domenica 12 febbraio 2017

PER GLI 80 ANNI DI GIANFRANCO SOLDERA UN OTTIMO PRANZO E…… “UNA MAGNIFICA BEVUTA” CON GLI AMICI PIU’ STRETTI.




Dal 1937 a oggi, 2017, sono passati precisamente otto decenni ed è scattata una ricorrenza del tutto particolare: gli 80 anni di un grande, straordinario personaggio produttore di un Vino eccezionale e non solo.

Su una verde collina, alta 567 metri sul livello del mare, ubicata alla fine della Val d’Orcia, in Provincia di Siena, sorge un Comune dalla origini antichissime e da una lunga storia, il suo nome è Montalcino.

Cinque milioni di anni fa il Mare Tirreno sommergeva tutte queste terre, oggi per quei miracoli che solo “Madre Natura” riesce a fare, questo Territorio è particolarmente adatto per la coltivazione dei Vigneti di Sangiovese.
Qui nasce uno dei migliori Vini della produzione Enologica Italiana e mondiale: il Brunello di Montalcino.

Il Brunello è un Vino Rosso importante, ricco di struttura, di gusto e di una straordinaria capacità d’invecchiamento, prodotto col 100% di un’Uva eccellente, il Sangiovese Grosso.
Tra le molte Aziende Vitivinicole di questo speciale Territorio una è particolarmente vicina al mio cuore, non solo per il Vino straordinario che produce ma anche per quel viticoltore fuori dal comune che ne è il proprietario: Gianfranco Soldera.

Gianfranco nasce a Treviso il 29 Gennaio 1937, i suoi genitori sono Eugenio Soldera e Rosaria Zanetti
Suo padre amava bere il vino buono, e la sua mamma era una cuoca bravissima. 
Il nonno Luigi, in Provincia di Treviso coltivava il Raboso (un Vitigno autoctono Veneto, molto rustico, che si trova soprattutto nel Territorio Trevisano), anche i bisnonni materni, che vivevano a San Biagio di Callalta (TV), producevano vino. 

Quando Gianfranco aveva solo tre mesi, i suoi genitori si trasferirono a Milano, erano Socialisti e per motivi politici erano stati costretti ad abbandonare la loro terra. 
A Milano, nel 1940, la Famiglia aumenta, nasce il fratello di Gianfranco, Guido.

Gianfranco Soldera cresce in quegli anni difficili di guerra, dove anche andare a scuola è pericoloso. Si sentono spesso le sirene che annunciano i terribili bombardamenti degli alleati, come quello del 20 Ottobre del 1944, effettuato, in pieno giorno, dalla Quindicesima Air Force Americana, che fece centinaia di vittime civili e che distrusse la scuola ElementareFrancesco Crispi”, del Quartiere Milanese di Gorla, dove rimasero uccisi 184 bambini con tutte le loro maestre.

Ma Gianfranco pensa a quegli anni con il rimpianto della gioventù e un delicato sorriso, ricordando, tra l’altro, che ha fatto la Prima Comunione proprio il 25 Aprile 1945, e che per andare e tornare dalla Chiesa è passato davanti alla Caserma Comando della Legione Autonoma MobileEttore Muti” in Via Rovello, rischiando molto in quella drammatica giornata.

Dopo la Guerra Gianfranco prosegue gli studi in Città, frequentando anche le superiori all’Istituto di Ragioneria
All’età di 15 anni, nel 1951, va a lavorare come apprendista in una litografia, poi segue il servizio militare, 1958/1960, non proprio vicino a casa, un mese a Trapani e 17 mesi a Palermo, alla compagnia Comando del Centro Addestramento Reclute

Tornato a Milano si impegna in una nuova professione, l’intermediario finanziario (broker assicurativo). 
Nel 1966 si mette in proprio, lavorando con Ditte molto importanti, nazionali ed estere, fino al 2002.
Nel frattempo, sempre a Milano, conosce e si innamora di una ragazza che lavora anche lei nel campo assicurativo, Graziella Roncaglioni, nel 1963 si sposano. 
Frutto della loro unione, i due figli,  Monica, nata nel 1964, e Mauro nel 1973.

La passione per il buon Vino, Gianfranco, l’ha nel sangue, i suoi ricordi vanno a quando era un bimbo e andava a trovare i nonni in campagna, per gioco, con gli altri ragazzi, si metteva a pestare con i piedini l’uva nei tini, i vecchi sostenevano che il peso dei bambini era perfetto per ottenere la migliore pigiatura.

Questa fiamma “vinicola” che lo  “brucia” lo porta a ricercare un podere adatto da comprare, fin dal 1960
La svolta nel 1972, quando un caro amico, Giulio Consonno, che venendo a caccia a Montalcino si era innamorato di questa terra (tanto da comprarvi l’Azienda Altesino), convinse Gianfranco Soldera a visitare queste zone. 
Fu amore a prima vista, anche se il particolare terreno che aveva di fronte, ubicato a Sud-Ovest di Montalcino, era un deserto abbandonato, l’uomo entusiasta vide le potenzialità e, proprio nel 1972, lo acquistò: è nata cosi l’Azienda Case Basse Soldera.

Anni di grande impegno, dedizione e investimenti, facendo la spola tra Milano e l’Azienda a Montalcino, Gianfranco è sempre presente per prendere ogni decisione, anche la più piccola, fino a giungere nel 1975 a fare il primo Vino: fantastico.

Nel 1997 Gianfranco si trasferisce definitivamente a “Case Basse” incredibilmente trasformata dalla sue volontà e lungimiranza, con l’apporto fondamentale e straordinario di sua moglie.
Nel 2002 anche la figlia Monica, con il marito Paolo e le loro 4 bimbe (Costanza, Arianna e le gemelline Matilde ed Emma), si trasferiscono in Azienda.

Oggi “Case Basse” si estende su 24 ettari di cui 7 di bosco.
Non è facile descrivere questo “Paradiso Terrestre”creato da mani sapienti, che ci riporta ad un tempo in cui la Natura regnava regina
Tutto qui ha un senso ed è concatenato per creare l’humus ideale (la parte più attiva, sotto l’aspetto chimico fisico, della sostanza organica del terreno).  
I coloratissimi giardini, due ettari, frutto dell’opera amorevole della signora Graziella, ricchi di tutto ciò che vola e cammina, il bosco che ha la funzione di depurare l’aria, il torrente, lo stagno pieno di vita che serve per annaffiare ed irrigare, il frutteto, le vigne, gli animali, tutto questo insieme crea un habitat perfetto.

Autorevoli Professori, d’importanti Università Italiane, hanno scelto l’Azienda Soldera per utilizzarla come una fucina di studi e di sperimentazioni.
Legato a ciò anche l’istituzione del “Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera” per giovani Ricercatori.

La nuova Cantina di Case Basse, edificate nel 2001, con il supporto dell’Architetto S. Lombardi, è eccezionale e fatta con amore e semplice naturalità, una cosa viva che respira, non vi si prova alcun disagio anche standovi ore, 23 metri di scavo, per ottenere 9 metri di palificata di piloni di acciaio su cui poggia il pavimento in porfido a 14 metri sotto terra. 
Le pareti sono fatte da un’enorme quantità di pietre tenute insieme esclusivamente da della rete metallica.

Le grandi botti di Rovere di Slavonia, con spessori che variano da 7 a 12 centimetri, piene di Vino delle diverse annate, maestose e immobili, fanno il loro proficuo lavoro di anni per produrre dalle 7.000 alle 15.000 bottiglie, a seconda delle annate.

Causa alcuni noti e spiacevoli eventi, accaduti alla fine del 2012, Soldera ha voluto modificare le etichette delle sue bottiglie. 
Pertanto l’etichettatura dell’annata 2006, avvenuta in due fasi, tra i primi dell’anno e la metà del mese di Aprile 2013, ha per la prima parte la vecchia scritta e nella seconda l’etichetta nuova, che si distingue per la dicitura Toscana I.G.T.” al posto di “Brunello di Montalcino”.

Camminare tra le Vigne Vecchie, più di 40 anni, con l’amico Gianfranco Soldera è una esperienza unica, dalle sue parole si impara a conoscere l’uomo intelligente e di carattere, l’agricoltore illuminato e appassionato, il marito premuroso e innamorato, il padre attento e autorevole, il nonno giocoso e amorevole. 
Oltre ad apprendere perle di saggezza che ti rimarranno per sempre impresse: “Le Viti devono soffrire, non vanno concimate, devono affondare le radici in profondità per trovare nutrimento”; “La natura non ha bisogno dell’opera dell’uomo che quando interviene fa solo danni”; “Un grande Vino è l’unico prodotto naturale commestibile che può durare più a lungo della vita di un uomo”; “Il Vino si fa in Vigna non in Cantina”; “Un Vino straordinario si distingue per armonia, eleganza, complessità e naturalità”.  

Il Vino di Gianfranco Soldera, è un “nettare” unico che si posiziona, insieme a pochissimi altri, all’apice della produzione mondiale, ed è prodotto a Montalcino, in quel “Paradiso Terrestre” che si chiama “Casa Basse”.

Per festeggiare gli 80 anni di Gianfranco Soldera, nei primissimi giorni di questo Febbraio 2017 si è svolto un pranzo, con una trentina di strettissimi amici e familiari, presso la TrattoriaIl Leccio” ubicata nella piazza centrale di quel piccolo ma bellissimo e antico “Borgo Medievale”, oggi Frazione di Montalcino, denominato Sant’Angelo in Colle (essendo adagiato su una panoramica collina).

La TrattoriaIl Leccio” è molto accogliente e caratteristica, con le sue pareti di pietra a vista e la ripida scaletta, sempre in pietra, che dalla saletta porta direttamente nella suggestiva Cantinetta scavata nella roccia. 
Dal 2004 la Trattoria è di proprietà della Famiglia Tognazzi, in Cucina il bravo Gianfranco e in Sala la bella e premurosa figlia Francesca
Qui si degusta una buona cucina tradizionale del Territorio fatta con prodotti di grande qualità.

Il festeggiato, il carissimo amico Gianfranco Soldera, ha portato, per accompagnare i piatti del Locale, il suo prezioso e magnifico vino. Per la precisione l’annata 2006…….. semplicemente fantastica.

Non è mancata la torta con le candeline e una valanga di regali che con pazienza Gianfranco Soldera ha aperto uno a uno.

Alla fine del pranzo sono stati raccolti dei fondi da devolvere all’AziendaL’Albero del Pane - Arte Bianca snc di Seccacini  Paolo, Albani Lina e C.” di Visso (MC), colpita dal terremoto del 30 Ottobre 2016
Il Panificio è stato dichiarato parzialmente inagibile ma i titolari continuano a produrre, stoicamente, il famoso pane di Visso, per i pochi abitanti rimasti e per tutti i soccorritori che sono arrivati da tutta Italia.

Un nuovo fortissimo abbraccio e tantissimi auguroni super affettuosi, per i suoi primi 80 anni, al grande Gianfranco Sodera.



Gianfranco Soldera Festeggiato da Parenti e Amici

Trattoria "Il Leccio" - L'Ingresso

Trattoria "Il Leccio" - La Scaletta per la Cantina

Alcune della Bottiglie Stappate

Si Aprono i Regali

Gianfranco Soldera e Giorgio Dracopulos

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