Nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in Provincia di Gorizia, c’è una strada in collina che unisce San Floriano del Collio a Oslavia (Frazione del Comune di Gorizia). È una strada che percorre il costone del Colle di Oslavia, nel cuore del Collio, oltre ad essere panoramica e immersa nel verde, per gli amanti della viticoltura è anche un mito. Su questa strada si affacciano magnifici vigneti che, grazie alla particolare conformazione del terreno (argilloso denominato “ponca”) e al microclima favorevole, danno Vini eccelsi.
Su questa strada, precisamente in Località Tre Buchi, c’è una Azienda Agricola che si chiama Radikon, è proprietà dell’omonima Famiglia con a capo Stanislao Radikon, da tutti conosciuto col nome di “Stanko”. L’Azienda nasce subito dopo la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), quando un lungimirante agricoltore, Franz Mikulus, decise di riorganizzare i suoi terreni impiantandovi dei vigneti. La scelta cadde, in gran parte, sul vitigno autoctono per eccellenza sia in Friuli che in Slovenia, il più antico e tradizionale, a bacca bianca, la Ribolla Gialla. Nel 1948 la figlia di Franz Mikulus, Sofia, sposa Edoardo Radikon, un giovane agricoltore pieno di voglia di fare e molte idee. Con molto impegno e sacrificio, visto che i vigneti vengono coltivati, con tutte le difficoltà connesse, su di un terreno a forte pendenza, impianta vitigni di Tocai (oggi denominato Friulano), Pinot Grigio e Merlot. In quei lontani anni, tutto il Vino prodotto veniva venduto sfuso. Nel 1980, il figlio di Edoardo e Sofia, Stanislao Radikon, assume la conduzione dell’Azienda prendendo, tra l’altro, una decisione, quella di imbottigliare in proprio che darà una svolta decisiva alla loro produzione. Stanislao ha una visione innata, tutta naturale del suo lavoro, tra le altre cose sostiene che l’uva si vendemmia solo a fine ciclo di maturazione, non si anticipa mai per nessun motivo: “quando tutti hanno finito di vendemmiare noi si comincia”. Con questi presupposti,“Stanko”, attraverso gli anni perfeziona il suo metodo, passa ad una lavorazione che elimina i tini in acciaio, prediligendo l’uso di barrique. Dal 1995, poi, giunge a quello che ritiene la forma più adatta alla tipologia dei suoi Vini, l’uso dei grandi tini tronco conici e grandi botti. Contemporaneamente, rispettando al massimo sia il territorio che l’ambiente, viene abbandonato l’uso di ogni sostanza chimica, riducendo anche gli altri trattamenti più naturali allo stretto necessario, sia in Vigna che in Cantina. Dal 1999 smette definitivamente, durante la vinificazione, di aggiungere l’anidride solforosa, controverso prodotto chimico, antiossidante, conservante e antisettico, normalmente usato nell’industria alimentare e nella bevande. Per ottenere la longevità nei suoi Vini, Radikon punta tutto sulla naturalità e integrità. Nei Vini Bianchi, questo procedimento, si nota in quella leggera velatura, data anche dall’assenza di chiarificazioni e filtrazioni, che diventa essa stessa un conservante. Oggi l’Azienda Agricola Radikon è portata avanti con grandissimo impegno da tutta la Famiglia, Stanko, la moglie Suzana, il figlio Sasa, laureatosi in Viticoltura ed Enologia, e le due figlie. Fanno parte della proprietà circa 12 ettari di vigneti, la densità delle viti per ettaro è piuttosto elevata, ciò permette di produrre meno uva, 4/5 grappoli per pianta, ma di maggiore qualità. I Vini prodotti, anche nelle particolari e personalizzate bottiglie da mezzo litro e un litro, nelle diverse annate sono: - “Ribolla Gialla” (Rebula in Sloveno) Vino Bianco Venezia Giulia I.G.T., 100% Ribolla Gialla; - “Oslavje” Vino Bianco Venezia Giulia I.G.T., 30% di Pinot Grigio, 30% Sauvignon e 40% Chardonnay. Di questi due Vini vengono prodotte anche le Riserve. - “Jakot” Vino Bianco Venezia Giulia I.G.T., 100% Tocai Friulano, - “Merlot” Vino Rosso Venezia Giulia I.G.T., 100% Merlot; - “Merlot Radikon” Vino Rosso Collio Goriziano D.O.C., 100% Merlot; - “Pinot Grigio” Vino Bianco Venezia Giulia I.G.T., 100% Pinot Grigio, ramato; - “Slatnik” Vino Bianco Venezia Giulia I.G.T., 80% Chardonnay e 20% Tocai Friulano. Da poco più di un mese circa è stata presentata ufficialmente anche la nuova e super particolare selezione “Oslavje Fuori dal Tempo … Duemila” che si propone di dare vita ad un magnifico vino bianco che possa dare, attraverso molti anni, garanzie di grandi, durature e straordinarie sensazioni. Alcuni Vini di Radikon maturano dai 5 ai 10 anni in Cantina prima di essere messi in vetro. Questo fatto, non certo comune, comporta un grande sacrificio per il produttore, egli deve aspettare moltissimo prima di poter vedere riconosciuto il valore del suo lavoro anche dal punto di vista economico. Molti sacrifici e rinunce sono all’ordine del giorno per poter andare avanti fino ad offrire al consumatore un prodotto sincero, naturale e totalmente genuino. La produzione è di circa 30.000 bottiglie l’anno divise tra le diverse tipologie. La Famiglia Radikon rappresenta perfettamente l’immagine della viticoltura più sincera e questa pregevolissima qualità si sente perfettamente nella qualità dei loro Vini che, degustati, offrono infinite sensazioni di grande livello. I Vini Bianchi danno il meglio se vengono serviti ad una temperatura fresca e non di frigo. Stanko Radikon è un uomo buono e altruista, questa sue peculiarità si riscontrano anche nel modo in cui tiene e coltiva la sua terra nel rispetto più assoluto della natura e nella premura con cui, da più di 40 anni, fa il suoi straordinari Vini. Azienda Agricola Radikon Località Tre Buchi, 4 Oslavia (Gorizia) Tel. 0481 32804 http://www.radikon.it/ Stanislao "Stanko" Radikon e Giorgio Dracopulos Azienda Agricola Radikon Azienda Agricola Radikon le Vigne Azienda Agricola Radikon i Tini |
Azienda Agricola Radikon la Cantina |
lunedì 30 aprile 2012
AZIENDA AGRICOLA RADIKON DI STANISLAO RADIKON : VINI SINCERI E NATURALI FATTI STRAORDINARIAMENTE BENE.
martedì 24 aprile 2012
ELENA ARZAK : MIGLIOR CHEF DONNA DEL MONDO 2012 .
L'Alta Cucina Innovativa Spagnola in poco più di trenta anni ha raggiunto, con un incredibile sviluppo, i vertici della Gastronomia Mondiale. La Cucina Tradizionale Iberica ha lasciato il passo, dal 1976, alla “Nueva Cocina Vasca”. Tutto ciò grazie a due Grandi Chef, Juan Mari Arzak e Pedro Subijana, che, guarda caso, nascono nella città di San Sebastian, nei Paesi Baschi (Comunità Autonoma della Spagna nord orientale confinante con la Francia). Con intelligenza, sensibilità, fantasia e bravura sono riusciti a portare e adattare, alla cultura e ai gusti degli Spagnoli, la “Nouvelle Cuisine” Francese che, in quegli anni, era cresciuta al di la dei Pirenei e si stava diffondendo in tutta Europa. Da allora un numero veramente imponente di bravissimi Chef ha portato la Cultura Gastronomica Spagnola sempre più in alto. Considerate solo il fatto che la Guida Michelin Spagnola, Edizione 2012, assegna alla Spagna ben 5 Ristoranti con “Tre Stelle”, 17 con “Due” e 119 con “Una”.
Ai vertici, uno dei “Tre Stelle” (la terza l’ha ottenuta nel 1989), è proprio il Ristorante del Maestro Juan Mari Arzak e di sua moglie Maite Espina. Dal 1979 appartiene anche alla prestigiosa catena dei “Relais & Chateaux” Il Ristorante “Arzak” si trova a Donastia-San Sebastian (denominazione ufficiale in Basco e Spagnolo) Capoluogo della Provincia di Guipuzcoa, nei Paesi Baschi. La Città è bagnata dal Mar Cantabrico e sorge alla Foce del Fiume Urumea, dista circa 20 Km. dal confine con la Francia. Ricca di molte bellezze naturali e non, è una popolare Località Turistica con un suggestivo lungomare e belle, accoglienti spiagge. Nel 1897, i nonni di Juan Mari, José Maria Arzak Etxabe e Escolastica Lete, edificarono una Taverna sull’Altura di Miracruz, per rifocillare i viandanti che percorrevano una delle principali vie di transito, da un lato per la Francia e dall’altro per il piccolo Porto della Cittadina. L’edificio, allora ubicato in aperta campagna, oggi si trova in una delle zone verdi e residenziali periferiche. I premi e i riconoscimenti, arrivati da ogni parte, attribuiti a questo Ristorante e al suo Chef/Patron Juan Mari Arzak sono innumerevoli, credo basti dire che è solidamente attestato, da anni, tra i primi 10 Locali al Mondo. Juan Mari ha avuto due figlie, ma una sola, Elena, ha scelto di seguire a pieno titolo le orme del padre. Elena Arzak Espina è nata a San Sebastian il 4 Luglio del 1969, è cresciuta nella cucina di Famiglia dove ha visto all’opera grandi artisti dei fornelli, all’età di 19 anni frequenta per 4 anni l’alta Scuola Alberghiera di Lucerna in Svizzera. Uscita da un Istituto così importante il suo percorso formativo prosegue in Inghilterra, Francia, Italia e Spagna con gli insegnamenti pratici di alcuni tra i più grandi Chef del Mondo. Rientrata a casa, per aiutare il padre, ha continuato a crescere professionalmente in modo esponenziale. Oggi Elena è una Chef magnifica e straordinaria che dirige con mano ferma la numerosissima Brigata di Cucina del suo Ristorante. La “World’s 50 Best Restaurants Academy”, influente Associazione Inglese, formata da oltre 800 importanti personaggi della ristorazione mondiale e sponsorizzata dalle principali Aziende produttrici e associative del settore, ha premiato Elena Arzak con il prestigioso “Veuve Clicquot World’s Best Female Chef 2012” (Migliore Chef Donna del Mondo). Il Premio è ispirato alla mitica figura di Madame Clicquot, un personaggio che ha fatto storia in Francia, più di 200 anni fa, una delle prime donne imprenditrici nel mondo, si è dedicata alla produzione e commercializzazione dello Champagne, tra l’altro fu sua l’idea di mettere in bottiglia il primo “millesimato”. Elena Arzak Espina è molto gentile e disponibile con tutti, il suo dolce sorriso ispira immediata simpatia, la sua bravura, indiscutibile, deriva da un connubio fatto di sensibilità (è del Segno del Cancro), intelligente fantasia, straordinaria tecnica, perfetta conoscenza dei prodotti lavorati e una immensa passione per il suo lavoro. Brava Elena, un premio quello di Migliore Chef Donna del Mondo 2012 super meritato. Ristorante Arzak Relais & Chateaux Avenida del Alcalde José Elosegui, 273 (Alto de Miracruz 21) 20015 Donastia-San Sebastian (Spagna) Tel. 943 278 465 http://www.arzak.es/ Elena Arzak con il padre Juan Mari Arzak |
Elena Arzak Miglior Chef Donna del Mondo 2012 |
mercoledì 18 aprile 2012
A LUCIANO ZAZZERI, CHEF STELLATO DEL RISTORANTE LA PINETA, IL PREMIO BIBBONA 2012.
Un piccolo Comune, poco più di 3.000 abitanti, della Provincia di Livorno, porta il nome di Bibbona e si adagia nella bella e mossa campagna della Val di Cecina. Esso si compone dal Borgo storico vero e proprio, e da due frazioni, La California, in pianura, e Marina di Bibbona, uno dei centri estivi turistici più conosciuti della Costa degli Etruschi.
I primi insediamenti in questa zona hanno sicuramente origini Etrusche, ma dell’antico Paese di Bibbona, le prime notizie risalgono al 1109 quando era denominata “Biboni”. Il centro è arroccato ad 80 metri s.l.m., e la sua configurazione urbanistica fatta di muri a pietra e stretti vicoli lastricati lo rendono particolarmente accogliente e attraente. Il Borgo, circondato dal bel paesaggio agricolo boschivo, è ricco di angoli caratteristici e scorci carichi di storia che hanno il profumo, la poesia e il fascino dell’antico. Tutti gli anni a Bibbona, nell’ambito della Rassegna “Primavera & Musica”, il Giorno di Pasqua, viene consegnato il Premio Bibbona, istituito dal Comune per dare un riconoscimento ad un insigne cittadino che si sia particolarmente distinto nel dare lustro al Territorio Bibbonese. Il Premio Bibbona 2012, Quinta Edizione, è stato assegnato al grande Chef Luciano Zazzeri, Patron del super premiato Ristorante “La Pineta” di Marina di Bibbona. Molte volte si cita la frase tratta dai Vangeli “nemo propheta acceptus est in patria sua” (nessun profeta è gradito nella sua patria) in questo caso non è valida, Luciano Zazzeri nasce proprio a Marina di Bibbona il 17 Gennaio 1956. Fin qui la sua vita è stata dedicata, quasi nella totalità, 48 anni, alla Cucina e al Ristorante più prestigioso di tutta la Provincia di Livorno, La Pineta in riva al mare, soprannominata “La Baracca”. Il Locale è stato insignito di numerosissimi premi e riconoscimenti, tra i quali spicca, dal Novembre 2005 (edizione 2006 della Guida) la prestigiosa “Stella Michelin”. Una attività gestita in Famiglia, nata con i suoi genitori, Alessandro e Anna, e oggi portata avanti da Luciano insieme ai suoi figli, Andrea e Daniele. Luciano Zazzeri è molto conosciuto sia in Italia che all’Estero, molto spesso è invitato a partecipare a manifestazioni dove propaganda la buona e sana cucina fatta con gli ottimi prodotti del suo territorio. E’ diventato così “ambasciatore” della sua terra. Recentemente è uscito anche un bellissimo Libro dedicato a lui, scritto dalla brava Patrizia Turini, con le suggestive foto di Bruno Bruchi, “ La Baracca dello Zazzeri”. Un libro che ha avuto un grande successo (esaurito è stato ristampato più volte) in cui, oltre alla storia di Famiglia e del Locale, si trovano interventi di importanti e autorevoli personaggi del mondo del Vino che hanno partecipato in un omaggio corale al Grande Chef (potete trovare la biografia di Luciano e tutto sul Libro nell’Archivio di questo Blog). Domenica 8 Aprile 2012 (Santa Pasqua), alle ore 18.00, presso la Sala Polivalente “La Palestra” di Bibbona, gremita di pubblico, si è svolta la consegna del Premio Bibbona 2012. Dopo l’introduzione e presentazione del conduttore della Manifestazione il Maestro Clarinettista e Professore Maurizio Morganti, è stato invitato sul palco Luciano Zazzeri che ha raccontato la sua storia e il suo percorso che lo lega a doppio filo a Bibbona ed a tutti i suoi concittadini. Mentre sullo sfondo venivano proiettate le bellissime e suggestive foto di Bruno Bruchi tratte dal Libro che lo riguarda. Successivamente c’è stato l’interessante e coinvolgente intervento di Patrizia Turini, che dopo aver raccontato nei dettagli il suo primo incontro con Luciano ha descritto gli eventi che hanno portato alla nascita del Libro. Poi insieme a Luciano Zazzeri si è intrattenuta su alcune affascinanti storie che sono parte integrante dei Capitoli pubblicati. È seguito il mio intervento dove ho sottolineato il fattore umano del grande Luciano, il suo grande cuore, la sua estrema sensibilità per tutto ciò che lo circonda, sia nei rapporti umani che in quelli con la natura. Questa positiva predisposizione dell’animo, unita ad una perfetta conoscenza della materia, oltre alla straordinaria bravura, come in ogni grande artista, lo porta a creare delle preparazioni gastronomiche sublimi. Durante la mia partecipazione è stata proiettata un’esclusiva video intervista da me fatta a Luciano Zazzeri in occasione dell’uscita del Libro. Il Sindaco di Bibbona, signora Fiorella Marini, dopo aver ringraziato un commosso Luciano Zazzeri per la pubblicità positiva e l’incremento dato al turismo enogastromico di livello sul Territorio Comunale, si è congratulata con Lui consegnando l’ambito Premio. La motivazione dell’onoreficenza: “Ad un Cittadino Bibbonese distintosi nell’Arte Culinaria”. Al fianco del Sindaco, durante la premiazione, il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Stefano Marmugi, Amelia Montorsi Presidente del Gemellaggio con il Comune Francese di Martillac (Arrondissement Bordeaux), il Maestro Maurizio Morganti e Argentis Del Viva, rispettivamente il Direttore e il Presidente del LAMB (Laboratorio Artistico Musicale Bibbona) . Dopo i ringraziamenti gli applausi e le foto di rito la bella Manifestazione si è conclusa con alcuni famosi brani perfettamente interpretati dal Gruppo Strumentale e dei docenti del Laboratorio Artistico Musicale di Bibbona diretto dal giovane Maestro Livornese Giovanni Sbolci. Ps. Per poter vedere la mia video intervista a Luciano Zazzeri trasmessa durante la premiazione cliccate sul link indicato sotto: http://vimeo.com/12837351 Premio Bibbona 2012 La Sala Luciano Zazzeri e Maurizio Morganti Patrizia Turini, Luciano Zazzeri, Maurizio Morganti Giorgio Dracopulos e Luciano Zazzeri Il Sindaco Marini consegna il Premio a Luciano Zazzeri |
Morganti, Marini, Zazzeri, Montorsi, Marmugi, Del Viva |
Il Maestro Giovanni Sbolci e il Gruppo Strumentale del L.A.M.B. |
Luciano Zazzeri con i figli Daniele e Andrea |
venerdì 13 aprile 2012
EL CLUB ALLARD DI MADRID : LE FANTASTICHE PREPARAZIONI DI DIEGO GUERRERO UNO DEI MIGLIORI CHEF DEL MONDO.
La Capitale della Spagna, Madrid, è una città magnifica e accogliente, tra l’infinità di belle opere di cui è ricca spiccano le sue moltissime e grandi Piazze. Tra le più famose, affascinanti e caratteristiche troviamo: Plaza Mayor, Puerta del Sol (centro della Spagna da cui si calcolano tutte le distanze), Plaza de Cibeles, Plaze de Oriente, Plaza de Colon, Plaza de Toro de Las Ventas, Plaza de La Independencia, Plaza de La Villa (la più antica). A queste va aggiunta sicuramente Plaza de Espana, una grande Piazza vicina al Palazzo Reale e al Tempio Egizio di Amòn Debod e Isis (2200 anni di storia Egiziana trasportati a Madrid), con al centro i fioriti e verdi giardini che accolgono le fontane, le vasca, la grande statua in pietra di uno degli esponenti più famosi della letteratura classica mondiale, Miguel de Cervantes (1547-1616), e quelle in bronzo dei due suoi personaggi più famosi, Don Chisciotte e Sancho Panza con le loro inconfondibili cavalcature. La Piazza è circondata da una varietà “contrastante”, per aspetto ed età, di edifici di varie altezze che raccontano la Storia della Città e della Spagna. Si passa dalla Torre di Madrid (alta 142 metri, edificata nel 1957), all’Edificio Espana (117 metri del 1953), alla ex sede della Compania Asturiana de Minas complesso architettonico risalente alla fine del 1800, dove oggi sono ubicati gli uffici del Settore Cultura del Comune di Madrid.
In Plaza de Espana sbuca da un lato la Gran Via, strada simbolo della Città che nel 2010 ha festeggiato i suoi 100 anni di vita, che prosegue poi in Calle de la Princesa, mentre, dalla parte opposta, è delimitata da Calle de Ferraz. Proprio all’angolo tra Plaza de Espana e Calle de Ferraz sorge un Palazzo dalla grande cupola e dal tetto in ardesia, denominato Casa Gallardo, dal 1997 è stato catalogato come Bene d’Interesse Culturale. Edificato nel 1908 dall’Architetto Italiano N. Daverio e successivamente, tra il 1911 e il 1914, ristrutturato e ampliato su progetto dell’Architetto Federico de Arias Rey e sotto la direzione dei lavori dell’Architetto Luis Vidal Tuason è un magnifico esempio di stile Art Nouveau, definito in Spagnolo Modernismo . Proprio in questo Palazzo al piano rialzato c’è un Ristorante che si chiama “El Club Allard”. El Club Allard nasce nel 1998 come un esclusivo Club privato e nel 2002 arriva, nella cucina del Club, un giovane Chef di 25 anni originario della Provincia Basca di Alava, Diego Guerrero. Diego ha cominciato la sua carriera dopo essersi diplomato con lode alla Scuola di Zabalburu di Bilbao, è già molto bravo, ha lavorato con grandi e famosi Chef, come Martin Berasategui e Manolo de la Osa, e in Locali prestigiosi di alta Cucina Basca come il Goizeco Kabi’Ar di Madrid e il El Refor, nella verde campagna di Amurrio (Alava). L’arrivo al Club sarà la svolta della sua vita e, da subito, incomincia a vincere premi e ad accumulare riconoscimenti. Nel 2007 El Club Allard smette di essere un luogo riservato e si apre al pubblico, diventando un punto di riferimento non solo gastronomico ma anche culturale, ospitando, tra l’altro, importanti mostre e presentazioni letterarie. In pochi anni, per Diego, è un trionfo, molti i premi e le segnalazioni super positive sulle principali Guide Gastronomiche. Nel 2007 arriva la “Prima Stella” della Guida Michelin Spagnola e nel Novembre 2011, con l’Edizione 2012, arriva anche la “Seconda Stella Michelin”. El Club Allard è un bel Locale molto “caldo” e accogliente, con un arredamento classico, elegante ma non troppo impegnativo. Dalla grande porta di legno, ferro e vetro si accede al ricevimento e al guardaroba, poi percorrendo un lungo corridoio troviamo la grande sala sulla destra, la saletta sulla sinistra, infine le due salette separabili in fondo. Grandi finestre incorniciate da tende danno luce ai locali. Molto legno chiaro, specchi, vetrinette con Vini e liquori, i corpi illuminanti dalle diverse forme diffondono ombre e colori rilassanti. Ben spaziati i tavoli, intorno poltroncine e seggioline imbottite, il tutto per accogliere circa una cinquantina di ospiti. Piacevole e signorile la “mise en place”, anche se all’inizio sembra spoglia, ma ….. c’è un motivo. La Carta dei Vini è molto importante, 35 pagine dove troverete una vasta e importante selezione di Champagne, Vini Bianchi e Rossi dalla Spagna, Francia, Italia, Australia, Cile e Argentina, per chiudere con i Vini Dolci da molti paesi del Mondo. C’è una Carta anche per i Te, gli Infusi e i Caffè. Il Menu, per offrire una materia di primissima qualità, il meglio del giorno, segue tre percorsi consigliati, molto ricchi e dal rapporto qualità prezzo super interessanti. Comunque c’è molta elasticità e disponibilità. Lasciatevi consigliare dal bravo e gentile Diego Guerrero che viene personalmente ad aiutarvi nella scelta. Il carrello del pane della Casa è molto ricco, ampia la scelta tra i vari gusti. L’Aperitivo, un ottimo Champagne Pascal Doquet, Récoltant-Manipulant, Blanc De Blancs, Brut, 12,5% Vol., prodotto con Uve Chardonnay delle annate 2006, 2005, 2004 e 2002, dall’Azienda Pascal e Laure Doquet ubicata nel Comune Francese di Vertus sulla punta meridionale della Cote des Blancs, nella Regione dello Champagne-Ardenne. Con l’Aperitivo è stata servita una vaschetta di “Crema di Merkén” (condimento aromatico Cileno fatto con vari elementi). La tavola spoglia, ricordate, è senza posate, per mangiare la crema servita dovete usare il bigliettino da visita davanti a voi, con su scritto “Bienvenidos a la Revolucion Silenciosa ….”. Il bigliettino in realtà è un’ostia rettangolare stampata con sostanze alimentari: semplicemente fantastico. Sono stati serviti, accompagnati da un buonissimo Vino Tinto Spagnolo, “Castillo Ygay” Gran Reserva Especial Cosecha 2000, Rioja D.O.C., 87% Tempranillo e 13% Mazuelo, della Bodegas Marqués De Murrieta, fondata nel 1852, Ygay, La Rioja: - Trufa de caza con Foie y setas (Tartufo nero con terrina di foie gras e funghi); - Mini Babybell de Camembert Truffeé (Preparazione vincitrice del V Concorso Nazionale Spagnolo di Tapas 2009 Città di Valladolid); - Migas con sardina (Pane fritto con spezie e sardina ripiena di Paté di sardine); - Sukiyaky (Rivisitazione: brodo di alghe, vitello e rosso di uovo); - Empanadilla de vieira y ajo negro (Polpetta di capasanta con crema di aglio nero); - Raviolis de Alubias de Tolosa en infusion de berza (Ravioli di Fagioli di Tolosa con brodo di cavolo e scarola); - Huevos con pan y panceta sobre crema ligera de patata (Uovo con pane e pancetta con crema leggera di patate. Premio pil-pil di Gastronomia 2001); - Rejo funghiformis con alioli de Wasabi (Calamaretto con funghi spugnosi e salsa Wasabi); - Raya con Meunier demantequilla negra y Shiitake (Razza con spuma di Meunier, burro nero e fungo Shiitake); - Pichon de Araiz asado al momento con arroz de trufa (Piccione di Araiz arrosto con risotto al tartufo). I successivi dolci sono stati accompagnati da un Vino dolce naturale Spagnolo, una vendemmia tardiva, “Nus de Mas d’en Gil 2008”, Priorat Denominacio D’Origen Qualificada, 16% vol., del Viticultors Mas d’en Gil, Bellmunt del Priorat: - Maceta de Sacher con jengibre (Flan di jengibre Giapponese con biscotto sbriciolato di torta Sacher); - La pecera (Mini acquario dolce nel bicchiere); - Huevo “Poche” (La perfezione, un “vero uovo lesso”: l’esterno fatto con cioccolato al latte aromatizzato al caramello, il bianco una gelatina al cocco tipo panna cotta e il rosso una crema di mango. Il tutto appoggiato su “paglia” riprodotta con triturato di Salsifis fritto); - Croquetas … de chocolate (Crocchette assortite di cioccolato). Il servizio è stato estremamente corretto, molto professionale e gentile, il personale di Sala era guidato dal Maitre Benito Duran e dal Sommelier Javier Barroso. Una Cucina magnifica, intelligente, esperta, attenta, con delle presentazioni bellissime e coreografiche, dai sapori unici, fatta di un mix perfetto di precisa tecnica, genialità e passione, dove si sente che lo Chef ha un cuore aperto ad una visione positiva. Diego Guerrero, uno dei migliori Chef del Mondo, ha una sensibilità quasi mistica della Cucina e nessuna descrizione può identificarla meglio se non le sue stesse parole: “Per me, la Cucina è qualcosa di vivo, che respira, che parla e noi che ci dedichiamo a Lei, dobbiamo imparare ad ascoltarla. Desidero fortemente essere capace di trasmettere e di condividere con tutti le emozioni che questa professione ci da. Per me è un modo di vivere, un vero e proprio stile di Vita.” Ristorante El Club Allard Calle de Ferraz, 2 Madrid (Spagna) Tel. 915 590 939 http://www.elcluballard.com/ El Club Allard, Giorgio Dracopulos e Diego Guerrero. Plaza de Espana Madrid.
Mini Babybell.
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La Pecera. |
Huevo "Poche". |
Croquetas de Chocolate |
venerdì 6 aprile 2012
BRUNELLO DI MONTALCINO CASE BASSE RISERVA SOLDERA 2005 : LA FANTASTICA ESSENZA DELL’ELEGANZA.
Andare a trovare Gianfranco Soldera a Montalcino (SI) è sempre un evento particolare ed entusiasmante. Ciò è dovuto a molti fattori: all’amicizia che ci lega, al ritrovarsi in quel “piccolo paradiso terrestre” biologico (soprattutto biodinamico), dal microclima ideale che è l’Azienda Case Basse, all’ immergersi nel magnifico giardino ideato e tenuto splendidamente dalla moglie di Gianfranco, la signora Graziella, alla dotta conversazione con un Viticoltore che ha fatto scuola, all’assaggiare dei Vini straordinari e unici al mondo, a passeggiare tra magnifiche e curate Vigne di 40 anni, a passare molto tempo nella Cantina dove “si respira meglio al mondo”.
Sono andato da Gianfranco Soldera per il suo “ultimo nato” il Brunello Riserva Soldera 2005.
Nel 2005 il clima inizialmente non è stato dei migliori, sembrava un anno difficile, in primavera un leggero miglioramento, poi la stagione si è stabilizzata. Con questa situazione l’intervento di Gianfranco sulle Vigne è stato quello di potare corto, poca uva selezionata e aspettare la perfetta maturazione. La vendemmia è andata bene e il frutto di tante attenzioni è stato messo nelle grandi Botti di Rovere di Slavonia dove è rimasto per ben 64 mesi.
Il Vino matura nella nuova Cantina di Case Basse, edificata nel 2001, costruita con tantissimo amore, intelligenza e semplice naturalità. Non è solo una Cantina, ma è una cosa viva che respira, non vi si prova alcun disagio anche standovi ore, 23 metri di scavo, per ottenere 9 metri di palificata di piloni di acciaio su cui poggia il pavimento in porfido a 14 metri sotto terra. Le maestose pareti sono fatte da un’enorme quantità di pietre tenute insieme da rete metallica.
Del prezioso Brunello Riserva Soldera 2005 sono state fatte solo 11.500 Bottiglie da 0,75 litri, 500 Magnum (1,5 litri) e qualche altro formato più grande, ma questi ultimi solo a scopo di beneficenza.
La distribuzione è iniziata alla fine del mese di Ottobre 2011, 50% circa per il mercato Italiano il resto per quello estero.
In Italia la Heres S.P.A. di Terranuova Bracciolini (AR), importante e conosciuta Società di Servizi alle Aziende del Vino di alta qualità, ha avuto 5.000 Bottiglie da distribuire nei punti vendita più ricercati e qualificati tra Enoteche e Ristoranti.
Una piccola quantità è stata trattenuta da Soldera per poter accontentare, sempre con quantitativi limitati, i clienti privati, gli appassionati e i collezionisti.
Le bottiglie rimanenti sono state destinate agli Stati Uniti d’America e a molti altri Paesi del Mondo, il tutto sotto l’attenta conduzione della brava figlia di Gianfranco Soldera, Monica, che si occupa dei rapporti con i Clienti e Distributori esteri.
Per ogni annata di produzione del suo magnifico Vino Gianfranco Soldera conserva un quantitativo di circa 200 bottiglie, che man mano si assottiglia a seguito di occasioni super specialissime in cui vengono stappate.
A Case Basse delle annate 1979 e 1991 non ci sono più bottiglie, chi invece ne fosse un’eventuale fortunato possessore consideri questo fatto prima di stapparle.
Il Brunello di Gianfranco Soldera è sempre un Vino che attraverso i decenni riesce a regalare sensazioni magnifiche e straordinarie, questa Riserva 2005 ha il grande vantaggio di essere pronta da subito. Un Vino dal bel colore rosso cupo, al naso complessi “senteurs de fleurs” e aromi speziati, in bocca la fantastica essenza dell’eleganza, grande finezza, scorrevolezza vellutata e profondità, molto lungo con un retrogusto ricco e fascinoso che avvolge.
Il Brunello di Montalcino D.O.C.G. Riserva Soldera 2005, Vol. 13,5%, dell’Azienda Agricola Case Basse di Gianfranco Soldera, Montalcino (SI), è un raro e prezioso Vino come tutte le bottiglie di questo grande Viticoltore.
Sono andato da Gianfranco Soldera per il suo “ultimo nato” il Brunello Riserva Soldera 2005.
Nel 2005 il clima inizialmente non è stato dei migliori, sembrava un anno difficile, in primavera un leggero miglioramento, poi la stagione si è stabilizzata. Con questa situazione l’intervento di Gianfranco sulle Vigne è stato quello di potare corto, poca uva selezionata e aspettare la perfetta maturazione. La vendemmia è andata bene e il frutto di tante attenzioni è stato messo nelle grandi Botti di Rovere di Slavonia dove è rimasto per ben 64 mesi.
Il Vino matura nella nuova Cantina di Case Basse, edificata nel 2001, costruita con tantissimo amore, intelligenza e semplice naturalità. Non è solo una Cantina, ma è una cosa viva che respira, non vi si prova alcun disagio anche standovi ore, 23 metri di scavo, per ottenere 9 metri di palificata di piloni di acciaio su cui poggia il pavimento in porfido a 14 metri sotto terra. Le maestose pareti sono fatte da un’enorme quantità di pietre tenute insieme da rete metallica.
Del prezioso Brunello Riserva Soldera 2005 sono state fatte solo 11.500 Bottiglie da 0,75 litri, 500 Magnum (1,5 litri) e qualche altro formato più grande, ma questi ultimi solo a scopo di beneficenza.
La distribuzione è iniziata alla fine del mese di Ottobre 2011, 50% circa per il mercato Italiano il resto per quello estero.
In Italia la Heres S.P.A. di Terranuova Bracciolini (AR), importante e conosciuta Società di Servizi alle Aziende del Vino di alta qualità, ha avuto 5.000 Bottiglie da distribuire nei punti vendita più ricercati e qualificati tra Enoteche e Ristoranti.
Una piccola quantità è stata trattenuta da Soldera per poter accontentare, sempre con quantitativi limitati, i clienti privati, gli appassionati e i collezionisti.
Le bottiglie rimanenti sono state destinate agli Stati Uniti d’America e a molti altri Paesi del Mondo, il tutto sotto l’attenta conduzione della brava figlia di Gianfranco Soldera, Monica, che si occupa dei rapporti con i Clienti e Distributori esteri.
Per ogni annata di produzione del suo magnifico Vino Gianfranco Soldera conserva un quantitativo di circa 200 bottiglie, che man mano si assottiglia a seguito di occasioni super specialissime in cui vengono stappate.
A Case Basse delle annate 1979 e 1991 non ci sono più bottiglie, chi invece ne fosse un’eventuale fortunato possessore consideri questo fatto prima di stapparle.
Il Brunello di Gianfranco Soldera è sempre un Vino che attraverso i decenni riesce a regalare sensazioni magnifiche e straordinarie, questa Riserva 2005 ha il grande vantaggio di essere pronta da subito. Un Vino dal bel colore rosso cupo, al naso complessi “senteurs de fleurs” e aromi speziati, in bocca la fantastica essenza dell’eleganza, grande finezza, scorrevolezza vellutata e profondità, molto lungo con un retrogusto ricco e fascinoso che avvolge.
Il Brunello di Montalcino D.O.C.G. Riserva Soldera 2005, Vol. 13,5%, dell’Azienda Agricola Case Basse di Gianfranco Soldera, Montalcino (SI), è un raro e prezioso Vino come tutte le bottiglie di questo grande Viticoltore.
Azienda Agricola Case Basse
Località Case Basse, Montalcino (Siena)
Te. e Fax. 0577 848567
www.soldera.it Località Case Basse, Montalcino (Siena)
Te. e Fax. 0577 848567