lunedì 27 dicembre 2010

SASSICAIA 1996, SOLAIA 1996 E ORNELLAIA 1997 ALLA CENA DI NATALE 2010, DEL CORRIERE DEL VINO, DA ALFREDO SIBALDI.

Come tutti gli anni, anche per questo Natale 2010, Il Corriere del Vino ha organizzato la cena degli auguri, e, come sempre, è diventata l’occasione per una nuova degustazione. Il luogo prescelto, per giocare in casa, è stato “L’angolino di Via Magenta”, a Livorno, del grande Alfredo Sibaldi Bevilotti.
Di Alfredo e del suo piccolo ma accoglientissimo Locale ho parlato già in diverse occasioni, descrivendolo e dettagliando la sua lunga storia di successi e di “Stelle” Michelin, ma tengo a ribadire che pur essendo uno Chef “rubato” alla sala, è riuscito in pochissimi mesi a farsi notare, anche da importanti Guide 2011 del settore, come una isola felice nell’ambito della ristorazione di qualità.
Per la particolare occasione ci siamo ritrovati, la sera di mercoledì 22 Dicembre 2010, il Direttore Riccardo Gabriele, il Vicedirettore Paolo Valdastri e Alessandra Rachini Caporedattore con il sottoscritto Giorgio Dracopulos e i rispettivi coniugi.
Andare a pranzo o cena da Alfredo è già di per se come andare a mangiare a casa da un amico, non solo per i soli venti coperti del Locale ma, soprattutto, per la “calda” atmosfera che lui e Silvana Dieli, la sua socia, riescono ad instaurare con gli ospiti, aggiungiamoci poi l’affiatamento del nostro gruppo e la serata è incominciata subito alla grande davanti ad un tavolo apparecchiato con gusto.
Calice di Benvenuto: Francois Montand Champagne Brut Rosé, Méthode Traditionnelle, La Maison du Vigneron, Crancot, Francia.
- Bauletti di pasta sfoglia con paté di fegatini tirati al Vin Santo con pomodorino Confit e misticanza su cipolle fondenti;
- Tortino di cavolfiore servito su fonduta di pecorino fresco canestrato (il nome deriva dai segni impressi dal canestro sulla superficie della crosta) di Pienza (SI);
- Passatina di ceci di Spello (PG) con gnudi (ravioli privi del rivestimento di pasta) di ricotta e bietole, servita con pane Toscano biscottato, leggermente agliato, all’Olio nuovo Extra Vergine di Oliva di Roccalbegna (GR), un blend (miscela) di varie tipologie di Olivi (Leccino, Moraiolo e Olivastro di Seggiano) un Olio franto ancora nella maniera tradizionale con molazze di granito (vasche in pietra dove girano 2/4 ruote, sempre in pietra, dette “macelli” dove si frantumano le olive).
Queste portate sono state accompagnate da due vini:
Pinot Nero 2007, Breganze D.O.C., 12,5% Vol. (100% Pinot Nero), dell’Azienda Maculan,di Breganze in Provincia di Vicenza;
“Vigna Piano D’Angelo 2003” Taurasi D.O.C.G. 13,5% Vol. (Aglianico), dell’Azienda Vitivinicola Sella Delle Spine di Luigi Gaggiano, di Taurasi, Avellino.
- Gratin di tagliatelline di spianatoia (fatte in casa) al ragù Toscano profumato al rosmarino;
- Busto di quaglia disossato con cuore di carciofo e lardo di Greve in Chianti (FI), in mantello di patate gratinate, ai lati le sue coscette rosolate.
Su questi ultimi due piatti, abbiamo aperto un trittico di vini di grandissimo livello:
Sassicaia 1996, Bolgheri Sassicaia D.O.C. 12,5% Vol. (85% Cabernet Sauvignon e 15% Cabernet Franc), della Tenuta di San Guido, Bolgheri (Livorno).
Solaia 1996, Rosso Toscana I.G.T. 13,5% Vol. (75% Cabernet Sauvignon, 20% Sangiovese e 5% Cabernet Franc), della Tenuta Tignanello di San Casciano Val di Pesa (Firenze).
Ornellaia 1997, Marchese Lodovico Antinori Viticoltore in Bolgheri, Bolgheri D.O.C. Superiore 14%Vol. (65% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot e 5% Cabernet Franc), della Tenuta dell’Ornellaia, Bolgheri (Livorno).
- Crema bruciata a fiamma viva, profumata alla vaniglia.
Il dolce lo abbiamo abbinato a “Tre Rose 1998”, Vin Santo di Montepulciano D.O.C. 15% Vol. (60% Moscato, 30% Trebbiano, 5% Grechetto e 5% San Colombano), prodotto da Tenimenti Angelini in sole 1000 bottiglie, nella Frazione di Valiano a Montepulciano (Siena).
Le portate preparate da Alfredo Sibaldi, e cortesemente servite da Silvana, hanno confermato la qualità della sua “cucina”.
Tutti i Vini degustati, ognuno secondo il proprio essere e valore, hanno espresso molti aspetti positivi, anche se il 2003 non è stato climaticamente un grande anno per il Taurasi.
Le tre eccellenze dell’enologia mondiale, Sassicaia 1996, Solaia 1996 e Ornellaia 1997, hanno dimostrato, per l’ennesima volta, il loro pregio e la loro straordinaria longevità, peculiarità che permettono di mantenere in vita un complesso meraviglioso di aromi, sentori e persistenze.
La bella serata degli Auguri del “Corriere del Vino”, all’Angolino di Via Magenta, si è conclusa con lo scambio dei regali, le foto e i saluti, non prima di un ultimo brindisi al nostro Giornale che ha riscosso, nel 2010, in Internet, il ragguardevole successo di quasi tre milioni di accessi.
Ristorante
L’Angolino di Via Magenta
Via Magenta, 74 Livorno
Tel. 0586 1861548
www.corrieredelvino.it
www.sassicaia.com
www.antinori.it
www.ornellaia.com
www.maculan.net
www.selladellespine.it
www.tenimentiangelini.it















domenica 19 dicembre 2010

ADRIANO, CRIOLIN, RIGO E SETTIMO: AL PUNTODIVINO DI VIAREGGIO UNA PIACEVOLE SERATA CON I VINI PIEMONTESI.

Venerdì 10 Dicembre 2010, presso “Il Puntodivino” di Viareggio, in Provincia di Lucca, ho partecipato ad una serata/degustazione con quattro importanti Aziende Vitivinicole del Piemonte: Adriano Marco e Vittorio, Criolin, Rigo, Aurelio Settimo.
Dell’Enoteca con Cucina “Il Puntodivino” e del suo Patron Stefano Niccoli potete trovare molte altre notizie nell’Archivio di questo Blog, voglio, però, ricordare la grande passione di Stefano per il “Vino Buono al prezzo giusto”, e che, con la sua grandissima esperienza, ogni sua scelta è sinonimo di qualità garantita.
Azienda Agricola Adriano Marco e Vittorio, ubicata nella Frazione di San Rocco Seno D’Elvio, ad Alba, in Provincia di Cuneo. La loro storia familiare nasce agli inizi del 1900 quando Giuseppe Adriano, mezzadro, incominciò a coltivare le viti. Successivamente il figlio Aldo, oltre ad aiutare inizialmente il padre, acquistò un piccolo Podere. Attraverso gli anni l’Azienda è cresciuta, anche per merito dei figli di Aldo: Marco che segue con cura i Vitigni e Vittorio che si dedica a tutti i processi di vinificazione. Marco e Vittorio hanno sapientemente intensificato e sviluppato la produzione di Vino, e dal 1994 imbottigliano in proprio. Dal 1990, cresciuto l'impegno vitivinicolo, hanno tralasciato l’allevamento bovino di Fassona. Oggi, oltre ai curatissimi noccioleti ed ad altri terreni, possiedono 21 ettari vitati con vitigni autoctoni (Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, Moscato) e del Sauvignon.
Azienda Agricola Criolin della famiglia Canavero, papà Angelo e il figlio Claudio, si trova nella Frazione S. Grato, Castagnole Lanze, una delle zone maggiormente rinomate dell’Astigiano vitivinicolo. Claudio, classe 1975, si è diplomato all’Istituto Tecnico Agrario Statale “Umberto I” di Alba, una Scuola importante, legata al territorio, che prepara molto bene i suoi studenti. Tra le Langhe e il Monferrato hanno 7 ettari di vigneti di cui 2 dedicati al Moscato e producono vini sinceri e dalle indubbie qualità
Azienda Agricola Rigo di Rigo Silvano, è situata nel territorio del Comune d’Alba, Cuneo, è a conduzione familiare, Silvano e il padre Secondo, che l’ha fondata. Ha una estensione di circa 10 ettari, nel prestigioso territorio “Sorì Piadvenza”, a circa 400 metri sul livello del mare, nel cuore della zona d’origine del Dolcetto.
Società Semplice Agricola Aurelio Settimo, La Morra, in Provincia di Cuneo, nasce dalla volontà dei genitori di Aurelio, che dal 1943, in una vecchia fattoria, iniziarono a coltivare vigneti, alberi da frutta e noccioleti, insieme all’allevamento di mucche, galline e conigli. Alla fine degli anni 50, il padre di Aurelio, Domenico, iniziò ad imbottigliare, parte della sua produzione di vino, con l’etichetta “Settimo Domenico”. Dal 1962, Aurelio, intensificò la produzione e si specializzò nel settore vinicolo, nacque cosi “Aurelio Settimo”. Oggi l’Azienda produce mediamente circa 40.000 bottiglie (più del 60% vanno all’estero), grazie ai loro sei ettari vitati a Nebbiolo da Barolo e l’ettaro di Dolcetto D’Alba, ed è portata avanti con mano sicura dalla figlia Tiziana che segue attentamente la filosofia produttiva della famiglia basata sulla qualità nel rispetto della tradizione.
Ma torniamo alla serata all’Enoteca con Cucina Il Puntodivino.
In un Locale al completo, immerso in una piacevolissima atmosfera di calda convivialità, si è svolta la degustazione dei Vini Piemontesi abbinati alle preparazioni scelte dalla cucina.
Per le Aziende produttrici erano presenti Vittorio Adriano, con la sua gentile consorte Grazia, e Claudio Canavero.
Sono stati serviti, dopo l’Aperitivo, Criolin Chardonnay “Vigneto Praddone 2009”, 14% Vol., D.O.C. Piemonte:
- Insalata di Faraona, valeriana, pinoli e pomodoro verde, con Olio Nuovo Extra Vergine di Oliva di Bargecchia (LU), gocce di Aceto Balsamico e Tartufo di San Miniato (PI).
In accompagnamento: Dolcetto Di Diano D’Alba D.O.C. “Vigneto Piadvenza 2009”, di Rigo.
– Risotto al Piccione e bacche di Ginepro.
Con Barbera D’Alba Superiore (matura in Botti di Rovere) 2008 D.O.C., 13,5% Vol., di Adriano Marco e Vittorio.
– Stracotto, al Nebbiolo Aurelio Settimo, di manzettina nostrale Garfagnina, con purè di patate.
Su questo piatto, decisamente importante, sono stati serviti due Vini: Aurelio Settimo Barolo D.O.C.G. “Rocche 2005”, 14% Vol., e Adriano Marco e Vittorio Barbaresco D.O.C.G. “Basarin 2006”, 14 % Vol..
– Semifreddo al Pistacchio.
In abbinamento: Criolin Moscato D’Asti, D.O.C.G., 2009.
Per tutta la durata della serata, i produttori presenti, hanno presentato, a tutti i partecipanti, le loro rispettive Aziende, la loro produzione e in particolare hanno descritto accuratamente i Vini portati.
Per Rigo e Aurelio Settimo, che non erano potuti intervenire, “l’arduo” compito è spettato al padrone di casa, Stefano Niccoli, ed è stato svolto, come al solito, molto bene grazie alla sua grande conoscenza della materia.
Grandi Vini Piemontesi con un rapporto qualità/prezzo straordinario, abbinati a piatti ben cucinati e presentati.
Magnifico lo “Stracotto”, fatto con un bellissimo taglio scamone di un animale allevato al pascolo (solo pascolo e soia biologica), nell’allevamento di Simone Togneri, in Garfagnana, Loc. Cascio a Fiattone, Comune di Gallicano, in Provincia di Lucca. Una carne ottima, fornita dalla Macelleria “Masoni Dino” di Michelangelo Masoni, Piazza Cavour 17 Viareggio (Lu), che l’aveva preparata ad arte frollandola per 37 giorni.
La piacevole serata si è conclusa tra i ringraziamenti, i saluti e le foto ricordo, e per chiudere in bellezza anche con un “delizioso” omaggio da parte di Vittorio Adriano, che ci ha regalato un vasetto di “Cugnà”, la Mostarda D’Uva, da loro prodotta, ottima per accompagnare oltre che la polenta anche i bolliti e i formaggi.
www.ilpuntodivino.it
www.criolin.it
www.adrianovini.it
www.aureliosettimo.com
http://rigovini.it










sabato 11 dicembre 2010

RISTORANTE LA PERLA DEL MARE A SAN VINCENZO (LI): UNA BRAVISSIMA CHEF IN UN SUPER ACCOGLIENTE LOCALE.

San Vincenzo, in Provincia di Livorno, si trova sul mare, a sud del Capoluogo Labronico, nel tratto denominato Costa degli Etruschi. Ha una storia molto antica, sono state trovate, infatti, tracce di insediamenti umani già in epoca paleolitica (dal Grecopalaios = antico” e “lithos = pietra”, età della pietra antica, circa un milione e cinquecentomila anni fa), gli Etruschi, poi, popolarono questa zona, ricca di grandi foreste e di una intensa attività mineraria, strategicamente vicina alla loro Città di Lucumonia (Populonia).
I Romani, vi fecero passare quella eccezionale via di comunicazione che ha per nome “Aurelia” e molto probabilmente vi costruirono anche un piccolo villaggio con un approdo.
Zona di passaggio, quindi, che ha vissuto tutte le complicate e sanguinose vicende storiche attraverso i secoli, fino a giungere alla conquista dei Pisani che vi costruirono la Torre Costiera di Avvistamento, detta di San Vincenzo, forse, per una Chiesa vicina dedicata a questo Santo.
Le prime notizie certe risalgono al 1285, con l’indicazione, in un documento, della sopracitata Torre.
Nel 1406 caduta Pisa, sopraggiunse il dominio Fiorentino, e il territorio di San Vincenzo fu inglobato nel vicino Comune di Campiglia Marittima. Ma Pisa, pur sconfitta, non rinunciò ai tentativi di ribellione, e proprio sotto la Torre di San Vincenzo, il 17 Agosto 1505, si svolse una delle battaglie più accanite della storia Toscana.
I Pisani al comando del Capitano di Ventura Bartolomeo d’Alviano detto “Liviano” (1455-1515), appoggiati dai Senesi e da truppe mercenarie, furono sconfitti da un esercito Fiorentino guidato dal Condottiero Bolognese Ercole Bentivoglio (1459-1507). Lo scontro fu dipinto, nel 1567, dal Pittore, Architetto e Storico dell’Arte Italiana l’Aretino Giorgio Vasari (1511-1574), in un particolare, dell’affresco, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, dedicato alle gesta della Famiglia dei Medici.
Successivamente San Vincenzo seguirà le sorti del Granducato di Toscana fino all’Unità d’Italia.
Oggi, questo Comune, autonomo dal 1949, è una delle Località balneari Toscane più turistiche e accoglienti, con le folte pinete a ridosso della lunga spiaggia sabbiosa, e più volte è stato premiato con la “Bandiera Blu”, da poco, è servito anche dal nuovo Porto Turistico.
Tra le molte attrattive della zona, dal punto di vista gastronomico, una è molto rilevante: il Ristorante La Perla Del Mare.
La Perla Del Mare a San Vincenzo, è uno Stabilimento Balneare con annesso Bar e Ristorante, dagli anni ottanta è proprietà della Famiglia Giampieri, babbo Giampiero, mamma Fernanda Novelli e il loro figlio Emanuele.
Nel 1992, Emanuele conosce e si fidanza con una bella ragazza che si è appena diplomata all’Istituto Magistrale di Cecina (LI): Deborah Corsi.
Deborah è nata a Campiglia Marittima, il 24/12/1973, non ha alle spalle una particolare storia culinaria, l’unica cosa che sua mamma, Gabriella Bandini, ricorda, sono delle polpette piccantissime, alla paprika, che la “bimba” preparava per l’accondiscendente papà.
Deborah entra a dare una mano nell’Azienda della Famiglia Giampieri, prima al Bar, poi in Sala al Ristorante, infine, come se sentisse un atavico richiamo, entra in Cucina. Sono anni di gavetta, che però fanno scuola, grazie anche agli insegnamenti di Fernanda Novelli.
Nel frattempo, si sposa con Emanuele, e, nel 2003, nasce la loro bellissima figlia Michelle.
Deborah prende in mano tutta la responsabilità della Cucina, mentre le nonne si dedicano alla nipote.
È un’arte innata quella di Deborah, che è sbocciata piano piano, ma si è rafforzata fino a farla diventare quella Cuoca molto brava che oggi fa felice anche i palati più severi, come il mio.
La Perla Del Mare è un bel Ristorante, sulla spiaggia, aperto tutto l’anno, una struttura elegante, nuovissima, perfettamente inserita nel contesto, inaugurata il 3 Luglio 2009, in sostituzione della vecchia sede.
Legno e acciaio per una grande magnifica terrazza panoramica ed il luminoso salone, “caldo”, avvolgente e nello stesso tempo moderno e comodo; ogni particolare è stato scelto con gusto, sia nei colori che nell’arredamento, come nella “mise en place” .
Un Locale reso ancora più accogliente dalla grande affabile gentilezza dei titolari. Deborah in cucina ed Emanuele in sala, faranno di tutto, perché possiate trascorre una felice esperienza seduti ai loro tavoli.
Il Menù è vario, Mare e Terra, tutto ciò che è possibile è fatto in Casa: c’è una grande attenzione al Territorio e alla Tradizione, ma anche molta creativa, esperta, delicata fantasia.
La Carta dei Vini è super selezionata, molte le etichette dalla Val di Cornia e dalla Toscana, ma anche dalle principali Regioni Vitivinicole Italiane, e dall’Estero (Francia, California, Sud America, Nuova Zelanda). Non mancano Champagne, Vini da Dessert e Distillati.
La degustazione, che ho fatto da loro, è stata preceduta, come apertivo, con delle “bollicine” Italiane: Philèo D.O.C. Oltrepò Pavese, V.S.Q.P.R.D. Brut, 100% Pinot Nero, 11,5% Vol., metodo Charmat, della Tenuta Il Bosco, Zenevredo (PV).
Gli altri due Vini, Bianco e Rosso, serviti successivamente con le pietanze preparate, erano, ambedue, di una bella e giovane Azienda, espressione sincera del Territorio: la Tenuta Poggio Rosso di Pupulonia Stazione, Piombino (LI), 20 ettari curatissimi, dal 2002 è proprietà della Famiglia Monelli.
In tavola il bel vassoio del Pane: Casereccio, Al Nero di Seppia e alle Noci.
E’ stato servito:
- Alice impanata e fritta, porro e spaghetti fritti;
- Raviolo trasparente alla mazzancolla su verdure croccanti;
- Cubo di baccalà con crema all’aglio e tartufo nero;
- Raviolo burro, acciughe, mozzarella di bufala e bottarga.
Questi piatti sono stati accompagnati con Phylika 2008, Toscana Bianco I.G.T., 13% Vol., Vermetino e Viognier.
- Maialino di latte con insalatina di agrumi e olive Taggiasche su verdure crude;
- Carré di agnello con riduzione di Vino e foie gras;
Il Vino in accompagnamento sulle carni, Tages 2006, Rosso Toscana I.G.T., 14% Vol., Sangiovese e Merlot.
- Tortino al cioccolato con salsa al gianduia.
Belle presentazioni, una materia prima di grande qualità, ottimi i piatti, la Chef Deborah Corsi Gemignani ha una “mano” straordinaria che qualifica tutte le sue preparazioni.
Molto bene anche i Vini, sia le Bollicine che le due interessanti bottiglie della Tenuta Poggio Rosso.
Sulla Guida Michelin 2011, appena uscita, sotto la voce San Vincenzo, non è indicato alcun Ristorante, spero che i bravi colleghi, della Guida più importante del Mondo, vengano presto a provare la Cucina della bravissima Chef Deborah Corsi nel suo super accogliente Locale, La Perla Del Mare, che è certamente più che meritevole di essere segnalato.
Comunque il loro grande successo è già stato decretato dal numero sempre crescente di affezionati clienti.
Ristorante
La Perla Del Mare
Via della Meloria , 9
San Vincenzo (LI)
Tel. 0565 702113
www.laperladelmare.it
www.tenutapoggiorosso.it















mercoledì 1 dicembre 2010

MAURO MASCARELLO E I SUOI VINI PIEMONTESI PRESENTATI DA GIANFRANCO SOLDERA AL RISTORANTE SILENE DI SEGGIANO (GR).

Gianfranco Soldera non è soltanto un “agricoltore illuminato” e un bravissimo viticoltore, in Montalcino (SI), e non produce soltanto quel magnifico Vino che è il Brunello Case Basse, ma è anche uno straordinario personaggio a cui piace perorare e battersi per molte buone cause. Tra le molte iniziative che Gianfranco promuove, con tutto il suo simpatico impeto e sincero impegno, una in particolare può sembrare curiosa per un produttore, patrocina i Vini e le Aziende dei suoi amici.
Venerdì 26 Novembre 2010, Soldera ha organizzato, al Ristorante Silene, del bravo Chef/Patron Roberto Rossi, a Seggiano, Località Pescina, sulle splendide pendici del Monte Amiata, in Provincia di Grosseto, una serata con uno dei produttori storici più importanti delle Langhe, Mauro Mascarello, titolare dell’Azienda Agricola Giuseppe Mascarello e Figlio, ubicata a Castiglione Falletto, in Provincia di Cuneo.
Di Gianfranco Soldera e del suo fantastico Brunello, del Ristorante Silene con lo Chef/Patron Roberto Rossi e dell’eccezionale, prezioso, super premiato Olio Extravergine di Oliva Mono Cultivar (Olivastra Seggianese) Denocciolato “Il Silene”, di sua produzione, potete trovare maggiori informazioni nell’Archivio di questo Blog e nei rispettivi Siti che potete visitare cliccando sui Link in fondo a questo articolo.
La Famiglia Mascarello si occupa di viticoltura nella Bassa Langa da oltre 150 anni.
Le Langhe sono un esteso territorio collinare a cavallo delle Provincie di Cuneo e Asti, famose per la produzione di molti straordinari prodotti della terra tra cui spiccano il Vino e il Tartufo.
All’inizio erano massari (fattori) nella conduzione della Cascina Manescotto nel Comune di La Morra (CN), proprietà della Marchesa Giulia Colbert Faletti di Barolo, ma nel 1881, Giuseppe Mascarello (1830-1902) si mette in proprio, acquistando un terreno in Località Pian della Polvere nel Comune di Monforte d’Alba (CN).
Successivamente, nel 1904, Maurizio Mascarello (1861-1922), detto “Morissio”, figlio di Giuseppe, acquisì una Cascina nella zona denominata “Monprivato”, un particolare vigneto storico che produceva già Vino nel 1600, nel Comune di Castiglione Falletto (CN), e vi si trasferì. Nel 1919, poi, comprò, nel Comune di Monchiero (CN), a mezza via tra Barolo, Monforte d’Alba e Dogliani, un edificio del 1800, che si rivelò particolarmente adatto, date le sue speciali peculiarità termiche, per trasferirvi la Cantina.
Nel 1923, Giuseppe Mascarello detto “Gepin”, figlio di Maurizio, prese le redini dell’Azienda di famiglia, insieme al fratello Natale e alla sorelle Giuseppina ed Adelaide. Successivamente, causa divergenze sulla conduzione, i fratelli si separarono dividendo la proprietà.
Nel 1967, Mauro Mascarello, figlio di Gepin, dopo aver seguito per molti anni il padre, assume la responsabilità della Cantina di Monchiero, e nel 1979, alla morte dello zio Natale, rileva la sua parte, riunificando l’originaria proprietà.
Oggi l’Azienda Agricola Giuseppe Mascarello e Figlio, ha una superficie di circa 15 ettari di vigneti, tra quelli di Castiglione Falletto e Monforte d’Alba, la conduzione è sempre a carattere familiare, Mauro, la gentile consorte, signora Maria Teresa, e il figlio Giuseppe.
La filosofia di questa Famiglia di vignaioli è fatta di regole severe e autolimitazioni, di cure artigianali dedicate ai vigneti, alla vinificazione e all’affinamento in super selezionate grandi Botti di Rovere di Slavonia, per poter ottenere Vini longevi di alto pregio e nello stesso tempo salvaguardare l’ambiente e i terreni.
I Vini da loro prodotti portano, quasi tutti, i nomi dei Vigneti di origine e sono: Barolo Riserva Monprivato Ca’ d’Morissio, Barolo Monprivato, Barolo S. Stefano, Barolo Villero, Barbera Codona, Barbera S. Stefano, Barbera Scudetto, Dolcetto Bricco, Dolcetto S. Stefano, Langhe Freisa Toetto, Langhe Nebbiolo, Langhe Rosso Status. Gran parte della loro produzione viene esportata nei principali Paesi del Mondo.
Eccoci giunti alla degustazione, in tavola la coreografica composizione con il pane della casa:
- Misto di Verdure al vapore croccanti, da condire con l’Olio Extravergine “Il Silene 2010” (talmente ben presentate ed invitanti che la forchetta è stata più veloce della macchina fotografica, scusatemi);
- Il Crostino di Beccaccia.
Queste due portate sono state accompagnate con Barbera d’Alba D.O.C. Superiore 2005 Scudetto in Monforte d’Alba, 14% Vol..
- Spumosi di ricotta e zucca con cuore di fegato grasso d’oca;
Insieme al Barolo Monprivato in Castiglione Falletto 2004 D.O.C.G., 13,5% Vol..
– Cappone farcito al forno con purè di patate e verdure cotte “sotto la cenere”.
Abbinato a Barolo Monprivato in Castiglione Falletto Ca’ d’Morissio ( in Piemontese: Cascina di Maurizio, il nonno di Mauro) Riserva 2003 D.O.C.G., 14,5% vol., e Barolo Monprivato 1993 D.O.C.G., 13,5% Vol..
- Tortino caldo di castagne del Monte Amiata;
- Piccola pasticceria secca“Natalizia”.
I piatti preparati da Roberto e Marinella, nella cucina del Silene, come sempre, hanno avuto successo, voglio però sottolineare che il “Cappone farcito” era assolutamente sublime.
I Vini di Mascarello esprimevano tutte le caratteristiche e qualità fondamentali del Territorio di provenienza, in particolare per i vari tipi di Barolo spiccavano armonia, complessità e una sicura longevità.
Per tutta la serata, dopo la simpatica introduzione/presentazione di Gianfranco Soldera, Mauro Mascarello ha intrattenuto gli ospiti (arrivati fortunosamente a causa di un’improvvisa e abbondante nevicata), descrivendo la sua Azienda i suoi Vini e poi più specificatamente le bottiglie portate per l’occasione.
La serata si è conclusa a tarda notte tra applausi, ringraziamenti e saluti.
www.mascarello1881.com
www.soldera.it
www.ilsilene.it