giovedì 21 maggio 2015

LO CHEF LUCA LANDI, DEL RISTORANTE “LUNASIA” ALL’ HOTEL “GREEN PARK RESORT” DI TIRRENIA (PI), E’ UN GRANDE E SINCERO CREATORE DI EMOZIONI.




Tirrenia, nota e accogliente Località turistico/balneare, è una delle Frazioni litoranee del Comune di Pisa, in Toscana, ed è stata fondata il 3 Novembre del 1932.

Prima però, nel 1925, dopo una generale bonifica di alcune aree paludose, nacque, sempre sullo stesso litorale, in Località Calambrone, la “Città Elioterapica”. 
Un grande e complesso centro dedicato, gratuitamente, a rafforzare, preservare e curare la salute dei giovanissimi.

Il progetto fortemente voluto dai reparti Pediatrici dell’Ospedale di Pisa e di Livorno fece sorgere, tra il 1931 e il 1938, proprio sulla spiaggia tra il viale XXVIII Ottobre (oggi Viale del Tirreno) e il mare, sei moderni e arditi edifici, architettonicamente importanti, che seguivano lo stile denominato “Razionalismo Italiano”, meglio conosciuti come “colonie estive”.

Le avveniristiche costruzioni, con tutti i più moderni servizi (piscine, palestre, cinema, teatri, librerie, strutture di primo soccorso), furono edificate sotto la guida di famosi Ingegneri e Architetti del tempo.

Oltre a ciò tutta la zona venne resa autonoma con la costruzione anche di altre strutture come la Chiesa di Santa Rosa, la direzione sanitaria, gli ambulatori, la zona uffici, le lavanderie, i magazzini, la centrale termica e le autorimesse.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale tutto l’area, per moltissimi anni, fu lasciata al degrado.
Solo dai primi anni del 2000 la zona è rinata con un grande progetto di riqualificazione turistico/residenziale che coinvolge anche il recupero di tutte le vecchie Colonie come edilizia privata.

Nell’ambito di questo progetto una delle più belle strutture che sono nate al Calambrone è il Green Park Resort, “4 Stelle S”, vero e proprio “gioielloPisano del Gruppo Soft Living Places della Famiglia Madonna.

Il Gruppo, proprietario di altri due lussuosi Hotel in Versilia, L’Hotel Byron, “5 Stelle L” di Forte dei Marmi (LU) e l’Hotel Plaza e de Russie4 Stelle” di Viareggio (LU), è guidato dal bravo, appassionato ed esperto Amministratore Delegato Salvatore Madonna.

Il Green Park Resort è una magnifica, accogliente e rilassante oasi di serenità e benessere immersa in cinque ettari di pineta e macchia mediterranea.
Il complesso è articolato in cinque grandi ville a due piani, circondate da un vasto, verdeggiante e curatissimo parco giardino (da girare con apposite “golf buggy” elettriche”), e due grandi piscine scoperte, intorno alle quali, in estate, vengono organizzate specifiche serate e si effettua anche “Il Grill”.

Quattro suites, 42 junior suites, un centinaio di accoglienti camere Delux e Superior dotate di ogni più moderno comfort, il Centro Congressi, la sala fitness e la SPA, fanno di questo Resort il luogo ideale per una vacanza rilassante dove si può essere totalmente coccolati.

Oltre a tutto ciò ci sono due Ristoranti, “Le Ginestre” e il “Lunasia”. 

Il primo, grande e accogliente, fino a 500 persone, offre una cucina espressa di alto livello con un servizio puntuale e attento;  l’altro, ha una grande importanza gastronomica anche internazionale.

Dal mese di Maggio 2000, lo Chef Executive Luca Landi, è diventato il responsabile della ristorazione, della banchettistica e del food & beverage del Green Park Resort di Tirrenia (PI).

Luca è nato a Bagni di Lucca il 19 Gennaio 1974, la sua è una famiglia di artigiani, per la precisione “figurinai”, coloro che producono figurine in gesso. 
Per tutto il Novecento questa nota produzione, vanto della Lucchesia, è stata esportata in tutto il mondo.

La passione di Luca per la Cucina ha un seme nell’ammirazione e nell’amore per la sua mamma, un’ottima cuoca, che fin da piccolo ha voluto emulare.

Negli anni successivi Luca ha frequentato e si è diplomato come Tecnico di Cucina, nel 1993, ad una delle migliori Scuole, l’Istituto Professionale di Stato Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità AlberghieraGiuseppe Minuto” di Marina di Massa (MS). 
Qui è stato seguito da esperti professori come Giancarlo Aldrovandi e Rolando Paganini che gli hanno dato solide basi con i loro insegnamenti sui  principi fondamentali della Cucina professionale.

Durante i praticantati estivi, in Ristoranti e Hotel vicini alla Scuola, Luca fa l’incontro con Angelo Paracucchi e il grande Maestro trasformerà la sua passione in un amore senza compromessi, in un desiderio teso alla ricerca della perfezione per mezzo dell’assoluta applicazione e dedizione.

Insieme ad Angelo Paracucchi al Ristorante  "Locanda dell’Angelo“ di Ameglia (SP), Luca Landi, oltre a quel primo periodo, tornerà a lavorare per diversi mesi nel 1997.

Ancora oggi quando Luca parla degli straordinari insegnamenti del Maestro Paracucchi, della sua incredibile arte culinaria, del suo estremo fascino di uomo e di Chef, non riesce a trattenere l’emozione.

Luca ha fatto varie esperienze, sia in Italia che all’estero, nelle cucine di grandissimi Chef super “Stellati” come, tra gli altri, Italo Bassi e Riccardo Monco dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, Pierre Simonazzi al Ristorante “La Closerie des Lilas” di Parigi, Frank Cerruti al Ristorante “Le Louis XV” a Montecarlo, Carles Abellan al Ristorante “Comerç 24” e Jordi Vilà al Ristorante “Alkimia”,   ambedue a Barcellona.

Luca Landi ha trascorso un periodo, per uno stage, anche al bellissimo e super moderno Ristorante “El Celler de Can Roca”, a Girona in Spagna, dai fratelli Roca (Joan, Josep e Jordi), premiato con il titolo di “Primo Ristorante al Mondo” secondo la classifica 2013 della “The World’s 50 Best Restaurants”. 

Ultimamente Luca è stato, per più di un mese, a Mentone, in Francia, al bellissimo e panoramico Ristorante “Mirazur” (due stelle Michelin e ventiquattresimo nella lista dei “The World’s 50 Best Restaurants”) dallo Chef italo-argentino Mauro Colagreco.     

Luca Landi ha curato l’apertura del RistoranteLunasia” nel 2004, non solo ideando la proposta gastronomica ma ha anche seguito la progettazione dei locali e ne ha impostato la filosofia enogastronomica.

Molto bella la struttura del Ristorante Lunasia” all’interno del Green Park Resort, ricorda una nave stilizzata.

Da una porta automatica, all’ingresso, si accede ad uno spazio con di fronte il bancone bar e a destra, tramite in corto corridoio, da cui si vede la cucina, si entra nella grande e luminosissima sala. 
Su due lati, infatti, una grandissima panoramica vetrata curva, interrotta solo da alcune colonnine colorate, permette di godere della vista del parco/giardino. 
Nel complesso una struttura molto accogliente con diversi angoli provvisti di comodi divani.

La “mise en place” è curatissima nei minimi dettagli, come tutto del resto.

I Menu 2015, consigliati, sono tre, a prezzi diversi a scalare: “Il Menu Sublimazione” (la grande novità con ben 13 portate), “Gli ingredienti di Stefano” e “Tratti di Gusto”.

La Carta dei Vini, in realtà sono tre, una dedicata alle Strade del Vino di Toscana, la seconda con Champagne, Spumati e Vini Bianchi, la terza con i Vini Rossi
Le scelta è molto ampia sia di prodotti Italiani che di quelli provenienti da altre parti del mondo. 
Una selezione di Etichette molto esperta in grado di soddisfare qualsiasi esigenza.

Ci sono poi la Carta delle Acque, quella dei Caffè e quella delle Tisane

Come tutti gli anni sono andato a provare i nuovi piatti dell’amico Chef Luca Landi.

La degustazione è stata accompagnata da:

- “Nature Metodo Classico Marchesi Antinori”, Spumante metodo classico brut, Nv (non vintage), sboccato nel 2015, 12.5% Vol., prodotto e imbottigliato dall’Azienda Marchesi Antinori di San Casciano Val di Pesa (FI);

- “Litorale 2014”, Bianco Toscana I.G.T., 90% Vermentino e 10% Sauvignon Blanc, 13% Vol., prodotto nella Tenuta di “Val delle Rose”, proprietà del Gruppo Cecchi

- “Peter Sölva Pinot Nero 2013”, Südtiroler Blauburgunder D.O.C., 100% Pinot Nero, 13,5% Vol., prodotto e imbottigliato dalla Weingut (Tenuta) Peter Sölva & Söhne di Caldaro (BZ);

- “Maculan Torcolato 2010”, Vino Dolce Breganze D.O.C., 100% Uva Vespaiola, 14% Vol., messo in bottiglia dall’Azienda Vinicola Maculan di Breganze (VI).  

Un discorso a parte meriterebbero i magnifici prodotti da forno (pane, panini, schiacciatine e grissini) assortiti della Casa, nelle varie forme e sapori, servite premurosamente durante tutta la degustazione, ma lo spazio è tiranno, posso solo dire che il termine “eccellente” non rende assolutamente l’idea.

Sono state servite le seguenti portate.

Gli Elementi in ….. Aperitivo”:

- Metallo (supporto di zinco) - L’acre - Muggine in carpione marinato, con mousse di yogurt e curry;

- Terra (supporto di terra cotta) - Il dolce - Gelato di aji amarillo e gambero con chips di radici di barbabietola e carote;

- Acqua (che scorre e dà vita) - Il salato - Chips di sale marino con granita di ostriche e mousse di alici;

- Legno (supporto di legno) - L’acido - Biscotto di cozze con gelatina di scapece insieme a cozze fritte in “pane panko”  (pangrattato Giapponese) e paprika;

- Fuoco - L’amaro - Salsicce di tonno con salsa barbecue “kumquat” (mandarino Cinese) e mela verde.

Per proseguire poi con  “Mangia e Bevi”:

- Gelato di riccio con cono di semi di papavero;

- Elisir (nelle fialette) di sake, frutto della passione, schiuma di cerfoglio e prosecco.

E ancora:

- Entrée - Provocazione dell’orto e il crudo di mare – Palamita con salsa di lime, branzino con alga in gelatina, scampo con salsa di mela, seppia con salsa di ceviche, capasanta  con gelato alla cipolla rossa e crema di ortiche, insalata frutta e verdura con gelatine (zenzero e carote - sedano e mela);

- Triglia di scoglio farcita con olive dolci in salamoia, “foie gras” (fegato grasso) scaloppato e aria di “kumquat” (mandarino Cinese);

- Tagliolini fatti in Casa, con farine integrali selezionate, e un condimento di ricci di mare, menta, aglio nero e mandorle;

- Bollito, al vapore, di mare (pescato sulla nostra costa: branzino, merluzzo, gallinella) con vongole, cozze, alghe, verdure (cotte in acqua di mare) e frutta, il tutto accompagnato con maionese di canapa e burro d’olio di “yuzu” (mandarino Giapponese);

- Gelato in Pineta - Gelato di pinoli, mousse di zabaione al Vin Santo, biscotto all’essenza di vino, asparagina candita e petali zuccherati;

- Calore latino - Scatolina tonda al cioccolato (una ganache morbida al cioccolato fondente al 70%)  con all’interno un cremoso all’arancio e farro soffiato, sopra un pallina di gelato al polline di bergamotto con un filo di salsa di fiori di ibisco;

- “Puzzle di sensazioni zuccherine” -  Quattro coreografici e ottimi mini dolcetti;  

-  Leccornie assortite per accompagnare il Caffè.   

La cucina di Luca Landi è ottima, esperta, precisa, attenta, divertente e mai scontata, coniuga con molta perizia la tradizione con l’innovazione e il gusto con l’estetica.

Quest’anno poi, lo Chef che ha il “pollice verde”, ha estremamente e sapientemente sviluppato l’uso di piante rare e autoctone nei suoi piatti, grazie anche all’amicizia e ai suggerimenti di Marco Pardini (naturopata e omeopata Viareggino), e alla creazione di un piccolo e delizioso mini orto-giardino (piccoli appezzamenti dentro delle vecchie cassette di pregiatissimi vini) proprio nel prato di lato al Ristorante.

Luca segue sempre la regola delle tre “R”: Rispetto (per gli ingredienti e la territorialità), Rigore (nell’esecuzione dei procedimenti per la realizzazione di ogni piatto), Ricetta (elaborare l’idea, trasformarla in pietanza mantenendo sempre i giusti equilibri, le giuste fasi di lavorazione e di cottura, l’armonica costruzione architettonica e cromatica).

  Luca è supportato da una giovane e validissima Brigata di Cucina.  

Anche la Brigata di Sala è molto efficiente e professionale ed è guidata dalla brava responsabile Maitre e Sommelier Claudia Parigi

A Luca Landi e al Ristorante Lunasia”, in questi anni, sono arrivati molti premi e riconoscimenti (anche quello di “Campione del Mondo di Gelato Gastronomico”), oltre ad ottime valutazioni su tutte le principali Guide del settore, compresa, dal 2012, la prestigiosa “Stella” della Guida Rossa Michelin confermata, sempre, negli anni successivi.

Un particolare ringraziamento per l’ospitalità va al gentilissimo Salvatore Madonna Amministratore Delegato del Gruppo Alberghiero Soft Living Place.  

Nell’accogliente RistoranteLunasia” del Green Park Resort di Tirrenia (PI), in Località Calabrone, nella più assoluta quiete e tranquillità, ho degustato il “Menu Estate 2015” del grande Chef Luca Landi, trovandolo straordinario, molto originale ed estremamente ghiotto.

Che altro dire se non che il bravissimo Chef Luca Landi è un grande e sincero creatore di emozioni.   

Ristorante Lunasia

c/o Green Park Resort

Via dei Tulipani, 1

Tirrenia (PI)

Tel. 050 3135711  




Cinque "Elementi" più i "Mangia e Bevi"

Provocazione dell'Orto e il Crudo di Mare

Triglia

Tagliolini

Si preparano i piatti del Bollito

Bollito

Calore Latino

Leccornie Assortite

Una Vista dell'Orto

La Brigata di Cucina

Foto di Gruppo con i Ragazzi di Sala

Luca Landi, Giorgio Dracopulos, Claudia Parigi

giovedì 14 maggio 2015

CASA DI CUCINA “DA’ PESCATORE” A FIRENZE PER MANGIARE TRA ANTICHISSIME MURA .




La zona, della bellissima e storica Città Toscana di Firenze, che si estende sulla sponda sinistra del Fiume Arno è comunemente denominata “Oltrarno”, in FiorentinoDiladdarno”.

Una parte del Centro Storico ricca di antichissimi maestosi palazzi, musei, monumenti e giardini unici al mondo come Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli.

Non mancano le belle e straordinarie Piazze, una di queste si chiama “Piazza del Carmine”. 

La “Piazza del Carmine” sorge circa nel 1330 per permettere al popolo di assistere alle prediche dei Frati dell’Ordine della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (un ordine mendicante di frati poveri che vengono comunemente chiamati “carmelitani”).

Il fulcro della Piazza, la “Basilica di Santa Maria del Carmine”, sorta, con stile barocco, tra il 1268 e il 1476 (ma rimasta con la facciata incompiuta), è famosa per ospitare il ciclo di affreschi della “Cappella Brancacci”,  stupende opere, fondamentali dell’arte rinascimentale, di maestri pittori come Tommaso di ser Giovanni di Mone Cassai (14011428) soprannominato “Masaccio” e Tommaso di Cristoforo Fini (13831440) detto Masolino da Panicale.

La Basilica, dedicata alla “Beata Vergine del Carmelo”,  fu edificata a completamento di una struttura più grande (che ancora oggi possiamo ammirare entrando da un portone sul lato destro della Chiesa), il Convento Carmelitano.

Apparteneva sicuramente al suddetto complesso anche la costruzione che si affaccia nella rientranza a sinistra della basilica ma poi, successivamente, è stata trasformata in una Chiesa Anglicana
Oggi, dopo essere stata anche un locale notturno, è diventata la suggestiva sede del RistoranteDa’ Pescatore”.

La Casa di CucinaDa’ Pescatore”  è di proprietà dei fratelli Caprarella, noti ristoratori, che hanno voluto come Executive Chef (dedicandogli anche il nome del Ristorante) Daniele Pescatore.

Daniele è napoletano verace, di Scampia (periferia nord della città), fin da piccolo ha sempre avuto la passione per i “fornelli” tantoché, nel 1984, si diploma come “addetto ai sevizi di cucina”  all’Istituto Professionale di Stato per i Servizi dell’Enogastronomia e dell’Ospitalità Alberghiera (I.P.S.E.O.A.) “Ippolito Cavalcanti” di Napoli.

La sua prima esperienza lavorativa è importantissima, per appendere i fondamenti dell’alta cucina internazionale e scalere i primi gradini da “Commis”, tre anni al super lussuoso “Grand Hotel Quisisana” di Capri (NA).

Successivamente, nel 1987, con molto entusiasmo entra in uno dei più importanti e famosi  Ristoranti di NapoliLa Cantinella”, della Famiglia Rosolino, dalle cui finestre sul lungomare si gode una delle più belle viste del golfo della Città partenopea.

Dal 1994 al 1996 Daniele Pescatore attraversa l’Oceano e lavora, nella Città di Boston, negli Stati Uniti d’America (Stato del Massachusetts), alla famosa Trattoria “Il Panino”.

Rientrato in Italia nel 1997 fa un’altra fantastica esperienza a Erbusco, in Provincia di Brescia, con il  grande Cuoco (non vuole essere chiamato chef) e maestro Gualtiero Marchesi.

Dal 1998 al 2000 Daniele ha gestito a Firenze il suo primo Ristorante "L’Amorosa Visione".

Successivamente un’altra serie di straordinarie esperienze in RistorantiStellati” in Italia e anche con il grande Chef spagnolo Ferran Adrià Acosta al mitico RistoranteEl Bulli” di Cala Montjoi sulla Costa Brava (oggi chiuso e trasformato in Fondazione).

Poi, per alcuni anni fino al 2012, sempre a Firenze (in Borgo Ognissanti) ha tenuto un altro Ristorante elegante ed esclusivo di alta cucina il “Cenacolo del Pescatore”.

Ma non solo, Daniele è stato anche Personal Chef della Principessa Stéphanie di Monaco, al tempo in cui era sposata con Daniel Ducruet, nella sua residenza di Montecarlo.

Dopo altre esperienze Daniele Pescatore, a metà del 2014, è arrivato alla Casa di CucinaDa’ Pescatore”.

Il Locale è molto accogliente e particolare con le sue alte e belle volte a crociera e il suo stile di Chiesa dismessa
L’ingresso con il salottino, il bancone per gli stuzzichini e molto altro, la sala al piano terra, la comoda e grande scala che porta al soppalco, dove sono alloggiati altri comodi tavoli.

Con la buona stagione si può mangiare anche, nello spazio molto suggestivo, davanti al locale e di lato alla “Basilica di Santa Maria del Carmine”.

Il Menu offre diverse possibilità di scelta anche con percorsi guidati a prezzi diversi.

La Carta dei Vini è molto selezionata, ampia la scelta tra Vini Bianchi e Rossi, Rosé, Bollicine Italiane, Champagne Vini da Dessert, poi ci sono i Distillati.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata da una buona bottiglia:

- “St. Michael - Eppan Blauburgunder Riserva 2011”, Pinot Nero Südtirol - Alto Adige D.O.C., 100% Pinot Nero, 13,5% Vol., prodotto e imbottigliato dalla Cantina Produttori di San Michele Appiano di Appiano (BZ).

Sono state servite le seguenti portate:

- Scampo Filato;

- Inzimino di seppie;

- Polpo e patate;

- Spaghetto del “Premiato Pastificio Vicidomini” con polpa di riccio e carciofi;

- Dentice al Gris (vino) su purè di finocchi;

- Millefoglie al pistacchio di Bronte.

Lo Chef Daniele Pescatore e tutta la sua giovane e internazionale Brigata di Cucina sono impegnati a trasmettervi la loro “filosofia” di Cucina.
Tra le altre cose si propugna l’uso di accompagnare i cibi non con il pane ma con una “speciale” schiacciatina fiorentina di loro produzione.

Un particolare ringraziamento, oltre che a Daniele, ad Alessandro Frassinelli Direttore del Locale per la disponibilità dimostratami.

Alla Casa di CucinaDa’ Pescatore” a Firenze ho mangiato tra antichissime mura i piatti preparati dallo Chef Daniele Pescatore.






L'Ingresso

La Sala al Piano Terra

La Sala nel Soppalco

Scampo Filato

Inzimino di Seppie

Polpo e Patate

Spaghetto con Polpa di Riccio

Dentice al Gris

Millefoglie al Pistacchio

Daniele Pescatore, Giorgio Dracopulos e la Brigata

sabato 9 maggio 2015

“LIVORNO LA GHIOTTA” L’ULTIMO INTERESSANTISSIMO LIBRO DI PAOLO CIOLLI LO CHEF CANTORE DELLA TRADIZIONE CULINARIA LIVORNESE.




Livorno, bella città portuale adagiata sulla suggestiva costa Toscana, ha alle spalle una lunga e ricca storia che inizia con i primi insediamenti umani (confermati da ritrovamenti archeologici) addirittura nella Preistoria.

Convenzionalmente quel periodo che precede l’invenzione della scrittura, avvenuta in oriente tra 3500 e 3200 anni a.C., si definisce “Preistoria”.

Altri ritrovamenti successivi ci indicano che qui vissero anche Etruschi e Romani.

Già nel I Secolo a.C. Marco Tullio Cicerone (106 a.C. - 43 a.C.), filosofo, scrittore, politico, avvocato e pregevole oratore Romano, in una lettera indirizzata a suo fratello, Quinto Tullio Cicerone, citava l’antica “Pisis” (Pisa) e una località vicina definita “Labrone”. 
Tutt’oggi “labronico” e sinonimo di “livornese”.

Il primo dato certo di un toponimo “Livorna” risale però al 1017 e si riferisce ad un piccolo nucleo abitativo a pochi chilometri a sud della Foce del fiume Arno.

Grazie all’interramento del vicino Porto Pisano, tra il XIII e XIV Secolo, Livorno, con il suo Porto, si sviluppò rapidamente dotandosi di robuste fortificazioni ed edificando il maestoso “Fanale dei Pisani” (o Fanale Maggiore, uno dei fari più antichi d’Italia, ricostruito fedelmente dopo i danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale).

Grazie alle “Leggi Livornine”, emanate, tra il 1591 e il 1593, dal Granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici, particolarmente “larghe di manica”, e l’istituzione del “Porto Franco”, la Città prese a  crescere sotto tutti gli aspetti, anche sotto il profilo gastronomico.

La Cucina Livornese, per essendo un intricato groviglio di ricette provenienti da tradizioni distanti tra di loro, sopraggiunte con il notevole afflusso di gruppi etnici perseguitati per motivi legali o religiosi, si è sviluppata con un suo specifico, vario e robusto carattere che si può ritrovare anche in una  ricetta, assolutamente e unicamente “Livornese” come il “Cacciucco”.

Uno dei cuochi/scrittori più appassionati e documentati sulla Cucina Livornese è Paolo Ciolli.

Paolo Ciolli, livornesissimo, è nato al numero civico 161, “al primo piano”, di Borgo San Jacopo, una delle strade più tipiche della bella Città di mare Toscana, in una fredda giornata di Febbraio che portava la data del 14, nell’anno 1949.

E’ importante sottolineare “al primo piano”, perché sotto casa c’era la “Pasticceria Gnesi”,  aperta da un solo anno, il 29 Febbraio 1948, da Renzo Gnesi, e quegli straordinari aromi, che si propagavano nell’aria, sono subito penetrati, lasciando il segno, nel respiro dell’appena nato Paolo.

Fin da piccolo si è subito appassionato alla cucina seguendo le preparazioni della sua mamma Anna Maria, della nonna Giuseppina e della zia Amelia.  

A 20 anni, molto giovane, ha iniziato ad insegnare educazione fisica alle superiori, l’ha fatto per 30 anni in varie scuole, per 12 anni ha insegnato anche alla super prestigiosa “Accademia Navale di Livorno”; è stato attore recitando in un film, “Habemus Papam” di Nanni Moretti, nei panni di un cardinale.

La passione per la Cucina è cresciuta col passare degli anni fino a portarlo a diventare un vero e proprio “chef” con la partecipazione anche a diversi concorsi gastronomici come il programma televisivo di Rai 1, “La Prova del Cuoco”, condotto da Antonella Clerici, dove ha vinto con i suoi “Tortelloni al tramonto con zabaione al parmigiano”.

Sempre grazie alla sua grande passione culinaria è diventato anche scrittore pubblicando, dal 2006, libri di successo come “Habemus Pappam” (parafrasando il titolo del film di Moretti), “Il Miracolo della Farina di Ceci - Storie, Luoghi, Personaggi”, “I Pesci della Terrazza”, “La Cicciaccia”, “La Pasticceria a Livorno”, “Il Cacciucco” (Libro uscito anche in lingua Inglese), “Teste e lische caro Napoleone…”.

Paolo ha anche, dall’Ottobre 2010, il suo Blog gastronomicoPaolo Ciolli Chef”.

Paolo Ciolli ha recentemente condotto anche una simpatica e istruttiva serie di trasmissioni di Cucina su “Granducato TV” che si chiamava “Tutti Chef”.

Proprio da pochissime settimane è uscito il nuovo Libro di Paolo Ciolli: “Livorno la ghiotta - La città e le sue ricette”.

A Livorno la presentazione è avvenuta in un’affollatissima Libreria Belforte con la partecipazione dell’autore Paolo Ciolli insieme al Regista/Scenografo Giampaolo Zennaro, al Direttore del Quotidiano “Il TirrenoOmar Monestier e al Pittore Mario Madiai.

Il Libro si compone di 352 pagine, in formato cm 23,5x16,7, ed è edito dalla Casa Editrice Debatte Editore di Livorno

La Copertina, in cartoncino con bandelle, è illustrata “con due belle triglie” dal famoso Pittore Mario Madiai.

Il Libro, dopo la “Presentazione” dell’editore e la “Prefazione” dell’autore, è una bellissima raccolta di ben oltre 230 interessantissime, particolareggiare, gustose preparazioni.
Le ricette sono in ordine alfabetico, dalla “A” alla “Z”, in base al nome dell’ingrediente principale usato o della tradizionale denominazione.

Il tutto è arricchito con descrizioni, dosi, metodi, notizie, ricordi, aneddoti, consigli e storie di vita vissuta.

Uno “tsunami” di gustose e appetitose preparazioni, frutto della vasta cultura gastronomica Livornese di Ciolli.    

Una lettura piacevole e divertente, da leggere e rileggere anche per prendere spunto su qualcosa di buono da preparare per pranzo o cena.

Il Libro è uscito anche in una limitatissima edizione “lusso” illustrata con i preziosi disegni del Pittore Mario Madiai e con copertina rigida.

Che altro dire su questo bel Libro di ricette intitolato “Livorno la ghiotta - La città e le sue ricette” se non che è un nuovo successo di Paolo Ciolli il cantore della tradizione culinaria Livornese




Giampaolo Zennaro, Omar Monestier, Paolo Ciolli

La Presentazione alla Libreria Belforte

Mario Madiai e Paolo Ciolli

Lo Chef/Scrittore Paolo Ciolli

La Copertina con le "Triglie" di Madiai

lunedì 4 maggio 2015

CRISTOFORO TRAPANI IL NUOVO BRAVISSIMO CHEF DEL RISTORANTE “LA MAGNOLIA” ALL’ HOTEL BYRON DI FORTE DEI MARMI (LU).




Tra le diverse belle e famose Località turistico balneari della Toscana la più elegante e signorile è certamente Forte dei Marmi, ubicata nella costa settentrionale della Versilia, in Provincia di Lucca.

Qui il sole, la spiaggia, il mare e la storia si intrecciano con l’eleganza e la raffinatezza.

Qui si può godere dell’ampio arenile di sabbia finissima contornato dalla lunga fila degli accoglienti e super attrezzati Stabilimenti Balneari, delle verdi e riposanti aiuole ricche di palme, su cui si affacciano ristoranti e discoteche, del panoramico pontile che si allunga in mare per 300 metri, oltre che della passeggiata, in centro, tra lussuosi negozi.

La storia di Forte dei Marmi, come ambito centro turistico, nasce tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, quando iniziò ad essere meta di un turismo estivo di famiglie nobili, aristocratiche e personaggi famosi come i Reali del Belgio, gli Agnelli e i Siemens, famosi imprenditori, il filosofo e pedagogista siciliano Giovanni Gentile, il poeta e scrittore grossetano Renato Fucini, lo scrittore e giornalista pratese Curzio Malaparte, i bolognesi Marchese Guglielmo Giovanni Maria Marconi e Riccardo Bacchelli, il primo, fisico, inventore, parlamentare e senatore, il secondo, scrittore e drammaturgo.

L’elenco dei personaggi illustri è lunghissimo, potrei citare ancora il ferrarese Italo Balbo, politico, generale, avventuroso trasvolatore e ministro, il milanese Luchino Visconti, regista e sceneggiatore. 

Oltre agli Italiani, folta anche la rappresentanza straniera che veniva a trascorre le vacanze al Forte, tra tutti ricorderei il Tedesco Thomas Mann, scrittore, saggista e premio Nobel.

Con trascorsi e ospiti di questo livello, anche nel boom del turismo degli anni che partono dal 1950 ai giorni nostri, Forte dei Marmi si è sviluppata, sia nelle sue strutture ricettive che abitative di qualità, grazie ad un turismo decisamente ricco e di élite. 

Nell’ambito delle frequentazioni illustri della fine dell’ottocento, tra il 1899 e il 1902, vennero edificate, sul Viale a Mare, non molto distanti dal Centro di Forte dei Marmi, due belle Ville per volontà di un personaggio internazionale e dallo spirito libero e anticonvenzionale, José (detto “Pepito”) Caferino Canevaro Duca di Zoagli.
Le Ville, su desiderio del Duca, furono costruite in quello stile “floreale” che, nuovo e prorompente, invase l’Europa, e non solo, tra il XIX e XX Secolo: l’Art Nouveau, meglio conosciuto in Italia come   “Stile Liberty”.

Le Ville diventarono ben presto il luogo di ritrovo del bel mondo di allora e in particolare della nobiltà legata a Casa Savoia.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale tutto il complesso venne trasformato in albergo.

Dal 1990, dopo una lunga e importante ristrutturazione (29 nuove camere e suite, l’accogliente giardino e la grande piscina), le due Ville e la Dependance sul retro sono diventate il prestigioso, raffinatissimo e lussuoso “Hotel Byron” (5 Stelle L).  

L’Hotel Byron, in questi ultimi anni, è stato premiato, a Londra, anche come “Most Excellent Charming Hotel”.

L’Hotel prende il nome dal Barone Byron (1788-1824) che soggiornò sulla costa del Granducato di Toscana, in particolare a Lucca, Pisa e Livorno, tra il 1821 e il 1822
L’Inglese George Gordon Noel Byron, meglio conosciuto come Lord Byron, fu un famoso poeta, scrittore e avventuriero.

L’Hotel Byron è il “fiore all’occhiello” del Gruppo Soft Living Places della Famiglia Madonna.
Il Gruppo è guidato dal bravo, appassionato e super attivo Amministratore Delegato Salvatore Madonna.

Appartengono alla Soft Living Places altri due lussuosi Alberghi, l’Hotel Plaza e de Russie4 Stelle” di Viareggio (LU) e il Green Park Resort, “4 Stelle S” al Calambrone, Tirrenia, (PI).

Da questa primavera 2015, il nuovo responsabile del ristorante e della banchettistica all’Hotel Byron è il bravo Executive Chef Cristoforo Trapani.  

Cristoforo è nato per San Valentino, il 14 Febbraio 1988, a Piano di Sorrento (NA), nel cuore della Penisola Sorrentina, fin da piccolo, crescendo in una famiglia proprietaria di un negozio di frutta e verdura ha vissuto a stretto contatto con i buoni e genuini prodotti della terra.
Crescendo e appassionandosi sempre di più alla cucina, appresa, nei primi insegnamenti, dalle buone e profumate preparazioni delle donne di casa, ha frequentato l’istituto alberghiero. 

Dopo le prime esperienze in locali tradizionali del suo territorio, da giovanissimo, grazie alla sua bravura, riesce ad entrare nella cucina del mitico e “super stellato” Chef Heinz Beck a Roma.
Da allora, in pochissimi anni, è stato un crescendo di esperienze eccezionali con Chef straordinari: Antonino Cannavacciuolo, Moreno Cedroni, Davide Scabin, Mauro Colagreco, Giuseppe Aversa.

Successivamente altre due fondamentali esperienze alla guida di due Brigate di Cucina di tutto rilievo. 
La prima nel bellissimo e accogliente Ristorante & RelaisIl Palmento” a Piano di Sorrento (NA), dove in Sala c’era anche la sua fidanzata, la brava Sommelier Sara Guastalla; la seconda  al RistorantePiazzetta Milù” a Castellamare di Stabia (NA).

Cosa dire di più di Cristoforo Trapani, se non che per Luigi Cremona è il miglior Chef Emergente del Sud, e che Enzo Vizzari, Direttore delle Guide dell’Espresso, lo ha menzionato tra i 12 Chef del futuro, oltre ad essere il vincitore del Primo ConcorsoCucina Italiana con Gusto Mediterraneo”.

Ma torniamo al RistoranteLa Magnolia” dell’Hotel Byron che occupa tutta la palazzina della Dependance sul bordo piscina, nel verde giardino sul retro dell’Hotel.
Al piano terreno una saletta e un piccolo disimpegno da cui parte la scala per il piano superiore dove si trovano le altre due salette più piccole, la Cucina è ubicata nel piano interrato.  
L’ambiente è elegante e raffinato, arredato con gusto, mette immediatamente a proprio agio. 
Molto curato l’arredamento, bella l’apparecchiatura.

Durante la buona stagione è possibile cenare nella romantica atmosfera del dehors a bordo piscina.

La Carta dei Vini è importante, numerose e sapientemente selezionate le Etichette, sia dall’Italia, dalla Francia che da altri Paesi del Mondo. 
Ampia la scelta di Bollicine Italiane e Champagne.

Seguono le altre Carte: delle Acque, dei Grandi Caffè del Mondo, dei Te e Infusi, dei Distillati.  

Il Menu offre un’interessante e ampia scelta di Mare e di Terra, oltre a suggerire due percorsi guidati: “La Versilia” e  “Otto assaggi a mano libera pescando con lo Chef”, un simpatico gioco personalizzato che lascia spazio agli esperti suggerimenti di Cristoforo Trapani.

Incuriosito dal “nuovo inserimento” sono andato a trovare l’amico Salvatore Madonna per conoscere Cristoforo e assaggiare alcuni delle sue preparazioni inserite nel menu “Estate 2015”.

Proprio nel bellissimo contesto del bordo piscina è stato servito il ricco aperitivo con ottimi stuzzichini accompagnati da una “bollicina” Italiana:

- “Montenisa Brut”, Franciacorta D.O.C.G, Non-Vintage, 12,5% Vol., prodotto, con uve Chardonnay, Pinot Bianco e una piccola quantità di Pinot Nero, nella “Tenuta Montenisa” dei Marchesi Antinori.

Successivamente le portate sono state accompagnate da:

- “Litorale 2014”, Bianco Toscana I.G.T., 90% Vermentino e 10% Sauvignon Blanc, 13% Vol., prodotto nella Tenuta di “Val delle Rose”, proprietà del Gruppo Cecchi;   

- “Val delle Rose Morellino di Scansano 2013”, Morellino di Scansano D.O.C.G., 90% Sangiovese e 10% altre varietà complementari, 13% Vol., prodotto sempre nella Tenuta di “Val delle Rose”;

- “Muffato della Sala 2008”, Umbria I.G.T., 60% Sauvignon Blanc, 40% tra Grechetto, Gewürztraminer e Riesling, prodotto nell’Azienda “Castello della Sala” dei Marchesi Antinori.

In tavola l’ottimo pane della Casa, ai vari sapori, insieme ai lunghi e fragranti grissini.

Sono state servite le seguenti preparazioni scelte dal nuovo Menu:

- Il “Carciofo violetto di Schito” arrostito, lardo di Colonnata, aglio e prezzemolo;

- Spaghettone di Gragnano al pomodoro giallo e burrata, gamberi rossi e cotenna soffiata;

- “Mesca Francesca” (mix di spezzoni di pasta di vari formati), con arselle, vongole, maruzzelle (lumachine di mare) e crema di fagioli schiaccioni;

- “Come il Cacciucco”, pesce di fondale, crostacei e molluschi cotti e crudi;

- Babà bagnato nel Vermouth Bianco di Prato con crema di vaniglia e frutti di bosco;

- Cioccolato, cacao, mousse e caramello;

- Piccola pasticceria della Casa.  

Il servizio è stato perfettamente e professionalmente eseguito da una super attiva, attenta e professionale Brigata di Sala.

Molto belle le presentazioni, interessantissimi gli accostamenti, con estrema naturalezza e semplicità lo Chef Cristoforo Trapani ha saputo coniugare tradizionali sapori Toscani e Campani con una delicata, intensa e saporita leggerezza.

Lo Chef Cristoforo è al comando di una Brigata di Cucina molto brava, efficiente ed esperta a partire dal Sous-Chef Davide De Lucia.  

Cristoforo seleziona e sceglie con molta cura tutte le materie prime, esse devono essere freschissime e di alta qualità, sia le produzioni più vicine del territorio che quelle, a “Km. 600”, provenienti dalla sua terra natale e in particolar modo dal negozio della sua mamma, Felicia, a Piano di Sorrento (NA). 

All’accogliente RistoranteLa Magnolia”, dell’Hotel Byron di Forte dei Marmi (LU), ho potuto degustare alcune delle nuove preparazioni “Estate 2015”, dello Chef Cristoforo Trapani, trovandole assolutamente “sincere”, piene d’intensa personalità e soprattutto buonissime.


Ristorante La Magnolia

c/o Hotel Byron

Viale A. Morin, 46

Forte dei Marmi, Lucca

Tel. 0584  787052



Una Vista dal Giardino

Salvatore Madonna e Cristoforo Trapani

Il Dehors Bordo Piscina

Stuzzichini

Carciofo Arrostito

Spaghettone

"Mesca Francesca"

"Come il Cacciucco"

Babà

Cioccolato, Cacao, Mousse e Caramello

Piccola Pasticceria

Lo Chef Cristoforo Trapani e Giorgio Dracopulos