domenica 21 giugno 2009

GRANDE SERATA AL RISTORANTE LA PINETA DI LUCIANO ZAZZERI PER I 280 ANNI DELLO CHAMPAGNE RUINART.

La Maison Ruinart è la più antica e prestigiosa Maison di Champagne in Francia, le sue origini risalgono al monaco benedettino Dom Thierry Ruinart che nel XVI° secolo fù un elegante ed intraprendente visionario; viaggiò molto, per l'epoca, frequentando soprattutto l'opulento ambiente delle grandi corti d'Europa, egli notò che presso i potenti e ricchi signori del tempo riscuoteva grande successo un vino con le bollicine, da poco inventato (così vuole la tradizione) da un altro monaco Dom Pérignon (1639/1715) "cellérier", economo, del convento di Hautvillers nella regione dello Champagne. Questa fortunata constatazione, insieme ad altre, formò un bagaglio culturale che Thierry trasmise al fratello Nicolas, sollecitandolo a sviluppare il commercio del Vino in questione. Il sogno di Thierry e del padre fu realizzato dal nipote Nicolas che il primo di settembre del 1729 fondò la Maison Ruinart vicino a Reims (famosa città nel dipartimento della Marna nella regione Champagne-Ardenne, dove nella sua meravigliosa Cattedrale del 1300, massima espressione dell'Architettura Gotica Francese, venivano incoronati i Re di Francia), intelligentemente e con grandi capacità commerciali iniziò a spedire le sue bottiglie ovunque, in particolare nei locali dei porti; fù una straordinario successo, e nel 1735 lo Champagne Ruinart era già famoso.
Maison è il nome che identifica un'Azienda che sceglie di acquistare l'uva di diversi Cru (uve di particolare qualità provenienti da un'area di coltivazione ben definita) per elaborare i propri Vini; questo tipo di assemblaggio selezionato consente di garantire ai clienti consumatori di ritrovare il gusto caratteristico del marchio preferito; oggi in Francia le Maison si riuniscono sotto la sigla U.M.C. (Union des Maison de Champagne).
La produzione odierna della Maison Ruinart, che esce dal labirintico intreccio delle sue cantine poste a trenta metri sotto terra, e che si distingue per il magnifico perlage estremamente delicato e fine, è la seguente:
- R di Ruinart , assemblaggio di Chardonnay (40%) e Pinot Nero (60%) di cui un buon 20/25% di vini riserve, straordinario colore brillante e cristallino con luminosi riflessi dorati, al naso delicate note di fiori bianchi come l'acacia, il biancospino e la rosa canina, completati da note dolci di burro e pan-brioche, in bocca è vivo, equilibrato e fresco, rotondo, avvolgente e persistente;
- Ruinart Blanc de Blancs, elaborato con vini Chardonnay 100%, questa cuvée (mixaggio sapiente di vino) si distingue immediatamente per la sua bella bottiglia trasparente che ne esalta il magnifico colore dorato, aromi di frutta fresca, note di fiori bianchi e agrumi, straordinariamente elegante in bocca con belle sensazioni di freschezza e morbidezza;
- Ruinart Rosè, composizione raffinata con forte concetrazione di Chardonnay (45%) proveniente dalla Còte Des Blancs e Pinot Nero (55%) della Montagna di Reims, il primo gli dà finezza, consistenza ed equilibrio, il Pinot gli regala la delicatezza, color petalo di rosa, aromi delicati di frutti a bacca rossa e di sottobosco, in bocca corposo ma delicato, lascia sensazioni morbide e fresche;
- Dom Ruinart, fatto con i più nobili Cru di Chardonnay, 66% di Chardonnay Còte Des Blancs più il 34% di Chardonnay proveniente dal nord della Montagna di Reims, qui c'è l'eccellenza del millesimato, un tripudio per la vista, il naso e ancor di più per il palato;
- Dom Ruinart Rosè, 84% di Chardonnay con il 16% di Pinot Nero, rosè con riflessi ambrati, un grande Champagne millesimato.
Per festeggiare i 280 anni della Maison (1729/2009) l'importatore italiano, la Philarmonica SPA di Brescia (Azienda che distribuisce Vini italiani, Vini esteri, Champagne e Distillati, tutti di alta gamma), ha deciso di organizzare alcune cene/degustazione, con questo straordinario Champagne, in prestigiosi Ristoranti.
Giovedì 18 giugno 2009 ho partecipato alla cena/degustazione del Ristorante La Pineta di Luciano Zazzeri (un nome una garanzia) a Marina di Bibbona (Livorno).
In rappresentanza della Ruinart erano presenti i vertici dell'Azienda importatrice:
Guido Folonari, Amministratore Delegato, erede di una delle più importanti dinastie di produttori di vino, dinamico quarentenne di grande successo, avvocato, finanziere e imprenditore, con in mente un ben preciso progetto enologico che in poco tempo lo ha portato anche ad acquistare tre splendide Aziende vinicole, situate nelle più prestigiose aree di produzione del Piemonte e della Toscana;
Cesare Ricciato, Responsabile Vendite Italia;
Attilio Sarcone, Area Manager Centro Italia;
Simonini, Rappresentante di zona.
Nell'accogliente Ristorante, come sempre al completo, Luciano e il suo Staff hanno dato un grande "spettacolo" di gastronomia:
- Piccolo fritto di mare / Spiedini con crudité e frutta;
- Mela fritta, Foie gras e triglia spadellata.
In perfetto abbinamento, per decisione di Luciano, con Ruinart Blanc De Blancs.
- Linguine con calamaretti e seppioline, aglio e salvia;
- Zuppetta di mare con pane tostato e carpaccio di gallinella;
- Bollito misto di pesce, crostacei e calamari, con maionese, mostarda di frutta e verdure al vapore.
Questi piatti sono stati accompagnati con "R" De Ruinart.
- Piccola macedonia di frutta e verdure con sorbetto di lampone;
- Tortino di riso con frutti di bosco.
Insieme a Ruinart Rosè.
In sala Giovanni Vanni, con due brave e belle ragazze, ha esplicato uno splendido servizio; addetti allo Champagne, chi meglio di Andrea Zazzeri e Roberto Vanni. (Vedi Foto).
I piatti usciti dalla cucina erano perfetti, grazie a Luciano, al figlio Daniele e a Tai Suke.
Qualcuno nell'antichità ha detto " da un grande uomo c'è qualcosa da imparare anche quando tace", vorrei parafrasare, riferendomi a Luciano Zazzeri, "da un grande professionista si impara anche quando fà delle piccole cose", mi riferisco all'abbinamento invertito sui primi due piatti, non "R" De Ruinart come si fà di solito con gli antipasti, ma Ruinart Blanc De Blancs, piccolo ma grande cambiamento, dietro al quale c'è un mondo fatto di esperienza, di perfetta conoscenza di aromi e sapori, abbinamenti e contrasti, gusto ed eleganza, una magnifica dimostrazione di grandezza.
Ospiti graditissimi, la giornalista Cinzia Gorla del quotidiano La Nazione, e, a fare le foto, certamente molto più belle delle mie, il caro amico e fotografo, specializzato del settore, Bruno Bruchi.
Per l'Agenzia Addicta di Milano, incaricata dalla Ditta Importatrice dell'organizzazione di queste serate, era presente, l'Account Executive, Sara Serafini.
La serata si è conclusa con i ringraziamenti e i complimenti di tutti i presenti allo Chef/Patron Luciano Zazzeri, e ai distributori di un così straordinario Champagne. Soddisfatti Guido Folonari e i suoi collaboratori.
Ristorante La Pineta
Via dei Cavalleggeri Nord 27,
Marina di Bibbona (Livorno)
Tel. 0586 600016
www.ruinart.com
www.philarmonica.it








sabato 20 giugno 2009

RIUSCITISSIMA CENA/DEGUSTAZIONE ALL'ENOPIZZA&RISTO' CON I VINI DI PAOLO CACCESE E I PREMI DELLA TAVOLOZZA DEL GUSTO.

Dare qualcosa a qualcuno è un gesto bellissimo, quando poi si tratta di premiare aziende o persone che lo meritano diventa ancor più sentito.
Ho istituito, a partire da quest'anno, IL PREMIO LA TAVOLOZZA DEL GUSTO (una Targa), che verrà assegnato, una volta all'anno, a pregevoli Aziende del Vino o a meritevoli Ristoranti che si sono distinti per particolari e importanti fattori; non solo, oltre al premio in questione, ho creato anche gli ATTESTATI DEL GUSTO, che verranno dati a Professionisti, Aziende e Ristoranti impegnati con particolare dedizione nel fantastico mondo dell'enogastronomia.
Venerdì 12 giugno 2009, nell'accogliente Ristorante Enopizza&Ristò di Rosignano Solvay (Livorno), davanti ad un numeroso ed interessato auditorio di commensali, intervenuti per la cena/degustazione con i Vini dell'Azienda Paolo Caccese della D.O.C. Collio Goriziano, ho consegnato, a Paolo Caccese in persona, IL PREMIO LA TAVOLOZZA DEL GUSTO 2009 per i 55 anni di attività della sua bella Azienda, trascorsi nell'impegno e nella massima cura per una produzione di alta qualità; inoltre a lui e alla gentilissima e affascinante contitolare Veronica Tacchino, è stato consegnato l'ATTESTATO DEL GUSTO per il grande livello dei loro Vini imbottigliati nel 2009. (Vedi foto).
Successivamente ho premiato con gli ATTESTATI DEL GUSTO :
Claudio Mollo (lo strenuo difensore della cucina tradizionale livornese) per la sua lunga e appassionata carriera di Giornalista/Gastronomo/Sommelier e non solo;
Cinzia Gorla bella e brava (giornalista de La Nazione) come Giovane Enogastronoma Emergente e per il suo straordinario impegno e passione;
Claudio Ricci bravo Chef, padrone di casa, per i molti anni di lavoro in cucina fatti di sacrificio e dedizione.
Nella serena e coinvolgente atmosfera della serata, Caccese ha illustrato l'Azienda e i prodotti, conversando piacevolmente con tutti i presenti.
Il Menù, servito con i Vini dell' Azienda Paolo Caccese, era composto:
- Crema di Zucchine con Gamberi Imperiali.
Insieme a Muller Thurgau 2008 D.O.C. Collio.
- Calamaretti ripieni con Asparagi e Ricotta.
In abbinamento a Pinot Bianco 2007 D.O.C. Collio.
- Tortelli Tigrati alle Triglie.
Accompagnati da Sauvignon 2008 D.O.C. Collio.
- Filetto di Rombo al Gratin di Pistacchio e Riduzione di Malvasia.
Con Malvasia 2008 D.O.C. Collio.
- Torta alle Mandorle.
Insieme al Vino da dessert La Veronica.
Il servizio in sala è stato svolto dall'efficentissima Roberta (moglie dello Chef/Patron Ricci) e dei Vini si è occupato il bravo Massimo Bibbiani della Condotta Slow Food Costa degli Etruschi. La riuscitissima cena/degustazione si è conclusa in tarda serata con grande soddisfazione di tutti.
Ristorante EnoPizza&Ristò
Via della Cava, 15 - Rosignano Solvay (Li)
Tel. 0586 793284
http://www.enopizzaeristo.it/
Azienda Agricola Paolo Caccese
Località Pradis, 6 - Cormòns - Gorizia
Tel. e Fax. 0481 61062
info@paolocaccese.it
www.paolocaccese.it/



mercoledì 17 giugno 2009

"SBOCCIA il MONTEREGIO" di Massa Marittima (Gr) ed è subito una bella manifestazione.

Nei giorni di Domenica 24 e Lunedì 25 Maggio 2009 si è tenuta a Massa Marittima (Gr), presso il moderno Palazzo dell'Abbondanza, la prima manifestazione dedicata alla degustazione delle Aziende dell'area D.O.C. del Monteregio di Massa Marittima.
La riuscitissima manifestazione è stata promossa dal Consorzio del Monteregio di Massa Marittima, dalla Strada del Vino e dei Sapori del Monteregio di Massa Marittima e dalla Condotta Monteregio Slow Food; all'evento hanno partecipato ben 29 Aziende del comprensorio in questione.
Il Seminario e il Laboratorio del Gusto hanno arrichito l’evento.
Ho partecipato anche a quest'ultimo, che è stato condotto con esperienza e maestria dal Dott. Stefano Ferrante Docente ed Enologo, Presidente del Consorzio del Monteregio, insieme al simpatico e bravo Fiduciario Slow Food Monteregio, Fausto Costagli, assaggiando 12 Vini selezionati tra D.O.C. e I.G.T., dieci rossi e due bianchi; dopo un' attenta valutazione si riscontravano note molto positive per la qualità dei Vini.
Sia la D.O.C. che il Consorzio del Monteregio sono molto giovani, la prima è del 1994 e il secondo nasce addirittura nel 2004, in comune hanno anche il mese di nascita, ambedue di Ottobre. Partecipando all'evento era evidente che la Denominazione di Origine Controllata comprendeva Aziende molto vivaci e interessanti e che l'organizzazione della manifestazione a cura del Consorzio era molto efficiente.
Le tipologie che costituiscono la D.O.C. Monteregio sono otto (Rosso, Riserva, Rosato, Novello, Bianco,Vermentino, Vin Santo, Vin santo Occhio di Pernice), e i Comuni interessati sono: Massa Marittima, Castiglion della Pescaia, Follonica, Scarlino, Monterotondo Marittimo, Gavorrano e Roccastrada; la Provincia, ovviamente, è Grosseto, infatti quì non mancano i Vini I.G.T. Maremma Toscana.
Sono rimasto molto soddisfatto, e parlando con altri colleghi abbiamo tutti concordato che era stata proprio una bella Manifestazione.
http://www.consorziomonteregio.it/



martedì 16 giugno 2009

COMUNICATO INFORMATIVO PER I NAVIGATORI DI INTERNET: IL BLOG "TOPA e ZIBIBBO" E' STATO ELIMINATO DALL'AUTORE.

Quando qualcosa finisce, qualunque cosa sia, lascia sempre un velo di tristezza, a maggior ragione se si tratta di qualcosa di interessante. Nei primi giorni di giugno (2009) Claudio Mollo (vedi foto), noto giornalista gastronomo livornese, ha deciso di chiudere il suo simpaticissimo Blog "Topa e Zibibbo" (prendeva il nome dal noto dolce tipico livornese), che aveva riscosso un notevole successo di collaborazioni e di lettori; la decisione ci lascia "la bocca amara" (visto che il sottotitolo del Blog era "scritto come si mangia"). E' andato perso così più di un anno di lavoro, ma la cosa più fastidiosa, per Internet, è che i titoli di più di cento articoli del Sito, se cliccati, oggi danno: "pagina non trovata". Gli interessati possono ritrovare buona parte dei Post eliminati (quelli scritti da me) su questo Blog.
Spero che queste poche righe servano di chiarimento e supporto a buona parte di coloro che non riusciranno a trovare gli originali.
Termino con il mio commento fatto all'ultimo articolo di Mollo che annunciava la chiusura:
"Caro Claudio, peccato, avevamo messo tutto l'impegno per farlo diventare un simpaticissimo e seguito Blog. Con tanta amicizia e grande affetto ti ringrazio dell'ospitalità che gentilmente mi avevi concesso. Ognuno di noi continuerà con le sue cose, ma Topa e Zibibbo, lo dico con una certa commozione, è stata una bellissima parentesi. Ti abbraccio. Giorgio."

domenica 14 giugno 2009

AZIENDA VILLA RAIANO A SAN MICHELE DI SERINO IN PROVINCIA DI AVELLINO DOVE IL VINO BUONO E' UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA.

Le prime tracce che si hanno degli abitanti dell'Alta Valle del Sabato (fiume che nasce dal colle Finestra e per 50 km. bagna le provincie di Avellino e Benevento) risalgono ai Sanniti/Irpini e successivamente ai coloni romani, solo nel VIII° secolo d.C., in conseguenza della invasione Longobarda, si trovano le prime tracce sicure di una località collegabile all'odierno comune di San Michele di Serino (Av), infatti nell'anno 848 venne firmato il Patto che sanciva la pace tra i Principi Longobardi Siconolfo e Radelchi con la spartizione del Principato di Benevento e la determinazione precisa dei confini dei rispettivi territori. Nel Patto si stabiliva che il confine tra Benevento e Salerno fosse posto in località denominata "I Pellegrini" dove si trovava, già dal VI° secolo d.C., la Chiesa di S.Angelo ad Peregrinos, luogo di ospizio e di transito dei pellegrini che si recavano al Santuario di San Michele del Monte Gargano. In un documento legale del 4 novembre del 1275 c'è la prima citazione ufficiale del Paese di San Michele di Serino.
Quì i secoli sono passati tra difficoltà di tutti i generi, da quelle naturali (come i terremoti) a quelle dovute ai difetti del genere umano (come guerre e avidità), fino ad arrivare, negli anni più recenti, quando, superata la fase post-industriale, c'è stata la riscoperta dell'agricoltura di qualità come cardine fondamentale dell'economia locale.
La Provincia di Avellino è la zona più importante della Campania per la qualità della produzione vitivinicola, con Vini di fama nazionale e internazionale, quì si trova la D.O.C.G. del Fiano d'Avellino, del Greco di Tufo, del Taurasi, poi c'è la nuova D.O.C. Irpinia e la nuova I.G.T. Campania.
Il Fiano di Avellino è un vitigno bianco, robusto, di grande adattabilità alle avversità climatiche, trova in questa zona motivi di esaltazione dovuti al posizionamento sulle dolci colline irpine, alle notevoli escursioni termiche e al terreno di origine vulcanica; gli acini, dato l'elevato spessore della buccia, hanno una buona resistenza agli attacchi degli organismi fungini, ciò favorisce una vendemmia più tardiva che si effettua di solito tra la seconda e la terza decade di ottobre; se lavorate ad arte le sue uve possono dare vini di eccellente qualità.
Il Greco di Tufo è un vitigno bianco che ha origini antichissime, con altre denominazioni è diffuso anche in altre zone d'italia; la ristretta area di produzione è circoscritta a otto comuni che sono ubicati sulle colline delle antiche miniere di zolfo, proprio questa caratteristica del terreno contribuisce a quella freschezza e a quegli aromi che fanno del Greco di Tufo uno dei vini più celebri e ricercati.
L'Aglianico di Taurasi è un vitigno rosso ( prende il nome da Taurasia antico borgo vinicolo preromano e romano), conosciuto già dai greci (Aglianico deriva da Ellenico), molto vigoroso necessita di una continua sistemazione dei germogli che sono precoci, al contrario della maturazione che invece è tardiva, la vendemmia viene effettuata ai primi di novembre; con un giusto equilibrio di grado zuccherino e acidità si ottengono dei vini veramente eccellenti.
Questa è la zona, e non mi pare poco. Proprio in questo territorio c'è un'Azienda vitivinicola che si chiama Villa Raiano e sono molto contento, visto i particolari meriti che ha, di raccontare la sua interessante storia e i buoni vini che produce.
Sabino Basso (classe 1960), dire che proviene da una famiglia molto legata alla produzione e alla commercalizzazione dell'olio, mi sembra riduttivo, infatti è l'Amministratore Unico della "Basso Fedele e Figli" di San Michele di Serino, (Fedele Basso era il nonno del babbo di Sabino che fondò l'Azienda nel 1904), un fiore all'occhiello della Campania e dell'Italia tutta, che esporta 85% della sua produzione, di 22 milioni di bottiglie, in 55 paesi del mondo. Sabino si laurea all'età di 24 anni in Scienze Agrarie, pur lavorando per molti anni per portare l'Azienda di famiglia a successi sempre più grandi, ha un sogno nel cassetto, risale agli anni che frequentava l'Istituto Agrario per la Viticoltura e l'Enologia di Avellino "Francesco De Sanctis": fondare una cantina e produrre vini di qualità.
Sabino coinvolge in questa nuova affascinante avventura il fratello Simone (classe 1962, animo artistico, che svolgeva la sua brillante carriera di musicista, prima viola del Teatro Petruzzelli di Bari) e Paolo Sibillo (classe 1963, frequentava Sabino per lavoro/amicizia con il felice risultato di sposarne la sorella Anna); oggi, Paolo, il cognato, è il responsabile commerciale dell'Azienda e per perfezionare la sua preparazione è diventato anche Sommelier.
Nasce così nel 1996, con il nome Villa Raiano (un antico borgo di Serino, edificato interamente sulla roccia) la nuova Azienda, 10 magnifici ettari sulle splendide colline irpine.
Sono stati anni di impegno ma con grande passione si sono raggiunti ottimi risultati.
Oggi l'Azienda ha più di 20 ettari con una densità di impianto di 5.000 ceppi per ettaro, il terreno è formato da rocce dolomitiche e calcare, in alcune zone, in altre è calcareo misto argilla, la raccolta è manuale, una bellissima sede nuova di circa 3.500 mq. coperti, con la nuova modernissima cantina; la produzione di bottiglie, rispetto ai primi anni, è decuplicata e oggi si aggira intorno alle 250.000, ma l'attenzione per la qualità è rimasta quella di sempre, ai massimi livelli.
I Vini da loro prodotti sono:
- Greco di Tufo 100% D.O.C.G., bel vino dal colore giallo paglierino carico, profumi di frutta candita, in bocca morbido e persistente con sentori di albicocca secca e miele;
- Fiano di Avellino 100% D.O.C.G., colore giallo paglierino intenso, profumi di frutti esotici ed erba di campo, molto gradevole in bocca;
- Ripa Alta Fiano di Avellino 100% D.O.C.G, fermenta e matura per circa otto mesi in barriques di rovere francese, colore giallo brillante con riflessi verdognoli, profumi tipici floreali, in bocca avvolgente e persistente;
- Falanghina del Beneventano 100% I.G.T., colore giallo paglierino intenso, profumi di mela, pera e frutta esotica, in bocca morbido e persistente con retrogusto leggermente mentolato;
- Cretanera Taurasi Riserva, 100% Aglianico D.O.C.G., 24 mesi in barriques nuove di rovere francese, colore rosso rubino, aromi floreali con note speziate,in bocca ricco, ampio e persistente;
- Taurasi 100% Aglianico D.O.C.G., 12 mesi in barriques di rovere francese nuove, colore rosso granato, prevalgono profumi di frutti rossi e spezie, in bocca morbido e persistente con sentori di frutta di bosco, liquirizia e tabacco;
- Raiano Irpinia Aglianico 100% I.G.T., 8 mesi in barriques nuove di rovere francese, colore rosso con riflessi rubino, profumi di spezie, in bocca morbido con finale di liquirizia e pepe nero;
- Orano, Aglianico 100% Rosato I.G.T., colore rosso chiaro con riflessi violacei, aromi che ricordano la rosa canina e frutti maturi, morbido ed elegante in bocca con una fresca acidità;
- Aedòn Fiano Passito, 100% Fiano di Avellino I.G.T., vino dolce dagli aromi intensi che ricordano datteri, fichi e albicocche essiccate;
- Blow Fiano Spumante Extra-Brut Metodo Classico, 100% Fiano di Avellino, colore giallo brillante con perlage fine, sentori di crosta di pane e mandorle;
- Blow Spumante Rosato Extra-Brut Metodo Classico, 100% Aglianico, rosato dal perlage fine, delicati aromi floreali con fragranti sentori fruttati;
- Grappa di Greco di Tufo, 100% Greco di Tufo, le uve selezionate e lavorate dall'Azienda vengono inviate alla Distilleria della Valle di Vigliano d'Asti (At).
L'uso sapiente delle nuove tecnologie, gli investimenti, la passione per i prodotti della propria terra, la straordinaria ubicazione, e l'impegno di tutta la famiglia Basso, fanno di Villa Raiano un'Azienda Vitivinicola dove, usando le esatte parole di Sabino Basso, "ogni vendemmia è una emozione unica".
Villa Raiano
Via Cerreto, 3 San Michele di Serino (Av)
Tel. 0825 595663 Fax. 0825 595361
info@villaraiano.it
http://www.villaraiano.it/

martedì 9 giugno 2009

Agenzia Per il Turismo di Pistoia e quella dell'Emilia Romagna al Porto Turistico di Cala de' Medici di Rosignano Solvay (Li).

Quando si parla delle particolari meravigliose peculiarità di ogni più piccola nicchia del territorio Italiano ci vorrebbero dei tomi per descriverle, proprio perchè, anche nelle pieghe più nascoste del terreno, sbocciano la poesia, i profumi ed i sapori di una infinità di prodotti che il mondo ci invidia; oltre a ciò non dobbiamo neanche dimenticare il "genio italico" che quando è messo a frutto non ha eguali.
Il giorno 21 maggio 2009, con inizio alle ore 18,30 si è tenuto presso il Porto Turistico Cala de'Medici di Rosignano Solvay (Li) un evento molto interessante, l'Agenzia del Turismo di Pistoia Abetone e Montagna Pistoiese insieme a quella dell'Emilia Romagna hanno presentato i loro territori, le loro iniziative turistiche e le loro potenzialità ospitative.
Il Programma prevedeva un incontro tra operatori turistici di diverse zone, la presentazione dei territori in questione e succesivamente un buffet con i prodotti tipici della Montagna Pistoiese/Modenese; mentre le riunioni si sono svolte negli accoglienti locali delle strutture del Porto Turistico, la bella serata ha avuto come cornice il Ristorante Con.fusion, dello stesso, con la sua splendida terrazza vista porto/mare.
Per antipasto, e non solo, tutti in fila per le eccezionali Tigelle di Giorgio Pelloni (titolare della famosa "Tigelleria Pelloni Bar Centrale" di Sestola, Modena). La Tigella classica (detta anche Crescentina) fatta da questo sostenitore della tradizione è veramente sublime, Giorgio per passione gira le più importanti fiere in Italia, ma và anche a Parigi e a Monaco di Baviera, per diffondere la conoscenza di questa schiacciatina tonda farcita con lardo, rosmarino, profumo di aglio e Parmigiano Reggiano in abbondanza, scaldata "obbligatoriamente" su piastre di terracotta: è l'espressione principale tra le rustiche specialità dell'Appennino Modenese. Questo pane (fatto di farina tipo 0, panna fresca di giornata, lievito di birra, sale e acqua) di poco più di dieci centimetri di diametro, prende il nome da le Tigelle (piccoli dischi fatti di argilla prelevata dai terreni dei castagneti e poi temprati nella cenere ardente) su cui veniva cotto a strati sovrapposti.
Ringrazio, Giorgio Pelloni per il tempo che mi ha dedicato nel descrivere la poesia del suo operare e la bellissima Mara Ferrarini, sua assistente da anni, per le ottime Tigelle che mi ha preparato.
La parte buffet della serata è stata molto ben gestita dalla Condotta Montagna Pistoiese dello Slow Food, il Fiduciario Marco Mucci, Chef di grande esperienza (attualmente dirige la cucina del Dynamo Camp di San Marcello Pistoiese (Pt), strordinario campo estivo gratuito, unico in Italia, per bambini affetti da patologie gravi o croniche, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione; il primo Camp fu fondato negli Stati Uniti dall'attore/filantropo Paul Newman nel 1988), assistito nelle preparazioni dal valente Ermanno Baldassarri, ci ha guidato in un percorso degustazione molto interessante e appagante per il palato:
- Bruschette toscane con Olio Extra Vergine di Oliva Toscano I.G.P., produzione 2008, dell'Azienda Agricola Marini Giuseppe di Pistoia, produttrice anche delle olive, da cui si estrae questo Olio di categoria superiore ottenuto unicamente mediante procedimenti meccanici;
- Tortelli di ricotta di Pecora Massese Vello Nero della Montagna Pistoiese (la più importante razza ovina autoctona Toscana), con bietola senza coste, burro fuso, Parmigiano Reggiano e pepolino di montagna (specie di timo);
- Polentina di mais mantecata con pecorino e burro insieme al capriolo della Foresta del Teso di Maresca (Pt), con Salsa Agrodolce di Mirtilli all'Aceto Balsamico Di Modena dell'Azienda Montana Abetone Il Baggiolo (Pt) di Milani e Santi;
- Bistecchine di capriolo della Foresta del Teso in burro fuso e profumo di rosmarino;
- Assaggi di Pecorino a latte crudo delle montagne Pistoiesi (prodotto con caglio naturale di Pecore Massesi portate in "alpeggio", pascolo estivo in montagna), Presidio Slow Food (i Presidi sono progetti che tutelano piccole produzioni di qualità, realizzate secondo pratiche tradizionali, da salvaguardare) serviti in perfetto abbinamento con Confettura Extra di Pere e Salsa Agrodolce di Fichi all'Aceto Balsamico di Modena, confettura e salsa prodotti dall'Azienda Montana Abetone Il Baggiolo (Pt) di Milani e Santi;
- Varietà di biscottini della Montagna Pistoiese dell'Azienda Sapori del Lago Nero (Pt) insieme a Fichi Giulebbati al Vin Santo (fichi cotti sotto sciroppo di zucchero, aromatizzati al Vin Santo) ricetta casalinga di Gabriella Bellini dell'Azienda Agricola Marini Giuseppe che produce anche l'Olio già citato.
Enrico Maracci, sempre della Condotta Montagna Pistoiese, si è prodigato, con grande simpatia, nella abbondante mescita di Chianti D.O.C.G. Sangiovese in purezza, e, a fine serata in mini bicchierini, del "Liquore Mirtillino" della Montagna Pistoiese, una gioia per il palato, tutto prodotto naturalmente dall'Azienda Agricola Marini Giuseppe (Pt).
Lunga e interessante conversazione con il preparatissimo Direttore dell'Agenzia per il Turismo Abetone Pistoia Montagna Pistoiese, il Dott. Franco Belluomini, improntata tutta sulle problematiche del settore, sulla difesa del prodotto tradizionale locale e Italiano in genere, sia per quanto riguarda il mercato interno che per quello mondiale.
La serata si è conclusa tra i ringraziamenti degli organizzatori e la soddisfazione dei partecipanti.
Tutto perfetto, si deve dare atto a Nicola Baldi, responsabile Progetti Speciali del Porto Turistico Cala de'Medici di Rosignano Solvay (Li), di aver fatto girare, come sempre, nella maniera giusta la macchina dell'ospitalità.
Il servizio in sala è stato assicurato da studenti, molto bravi, dell'Istituto Statale Alberghiero "E.Mattei" di Rosignano Solvay (Li), che dal 1988 è una importante realtà scolastica della zona.
E' stata sicuramente una proficua ed interessante opportunità per la promozione dei territori interessati e......."une charmant soirée".
http://www.pistoia.turismo.toscana.it/
http://www.slowfoodtoscana.it/
http://www.dynamocamp.org/
http://www.portodelgusto.net/
http://www.alberghieromattei.it/


domenica 7 giugno 2009

Ristorante Le Logge del Vignola, a Montepulciano (Si), dove l'accoglienza và di pari passo con la buona cucina.

Montepulciano in provincia di Siena, antico e caratteristico paese, arroccato a 605 m.s.l. su una delle bellissime colline della campagna senese, è uno dei punti di riferimento nel panorama storico/enologico della nostra bella Italia.
Sicuramente fù nucleo abitato in età etrusca, ma è dal 715 d.C. che si riconosce nel nome "Mons Politianus", per poi affermarsi come organizzazione cittadina nella seconda metà del XIII° secolo. La sua posizione strategica sull'asse viario tra la Val d'Orcia e Siena fu causa di 300 anni di lotte tra Fiorentini e Senesi che alternativamente ne assunsero il controllo; le guerre e gli scambi favorirono lo sviluppo, nella zona, di un'alta borghesia, mercantile, manifatturiera ed agricola, ricca e potente; l'importanza della Cittadina è sottolineata dal fatto che dal 1561 fu elevata a sede vescovile. Ci vollero i Lorena, nei primi anni del 1600, perchè a Montepulciano si realizzassero importanti opere, principalmente religiose, questa crescita arriverà fino al 1796 con la costruzione del Teatro Poliziano; ma la definitiva incidenza sulle funzioni della Città, con l'aumento della popolazione, si ebbe con la fine delle bonifiche della Valdichiana e la realizzazione nel 1835 della nuova viabilità collegante Arezzo, Foiano, Bettolle, Chiusi. Nel XIX° secolo Montepulciano assume sempre più importanza come mercato agricolo e luogo di trasformazione di prodotti dell'agricoltura, a conferma di ciò, nel 1869 viene realizzato nella Rocca lo Stabilimento Bacologico e nel 1882 si apre la Scuola Pratica di Agricoltura.
Ma la storia, fin quì raccontata, è sempre stata legata anche ad un'altra, a quella delle famose vigne e dell'ottimo Vino Di Montepulciano.
Anche se tracce del vino si trovano fin dagli Etruschi il documento più antico sul vino di questa terra risale al 789 d.C. dove il chierico Arnipert offre, ad una chiesa di Lanciniano sull'Amiata, un pezzo di terra coltivata a vigna posta nel territorio di "Policiano"; alcuni secoli dopo, nel 1350, un altro documento stabiliva le regole per il commercio del Vino di Montepulciano. Nel 1500 il "Rosso Scelto di Montepulciano" (denominazione delle etichette più antiche) era già considerato un vino da Signori, perfetto per le imbandite tavole dei Nobili, Vino Nobile per l'appunto. Nel 1933 (in quel periodo ci fù un grande rilancio di tutta l'agricoltura nazionale) durante la prima mostra mercato dei vini tipici, svoltasi a Siena, organizzata dall'Ente Nazionale dei Vini Tipici e Pregiati, il Nobile di Montepulciano ottenne larghi e lusinghieri consensi; successivamente nel 1937 viene fondata la Cantina Sociale. Poi nel 1966 arriva la D.O.C., nel 1980 la D.O.C.G., e nel 1995 nasce il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.
Entrando in Montepulciano ogni pietra e ogni mattone che sfiorerete vi racconterà questa fantastica storia fatta di fatica nei campi, di sanguinose contese e di vino. Inerpicandovi per il centro storico arriverete davanti a delle logge molto belle, sono "Le Logge del Grano" del Vignola (Jacopo Barozzi da Vignola detto comunemente Il Vignola, vissuto tra il 1507 e il 1573, famoso architetto dei Farnese, duchi di Parma e Piacenza, e del Vaticano, sepolto al Pantheon di Roma); proprio girato l'angolo alla vostra destra c'è un piccolo ma affascinante locale che prende il nome da una vicinanza così illustre: il Ristorante Le Logge del Vignola e il suo Patron è Massimo Stella.
Massimo nasce a Bolsena (Vt) nel 1972, dopo i primi anni di studio, avendo innata la passione per tutto ciò che riguarda il mondo della ristorazione, si iscrive all'Istituto Professionale Alberghiero "N. Artusi" di Chianciano Terme (Si), diventato Maitre, entra subito a lavorare in importanti Alberghi di Chianciano Terme, come il "Michelangelo" e il "Grand Hotel", affinata l'esperienza, successivamente, dà prova della sua abilità nelle sale di pregevoli Ristoranti come al "Platinum" di Chiusi (Si) e alla "Locanda Dell'Amorosa" di Sinalunga (Si), ma la voglia di apprendere e di crescere professionalmente è tanta, di conseguenza nel 1992 diventerà Sommelier A.I.S., seguiranno esperienze lavorative in Germania, in Inghilterra e nel qualificante servizio sulle navi della Costa Crociere.
Altro evento fondamentale della sua vita il matrimonio con Silvia Scaccini e con gli anni la nascita dei loro tre bellissimi figli: Ludovico, Virginia e Costanza.
Nel 2000, Massimo viene a sapere da amici che a Montepulciano ristrutturano un fondo in pieno centro, vicino alle famose Logge, (fino a 20 anni prima era stato un forno poi chiuso e lasciato a magazzino); non se lo fà scappare e, personalmente, in accordo con la proprietà, dà le indicazioni per farlo diventare il suo nuovo Ristorante che aprirà, in tempi molto stretti, il 7 Aprile 2001: Le Logge del Vignola.
Il Locale è accogliente già dall'esterno, e come è fuori è anche dentro, pochi tavoli nella stanza principale, poi c'è una piccola scaletta con la ringhiera in ferro, che porta in una micro saletta rialzata, solo per tre tavolini, una vera "bomboniera"; tutto l'arredamento è sul rustico elegante ma saggiamente bilanciato e adeguato alle dimensioni del Locale, belle le apparecchiature, sulle pareti quadri in mostra di autori che periodicamente variano, durante la mia visita erano esposte le opere della giovane e brava pittrice di Sinalunga (Si), Martina Buracchi.
In sala Massimo Stella è un Patron impagabile, pieno di attenzioni per i suoi clienti, affidandosi ai suoi suggerimenti si è certi di poter fare la scelta migliore con l'abbinamento al vino più giusto. In cucina lo Chef Andrea Mancini, ventotto anni, dopo il diploma all'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione di Cassino (Fr), ha lavorato nelle cucine di Ristoranti importanti come Arnolfo a San Casciano Val di Pesa (Si), il Grand Hotel di Rimini e il Castello di Velona a Montalcino (Si), dove si è formato e ha appreso i segreti della sua ottima cucina; con lui ad aiutarlo il bravo e giovanissimo (20 anni) aiuto cuoco Ettore Beligni.
Il tipo di cucina è sicuramente classica ma non mancano le rivisitazioni per migliorare i piatti e le presentazioni; il pane servito è di vari sapori, molto buono, naturalmente è fatto da loro; la ricerca e la cura con cui viena fatta la spesa si ritrova oltre che nella qualità della materia prima, anche nel Menù dove si può leggere, tra l'altro, che la pasta fresca è fatta in casa, viene fatto uso di solo carne Chianina Certificata e di agnelli delle Crete Senesi (se volete sì può conoscere anche il nome del pastore), il pesce è fresco, i contorni sono del giorno, tutta la spesa si adegua alla stagione e pertanto il Menù cambia spesso; 25 tipi selezionatissimi di straordinari formaggi tra cui il particolarissimo "Peconzòla" (pecorino e gorgonzola) della ditta "Cugusi Silvana" di Pienza (Si) e quelli della ditta "Luigi Guffanti 1876" di Arona (No). Ma non solo, la ricerca nel mondo del buono non si ferma, oltre alla Carta del Caffè c'è anche quella del Tè, con la rigorosa e prestigiosa selezione di tè e tisane della ditta "Il Giardino del Tè" di Roma.
La Carta dei Vini è un poema, 74 pagine con 500 etichette, con un particolare riguardo ai Vini di Montepulciano (praticamente tutti) e di Montalcino (una sessantina), poi un'ampia scelta di bianchi e rossi dalla Toscana, Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia, Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, non mancano gli Spumanti e, di Champagne, c'è una grande scelta; per finire in bellezza anche una sezione per i formati speciali (Magnum, Jeroboam e Mathusalem).
Oltre alla Carta dei Vini, ci sono altre 160 etichette tra preziose Grappe, eccellenti Armagnac e magnifici Rum.
Un grosso vantaggio offerto ai clienti è la possibilità di poter sbicchierare qualsiasi Vino, senza limitazioni.
Ho visitato anche la Cantina, un piccolo "Paese delle Meraviglie" per gli appassionati.
La degustazione è stata accompagnata da vini in abbinamento consigliati da Massimo Stella:
- Bignè farcito con ricotta alle erbe;
- Soufflè di Peconzòla di Pienza su fonduta e tartufo (vedi foto);
- Nostro patè di fegatini di pollo con pane caldo alle erbe e pera "picciòla" del Monte Amiata (Gr) (rara pera mignon molto dolce e dai grossi granuli).
In abbinamento Vendemmia Tardiva 2008 I.G.T. Azienda Agricola Canneto.
- Pici della tradizione fatti a mano con farina macinata a pietra al ragù di lepre e pecorino barricato di Pienza.
Con Rosso di Montepulciano D.O.C. Fattoria di Gracciano 2007.
- Agnello delle Crete Senesi in due cotture, costolette alla griglia e cosciotto brasato al "Nobile" su "castagnaccio toscano" (vedi foto).
Insieme al Nobile di Montepulciano 2004 D.O.C.G. Fattoria della Talosa.
- Cannoli gratinati farciti alla mousse di pecorino con salsa al vino rosso (vedi foto);
- Alzatina con i dolcetti della Casa.
Abbinato a Vin Santo 1998 D.O.C. Tenuta Tre Rose, Tenimenti Angelini.
Tutto è stato di mio gradimento, molto belle le presentazioni, ottimi i piatti, centrati gli abbinamenti.
Massimo Stella e sicuramente un grande Patron, tutto nel suo bel Ristorante è impostato per far star bene i suoi ospiti; è proprio vero ciò che ha scritto sul Menù:- "La Direzione di questo Locale ha un particolare riguardo dei propri clienti che si concretizza in una continua ricerca di quanto il momento offre di meglio per la loro soddisfazione".
Ristorante Le Logge del Vignola
Aperto sempre a pranzo e cena, chiuso il martedì.
Ferie in Gennaio.
Via delle Erbe, 6 Montepulciano (Si)
Tel. e Fax. 0578 717290
leloggedelvignola@virgilio.it
http://www.leloggedelvignola.com/