giovedì 31 dicembre 2015

AZIENDA BIOLOGICA VITIVINICOLA “FONTEMORSI”, A MONTESCUDAIO (PI): UNA STORIA DI AMICIZIA, PASSIONE PER LA TERRA E AMORE PER IL BUON VINO.




La bellissima Regione Toscana non ha bisogno di presentazioni, è conosciuta in tutto il Mondo per le sue infinite bellezze sia naturali sia storico artistiche/monumentali.

Molte sono le Città Toscane famose per le loro attrattive, ma la Toscana è anche ricca di un’infinità di Paesi e Borghi antichi che “trasudano” fascino e storia.

Tra “I Borghi più Belli d’Italia” c’è Montescudaio in Provincia di Pisa.

Montescudaio” il toponimo (se ne ha notizie già nel 1091) deriva dal Latino “Mons Scutorum”, che tradotto significa “Monte degli scudi” o  “Monte degli scudieri”, a sottolineare l’importanza strategico militare del Borgo Fortificato.

Infatti il piccolo e secolare Comune di Montescudaio (poco più di 1800 abitanti) sorge nella Val di Cecina, a m. 242 s.l.m., a circa 10 Km. dal mare, e domina una vasta area di territorio.

Terra ricca dove da sempre si produce ottimo pane Toscano, grande olio e vino buono, oltre a molto altro ancora.

Qui ha sede anche il “Consorzio Vino DOC Montescudaio” nato praticamente insieme alla D.O.C. nel 1977.

Laura Berlucchi, dopo essere uscita dalla famosa e omonima Azienda di Famiglia della Franciacorta (suo fratello Guido, il fondatore, purtroppo era scomparso nel 2000), si mette alla ricerca di un podere da acquistare per fare il suo Vino, non volendo rimanere fuori dal mondo in cui è sempre vissuta.

Dopo aver valutato diverse possibilità, sceglie e rileva, alla fine del 2002, proprio nel territorio di Montescudaio, l’Azienda Agricola Merlini, una delle più antiche della zona, già conosciuta per la sua produzione di qualità, seguita allora da un giovanissimo enologo che presto diventerà famoso, Luca D’Attoma.

La scelta è stata favorita dalla valutazione positiva delle grandi possibilità di quest’area territoriale che, grazie alle condizioni geomorfologiche e climatiche, da secoli, come già accennato, è vocata per la coltivazione della vite e dell’olivo.

Laura Berlucchi ha già in Famiglia la persona giusta per affidargli, all’inizio del 2003, la gestione della nuova Azienda: il bravo Agronomo bresciano Francesco Benasaglio, marito di sua nipote, Mariavittoria Facchinelli Mazzoleni.

Nasce cosi l’Azienda VitivinicolaFontemorsi”.

Purtroppo Laura, la fondatrice, poco dopo scompare, ma l’Azienda ne mantiene vivo il ricordo con la scritta “Poderi Laura Berlucchi”.

L’impegno della gestione aziendale è notevole e Francesco Benasaglio associa nell’impresa due suoi cari amici, anche loro super appassionati di Vino, il lucchese Roberto Ligasacchi (Dottore Forestale) e il fiorentino Carlo Sanvitale (Architetto).

Successivamente anche la moglie di Francesco, Mariavittoria Facchinelli Mazzoleni, è entrata attivamente a far parte dell’Azienda.

Il gruppo di amici/soci, investe prontamente nel rilancio dell’Azienda partendo dal nuovo “marchio”: una “conchiglia fossile” che rappresenta lo stretto legame tra i terreni collinari della Tenuta e il mare.

Anche se è passato un’infinità di tempo (millenni) da quando queste terre erano sommerse, proprio dal mare che ora guardano dall’alto, tutt’ora, durante gli scavi, affiorano molte tracce di questo periodo, comprese moltissime “conchiglie fossili”.

Ancora oggi la ricchezza d’acqua del sottosuolo è uno dei fattori più importanti della straordinaria fertilità che si trasforma in benessere e qualità non solo per le viti.

Oggi l’Azienda VitivinicolaFontemorsi” si estende su 22 ettari di cui circa una decina sono vitati, poi ci sono più di mille piante di olivo e il bosco.

Il vecchio panoramico Casale (si affaccia sulla valle), ubicato tre le vigne, è stato completamente ristrutturato dando luogo a tre comodi e spaziosi appartamenti con belle volte in mattoni o legno. 
Gli appartamenti, dell’Agriturismo, sono arredati con gusto e con vecchi mobili Toscani
Ogni unità ha il proprio spazio all’esterno con un ampio e accogliente pergolato
Anche dalla nuova piscina si gode del magnifico panorama.

La Vecchia Cantina, ubicata in Via della Madonna al civico 33, una delle principali e centrali,    dell’Antico Borgo di Montescudaio, è stata trasformata in uno spazio caratteristico, “caldo” e accogliente dove si possono degustare e acquistare i prodotti dell’Azienda.

L’Azienda VitivinicolaFontemorsi” produce, in agricoltura biologica certificata, quattro Vini Rossi (Guadipiani, Volterrano, Spazzavento, Le Tinte), un Rosato (Tresassi Rosato) e un Bianco (Tresassi Bianco), per un totale di circa 60.000 bottiglie.

La maggior parte della produzione vitivinicola, oltre il 60%, è riservata all’esportazione in Paesi come l’Austria, la Svizzera, l’Olanda, il Giappone, oltreché nelle Americhe.

Dall’Oliveta dell’Azienda nasce l’Olio Extra Vergine di Oliva Biologico Fontemorsi (circa 3.000 litri), un cuvée di diverse varietà di olive (Frantoio, Maurino, Leccino e Pendolino), raccolte manualmente con la massima cura, nei momenti più giusti, e tempestivamente inviate alla molitura.

Tutta la produzione di “Fontemorsi” è curata da bravi tecnici come l’Agronomo Ruggero Mazzilli, l’Enologo Paolo Salvi e il Responsabile di Cantina Luigi Brunetti.

Ho avuto il piacere di partecipare a un’interessantissima verticale di “Guadipiani” che si è svolta proprio nel bel locale, dell’Azienda, in Centro a Montescudaio.

Le annate di “Guadipiani - Toscana Rosso I.G.T.” degustate sono state: 2003, 2005, 2006, 2008, 2010, 2012.

Tutte annate prodotte già con il marchio “Fontemorsi”, dato che anche la vecchia AziendaMerlini” aveva in produzione il “Guadipiani”.

Una scaletta di Vini complessi che rappresentano molto bene il territorio.

Attraverso le diverse annate, ognuna con le sue specifiche prerogative, si nota il cambiamento tra il “Guadipiani” prodotto con un 70% di Sangiovese e un 30% di Merlot, nelle annate 2003, 2005, 2006, e il “Guadipiani” prodotto con un 70% di Sangiovese e un 30% di Cabernet Sauvignon delle altre.

Da sottolineare che il “Guadipiani 2012” era un’anteprima assoluta essendo stato imbottigliato da poco più di un mese.

I vini degustati sono stati ampiamente illustrati, ben spiegati e professionalmente serviti dal bravo e preparato Sommelier Luca Canapicchi, Responsabile dei Servizi della Delegazione F.I.S.A.R. di Livorno

Per l’Azienda VitivinicolaFontemorsi” era presente, e mi ha gentilmente accolto e ospitato, uno dei titolari, l’Architetto Carlo Sanvitale.

Che altro dire se non che “Fontemorsi”, con la sue straordinarie prerogative territoriali e la sua produzione, è una sintesi, certamente felice, tra bellezze naturali, qualità e gusto, che una magnifica Regione, come la Toscana, può offrire.






Il Casale

Vini e Foto 

La Cantina Storica una Vista

Luca Canapicchi e Carlo Sanvitale

I Vini in Degustazione

Giorgio Dracopulos e Carlo Sanvitale

domenica 27 dicembre 2015

AL RISTORANTE “ACQUASALATA”, A VIAREGGIO (LU), OTTIMA CUCINA E GRANDE ACCOGLIENZA.




Il nostro rotondo Pianeta si chiama “Terra”, ma nome non fu mai “meno appropriato” dato che è formata per il 71%  da acqua (idrosfera).
Di questo 71% la quasi totalità è acqua salata (96%) il resto è acqua dolce, per due terzi sotto forma di ghiaccio.

Nell’acqua salata  la concentrazione di sale varia a seconda dell’apporto più o meno grande di fiumi e dall’intensità di evaporazione.

In tutti i casi il termine “acqua salata” identifica tutti i mari e gli oceani diversamente ubicati sul nostro pianeta. 

David Cupisti Viareggino verace (classe 1976), cresciuto praticamente nel quartiere denominato “darsena” (lembo di terra salmastra legata strettamente alla vita di mare), come avrebbe potuto chiamare il suo nuovo Ristorante, ubicato non lontano dalla famosa “passeggiata a mare”, se non “Acquasalata”.

Il RistoranteAcquasalata” nasce, al civico 66 di Via Antonio Fratti, nei Locali che in anni passati ha ospitato per decenni uno dei più classici, famosi e storici ristoranti Viareggini.    

Molti e impegnativi sono stati i lavori di adeguamento e rinnovamento delle mura, per arrivare  ad ottenere quattro raccolte e accoglienti salette (una anche con un vecchio e bellissimo caminetto), la nuova cucina e la moderna cantina climatizzata. 
Con la bella stagione si può mangiare anche nel “dehors” davanti al Locale
Il tutto per poco più di una trentina di coperti.

Il fantastico dipinto (affresco) che si staglia sul muro della prima saletta, e che rappresenta quanto di più buono offre il mare (anche se artisticamente viene definita una “natura morta”), fu fatto, una sera d’altri tempi (1962), dal grande maestro milanese Pietro Annigoni (1910 - 1988), soprannominato dai giornalisti “il pittore delle regine”, ovviamente, durante i lavori è stato accuratamente protetto e ora fa bella mostra di se.

David Cupisti e la sua Famiglia sono molto conosciuti a Viareggio (LU), in particolare nel mondo della Ristorazione, avendo lavorato molto bene e praticamente da sempre (1954) in questo settore.

Il RistoranteAcquasalata” ha aperto il 29 Aprile 2015 ed è diventato subito un punto di riferimento per chi ama la “cucina di qualità”.

Un bel Locale arredato con gusto, i tavolini sono ben distanziati e hanno una fine “mise en place”.

Il Menu offre un’interessante scelta di piatti sia di mare che di terra.

La Carta dei Vini è da veri appassionati, ampia (un libro di circa una sessantina di pagine) dove potete trovare, tra le circa 500 etichette, il meglio tra gli Champagne e le Bollicine Italiane, tra i Vini Bianchi e Rossi sia Italiani che Francesi, i Vini Rosati, i Vini da Dessert e da Meditazione. 
Ci sono anche molte vecchie annate rare e importanti. 
Inoltre c’è la possibilità di bere Vini al Bicchiere e di seguire dei percorsi di degustazione/abbinamento anche consigliati.

Non manca una fornita Carta delle Acque, e quella dei Caffè, particolarmente ampia e dettagliatamente descrittiva.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata da una buonissima bottiglia di Vino Bianco, Biologico e non filtrato:

- “Emidio Pepe Trebbiano d’Abruzzo 2013”, Trebbiano d’Abruzzo D.O.C., 100% Trebbiano, 12,5% Vol., prodotto in modo artigianale (la raccolta è manuale con selezione dei grappoli, l’uva viene pigiata con i piedi in una vasca di legno) dall’Azienda “Emidio Pepe - Artigiani del Vino dal 1899” ubicata a Torano Nuovo in Provincia di Teramo.

In tavola il pane della Casa ai vari sapori e farine, insieme ai grissini e alla schiacciatina calda.

Sono state servite le seguenti portate:

- “Entrée” - Verdurine sottaceto, astice in tempura, guacamole (antichissima salsa Messicana a base di avocado);

- Cappasanta dell’Oceano Atlantico, scottata, servita con un’insalatina di finocchi e spicchi di arance spellati;

- “Il Crudo in tre portate” - I) Ostrica Cadoret e tartufi di La Spezia su ghiaccio tritato, Crostino con burro non salato, Ostrica Speciale Daniel Sorlut con il suo latte (una straordinaria, rara, Ostrica Francese grande, concava e particolarmente saporita, che prende il nome dal suo distributore lo Spagnolo Daniel Sorlut appunto), nel bicchierino - II) Scampo al naturale, Panzanella croccante con burrata Pugliese, lime e pistacchi tritati, Cicala di mare, Spannocchi Viareggini, Gamberi Rossi Siciliani di Mazara del Vallo - III) Tartare di ombrina con nocciole e sedano rapa, Tartare di Tonno Pinna Gialla con ravanelli e cetrioli, “Alice nel Paese delle Meraviglie” su verdurine di stagione (nel calice), Carpaccio di ombrina su funghi della Val di Cornia, Carpaccio di Tonno Alalunga con pomodori e capperi, Carpaccio di baccalà con arancia;

- Triglie in panure di erbe aromatiche su vellutata di zucchine e fiori di zucca croccanti;

- Lasagnetta con asparagi, burrata Pugliese e Gamberi Rossi di Mazara del Vallo;

- Filetti di Gallinella su caponata di verdure miste;

- Rosa di semifreddo alla fragola con tartare di fragole e salsa di Moscato d’Asti;

- Petit Four della Casa.

Piatti ricchi, molto buoni e ben presentati. 

La Cucina Tradizionale qui incontra piacevoli variazioni con l’apporto di accattivanti e interessanti sapori, provenienti anche da Paesi lontani, ma sempre delicati, armoniosi e indovinati negli abbinamenti.

Il “Crudo” poi una vera e propria piacevole sorpresa, sia per la qualità superlativa della materia usata sia per il particolare modo di servirlo in tre portate sontuose.

Nella nuova e bella Cucina del Ristorante Acquasalata” non manca certo la bravura e l’esperienza con la Chef Giovanna Ghilarducci (la mamma di David) e la Chef Laura Cupisti (sorella di David) aiutate dallo Chef Matteo Angeloni.

In Sala si esprime, con tutta la sua grande passione, David Cupisti aiutato dalla sua gentilissima consorte, Paola Paolinelli, e da un esperto professionista come Luigi Menichini che ha lavorato ad alti livelli sia in Italia che all’Estero.

Sono rimasto moto soddisfatto della visita al RistoranteAcquasalata” di Viareggio (LU) dove ho trovato un’ottima cucina e una grande, piacevolissima accoglienza.





L'Ingresso con il Bancone

La Saletta con il Vecchio Caminetto

La Saletta con il Dipinto del Maestro Annigoni

Entrée

Cappasanta

Il Crudo - Prima Portata

Il Crudo - Seconda Portata

Il Crudo - Terza Portata

Triglie in Panure di Erbe Aromatiche

Lasagnetta con Asparagi

Filetti di Gallinella

Rosa di Semifreddo alla Fragola

G. Ghilarducci, Dracopulos, Laura e David Cupisti

Paola Paolinelli, Giorgio Dracopulos, David Cupisti

domenica 20 dicembre 2015

IL “VERO” SUGO DI LEPRE AL RISTORANTE “MOCAJO”, A CASINO DI TERRA (PI).




Una delle Località più piccole, poche case, attraversata dalla Strada Regionale Toscana n.68, è una Frazione del Comune di Guardistallo, in Provincia di Pisa, che si chiama “Casino di Terra”.

A “Casino di Terra” c’è il Ristorante, il “Mocajo”, della Famiglia Lorenzini, un locale elegante e molto rinomato per la sua particolare accoglienza e la sua cucina di grande qualità.

Il nome “Mocajo” deriva da una pianta erbacea leguminosa, il “Moco”, che veniva utilizzata per l’alimentazione animale e in caso di carestia serviva anche per produrre farine a uso alimentare umano.

Il Ristorante EnotecaMocajo” ha un grande livello di accoglienza e di cucina, pur non dimenticandosi delle sue origini basate sulla lunga tradizione delle ricette di Famiglia.

Adiacente al Ristorante, poi, c’è anche, con ingresso autonomo, “La Dispensa del Mocajo”, una piccola e caratteristica trattoria/negozio/enoteca, dove si possono degustare piatti tradizionali o acquistare sia ottimi prodotti del Territorio sia Vini.

La Chef è Laura Lorenzini, cresciuta alla scuola Culinaria della sua mamma e della nonna materna, in pochi anni di totale studio e dedizione si è rivelata una Cuoca di grande talento, molte volte premiata. 
In Sala c’è suo fratello, Fabrizio Lorenzini, un esperto “Maître”, un vero professionista, anche Sommelier A.I.S. dal Marzo del 2000.  

Sono andato al Ristorante EnotecaMocajo” per degustare, tra le altre cose, le loro straordinarie pappardelle (fatte in casa) al “verosugo di lepre.

La “domanda sorge spontanea”: perché vero?

Il “verosugo di lepre si fa usando tra gli ingredienti fondamentali anche il sangue della lepre.
Il sapiente uso del sangue dell’animale permette oltre a insaporire anche a rassodare il sugo stesso.
Il risultato è straordinario, abbinato poi alle pappardelle fatte in Casa si raggiunge l’apice della bontà.
La difficoltà sta nel fatto che per tale operazione la lepre va cacciata e non comprata in macelleria.

Fabrizio Lorenzini è un cacciatore esperto (ha seguito le orme del padre) e lui si dedica, quando è il periodo, solo alla caccia della lepre.

Davanti al Ristorante il grande piazzale parcheggio da cui si arriva alla porta d’ingresso, a destra un piccolo dehors coperto, con 4 tavolini, usato nelle sere d’estate.
Entrando si trova l’accogliente reception e subito sulla destra c’è l’ampia e luminosa Sala del Ristorante con al centro il grande caminetto che scalda tutto l’ambiente.

Bello e tradizionale l’arredo, fine e signorile l’apparecchiatura, i colori sono chiari, tenui e riposanti, le vetrine piene di preziosi distillati attirano subito l’attenzione.

La Carta dei Vini è molto ampia, un bel “tomo” di 35 pagine, dove si può scegliere tra Bollicine Italiane, Champagne, Vini Bianchi Locali e da regioni avocate come Trentino, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Umbria, Abruzzi, Campania, Sardegna, Vini Rosati Toscani, Vini Rossi Locali e Toscani oltre che da Piemonte, Veneto, Alto Adige, Trentino, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzi, Molise, Campania Sicilia, Sardegna. Seguono le mezze Bottiglie e varie tipologie di Vin Santo. Una Carta attentamente selezionata con centinaia di etichette di grande pregio e da tutti i prezzi. 
Le bottiglie si possono vedere anche fisicamente visitando la Cantina a vista climatizzata.

Non manca neanche una bella scelta di Birre Artigianali.

Ma veniamo alla degustazione completa fatta al RistoranteMocajo”.  

La degustazione è stata accompagnata da un’ottima bollicina come aperitivo e da una bottiglia decisamente buona:

- “Cantina della Volta Rosé 2010”, Lambrusco di Modena Spumante D.O.C., Metodo Classico, 100% Uve di Lambrusco di Sorbara, 12% Vol., prodotto dall’Azienda Cantina della Volta di Christian Bellei, ubicata a Bomporto in Provincia di Modena;

- “Monteraponi 2013”, Chianti Classico D.O.C.G., 95% Sangiovese e 5% Canaiolo, 13% Vol., Vino Biologico Certificato, integralmente prodotto e imbottigliato dall’Azienda Agricola “Monteraponi” di Braganti & C., ubicata a Radda in Chianti (SI).

In tavola l’elegante alzatina con il fragrante pane ai diversi sapori, la carta musica (pane carasau) e i grissini della Casa.

Sono state servite le seguenti portate:

- “Benvenuto d’Autunno” - Castagnaccio con pasta d’acciughe e formaggio Pecorino delle Balze Volterrane (Pecorino Pisano, a pasta semidura, trattato con la cenere, dal 25 Febbraio 2015 ha avuto la D.O.P.);

- “Benvenuto delle Feste Natalizie” - Ginestrata Toscana - brodo di gallina, vinsanto, uova, cannella e noce moscata - una vecchia ricetta denominata anche “Zuppa Rinvigorente”, un’antichissima pozione che veniva somministrata ad ammalati e feriti per la sua grande forza ricostituente;

- “Bosco e Orto” - Funghi porcini spadellati con crema di nocciole Tonde Gentili del Piemonte (I.G.P.), purea di melanzane con fave di cacao;

- Pettino di colombaccio con insalatina di finocchio e arancio con crostino di sue interiora;

- Tagliolini fatti in Casa con tartufo bianco di Volterra su burro fuso di Normandia (Francia);

- Pappardelle fatte in Casa al “vero” sugo di lepre;

- Filetto di cervo all’Aleatico Passito dell’Isola d’Elba (LI) con uovo di quaglia, accompagnato da Polenta di “Mais Biancoperla” (Presidio Slow Food del Veneto) con del tartufo bianco di Volterra;

- Zuppa Inglese con cioccolato “Amedei”.

Una degustazione estremamente soddisfacente e decisamente molto buona, fatta con delle materie prime di grande qualità molto ben presentate.

I prodotti del loro orto (coltivato ancora dal grande babbo Adelmo, 87 anni) sono veramente buonissimi e il loro uso arricchisce i piatti d’intensi profumi e deliziosi sapori.

La cucina tradizionale della Chef Laura Lorenzini è di grande gusto e anche qualche piccola rivisitazione, in chiave più moderna, fatta con giusta misura, sia nelle dosi che negli accostamenti, dà ai piatti molta piacevolezza.

In Sala Fabrizio Lorenzini e sua moglie Tina Argentieri vi “coccoleranno” con tutta la loro grande professionalità ed esperienza.

Al Ristorante Mocajo” a Casino di Terra, in Provincia di Pisa, da oltre 50 anni portato avanti dalla Famiglia Lorenzini, ho trovato dell’ottima Cucina Toscana, fatta con amore e passione, degustando delle magnifiche pappardelle al “vero” sugo di lepre e molte altre cose buonissime come la “Ginestrata”, una ricetta ormai molto rara e di grande ricercatezza.  





L'Ingresso

Laura Lorenzini, Dracopulos, Fabrizio Lorenzini

Il Caminetto

La Cantina

Funghi Porcini Spadellati

Tagliolini al Tartufo Bianco

Filetto di Cervo

martedì 15 dicembre 2015

IL BELLISSIMO VIDEO DI “GUSTO ITALIANO- LE CANTINE DEL CUORE” GIRATO ALLA TENUTA “POGGIO ROSSO” A POPULONIA (LI).




Una delle Frazioni del Comune di Piombino, Città del Vino e centro principale della Val di Cornia, in Provincia di Livorno, è Populonia.

Populonia, adagiata su di un promontorio che forma il bellissimo Golfo di Baratti, ha  un’antichissima Storia che risale alle sue lontane origini di Città Etrusca e poi Romana.
L’antico nome Etrusco di Populonia era “Fufluna” da Fufluns antico dio Etrusco del Vino e dell’ebbrezza, corrispondente alla divinità Greca Dioniso, al Romano Bacco e al successivo Italico Liber Pater.

Oggi l’antico abitato è racchiuso tra le alte mura e le torri costruite nel XV Secolo dalla nobile Casata, di origine Pisana, degli Appiano Signori di Piombino.

In Località Populonia Stazione, come dice il nome, un piccolo centro sorto negli anni cinquanta intorno alla stazione ferroviaria sulla linea Piombino-Campiglia Marittima, c’è una bella Tenuta, proprietà della Famiglia Monelli: “Poggio Rosso”.   

Proprio alla  “Tenuta Poggio Rosso” è stata dedicata una puntata del programma “Gusto italiano – Le Cantine del Cuore” trasmesso dal Canale Video Gusto Italiano”.

Il Video è stato prodotto dallo “Studio 900 Produzioni Video” di San Vincenzo (LI), con uno Staff di tecnici super specializzati: Regista Paolo Valentini, Operatore Angelo Soda, Fotografie e Montaggio Veronica Bernotti.

La conduzione è del sottoscritto, Giorgio Dracopulos Critico Enogastronomico e Scrittore

Il filmato, realizzato con tecnologie avanzatissime (è stato usato anche un drone per le riprese dall’alto), è stato tutto girato in “alta definizione” (HDTV = High Definition TeleVision).

La TenutaPoggio Rosso” prende il nome dalla dolce collina che ha, come caratteristica geomorfologica, la ricchezza di minerali ferrosi, ossidi in natura come l’ematite, che danno al terreno la caratteristica colorazione rossa. 

Proprio Populonia, sei secoli prima di Cristo, era il principale centro “siderurgico” del Mediterraneo per la lavorazione dell’ematite, minerale proveniente in abbondanza dall’Isola d’Elba situata di fronte. 

Ivano Monelli, classe 1951, è “nato sotto una pianta di cavoli”, si può dire cosi dato che i suoi genitori Luigi Monelli e Silvana Montecchi, originari della zona del Passo del Cerreto (valico dell’Appennino Tosco Emiliano tra la Provincia di Massa e quella di Reggio Emilia), innamoratisi del territorio  piombinese, nel 1949, hanno comprato il “Podere Diacci/Vecchi”.

Ivano pur cresciuto nell’Azienda di Famiglia con una stretto legame con la propria terra sceglie di frequentare l’Istituto Tecnico, poi, dopo qualche anno trascorso da dipendente, diventa in poco tempo un imprenditore titolare di una grossa ditta internazionale che ha interessi in vari settori  industriali.
Ma la passione, sostenuta da tutti i ricordi della sua giovinezza, lo porta, nel giugno 2002, ad acquistare una Tenuta quasi abbandonata, “Poggio Rosso”.

Molti sono stati gli investimenti, molta la dedizione e molto il lavoro per trasformare quell’insieme di terreni  incolti nell’attuale “Tenuta Poggio Rosso”.

La Famiglia Monelli (Ivano la moglie Edi, il figlio Diego con la consorte Elisa e il loro bimbo  Giovanni) può andare fiera di quanto ha realizzato in questi anni. 

Oggi la Tenuta ha una superficie di circa 20 ettari, sei sono di Vigneti, dove quasi tutta la lavorazione viene fatta a mano, e dove troviamo uve, a bacca bianca di Vermentino e Viogner, e a bacca rossa di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Merlot e Sangiovese.

Poi c’è la Pineta, il Giardino Botanico e il Bosco

Ci sono anche 600 piante di olivo (frantoio, leccino, moraiolo e pendolino) che fanno bella  mostra di se nei due ettari di Uliveto.

Con la realizzazione del Laghetto artificiale di acqua piovana e drenaggi si è ottenuta la piena autonomia nel ciclo di irrigazione.

Il vecchio edificio Napoleonico padronale a pianta rettangolare, che risale alla fine dell’800, è stato completamente recuperato adibendolo alla moderna e personalizzata cantina oltre che a dimora dei titolari.

Anche la Limonaia è stata ristrutturata, da rimessa è diventata un ampio e luminoso locale dedicato all’accoglienza e ad altre interessanti iniziative Aziendali.     

La Famiglia Monelli ha voluto legarsi strettamente con la storia del territorio adottando come Logo dell’Azienda, una “palmetta” stilizzata, decorazione che è stata ripresa da alcune ceramiche di origine Etrusca, risalenti all’ottavo secolo a.C., ritrovate e conservate nel Parco Archeologico di Baratti e Populonia
Inoltre tutti i loro Vini portano fascinosi nomi di origine Etrusca.

Nell’Azienda si segue la filosofia di assecondare la natura, qui particolarmente straordinaria, in tutte le sue forme, abbinandole tutte le tecniche più moderne dell’Enologia.

La posizione ideale della Tenuta vicino al mare che rende il clima molto equilibrato, la particolare morfologia del terreno, la metodologia delle attività fatte, nella quasi totalità a mano, hanno dato in pochi anni ottimi risultati.

Tutti i loro Vini, molto interessanti, sono frutto anche dell’impegno e le cure del bravo enologo e Responsabile di Produzione Valerio Falchi.

Alla Tenuta Poggio Rosso di Populonia Stazione (LI) nascono i Vini sinceri della Famiglia Monelli, in essi si sente l’indissolubile legame tra l’uomo e la sua terra.

Un particolare ringraziamento, oltre a tutta la Famiglia Monelli, a Valerio Falchi e a Francesca Luzzi Responsabile Commerciale.


Godetevi il bellissimo Video cliccando il Link subito sotto





Iniziano le riprese: Paolo Valentini e Dracopulos

Ivano Monelli con Giorgio Dracopulos

In Vigna: Dracopulos intervista Valerio Falchi

I Vini

La Degustazione in Limonaia

Le Riprese in Cantina