sabato 16 gennaio 2016

“IL GRANDE LIBRO DELL’OLIO D’OLIVA - UNA STORIA MILLENARIA” DI CARLOS FALCÓ MARCHESE DI GRIÑÓN.




La parola “pago” in Spagnolo deriva dal termine Latinopagus” e si attribuisce, da secoli, ad un particolare e delimitato territorio che abbia delle caratteristiche con specifiche peculiarità e un microclima che lo differenziano dal circondario.

Pago” viene più precisamente dato a un terreno fertile adatto alla coltivazione della vite e dell’olivo e deve rimanere legato a una estensione piuttosto limitata per poter mantenere livelli molto alti di qualità produttiva.

Il “Pago” poi è un’entità autonoma, dove tutti i frutti delle coltivazioni  vengono elaborati in Casa, pertanto se si produce Vino, ha la sua Cantina, se si produce Olio ha il suo Frantoio.

In Spagna, nella Comunità Autonoma Castilla-La Mancha, nella Provincia di Toledo (Storica e monumentale Città, famosa nel Mondo) c’è il piccolo Comune (meno di 2.000 abitanti) di Malpica de Tajo.

Proprio nel territorio di Malpica de Tajo, che si estende nella pianura a sinistra del Fiume Tago (il più lungo della Penisola Iberica, 1008 km.), c’è il “Pago de Familia Marqués de Griñón”.

Questo “Pago” venne concesso, per meriti, nel lontanissimo 1292, dal Re di Castiglia Sancho IV, agli antenati della Famiglia Falcó, gli attuali proprietari.

Un’Azienda più che storica quindi il “Pago de Familia Marqués de Griñón”, oggi guidata con molta esperienza e saggezza dal suo super attivo ed energico Presidente Carlos Falcó y Fernández de Córdoba, Marchese di Griñón (nato a Siviglia nel 1937, XII° Marchese di Castel-Moncayo e V° Marchese di Griñón), egregiamente supportato da una delle sue bellissime figlie, con funzione di Direttore Generale, Xandra Falcó

L’Azienda non possiede soltanto i terreni di Malpica de Tajo, denominati “Dominio de Valdepusa” ma ha anche un’altra proprietà vitivinicola che si chiama “El Rincón” ed è ubicata a 54 km. a sud ovest della Capitale Madrid.

Un’Azienda storica che produce Vini di pregio e ottimo Olio Extra Vergine di Oliva (Aceite  de Oliva Virgen Extra) da varie Cultivar.

Azienda storica ma, nello stesso tempo, molto moderna, considerando le tecnologie aggiornatissime messe appunto nella loro produzione, come il nuovo super Frantoio, di costruzione Italiana, che frange le olive provenienti da più di 100 ettari di oliveti in proprietà.   

La produzione sia di Olio che di vino del “Pago de Familia Marqués de Griñón”, in alcune delle sue tipologie prodotte, è considerata tra le migliori del Mondo e riceve ogni anno moltissimi riconoscimenti nei principali concorsi Internazionali.

Carlos è un bravo Agronomo (in SpagnoloIngeniero Agrónomo”) che ha introdotto, nei suoi metodi e tecniche di coltivazione, molte idee nuove di grande successo.

Con questa grande esperienza di conoscenze secolari di Famiglia, Carlos Falcó si è dedicato spesso, e con successo a scrivere di Vino e di Olio.

Per esempio, il suo LibroEntender de Vino”, pubblicato nel 1999, ha avuto una tale risonanza sia nazionale che Internazionale (siamo alla Tredicesima Edizione) che è diventato una lettura fondamentale per tutti gli appassionati.

Il suo ultimo Libro, “Il Grande Libro dell’Olio d’Oliva - Una Storia Millenaria”, tradotto come i precedenti in molte lingue, è arrivato anche in Italia, con la traduzione di Rodriguez Bradford, pubblicato da Mondadori.

L’Olio, in particolar modo quello di altissima qualità, è, da molti anni, un grande amore per il Marchese di Griñón.

Tutto quest’amore si sente, leggendo il suo Libro, nelle sue stesse parole:
La storia dei paesi del Mediterraneo, favoriti da un clima mite e fecondo, è stata segnata dalla produzione dell'Olio d'Oliva, tanto che diverse città sono nate e si sono sviluppate proprio grazie al commercio di questo antichissimo e pregiato prodotto della civiltà umana. Così, quando si parla di Cultura Mediterranea, si parla anche di cultura dell'Olio: una cultura radicata e condivisa da diversi popoli, per i quali l'olivo è sempre stato oggetto di cure amorevoli e simbolo di valori preziosi”.

Carlos Falcò, continua dicendo: “Con questo Libro accompagno, tutti Voi, in un viaggio alla scoperta della cultura di quello straordinario e stupefacente "oro liquido", partendo dalle prime testimonianze scritte sulla coltivazione dell'olivo, risalenti al III millennio a.C., per arrivare ai giorni nostri. E quello che Vi voglio trasmettere  è un quadro esauriente relativo a un mondo particolare che potremmo definire "universo olio".  Un Mondo capace di soddisfare ogni curiosità: dalle sue origini alle diverse tecniche produttive, dalle varietà esistenti alle loro numerose proprietà e applicazioni, in gastronomia, nella cosmesi, come fonte d'illuminazione, dal significato del termine "extravergine" ai modi per riconoscere un Olio di qualità superiore”.

Carlos Falcò, nello stesso modo in cui, appassionatamente, ci racconta questa avvincente e dettagliata storia, denuncia anche le gravi frodi e sofisticazioni che animano la produzione e il commercio dell’Olio dando, a chi lo legge, fondamentali strumenti per orientarsi in un consumo consapevole.

Il Marchese di Griñón, giustamente, si batte per dare all’Olio Extra Vergine di Oliva di qualità lo  stesso prestigio che hanno i grandi Vini.

Molto interessante “Il Grande Libro dell’Olio d’Oliva - Una Storia Millenaria” di Carlos Falcó y Fernández de Córdoba, Marchese di Griñón, che si deve assolutamente leggere se si ama l’Olio Extra Vergine di Oliva di qualità.





"Entender de Vino": La Copertina

Carlos Falcó Marchese di Griñón e Giorgio Dracopulos

domenica 10 gennaio 2016

RISTORANTE “LA LIMONAIA DI VILLA ROSPIGLIOSI”, A PRATO, IL FASCINO DI UN’ECCELLENTE, GUSTOSA ACCOGLIENZA.




Intorno al XII Secolo una  Famiglia denominata “Rospigliosi”, sembra per sfuggire a delle persecuzioni politiche, si trasferì, da Milano Città di origine, in Toscana e più precisamente sulle pendici del Monte Albano, dalla parte della Val di Nievole, tra Pistoia ed Empoli.

Qui la Famiglia Rospigliosi edificò una prima casa di campagna e avendo acquistato boschi e terreni coltivabili si dette all’agricoltura.

Una Famiglia laboriosa con molto spirito imprenditoriale nel sangue, visto che col passare dei decenni l’attività agricola venne affiancata dal commercio di prodotti come lana, spezie, tessuti, abbigliamento e poi anche da quella nel campo industriale (sempre con collegamenti con i loro prodotti commercializzati).  
I loro commerci si spinsero molto lontano, anche oltre i confini Italiani.

Nei primi anni del XIV Secolo i Rospigliosi erano già proprietari di numerose abitazioni e laboratori nel centro abitato di Pistoia.

Non soddisfatti di tutto ciò iniziarono anche, date le loro molte ricchezze e il prestigio acquisito, ad affacciarsi nel mondo pubblico/politico, accaparrandosi alcuni remunerativi appalti di riscossione delle tasse comunali e ricoprendo incarichi pubblici sempre più importanti.   

Raggiunsero persino alte cariche militari sotto i Pontefici Martino V (Ottone Colonna, 1368 - 1431) e Paolo III (Alessandro Farnese, 1468 - 1549).
I Rospigliosi, sull’onda del successo, vennero insigniti di titoli nobiliari e cavallereschi.

Uno dei momenti di massimo fulgore della Famiglia fu l’elezione a Pontefice di Giulio Rospigliosi (Pistoia 28 Gennaio 1600 - Roma 9 Dicembre 1669), con il nome di Papa Clemente IX
Un seggio papale retto solo per due anni e mezzo (26 Giugno 1667 - 9 dicembre 1669) ma di grande importanza per la lungimiranza della politica applicata in tutti i campi. 
Un grandissimo onore per il buon nome dei “Rospigliosi”.

Una Famiglia di tale fatta e tradizione ci ha lasciato innumerevoli esempi architettonici dei loro bellissimi Palazzi e Ville soprattutto in Toscana e nel Lazio.

Una di queste Ville, una volta in campagna, oggi raggiunta dall’abitato cittadino, si trova a Prato in Toscana.

Villa Rospigliosi a Prato è per l’appunto un’antica e affascinante Casa Nobiliare circondata da un bellissimo parco e con la sua accogliente e caratteristica “limonaia”.

Il “jardin d’hiver” (giardino d’inverno) dei palazzi e delle ville è chiamato anche “orangeria”, “cedraia” o “limonaia”.

Proprio nella “limonaia” di Villa Rospigliosi a Prato c’è il Ristorante La Limonaia di Villa Rospigliosi”.

Il Ristorante si trova dentro il Parco, accanto alla Villa, si raggiunge facilmente grazie anche al comodo parcheggio nel Parco stesso, di lato al viale privato d’accesso.

La “limonaia” è composta da uno specifico giardino all’Italiana (usato anche per i banchetti e altro, nella bella stagione), chiuso da antichi muretti, con delle bellissime e curatissime aiuole, oltre all’antica fontana incassata in un’alta e coreografica nicchia semisferica, delimitata da due colonne.

Poi c’è la parte al chiuso, dove si trova la grande Sala da pranzo, le cucine e i servizi.

La Sala è molto bella e accogliente, arredata con mobili di vario tipo (antico/moderno) con grandi quadri alle pareti e il soffitto è a travi e travicelli di legno.
L’apparecchiatura è lussuosa, elegante, con tovaglie damascate su cui fanno bella mostra di se preziose porcellane Italiane, Inglesi e Tedesche

Merito di cotanto affinato buon gusto va alla titolare del Ristorante, la brava, gentile, premurosa e bella: Maria Paola Agnani.

Chef, e colonna portante del RistoranteLa Limonaia di Villa Rospigliosi” è, dall’apertura del Locale (15 anni fa), Claudio Vicenzo.

Claudio, classe 1970, è Campano, viene da esperienze molto importanti fatte nelle cucine di grandi e lussuose navi da crociera. 
Ha lavorato anche negli Stati Uniti d’America, in California, a San Francisco
Tornato in Italia prima di arrivare a Villa Rospigliosi è stato Chef al RistoranteI Chiostri” del Grand Hotel Minerva (4 Stelle Superior) di Firenze.

Al Ristorante La Limonaia di Villa Rospigliosi” il Menu offre scelte di Terra e di Mare.

La Carta dei Vini è ampia e ha moltissime opportunità di scelta a prezzi molto interessanti.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata dai seguenti Vini:

- “Alné”,  Millesimato Extra Dry, Prosecco D.O.C. Treviso, 95% Glera e 5% Chardonnay, 11,5% Vol., prodotto dalla Azienda Agricola “La Tordera” di Vettoretti Pietro & Figli, ubicata a Valdobbiadene (TV);

- “Locorosso 2013”, Rosso Toscano I.G.T., 100% Sangiovese (assemblaggio), 13,5% Vol., prodotto dall’Azienda “Fabrizio Pratesi” di Seano, Carmignano (PO);

- “Lucarello Riserva 2011”, Chianti Classico D.O.C.G., 95% Sangiovese e 5% Canaiolo, 13,5% Vol., prodotto nella Tenuta di “Borgo Salcetino” a Radda in Chianti (SI), una proprietà dell’Azienda Agricola “Livon”;

- “Leonardo 2007”, Vin Santo, Bianco dell’Empolese D.O.C., 100% Trebbiano, 16,5% Vol., prodotto dalla Società Agricola Cooperativa “Leonardo da Vinci” ubicata a Vinci (FI).

Sono state servite le seguenti portate:

- ANTIPASTI - Paté di lepre e “Tarese del Val D’Arno” (Presidio Slow Food) - Carciofo, grana e uova di quaglia - Sedano alla pratese rivisitato;

- I PRIMI PIATTI - Pici al ragù di Macchiaiola Maremmana e olive leccine - Grigione  al coniglio mantecato e zucca gialla - Cappellaccio al papero, fonduta di grana e mirtilli;

- I SECONDI - Costina di suino alla genovese - Fagiano ai marroni - Ossobuco alla pratese;

- DESSERT - Cantuccio 2.0 - Bavarese al pan pepato - Millefoglie alla crema chantilly - Riccio di Castagna;

- PICCOLA PASTICCERIA – Le “chicche” della Casa.

Tutto molto buono, la Cucina dello Chef Claudio Vicenzo è accurata e precisa. 
Un’attenta ed esperta ricerca delle materie prime di qualità che vengono usate con un equilibrato bilanciamento tra tradizione e innovazione. 
Gli accostamenti, anche i più particolari e ricercati, sono sempre piacevoli e mai “aggressivi”.
Claudio è bravo, conosce bene il suo lavoro e ne è entusiasta: un vero e proprio appassionato.

Lo Chef Claudio Vicenzo è assistito da una Brigata di Cucina di livello, affiatata ed efficiente: in primis la carinissima Sous & Pastry Chef Elisa Masoni, poi il Capo Partita Mattia Parlanti e gli aiutanti Catia Baritono e Vasante Gunatilakt.

Anche la Brigata di Sala è molto professionale e gentile.

Al RistoranteLa Limonaia di Villa Rospigliosi” ho trovato, in un’ambientazione molto bella, caratteristica e raffinata, il fascino di un’eccellente, gustosa accoglienza.





Villa Rospigliosi

L'Ingresso al Ristorante

Il Giardino

Una Vista della Sala

Antipasti

I Primi

I Secondi

Dessert

Piccola Pasticceria

La Brigata di Cucina

Claudio Vicenzo, Giorgio Dracopulos, Elisa Masoni

mercoledì 6 gennaio 2016

“TENUTA ELEONORA DI TOLEDO”, A CAMPIGLIA MARITTIMA (LI), DOVE GLI OLI EXTRA VERGINE DI OLIVA SONO VERI E PROPRI GIOIELLI.




Eleonora Álvarez de Toledo y Osorio nacque in Spagna, ad Alba de Tormes (nella Provincia di Salamanca, Comunità Autonoma di Castiglia e León), nel lontano 1522
Era una dei sette figli del Marchese e Viceré di Napoli, Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga (1484 - 1553), e di sua moglie la Marchesa Donna María Osorio y Pimentel (1498 - 1539).

Eleonora, famosa per la sua affascinante bellezza, all’età di 17 anni, nella primavera del 1539, andò in sposa a Cosimo I de’ Medici Duca di Firenze e, successivamente, primo Granduca di Toscana.

Per Cosimo fu un grande affare perché, oltre a prendere una bella moglie, di cui presto si innamorò, e ricevere una cospicua dote, si accasò con una donna dalle molte positive qualità.
Infatti Eleonora Álvarez de Toledo dette al marito non solo ben undici figli, ma fu la sua più sincera consigliera e la più onesta e oculata amministratrice dei loro beni.

Una donna non comune che, con la sua presenza altera (da nobile Spagnola), amava e ostentava il bello e la ricchezza, sempre con molta raffinatezza ed eleganza, ma allo stesso tempo si prodigava con benevolenza verso il popolo, il clero, gli animali e tutto ciò che la circondava.

Fu molto attiva sia nel supportare la cultura sia l’arte in genere.

Eleonora investì molto anche nelle proprietà, acquisendo a Firenze il magnifico Palazzo Pitti, e,  sulla Costa Toscana, vaste Tenute Agricole nella Maremma Pisana e Livornese, oltreché i Feudi di Castiglione della Pescaia e Isola del Giglio.
Non solo acquisizioni allo scopo di consolidare il patrimonio, ma per mettere in piedi una capillare ed efficiente organizzazione di supporto agroalimentare per la Città di Firenze, molto utile, per esempio, nel caso di carestia.

Eleonora Álvarez de Toledo y Osorio seguiva il marito anche nei viaggi, nelle faticose battute di caccia a cavallo o di pesca, nella Maremma, pur essendo afflitta, da diversi anni, da una grave malattia polmonare.
Durante un’ispezione con il marito, dei lavori di bonifica nelle paludi Maremmane, si ammalò, probabilmente di febbri malariche che aggravarono il suo stato già debilitato, e il 17 Dicembre 1562, Eleonora, spirò a Pisa

A distanza di secoli in Provincia di Livorno, nel Comune di Campiglia Marittima, c’è una Tenuta (dove nel XV secolo si allevavano anche cavalli) che porta ancora, per l’appunto, il nome della Duchessa di Firenze: “Eleonora di Toledo”.

Questa è terra di olivi e di olio fin dall’Epoca Etrusca (iniziata nel VII Secolo a. C.).

Alla “Tenuta Eleonora di Toledo” si produce Olio Extra Vergine di Olivasuperiore”, grazie alle 10.000 piante ivi coltivate.

La “Tenuta Eleonora di Toledo” (con il Castello) si estende, per circa 80 ettari tra pianura e collina, un 20% di olivi è coltivato proprio in collina.

L’Azienda, grazie a un’accurata mappatura di ogni sua pianta di olivo, è in grado di poter raccogliere separatamente le olive di ognuna delle quattro cultivar (Frantoio, Leccio del Corno, Moraiolo, Pendolino) coltivate.

L’estrema cura con cui si coltiva e le tecniche usate (come portare le olive al frantoi nel tempo più breve possibile, la spremitura a freddo, la conservazione dell’olio in appositi contenitori di acciaio inox a temperatura ottimale  in assenza di rumori, vibrazioni e luce) hanno permesso all’Azienda di ottenere degli Oli di grandissima qualità.

La costruzione poi del bellissimo nuovo Frantoio Aziendale, in Località Bandita, non lontano dai terreni coltivati, ha completato e chiuso il percorso ottimale di tutta la loro produzione.

La struttura eretta con una suggestiva tecnologia tutta in ferro, lamiera ondulata, pietra e terra (quest’ultima essendo su tre lati la rende praticamente interrata), ha il fascino antico visto anche  il grande “impluvium” centrale a vista (attraverso grandi vetrate).

La “Tenuta Eleonora di Toledo” produce quattro Oli E.V.O. monocultivar, con il nome “Eleonora”,  corrispondenti alle quattro “cultivar” coltivate: Frantoio, Leccio del Corno, Moraiolo, Pendolino
In più viene prodotto anche un OlioEleonoraExtra Vergine di Oliva I.G.P. Toscano, un “blend” tra le quattro cultivar della Tenuta (ogni anno viene specificatamente bilanciato a seconda dell’andamento della Stagione).

Per sottolineare l’importanza della “qualità superiore” dell’Olio da loro prodotto, le bottiglie usate non sono quelle comuni per questa tipologia di prodotto, ma vengono usate delle bottiglie “bordolesi” da Lt. 0,75, come nel Vino.

Dopo cinque secoli, alla “Tenuta Eleonora di Toledo”, un’altra bella, affascinante ed energica donna (dall’aspetto molto “Spagnolo”) è la fautrice di tutto ciò: Lara Landi.

Lara, Responsabile Commerciale della Tenuta, è colei che porta avanti, con assoluto impegno,  passione e dedizione, il progetto, l’opera e la filosofia Aziendale.

Alla “Tenuta Eleonora di Toledo” di Campiglia Marittima (LI) si riscontra un giusto equilibrio tra amore per la terra, salvaguardia della natura, tecniche di lavorazione e buongusto, con il grande risultato di creare delle vere e proprie opere d’arte che sono i loro Oli Extra Vergine di Oliva………………. Scusate il loro “Gioielli”.





Il Frantoio: una Vista della Struttura

Il Frantoio: una Vista dalle Grandi Vetrate

Il Frantoio: l'Impluvium

Tre dei Quattro Oli Monocultivar

Lara Landi e Giorgio Dracopulos

domenica 3 gennaio 2016

“CIBO ARTE VINO MARE - UNICITA’ LIVORNESI” IL NUOVO BELLISSIMO LIBRO DI LUCIANO ZAZZERI E ELENA BARSACCHI.




Non conosciamo con esattezza quale sia stato il primo libro “stampato” (in modo manuale e artigianale) della storia, ma è quasi certo che si trattasse di un testo sacro (buddhista), non precisamente datato, che probabilmente risale a cavallo tra il VI e il VII secolo d.C., opera di uno scrittore Cinese.

Molta strada si è fatta da allora e oggi, solo considerando l’Italia, si è arrivati a pubblicare, ogni giorno, circa 160 libri degli argomenti più vari.

Ma quando viene stampato un bel libro è sempre una grande emozione.

Questo è il caso del nuovo Libro di Luciano Zazzeri ed Elena Barsacchi intitolato “Cibo Arte Vino Mare - Unicità Livornesi”.

Luciano Zazzeri è quello Chef/Cuoco straordinario e “Stellato”, ricco oltreché di bravura anche di una grande umanità, Patron del conosciutissimo RistoranteLa Pineta” (“La Baracca dello Zazzeri”) adagiato in riva al mare a Marina di Bibbona in Provincia di Livorno.

Elena Barsacchi, donna bella e appassionata di arte e di cucina, gestisce in prima persona il suo piccolo, ma accogliente, Agriturismo, “Il Nido”, ubicato su una delle verdi e panoramiche colline del Comune di Rosignano Marittimo (LI).

Il LibroCibo Arte Vino Mare - Unicità Livornesi” nasce da un’idea di Elena Barsacchi che voleva sottolineare e pubblicizzare alcuni specifici pregi (“Unicità” appunto) di una città marinara  culturalmente molto aperta come Livorno.

Elena ha coinvolto, per la realizzazione di questa iniziativa, Luciano Zazzeri, amico suo e di famiglia, il quale, entusiasta dell’idea, ha messo in campo alcune delle sue infinite conoscenze e amicizie: Oliviero Toscani, Vittorio Sgarbi e Salvatore Marchese.

Il risultato è stato straordinario.

Dieci noti e bravi Pittori Livornesi, “al di là delle rispettive tendenze espressive”, e con un solo “leitmotiv”: un amore straordinario per la propria Città, per il proprio Territorio, per l’acqua di mare salmastrosa che tutto bagna, per le ricette tradizionali con cui sono cresciuti e che hanno imbandito le tavole di famiglia.

I Pittori che hanno partecipato sono: Luca Bellandi, Maurizio Biagini, Daniela Caciagli, Claudio Cionini, Beatrice D’Avino, Raffaele De Rosa, Mario Madiai, Giampaolo Talani, Stefano Tonelli, Daniel Schinasi

Ogni pittore ha suggerito “tre ricette” e lo Chef Luciano Zazzeri le ha interpretate e realizzate, proprio sui fornelli dell’Agriturismo “Il Nido”, durante alcune giornate di grande convivialità e amicizia.

Il grande maestro fotografo Oliviero Toscani, che da anni è diventato anche appassionato agricoltore Toscano e produttore di Olio e Vino (e non solo), ha immortalato le realizzazioni culinarie di Luciano Zazzeri.

Ecco che ha preso forma il nuovo Libro. 

Se poi aggiungete i testi del famosissimo Professore e Critico d’Arte Vittorio Sgarbi e quelli di uno  straordinario ed esperto Giornalista Enogastronomico come Salvatore Marchese, il risultato non poteva che essere eccellete.

Il nuovo bel LibroCibo Arte Vino Mare - Unicità Livornesi” si presenta nel formato 24,5 x 29 cm., con 152 pagine e con una robusta copertina cartonata, ogni testo ha nel frontespizio la traduzione in Inglese.

Un libro ricchissimo di coinvolgenti foto a doppia pagina di Oliviero Toscani, che oltre alle 30 ricette ha ben rappresentato anche i dieci pittori ognuno con una sua opera.

Ovviamente nel testo non mancano le accurate descrizioni delle preparazioni  e gli abbinamenti con i Vini del Territorio.

Nel LibroCibo Arte Vino Mare - Unicità Livornesi” oltre a Elena Barsacchi che ha curato il Progetto e la Direzione Editoriale, a Luciano Zazzeri Direttore Creativo e Artistico, al Maestro Fotografo Oliviero Toscani, a Vittorio Sgarbi e Salvatore Marchese per i Testi, si sono occupati: del Coordinamento Redazionale l’efficiente Patrizia Turini, del Progetto Grafico Eugenio Evangelista dell’Oliviero Toscani Studio, delle Traduzioni Moralda Camuso, della Stampa la “Bandecchi & Vivaldi” di Pontedera (PI).

Alcune belle foto dei paesaggi sono state fornite da Bruno Bruchi e Dario Buti, oltreché da due  Aziende Vitivinicole (Petra e Tenuta Delle Ripalte).

Il Libro è stato patrocinato dalla Provincia di Livorno, dal Comune di Rosignano Marittimo (LI), dalla Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci.

La Gioielleria “La Gazza Ladra” ha messo a disposizione le belle porcellane inserite nelle foto.

Il LibroCibo Arte Vino Mare - Unicità Livornesi” è stato presentato, in anteprima assoluta, dagli autori e dal sottoscritto, Giorgio Dracopulos Critico Gastronomico e Scrittore, con la partecipazione dell’Assessore al Turismo, Commercio, Agricoltura e Sport del Comune di Rosignano Marittimo, Licia Montagnani, nel magnifico contesto dell’Auditorium del Castello Pasquini di Castiglioncello (LI).

Potete godervi il filmato della presentazione, prodotto da “Gusto Italiano”, cliccando sul link subito sotto:





Giorgio Dracopulos e Oliviero Toscani

Pagine 12 - 13

Pagine 34 - 35

La Presentazione

Luciano Zazzeri, Elena Barsacchi, G. Dracopulos