giovedì 29 marzo 2018

AUGURI PER UNA FELICISSIMA SANTA PASQUA CON LA BUONA “COLOMBA GELATO” DELLA CAFFETTERIA E GELATERIA “RIGONI DI ASIAGO – NATURALMENTE A MILANO”.




La Santa Pasqua è la principale festività della Religione Cristiana
Con Essa si celebra l’Evento più importante riportatoci dai Vangeli e dai testi del Nuovo Testamento, la Resurrezione di Nostro Signore Gesù avvenuta il terzo giorno dalla Sua morte sulla Croce.

Il luogo dove si è svolto tale tragico episodio viene indicato, sempre nelle Sacre Scritture, poco fuori delle antiche mura di Gerusalemme, vicino alla collina rocciosa che porta il nome di Calvario (chiamata anche Golgota), proprio il punto preciso dove venne crocifisso.

Qui, a imperitura memoria, venne edificata (le prime tracce risalgono al II secolo d.C.) la Basilica Cattedrale Patriarcale del Santo Sepolcro (denominata anche Chiesa della Resurrezione). 

La parola Pasqua deriva dall’EbraicoPesach” (passare oltre) e dall’AramaicoPasa’”, indicava l’evento della liberazione che Mosè fece degli Ebrei dalla schiavitù degli Egiziani.

Il Primo Concilio Ecumenico (la riunione solenne di tutti i Vescovi Cristiani) iniziò il 25 Maggio del 325 d.C. nella Città della Turchia Asiatica di Nicea (oggi Iznik), a 130 Km. a sud-est della Città di Costantinopoli (oggi Istambul) nell’Impero Romano d’Oriente
In quella occasione fu deciso che la data della Santa Pasqua era mobile e che si festeggiava la Domenica successiva alla prima luna dell’equinozio di Primavera.

Seguendo queste regole per la Chiesa Cattolica la data della Pasqua è sempre compresa tra il 22 Marzo e il 25 Aprile di ogni anno. 

Per la Chiesa Ortodossa, che segue il Calendario Solare, detto “Giuliano” classificato dall’astronomo GrecoSosigene di Alessandria d’Egitto” (I Secolo a.C.) e promulgato da Giulio Cesare nel 46 a.C., la Festività cade tra il 4 Aprile e l’8 Maggio.

In occasione della Santa Pasqua, e per la tradizionale scampagnata di Pasquetta, per tutta Italia si preparano moltissime ricette culinarie che portano in tavola preparazioni salate e dolci che allietano la tavola delle famiglie.

Per le carni è tradizione preparare arrosti con agnelli e capretti, simboli di dolcezza e sacrificio.
Si fanno le torte salate come la “torta Pasqualina” di antica tradizione Ligure, preparata con uova, ricotta, pecorino, parmigiano e bietola da costa (bieta) o spinaci lessati, il tutto racchiuso nella pasta sfoglia.

Per i dolci tanta è la varietà che è impossibile elencarli tutti. 

Le uova, per esempio, sono state fin dai tempi antichissimi simbolo della vita, già i Persiani e gli Egizi, a primavera, usavano donare le uova di gallina.
Tutt’oggi si usa portare a benedire, la mattina di Pasqua, le uova lesse.

L’uso di decorare le uova si sviluppò principalmente nel Medioevo e, proprio in questo periodo, si incominciò a fabbricare anche uova in metalli preziosi per le classi nobili e ricche. 
Bisogna arrivare a poco più di cento anni fa per vedere nascere le uova di cioccolato e successivamente lo svilupparsi della prassi di inserire nelle stesse una piccola sorpresa.

Tre gli altri dolci Siciliani che si fanno per Pasqua posso ricordare “la cassata con le mandorle”, “i pupi di zucchero” e “l’agnellino di pasta di zucchero e garofano”.
In Campania tra la varietà dei dolci pasquali non si può dimenticare “la pastiera”.

In Toscana si devono citare le diverse versioni di “schiacciate” in alcuni casi chiamate “stiacciate”,  in Versilia le torte “cioccolato e pere” e “cioccolato e riso”, nel Pisanola torta co’ bischeri”.

In Puglia la ciambella “scarcella”, nel Lazio la “pizza di Pasqua” e in diverse altre Regionila treccia di Pasqua”.

Ma è la classica “Colomba Pasquale”, che nasce dall’antica tradizione Siciliana dei dolcetti nelle loro diverse varianti  locali, dai “biscotti quaresimali” ai “ palummeddi” o “pastifuorti” (piccoli dolci dalle forme di colombe, galletti, cestini con uova ecc.) per poi modernizzarsi, nel 1930, con l’invenzione della “Colomba Motta”, messa in produzione, in Lombardia, dall’omonima Azienda,  che forse, su tutto il Territorio Nazionale, identifica di più la “Santa Pasqua”.

Oggi la Colomba è prodotta sia industrialmente che artigianalmente in molte varianti.

Quella di cui vi voglio parlare oggi è un tipo particolare di Colomba, di grandissima qualità e bontà, prodotta da “Rigoni di Asiago”.

Rigoni di Asiago” è un’Azienda specializzata nel produrre e commercializzare prodotti di grande livello e qualità le cui materie prime provengono esclusivamente da “agricoltura biologica” e senza l’aggiunta di additivi o conservanti.

Rigoni di Asiago” ha il suo fiore all’occhiello a Milano, al Civico 15 in Via Buonarroti, un “concept store” (esercizio commerciale dalla struttura architettonica e dal design di avanguardia) super accogliente “Rigoni di Asiago – Naturalmente a Milano”.

Il Locale è su due piani, per un totale di circa 250 mq, al piano terra troviamo la Caffetteria, la Gelateria, la Pasticceria e la zona Lunch, mentre al piano sottostante c’è il Negozio vero e proprio dove si può trovare tutta la loro produzione.

La Colomba presa in considerazione è la “Colomba Gelato”, un eccellente prodotto artigianale, una ricetta sana e tradizionale, a lievitazione naturale, farcita con la “Nocciolata senza latte” (una delle specialità più golose di Rigoni di Asiago) e con il pregiato gelato al pistacchio.    

Da notare che i loro gelati sono caratterizzati da una speciale mantecatura (firmata “Carpigiani”) che ne mantiene intatta la straordinaria cremosità e la freschezza.

Oltre a questa gustosissima Colomba  non posso non citare alcune autentiche chicche, vere esclusive delizie, come “l’Uovo gelato al gusto di latte e miele di bosco, nocciola e pistacchio” e “l’Uovo gelato in versione nocciola, Nocciolata, latte e miele di bosco”.

Con la “Colomba Gelato” della Gelateria/PasticceriaRigoni di Asiago”, di Milano, possiamo festeggiare al meglio la Pasqua 2018.

La Pasqua è un giorno veramente speciale, nasce per donare, serenità e letizia a tutti. Spero con tutto il mio cuore che questo giorno doni a Voi alle vostre Famiglie grande gioia e felicità.






Rigoni di Asiago - Naturalmente a Milano.

Uovo gelato: Latte, Miele, Nocciola, Pistacchio

Uovo gelato: Nocciola, Nocciolata, Latte, Miele 

sabato 24 marzo 2018

“COME SI MANGIA L’OLIO” BELLISSIMO E UTILISSIMO IL SECONDO VOLUME DEL LIBRO DI ANDREA LEONARDI, FILIPPO FALUGIANI E MARCO PROVINCIALI.




Il poeta, diplomatico e politico del Cile Ricardo Eliécer Neftali Reyes Basoalto (1904-1973), da tutti conosciuto con lo pseudonimo di Pablo Neruda, è stato una delle principali figure della Letteratura Latino-americana del Novecento, in una sua poesia cosi scrisse: 
E lì negli assolati uliveti, dove soltanto cielo azzurro con cicale e terra dura esistono, lì il prodigio la capsula perfetta dell’uliva che riempie il fogliame con le sue costellazioni: più tardi i recipienti, il miracolo, l’olio”.

E’ cosa buona e giusta conoscere bene l’Olio Extra Vergine di Oliva.

Le piante di olivo selvatico (Olea Europaea Oleaster) esistono da millenni e l’uomo ha imparato a conoscerle da oltre 6000 anni.

Questa conoscenza venne approfondita, a partire dagli Armeni e successivamente anche dagli Egiziani, e queste straordinarie piante, non più selvatiche ma coltivate, da cui, grazie alla spremitura delle olive, si ricava quel magnifico prodotto che si chiama Olio, divennero essenziali per la vita dell’uomo.

Già 2000 anni a.C. nel Codice Babilonese (composto da 282 leggi), che porta il nome del Re Hammurabi (regnò dal 1792 al 1750 a.C.), si regolava la produzione e il commercio dell’olio d’oliva.
L’olio di oliva, prima per i Greci e poi per i Romani, fu fondamentale per lo sviluppo dell’agricoltura, del commercio e dell’alimentazione, ciò ne favorì la diffusione in tutto il bacino del Mediterraneo.

Siamo certi, grazie ai numerosi ritrovamenti archeologici, che l’olio di oliva veniva prodotto nella Penisola Italica già avanti Cristo nei Secoli VIII e VII.

L’Italia geograficamente si prestava, e si presta, grazie al favorevole clima mediterraneo, allo sviluppo delle piante di olivo, in particolare l’Olea Europaea Sativa, che produce le diverse varietà di olive specifiche per la produzione dell’olio e quelle da consumare intere.

Lucio Giunio Moderato Columella (4-70 d.C.), agricoltore e scrittore Romano di Agricoltura, nel I Secolo d.C., nel suo trattato, pervenutoci integro, in dodici volumi “De re Rustica”, definiva l’olivo come “il migliore albero esistente” (Olea prima omnium arborum est).

Nel mondo Romano si arrivò ben presto ad avere una classificazione di cinque tipologie di olio a seconda del momento in cui avveniva la raccolta e la spremitura:

- “Oleum Ex Albis Ulivis”, l’olio migliore, prodotto con olive verdi chiare raccolte manualmente e scelte una per una direttamente dalla pianta;

- “Oleum Viride”, quello fatto con olive più verdi e tendenti a scurirsi, prese sempre sulla pianta, buono ma non eccellente;

- “Oleum Maturum”, l’olio delle olive più mature, di qualità mediocre;

- “Oleum Caducum”, generato da frutti già caduti a terra, il meno buono;

- “Oleum Cibarium”, il risultato della spremitura delle olive peggiori, scartate e bacate, quest’olio, il più cattivo, era riservato agli schiavi.   

Sempre i Romani produssero anche selezioni particolari di olio di qualità come, ad esempio quello di Venafro (Venafrum), una zona particolarmente vocata nell’attuale Provincia di Isernia, e di conseguenza, visto che l’avidità umana è connaturata, arrivarono anche le contraffazioni. 
Infatti  c’era in circolazione molto olio scadente, come quello proveniente dall’Africa, che veniva usato esclusivamente per l’illuminazione.

L’olio d’oliva, attraverso i secoli, è sempre stato conosciuto per le sue virtù terapeutiche e organolettiche. 
Molti sono i suoi meriti, nella prevenzione dei disturbi dell’apparato digerente, grazie alla massima digeribilità e al fatto che viene assorbito interamente dall’intestino regolandone le funzioni. 
Oltre a ciò aiuta a prevenire e a curare molte altre malattie legate all’invecchiamento osseo e alle problematiche cardiovascolari.

Oggi la coltivazione dell’olivo viene praticata in più di 50 Paesi del Mondo, con una produzione, di livello e buona qualità, anche in quelli meno tradizionali come Messico, Cile, Perù, Argentina, Stati Uniti, e Sudafrica

L’Italia è il secondo produttore Mondiale di Olio di Oliva, dopo la Spagna, e la sua produzione migliore, l’Olio Extra Vergine di Oliva con denominazioni D.O.P. e I.G.P., è sicuramente ai massimi livelli.

Da pochi mesi (Dicembre 2017) è uscito, pubblicato dalla “Edizioni Polistampa”, il VolumeCOME SI MANGIA L’OLIO - Con il pesce e con la pasta, il secondo manuale pratico di abbinamento gastronomico con l’Olio Extra Vergine di Oliva”, scritto da Andrea Leonardi, Filippo Falugiani e Marco Provinciali.  

Il Libro, con copertina cartonata, è composto da 187 pagine di carta preziosa e lucidissima, con i testi in Italiano e in Inglese (la traduzione è di Rita Barbieri). 
Anch’esso si presenta in modo del tutto eccezionale grazie al suo grande e magnifico formato (cm. 39,5 x 29,8), infatti è lo stesso del primo volume. 

I testi sono stati curati da Franco Pasquini (Associazione A.N.A.P.O.O.), Filippo Falugiani (Associazione A.I.R.O.) e Andrea Leonardi (Agenzia di Comunicazione Superior ADV) e Piero Palanti (Extra Voglio).

Le stupende fotografie a colori, giganti e alcune anche a doppia pagina, sono di Marco Provinciali e Andrea Leonardi.

Dopo una breve introduzione, di Stefano Mecocci Presidente FondazioneChiantiBanca” (Sponsor del Libro), e l’Indice, si entra nel vivo del tomo.

La Prima Parte, intitolata “L’Abbinamento Giusto”, comprende una serie di Capitoli dettagliati e fondamentali per comprendere come si deve scegliere l’Olio in funzione della preparazione a cui è destinato. 

La Seconda Parte, “L’Olio Giusto”, ci illumina sulle prerogative specifiche di questa meraviglia. 

La Terza Parte, “Cucinare con l’Olio Extravergine”, introduce gli abbinamenti con il pesce, la paste e il pane, oltreché darci l’elenco delle centinaia di diverse Varietà di Cultivar del nostro Paese, infatti l’Italia ne vanta il maggior numero al Mondo.

La Quarta Parte è dedicata alla “Fisiologia Sensoriale” con una chiara e professionale “Scheda di Valutazione Sensoriale”.

La Quinta Parte, è la più “corposa” essendo giunti al “Ricettario degli Chef”. 
Qui troviamo l’elenco, con brevi monografie e foto, dei sei grandissimi Chef, non solo Italiani, e un Pizzaiolostellare”. 
Tutti super premiati e osannati da tutte le Guide Specializzate del settore che hanno preparato le loro più belle e buone realizzazioni dando, per ognuna, vari specifici suggerimenti per i migliori abbinamenti con le tipologie più consone di Olio Extra Vergine di Oliva.

Hanno contribuito “Giganti” della Cucina come Enrico Bartolini, Pino Cuttaia, Isa Mazzocchi, Marco Stabile, Kotaro Noda, Roy Caceres e Gino Sorbillo un “maestro del forno a legna e dell’impasto da pizza”. 

Il risultato del loro impegno: 28 straordinarie Ricette, illustrate da grandi e bellissime foto, che esprimono tutto il loro amore per l’Olio Extra Vergine di Oliva.

A seguire una parte altrettanto importante, la “Selezione degli Oli”, dove vengono presentate 27 pregiate Aziende Produttrici e un loro "Olio EVO" di punta.

Infine troviamo alcune pagine informative e una pagina dedicata al PremioIl Magnifico”.
Il “Premio Internazionale Il Magnifico”, dal 2013, premia ogni anno l’Olio, “Il migliore tra i migliori del Mondo”, dopo una super selezione fatta da un severissimo Panel di famosi esperti.  

Il Libro è stato già presentato al pubblico e alla stampa in diverse prestigiose occasioni tra cui quella nel magnifico contesto delle Sale di Palazzo Panciatichi a Firenze, Sede del Consiglio Regionale Toscano, con la prefazione del Presidente, del Consiglio stesso, Eugenio Giani.

Che altro dire del LibroCOME SI MANGIA L’OLIO - Con il pesce e con la pasta, il secondo manuale pratico di abbinamento gastronomico con l’Olio Extra Vergine di Oliva”, di Andrea Leonardi, Filippo Falugiani e Marco Provinciali, se non che, oltre a essere bellissimo, è fondamentale integrazione al  Primo Volume uscito nel 2016.



Pino Cuttaia - Filetto Lisciato all'Olio di Cenere

 Roy Caceres - L'Antipasta.

Gino Sorbillo - Pizza alla Luciana

F. Falugiani, E. Giani, A. Leonardi, M. Provinciali

martedì 20 marzo 2018

AL RISTORANTE “VOLVER”, DEL PORTO TURISTICO “MARINA CALA DE’ MEDICI”, OTTIMA CUCINA ABBINATA ALLA MIGLIORE CULTURA ENOGASTRONOMICA.




Con il termine alimentare “carne” si definiscono le parti commestibili degli animali.
La “carne” è stata ed è fondamentale nell’alimentazione umana. 

L’uomo è nato onnivoro ma si è trasformato in carnivoro, soprattutto nell’ultima parte del Paleolitico (“Età della Pietra Antica” che va da 2,5 milioni a 10.000 anni fa). 
L’apporto proteico e vitaminico contenuto nella carne ha permesso lo sviluppo evolutivo encefalico degli “ominidi”, esattamente come avviene oggi nei bambini.

La “carne” in generale (le sue specificità mutano a seconda delle tipologie e delle età) è ricca di Ferro (ben assorbibile) ed è una fonte concentrata di Vitamine del Gruppo B, compresa la fondamentale “Cobalamina” (Vitamina B 12).

Anche per tali fondamentali motivi Venerdì 9 Marzo 2018, presso l’accoglientissimo e panoramico RistoranteVolvèr” del Porto TuristicoMarina Cala de’ Medici” di Rosignano Solvay, in Provincia di Livorno, si è svolta un’interessantissima, bella e gustosa serata dedicata proprio a questo alimento straordinario la “carne”.

Dopo una lunga assenza, il bravo Chef Roberto De Franco e sua moglie Cecilia Lami sono tornati (da alcuni anni) al Porto TuristicoMarina Cala de’ Medici”.
In Spagnolo “tornare” si dice “volvèr” e proprio “Volvèr” è il nome con cui, Cecilia e Roberto, hanno ribattezzato il loro Ristorante.

Un nuovo appassionante impegno assunto dopo aver girato e lavorato, per anni, con successo, nella diffusione della Cucina Italiana di qualità, in Cina, nella megalopoli di Shanghai, nella Città Stato di Singapore, nella Penisola Malese, e a Baku, Capitale e principale Porto in Azerbaijan.

Ma torniamo alla serata denominata “L’Altra Carne”.
Una “Cena Ragionata” rientrante appunto in una serie di degustazioni a tema assistite da esperti che hanno proprio questo nome “Le Cene Ragionate”, ideate e curate da Andrea Leonardi e Marco Provinciali (Agenzia di Comunicazione Superior ADV).

Importanti Ospiti/esperti (presentati dal sottoscritto), per questa super speciale serata dedicata alla carne, oltre alla giovanissima e preparatissima Titolare del “Podere MarcampoClaudia Del Duca anche la Nutrizionista Dott.ssa Emma Balsimelli, una professionista famosa e super competente.

Lo Chef De Franco aveva approntato uno specifico Menu e ogni piatto è stato abbinato a uno dei  Vini di qualità prodotti dall’Agriturismo Podere Marcampo.

In tavola l’ottimo pane fresco della Casa con la croccante schiacciatina e i buoni grissini.

Ecco le portate servite con i rispettivi abbinamenti:

- “Uovo 64” (uovo cotto per un’ora a 64 gradi) con spuma al parmigiano e acciughe del Mar Cantabrico. 
Abbinato a “Terra Blu 2017”, Bianco Toscana I.G.T., 100% Vermentino, 13% Vol., il più recente dei Vini dell’Azienda.

- Tartare di Fassone Piemontese, pomodori passiti, olive taggiasche, senape, insalata di spinaci e nocciole tostate. 
Accompagnata da “Genuino 2016”, Rosso Toscana I.G.T., 13% Vol., 80% Sangiovese 20% Merlot.

- Risotto, preparato con Riso della premiata Ditta “Acquerello”, con quaglia confit alle erbe aromatiche. 
In abbinamento a “Marcampo 2015”, Rosso Toscana I.G.T., 14% Vol., 50% Sangiovese e 50% Merlot.

- Petto d’anatra al forno, cipolla di Tropea caramellata, salsa al miele e Pepe di Sichuan (una particolare bacca Cinese detta “pepe” e utilizzata come spezia, ma che in realtà non ha nessuna correlazione con il pepe). 
Accompagnato da “Giusto alle Balze 2015”, Rosso Toscana I.G.T., da Uve Selezionatissime, 15% Vol., 100% Merlot.

- Pere al Sangiovese, gelato alle nocciole, sorbetto al Vin Brulé, spugna al cacao. 
In abbinamento al dolce una vera e propria rarità, è stata aperta una preziosa e rara magnum (Campione da Botte) di “Vino d’Oro Etrusco”, un delizioso “vino cotto” fatto con uve scelte di Merlot.

Il Vino Cotto è un’antichissima bevanda, un tipico prodotto delle zone collinari delle Marche e dell’Abruzzo
Si ottiene principalmente mettendo il mosto in una grossa pentola di rame (caldaro o bollitore), posta su fiamma viva a legna, e lasciandolo per molte ore fino a ottenere una riduzione (un terzo). 
Seguono altri passaggi fino al magnifico risultato finale. 

Durante la serata le splendide Emma Balsimelli e Claudia Del Duca hanno dettagliatamente intrattenuto i presenti illustrando, la prima, tutto sulle prerogative dietetiche della carne e la seconda la storia della sua Azienda e i Vini portati per gli abbinamenti.

Il servizio di Sala, professionale e veloce, è stato eseguito dal bravo personale del Ristorante, sotto l’attenta e vigile guida di Cecilia Lami.

Tutte le portate preparate dal bravo Chef Roberto De Franco e dalla sua giovane Brigata di Cucina erano molto buone e ben presentate. 

Interessanti gli abbinamenti.

Al RistoranteVolvèr”, del Porto TuristicoMarina Cala de’ Medici” di Rosignano Solvay (LI), lo Chef Roberto De Franco e Cecilia Lami ci hanno accolto con tutta la loro grande esperienza, “condita” di premurose attenzioni, per una magnifica serata dedicata alla migliore “Cultura Enogastronomica”.






Giorgio Dracopulos e Claudia Del Duca

Una Vista della Sala

Giorgio Dracopulos e Emma Balsimelli

"Uovo 64"......

Tartare di Fassone......

Risotto......

Petto d'Anatra......

Pere al Sangiovese......

Foto di Gruppo

martedì 13 marzo 2018

AL RISTORANTE “FILIPPO MUD”, A PIETRASANTA (LU), PER DEGUSTARE LA CUCINA DEL BRAVISSIMO CHEF DIEGO POLI.




Un’Artista straordinario come Pablo Picasso (18811973) sosteneva che: “L’Arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”.

Nella meravigliosa Regione che porta il nome di Toscana c’è una Cittadina che ha fatto dell’Arte il suo “cuore pulsante”: Pietrasanta.

Pietrasanta, in Provincia di Lucca, non è soltanto un Comune Toscano antichissimo (con origini Etrusche), fondato nel 1255, dal Nobiluomo Milanese Messer Guiscardo Pietrasanta (Podestà della Repubblica di Lucca), e che ha avuto una lunghissima e intensa storia, ma è anche una bellissima e famosissima Città d’Arte
Infatti Pietrasanta da anni è un centro, d’importanza Internazionale, per la lavorazione del marmo e del bronzo
Solo prendendo in considerazione i nostri giorni, sono oltre 240 gli artisti che, da varie parti del Mondo, sono venuti a vivere e a lavorare qui.

L’accogliente Centro Storico, completamente pedonalizzato, è sempre ben curato, oltre a essere ricchissimo di splendide strutture storico/architettoniche, ospita regolarmente grandi esibizioni e mostre di famosi artisti. 
Non solo nell’accogliente Piazza del Duomo e nella Chiesa/Convento (con il bellissimo chiostro) di Sant’Agostino (Secolo XIV), ma anche nelle moltissime Gallerie d’Arte che arricchiscono le già affascinanti e vissute vie del centro.

Proprio in Centro a Pietrasanta c’è il Ristorante, e non solo, di cui oggi vi voglio parlare: si chiama “Filippo Mud”.
Il Locale è del mio carissimo amico Filippo Felice Di Bartola.

Filippo Felice Di Bartola è nato a Pietrasanta il 25 Maggio 1974
Fin da giovanissimo frequentava lo Stabilimento Balneare/Ristorante che sua Zia aveva nella splendida Località Turistica di Forte dei Marmi (LU). 
Un giorno prima di pranzo, quando Filippo aveva 14 anni, sua Zia Betta gli disse: “Rimani ad aiutarmi in Sala, ho pieno di gente”. 
Iniziò cosi la carriera di Filippo che pur diplomandosi al Liceo Classico di Massa e poi frequentando l’Università, alla Facoltà di Economia e Commercio di Pisa, ha continuato a lavorare nella Ristorazione.

Dopo un primo momento in cui avrebbe desiderato fare il Giornalista, Filippo, ormai preso a tempo pieno nel lavoro della Ristorazione, decise di dedicarsi definitivamente e soltanto a questa passione. La prima esperienza importante al bancone bar del “Forte America” di Forte dei Marmi, dove, dal 1995 e per 5 anni, ha perfezionato e affinato le sue già innate e lodevoli capacità. 
Un Locale cosi famoso gli ha permesso anche di conoscere molti personaggi importanti che poi, frequentandolo e apprezzandolo, lo avrebbero sempre seguito anche nelle sue successive esperienze enogastronomiche.

Dal 1999 al 2000 Filippo ha fatto un’altra esperienza di grande valore all’Enoteca Marcucci di Pietrasanta, nello stesso periodo prende anche il Diploma di Sommelier F.I.S.A.R..
Successivamente, nel 2001, ha lavorato come responsabile di Cantina in quel Tempio dell’enogastronomia mondiale che è l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, proprio nell’anno in cui la prestigiosa Guida Rossa Michelin ha dato al Locale la “Terza Stella”.

Da 2003 al 2007 un’altra fantastica esperienza, a Forte dei Marmi, all’EnotecaL’Olio e il Vino di Lorenzo” del grande Lorenzo Viani. Inizialmente come dipendente e poi come socio della straordinaria Chiara Viani figlia di Lorenzo.

Dopo tutto ciò Filippo ha deciso di mettersi in proprio e di aprire un’attività tutta sua.
Nel 2008 Filippo ha aperto a Pietrasanta in Via Stagio Stagi 22 il suo primo Locale, il RistoranteFilippo” (oggi denominato “La Brigata di Filippo”). 
Le parole d’ordine sono: materie prime eccellenti, cucina tradizionale ben presentata, dove è possibile il Km. 0, Vini selezionati e una strepitosa accoglienza (non solo nel Locale ma anche negli appartamenti e camere a disposizione). 
E’ subito un grande successo.

Con il passare degli anni Filippo ha sempre più affinato e perfezionato la sua già grande esperienza ed è giunto a un punto in cui voleva dare ancora di più alla sua numerosa e affezionata clientela. 
Ecco che, liberatosi un fondo in Via Padre Eugenio Barsanti 45 (ospitava precedentemente la Galleria d’ArteCardi”), il 4 Dicembre 2016 ha inaugurato il suo nuovo Locale: “Filippo Pietrasanta” (oggi “Filippo Mud”).

Il Ristorante Cocktail-barFilippo Mud” è molto accogliente, è il risultato di importanti lavori di ristrutturazione, durati alcuni mesi, che hanno dato “frutti eccezionali”. 
Già da fuori, con l’ingresso e due altre grandi aperture completamente vetrate, il Locale dà l’idea di “spazio aperto”, ricco di luce, il giorno, e visibilità la sera.

Appena entrati si gode della vista, praticamente, di tutto il fondo che è diviso soltanto dagli arredi. 
Un taglio estremamente moderno, “stile industrial chic”, elegante quanto basta per mettere gli ospiti a proprio agio. 
Ogni particolare è curato, dal salottino all’ingresso (dedicato anche al servizio Bar), al bancone del “Filippo Mud Bar”, alla disposizione dei tavoli ben distanziati, alla “mise en place”, al piccolo, ma caratteristico, spazio aperto interno.

Al “Filippo Mud Bar” due giovani, ma già bravissimi e super premiati bartenders, Thomas Cecere e Elisa Zurrini, servono ogni tipo di “beverages” di qualità, accompagnato da deliziosi stuzzichini.
Poi c’è la “ciliegina sulla torta”, la luminosa Cucina a vista con il grande bancone di servizio rivolto al pubblico.

Dal Primo Dicembre 2017 la Brigata di Cucina è guidata, con mano esperta, dal bravo Chef Diego Poli

Diego è nato a Pietrasanta (gioca in Casa), il 16 Novembre 1988, fin da piccolo, abitando in campagna, si è appassionato alla magia di ciò che la Terra produce e ai sinceri sapori di una cucina casalinga fatta con prodotti di grandissima qualità.
Il grande interesse, di Diego, per la gastronomia, non poteva che portarlo all’Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e della RistorazioneG. Minuto” di Marina di Massa (MS).

Ma già da giovanissimo (14 anni) Diego sente la necessità di entrare nel mondo della Ristorazione. La sua primissima esperienza in Cucina in una delle Trattorie storiche di Pietrasanta: “Sci”.
A 16 anni, nel 2004, durante i periodi estivi, Diego, è entrato nella Cucina di uno dei Ristoranti più interessanti della VersiliaLa Magnolia” del prestigioso e lussuoso “Hotel Byron” di Forte dei Marmi (LU). 
Nel 2007 al RistoranteLa Magnolia” arrivò lo Chef Andrea Mattei che nel giro di pochi anni (nel 2012) portò il Locale a grandi livelli conquistando la prestigiosa “Stella” della Guida Rossa Michelin.

In seguito Diego Poli si è appassionato alla difficile arte della pasticceria e per tale motivo per due anni si è specializzato presso la pregiata Pasticceria Puccinelli di Viareggio (LU). 
Poi, negli anni a seguire, Diego  ha continuato ad arricchire il suo curriculum con esperienze molto importanti: con lo ChefStellatoGiuseppe Mancino, al RistorantePiccolo Principe” di Viareggio, al RistoranteGeranium” (Tre Stelle Michelin) di Copenaghen in Danimarca e al RistoranteMugaritz” (Due Stelle Michelin) dello Chef Andoni Luis Aduriz, ubicato in Spagna, nel Comune Basco di Errenteria

Dal 2012 al 2014 Diego è stato il Responsabile della Pasticceria al RistoranteLa Magnolia” e successivamente ha seguito lo Chef Andrea Mattei al Ristorante Meo Modo” (Una Stella Michelin) del prestigiosissimo RelaisBorgo Santo Pietro” rimanendo con lui fino a che non è giunto al “Filippo Mud”.

Al “Filippo Mud” il Titolare Filippo Felice Di Bartola, in collaborazione con lo Chef Diego Poli, ha improntato il Locale con l’intelligente, interessante e divertente “filosofia” del “Ristorante senza Menu”. 
Vengono proposti agli ospiti alcuni ingredienti base e suggerimenti, confacenti alle rispettive preferenze e necessità, e usando tutto questo, con esperienza e fantasia, si preparano i piatti a sorpresa del servizio specifico.

Interessante e super curata anche la selezione dei Vini disponibili, oltre 300 Etichette tra Italiane ed Estere.

Ma veniamo alla degustazione fatta con base i 5 ingredienti del giorno (ScorfanoPuntarelleCipollaGeranio OdorosoPollastra). 
Le portate sono state abbinate con  specificità a Cocktail, Birra e Vini
In Tavola dell’ottimo pane di patate della Casa (fatto con lievito madre di 64 anni) e il burro del Mugello aromatizzato ai vari sapori (sale integrale, polvere di rosmarino, fave di cacao).

Aperitivo di Benvenuto al Bar”:

- Scatolina con 5 Finger Food (Semi di zucca al ginger, Crackers di segale e maionese alle noci, Spuma di asparagi, Polvere di porro, Perle di tapioca al vermouth) in abbinamento Champagne Jean Pierre Lalouelle Brut appositamente Etichettato per “Filippo”.

Al Tavolo” :

- “Amuse-bouche con i 5 Ingredienti del Giorno” – Brodo di mandorla affumicato, composta di limone, squame e pelle di scorfano essiccata, finta mandorla di tartare di scorfano – Puntarelle a crudo con colatura di alici e terra di malto – Zuppa Toscana di cipolle in cialda con pecorino – Cialda di patate e gel di geranio odoroso – Creste di pollo in cialda, terrina Toscana di fegatini di pollo e gelatina di mais. 
In più, sulla pigna, i grissini al pino. 
In abbinamento il già citato Champagne.

- “Passando dal Bar” - Sgombro in cevice (Preparato e Servito direttamente dal Barman), insieme a un altro piatto con barbarossa e olio affumicato al rosmarino, il tutto abbinato a un Cocktail a base di mezcal, lime spremuto, sciroppo di barbarossa e zenzero.

- Uovo strapazzato e geranio odoroso, senape in grani, spuma di albume, erbette spontanee e brodo di cozze pelose. 

- Risotto ai legumi e cereali con luppolo ed orzo tostato. 
Abbinamento piacevole e non scontato con una fresca Birra Artigianale Belga La Rulles Estivale.

- Agnolotti farciti con agnello, bacche di alloro e mandorla. 

- Agnello, scorzonera, acqua di caciocavallo e bacche di sambuco. 

- “Babette”: fragole e peperone, granita al basilico e gelato al pinolo.

- “Petit Four”: Alga di kiwi e polline – Palline di panforte e zenzero – Spugna di cioccolato bianco alla salvia e limone – Cioccolatino di pinolo e sale. 
In abbinamento ai dolci e stato servito un Cocktail a base di tequila, succo di lime, sciroppo di pinolo e sale, liquore mastika alla resina di lentisco.

Tutto estremamente buono e presentato coreograficamente sia nel servizio (molto spesso eseguito alla carrello) sia nelle portate. 
Molto interessanti tutti gli abbinamenti.

In Cucina, il bravissimo Chef Diego Poli è supportato da una capace ed efficiente Brigata composta, tra gli altri, dal Sous-chef Alessandro Del Re, dal Capo Partita Luigi Piscopo e dalla Pastry-chef Roberta Vizzarri

Il servizio di Sala è preciso, attento e professionalmente premuroso. 
Insieme a Filippo Felice Di Bartola e ai già citati bartenders, Thomas Cecere e Elisa Zurrini, ci sono il Sommelier Christian Bellè, Davide Bresciani, Maxim Burlacu e Alessia Segatori.

Al Ristorante Cocktail-BarFilippo Mud” del grande Filippo Felice Di Bartola, ho trovato, una splendida accoglienza, un’atmosfera estremamente deliziosa e un’ottima cucina.
Cosa posso dire di più...... “assolutamente un Locale da visitare”.



"Pietrasanta" 

Una Vista Esterna

Filippo Felice Di Bartola e Giorgio Dracopulos

Una Vista della Sala

Un'Altra Vista della Sala

Il Bancone del "Filippo Mud Bar"

 Scatolina con i 5 Finger Food

Amuse-bouche con i 5 Ingredienti del Giorno

L'Uovo Strapazzato......

Il Risotto......

Agnolotti......

L'Agnello......

Petit Four

Lo Chef con la Brigata di Cucina

La Brigata di Sala

Giorgio Dracopulos e lo Chef Diego Poli