sabato 30 settembre 2017

UNA MAGNIFICA SERATA DI BENEFICENZA A BORDO DELL’AMERIGO VESPUCCI LA NAVE PIU’ BELLA DEL MONDO.




La Regia Marina Italiana nasce nel mese di Marzo 1861, in conseguenza della proclamazione del Regno d’Italia Unitario avvenuta con la Legge n. 4761 del 17 Marzo dello stesso anno.

Il 6 Novembre 1881 fu inaugurata l’Accademia Navale di Livorno, la Scuola Universitaria che si occupava, e si occupa a tutt’oggi, della formazione tecnico/militare degli Ufficiali della Marina Militare.

Nel 1882 venne varato, dall’Arsenale di Venezia, dove era stato costruito, l’Incrociatore Amerigo Vespucci, ClasseFlavio Gioia”, prima nave militare a essere intitolata al celebre cartografo, esploratore e navigatore Italiano, nato a Firenze il 9 Marzo 1454 e morto in Spagna, a Siviglia, il 22 Febbraio 1512
La nave era un “Brigantino a Palo” (un albero in più rispetto al classico Brigantino a due alberi), con scafo in acciaio e un motore a vapore con otto caldaie.

La nave venne utilizzata come “Ammiraglia” e rimase in servizio come tale fino al 1893 quando venne trasformata in “Nave Scuola” per gli allievi della Regia Accademia Navale
Ricoprì tale ruolo fino al 1927 quando fu posta in disarmo e, l’anno successivo, radiata dalla Regia Marina
Non venne demolita, ma ormeggiata nel Porto di Venezia, diventando un’accogliente “Asilo Infantile” per gli orfani dei marinai.

L’ultimo Comandante dell’Incrociatore/Nave Scuola fu il Capitano di Fregata Augusto Radicati di Mormorito
Proprio lui nel 1931 prese, per primo, il Comando della nuova Nave ScuolaAmerigo Vespucci” appena costruita.

La Nave ScuolaAmerico Vespucci”, che tutt’oggi solca i mari del Mondo per “l’Onore d’Italia”, nasce, nel 1925, da un’ idea (poi trasformatasi in progetto) del Contrammiraglio Giuseppe Sirianni (1874 - 1955). 
Sirianni era il Sottosegretario del Ministero della Regia Marina, nel Governo Mussolini, nel 1929, poi, ne divenne il Ministro.  

Alla base dell’idea la fondamentale constatazione che, per conoscere veramente il Mare, si deve navigare su di una “nave a vela”, in quanto maggiormente condizionata dalla forza delle onde, dalle correnti e dai venti dall’ambiente marino.

Pertanto si decise di costruire due Velieri/Scuola formando la “Divisione Navale Navi Scuola”: Il “Cristoforo Colombo” e la “Amerigo Vespucci”.

Per la costruzione delle due navi fu preso come progetto base quello del Vascello che era stato la Nave Ammiraglia del Regno delle Due Sicilie (Marina Borbonica) il  “Monarca”, ribattezzato poi nella Regia MarinaRe Galantuomo”.

Le navi vennero costruite nei Regi Cantieri Navali di Castellamare di Stabia (Napoli) sotto la guida e il controllo dell’Ingegnere Francesco Rotundi (1885 - 1945), Tenente Colonello del Genio Navale e Vice-Comandante del Cantiere.   

Il “Cristoforo Colombo” fu varato nel 1928; nel 1949 fu ceduto alla Russia e nel 1963, purtroppo, andò distrutto in un incendio.

La Nave ScuolaAmerigo Vespucci” venne messa in Cantiere il 12 Maggio 1930 e varata, in tempo record, il 22 Febbraio del 1931
Il giorno 22 commemorava la scomparsa di Amerigo Vespucci
Il 2 Luglio partì completamente allestita per il Porto di Genova dove, il 15 Ottobre 1931, ricevette la “Bandiera di Combattimento” amorevolmente offerta dalla Sezione locale dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia (UNUCI). 
Il Drappo originale, nel suo cofanetto, è ancora conservato premurosamente a bordo nell’anticamera della cabina del Comandante.

Il Veliero è un bellissimo “tre alberi”, rispettivamente, m. 48,12, l’Albero di Maestra, m. 42,5, l’Albero di Trinchetto e m. 33,8, l’Albero di Mezzana, poi c’è il “bompresso” (estremo albero prodiero sporgente dalla prua). 

La Nave è lunga 101 m. (compreso il bompresso) e larga 15,56 m., a pieno carico il suo dislocamento è di 4.146 tonnellate con un pescaggio di 7,3 metri.

Le 24 Vele (tra quadre e latine) dell’Amerigo Vespucci hanno una superficie di circa 2.635 mq. e sono fatte di “tela olona” (un tessuto di canapa grezzo, pesante e molto resistente, spesso tra i 2 e i 4 millimetri), per manovrarle ci sono 30 Km. di cime e cavi vegetali. 
Tale velatura permette alla nave di raggiungere più di 10 nodi.

Nel 1965, il mitico Agostino Straulino (1914 - 2004), Ammiraglio e anche leggendario velista olimpionico super premiato, riuscì a far raggiungere all’Amerigo Vespucci, con le sole vele, la velocità record di 14,6 nodi
Straulino è stato Comandante della Nave Scuola dal 21 Novembre 1964 al 28 Ottobre 1965

I 10 nodi di velocità si raggiungono anche con il nuovo apparato motore (4 motori Diesel, due da 12 cilindri e due da 8 cilindri) installato recentemente durante i lavori di PVO (Prolungamento Vita Operativa), effettuati nel Bacino n. 6 dell’Arsenale Militare Marittimo di La Spezia, tra il 24 Ottobre 2013 e il 23 Aprile 2016.

L’Amerigo Vespucci, normalmente ha un Equipaggio di 14 Ufficiali, 72 Sottufficiali e 190 tra Sottocapi (graduati) e Marinai Comuni, ma quando, nei Mesi estivi, a bordo salgono circa 140 Allievi dell’Accademia Navale di Livorno si superano le 400 persone. 

Nel 1931, al momento del varo, il motto che fu dato alla Nave era “Per la Patria e Per il Re”, nel 1946 fu modificato in “Saldi nella Furia dei Venti e degli Eventi”, nel 1978, in fine, fu sostituito con l’attuale “Non chi Comincia ma Quel che Persevera”.

Dal 4 Ottobre 2016 il Comandante dell’Amerigo Vespucci è il bravo Capitano di Vascello Angelo Patruno (classe 1967, di Bari).

Proprio a bordo di questo fantastico Veliero, mentre era ancorato al Molo della Capitaneria di Porto di Livorno, si è svolta, Lunedì 25 Settembre 2017, dalle ore 18:00 in poi, una Serata di Beneficenza per l’AssociazioneInsieme per la VitaOnlus di Livorno
Incontro, a cadenza annuale, entrato nella tradizione, che si svolge da molti anni.

L’Associazione di Livorno, nata nel 1985, è stata Fondata dal Prof. Luciano Vizzoni (storico Pediatra dei Livornesi, scomparso nel 2014) e da un gruppo di genitori che purtroppo avevano perduto i propri bambini a causa di una terribile malattia: la leucemia.

Gli scopi dell’Associazione si compendiano in una importante attività assistenziale e in una più strettamente scientifica.

Dopo essere saliti a bordo, accolti dal gentilissimo Comandante il Capitano di Vascello Angelo Patruno, è iniziata la serata con il benvenuto del Comandante stesso e con la relazione annuale del Presidente, dell’AssociazioneInsieme per la Vita”, Dr. Ettore Simoncini
Sono seguiti i ringraziamenti fatti dal Segretario della Onlus, Sig. Gianfranco Grossi, e, tra gli applausi delle numerosissime persone presenti, lo scambio delle “targhe ricordo”.

Poi tutti sull’attenti per l’emozionante “Cerimonia dell’Ammaina Bandiera”, che si svolge ogni sera all’ora del tramonto.

Successivamente, nella parte centrale del ponte dell’Amerigo Vespucci, è stato servito un ricchissimo Buffet

La parte enogastronomica era stata organizzata da un ottimo CateringMomenti Conviviali” e da alcuni grandi Chef, e non solo, che avevano aderito alla serata.

Una super efficiente, brava e bella Chef, Paola Picchi, titolare del Catering, aveva preparato: Passatina al nero di seppia con mirepoix (battuto al coltello) di cozze, zeste di limone e dadolini di pane croccante - Vellutata di porri e patate in tre consistenze (vellutata, soufflé e sfoglia croccante) con sopra spiedino di polpo grigliato - Ricetta Antica, delle mia nonna Clara, per la zuppetta di orzo con ceci, fagioli di Sorana, fagioli borlotti e verdure stagionali. 

Il famoso, non solo in Italia, Chef Emanuele Vallini, titolare del RistoranteTaverna La Carabaccia” ha preparato, con la sua solita esperta abilità e passione, una sua particolarissima ricetta: Il “Pappaciucco” (una pappa al pomodoro di cacciucco).

Il bravo Marco Parillo, giovane e preparatissimo Chef del RistoranteIl Casale del Mare”, ubicato all’interno dell’omonimo e super accogliente Agriturismo, ha preparato: Carpaccio di Crostacei con aroma al lime, spuma di burrata e grano saraceno croccante.

Un altro giovane Chef molto bravo, Giovanni Peggi, del RistoranteMarula Beach”, ha preparato: Calamari ripieni di gamberi rosa con crema di piselli e salsa cacciuccata.

Il mitico Alessandro Ciacci della “Macelleria DM” ha portato: Il prosciutto (al taglio) Grigio dell’Amiata, maiale brado, stagionato 18 mesi - Porchetta (di loro preparazione) sempre di Grigio dell’Amiata brado, cotta a bassa temperatura.

I buoni Vini, che hanno accompagnato tutte queste delizie sopra elencate, erano gentilmente offerti dalle seguenti Aziende: “Michele Satta”, “Podere San Michele”, “Podere Ranieri”, “Terenzi”, “La Cura”.

Una serata semplicemente magnifica e di successo, a bordo della Nave più bella del Mondo, l’Amerigo Vespucci, che ha visto tutto l’equipaggio, insieme a tanti grandi professionisti e a un nutrito pubblico, impegnarsi nella serata di beneficenza dell’AssociazioneInsieme per la VitaOnlus di Livorno.

Ps. Un particolarissimo ringraziamento all’affascinante Marcella Ferretti per alcune foto di questo articolo.




In Ricordo del Varo

Si Sale a Bordo

Consegna delle Targhe Ricordo

"Ammaina Bandiera"

Timone

La Campana di Bordo

Particolari della Nave - Rastrelliera

G. Dracopulos e la Chef Paola Picchi (Foto Ferretti)

Con il Comandante Angelo Patruno (Foto Ferretti)

lunedì 25 settembre 2017

AZIENDA AGRICOLA “CANTARUTTI ALFIERI”, A SAN GIOVANNI AL NATISONE (UD), GRANDI VINI FATTI CON ESPERIENZA E AMORE.




Il ProgettoFriuli Colli Orientali” nasce dalla volontà delle Aziende Vitivinicole, della Zona di Corno di Rosazzo, di creare un’entità in grado di perorare le straordinarie peculiarità storiche, culturali e tradizionali del loro Territorio
Oltre, naturalmente, a promuovere le produzioni e le attività economico/ricettive connesse.

La zona compresa nella denominazione “Friuli Colli Orientali” è quella della fascia collinare a est della Provincia di Udine, a ridosso del confine con la Slovenia
I Comuni rientranti nell’area sono quattordici: Tarcento, Nimis, Pavoletto, Attimis, Faedis, Torreano, Cividale del Friuli, San Pietro al Natisone, Prepotto, Premariacco, Buttrio, Manzano, Corno di Rosazzo e San Giovanni al Natisone.

Il terreno è composto da alternanze di marna (argilla calcarea) e arenaria (sabbia calcificata); il clima mitigato dalla presenza delle Prealpi Giulie è influenzato beneficamente dal mare Adriatico.
Una magnifica campagna ricca di terreni terrazzati e con un microclima favorevole che agevola una Viticoltura altamente qualificata
Più di 2000 ettari di vigne. 

In questa Terra la coltivazione delle Viti, e la produzione di Vino, risale ai Celti che qui stanziavano i Epoca Preromana; successivamente furono proprio i Romani che, a partire dal 180 a.C., iniziarono a svilupparla.

Assolutamente meritata, pertanto, la nascita, in anni a noi molto vicini, della “Denominazione di Origine Controllata Friuli Colli Orientali”. 
Una Denominazione che, in Italia, annovera al suo interno il maggior numero di Vitigni Autoctoni.  

In questo splendido contesto, nel 1969, Alfieri Cantarutti (Classe 1937), noto industriale nel campo delle vernici, decise, con grande lungimiranza, di investire su queste colline, non ancora famose, della sua terra natia. 

Inizialmente furono acquisiti, nel Comune di San Giovanni al Natisone, la Casa e alcuni ettari intorno: nacque cosi l’Azienda AgricolaCantarutti Alfieri”.  
Negli anni successivi molto fu fatto, con sacrificio e passione, in lavori di sistemazione e ampliamento dell’Azienda.

Da anni, poi, l’Azienda Cantarutti è condotta, con mano esperta, dalla straordinaria e super attiva Antonella Cantarutti, figlia di Alfieri, e da suo marito il grande esperto e appassionato viticoltore Fabrizio Ceccotti.

Anche il loro figlio, Rodolfo (classe 1988), ha intrapreso, con molto profitto, una carriera legata a doppio filo con la sua terra, laureandosi in viticultura ed enologia all’Università di Udine
Oggi Rodolfo, da professore, insegna nei “corsi per la sicurezza agricola” e, appena può, corre a Casa per rendersi utile nella sua Azienda.

Bello e panoramico l’edificio principale dell’Azienda che è ubicato su una dolce collina, all’interno della quale è stata ricavata anche la grande e fascinosa Cantina.
Oggi l’AziendaCantarutti Alfieri”, con i suoi 54 ettari, produce con la massima attenzione e cura circa 70.000 selezionatissime bottiglie, una produzione che negli anni si è quasi dimezzata per favorire un’eccezionale qualità.

Vengono prodotti “Vini Bianchi e Rossi D.O.C. Friuli Colli Orientali”, “Vini Bianchi e Rossi della D.O.C. Friuli Grave” (una Zona a cavallo tra le Province di Pordenone e Udine), le Bollicine (Spumanti Metodo Classico) “Prologo di Cantalfieri” ed “Epilogo di Cantalfieri” e un Vino Dolce D.O.C.G., un vero e proprio nettare, il “Picolit”.

Ma Antonella e Fabrizio sono stati anche i primi in Italia che, nel 2005, in collaborazione con Società Americana, la Rivoira S.p.A. del Gruppo Praxair, e la consulenza enologica del Dr. Giacomo Mela, hanno messo in atto un progetto estremamente innovativo.

Un metodo particolare di vinificazione che prevede per l’uva, vendemmiata e selezionata manualmente, un percorso attraverso un tunnel di raffreddamento con l’immissione controllata di azoto liquido. 
A seguito di ciò la temperatura viene regolata intorno allo zero in modo che l’uva non congeli e quindi possa essere diraspata senza problemi. 
Tale procedimento conserva tutte le peculiarità positive del vitigno lavorato, mantenendo ed esaltando aromi e sentori. 

Un’Aziendaviva” “Cantarutti Alfieri” che vede impegnati Antonella, Fabrizio e Rodolfo nel mantenere, sempre ad alti livelli, tutta la loro produzione e a perorare anche le magnifiche peculiarità del loro Territorio.

La Famiglia Cantarutti ha anche un super accogliente Agriturismo sempre nel Comune di San Giovanni al Natisone: “Casa Shangri-La”.

Antonella Cantarutti, l’anno passato, è stata nominata Consigliere Nazionale della prestigiosa Associazione NazionaleLe Donne del Vino”.

Recentemente, con i carissimi amici Antonella Cantarutti e Fabrizio Ceccotti, venuti a trovarmi, abbiamo fatto una speciale degustazione di alcuni loro buoni Vini presso l’accogliente RistoranteLa Brasserie” di Vada (LI).

I Vini degustati: i Bianchi, Ribolla Gialla 2016, Friulano 2015, Pinot Grigio 2016, Canto 2016, Sauvignon 2015 e il Rosso, Pignolo 2008 (un Vitigno antico e prezioso del Friuli). 

La degustazione si è conclusa stappando due eccezionali Magnum di “Terre di Rosazzo - Scacco al Re - Merlot 2005”, un vino semplicemente magnifico. 
Da notare, tra i moltissimi pregi, che anche se non filtrato, a distanza di anni, in ambedue i casi, il Vino, non presentava nessuna traccia di sedimenti.

Se posso aggiungere: un Vino dal bel colore rubino, vellutato e intenso, di gran classe e di estrema eleganza, nulla da invidiare ai mitici grandi Merlot del Pomerol (la più piccola delle Denominazioni di Bordeaux in Francia).

Sono stato molto felice di trascorre alcune ore in piacevolissima compagnia di amici come Antonella e Fabrizio, ed è stato particolarmente “godurioso” assaggiare i Vini dell’AziendaCantarutti Alfieri” fatti con esperienza e amore.




Ribolla Gialla 2016, Friulano 2015, Pinot Grigio 2016

Canto 2016

Sauvignon 2015

Pignolo 2008

La Cassetta in Legno

Terre di Rosazzo - Sacco al Re Merlot 2005

Antonella Cantarutti

Dracopulos, Fabrizio Ceccotti, Antonella Cantarutti

domenica 17 settembre 2017

FINCA (TENUTA) TORREMILANOS NEL CUORE DELLA RIBERA DEL DUERO IN SPAGNA: UN AUTENTICO CHÂTEAU.




Varie sono le Zone Vitivinicole della Spagna e altrettanto varie sono le “Denominazioni”, ma possiamo sicuramente affermare che quella della “Denominación de Origen Ribera del Duero”  è  la “punta di lancia” della loro produzione.

La Comunità Autonoma (suddivisione territoriale Spagnola) di Castiglia e Leon occupa la parte settentrionale dell’Altipiano, più antico e più vasto della Penisola Iberica, la Meseta.
Il suo Territorio, il più grande di Spagna, corrisponde al più grande bacino idrografico della Spagna quello del Fiume Duero, dei suoi affluenti e dei molti laghi naturali.
Il Fiume Duero percorre per ben 572 km. in Spagna, e su 112 fa da confine con il Portogallo.

La Castiglia e Leon ha nove Province: Avila, Burgos, Leon, Palencia, Salamanca, Segovia, Soria (famosa per il prezioso tartufo nero, la “Trufa Negra”), Valladolid, Zamora.
In queste Province si trova il 60% del patrimonio architettonico, artistico e storico di tutta la Spagna.

Le varie peculiarità di questo Territorio, oltre alla vastità, fanno nascere da zona a zona diversi specifici microclimi.

Nella parte meridionale Provincia di Burgos c’è la “Comarcas Ribera del Duero”.
La “comarcas” (distretto), in Spagna, è una particolare suddivisione storica dei territori rientranti sotto le Province

La Ribera del Duero è una zona prevalentemente dedita all’agricoltura, vi si pratica la pastorizia e vi si coltiva estesamente i cereali e le barbabietole, ma è soprattutto un Territorio Vitivinicolo.
Qui troviamo la D.O.C. (in SpagnoloDenominación de Origen”) Ribera del Duero che è estesa, per circa 21.000 ettari vitati, su 60 Comuni della Provincia di Burgos, 19 di Soria, 4 di Segovia e 20 di Valladolid.

La prestigiosa “Denominación de Origen Ribera del Duero” è nata 21 Luglio 1982 (nel Luglio 2017 sono trascorsi i primi 35 anni) e il “Consejo Regulador de la Denominación de Origen Ribera del Duero” ha sede nel piccolo Comune di Roa, ubicato a 820 m. s.l.m., rientrante nella denominazione.

La Zona della Denominazione è considerata il “Cuore della Ribera del Duero”.
Le sue particolari caratteristiche del terreno e del clima, che passa da nevicate copiose e vento gelido (- 18°) in inverno, a forti tempeste improvvise, a venti secchi e a un clima caldo e arido (+ 40°) in estate, creano una natura inimitabile.

Qui dal tempo della conquista Romana della “Hispania”, iniziata nel 218 a.C. e terminata nel 17 a.C., si coltiva la vite e, dal XIII Secolo, furono edificate le prime Cantine e s’iniziò a commerciare con il Vino.

Nella Ribera del Duero il Vitignorosso” (tinto) più coltivato è il Tempranillo (conosciuto anche, tra gli altri nomi, come "Cencibel", “Tinta del País” e “Tinto Fino”), ma ci sono anche Cabernet Sauvignon, Merlot, Malbec, Garnacha Tinta e l’unico bianco autorizzato l’Albillo o Blanca del País.

I Vini prodotti vengono suddivisi in:

- “Jovenes”, quelli che non passano in botte o se vi riposano per un periodo che non superi i 12 mesi;

- “Crianzas”, almeno 12 mesi in botte e l’immissione sul mercato dopo due anni di vita;

- “Reserva”, un minimo di 12 mesi in botte, l’invecchiamento deve essere di almeno 36 mesi tra botte e bottiglia prima di essere commercializzati;

- “Gran Reserva”, un minimo di 24 mesi in botte e almeno 60 mesi tra botte e bottiglia, vini di eccezionale qualità che non vengono venduti prima dei 5 anni;

- “Rosados”, le uve di questa particolare tipologia vengono fermentate senza le bucce per produrre vini più freschi da bere poco tempo dopo la vendemmia. 

Alla “Denominación de Origen Ribera del Duero” appartengono ben 249 Cantine (Bodegas).

Proprio al centro del Territorio della “Denominación de Origen Ribera del Duero” c’è la Città di Aranda del Duero.

Aranda de Duero ha origini antichissime, è attraversata dal Fime Duero e da altri due corsi d’acqua, una terra già abitata secoli prima di Cristo
Oggi è una Città molto viva, sia turisticamente sia commercialmente, con più di 30.000 abitanti.

Proprio nel Territorio del Comune in questione, c’è l’interessantissima “Finca Torremilanos” (Finca in Spagnolo significa “Tenuta”).  

La tradizione vitivinicola di quest’Azienda risale al 1903, ma il suo sviluppo parte nel 1975 quando la Famiglia Peñalba Lopez, convinta delle grandi possibilità di crescita della stessa, acquista la Tenuta.

Pablo Peñalba, immediatamente decide di aumentare gli ettari vitati fino a 200 e inizia a edificare tutte le strutture che oggi rendono “Finca Torremilanos” un vero regno dell’accoglienza di qualità.

Il cuore della Tenuta è ubicato su una collina, a poche centinaia di metri da quella “via d’acqua” che arricchisce tutta questa Regione, il Fiume Duero
Il grande caseggiato (edificato nel 1991) in stile rustico è l’Hotel (4 Stelle) Torremilanos, circondato da un bellissimo e coloratissimo giardino.  

La bella struttura offre 37 Camere Doppie, di cui 4 sono Suite, super accoglienti ed elegantemente arredate, in stile conforme all’ambiente, dotate di ogni comfort. 
Poi ci sono le grandi Sale per i ricevimenti, il Wine-Bar e il Ristorante al primo piano. 
Un Hotel che da lustro a ogni tipo di evento che può ospitare.

Ma non basta. 
Sotto l’Albergo c’è la preziosa Cantina, perché “Finca Torremilanos” è anche “Bodegas Peñalba Lopez”.

Qui con Vigneti, anche con più di 100 anni, ubicati su terreni che variano tra gli 800 e 900 metri di altezza, si producono buoni vini “Biologici”, grazie all’agricoltura sostenibile e biodinamica che viene praticata. 

Una cura attenta e speciale, per questi Vini, dalla vendemmia, all’uso di Tini in cemento a uovo, alle grandi Botti o alle Barrique di quercia (dalla tostatura media e di secondo passaggio) di provenienza Francese, Americana e Rumena.   

Bodegas Peñalba Lopez” produce soprattutto Vini Rossi ma anche un Vino Rosato, due tipi di Bollicine (Cava) e un Vino Bianco
Da sottolineare che tutti i loro Vini hanno un rapporto qualità/prezzo molto interessante.

Ho avuto la possibilità di degustare i Vini di “Bodegas Peñalba Lopez” grazie all’amico Ricardo Peñalba

Ricardo è uno dei Figli della Famiglia Peñalba Lopez ed è anche l’Enologo e il Direttore Tecnico dell’Azienda.

Tra i Vini degustati mi piace segnalarne almeno tre:

- “Torre Albéniz Reserva 2013”, Denominación de Origen Ribera del Duero, Certificato Biologico, 97% Tempranillo (Tinta del País), 3% Tempranillo Blanco (Blanca del País), 14% Vol., prodotto con uve, raccolte a mano,  provenienti da Vigneti con una età media di 80 anni, Crianza di 24 mesi in botti di quercia Francese da 225 litri. 
Un vino da colore rosso intenso, ricco di aromi  complessi (dal minerale al floreale), in bocca pieno e fresco, un vino adatto a molti abbinamenti;  

- “Torremilanos Collección 2009”, Denominación de Origen Ribera del Duero, Certificato Biologico, 100% Tempranillo, 15% Vol., prodotto solo in particolari ottime annate, una selezione di uve, raccolte a mano,  provenienti da Vigneti con una età media di 80 anni, Crianza di 30 mesi in botti di quercia Francese da 225 litri senza travaso. 
Un vino rosso rubino intenso, particolarmente potente in tutte le sue espressioni.

- “Torremilanos Reserva 1985”, Denominación de Origen Ribera del Duero, 100% Tempranillo, 14% Vol., Crianza di 24 mesi in barrique di quercia Francesi, Uve provenienti da Vigneti con una età media di 80 anni. 
Un vino rosso importante che dopo tutti questi anni (ben 32) riesce ancora a esprimere sensazioni olfattive e gustative positive.

Ho fatto una lunga chiacchierata con il bravo Ricardo Peñalba e, oltre alla sua grande preparazione vitivinicola, ho apprezzato la grande passione, per la sua Terra e per il suo Lavoro, che riusciva a trasmettermi attraverso le sue parole.

Finca Torremilanos”, della Famiglia Peñalba Lopez, una bellissima Tenuta, un vero e proprio Château, ubicata nel cuore di una delle più bella Zone Vitivinicole della Spagna, la Ribera del Duero, offre una magnifica accoglienza e una produzione di Vini molto interessanti.





La Ribera del Duero

Collección 2009 e Torre Albéniz Reserva 2013

Torremilanos Reserva 1985

Ricardo Peñalba e Giorgio Dracopulos

Il Logo

lunedì 11 settembre 2017

IL “SALOTTO DEL VINO E DEL VERDE 2017”: SERATA CON IL CIRCUITO CULTURALE ENOGASTRONOMICO “IO CUCINO IL TERRITORIO” E IL GRANDE CHEF STEFANO PINCIAROLI.




Il Sostantivo MaschileSalotto” (deriva dal termine di origine Germanico/LongobardoSala”) definisce non solo uno spazio adibito a ricevimento ma anche un piacevole “evento mondano”.  

Proprio con quest’ultimo significato, a Montecarlo, in Provincia di Lucca, durante la  “Cinquantesima Edizione della Festa del Vino di Montecarlo”, si sono svolte sette belle serate del  “Salotto del Vino e del Verde 2017”, dedicate agli abbinamenti Enogastronomici con i Vini della D.O.C. di Montecarlo.

Tutte le serate hanno avuto luogo nell’accogliente e storico contesto dell’Istituto Pellegrini Carmignani, che ha sede in Via Roma n. 3, in pieno centro a Montecarlo (LU).

Il primo appuntamento, quello di Domenica 3 Settembre 2017, aveva come filo conduttore principale il Circuito Culturale EnogastronomicoIo Cucino il Territorio”.

Il Circuito, fondato dallo bravo Chef Daniele Fagiolini, nasce da un atto d’amore nei confronti delle produzioni di qualità delle nostre Terre.

Appartengono al Circuito i migliori professionisti del Settore che sono impegnati a produrre, a trasformare, a seguire, a spiegare, a promuovere e a raccontare tutto ciò che appartiene alla straordinaria Storia Enogastronomica della magnifica Regione Toscana e anche a tutto il resto d’Italia.

In questi giorni il CircuitoIo Cucino il Territorio” ha aperto la sua Sede Toscana proprio a Montecarlo presso il “Ristorante Forassiepi”, dello Chef/Patron l’amico Antonio Pirozzi, e la serata era collegato proprio a quest’evento.

La serata, come tutte le altre successive, e stata condotta, con grande padronanza, dal bravo Giornalista Fabrizio Diolaiuti (classe 1959).

Il grande Chef Stefano Pinciaroli, del “Ristorante PS” di Cerreto Guidi (FI), ha preparato la Cena
Lo Chef e il Ristorante sono collegati al Circuito Culturale.

Ospiti, per “Io Cucino il Territorio”, il Coordinatore e conosciutissimo Giornalista Specializzato Claudio Mollo, e il sottoscritto Giorgio Dracopulos Critico Enogastronomico.

Alla Serata ha partecipato anche un altro simpaticissimo ospite, il Conduttore Televisivo e Scrittore Guido Genovesi.

La Serata si è aperta con le belle musiche suonate da un “quartetto” di Musici appartenenti alla “Società Filarmonica Giacomo Puccini” di Montecarlo.

Il Menu è stato accompagnato dai Vini del Territorio forniti dalla “Fattoria del Teso” e dalla “Azienda Agricola Wandanna”.

Dal bravo e giovane personale di Sala sono state servite le seguenti portate:

- Fantasia di Salumi del “Salumificio Artigianale D’Antraccoli” (collegato al Circuito “Io Cucino il Territorio”);

- La Mia Panzanella di ceci;

- Terrina di fegatini al Vin Santo con marmellata di cipolle rosse e croccante di pane Toscano;

- Cannelloni ripieni di anatra con scorza d’arancio disidratata e il suo fondo;

- Arrosto di scamerita con salsa di prugne e maggiorana, patate mascè e Olio Extra Vergine di Oliva fornito dall’Azienda Agricola Tenuta San Beda”.

Tutto buonissimo e lo Chef Stefano Pinciaroli è stato lungamente applaudito dalle molte persone presenti.

Il Servizio Vini è stato professionalmente eseguito dai Sommelier, della F.I.S.A.R. Delegazione di Montecarlo, Andrea Baldaccini, Marco Doroni, Francesca Pera e Fabrizio Faraca.

Durante la cena il Conduttore, Fabrizio Diolaiuti, ha simpaticamente intervistato gli ospiti:

- Il Sindaco di Montecarlo, Vittorio Fantozzi, che ha raccontato i successi della “Festa del Vino di Montecarlo”;

- Fabio Tommasi del “Salumificio Artigianale D’Antraccoli” che ha illustrato, con passione, la loro produzione;

- Claudio Mollo che ha presentato il CircuitoIo Cucino il Territorio” e il nuovo legame con Montecarlo;

- Il sottoscritto, Giorgio Dracopulos, che ha raccontato alcune curiosità storiche relative ai “Salumi”;

- Guido Genovesi che ha presentato “goliardicamente” il suo ultimo interessante LibroDisconnessioni”;

- Giorgio Giovanni Bimbi, Delegato della F.I.S.A.R. Montecarlo, che ha ampiamente e dettagliatamente illustrato i Vini serviti nella Serata;

- L’Enologo Francesco Bartoletti, della Fattoria del Teso, che ha ben illustrato la produzione da lui seguita;

- Il vulcanico Titolare dell’Azienda Agricola Wandanna, Ivaldo Fantozzi, che ha intrattenuto il pubblico in un divertente “teatrino”, con il Conduttore, trattando non solo di Vino ma anche di ciò che “più brama l’universo maschile”.

La bella Serata del “Salotto del Vino e del Verde”, dedicata al Circuito Culturale EnogastronomicoIo Cucino il Territorio”, si è conclusa in un clima gioviale con la piena soddisfazione di tutti i presenti.




Il Conduttore: Fabrizio Diolaiuti

Giorgio Dracopulos e lo Chef Stefano Pinciaroli

Giorgio Dracopulos e Claudio Mollo

I Musici

I Vini in Abbinamento

Fantasia di Salumi

La Mia Panzanella di Ceci

Terrina di Fegatini

Cannelloni

Arrosto di Scamerita

Lo Chef Pinciaroli e l'Olio Extra Vergine di Oliva

I Sommelier F.I.S.A.R.

Fabrizio Diolaiuti e Guido Genovesi

Il Libro

Tutti sul Palco per i Ringraziamenti