domenica 20 ottobre 2013

AL BLU CAFE’ RISTORANTE, A PISA, LA CULTURA E LA GASTRONOMIA VANNO SOTTOBRACCIO.




Con il nome “Baglio”, in Architettura, si denomina un edificio che racchiude una corte, un cortile.
Questo tipo di costruzione ha trovato un particolare sviluppo in Sicilia, tra il XVI e il XVIII Secolo

Infatti, proprio in quel lungo periodo, i grandi proprietari terrieri del tempo, i Baroni, colonizzarono le incolte terre dell’interno dell’Isola.

Il Baglio (Bagghiu in Siciliano) diventò, quindi, il complesso delle costruzioni, circondate da un muro, che formavano le nascenti aziende agricole.

I Bagli si differenziano, a seconda delle loro caratteristiche più o meno pregevoli, tra “Padronali “ e “Contadini”.
I Bagli Contadini ebbero un ulteriore sviluppo, verso la fine del 1800, quando i Mezzadri li edificarono per gestire la terra avuta, dai grandi proprietari, in quel particolare contratto agrario che si chiama “mezzadria” (dal Latino “colui che divide a metà”).

Nella Provincia di Trapani il termine Baglio ha assunto il particolare significato di “fattoria fortificata”, un edificio protetto.

La nostra storia inizia proprio in un “Baglio”, della Provincia di Trapani, situato in una zona periferica e rurale della Città che si chiama Guarrato.

La Frazione di Guarrato è ubicata lungo la strada per Marsala a circa 10 Km. dal centro di Trapani.

Il Baglio in questione è “Baglio Vattiata”, proprietà dell’omonima Famiglia.

Negli anni Settanta i Vattiata sono 4 fratelli, Isidoro, Giuseppe, Gioacchino e Giacomo.
Giacomo alleva mucche da latte e da carne. 
Giuseppe e Gioacchino sono agricoltori in senso stretto.
Isidoro è muratore, ma, nell’arco della giornata, appena finisce il suo primo lavoro, si dedica all’amorevole cura della sua terra. 
Ama talmente tanto le sue piante che, se deve prendere anche una sola arancia, chiede a qualcun’altro di staccarla dalla pianta.

Il 18 Febbraio 1975 a Isidoro, che aveva già i figli Maria, Francesco e Raimonda  nasce il figlio Pietro. 
Il piccolo viene alla luce nell’antichissimo, fascinoso e panoramico Borgo Montano di Erice.

Erice, con le sue mura ciclopiche e i suoi castelli, sovrasta ad est, dai suoi 750 m. s.l.m., Trapani.
Tucidide (460 a.C. - 397 a.C.), storico Greco e generale Ateniese, attribuiva la fondazione di Erice ai Troiani fuggiti dalla loro Città in fiamme.

Pietro ha proprio le caratteristiche del suo segno Zodiacale, l’Acquario, ideali umanitari e fratellanza. 
Fin da piccolissimo si lega a tutta la numerosa Famiglia fatta di zii, zie e cuginetti, oltre che alla sua terra.
La vita del Baglio è sociale, segue i ritmi della natura, delle stagioni e delle tradizioni.
Il Sabato fare il pane era un rito. 
Tutto il possibile viene prodotto in Famiglia, il profumo dei biscotti, il gusto delle salse, il fascino della vendemmia, l’entusiasmo del lavorare la terra tutti insieme, l’affetto della convivialità attorno alla tavola.

Questa è l’atmosfera sana e indimenticabile in cui cresce Pietro.

Il piccolo Vattiata a 6 anni fa il suo primo Caffè ed è per la sua mamma.
 Dall’anno successivo incomincia ad appassionarsi e a seguire con maggiore attenzione, quando poteva, le preparazioni fatte nella cucina di casa.

Finite le scuole dell’obbligo, il padre vorrebbe che studiasse per geometra, ma la risposta di Pietro non lascia dubbi: “Voglio fare il Cuoco”.

Per seguire la sua aspirazione Pietro si iscrive all’Istituto Professionale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità AlberghieraIgnazio e Vincenzo Florio” di Erice.
In quegli anni l’Istituto aveva sede nella parte alta di Erice e un numero limitato di studenti, non era facilmente raggiungibile, neanche da Baglio Vattiata
Il sacrificio giornaliero di Pietro era però supportato dalla sua grande passione.

Nel 1996 Pietro si diploma. 
Le sue prime esperienze lavorative, iniziate già durante le vacanze scolastiche, proseguono con bravi Chef come Ignazio Stellino, fondatore e oggi Consigliere dell’Associazione Provinciale Cuochi Trapanesi.

Dopo il servizio di leva, trascorso in Fanteria a Trapani, Pietro, nel 1998, si trasferisce in Toscana, a Pisa, dove si trova sua sorella Raimonda.

Tra il 1998 e il 2011, Pietro Vattiata, oltre a lavorare in conosciuti Ristoranti della Città e della Provincia di Pisa come “La Draga”, “Re di Puglia”, “La Torretta”, “Il Toscano”, “La Vineria di Piazza”, “Bacus”, si reca anche fare proficue esperienze all’estero, come a Mosca in Russia.  

Nell’estate del 2011 per 5 mesi va negli Stati Uniti, a New York, dove, tra l’altro, per due mesi lavora in quel “tempio” della Cucina che è il RistoranteLe Cirque” (aperto nel 1974) del leggendario Sirio Maccioni uno dei più grandi, famosi e premiati ristoratori al mondo.

Tornato a Pisa lavora, nuovamente, al RistoranteBacus” e poi fa la stagione estiva 2012 al Ristorante dello Stabilimento BalneareMarco Polo” a Marina di Pisa.
Al Marco Polo, Pietro, conosce Matteo Anconetani, anche lui è lì a lavorare.

Matteo è nato a Pisa, il 17 Settembre 1982, il suo nonno era Romeo Anconetani, grande,  appassionato ed esperto di calcio, Presidente del Pisa Sporting Club dal 1978 al 1994.

Matteo si è diplomato Ragioniere, ma la sua passione è organizzare eventi, serate e feste.
Questa sua predilezione lo porta anche ad affacciarsi nel mondo della Ristorazione.
Matteo, nel 2012, ha già lavorato allo Stabilimento Balneare Marco Polo per 5 Stagioni, e nel 2011 ha anche aperto, a Pisa in Lungarno Mediceo 15, un simpatico Locale, un’Antipasteria Pizzeria battezzata, “chissà perché”, “Mediceo 15”.

Nel 2012, dopo la stagione estiva, Pietro Vattiata va a lavorare nel Locale di Matteo, ma dopo l’esperienza Americana “qualsiasi cosa gli va stretta”.

Agli inizi del 2013 arriva una possibilità molto interessante: “La Fondazione Pisa” gli propone la gestione della loro Ristorazione.

La Fondazione Pisa, dal 2000 prosegue l’attività filantropica della Cassa di Risparmio di Pisa, operando in settori di estrema rilevanza come Arte e Beni Culturali.

La Fondazione ha Sede a Pisa, in Via Pietro Toselli 29, nel complesso che comprende anche l’adiacente Palazzo posto al numero 9 di Lungarno Gambacorti.
Il Palazzo, che si erge maestoso sul Lungarno, risale alla fine del ‘700, e oggi prende il nome “Blu” dal particolare colore della sua tinteggiatura esterna.

Il tutto a pochi passi dal Ponte di Mezzo e dalla Sede del Comune di Pisa (Palazzo Gambacorti).

Palazzo Blu, attraverso i secoli, è appartenuto a diverse ed importanti famiglie nobili. 
Recentemente è stato completamente e profondamente ristrutturato.   
La Fondazione ha trasformato Palazzo Blu in un centro di altissimo livello per attività culturali ed espositive oltre alla parte accoglienza, ubicata nella parte più bassa del complesso, che da sul davanti in Via Toselli e sul retro in Piazzetta Piegaja, e che comprende il Ristorante, il Bar e la Libreria (appena inaugurata).

Il primo giorno del Mese di Giugno 2013, Pietro Vattiata e Matteo Anconetani aprono il “Blu Cafè Ristorante”.

Il Locale è tutto nuovo e accogliente, al piano terra il grande bancone vetrina e la Sala con i tavolini del Bar. A questo piano, dietro il bancone, si trova anche la Cucina.
Durante la buona stagione si può mangiare o bere nel dehors coperto da ombrelloni.
Al piano superiore, accessibile dalla comoda scala e dall’ascensore, c’è la Sala Ristorante, 10 tavolini per una quarantina di coperti.
Colori e luci tenui, un massiccio rudere della casa di Santa Caterina da Siena (al piano terra) e alcune sculture, oltre che, alle pareti, i quadri e i numerosi manifesti pubblicitari di eventi fatti a Palazzo Blu, creano una piacevole, delicata e ordinata atmosfera.

Il Menu offre piatti di terra e di mare.

La Carta dei Vini è in fase di allestimento, hanno aperto da poco, ma la Cantina offre già un’ampia selezione di Vini Bianchi, Rossi, solo Italiani, e le Bollicine.

Eccoci giunti alla degustazione.

In accompagnamento alle Portate sono stati stappati i seguenti Vini, ambedue prodotti dall’Azienda Castello Banfi di Montalcino (SI): 

- “Rosso di Montalcino 2011”, Rosso di Montalcino D.O.C., 14% Vol., 100% Sangiovese;

- “Florus 2011”, vendemmia tardiva, Moscadello di Montalcino D.O.C., 13% Vol., 100% Moscadello.

Sono state servite le seguenti portate:

- Terrina di funghi con crostino di lardo di Colonnata;

- Tortino di porri con crema del “Buon Pisano” (Pecorino tradizionale Pisano a pasta compatta prodotto dal pregiato Caseificio della Famiglia Busti di Fauglia, Pisa) e finocchiona;

- Gnocchi fritti con funghi porcini e timo;

- Tagliata di lombata di vitello con salsa al Calvados accompagnata da mezza mela caramellata e verdure;

- Torta di fichi freschi e mandorle.

Tutto molto buono.

Il servizio di Sala è stato effettuato con gentilezza e familiarità da Matteo Anconetani che per il servizio Bar è anche coadiuvato dal bravo Barman Andrea Caruso.

La Cucina di Pietro Vattiata è “pulita” e sincera, una Cucina Italiana che ama le cose buone, sana, divertente e simpaticamente presentata: si sente che è profondamente radicata nei trascorsi della sua infanzia.

Pietro mi ha detto: “La mia è una grande passione, non mi posso accontentare dei miei risultati, ma devo sempre impegnarmi, applicarmi e studiare di più per fare sempre meglio.”

In Cucina, il valente Chef Pietro Vattiata, è supportato dall’esperto Sous-chef Franco Pucci, che, essendo il più grande di tutti (50 anni), è soprannominato “lo Zio”.

Dopo aver visitato qualche super interessante mostra di Palazzo Blu, nel magnifico contesto dei Lungarni di Pisa, potete godere della professionale e “gustosa” accoglienza del Blu Cafè Ristorante, dove la Cultura e la Gastronomia vanno sottobraccio.

Blu Cafè Ristorante

Sempre Aperto

Piazzetta Piegaja, 20

Pisa

Tel.  050 25337



Il Bar

  La Sala  

La Terrina

Il Tortino

Gli Gnocchi Fritti

La Tagliata

La Torta

Matteo Anconetani, Giorgio Dracopulos, Pietro Vattiata

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