lunedì 29 agosto 2016

STRAORDINARIA, COME SEMPRE, LA XXIV EDIZIONE DEL CONCORSO GASTRONOMICO INTERNAZIONALE “A TAVOLA SULLA SPIAGGIA 2016”.




Tra le Località turistico balneari Toscane più famose, belle e chic, ubicata nella Costa Settentrionale della Provincia di Lucca, c’è Forte dei Marmi.

Qui il mare e la storia s’intrecciano con la signorilità e la raffinatezza. 
L’ampio arenile di sabbia finissima è contornato dalla lunga fila degli attrezzati ed eleganti Stabilimenti Balneari.

Proprio in uno di questi, lo storico e super accogliente “Bagno Piero”, ubicato all’inizio sud di Forte dei Marmi (in Località Roma Imperiale), aperto nel 1933 dalla Famiglia Santini, si è svolta, Giovedì 25 Agosto 2016, la parte principale della XXIV Edizione del famoso Concorso Gastronomico InternazionaleA Tavola sulla Spiaggia”.
Il giorno successivo, Venerdì 26 Agosto, dalle ore 19:00 in poi, presso il bellissimo e prestigioso “Una Hotel Versilia” di Lido di Camaiore (LU), si è svolta la serata della Premiazione.

Anche quest’anno la bella Manifestazione si è svolta, con “le pieds sur la sable”.

Il Concorso è un’idea, nata nel 1993, del Dott. Gianni Mercatali.

Il Fiorentino Gianni Mercatali, che si definisce “un operaio della comunicazione”, in realtà è il titolare dello “Studio Mercatali”; uno studio che rappresenta una delle più autorevoli e moderne espressioni di comunicazione globale. 
Negli anni ha gestito campagne promozionali per i nomi più importanti dell’alta società internazionale e per molti marchi super prestigiosi.

Il Concorso nasce dal connubio tra la sua passione per l’enogastronomia, coltivata da sempre  (ricordo per esempio i dieci anni di esperienza che Gianni ha fatto con il grande Ugo Tognazzi nella gara culinaria,  da lui inventata, “L’uomo in Cucina”), e l’amore per le “sabbie nobili” di Forte dei Marmi dove, da un’intera vita, Gianni Mercatali frequenta il “Bagno Silvio”, storico stabilimento balneare del Forte aperto nel 1919  con “due sole cabine”.

A Tavola sulla Spiaggia” è un concorso con cui Gianni Mercatali ha voluto “riscoprire la cucina di casa come messaggio positivo per tutti quei prodotti che rischiano di sparire dai nostri Ristoranti e dalle nostre Trattorie”.

In particolare, anche in questa Edizione, si è voluto mettere a fuoco il tema principale della gara: la “Cucina del recupero”, quella in cui non si butta via nulla. 
Oltre a ciò anche la fattibilità di cibi da degustare sulla spiaggia.

Nella competizione “A Tavola sulla Spiaggia” i 12 concorrenti finalisti, persone non professionalmente coinvolte in cucina, per un giorno diventano Chef, proponendo 12 piatti divisi in 4 categorie (3 antipasti, 3 primi, 3 secondi, 3 dolci), che precedentemente hanno cucinato a casa, per creare il “Menu ideale” dell’Estate 2016.

In abbinamento alle portate 12 Vini di importanti Aziende Vitivinicole
Quest’anno sono stati selezionate: dal Friuli “Eugenio Collavini”, dalla Franciacorta “Marchesi Antinori”, dalla Toscana “Cecchi”, “Castello Banfi”, “Tenute Lunelli”, “Val delle Rose”, “Colle di Bordocheo”, dall’Umbria “Arnaldo Caprai”, dalla Campania “Feudi di San Gregorio” con il loro Metodo Classico “Dubl Esse”, dalla Francia lo “Champagne Basetta” importato dall’Enoteca Marcucci.

Il servizio Catering è stato curato dall’Azienda FiorentinaGuido Guidi Ricevimenti” che in meno di tre ore ha servito, con la sua super professionale squadra, a 40 giurati le 12 proposte gastronomiche, cambiando in tempi “strettissimi 480 piatti e per i 12 vini, sostituendo la bellezza di 480 calici da degustazione.

A partire dalle ore 19:00, al Bagno Piero, dopo un sincero momento di raccoglimento per le vittime del terribile Terremoto che ha colpito duramente, in questi giorni, il Centro Italia ( il 5% delle sponsorizzazioni verrà devoluto come aiuto alle popolazioni colpite), le due Giurie, si sono impegnate nell’esaminare le varie preparazioni.

Quella Tecnica composta da importante ChefStellati”(come Gianfranco Vissani, Luca Landi, Cristoforo Trapani, Giancarlo Morelli), da ristoratori (come il grande Romano Franceschini), da enogastronomi (come Davide Paolini, il super famoso “Gastronauta”), e gli sponsor (come alcuni dei produttori dei Vini e il responsabile dell’Acqua MineraleSantafiora”).

Presente in Giuria Tecnica, come in altre Edizioni, anche il “ristorattore”: Renato Pozzetto.
Renato ha aperto da qualche anno il suo Ristorante (con nove camere) la “Locanda Pozzetto” a Laveno Mombello (VA), ristrutturando una proprietà agricola, di famiglia, con vista mozzafiato sul Lago Maggiore.

Poi c’erano i due tavoli della Giuria Stampa con moltissimi giornalisti esperti del settore.

La prima serata si è conclusa con l’acquisizione dei vari punteggi, i convenevoli e gli applausi dei molti presenti.

Il giorno successivo si è svolta la serata di Gala della Premiazione.

Durante un magnifico e rosso tramonto, ai bordi della bellissima Piscina dell “Una Hotel Versilia”, è stato attribuito il Primo Premio,  lo “Scolapasta d’Oro” a Moreschina Fabbricotti ed Enrico Bruni che hanno proposto il “Coniglio Ripieno (d’après Jeff Koons)” abbinato al VinoTeuto 2011” Toscana Rosso I.G.T. (95% Sangiovese e 5% Merlot) delle “Tenute Lunelli”.

Lo “Scolapasta d’Oro” che rappresenta il prestigioso Trofeo della XXIV Edizione di “A Tavola sulla Spiaggia” è stato consegnato ai vincitori dal Sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti.
Il Premio realizzato da un’idea di Antonio Petruzzi, Amministratore Delegato della “Petruzzi & Branca” che, con il supporto del design Antonio C. Petruzzi,  ha voluto dare, a una così importante Manifestazione un “oggetto” personalizzato e attinente.

Il Primo Premio assoluto della Stampa, “Premio della Rivista Forte Magazine”, consistente in una scultura della Pittrice e Scultrice Romana Patrizia Di Poce (l’opera, dal titolo “ESTATE”, è uno dei suoi celebri “I Sassi Parlanti di Pat”, un ciottolo in marmo bianco delle Apuane che Patrizia ha dipinto con i colori dell’estate nello stile originale e gioioso che la contraddistingue) è stato consegnato dal Direttore di “Forte Magazine”, Stefano Roni, insieme all’Artista Patrizia Di Poce ad Antonietta Pasqualino Di Marineo per il suo “Cheesecake con pesca nel barattolo” abbinato a “Verdac Glaciat 2009” verduzzo I.G.T. (100% Verduzzo di Ramandolo) di Eugenio Collavini.

A seguire, premi per tutti.

Il “Cruciani Award” quello dei famosi braccialetti in macramè, gli argenti di “Cassetti”, il Premio “Harry’s Bar Firenze” un luogo icona della ristorazione mondiale, il Premio “VKA” la Vodka Made in Tuscany, il premio “La Toraia” (centro di degustazione di carne chianina in zona d’origine).

Sono stati assegnati anche molti altri premi sotto forma di vini pregiati in magnum, come new entry, poi, il PremioFonte dei Medici”, l’acqua minerale proveniente dalla sorgente Santa Fiora di Monte San Savino, in Toscana.

Il Primo Premio della “Categoria Antipasti”, premio al piatto con il più accentuato piglio innovativo e spiccata creatività, a Massimo e Pamela Gelati con il piatto: “Dipinto da mare e d’amare”: arselle del Forte ed aceto balsamico IGP “OPERA” in abbinamento al Vino dell’Azienda Feudi di San GregorioDubl Esse”, Bollicina Metodo Classico (100% Greco).
A loro Bianca Tecchiati ha consegnato il “Premio PopEating”, consistente nell’infusore a freddo “Porthole”, protagonista di una delle copertine di Food Arts disegnato da Martin Kastner per Crucial Detail.

Alle altre tre categorie, sotto indicate, sono andati come Premio i Weekend per due persone in uno dei 31 Alberghi, in Italia, offerti dalla Catena Alberghiera Una Hotel” tutti consegnati dal bravissimo District Manager Maurizio Lavetti dell “Una Hotel Versilia”.

Per la “Categoria Primi”: ad Antonio e Chiara Lopinto con il Piatto “Pasta all’Ammogghiu” in abbinamento con la “Ribolla Gialla Turian”, Colli Orientali del Friuli D.O.C. (100% Ribolla Gialla) di Eugenio Collavini.

Per la “Categoria Secondi”: a Elena Tempestini  per il piatto “Petronciane Medicee al salmone” in abbinamento al Vino “La Pettegola”, Bianco Toscana I.G.T. (100% Vermentino) del Castello Banfi.

Per la “Categoria Dolci”: a  Elisabetta Emili e Lucrezia Eleonora Dell’Aquila per il piatto “Torta dolce di verdure della tradizione Lucchese” in abbinamento al Vino Arnaldo Caprai Montefalco Sagrantino Passito DOCG (100% Sagrantino).

Poi, non sono mancati simpaticissimi premi anche per tutti gli altri partecipanti che non hanno vinto.

Anche il sottoscritto, Giorgio Dracopulos, ha potuto degustare tutti i piatti in Gara, come membro della Giuria Stampa, in qualità di titolare del Blog InternazionaleLa Tavolozza Del Gusto” ed Enogastronomo del “Corriere del Vino” e di altre testate specializzate.

Anche quest’anno il ConcorsoA Tavola sulla Spiaggia” ha avuto il patrocino del Comune di Forte dei Marmi.

La Manifestazione è stata presentata, come da diverse Edizioni, dall’affascinante e brava Annamaria Tossani, nota conduttrice gastronomica della “Rete Televisiva Italia 7”.

Tutta l’Evento è stata ripreso da importanti emittenti radio televisive.

La XXIV Edizione di “A Tavola sulla Spiaggia”, l’originale “talent mondano-enogastronomico” ideato dal grande Gianni Mercatali,  è stata, anche quest’anno, molto divertente ed è stata sicuramente un altro grande successo.

L’appuntamento è per l’Edizione 2017 che sarà ricchissima di molte interessanti novità: il Comitato Organizzatore ha già reso noto, infatti, una parte del programma per l’anno prossimo.
Per celebrare le “Nozze d’Argento” (25 anni) di questa Manifestazione, i concorrenti, che si dedicheranno a preparare i piatti in Gara, saranno giornalisti e verranno giudicati da coloro che sono stati sempre oggetto delle loro valutazioni, gli Chef.

Ma non è finita qui.

Pensando ad alcuni elementi storico culturali che uniscono Forte dei Marmi e Riccione, la prossima Edizione sarà divisa in due parti, e condivisa dalle due famosissime Località Balneari.
Nel Mese di Giugno 2017, la Manifestazione A Tavola sulla Spiaggia”,  si terrà sulla spiaggia della “perla verde” dell’Adriatico, Riccione, con premiazione nel mitico corso di Viale Ceccarini (simbolo e icona della Città Romagnola) successivamente, a fine Agosto, come da tradizione, “A Tavola sulla Spiaggia” festeggerà la sua “XXV Edizione” sulle “sabbie nobili” di Forte dei Marmi.  



L'Ingresso del "Bagno Piero"

La Mise en Place

Gianni Mercatali apre la Manifestazione

Una Vista della "Giuria Tecnica"

R. Pozzetto, G. Mercatali, G. Vissani, Io, D. Paolini 

I Vincitori: Enrico Bruni e Moreschina Fabbricotti

Antonietta Pasqualino Di Marineo

Massimo e Pamela Gelati

Antonio e Chiara Lopinto

Elena Tempestini con il Figlio

Elisabetta Emili e Lucrezia Eleonora Dell'Aquila

Annamaria Tossani

Giorgio Dracopulos e il Grande Gianni Mercatali

giovedì 25 agosto 2016

RISTORANTE “BRACALI”, DUE STELLE MICHELIN, A MASSA MARITTIMA (GR): UNO DEI MIGLIORI DEL MONDO.




La Maremma è una vasta e meravigliosa “Regione Geografica” che si distende tra le Regioni della Toscana e del Lazio.

La Maremma Grossetana (quella di Grosseto e Provincia), ne è la parte centrale e si estende dalla Costa, lambita dal Mar Tirreno, fino alle pendici del Monte Amiata, comprendendo le Colline Metallifere e la media Valle del Fiume Ombrone.

Una delle più antiche Comunità, che si adagia proprio sulle propaggini meridionali della Colline Metallifere, è la bella Città di Massa Marittima.

Massa Marittima, in Provincia di Grosseto, è legata da secoli all’economia derivante dallo sfruttamento delle miniere d’argento, rame e pirite, che da sempre sono la ricchezza delle Colline Metallifere Maremmane
Lo sfruttamento di tali giacimenti parte già dal III millennio a.C., con grande impegno, soprattutto degli Etruschi, fino ad arrivare al Medioevo, dove, questa attività, ha raggiunto il suo periodo più intenso.

Di conseguenza la Cittadina di Massa Marittima, si è sviluppata attraverso i secoli, raggiungendo il suo massimo splendore tra il XIII e XIV Secolo, quando, grazie ai proventi delle estrazioni e alle ricchezze accumulate, divenne, nel 1225, “Libero Comune”, con circa 10.000 abitanti. 
Un Paese così ricco da potersi permettere di battere una propria moneta: il “Grosso Massetano”.

Proprio a questo fortunato periodo risalgono le strutture architettoniche più belle che ancora oggi fanno bella mostra di sé per la gioia di tutti noi e dei turisti.
In Piazza Garibaldi, una volta Piazza Maggiore, si trovano il Duomo, il Palazzo del Comune, la Loggia del Mercato, la Fonte Pubblica, la Zecca e il Palazzo del Podestà, oggi sede dell’interessante Museo Archeologico.

Inoltre vi possiamo trovare oltre alle Mura Massetane e Senesi, anche la Torre del Candeliere, il Cassero Senese, il Convento delle Clarisse, la Chiesa di S. Agostino e il Convento di San Pietro all’Orto, attualmente trasformato in Museo di Arte Sacra.

Massa Marittima, oltre a essere una nota e importante meta turistica, ha, per tutti gli appassionati di Enogastronomia, un motivo straordinario di richiamo: il Ristorante Bracali.

Parte da lontano la storia di questo eccezionale Locale, un Ristorante da anni premiato con le prestigiosissime “Due Stelle Michelin” (nel 2009 la Prima e nel 2011 la Seconda), ubicato alle pendici della collina di Massa Marittima in Località Ghirlanda.

Bracali” nasce, nel  1983, con la gestione di due veri e propri grandi appassionati, mamma Manuela e babbo Luciano Bracali, come punto di ristoro e posto telefonico pubblico, meta di viandanti e camionisti che tra bicchieri di vino e un fiorire di affettati e tradizionali piatti tipici, lo affollavano quotidianamente. 

Francesco e Luca Bracali, i loro figli, crescono in questo ambiente, immersi nella tradizione e nella straordinaria, sana e sincera cultura del Territorio della magnifica Campagna Toscana.

Con il passare degli anni, Francesco s'innamora della Cucina e Luca si appassiona al mondo del Vino; appena possono trasformano l'antica “Osteria di Famiglia” nel “Ristorante Gourmet Bracali”.

Dopo anni di duro lavoro e appassionato impegno, gli ospiti, oggi, vengono accolti nelle lussuose ed eleganti tre Salette, arredate in stile neoclassico con specchi, candelabri, colonne in stile romano fregiate in oro ed eleganti lampade di Swarovski.

Una grande vetrata permette di vedere tutta la Cucina dalla Saletta Centrale.

Una Cucina completamente in acciaio, estremamente moderna e tecnica (della prestigiosa Azienda De Manincor), dove anche durante il servizio, Francesco e la sua giovane Brigata, si muovono in maniera elegante e ordinata. 
Qui tutto è perfetto, di una bellezza pulita e splendente, qui ogni cosa è nel più assoluto ordine.

Francesco Bracali è un eccezionale e intelligente Chef autodidatta, con una forte innata volontà abbinata a una fantasia culinaria davvero unica.

Niente identifica meglio il suo modo di cucinare delle sue stesse parole: "La cucina come intendo io è un'arte a tutti gli effetti, poiché non si limita all'esecuzione corretta di una ricetta ma alla sua creazione, struttura e presentazione
I miei piatti parlano di me, mandano messaggi precisi in un linguaggio sempre uguale e sempre diverso e in continua evoluzione".

In Sala Luca Bracali, Sommelier eccelso, coadiuvato dalla Brigata di Sala, accoglie gli ospiti (al massimo una trentina) avvolgendoli di premurose attenzioni, servendoli con la massima cura ed estrema attenzione in ogni particolare.

Il Menu offre piatti sia di Terra che di Mare con scelta alla Carta.

La Carte dei Vini (sono due, una per l’Italia e una per l’Estero) sono maestose, nel vero senso della parola, "grandi e voluminose": due preziosi Tomi con più di cento pagine ricche di Bollicine, Vini Bianchi, Vini Rossi e da Meditazione, dall'Italia e da tutto il Mondo
Un vero e proprio "paradiso terrestre" per gli appassionati. 

Sono andato a trovare a pranzo, con il cure pieno di gioia,  i carissimi amici Francesco e Luca Bracali.

Ho trovato tutto perfetto, il Locale, recentemente, è stato totalmente rinfrescato, i tavoli apparecchiati elegantemente, come sempre,  e, anche la più piccola finitura, sta a dimostrare, che in ogni momento, Francesco Bracali, oltre alle “mani d’oro”, ha anche una straordinaria sensibilità e un gusto estremamente raffinato.

Ma veniamo alla degustazione fatta che, su suggerimento di quello straordinario esperto di Vini che è Luca Bracali, è stata accompagnata da due Vini magnifici:

- “Monte Rossa Cabochon Brut 2011”, Franciacorta D.O.C.G., 70% Chardonnay e 30% Pinot Nero, 12,5% Vol., il Franciacorta più prestigioso dell’Azienda Agricola Monte Rossa;

- “Pascal Lachaux Mazis-Chambertin 2006”, Appellation Mazis-Chambertin Contrôlée, Grand Cru, 100% Pinot Noir, 13,5% Vol., prodotto dalla Domaine Arnoux- Lachaux.

In tavola il buonissimo “Pane della Casa” ai vari sapori (alla polvere di curry, alla polvere di rapa rossa, alla crusca e la schiaccia al rosmarino) insieme al fantastico “burro salato alle erbe”.

E’ stato servito:

- Su un bellissimo tagliere personalizzato l’Appetizer - Pizzette, Sfogliatine alla rapa rossa, Biscottini integrali con finta oliva, “Nei porta uovo” - Gambero crudo e Gamberetti con centrifuga di finocchio, “Sullo stecchino” - Mini polpettine di Chianina della Macelleria Fracassi Simone;

- “Benvenuto” - Cappuccino di delicatissima schiuma di cipolla e aceto balsamico, sopra granelli di guanciale croccante, in accompagnamento una fetta croccante di pan brioche;

- Pralina di crudo di ricciola e mandorle tostate su salsa al nero di seppia, mousse di pomodorini e mandorle, uova di salmone e grandi chips di melanzane;

- “Nuova versione dell’anguilla in saor" (particolare marinatura a base di cipolle in agrodolce di origine Veneziana) - Anguilla fritta su crema di lardo affumicato, pellicola di aceto, gelato di cipolla, zucchine saltate con uvetta passa, guanciale croccante e germogli;

- Tortelli di piccione con salsa di fegatini di piccione, sopra petto di piccione leggermente scottato,   spugne di brodo di piccione e nocciole, gelatine di porto;

- Mini impepata di cozze farcite con gelatina al limone, maionese di pepe, aria con acqua di cozze, alghe al prezzemolo;

- Gamberoni rossi in “tempura” su fondente di cipolla, salsa al basilico, risoluzione di arancia e pomodorini marinati;

- Agnello con salsa all’anice stellato, mousse di caprino, cavolo verza saltato con aceto balsamico e cioccolato, composta di albicocche e pepe rosa, polenta fritta con semi papavero;

- Dal bellissimo “Carrello dei Formaggi” (costruito appositamente per “Bracali” dall’Azienda Spremuta di Legno di Pistoia, come la morsa per il prosciutto, i taglieri e altri particolarissimi oggetti) Luca Bracali mi ha consigliato un assaggio di un magnifico pecorino di pecora, 5 mesi di stagionatura, un formaggio selezionato da Franco Parola, accompagnato da fichi freschi dell’orto di Famiglia e composta di pesche;

- “Lo yogurt incontra il mare” - Gelato di yogurt e rosmarino, spugne di yogurt, biscotti di carbone vegetale, alghe caramellate, ananas;

- Sfera di cioccolato con foglie d’oro, ripiena di semifreddo affumicato, su zuppetta di rabarbaro  e finocchietto;

- Macarons con cioccolato e mandorle;

- L’eccezionale “Alzatina di Bracali” con la Piccola Pasticceria della Casa.

Tutto intensamente “emozionante”.

Che dire, la Cucina di Francesco Bracali è veramente superiore: tradizione e innovazione s’incontrano in maniera intelligente, i suoi accostamenti, sempre delicati e mai troppo invasivi,  sono perfetti, le presentazioni bellissime.

Recentemente l’offerta di “Bracali” si è ampliata con la possibilità di pernotto, a circa un chilometro dal Locale, nella splendida atmosfera dell’Antico Palazzo Pannocchieschi (risale alla metà del XIII Secolo), nelle tre camere del Ristorante, magnificamente ristrutturate, in architettura eco-sostenibile, dove la mattina viene servita un’indimenticabile colazione preparata da Francesco Bracali.    

Grazie a Francesco e Luca Bracali (insieme a tutti i loro collaboratori), alla bellezza del Locale, all’eleganza della “Mise en place”, al Servizio attento e inappuntabile, all'eccellenza delle materie prime e della Cucina, alla ricchezza della Cantina, il RistoranteBracali” di Massa Marittima, oltre a risplendere di “Due” super luminose “Stelle Michelin” e un’infinità di riconoscimenti, è uno dei migliori Ristoranti del Mondo.





Luca Bracali e Giorgio Dracopulos

La Prima Saletta

Una Vista della Saletta Centrale.

La Cucina a Vista

La Terza Saletta

Appetizer......

Cappuccino......

Pralina di Crudo di Ricciola......

"Nuova Versione dell'Anguilla in Saor"......

Tortelli di Piccione......

Mini Impepata di Cozze Farcite......

Gamberoni Rossi in Tempura......

Agnello con Salsa all'Anice Stellato......

Luca Bracali al Carrello dei Formaggi

"Lo Yogurt Incontra il Mare"

Sfera di Cioccolato......

Macarons

l'Alzatina con la Piccola Pasticceria

Lo Chef Francesco Bracali e Giorgio Dracopulos

sabato 20 agosto 2016

“DIARIO DI BORGO” L’ULTIMO INTERESSANTISSIMO LIBRO DI PAOLO CIOLLI IL CANTORE DELLA LIVORNESITA’ GASTRONOMICA E NON SOLO.




Livorno oggi è bella Città Portuale, adagiata sulla suggestiva Costa Toscana e bagnata dal Mar Ligure.
Livorno è la terza Città, nella Regione Toscana, per numero di abitanti, circa 160.000.

Livorno ha alle spalle una lunga e ricca storia che inizia con i primi insediamenti umani (confermati da ritrovamenti archeologici) addirittura nella Preistoria.
Convenzionalmente quel periodo che precede l’invenzione della scrittura (avvenuta in oriente tra 3500 e 3200 anni a.C.) si definisce “Preistoria”.

Altri ritrovamenti successivi ci indicano che qui vissero anche Etruschi e Romani.
Già nel I Secolo a.C. Marco Tullio Cicerone (106 a.C. - 43 a.C.), filosofo, scrittore, politico, avvocato e pregevole oratore Romano, in una lettera indirizzata a suo fratello, Quinto Tullio Cicerone (102 a.C. - 43 a.C.), citava l’antica “Pisis” (Pisa) e una località vicina definita “Labrone”. 
Tutt’oggi “labronico” è sinonimo di “livornese”.

Il primo dato certo di un toponimo “Livorna” risale però al 1017 e si riferisce ad un piccolo nucleo abitativo a pochi chilometri a sud della Foce del Fiume Arno.

Grazie all’interramento del vicino Porto Pisano, tra il XIII e XIV Secolo, Livorno, con il suo Porto, si sviluppò rapidamente dotandosi di robuste fortificazioni ed edificando il maestoso “Fanale dei Pisani” (o Fanale Maggiore, uno dei fari più antichi d’Italia, ricostruito fedelmente dopo i danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale).

Grazie alle “Leggi Livornine”, emanate, tra il 1591 e il 1593, dal Granduca di Toscana Ferdinando I  de’ Medici, particolarmente “larghe di manica”, e l’istituzione del “Porto Franco” (che diventò uno dei più trafficati scali del Bacino del Mediterraneo), la Città prese a  crescere sotto tutti gli aspetti, anche sotto il profilo gastronomico.

Nel 1815 la Città di Livorno contava più di 50.000 abitanti.

Nel 1860, si tenne il Plebiscito che sancì l’unione del Granducato di Toscana al Regno di Sardegna; a Livorno su 23.900 votanti solo 215 si espressero contro tale atto.

Dal 1861 Livorno e i suoi 91.000 abitanti, causa la fine dei vantaggiosi e facilitati commerci, fatti durante gli anni del Granducato, precipitò in disastroso stato sociale.

I primi cenni di ripresa cittadina, che si vedranno maggiormente a partire ai primi del 900, si ebbero nel 1866 quando fu dato, in concessione trentennale, il Cantiere Navale di San Rocco, all’Ingegnere e Imprenditore palermitano Luigi Orlando (1814 - 1896).

Altro evento fondamentale per Livorno fu l’inaugurazione, il 6 Novembre 1881, dell’Accademia Navale che venne inizialmente ubicata, sul lungomare, dove sorgeva il Lazzaretto di San Jacopo.

Tra le due guerre mondiali Livorno ebbe un periodo di notevole sviluppo economico/architettonico, con una parziale trasformazione della città (interrotta poi dalla Seconda Guerra Mondiale).
Tra le realizzazioni più importanti, tutt’oggi attive, citerei il grande e moderno Ospedale e il nuovo Stadio.

Durante la guerra, tra il 1940 e il 1944, Livorno ebbe ben 1000 allarmi aerei e decine di bombardamenti tra diurni e notturni, i più distruttivi furono quelli “a tappeto” effettuati dagli Americani e dagli Inglesi a partire dal 1943.

Non esiste un calcolo preciso del numero delle vittime tra i lavoratori delle industrie e i civili, ma è certo che furono parecchie migliaia. 
La città venne distrutta si dice per l’80%. 
Le poche industrie rimaste in piedi vennero fatte poi saltare dai Tedeschi in ritirata.

Oltre 30.000 Livornesi rimasero senza casa e molti di più anche senza lavoro.

Ma torniamo ad argomenti più gradevoli.

La Cucina Livornese, per essendo un intricato groviglio di ricette provenienti da tradizioni distanti tra di loro, sopraggiunte con il notevole afflusso di gruppi etnici perseguitati per motivi legali o religiosi, si è sviluppata con un suo specifico, vario e robusto carattere che si può ritrovare anche in una  ricetta, assolutamente e unicamente “Livornese” come il “Cacciucco”.

Uno dei cuochi/scrittori più appassionati e documentati sulla Cucina Livornese, e non solo, è Paolo Ciolli.

Paolo Ciolli, Livornesissimo, è nato al numero civico 161, “al primo piano”, di Borgo San Jacopo, una delle strade più tipiche della bella Città di mare Toscana, in una fredda giornata di Febbraio che portava la data del 14, nell’anno 1949.

E’ importante sottolineare “al primo piano”, perché sotto casa c’era la “Pasticceria Gnesi”,  aperta da un solo anno, il 29 Febbraio 1948, da Renzo Gnesi, e quegli straordinari aromi, che si propagavano nell’aria, sono subito penetrati, lasciando il segno, nel respiro dell’appena nato Paolo.

Fin da piccolo si è subito appassionato alla cucina seguendo le preparazioni della sua mamma Anna Maria, della nonna Giuseppina e della zia Amelia.  

A 20 anni, molto giovane, ha iniziato a insegnare educazione fisica alle superiori, l’ha fatto per 30 anni in varie scuole, per 12 anni ha insegnato anche alla super prestigiosa “Accademia Navale di Livorno”; è stato attore recitando in un film, “Habemus Papam” di Nanni Moretti, nei panni di un cardinale.

La passione per la Cucina è cresciuta col passare degli anni fino a portarlo a diventare un vero e proprio “Personal Chef” con la partecipazione anche a diversi concorsi gastronomici come il programma televisivo di Rai 1, “La Prova del Cuoco”, condotto da Antonella Clerici, dove ha vinto con i suoi “Tortelloni al tramonto con zabaione al parmigiano”.

Sempre grazie alla sua grande passione culinaria è diventato anche scrittore pubblicando, dal 2006, libri di successo come “Habemus Pappam” (parafrasando il titolo del film di Moretti), “Il Miracolo della Farina di Ceci - Storie, Luoghi, Personaggi”, “I Pesci della Terrazza”, “La Cicciaccia”, “La Pasticceria a Livorno”, “Il Cacciucco” (Libro uscito anche in una versione in lingua Inglese), “Teste e lische caro Napoleone…”, “Livorno la ghiotta - La città e le sue ricette”.

Paolo ha anche, dall’Ottobre 2010, il suo Blog Gastronomico Paolo Ciolli Chef”.

Paolo Ciolli ha condotto anche una simpatica e istruttiva serie di trasmissioni di Cucina su “Granducato TV” che si chiamava “Tutti Chef”.

Proprio da pochissime settimane è uscito il nuovo Libro di Paolo Ciolli: “Diario di Borgo”.  
Il libro si compone di 252 pagine, nel pratico formato cm 20,5 x 13,5, ed è edito da “Edizioni del Boccale” (emanazione della Libreria Gaia Scienza) di Livorno

La Copertina, in cartoncino con bandelle, è illustrata con “dei ragazzini stilizzati che giocano”, opera della brava Disegnatrice Margherita Tramutoli
Margherita, nata a Potenza, nel 1984, si è laureata in Relazioni Internazionale e in Fumetto e colorazione digitale a Napoli; da tempo vive e lavora a Livorno.

Il libroDiario di Borgo”, diviso in quindici Capitoli, è una bellissima e dettagliata descrizione della vita giornaliera  che si svolgeva, dagli anni cinquanta agli anni sessanta in una della vie più fascinose di Livorno: “Borgo San Jacopo”.

Un racconto appassionante, estremamente dettagliato, anche nei più piccoli e curiosi dettagli, un libro che non ha bisogno di foto, perché ti porta direttamente in “Borgo San Jacopo” facendo rivivere, al lettore, ogni sensazione in prima persona.

Uno “tsunami” di avvincenti descrizioni, dalle più sgradevoli (dovute alla difficile situazione economica di moltissime famiglie di allora nel primo dopoguerra) a quelle più piacevoli, il tutto frutto della vasta cultura, vissuta in prima persona, prima da cittadino, poi da storico/gastronomico Livornese, da Paolo Ciolli.   

In questo contesto s’inseriscono, con naturalezza, senza interrompere il racconto, anche alcune ricette di piatti della Tradizione, a partire dalle prime fatte praticamente di “nulla”, dato la mancanza di tutto. 
Ricette povere si, ma piene di dignità, come le persone che le preparavano.

Una lettura piacevole e divertente, da leggere e rileggere, che esprime con esatte e precise parole una “vita pulsante”, quotidiana, di una strada, di una comunità, praticamente di un mini quartiere.
Nomi e fatti si susseguono, anche troppo velocemente per il lettore che, affascinato, vorrebbe, approfondire, sapere ancora di più, non smettere di seguire alcuni personaggi, alcuni momenti e alcune vicende.

Che altro dire su questo bel libro intitolato “Diario di Borgo”, se non che è un nuovo successo di Paolo Ciolli, il cantore più sincero della tradizione storica e culinaria Livornese








Il Libro

Giorgio Dracopulos e Paolo Ciolli