missione turistica della Città e, oggi, è luogo di svago e di riposo con le sue bellezze e i suoi 14 km di "spiaggia di velluto". Proprio nell'angolo dove la spiaggia si collega al molo, ad un passo dal centro, è ubicato il Ristorante Uliassi, fucina di ricerca gastronomica e prestigioso locale della ristorazione nazionale; il locale prende il nome dal suo Chef/Patron Mauro Uliassi.
La storia, come racconta lui stesso sul suo sito, parte da lontano, dall'incontro che cambierà la vita a suo padre Franco Uliassi, prima contadino e poi camionista, nel momento in cui si innamorerà di Bianca Maria Bartolacci, sua madre, cameriera, nipote di locandieri e figlia di ristoratori, all'apertura del Bar dei suoi genitori dove crescerà, insieme al fratello Walter e alla sorella Catia, respirando l'atmosfera dei luoghi pubblici. La scuola di perito industriale lasciata dopo tre anni e la successiva scuola alberghiera, il lavoro di barman in night e discoteche, le prime esperienze in ristoranti italiani e francesi, la dura gavetta ad Asti con il severo maestro/Chef Lucio Capannari, l'insegnamento alla Scuola Alberghiera Panzini di Senigallia e, infine, dopo aver trovato finalmente in sè stesso la "vena poetica" dell'arte culinaria, numerosi stage con grandi cuochi e visite a grandi ristoranti. Nel 1990, esattamente il 26 maggio, dopo aver lottato per acquistarlo con un innominato miliardario, apre il Ristorante Uliassi a Senigallia. Tre ristrutturazioni, i primi piccoli successi seguiti presto da grandi successi che lo hanno portato ad essere oggi uno dei principali attori del mondo degli Italici Chef.
Il locale è molto accogliente, prevale il bianco e l'azzurro, una saletta laterale sulla sinistra ed una sala più grande irregolare, luminosissimo, tante finestre che sono come quadri di spiaggia e mare, raffinato ed elegante sia negli arredi che nell'apparecchiatura, i tavoli ben distanziati garantiscono serenità agli ospiti, una sessantina i coperti. Il servizio è ineccepibile, in sala sarete assistiti dalla sorella di Mauro, l'affascinante e premurosa Catia.
La cena è stata servita con uno straordinario Chardonnay dello Chateau De Puligny-Montrachet, Borgogna (Francia), una bottiglia di Puligny-Montrachet Premier Cru Les Chalumeaux 2004.
Per l'entreé, Loaker di fegato grasso e pralina di nocciole, esiste una sola parola ...... SUBLIME;
Patate, ostrica, gelato di cipolla di Tropea caramellata e cacao;
Scampo zen (piatto nella foto);
Ricci di mare;
Insalata di erbe selvatiche, frutta, capesante e cristalli di sale nero;
Baccalà, peperoni, scalogni e crema di carote e liquirizia;
Albanella di molluschi e crostacei;
Pane, burro, alici & alici all'arancia con gelatina di mandarino;
Linguine "aglio, olio, peperoncino".....e seppioline;
Capretto alla marchigiana, pizza al formaggio e pomodori confit;
Infuso al lemon grass, gorgonzola, finocchio, granita di latte di mandorla e sorbetto alla pera;
Meringa di ananas, sorbetto alla fragola, cocco e mou al rum.
La Carta dei Vini è molto importante; 63 pagine ricche di prelibatezze enologiche, Champagne in abbondanza anche nei grandi formati, Spumanti italiani sia metodo Charmat che metodo Classico, grandissimo spazio ai Vini Bianchi e Rossi delle Marche, il meglio dei Vini Bianchi e Rossi delle Regioni d'Italia, lo stesso si può dire dei Francesi che arrivano dall'Alsazia, dalla Borgogna, dalla Loira, dal Bordeaux e dal Rodano, Vini Rosè italiani e un grande assortimento di Vini da tutto il mondo; non mancano le migliori Birre dall'Italia, dal Belgio, dalla Germania e dall'Inghilterra. Si accontentano tutti i palati, anche i più esigenti.
La Guida Michelin 2009 ha premiato con la seconda Stella il Ristorante Uliassi di Senigallia (An), certamente per i tanti meriti dello Chef/Patron Mauro Uliassi che ha fatto della ricerca lo scopo della sua cucina, ma sicuramente anche per il grande fascino di questo locale dato dall'armonia che unisce cucina, ambiente e professionalità.
Ristorante Uliassi
Via Banchina di Levante, 6 - Senigallia (An)
Aperto sempre, giorno di chiusura il lunedì,
ferie da fine dicembre a metà marzo.
Tel. 071 65463 Fax. 071 659327




domenica 8 febbraio 2009

Azienda Podere Canalino : un benvenuto al Brunello alla sua prima uscita.

Parlare di questa piccola, ma agguerrita, Azienda, mi viene facile, innanzitutto per i molti meriti che essa ha, ma certamente anche per la simpatia dei produttori, sprigionata da così tanto amore e impegno nel lavorare la loro terra e nel produrre il loro ottimo Vino. Essere troppo giovani, in certe cose, non è sempre un bene, ma in questo caso, anche se è così giovane da poterla definire "appena nata", il Podere Canalino ha in sè tutte le prerogative per esaltare i frutti del suo territorio. I loro vigneti sono entrati in produzione con la vendemmia del 2004, una superficie di circa quattro ettari addossati alla collina di Montalcino, tra i 350/400 mt. s.l.m. a 800 metri dalla cittadina stessa. Le vigne, reimpiantate nel 1999, sono state disposte con la messa a dimora di viti binate in una densità di 9500 ceppi ad ettaro, al fine di ottenere una produzione limitata ed ottimale, severa la selezione dei ceppi stessi, quattro diversi innesti, esclusivamente in Sangiovese in purezza di matrici locali. Questo terreno, acquistato nel primo dopo guerra da Sodi Guerriero, è ora di proprietà della figlia Luciana, coadiuvata dal marito Sergio Pagliantini e dai figli Alberto e Chiara e, tutti insieme, sono impegnati all'ottimizzazione del risultato finale ..... il buon Vino. Un terreno estremamente particolare per la presenza di acque surgive, i vincoli, pertanto, hanno imposto un tipo di coltura impostata ad uno stretto rigore ambientale, in più la laurea di Alberto, ingegnere in telecomunicazioni, consente, primo caso nel Comune di Montalcino, di applicare nano e micro-tecnologie per la tracciabilità della qualità e della sanità della produzione, onde evitare l'uso di trattamenti preventivi troppo invadenti. Una selezione attenta dell'uva giunta a maturazione, una vendemmia esclusivamente manuale, successivamente la vinificazione per circa 20 giorni alla costante temperatura di 27 gradi, senza aggiunta di fermenti, porta al naturale completamento della fermentazione malolattica. Tutto ciò per produrre, ad oggi, quattro Vini, il Brunello, due Rossi di Montalcino e un Rosso Toscano; tutti meritano un più attento approfondimento:
- il Brunello di Montalcino DOCG Podere Canalino 2004 (14% vol.) è alla sua prima uscita, prodotto in sole 2660 bottiglie, dopo una prima decantazione in vasca è stato riposto in botti medie di rovere francese, realizzate da un vecchio artigiano austriaco che personalmente le ha assemblate nella Cantina del Podere, per circa 36 mesi, poi si è affinato in bottiglia per altri 12 mesi, il Vino ha avuto la denominazione dopo l'esame analitico dei valori che sono stati trovati rispondenti a quelli stabiliti dal disciplinare di produzione dal Decreto Ministeriale del 19/05/1998. Un'ottima espressione di Brunello (con l'annata 2004, dopo sette anni, finalmente sono tornate anche le "Cinque Stelle", il massimo della valutazione, per questo straordinario frutto delle Colline della Val d'Orcia) rosso rubino intenso, profumo delicato ma avvolgente, asciutto e tannico, lungo in bocca con un retrogusto piacevolissimo, sicuramente adatto ad un lungo invecchiamento;
- la selezione Rosso di Montalcino DOC Merum Rubrum Ilcinentium, "Vino Puro Rosso Montalcinese", 2005 (14% vol.) prodotta in 6750 bottiglie, dopo la decantazione in vasca ha fatto 14 mesi in botti di rovere francese, è seguita l'affinatura in bottiglia per 6 mesi; rosso acceso, ricco di profumi vellutati, in bocca ben strutturato e persistente, qualità/prezzo molto interessante;
- il Rosso di Montalcino DOC 2006 (13,5% vol.) con una produzione di 3082 bottiglie, si è affinato in tonneaux di rovere di Slavonia per 12 mesi, è un prodotto più fresco destinato ad un consumo più immediato;
- il Rosso Toscano IGT Il Canalino 2007 (13,5% vol.) ha fatto 8 mesi in acciaio, prodotto in 1980 bottiglie, è perfetto come Vino da tavola per tutti i giorni.
Tra le particolari cure che la famiglia Sodi/Pagliantini mette nella sua produzione c'è anche l'imbottigliamento e la tappatura sottovuoto, il sistema brevettato dalla Alfatek srl di Cecchina-Albano Laziale (Roma) denominato "Deox Antiox", riservato ai vini di grande qualità, consente di non disperdere gli aromi e i profumi mantenendoli integri nel tempo.
Finalmente è arrivato il Brunello di Montalcino del Podere Canalino, lo aspettavo con ansia e, nel degustarlo, ho provato non solo le piacevoli sensazioni di un prodotto d'eccellenza ma anche tutto ciò che i suoi capaci produttori volevano trasmettere con il loro Vino.
Podere Canalino di Sodi Luciana
FGA 235 La Ginestra Montalcino (Siena)
Tel e Fax 0577 847171


sabato 7 febbraio 2009

Les Remparts de Bastor : un grande secondo vino.

E' un piacere parlare dello Chateau Bastor Lamontagne, una bella tenuta che nel 1711 apparteneva al Re di Francia, passando successivamente nelle mani di vari proprietari fino a giungere ai nostri giorni come possedimento della Società Foncier-Vignobles.
Questa Azienda fà parte della Unione Grandi Vini di Bordeaux, si sviluppa su 56 ettari di vigneti, di cui 52 in una sola parcella, i vitigni sono quelli classici della zona Semillon, Sauvignon e Muscadelle, si trova a 40 Km a sud di Bordeaux (Francia), nel Preignac, una delle terrazze della Garonna. Ottima terra di siliceo pietroso spesso, in autunno avvolto dalle preziose nebbie che si formano grazie alle fredde acque del Ciron nel momento in cui si gettano nella Garonna. Questa nebbia del primo mattino, dissipata dai raggi del sole, è fondamentale per lo sviluppo della botrite cinerea sull'uva che provoca un aumento del tenore zuccherino e della glicerina, facendo evaporare l'acqua contenuta negli acini. Le vendemmie rigorosamente fatte a mano, la fermentazione in 3/4 settimane e successivamente l'invecchiamento da 13 a 18 mesi a secondo delle annate, tutto per produrre due ottimi Sauternes : il primo vino è lo Chateau Bastor Lamontagne e il secondo, fatto con le vigne più giovani, Les Remparts de Bastor.
Ho avuto il piacere di degustare, proprio del secondo, l'anno 2002 e mi sono trovato ad assaggiare un Vino con un manto chiaro dai riflessi gialli, il bouquet è molto esuberante dominato da aromi di frutta come pera e pesca, in bocca ha un gusto pieno, ricco con una voluttuosa sensazione di dolcezza, il finale ampio e persistente di frutti canditi.
E' stato piacevolissimo sentire questa bottiglia da 375 ml di Sauternes Les Remparts de Bastor, un grande secondo vino ad un prezzo eccezionale di 13/15 euro in enoteca.
Chateau Bastor Lamontagne
33210 Preignac, Bordeaux (Francia)


domenica 1 febbraio 2009

Il Ristorante Vineria Tre Bicchieri a Ostia Lido (Roma) nasce da una lunga storia di qualità.

Parlare di Ostia non è semplice, più di 2600 anni portati bene. Infatti la leggenda parla di Anco Marzio, quarto Re di Roma, che nel 633 a.C. fondò una città alla foce del Tevere con il nome di Ostia (quasi certamente derivato da "ostium" imboccatura, porta, quindi città alla bocca del Tevere), molti secoli ricchi di avvenimenti importanti, ci vorrebbero dei tomi per raccontarli tutti. Tra gli eventi significativi si può ricordare che è stato il Porto di Roma antica e che nel 313 d.C. fù il primo Vescovado della cristianità e rimase sede vescovile fino al 1150 quando Papa Eugenio III decise di toglierla, nell'anno 891 un suo cittadino di nome Formoso divenne Papa, nel 1907 la Via Ostiese arrivò al mare, nel 1924 fù inaugurata la Ferrovia Roma/Ostia Mare, nel 1928 fù raggiunta dalla prima autostrada d'Europa, gratuita e ben illuminata per tutti i suoi 27 km di lunghezza, che collegò la capitale alla città e, con il miglioramento delle comunicazioni, tutta la zona prese a crescere rapidamente. Bonifiche e soprattutto l'impegno di architetti famosi come Palmerini, Libera e Piacentini fecero diventare Ostia, negli anni venti e trenta, un riuscitissimo esempio di architettura moderna residenziale, lo stile era quello coloniale, mediterraneo e razionalista. In quegli anni dall'Idroscalo, un efficiente servizio aereo collegava la città con Genova, Napoli e Palermo, e l'architetto Angiolo Mazzoni costruiva la bellissima sede delle Poste e Telegrafi, ancora oggi in funzione. Proprio nel pieno di questo fervore di crescita di tutte le attività, nel 1935, Sanges Alberto, nato a Caserta nel 1904, con un cognome di origine portoghese, ma trasferitosi per lavoro ad Ostia, dopo varie esperienze ristorative, apre la sua Bottega di Vinaio a pochi passi dal mare. Un' attività che negli anni acquisterà sempre più importanza diventando anche Enoteca e Distribuzione di specialità alimentari con un efficiente servizio a moltissimi importanti locali della zona. Con il passare degli anni l'attività verrà sviluppata dal figlio Roberto aiutato dalla moglie Rita; oggi la conduzione è affidata nelle mani sicure della nipote Silvia Sanges, Sommelier A.I.S. dal 2000, che con esperienza e dedizione porta avanti l'Azienda di famiglia. Il 1986 inizia con una grande ristrutturazione dei locali, con l'ampliamento dell'Enoteca e l'inserimento di un'infinità di chicche gastronomiche, cioccolate, sotto spirito, salse, oli, aceti e tutto ciò che di buono, particolare e ricercato offre il mercato. Nel luglio 2002, nella sala più grande, nasce i Tre Bicchieri, una Vineria arredata con eleganza e la sobrietà di un Wine Bar di classe dove, insieme agli ottimi vini, champagne ed altro, si possono degustare stuzzichini, salumi e dolci. La naturale evoluzione di crescita non poteva che portare, nel 2005, alla trasformazione definitiva della sala grande in Ristorante Vineria Tre Bicchieri.
Attraversata la porta automatica si entra nel locale, simpaticamente arredato con gusto, accogliente e comodo; undici tavolini allineati alle pareti con seggioline bianche, l'apparecchiatura è elegante nella sua semplicità, sul fondo un bancone divide la sala dalla cucina e dai servizi. Lo Chef responsabile della cucina è il bravo Antonio Chiappini, nato a Terni classe 1971, dopo aver frequentato l' I.P.A.S. di Roma ne è uscito con l'attestato di "Addetto ai Servizi di Cucina"; lo stage scolastico all'Hotel Sheraton di Roma Eur, e successivamente ha maturato molta esperienza nelle cucine di Ristoranti importanti della capitale come Le Grotte del Piccione, Antica Fontana di Trevi, Taberna Ulpia e La Maialetta, proseguendo poi in Ristoranti di Ostia Lido come Ferrantelli, La Vecchia Pineta e Rosario; grazie alla sua preparazione ha anche insegnato all'I.I.S.S. Paolo Baffi di Fiumicino.
La direzione della sala è affidata al giovane e valente Maurizio Moi, nato a Roma classe 1972 che, dopo molte esperienze nel mondo della gastronomia si è affinato in tutte le arti dell'accoglienza, per sette anni ha diretto la sala del Ristorante Rosario di Ostia e, carico dei suoi 22 anni ben lavorati in questo mondo del gusto, a tutt'oggi insegna "Servizio di Sala" all' I.I.S.S. di Fiumicino.
Ma veniamo alla cena che mi è stata servita con grande professionalità ed è stata accompagnata da un'ottima bottiglia di Collio Pinot Bianco 2005 di Doro Princic, ovviamente dopo l'aperitivo:
- Appetizer : Carpaccio di polpo con gelato di salsa verde;
- Antipasti : Tartare di tonno con insalatina di cetrioli e aria di lime, Baccalà al pil pil (uno dei grandi piatti della cucina Basca) con carciofi fritti alla romana e la sua salsa, Verzolino di palamita con salsa di arancio pomodoro e olive;
- Primo : Ravioli di patate ripieni di polpo cremoso con ragù di totani e salsa di broccoli e pomodorini;
- Secondo : Rombo con impanatura di sesamo con salsa al cherry;
- Pre Dessert : Spuma di yogurt con riduzione di porto e mantecato al mandarino;
- Dessert : Tortino caldo di cioccolato bianco con pere torbate e gelato alla liquirizia.
Debbo dire che tutto era molto buono e gli accostamenti delicati.
La Carta dei Vini portata al tavolo è un'accuratissima selezione di Champagne, Spumanti, Vini Bianchi (divisi in un'infinità di tipologie : secchi, secchi leggeri, aromatici, semi-aromatici, freschi, di media struttura, di struttura elevati in botti di legno, nazionali ed esteri), Vini Rossi (anche questi con un'attenta suddivisione in leggeri, medi, di corpo, di razza, di lungo invecchiamento, nazionali ed esteri), Vini Rosati e Distillati. Ma se volete potete chiedere tutto ciò che più vi aggrada perchè la "vera carta dei Vini è tutta l'Enoteca" con le sue 4500 etichette disponibili provenienti da tutto il mondo ..... vi sembra poco?
Di tutto ciò, bisogna ringraziare la brava Silvia Sanges che con la sua grande passione ha portato l'Azienda di famiglia a raggiungere questi ulteriori ottimi risultati mantenendo sempre uno strettissimo legame con la lunga storia di qualità.
Ristorante Vineria Tre Bicchieri
Piazza Cesario Console, 9 - Ostia Lido Roma
Tel 06 5622357 Fax 06 5624768
Aperto solo di sera, mai la domenica