domenica 31 luglio 2016

RISTORANTE “BASILICO FRESCO”, A TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU): GRANDE ACCOGLIENZA E OTTIMA CUCINA.




Torre del Lago è l’unica Frazione del Comune di Viareggio in Provincia di Lucca.
Il suo Toponimo deriva dal fatto che, tra il Secolo XV - XVI, sorgeva, nei pressi del bellissimo Lago di Massaciuccoli, una torre (di cui si vedono ancora i resti), la struttura si chiamava inizialmente “Torre Guinigi”, allo stesso modo della famosa Torre del Centro Storico di Lucca, poi venne denominata “Torre del Turco”.

Il Lago di Massaciuccoli, grande circa sette chilometri quadrati, è uno specchio d’acqua antichissimo, non molto profondo, infatti è il residuo di una grande laguna di 5.500 anni fa.

La Località di Torre del Lago, già conosciuta per le bellezze naturali, è diventata famosa nel Mondo grazie a Giacomo Puccini (1858 - 1924), il grande, immenso compositore e operista Lucchese, che è vissuto, e ha lavorato, nella sua Villa, proprio sul Belvedere del Lago di Massaciuccoli.

Oggi, Villa Puccini, che ospita anche la tomba del Maestro, è visitabile e attrae, ogni anno, sempre più turisti da tutto il Mondo.

Il 21 Dicembre 1938 il Governo Fascista di allora, volle onorare, un Italiano così grande e illustre,  aggiungendo al nome di “Torre del Lago” quello di “Puccini”.

Torre del Lago Puccini oggi è una serena, famosa Località Turistico/balneare
Oltre al Lago, ha anche le verdi e rinfrescanti pinete, il bel lungomare con le spiagge e i tanti stabilimenti balneari, le spiagge libere, i molti locali per l’intrattenimento.

La strada che, dal centro abitato, si allunga verso il mare si chiama “Viale Guglielmo Marconi” fino al punto in cui incontra il semaforo che sulla destra porta in quel bellissimo e lunghissimo Viale alberato, il collegamento con Viareggio, denominato “Viale dei Tigli”.

Il proseguimento della strada, verso il mare, è Viale John Fitzgerald Kennedy e proprio qui, subito  prima di arrivare sulla grande rotonda del Lungomare (Viale Europa), sulla destra, al numero civico 26/28, c’è il Ristorante Basilico Fresco”.

Il Ristorante Basilico Fresco nasce nel 2012 grazie all’appassionato impegno e alla dedizione dello Chef Giacomo Pezzini.

Giacomo ha voluto rinverdire i successi di Famiglia, ottenuti con il RistoranteIl Pescatore” che, ubicato sul Lungomare, dal 1964 al 2002, ha “imposto” a Torre del Lago Puccini il marchio della qualità nella ristorazione.

Nell’apertura di Basilico Fresco sono stati convolti, per gestirlo, oltre la moglie di Giacomo, Mariella Pezzini anche una delle loro bellissime figlie, Valentina (l’altra, Sara, studia e vive a Parigi, in Francia), e l’amico Bruno Catalano.

Il Ristorante Pizzeria Basilico Fresco si presenta in modo molto piacevole e accogliente con la sua struttura a piano terra immersa nel verde. 
Il Locale  è molto luminoso, con il suo perimetro praticamente fatto di grandi porte a vetri apribili a scorrimento. 
Per tale motivo è un ambiente molto fresco anche in piena estate.

Il dehors esterno (davanti e laterale) delimitato da grandi vasi di piante verdi e fiorite, accoglie l’ospite sia in estate che in inverno: cosa c’è di meglio, per esempio, che godersi un grande distillato sotto i raggi di un tiepido sole invernale. 

Nella zona ingresso, sulla sinistra la Reception, il bancone Pizzeria, alla cui spalle si trova il grande forno a legna, e una particolare caratteristica Saletta
Un breve corridoio porta nella Sala, che gira a elle sulla sinistra, fino ad arrivare al grande bancone Bar
Il soffitto in legno rende tutto più “caldo”, raccolto e gradevole.

L’arredamento è vario e divertente, s’intrecciano oggetti d’arte e di antiquariato, mobiletti con vini e distillati di pregio, c’è anche una vespa (mezzo a due ruote) datata e una grande statua di Giacomo Puccini.
L’apparecchiatura è curata, i tavoli ben distanziati e le sedute comode.

Il Menu benché sia prevalentemente orientato su piatti di Mare offre anche validissime alternative di Terra o di qualunque altra categoria gastronomica si prediliga. 
Poi ci sono le buone e fragranti Pizze.

La Carta dei Vini è molto ampia e offre una vastissima scelta di bottiglie sia Italiane che Estere con un rapporto qualità/prezzo molto interessante
Si possono scegliere anche una serie di ottime Birre Artigianali.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata da una bollicina Italiana a dir poco straordinaria:

- “Cuvée Annamaria Clementi 2005”, Franciacorta Riserva, 55% Chardonnay, 25% Pinot Bianco, 20% Pinot Nero, 12,5% Vol., un vino magnifico affinato sui lieviti per circa sette anni, prodotto dall’Azienda Ca’ del Bosco di Erbusco (BS).

Sono state servite le seguenti portate:

- Cipolla caramellata con crema di Parmigiano  e scampo;

- Polpo di scoglio, al vapore, su purea di Fagioli Schiaccioni di Pietrasanta (LU), con germogli, carote e fragole selvatiche essiccate;

- Gamberi Biondi di fondale e flan di verdure su letto di crema di peperoni;

- Catalana di astice, spannocchi e scampi ai petali di rose;

- Sfera di cioccolato con gelato al pistacchio e frutti di bosco.  

Le preparazioni dello Chef Giacomo Pezzini sono fatte con mano sicura. 
La sua è una cucina solida, buona e ben presentata che si basa sulla grande qualità di tutto ciò che viene messo nel piatto.

Il servizio di Sala è gentile e premuroso.

Al Ristorante PizzeriaBasilico Fresco” di Torre del Lago Puccini (LU) sono rimasto molto soddisfatto, grazie a persone straordinarie come Giacomo, Mariella, Valentina e Bruno, e ho trovato una grande accoglienza e un’ottima cucina.

PS. Un particolarissimo ringraziamento al grande Fotografo Bruno Bruchi per le foto di quest’articolo.



Bruno Catalano, Mariella e Giacomo Pezzini

Ristorante "Basilico Fresco"

Il Forno a Legna

La Saletta all'Ingresso

Una Vista della Sala

Cipolla Caramellata con Scampo

Polpo di Scoglio al Vapore

Gamberi Biondi di Fondale

Catalana ai Petali di Rose

Sfera di Cioccolato

Mariella e Giacomo Pezzini, Dracopulos, B. Catalano

lunedì 25 luglio 2016

RISTORANTE “LA ROCCA” DI CASTELFALFI (FI): LA CUCINA CLASSICA, GUSTOSA, DELICATA E BELLA DELLO CHEF MICHELE RINALDI.




La Città Metropolitana di Firenze (dal 2015 ha sostituito la Provincia di Firenze) è un vastissimo Territorio che comprende ben 42 Comuni.

Uno di essi Montaione (insieme a quello di Gambassi Terme) è la punta estrema del Territorio della Citta Metropolitana che tocca il confine con la Provincia di Pisa.

Montaione è un piccolo e storico Comune (circa 3.500 abitanti), che ha origini molto antiche (già insediamento Etrusco, venne poi fondato dai Longobardi nel VIII Secolo), è ricco di artistiche Chiese e suggestivi Palazzi, oltreché di ben undici Castelli.
Il Comune, benché la popolazione sia poca, si suddivide in sedici Frazioni, una di queste praticamente disabitata è Castelfalfi.

Castelfalfi è un piccolo e Antico Borgo (si presume risalga al VII Secolo) senza abitanti (ha subito un lento processo di spopolamento), ubicato su una splendida e panoramica collina a 272 m. s.l.m., con intorno una bellissima campagna Toscana letteralmente “mozzafiato”.

Nel 1982, l’imprenditore milanese Ing. Virginio Battanta rilevò tutte le Società che detenevano il Borgo Medievale, acquistando i 1.300 ettari della Tenuta di Castelfalfi, le 36 Case Coloniche e il Campo da Golf
Poi iniziò un progetto di recupero del tutto.

Ma la svolta per Castelfalfi, e la sua rinascita, è arrivata, nel 2007, quando tutta la proprietà è stata rilevata dall’Azienda Tedesca Touristik Union International” (TUI AG) il più importante “tour operator” del Mondo.

Il gigantesco e impegnativo, sotto tutti i punti di vista, progetto di restauro, approvato, nel 2011, sia dall’Amministrazione Comunale che dalla cittadinanza, mostra oggi tutti i suoi positivi effetti con la nascita del Borgo MedievaleToscana Resort Castelfalfi”.

Ristrutturati gli edifici principali, divisi poi in Appartamenti, aperti una serie di caratteristici e qualificati Negozi, reso di nuovo agibile il Castello (inaugurato il 7 Giugno 2014), realizzate nuove soluzioni abitative e le Piscine, sistemato il Parco, il Belvedere e la Chiesa, aperto l’Hotel di Charme 4 StelleLa Tabaccaia”: tutto ciò ha ridato slancio e vita all’Antico Borgo.

Nel 2017, poi, verrà inaugurato il nuovo super lussuoso Hotel 5 StelleIl Castelfalfi Resort Golf SPA”, un nuovo modo di vivere il lusso “in modo naturale”, dove “bio” non è soltanto una semplice parola.

Tutto il Borgo è incastonato nel magnifico, panoramico contesto dell’incontaminato verde/collinare Toscano, dove ci si può immergere totalmente nella natura della Tenuta (con le sue produzione tipiche di Vino e Olio) e nel riqualificato Campo da Golf (Golf Club Castelfalfi), che ora si presenta in tutto il suo splendore con le sue 27 buche e i suoi grandi prati ombreggiati da boschi e olivi.

Per quanto riguarda la ristorazione nel Borgo c’è la Trattoria/PizzeriaIl Rosmarino” con il bravo  Head Chef Francesco Ferretti e il RistoranteLa Rocca”.

L’accogliente Ristorante La Rocca” di Castelfalfi è ubicato al piano terra del Castello e domina a 360 gradi tutto il circondario.

Dal Maggio 2014 l’Executive Chef del RistoranteLa Rocca” è il giovane Michele Rinaldi.

Michele è nato, il 5 Marzo 1985, a Calcinate, piccolo Comune in Provincia di Bergamo.
La sua passione per la buona cucina è innata, infatti fin da piccolo (frequentava l’ultima classe delle elementari), tornando da scuola, iniziò ad aiutare, la sua mamma Maria, intorno ai fornelli per preparare il pranzo. 
Le sue idee sono sempre state chiare, la scelta sicura, appena finite le media si è iscritto, ha frequentato e si diplomato all’Istituto Turistico Alberghiero Centro Formativo Provinciale (CEF) “Giuseppe Zanardelli” di Ponte di Legno (BS).

Michele Rinaldi ha iniziato a fare esperienze in vari Ristoranti come al “Favaron” a Bonate Sopra (BG) o all’ Abacanto a Ranzanico al Lago (BG), con il bravo Chef Chicco Coria.
Successivamente, per sei mesi, è andato dal grande Maestro Gualtiero Marchesi al Ristorante Relais & ChateauxL’Albereta” a Erbusco (BS).

Acquisita una così importante esperienza, per cinque stagioni, ha lavorato a fianco dello Chef Riccardo Camanini al RistoranteVilla Fiordaliso” (super romantica dimora gardesana) a Gardone Riviera (BS).   
Tornato per un breve periodo al Ristorante Relais & Chateaux L’Albereta”, a Erbusco (BS), è poi andato in Spagna dal grandissimo Chef Martín Berasategui nel suo omonimo Ristorante ,Tre Stelle Michelin e Relais & Chateaux, a Lasarte-Oria (Gipuzkoa).

Rientrato in Italia ha lavorato, in un altro tempio della gastronomia al Ristorante Relais & Chateaux (Tre Stelle Michelin) “Da Vittorio”, a Brusaporto (BG), con il mitico Chef Enrico (Chicco) Cerea. L’esperienza successiva lo ha portato, per due anni e mezzo, al Ristorante delle Terme di Saturnia “All’Acquacotta” dove insieme al bravo Chef Alessandro Bocci  ha preso, nel 2012, la “Stella” della Guida Rossa Michelin.

Intanto Michele Rinaldi si è fidanzato con la brava e bella Manola Alberti, che si occupa di direzione e amministrazione aziendale, e proprio con lei, per un anno sono stati a lavorare al “Bogogno Golf Resort” di Bogogno (NO).

Come già detto, dal 2014, sono (anche Manola) al “Toscana Resort Castelfalfi”. 

Al RistoranteLa Rocca” di Castelfalfi si accede dal Salottino/Reception, con un fantastico grande caminetto, poi si trova la Saletta Bar e due Sale (una più grande) interne. 
L’arredamento e classico “Toscano” elegante, i tavoli sono ben distanziati, le sedute imbottite comode. 
Bella l’apparecchiatura, degna di nota la posateria tra cui spiccano i pregevoli coltelli da carne della premiata Azienda Laguiole.

Con la buona stagione si può usufruire dei grandi spazi esterni da cui si gode una magnifica vista.

Al primo piano poi c’è una serie di locali polivalenti pronti per ospitare cerimonie, cene private, meeting, eventi. 
Qui si trova anche la “Rosso Toscano Cooking School” che propone corsi di ogni genere e a tutti i livelli.  

Il Menu offre due percorsi consigliati “Tradizione”, quattro portate e “Sensazioni” sei portate, in più c’è l’ampia scelta alla Carta, con piatti di Terra e di Mare.

La Carta dei Vini è importante, circa 250 etichette super selezionate: Champagne, Spumanti e Vini Bianchi e Rossi da quasi tutte e Regioni Italiane. 
C’è anche la possibilità di bere al calice.

La degustazione è stata accompagnata da alcuni ottimi Vini:

- “Champagne Bollinger Special Cuvée”, Champagne, 60% Pinot Noir, 25% Chardonnay, 15% Meunier, 12% Vol., prodotto dalla Maison Bollinger fondata nel 1829;

- “Champagne Bollinger Brut 2004”, Champagne La Grande Année, 66% Pinot Noir e 34% Chardonnay, 12% Vol., prodotto sempre dalla Maison Bollinger;

- “Lunare 2014”, Alto Adige Gewürztraminer D.O.C., 100% Gewürztraminer, 15% Vol., prodotto dalla Cantina Terlan;

- “Ugolforte 2011”, Brunello di Montalcino D.O.C.G., 100% Sangiovese Grosso, 15% Vol., prodotto nella Tenuta San Giorgio;

- “Wehlener Sonnenuhr 1998”, Riesling Auslese, 100% Riesling, 8,5% Vol., prodotto dall’antichissima (1238) Cantina Meulenhof.

In tavola il pane della Casa nelle varie forme e sapori, grissini, pizzette, cornetti e carta musica, tutto fragrante e buonissimo.

Sono state servite le seguenti portate:

- "Entrée” - Crostino con mousse di ricotta e polvere di olive nere, Croccante di olive nere ripieno di emulsione di salmone, Insalatina di farro;

- Caramelle “lunghe” di triglia su caviale di melanzane e cuore di bue, il fondo di marmellata di cipolle;

- Tartare, al coltello, di chianina, con uovo di quaglia cotto a freddo (sott’olio e congelato), panettoncino di peperoni rossi, capperi, acetosella e acciughe Cantabriche;

- Risotto (con riso Carnaroli selezione “gli  Aironi”) allo zafferano, con quenelle di baccalà mantecato, pomodoro, cipolla e schiuma di acqua di baccalà;

- Gnocchi di patate ripieni di foie gras, fichi e trancetti di scaloppa di foie gras, prosciutto d’anatra;

- Piccione Novello (petto e coscia), cotto alla brace, su cavolo Toscano e risina di Spello, con tartufo nero;

- “Oro Nero” - Mousse di cioccolato fondente, crumble di biscotto alle olive verdi, sorbetto di pomodoro e olio extra vergine di oliva con sopra polvere di olive nere.

Tutto molto buono e ben preparato.

La Cucinaclassica” di Michele Rinaldi è esperta, accurata, gustosa, delicata, ma anche bella, grazie alle sue piacevoli presentazioni. 
Michele è supportato da una giovanissima e valida Brigata di Cucina.

Anche la Brigata di Sala è gentile e professionale.

Un particolare ringraziamento, oltre a tutto il personale che si è prestato, con pazienza, per risolvere ogni mia esigenza, alla disponibile, brava e bella Jaele Ponzi, Addetta Stampa del Toscana Resort Castelfalfi, che gentilmente mi ha fatto da “chaperon”.

Nel bellissimo contesto del “Toscana Resort Castelfalfi”, ho trovato l’accogliente RistoranteLa Rocca”, gestito dal giovane e valente Chef Michele Rinaldi, dove la Cucina Classica di qualità si abbina con successo alle tecniche di preparazione più moderne.



Il Borgo di Castelfalfi

Una Vista della Rocca di Castelfalfi

Il Grande Caminetto del Salottino/Reception

La Saletta Bar

La Sala Grande

Un Panorama Magnifico

Entrée

Caramelle "Lunghe" di Triglia

Tartare di Chianina

Risotto allo Zafferano

Gnocchi di Patate Ripieni di Foie Gras

Piccione Novello alla Brace

"Oro Nero"

Con lo Staff...... Foto di Gruppo

Lo Chef Michele Rinaldi e Giorgio Dracopulos

mercoledì 20 luglio 2016

AL RISTORANTE - SOCIAL BAR “VOLVÈR”, DEL PORTO TURISTICO DI “MARINA CALA DE’ MEDICI”, LA “RISOTTO PARADE” CON IL GRANDE CHEF GABRIELE FERRON.




Il “riso” questo sconosciuto………..

Si, potremmo cominciare così visto che il “riso”, pur essendo un cereale che è apparso sulla terra circa 15.000 anni fa (forse sulla catena montuosa, dell’Asia centro-meridionale denominata Himalaya), oggi alimento base di circa un terzo della popolazione mondiale, non è che sia poi così conosciuto in tutte le sue molteplici sfaccettatura e tipologie.

Riso” è il nome di una  ventina di piante erbacee annuali, della Famiglia delle Graminacee, ma solo le due che appartengono al “Genere Oryza” (Sativa e Glaberrima) sono importanti per l’alimentazione umana.

L’Oryza Sativa è la più comune essendo oggi coltivata nel 95% della superfice mondiale dedicata al riso.

L’Oryza Glaberrima, dal pericarpo (frutto) pigmentato rosso, si coltiva in alcune zone dell’Africa.

L’Oryza Sativa si divide in tre “Sottospecie” (Indica, Japonica, la più coltivata in Italia, e la Javanica),  ogni sottospecie, a sua volta, si divide in più “Tipologie”.

Il Riso (benché fosse già conosciuto dai Greci e dai Romani) è arrivato “ufficialmente” in Europa,  dall’Asia, nel Secolo VIII, portato dagli Arabi che invasero la Spagna e poi anche il Sud d’Italia

Nel Medioevo, il Riso, non fu considerato dagli Europei come una fonte alimentare di massa, ma piuttosto una rara spezia, un medicinale, soprattutto per le sue doti astringenti e rinfrescanti.
Solo intorno al 1200 in Italia, s’iniziò a diffondere la sua coltivazione, grazie alla tenacia dei monaci Benedettini, nelle zona paludose a sud-ovest di Vercelli.

Anche un grande genio come il giovane Leonardo di ser Piero da Vinci (Leonardo da Vinci 1452 - 1519) fu incaricato di studiare e perfezionare il sistema idrico delle canalizzazioni che servivano a irrigare le risaie della Tenuta del Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza (1444 - 1476) ubicata nel territorio di Vigevano e nelle zone paludose della Valle del fiume Po.

Con la diffusione delle risaie, in Italia, soprattutto in Pianura Padana (dove il riso era chiamato “il tesoro delle paludi”), ma anche in Toscana, Calabria e Sicilia, sorsero i primi “opifici”, per la lavorazione del riso, denominati “Pile da Riso”.
Qui si sottoponeva il chicco di riso a una serie di operazioni meccanico/artigianali che liberavano il seme rendendolo pulito e bianco, anche se non completamente raffinato.

La più antica “La Pila di Corte Baschi” è del 1612, esiste ancora in tutta la sua struttura ma da molto tempo non è più utilizzata.
La seconda più antica (un documento, all’Archivio di Stato di Venezia, attesta, la richiesta di  costruzione, al 26 Aprile 1644), è “La Pila Vecia”, situata in Veneto, a Passolongo di Isola della Scala, in Provincia di Verona, è ancora attiva.

La Pila Vecia” fu edificata da un grande proprietario terriero del tempo, Domenico Cristato, e, nel 1650, era già in funzione.
Attraverso i secoli, diverse famiglie patrizie del Veneto divennero, di seguito, proprietarie di questo opificio, tra queste è degna di nota la Famiglia Zenobio che per circa 150 anni ne fu titolare. 
Anche oggi il corso d’acqua, che muove la grande ruota a pale di 7,5 metri di diametro e fornisce l’energia per i macchinari della Pila, si chiama “Fossa Zenobia”.

Dai primi del 1900, “La Pila Vecia” è della Famiglia Ferron: cinque generazioni di “Piloti” (lavoratori delle pile), persone super attaccate alla terra e grandi appassionati/produttori di riso.
Oggi l’Azienda, denominata “Antica e Rinomata Riseria Ferron”, è dei fratelli Gabriele e Maurizio Ferron e produce vari tipi di riso di alta qualità e non solo.

Il grande Gabriele Ferron Chef/Produttore (i Ferron hanno anche due Ristoranti) è stato ospite per una serata d’eccezione, Venerdì 15 Luglio 2016, al Ristorante - Social BarVolvèr” che si trova nell’accogliente e romantico contesto (con il suo Borgo Commerciale in riva al mare) del Porto Turistico di “Marina Cala de’ Medici” a Rosignano Solvay in Provincia di Livorno.

In Spagnolotornare” si dice “volver” e proprio “Volvèr” è il nome con cui, una super efficiente Cecilia Lami e suo marito, il bravissimo Chef Roberto De Franco, hanno ribattezzato il bel Ristorante panoramico e il Social Bar al piano terra, del Porto Turistico.
Infatti sono ritornati, al Porto, dopo più di quattro anni di esperienze di successo per il Mondo: in Cina, nella megalopoli di Shanghai, nella Città Stato di Singapore, nella Penisola Malese, e a Baku, Capitale e principale Porto in Azerbaijan.

Ma torniamo alla serata denominata “Risotto Parade” che è stata condotta dal sottoscritto, Giorgio Dracopulos, Enogastronomo del “Corriere del Vino”.

Un simpaticissimo e incontenibile Gabriele Ferron, ha illustrato e raccontato (mentre cucinava) molte cose sulla sua Azienda, sul riso, sulla storia del "risotto" come “piatto Italiano” e sui vari tipi di risotti della serata.

Oltre a Gabriele Ferron, ho avuto il grande piacere di avere anche altri due illustri Ospiti, come lo Chef Scrittore e Attore Paolo Ciolli e il Giornalista Enogastronomico Luca Managlia, che più volte sono intervenuti per commentare i risotti preparati e raccontare alcune “chicche” sul riso.

Il grande Chef Gabriele Ferron ha preparato:

- Insalata di Riso Rosso Ermes Integrale alla verdurine dell’orto;

- Risotto al basilico, preparato con Riso Nano Vialone Veronese I.G.P.;

- Riso Venere Integrale con “quenelle” di baccalà mantecato;

- “Risotto del porto” al sugo di mare, preparato con Riso Carnaroli.

Tutti risotti erano molto buoni, da notare le cotture perfette anche se fatte con fuochi da “Show Cooking”.

Lo Chef Gabriele Ferron ha anche omaggiato alcune signore presenti con un esclusivo cucchiaio in  legno, marchiato “Ferron” e autografato, di sua invenzione, appositamente studiato (la sua forma particolare favorisce una distribuzione omogenea dell’amido) per una perfetta mantecatura dei risotti.

Durante tutta la serata i piacevolissimi intermezzi musicali del complesso “Sir Rhanda Ska”.

La “Risotto Parade”, al Ristorante - Social BarVolvèr” del Porto Turistico di “Marina Cala de’ Medici” a Rosignano Solvay, del bravissimo Chef Gabriele Ferron si è conclusa, tra gli applausi dei molti ospiti intervenuti, con i ringraziamenti e le foto ricordo.







Il Chicco di Riso

Lo Chef Roberto De Franco

Giorgio Dracopulos e lo Chef Gabriele Ferron

Antica e Rinomata Riseria Ferron - Alcuni Prodotti

P. Ciolli, G. Ferron, G. Dracopulos, R. De Franco

Luca Managlia

Insalata di Riso Rosso Ermes Integrale

Risotto al Basilico

Riso Venere Integrale

"Risotto del Porto"

L'Esclusivo Cucchiaio in Legno

Giorgio Dracopulos, Gabriele Ferron, Paolo Ciolli