sabato 28 settembre 2013

“SEMPLICEMENTE …… DELIZIA” IL DOLCE IDEATO DAL GRANDE CHEF STELLATO PAOLO BARRALE.




Parafrasando la famosa frase Manzoniana, tratta da quella fantastica opera letteraria “senza tempo” che porta il nome di “Promessi Sposi", potrei dire: La Meringa chi è costei ?

La Meringa (denominata in Veneto, e in altre zone, anche Spumiglia) è una leggera, delicata e friabile preparazione dolciaria (albume di uovo e zucchero a velo) molto interessante ed eclettica che ritroviamo, nelle ricette più famose, sia nella nostra pasticceria tradizionale che in quelle Francese e Svizzera.

Le Meringhe, nelle svariate forme e sapori, sono usate da sole o nelle composizioni di molti conosciutissimi dolci.

La loro Storia si perde tra le pagine della Leggenda.

Non si è certi se ad inventarle fu, nel 1720, quel Pasticcere Svizzero chiamato Gasparini (forse di origini Italiane) in una antica Città Medioevale Elvetica dal nome assonante, Meiringen (famosa anche per le vicine cascate sul Torrente Reichenbach).

Siamo però certi che, in quegli anni, le Meringhe ebbero un grande successo e una immediata diffusione in molti Paesi Europei.

Bisogna però arrivare alle preparazioni del grande Cuoco, Pasticcere e Scrittore Francese Marie-Antoine Careme (1784-1833), inventore dell’Alta Cucina transalpina e di moltissime altre cose, sempre affini alla gastronomia, per avere delle Meringhe “moderne” con l’invenzione (non precisamente attribuita) e il perfezionamento dei pasticcini denominati “Macarons” (allora senza i colori pastello e i mille sapori di oggi).

L’amico Paolo Barrale, grande Chefstellato” , ha inventato un dolce che prevede proprio, tra i suoi ingredienti, l’inserimento di una meringa e lo ha battezzato con un nome che già di per se è tutto un programma: “Semplicemente ….. delizia”.

Paolo è nato a Palermo, il 18 Settembre 1973, ha vissuto con la sua famiglia a Cefalù, uno dei Borghi sul mare più antichi e più belli d’Italia

La sua innata passione per la Cucina trova, dopo le scuole dell’obbligo, la naturale destinazione nel frequentare e diplomarsi all’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e Ristorazione (IPSSAR) “Mandralisca” di Cefalù.

Dopo varie esperienze entra a lavorare, per più di quattro anni, nella Cucina di uno dei Ristoranti più famosi al mondo, “La Pergola “ dell’ Hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria” di Roma che con lo Chef Heinz Beck, entrato nel 1994, ha raggiunto l’apice, della gastronomia Italiana e Internazionale, con il punteggio massimo della Guida Michelin di “Tre Stelle e 5 Forchette Rosse”.

Successivamente, Paolo, si arricchisce di altre esperienze in Ristoranti importanti come “L’Altro Mastai” a Roma con lo Chef Fabio Baldassare e “La Torre del Saracino” a Vico Equense (NA) con lo Chef Gennaro Esposito.

Da circa cinque anni, il bravo e simpatico Chef Paolo Barrale, è il responsabile della massima espressione dell’accoglienza dell’Azienda Vitivinicola “Feudi di San Gregorio”: il RistoranteMarennà”.

I Feudi di San Gregorio è un’Azienda giovane, nata, nel 1986, dall’impegno di due Famiglie Irpine ed è ubicata in Località Cerza Grossa nel piccolissimo Comune di Sorbo Serpico, poco più di 500 abitanti, in Provincia di Avellino.

La proprietà è composta da circa 300 ettari di Terra d’Irpinia con, alle spalle, duemila anni di tradizione vitivinicola. 

I Feudi producono Vini di grande pregio con Vitigni Autoctoni come Aglianico, Fiano di Avellino, Greco di Tufo, Coda di Volpe, Piedirosso, Sirica, Primitivo e Falanghina. 

I Feudi di San Gregorio, guidati dal Presidente Antonio Capaldo e dall’Amministratore Delegato Pierpaolo Sirch, hanno investito moltissimo sia nei terreni, sia nelle strutture; basti pensare alla nuova bella Cantina, prevalentemente interrata, inaugurata nel 2004.

Non solo Vini ma un grande amore anche per le tradizioni gastronomiche che si esprimono, appunto, nel moderno e accogliente Ristorante dell’Azienda: “Marennà”.

Il nome deriva dal Latinomerere” (guadagnare/meritare).

Il Ristorante guidato dallo Chef Paolo Barrale ha ricevuto molti riconoscimenti per l’alta qualità della sua cucina, tra gli altri, nel 2009, la Guida Michelin lo ha premiato con la prestigiosa “Stella”.

Ma veniamo al dolce (le quantità indicate servono per poter fare dodici porzioni):

- “Semplicemente ….. delizia” - Cremoso al limone, Biscotto mandorle e Olio Extra Vergine di Oliva, Meringa leggera, Sorbetto di limone assoluto e Spuma di limoncello.

Vediamo le fasi per ogni ingrediente.

Cremoso al limone”:

Ingredienti - 350 gr. di succo di limone, 50 gr di acqua, 480 gr. di uova, 120 gr. di tuorlo, 500 gr. di zucchero, 50 gr. di maizena (amido di mais), 425 gr. di burro;

Preparazione - mescolare delicatamente tutti gli ingredienti e successivamente cuocerli a 86 gradi per alcuni minuti, poi abbassare la temperatura a 40 gradi e aggiungere il burro freddo di frigorifero.

Biscotto mandorle e Olio Extra Vergine d’Oliva”:

Ingredienti - 100 gr. di farina di riso, 100 gr di zucchero, 165 gr. di farina di mandorle, 25 gr. di acqua, 1 gr. di sale, 40 gr. di tuorlo, 125 gr. di olio extra vergine d’oliva;

Preparazione - con il tuorlo e l’olio, a temperatura ambiente, fate una maionese classica, lavorando il tuorlo con uno sbattitore e aggiungendo l’olio a filo, mescolate poi gli altri ingredienti tra di loro; successivamente amalgamate le due preparazione e freddate il composto ottenuto, stendete l’impasto e tagliatelo a cubetti di 1 cm. di lato, dovete cuocere i cubetti a 175 gradi per 12 minuti.

Meringa leggera alla Francese”:

Ingredienti - 15 gr. di albume in polvere, 100 gr. acqua, 50 gr. di isomalto (sostituto dello zucchero), 50 gr. di zucchero a velo;

Preparazione - idratate l’albume e montatelo, poi aggiungete a filo, un po’ alla volta, gli altri ingredienti già mescolati e fatti bollire a 121 gradi, continuate a mescolare dal basso verso l’alto per poter incorporare anche l’aria, l’impasto è pronto quando non cade dal cucchiaio rovesciato, successivamente tramite una sac à poche (attrezzo culinario, per uso decorativo, a forma di sacchetto triangolare in fondo al quale c’è un buco) date una forma arrotondata all’impasto e successivamente passate all’essiccatura in forno a 65/70 gradi per 4/5 ore.

Sorbetto di Limone assoluto”:  

Ingredienti - 1 litro di acqua, 300 gr. di zucchero, 70 gr. di glucosio, 180 gr. di succo di limone, 120 gr. di pappa di polpa di limone e 60 grammi di Meringa all’Italiana (un composto non cotto che tra l’altro serve per dare più spumosità alla preparazione);

Preparazione - mettere acqua, zucchero e glucosio in fusione a caldo (70 gradi) per 5/8 minuti con scorza di limone priva della parte bianca, diventa un simil sciroppo, poi, dopo averlo lasciato raffreddare mettete tutti gli ingredienti, sopra citati, insieme e frullate delicatamente, il composto ottenuto va poi messo in freezer per circa un’ora, poi per due volte, ogni 30 minuti, mescolate il tutto, dando alle preparazione la consistenza più spumosa.

Spuma di Limoncello”:

Ingredienti - 150 gr. di albume, 200 gr. di acqua, 70 gr. di zucchero, 35 gr. di limoncello 70° Luxardo (aroma per pasticceria), un foglio e mezzo di colla di pesce;

Preparazione - miscelate il tutto e caricate un sifone nella maniera classica mettendolo poi in freezer, prima di usarlo deve essere bello freddo.

Ci siamo, avete tutto per comporre il dolce.

Nel fondo del piatto, con una sac à poche con foro di 0,8 cm., mettete a spirale il Cremoso al Limone con qualche granellino di sale sopra, poi appoggiateci 6/7 cubetti di Biscotto mandorle e Olio Extra Vergine d’Oliva, coprite il tutto con la Meringa leggera alla Francese, sormontatela con il Sorbetto di limone assoluto e la Spuma di limoncello. 
Come tocco finale una leggerissima grattugiatina di buccia di limone.

Ecco fatto.

Il dolce ideato dal grande Chef Stellato Paolo Barrale è straordinariamente soffice, estremamente delicato, magnificamente gustoso e incomparabilmente leggero: “Semplicemente ….. delizia”.





Lo Chef Paolo Barrale e Giorgio Dracopulos

Ristorante Marennà : La Sala

Semplicemente ....... Delizia

domenica 22 settembre 2013

RISTORANTE IL COLOMBAIO A CASOLE D’ELSA (SI): UNA MERITATISSIMA STELLA MICHELIN.




La Toscana è uno dei Territori più belli d’Italia e del Mondo.

Una magnifica Regione con una forte e storica identità culturale e linguistica.
La sua straordinaria ricchezza, praticamente fatta di ogni cosa bella e buona che si possa immaginare, la rendono molto di più di un’ambita meta turistica.

Oltre alle grandi Città d’arte vi si trovano una miriade di piccoli Centri ognuno con la sua Storia e il suo fascino.

Uno di questi è Casole d’Elsa in Provincia di Siena.

Casole d’Elsa è un pittoresco piccolo Borgo; un Comune con poco più di 3.000 abitanti.

Oltre al panoramico e raccolto Centro Storico, a mattoni rossi, arroccato su uno sperone di roccia circondato da terreni verdeggianti, ha quattro Frazioni: Cavallano, Mensano, Monteguidi, Pievescola.

I trascorsi del Centro Storico, benché abbiano lontanissime origini, più antiche degli Etruschi, sono legati indissolubilmente alla storia Medievale.

Casole d’Elsa con le sue robuste mura è stata un importantissimo caposaldo dei Vescovi di Volterra nella contesa armata tra Volterrani, Senesi e Fiorentini.

Dopo la sanguinosa Battaglia di Montaperti, combattuta in Località Montaperti (oggi Frazione del Comune di Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena), il 4 Settembre del 1260, dove le valorose truppe Ghibelline Senesi (1.800 Cavalieri e 18.000 Fanti) sbaragliarono, anche se superiori di numero, le truppe Guelfe Fiorentine (3.000 Cavalieri e 30.000 Fanti), Casole d’Elsa passò sotto il dominio Senese per sei anni prima di diventare poi un dominio di Firenze.

Oggi la parte più imponente della struttura muraria che si può ammirare è il massiccio “Cassero Senese” (ulteriore fortificazione, in questo caso merlata, aggiunta in rinforzo delle mura), edificata nel corso del ‘300 ed attualmente adibita a Municipio e Museo.

Un altro importante complesso, le cui prime notizie risalgono al 1039, è la Collegiata di Santa Maria Assunta. 
La Collegiata si trova a metà del corso principale di Casole d’Elsa ed è nata come una prestigiosa comunità di Canonici; la Chiesa venne consacrata, successivamente, nel 1161.

Il bel Chiostro della Collegiata, vero e proprio cuore di Casole d’Elsa, dove venivano compiuti gli atti pubblici più importanti, fu edificato intorno al 1150, luogo d’incontro, studio e preghiera, era cosi importante da essere scelto, il 14 Aprile 1309, come sede per la ratifica del trattato di pace tra San Gimignano e Volterra

Oggi il Chiostro è racchiuso tra la Chiesa e il Palazzo della Propositura, quest’ultimo è stato edificato nel XIII Secolo, oggi è sede degli Uffici e Locali Parrocchiali oltreché dell’Archivio Storico.

Proprio ai piedi del Borgo di Casole d’Elsa, talmente vicino da poterlo raggiungere anche con una breve passeggiata, c’è un luogo estremamente accogliente di cui vi voglio parlare: la Casa VacanzaIl Colombaio”.

L’Agriturismo Il Colombaio” è il regno della signora Mariva Benucci.

La Famiglia Benucci possedeva da molto tempo questo podere; viste però le nuove esigenze del territorio, diventato negli anni sempre più meta turistica, venne trasformato, nel 1989, in un accogliente e caratteristico Agriturismo con Trattoria.

Anima e motore di questa iniziativa proprio la decisa e volenterosa Mariva; il marito Alvaro Pratelli ha un’altra attività, è un imprenditore titolare di un’impresa che costruisce strade.

Il primo hanno di vita, “Il ColombaioCasa Vacanze e Trattoria, era animato da tutte donne, venne coinvolta anche la mamma di Mariva, la signora Erminia.

Accoglienza premurosa e la Cucina Toscana Tradizionale ebbero subito successo e portò nuovi clienti, sempre più esigenti.

Per stare al passo con i tempi, nel 1997, Mariva ha trasformato la Trattoria in Ristorante.
In questa fase di passaggio la signora Benucci, come sempre, ha mandato avanti tutto in prima persona, compreso la Cucina.

Nel 2000, dopo varie selezioni, arriva al Ristorante uno Chef che segnerà la storia di questo Locale: Vincenzo Di Grande.

Vincenzo è nato, il 24 Maggio 1968, nella bella Città Svizzera di Thun, nel Canton Berna, adagiata nel romantico paesaggio dove il Fiume Aar esce dal Lago di Thun
I suoi genitori, di origine Siciliana, sono in Svizzera per lavoro. 
Fino all’età di sette anni rimane nella Repubblica Elvetica, poi, rientrato in Italia, si stabilisce, con la Famiglia, a Mezzano Superiore, Frazione del Comune di Mezzani, in Provincia di Parma.

Fin da piccolo, Vincenzo, ha avuto la passione per la Cucina e questo lo ha portato, dopo le Scuole dell’obbligo, ad iscriversi e a diplomarsi all’Istituto Professionale dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità AlberghieraG. Magnaghi” di Salsomaggiore Terme (PR).

Le sue prime esperienze sono subito straordinarie, si reca infatti a lavorare in Francia; all’inizio vicino a Saint-Etienne (Dipartimento della Loira) nel Ristorante di Famiglia “Le Clos Fleury” del grande Chef Pierre Gagnaire (Tre stelle Michelin), poi a Saint-Tropez, in Costa Azzurra, allo “Chateau de la Messardière”.

Tornato in Italia Vincenzo Di Grande continua ad affinare la sua Cucina insieme a famosi Chef come Igles Corelli e Bruno Barbieri oltreché in Ristoranti super premiati come “L’Antica Osteria del Ponte” della Famiglia Santin a Cassinetta di Lugagnano (MI) o il “Covivium” e “Le Sans Souci” di Roma.

Successivamente si reca in Spagna lavorando prima a Donastia-San Sebastian, nei Paesi Baschi, al Ristorante (Tre Stelle Michelin) “Arzak” del mitico Chef Juan Mari Arzak e sua figlia Elena, poi  da un altro famoso Chef, Martin Berasategui, nel suo omonimo Ristorante Relais & Chateaux a Lasarte-Oria sempre nei Paesi Baschi.

Vincenzo dopo esser stato nuovamente in Francia per qualche tempo, come già detto, nel 2000 entra nella Cucina alla Casa VacanzaIl Colombaio”. 

Dopo un periodo di assestamento e anche qualche difficoltà, dato il forte carattere della signora Mariva Benucci, la “squadra” comincia a girare alla perfezione e arrivano i riconoscimenti tra cui, nel 2003, la prestigiosa “Stella” della Guida Michelin.

Nell’ Ottobre 2007 Vincenzo lascia “Il Colombaio” per un lungo periodo di studio e approfondimento delle Cucine Tradizionali Regionali, aprendo, nel frattempo, anche interessanti Locali; si reca in Puglia lavorando con validi personaggi come Claudio Felix Gherardini e Associazioni come l’Alba De Leo Events, poi in Toscana, in Lombardia (Brianza) e nel Trentino.

Nell’Aprile 2012 rientra a “Il Colombaio” di Casole d’Elsa.

Oggi la Casa VacanzeIl Colombaio” è un bel complesso dall’atmosfera familiare con otto comodi appartamenti, di varie misure, arredati con cura, la Piscina con una bella e panoramica vista sulla vallata, la fornita Enoteca, il RistoranteLa Sosta” di Cucina tipica Toscana e il Ristorante stellatoIl Colombaio”.

Il RistoranteIl Colombaio” è delizioso e confortevole, un piccolo ingresso introduce, a sinistra salendo due scalini, in una prima sala, illuminata da una grande vetrata ad arco con i vetri decorati, un tavolone ed altri quattro tavolini, su questa sala c’è l’accesso alla Cucina.

Attraversando un breve corridoio si arriva nella seconda sala, a sinistra il bancone bar, davanti al bancone un “caldo” e comodo salottino, a destra il resto della sala dove vi trovano posto altri otto tavolini.

Tutto il Locale è in pietra e mattoni con il soffitto di travi in legno.  
L’arredo è scelto con gusto, l’apparecchiatura è curata, ogni particolare trova la sua giusta collocazione, atmosfera accogliente ma non impegnativa.

Durante la bella stagione è possibile mangiare nel “dehors” coperto, con una decina di tavolini, adiacente alla seconda sala .

Il Menu si apre con queste significative parole:
 “Noi seminiamo e piantiamo tutto quello che la terra ci consente. 
Raccogliamo quello che gentilmente ci lasciano i bruchi, gli istrici, le lumache, le vespe e gli uccelli. Abbiamo la meglio solo sui cinghiali, che allontaniamo con recinti elettrici. 
Il solo vantaggio di questa situazione è che abbiamo una produzione biologica spontanea.”

Proseguendo la lettura troviamo tre Menu consigliati, a tre prezzi diversi, Degustazione, Colombaio, Super Tuscan, segue la Carta con ampie possibilità di scelta sia di Terra che di Mare.
Nell’ultima pagina del Menu si trova un breve riepilogo dei Vini al bicchiere, delle Birre Nazionali, dei Caffè e degli Infusi.

La Carta dei Vini è molto ricca, la Sedicesima Edizione, curata da Mariva Benucci e con la collaborazione di Alberto Brovelli “vinaio di Francia in Milano”, è composta da 113 pagine, oltre 700 etichette selezionate con professionalità ed esperienza. 
Si parte con “Spumanti e Spumanti Classici Italiani”, poi una numerosa scelta di “Champagnes”, seguono i “Vini Italiani - Bianchi, Rosati e Rossi”, grande spazio ai “Rossi Toscani” presenti in Carta in tutte le più particolari eccellenze ed espressioni. 
Nella parte finale della Carta i “Vini Esteri”, molti Rossi Francesi e una selezione, sempre di Rossi, dalla Spagna, Cile e California (U.S.A.).

Ricca anche la Carta dei Distillati.

Ma veniamo alla degustazione fatta.

In Tavola il fine vassoio, in ceramica bianca, con l’ottimo e fragrante pane della casa: Pane bianco e integrale, Schiacciatine con pomodoro fresco, Taralli con la cipolla, Grissini, Crackers alle erbe aromatiche.

Tutta la degustazione è stata accompagnata da una “bottiglia” eccellente e rara, sapientemente decantata, “Joseph Drouhin Nuits-Saint-Georges 1993”, Grands Vins de Bourgogne, Appelation Controlée (AOC), 100% Pinot Nero, 12,5% Vol., prodotto con uve provenienti dal “cuore” della Cote de Nuits (ubicata nella parte settentrionale della Cote d’Or nell’avocata Regione Francese della Borgogna). 
Questo Vino è stato prodotto dalla Maison Joseph Drouhin, fondata nel 1880, e ubicata nel Comune di Beaune in Francia.

Sono state servite le seguenti portate:

- Tris di Benvenuto: Zuppetta di farro con verdure, Polpettine di manzo al pomodoro, Carpaccio di maialino con melone;

- Le Consistenze del Foie Gras, Freddo e Caldo: Terrina di Foie Gras avvolta con foglie di loto,  Scaloppa di Foie Gras su aceto di fragole, erba cipollina e alghe, il tutto accompagnato da fetta di pan brioche semplice e fetta di pan brioche al cioccolato profumato all’arancia;

- Tema Vegetariano: Zuppa di ceci, Terrina di verdure, Crème brulée di pecorino e gelato di sedano;

- Covoni d’Estate: Pasta arrotolata ripiena di melanzane affumicate accompagnata da cubetti di lingua, il tutto delicatamente adagiato su una salsa di ricotta;

- Agnello con verdurine in salsa al dragoncello e anacardi;

- Lingotto d’Oro, da mangiare con le mani usando l’apposito origàmi (arte Giapponese della piegatura della carta): Cioccolato (“Gran Cru”, cacao proveniente da una solo piantagione, della “Valrhona”, super premiata Azienda Francese) croccante ripieno di crema al mascarpone su biscotto bagnato al Cynar (noto liquore a base di foglie di carciofo e di 13 erbe e piante), la copertura lucida è fatta con oro spray alimentare;

- Alzatina con la Piccola Pasticceria della Casa.

Tutto buonissimo e molto ben presentato.

La Cucina del bravo Chef Vincenzo Di Grande è l’espressione sincera della sua passione, una Cucina fatta di qualità, esperienza e concretezza, anche innovativa, ma sempre sapientemente sobria e ricca di gusto.

Vincenzo in Cucina è coadiuvato da una giovane ma efficiente Brigata composta dal Sous-Chef e Patissier Edoardo Traverso insieme ai Capi Partita Mario Comitale e Kenta Kakihara.

Il servizio di Sala è stato gentilmente e professionalmente svolto dalla giovane Maitre Chiara Passini supportata da Giorgio Morocika.

Un particolare ringraziamento per la grande cortesia e l’estrema disponibilità va alla signora Mariva Benucci oltreché allo Chef Executive Vincenzo Di Grande per il molto tempo che mi hanno dedicato.

Al RistoranteIl Colombaio” (la parte più vecchia della struttura era proprio un Colombaio), di Casole d’Elsa, la “Stella” Michelin è, indubbiamente, meritatissima.



Giorgio Dracopulos nel Chiostro della Collegiata

La Seconda Sala

Tris di Benvenuto

Le Consistenze del Foie Gras

Tema Vegetariano

Covoni d'Estate

L'Agnello

Il Lingotto d'Oro

La Piccola Pasticceria

Comitale, lo Chef Di Grande, Traverso, Kakihara

Chiara Passini e Giorgio Morocika

Vincenzo Di Grande, Giorgio Dracopulos, Mariva Benucci

sabato 14 settembre 2013

PIAZZA DE’CHAVOLI 2013 IL PREMIO INTERNAZIONALE PIU’ PRESTIGIOSO DELL’ENOGASTRONOMIA ITALIANA.




Per “Lungarni” (al singolare Lungarno) si identificano quelle strade che costeggiano il principale corso d’acqua della Toscana: il Fiume Arno.

L’Arno ha una lunghezza di 241 Km., nasce infatti sul versante meridionale del Monte Falterona (Appennino Tosco-Romagnolo) a quota 1.358
Nella sua corsa verso il Mar Ligure (il Mare che bagna le coste Toscane) attraversa due storiche e meravigliose Città, straordinariamente ricche di arte, come Firenze e Pisa.

I larghi Lungarni Pisani sono racchiusi tra le “spallette” (muri di mattoni che fanno da alti argini) dell’Arno e moltissimi Palazzi antichi.

Nei Secoli i Lungarni Pisani sono stati anche al centro dell’attenzione e della passione di molti famosi scrittori e poeti, sia Italiani che Internazionali, come Durante di Alighiero degli Alighieri (Dante Alighieri 1265-1321), Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi (Giacomo Leopardi 1798-1873), Charles-Emmanuel Nicolas Didier (il Francese Charles Didier 1805-1864).

Lungarni bellissimi che ogni anno, il 16 di Giugno, vengono esaltati dalla “Luminara di San Ranieri”.

La “Luminara”, in vernacolo Pisano è la “Luminaria”, una Festa affascinante e antichissima (se ne trova traccia già nel 1337) che si tiene alla vigilia di San Ranieri (Ranieri degli Scacceri, 1118-1161, eremita Pisano venerato Santo) Patrono della Città di Pisa, in cui tutti i Palazzi dei Lungarni vengono illuminati, ieri da lampade ad olio, oggi da 100.000 lampanini” (lumini) posti su telai di legno che armoniosamente disegnano le forme architettoniche di torri, chiese e palazzi. 
Con il buio (viene spenta l’illuminazione pubblica) e con l’effetto dei riflessi tremolanti in Arno, lo spettacolo è letteralmente ”mozzafiato”.

Sui Lungarni Pisani si affacciano moltissimi edifici di grande rilevanza artistico-storica come le Chiese di San Paolo a Ripa D’Arno, di San Sepolcro, di Santa Maria della Spina, i Palazzi, Pretorio, Lanfranchi, Reale, Gambacorti, Palazzo alla Giornata
Troppi per poterli elencare tutti.

Al numero 9 di Lungarno Gambacorti, a pochi passi dal Ponte di Mezzo e dalla Sede del Comune di Pisa (Palazzo Gambacorti), si erge maestoso un Palazzo, risalente alla fine del ‘700, che oggi prende il nome “Blu” dal particolare colore della sua tinteggiatura esterna.

Palazzo Blu, attraverso i secoli, è appartenuto a diverse ed importanti famiglie nobili. 
Recentemente è stato completamente e profondamente ristrutturato dopo che, nei primi anni 2000, è stato acquisito dalla Fondazione Pisa.

La Fondazione Pisa, dal 2000 prosegue l’attività filantropica della Cassa di Risparmio di Pisa, operando in settori di estrema rilevanza come Arte e Beni Culturali.

La Fondazione ha trasformato Palazzo Blu in un centro di altissimo livello per attività culturali ed espositive oltre alla parte accoglienza, ubicata in Via Toselli 29, nella struttura adiacente più bassa, che comprende il grande Auditorium, il Ristorante, il Bar e la Libreria (appena inaugurata).

Proprio al Palazzo Blu, Martedì 10 Settembre 2013, si è svolta l’Edizione 2013 del Premio Internazionale EnogastronomicoPiazza de’Chavoli” (la cui dettagliata storia potete trovare nell’archivio di questo Blog). 

Il Premio nasce dall’impegno dell’Associazione Cuochi PisaniGiampaolo Cangi, con il suo Presidente, Pier Luigi Pampana, insieme al Coordinatore del Premio stesso, Gr. Uff. Umberto Moschini, e, dal 2008, della AirChef di Milano, Azienda leader nei Servizi di Catering e Ristoro Aeroportuale, con una copertura di ben 23 tra i più importanti Aeroporti Italiani, proprietaria, anche, delle famose Pasticcerie Salza

Da quest’anno, al Premio, è arrivato il supporto della Fondazione Pisa che si è impegnata anche mettendo a disposizione le strutture della sua Sede.

La Manifestazione ha avuto, come sempre, il patrocinio della Federazione Italiana Cuochi, dell’Unione Regionale Cuochi Toscani, dell’Associazione Cuochi Pisani, della Regione Toscana, della Provincia, del Comune, della Camera di Commercio, di Pisa, della Società S.A.T. dell’Aeroporto Pisano Galileo Galilei: tutti impegnati nella valorizzazione, nella tutela e nella promozione dell’Enogastronomia di qualità.

Merito della riuscita e della perfetta organizzazione va alla Società Archimedia Communication di Pisa, che, come per le precedenti Edizioni, ha perfettamente gestito l’Evento

Nell’Auditorium  di Palazzo Blu il Dr. Marco Barabotti, conosciutissimo giornalista Pisano, ha aperto la Premiazione dando la parola al Presidente Pier Luigi Pampana, e successivamente  Umberto Moschini, il  Coordinatore del Premio, ha illustrato con chiarezza gli scopi e gli intenti di tale Manifestazione.

Poi il Dr. Marco Barabotti, ha declamato le motivazioni dei premi e, in ordine, i vincitori che, di volta in volta e per le sei categorie, hanno ritirato le preziose e artistiche incisioni, ad acquaforte e acquatinta, della storica “Piazza de’Chavoli” di Pisa, eseguite, in tiratura limitatissima, dal Maestro Enrico Fornaini, e agli altri premiati, i vari attestati, targhe e medaglie.

Tutti i Premi sono stati consegnati da autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, civili e associative.

Categoria Cuoco: Enrico Derflingher, Presidente dell’Euro Toques-Italia (La Euro-Toques International (ETI) è una Organizzazione, fondata nel 1986, e raggruppa più di 2000 famosi Chefs  Europei e di altre parti del Mondo), per quattro volte è stato tra i primi dieci Chefs del Mondo secondo la prestigiosa classifica della “ Five Star Diamond Award - one of the World’s Best Chefs”; tra l’altro è stato anche Personal Chef della Casa Reale Inglese e del Presidente Georg Bush senior alla Casa Bianca ed, oggi, è Chef Patron Executive del lussuoso Armani/Ristorante Ginza Tower di Tokyo, in Giappone.  

Categoria Ristoratore: Massimo Bottura, appassionato, geniale, creativo e dinamico titolare del RistoranteOsteria Francescana” di Modena, è all’apice di tutte le Guide specializzate, la Michelin lo ha premiato con le prestigiosissime “tre stelle”; dal 2011 il suo Locale è classificato tra i primi cinque migliori Ristoranti al Mondo. 
Ha ritirato il premio, per Massimo Bottura che si trova dall’altra parte del mondo, impegnato nell’Incontro Gastronomico InternazionaleMistura 2013” (dal 6 al 15 Settembre sulla Costa Verde della Città di Lima in Perù), Giuseppe Palmieri efficiente Direttore dell’Osteria Francescana.

Categoria Viticoltore: Cantina Abbazia di Novacella, ubicata nel magnifico territorio dell’Alto Adige, è stata fondata nel 1142 dal beato Hartmann, vescovo di Bressanone, un Paradiso terrestre dove, da secoli, storia arte e cultura si fondono con i prodotti naturali della terra e grandi Vini. 
Ha ritirato il premio il Dr. Urban von Klebelsberg Amministratore dell’Azienda.

Categoria Storico Enogastronomico: Michele D’Agostino, Presidente dell’Unione Regionale Cuochi della Puglia, docente presso l’Università per il Turismo a Tirana in Albania, Rettore dell’Ateneo di Cucina Italiana della Federazione Italiana Cuochi; ha ottenuto numerosi premi nazionali e Internazionali per la sua grande opera di divulgazione dei nostri prodotti e della nostra cucina.

Categoria Giornalista: Luigi Cremona, ingegnere e famoso giornalista enogastronomico, Maestro assaggiatore O.N.A.F. e Sommelier A.I.S.; per 20 anni ha collaborato con la Guide dell’Espresso per poi passare, nel 1995, alla Guida del Touring Club d’Italia, negli anni ha ricevuto moltissimi premi e attestati come riconoscimento delle sue altissime capacità.

Categoria Personaggio: Enrico Lupi, Presidente di Confcommercio Regione Liguria, Presidente della Rete Città dell’Olio del Mediterraneo e dell’Associazione Città dell’Olio, oltre ad altre importanti Presidenze.

Dopo queste premiazioni, Luigi Cremona ha tenuto un’applaudita “Lectio Magistralis” sulla politica gastronomica.

Successivamente sono stati consegnati i Premi Speciali.

Premio “Gaetano Capecchi” per il Territorio e la Cucina alla Chef Miriam Tamberi.

Con il Diploma di “Ambasciatori della Cucina Pisana e Toscana” sono stati premiati gli Chef Executive Anselmo Iovine e Pietro Vattiata, e il Maestro Cioccolataio Stefano Fantozzi.

Premio Speciale Piazza de’Chavoli” all’Azienda AgricolaUsiglian del Vescovo” di Palaia (PI). 
Alla stessa Azienda è stata anche data, da Umberto Moschini, a nome del Vicesindaco di Pisa Paolo Ghezzi e Presidente dell’Associazione, la “Medaglia dell’A.V.I.S." di Pisa (Associazione Volontari Italiani Sangue) con la motivazione “Connubio Vino-Sangue”.

I vari Premi sono stati consegnati ai vincitori dal Sindaco di Pisa On. Marco Filippeschi, dal Prefetto di Pisa Dr. Francesco Tagliente, dal Questore di Pisa Dr. Gianfranco Bernabei, dal Presidente della Fondazione Pisa Avv. Claudio Pugelli, dalla Consigliera Regionale Toscana Chincarini Maria Luisa, dal Presidente della Federazione Italiana Cuochi Paolo Caldana, e da Maurizio Gaudino Area Manager Centro Italia della Società AirChef

Il Dr. Marco Barabotti ha concluso la premiazione dando l’appuntamento, tra gli applausi, all’anno prossimo, per la Quattordicesima Edizione del Premio Internazionale Enogastronomico Piazza de’Chavoli.

Successivamente i numerosi ospiti ed i premiati hanno potuto fare un brindisi e degustare dei buonissimi stuzzichini presso il nuovo e accogliente “Bar Blu” al pian terreno del complesso.

Alle ore 21.00, la Cena di Gala, in onore dei premiati, nello splendido Chiostro all’interno del Museo dell’Opera Primaziale del Duomo di Pisa, da cui si gode una vista unica di Piazza dei Miracoli e della meravigliosa Torre Pendente.

Dal 1987 la magnifica Piazza del Duomo è stata riconosciuta, per la sua unicità, Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.

La Cena, per i numerosi invitati, è stata preparata dal “Nara Party Catering” di Bozzano, Massarosa (LU). 

Un grande e ricchissimo Buffet, al Piano Terra, ha accolto gli ospiti, per poi proseguire, nello splendore del panoramico Colonnato Superiore, con la Cena al Tavolo.

Al Buffet si è potuto degustare prelibatezze come il Prosciutto di Toscana alla morsa, Salamini vari di Cinta Senese, Bruschette assortite (pomodoro fresco e basilico, zucchine e mentuccia), le “Fettunte” all’olio extravergine di oliva delle nostre colline, i Pinzimoni di verdure agli agrumi, le Capesante gratinate, le Sfogliatelle croccanti alla polpa di granchio, i Cocktails di scampi in salsa rosa, le Barchette di sedano e gorgonzola, gli Involtini di bresaola e formaggio caprino.

Durante il Buffet uno dei più importanti complessi Italiani di Musica Jazz, il “Dr. Jazz Trio”, composto da Renato Ughi alla batteria, Piero Frassi all’organo Hammond e Dimitri Grechi Espinoza al sax alto, ha allietato gli ospiti con una suggestiva performance.

Poi al piano superiore, comodamente seduti a grandi tavoli tondi perfettamente apparecchiati, si è continuato con i Sedanini di pasta fresca con fiori di zucca e prosciutto croccante, il Risotto mantecato al pecorino del parco di San Rossore con porri e miele di spiaggia, e la selezione di pecorini accompagnati da miele, marmellate e mostarde.

Per finire il grande dolcePiazza de’Chavoli”, quest’anno alla frutta, preparato dalla Pasticceria Salza di Pisa e gli ottimi cioccolatini del Maestro Cioccolataio Stefano Fantozzi.

I Sommelier, Piero Ristori, Umberto Chericoni, Franco Barsotti, Massimo Marchi, della Delegazione F.I.S.A.R. Pisa-Litorale, hanno professionalmente servito i Vini dell’Azienda Usiglian del Vescovo di Palaia (PI) e della Cantina Abbazia di Novacella ubicata nel Comune di Varna nella Provincia Autonoma di Bolzano.

A tarda notte, in un’atmosfera estremamente piacevole e conviviale, oltre che suggestiva, è terminata l’Edizione 2013 del Premio Enogastronomico Internazionale Piazza de’Chavoli”, l’Evento più prestigioso di tutta l’Enogastronomia Italiana.   







Palazzo Blu in Lungarno Gambacorti

Pier Luigi Pampana, Umberto Moschini, Marco Barabotti 

Francesco Tagliente premia Enrico Derflingher

Gianfranco Bernabei premia Giuseppe Palmieri

Claudio Pugelli premia Urban Klebelsberg

Maurizio Gaudino premia Michele D'Agostino

Chincarini Maria Luisa premia Luigi Cremona

Paolo Caldana premia Enrico Lupi

Marco Filippeschi premia Miriam Tamberi

Marco Filippeschi premia Anselmo Iovine

Claudio Pugelli premia Pietro Vattiata

Francesco Tagliente premia Stefano Fantozzi

Urban Klebelsberg premia "Usiglian del Vescovo"

Dr. Jazz Trio

Scorcio dal Piano Superiore

I Sommelier F.I.S.A.R.