domenica 27 novembre 2011

ALL’OSTERIA ENOTECA BACCO & LA VOLPE L’ARTE INCONTRA LA BUONA CUCINA.

Venerdì 25 Novembre 2011 all’Osteria Enoteca Bacco & La Volpe a Castelnuovo della Misericordia, Frazione del Comune di Rosignano Marittimo, in Provincia di Livorno, si è svolta una serata particolarmente interessante.
Di Bacco & La Volpe e della sua Chef-Titolare, Silvia Volpe, potete trovare tutta la storia dettagliata nell’archivio di questo Blog.
La serata in questione era dedicata al “Calamaro”.
Esistono due tipi di Calamari Mediterranei, il loro nomi scientifici sono “Loligo Vulgaris” e “Loligo Forbesi “, si differenziano per la misura di alcune ventose e degli occhi, ambedue appartengono all’Ordine dei Molluschi Cefalopodi che prende il nome di “Teuthida”.
I Calamari si pescano, preferibilmente, con i primi freddi, proprio in questo periodo dell’anno, fine Novembre primi di Dicembre, quando dal profondo del mare si avvicinano alla costa.
La degustazione, escluso il dolce, si è svolta in abbinamento con i Vini dell’Azienda Agricola San Giovanni, proprietà della Famiglia Pasini, Vignaioli da tre generazioni, ubicata sulla riva meridionale del Lago di Garda, nella Frazione di Raffa nel Comune di Puegnago del Garda, in Provincia di Brescia.
Il servizio Vini è stato effettuato dal simpatico Sommelier F.I.S.A.R., Delegazione Storica di Livorno, Giovanni Raimondi.
Ma veniamo alle portate:
- Parmigiana di calamari con sapori Mediterranei.
Accompagnata da “Il Lugana” 2010, Lugana D.O.C., 100% Uva Turbiana (Trebbiano di Lugana). - Fregula Sarda (particolare pasta a palline irregolari) con lupini, calamari, pomodorini secchi e bottarga di muggine.
Abbinata “Reis” 2008, Garda Classico Bianco, 100% Riesling Renano (un Clone Alsaziano).
- Il calamaro …… in tre cotture (fritto, al forno, ripieno).
Insieme a “Lugana Busacaldo” 2007, Lugana D.O.C., 100% Uva Turbiana.
- Semifreddo al torroncino con salsa al gianduia.
Il Dessert è stato servito con “Cardinale Lanata” 2010, Moscato d’Asti D.O.C.G., dell’Azienda Agricola Villa Lanata di Cossano Belbo (CN).
Piatti indovinati, molto buoni, freschissima la materia prima. Preparata alla perfezione e speciale nei sapori la Fregola Sarda.
Alla fine della serata il famoso e bravo Pittore Livornese Angiolo Volpe, classe 1943, uno tra più celebri paesaggisti dei nostri tempi, ha presentato e omaggiato i presenti con uno dei suoi cataloghi più preziosi, “Gli Specchi della Pittura”. Il Libro ha l’introduzione del giornalista Domenico Montalto, grande appassionato d’Arte (purtroppo recentemente scomparso), ed è edito dalla Casa “Masso Delle Fate”, Signa (FI).
Insieme alla raccolta un altro bellissimo regalo: il Menu della serata aveva sul fronte stampato un personalissimo lavoro di Volpe, dedicato al tema, poi, all’interno, il Maestro, aveva dipinto, ad acquerello, soggetti diversi, autenticati con il suo “timbro a secco”.
Regali preziosi che abbinati ai piatti preparati dalla brava Chef hanno riscosso, tra gli ospiti, molti applausi e commenti di soddisfazione.
Bacco & La Volpe, non una semplice Osteria ed Enoteca ma un accogliente Locale, dove Angiolo Volpe e sua figlia Silvia Volpe hanno fatto incontrare l’Arte con la Buona Cucina.

Osteria Enoteca
Bacco & La Volpe
Via dei Poderini, 1
Castelnuovo Della Misericordia (LI)
Tel. 0586 744323

http://www.baccoelavolpe.it/
http://www.angiolovolpe.it/
http://www.pasiniproduttori.it/
















martedì 22 novembre 2011

TENUTA POGGIO ROSSO A POPULONIA (LI): IL VINO NASCE DALL’INDISSOLUBILE LEGAME TRA L’UOMO E LA TERRA.

Una delle Frazioni del Comune di Piombino, Città del Vino e centro principale della Val di Cornia, in Provincia di Livorno, è Populonia.
Populonia, adagiata su di un promontorio che forma il bellissimo Golfo di Baratti, ha un’antichissima Storia che risale alle sue lontane origini di Città Etrusca e poi Romana.
L’antico nome Etrusco di Populonia era “Fufluna” da Fufluns antico dio Etrusco del Vino e dell’ebbrezza, corrispondente alla divinità Greca Dioniso, al Romano Bacco e al successivo Italico Liber Pater.
Oggi l’antico abitato è racchiuso tra le alte mura e le torri costruite nel XV Secolo dalla nobile Casata, di origine Pisana, degli Appiano Signori di Piombino.
In Località Populonia Stazione, come dice il nome, un piccolo centro sorto negli anni cinquanta intorno alla stazione ferroviaria sulla linea Piombino-Campiglia Marittima, c’è una bella Tenuta, proprietà della Famiglia Monelli, nata da pochi anni ma che si è già fatta conoscere per i suoi Vini: Poggio Rosso.
Poggio Rosso prende il nome dalla dolce collina, su cui è adagiata, che ha come caratteristica geomorfologica la ricchezza di minerali ferrosi, ossidi in natura come l’ematite, che danno al terreno la caratteristica colorazione rossa. Proprio Populonia, sei secoli prima di Cristo era il principale centro “siderurgico” del Mediterraneo per la lavorazione dell’ematite, minerale proveniente in abbondanza dall’Isola d’Elba situata di fronte.
Ivano Monelli, classe 1951, è “nato sotto una pianta di cavolo”, si può dire cosi dato che i suoi genitori, Luigi Monelli e Silvana Montecchi, originari della zona del Passo del Cerreto (valico dell’Appennino Tosco Emiliano tra la Provincia di Massa e quella di Reggio Emilia), innamoratisi del territorio piombinese, nel 1949, avevano comprato il Podere Diacci/Vecchi.
Ivano pur cresciuto nell’Azienda di Famiglia con una stretto legame con la propria terra sceglie di frequentare l’istituto Tecnico, poi, dopo qualche anno trascorso da dipendente, diventa in poco tempo un conosciuto imprenditore titolare di una grossa ditta internazionale che ha interessi in vari settori industriali.
Ma la passione, sostenuta da tutti i ricordi della sua giovinezza, lo porta, nel giugno 2002, ad acquistare una Tenuta quasi abbandonata.
Molti sono stati gli investimenti, molta la dedizione e molto il lavoro per trasformare nell’attuale Tenuta Poggio Rosso quell’insieme di terreni incolti.
La Famiglia Monelli, Ivano la moglie Edi, il figlio Diego con la consorte Elisa e il loro piccolo bimbo Giovanni, possono andare fieri di quanto hanno realizzato in questi pochi anni.
Oggi la Tenuta ha una superficie di 20 ettari, sei sono di Vigneti, poi c’è la Pineta, il Giardino Botanico e il Bosco dove con il grande rispetto per la natura sono stati impiantati 25.000 arbusti di essenze autoctone di macchia mediterranea. Altre 600 piante (frantoio, leccino e moraiolo) fanno bella mostra di se nei due ettari di Uliveto. Con la realizzazione del Laghetto artificiale di acqua piovana e drenaggi si è ottenuta la piena autonomia nel ciclo di irrigazione. Il vecchio Edificio Napoleonico padronale a pianta rettangolare, che risale alla fine dell’800, è stato completamente recuperato adibendolo alla moderna e personalizzata cantina oltre che a dimora dei titolari.
Anche la Limonaia è stata ristrutturata, da rimessa è diventata un ampio e luminoso locale dedicato all’accoglienza e ad altre interessanti iniziative Aziendali.
La Famiglia Monelli ha voluto stringere anche un legame con la storia del territorio adottando il Logo dell’Azienda, una “palmetta” stilizzata, decorazione che è stata ripresa da alcune ceramiche di origine Etrusca, risalenti all’ottavo secolo a.C., ritrovate e conservate nel Parco Archeologico di Baratti e Populonia.
Nei Vigneti, dove quasi tutta la lavorazione viene fatta a mano, troviamo uve, a bacca bianca di Vermentino e Viogner, e a bacca rossa di Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese e Petit Verdot. I loro Vini Portano fascinosi nomi di origine Etrusca:
- PHILIKA, Bianco Toscana I.G.T., 90% Vermentino e 10% Viogner, circa 5.000 bottiglie;
- VEIVE, Bianco Toscana I.G.T., 100% Viogner, una produzione ridottissima e rara di solo 1.000 bottiglie;
- TAGES, Rosso Toscana I.G.T., 53% Merlot (tre tipi di Cloni) e 47% Sangiovese (tre tipi di cloni), ne vengono prodotte circa 8.500 bottiglie da l. 0,75 e 50 Magnum da l. 1,5;
- VELTHUNE, Rosso Toscana I.G.T., 100% Cabernet Sauvignon (tre tipi di cloni), una produzione di circa 6.000 bottiglie da l. 0.75 e 50 Magnum da l. 1,5.
Nell’Azienda si segue la filosofia di assecondare la natura, qui particolarmente straordinaria, in tutte le sue forme, abbinandole tutte le tecniche più moderne dell’Enologia.
La posizione ideale della Tenuta vicino al mare che rende il clima molto equilibrato, la particolare morfologia del terreno, la metodologia delle attività fatte, nella quasi totalità a mano, hanno dato in pochi anni ottimi risultati.
I Vini, molto interessanti, sono frutto anche dell’impegno e delle cure della brava enologa la Dr. Laura Zuddas e del giovane ma già esperto Agronomo/Cantiniere David Casini.
Alla Tenuta Poggio Rosso di Populonia Stazione (LI) nascono i Vini sinceri della Famiglia Monelli, in essi si sente l’indissolubile legame tra l’uomo e la sua terra.

Tenuta Poggio Rosso
Località Poggio Rosso
Populonia Stazione, Piombino (LI)
Tel. 0565 276464

http://www.tenutapoggiorosso.it/











domenica 13 novembre 2011

RISTORANTE ENOTECA “CASATO”: UN SICURO RIFUGIO A POCHI PASSI DA PIAZZA DEL CAMPO A SIENA.

Un’antica Colonia Romana fondata, probabilmente, su un precedente sito Etrusco, all’epoca dell’Imperatore Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (63 a.C.-14 d. C.), è oggi quella straordinaria Città, immersa nel paesaggio dell’interno della Toscana, che porta il nome di Siena.

La Città è conosciuta in tutto il mondo per il suo grande patrimonio artistico e culturale, tanto che il suo Centro Storico Medievale è stato riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (U.N.E.S.C.O.), nel 1995, “Patrimonio dell’Umanità”.
Cuore pulsante del Capoluogo è la bellissima Piazza del Campo dove, due volte l’anno, il 2 luglio e il 16 agosto, si svolge una della manifestazioni più coinvolgenti della tradizione Italiana: il Palio di Siena. Una corsa adrenalinica, molto sentita dai Senesi, dove i cavalli con i fantini che montano a pelo (senza sella) si sfidano per portare al successo la Contrada che rappresentano.
Una delle undici strade che sboccano in Piazza del Campo è il prolungamento di Via del Casato di Sopra che a partire dall’Oratorio di San Giovanni Battista prende il nome di Via del Casato di Sotto.
In questa fascinosa Strada dall’aspetto prettamente “trecentesco” (è stata oggetto di forti interventi di riqualificazione proprio in quel periodo), si trova un Ristorante molto interessante che prende il nome proprio dalla Strada: Casato.
L’Enoristorante Casato nasce sei anni fa, a pochissimi metri da Piazza del Campo, per l’iniziativa di un appassionato imprenditore, Andrea Cortonesi, proprietario della bella Azienda Agricola Uccelliera a Castelnuovo dell’Abate, Montalcino, Siena.
Dal 2008 lo Chef Executive del Casato è Corneliu Cojocaru.
Corneliu è nato, nel 1957, a Bacau, una Città molto antica nella Regione della Moldavia, ai piedi del sistema montuoso dei Carpazi, in Romania, da babbo Greco, di Salonicco (come il mio), e da mamma Ungherese.
Il babbo, Nikolas Xenopoulos, era un pescatore, un amante della Cucina di mare, la mamma veniva da una tradizione di ristoratori proprietari di vari Locali in Romania e in Ungheria e prediligeva cucinare la carne. Dopo la II Guerra Mondiale la sua famiglia rimase in Romania e, nel 1952, per motivi politici, suo padre fu costretto a cambiare nome da Xenopoulos a Cojocaru.
Per 24 anni Corneliu ha vissuto in Romania, poi fortunosi eventi lo portarono a Berlino da dove in seguito raggiunse la Francia nel 1986.
Lunga la sua carriera di Chef itinerante per il Mondo, lavorando in importanti e famosi Locali, anche di Grandi Alberghi. Viaggiando ha potuto studiare molte cucine tipiche nazionali fino a quella dell’India e del Giappone, ma il suo cuore è stato “colpito” dalla Cucina Tradizionale Italiana.
La sua maestria in cucina lo ha fatto conoscere nei migliori ambienti della ristorazione fino a farlo giungere a Siena all’Enoristorante Casato, insieme alla moglie Giapponese, di Tokio, Chiyo Kaoru, brava Sommelier A.I.S..
Entrare al Casato è già di per se rilassante dato l’ambiente molto “caldo” e accogliente, lo stile è rustico curato, visto anche il “sapore antico” che emana da ogni pietra o mattone.

Dall’ingresso con a destra il grande bancone Bar, si prosegue a sinistra nelle varie salette arredate con gusto e arricchite da vetrine illuminate che si alternano agli scaffali carichi di Vini.
L’Enoteca, nel senso stretto, è collegata ed adiacente al Ristorante, caratteristica e raccolta, effettua il servizio di una normale rivendita con la possibilità di degustazioni assistite.
Il Ristorante è luminoso, grazie alle grandi vetrate, l’apparecchiatura è semplice ma curata, i tavoli sono ben disposti e lasciano lo spazio giusto ai commensali.
La Carta dei Vini ovviamente è importante, molti gli Champagne, centinaia le etichette dei Vini Bianchi e Rossi, molto attenta la scelta, netta prevalenza del Territorio, con Aziende che adottano una filosofia di lavoro affine a quella di Andrea Cortonesi, ma non mancano i Vini da tutta Italia, i Francesi e quelli di altre nazionalità.

Bella e curata la Cantina che si raggiunge scendendo una ripida scala fino al cuore del sottosuolo Senese.
Il Menu cambia spesso per seguire le stagionalità, ed è strettamente legato alla spesa giornaliera vista la prevalenza data ai piatti di pesce, ma non mancano le carni e alcune preparazioni derivanti dall’esperienza internazionale dello Chef. Tutto il possibile è "fatto in casa".
Ma veniamo alla degustazione che è stata accompagnata da una bottiglia di Occhio a Vento 2010, Vermentino Maremma Toscana I.G.T. (100% Vermentino), 13% Vol., dell’Azienda Rocca delle Macìe, proprietà della Famiglia Zingarelli, di Castellina in Chianti (SI):
- Insalata di polpo, sedano, lampone e aceto;
- Calamaretti con fagioli verdi e pomodorini;
- Tonnarelli fatti in casa con astice, pomodoro fresco e aneto;
- Rombo Chiodato al forno;
- Tiramisù alla frutta con alkekengi e sciroppo di ciliegie;
- Piccola pasticceria.
La pasticceria è stata accompagnata dal Calvados Lecompte, invecchiato 5 anni, della super premiata Distilleria Lecompte, fondata nel 1886, a Notre-Dame-de-Courson, un piccolissimo comune nel Dipartimento di Calvados, nella Regione della Bassa Normandia in Francia.
La mano di Corneliu è saggia e ferma, riuscendo ad esprimersi nei piatti presentati con ottimi risultati; si sente che la materia prima usata è estremamente fresca e di qualità.
Corneliu e Chiyo hanno fatto dell’Enoristorante Casato, con la loro accoglienza e tipologia di Cucina, un sicuro rifugio a pochi passi dalla magnifica Piazza del Campo a Siena.


PS. Allo Chef e alla sua dolce metà vanno tutti i miei più sinceri auguri per la recentissima nascita di Karen.
Enoristorante Casato
Via Casato di Sotto 18-26
Siena
Tel. 0577 222758


www.casato-siena.it
www.uccelliera-montalcino.it

















domenica 6 novembre 2011

50 & 50 AVIGNONESI CAPANNELLE 1998 ANNATA DEL “DECENNALE”: UN GRANDISSIMO VINO ROSSO.

Il fiorentino Raffaele Rossetti (1929-2010), vissuto per gran parte della sua vita a Roma, è stato un bravo imprenditore nel campo dei laminati plastici e, fino agli anni settanta, non aveva mai avuto esperienze nel campo Vitivinicolo, era soltanto una persona dal buon gusto con una grande passione per il bere bene.
Nel 1974, seguendo il suo intuito e la sua passione, s’innamora in Toscana di un antico Casale, risalente al 1600, nella zona del Chianti, precisamente nella Località Capannelle a Gaiole in Chianti, Provincia di Siena.
In pochissimi anni, con il piglio del dirigente d’Azienda, trasforma il vecchio podere in una moderna Azienda Vitivinicola a cui da il nome di “Capannelle” : il concetto base fondativo è quello di fare solo una produzione limitata e di alta qualità.
Oggi la Società Agricola Capannelle è proprietà di James B. Sherwood, fondatore del Gruppo Orient-Express Hotels LTD che possiede alcuni tra gli Alberghi più belli del mondo. L’Azienda si estende per complessivi ventuno ettari, quindici sono dedicati ai Vigneti, tre al magnifico Bosco e due all’Oliveto.
Nel 1988 la vendemmia in Toscana fu a dir poco eccezionale, e Raffaele Rossetti, con la genialità che contraddistingueva le sue iniziative, volle festeggiarla creando un “nuovo vino” che unisse, alla pari, le speciali prerogative di un Vitigno come il Sangiovese a quelle del Merlot.
Furono selezionate diverse importanti Aziende che producevano Merlot di alto livello e fu scelto quello dell’Azienda Avignonesi di Montepulciano (SI), allora proprietà della Famiglia Falvo, mentre recentemente è passata nelle mani di Virginie Saverys, una dirigente della Compagnia Belga Marittima NV. La Saverys con Sede ad Anversa.
Nacque così il 50 & 50, eccellente miscelazione di Vino, prodotto, da Uve di due grandi Vitigni (Sangiovese e Merlot), in due importanti Aziende: Avignonesi e Capanelle.
Un Vino Rosso raro e di grande valore che invecchia in Barriques Francesi e di cui non se ne producono più di 15.000 bottiglie.
Recentemente ho stappato proprio una bottiglia di 50 & 50 Avignonesi Capannelle annata del “Decennale” 1998.
Le mie aspettative sono state ampiamente superate dalla realtà della degustazione.
Un Vino evoluto, dai riflessi intensi di un rosso rubino cupo ma vivo e brillante, aromi spessi, super gradevoli e penetranti, in bocca un’esplosione di sapori asciutti, potenti e decisi ma nello stesso tempo vellutati ed equilibrati, molto lungo e persistente, con un retrogusto elegante.
Un grandissimo Vino Rosso il 50 & 50 Avignonesi Capannelle “Decennale” 1998, un Vino che fa onore all’Enologia Toscana, a quella Italiana e soprattutto al suo inventore l’indimenticato Raffaele Rossetti.

www.capannelle.com
www.avignonesi.it