Sono andato al Ristorante Romano di Viareggio (LU), entrando ho provato una certa emozione, infatti, questo non è semplicemente un "grande" e "famoso" Ristorante, decantato e osannato da tutti, è soprattutto un "tempio", dove il buongusto alloggia da moltissimi anni, rappresenta con la sua storia una delle pagine più belle e importanti della ristorazione viareggina, nello stesso tempo è vanto di tutta la "Cucina Tradizionale Italiana". Artefice di tutto ciò è Romano Franceschini il suo Patron.
Romano nasce nel 1943, a Montecarlo in Provincia di Lucca, storico paesino prevalentemente agricolo, posto sul crinale della dorsale che separa la Valdinievole dalla piana di Lucca, proprio da una famiglia di agricoltori, mamma Dina e babbo Rolando, che curano con amore e tanto sacrificio il loro bel podere. Romano cresce su una terra dove non mancano le "cose" buone, risultato di una attenta produzione familiare, latte, carne, verdure e frutta, il pane, gli insaccati, l'olio e il vino, funghi e castagne, grazie al suo babbo anche cacciagione e pesce da un torrente vicino; siamo nel primo dopoguerra, la vita non è facile, ma i suoi premurosi genitori non fanno mancare nulla a lui e a sua sorella Lidia, classe 1940. Questa infanzia, vissuta così a stretto contatto con la natura, sarà per Romano un ricordo indelebile, che lo seguirà sempre nelle scelte della sua vita.
Compiuti i diciassette anni, non mancandogli la voglia di lavorare, arriva a Viareggio, dove farà una lunga gavetta di sei anni, lavorando in pizzerie e ristoranti di quel periodo: da Lido in Piazza Grande, in un bar/ristorante in Via Regia e all'Hotel/Ristorante Bonelli. In quest'ultimo Locale Romano segue la sala, mentre in cucina lavora Gusmano (futuro titolare dell'omonimo e conosciutissimo Ristorante). In tutti i posti, dove ha prestato la sua opera, si è impegnato a fondo, cercando di imparare a gestire, nel migliore dei modi, un Ristorante, il suo scopo principale era quello di arrivare ad aprire un Locale tutto suo. Siamo nel 1965, Romano non ha ancora compiuto 22 anni, proprio dove lavora, conosce la giovanissima Franca (classe 1950), sorella di Anna, da poco moglie di Gusmano, è amore a prima vista, dopo un breve periodo si fidanzano ufficialmente. Franca e la sorella hanno nel sangue la passione per la cucina, sono cresciute alla scuola della loro mamma, Giustina, in una famiglia numerosa; è la più piccola di nove figli, la famiglia è di Viareggio, cultura tradizionale contadina ma adeguatasi anche alla pesca in mare.
Eccoci arrivati al momento di svolta nella vita del giovane Franceschini, è il 1966, per l'esattezza il 15 di Aprile, in Via Mazzini a Viareggio, al numero civico 120, apre il suo Locale, il Ristorante Romano. Il primo anno è entusiasmante, impegnativo e di assestamento, Romano si occupa della sala, dei vini e degli acquisti, in cucina ha assunto un giovane Chef, Giuseppe Mannini, in più il prezioso apporto della sorella e della mamma che accorrono ad aiutarlo. Visto che il Ristorante è "partito", si sposa con Franca e, dopo un bel viaggio di nozze sulla Costiera Amalfitana, lei entra in cucina, ha 17 anni, come aiuto Chef, ma per poco, perchè Mannini lascia: da quel giorno in poi la Chef sarà lei, Franca Checchi Franceschini.
Il lavoro incomincia ad ingranare e a crescere, ma anche la famiglia non è da meno, nel 1969 nasce Roberto e nel 1971 Maria Cristina.
Arrivano i primi successi importanti, illustri personaggi e famosi giornalisti gastronomi scoprono questo Ristorante a Viareggio, dove il mangiar bene e la qualità servita in tavola ha pochi concorrenti in Italia; Luigi Veronelli e Luigi Carnacina (era destino fossero due Luigi) prendono a cuore il Locale, si moltiplicano le recensioni favorevoli e gli ottimi punteggi delle guide, spronati da così tanti appassionati, il Ristorante sale sempre più in alto. Sono anni di grande attività, Romano è molto preso anche dal suo grande amore per l'enologia (tutt'oggi cura personalmente la sua vigna a Montecarlo da cui produce il suo vino) che lo porta ad aprire, nei primi anni ottanta, anche un altro Locale di nuova concezione, tra i primi in Italia, sempre in Via Mazzini, poco più avanti del Ristorante, a destra verso la stazione, l'Enoteca con Cucina Punto diVino. Nel 1982 il Ristorante Romano affronta la sua prima ristruttuazione per adeguarsi alle accresciute necessità. Sempre seguendo la passione per l'enologia nel 1983, Romano, diventa anche Sommelier A.I.S.. Il Locale è la meta di personaggi illustri della cultura, come Mario Tobino, del bel mondo economico, dello spettacolo e del miglior turismo. A conferma di questo grande successo arrivano gli innumerevoli premi, tra i quali spiccano, nel 1986 la Stella della Guida Michelin e in anni più recenti anche l'Oscar della Cucina.
Di pari passo crescono anche i figli, Roberto nel 1990 si diploma Ragioniere e, nello stesso periodo, inizia a frequentare i corsi dell'Associazione Italiana Sommelier (si diplomerà professionista nel 1996), tornato da uno stage straordinario, negli Stati Uniti a New York, presso il famosissimo Ristorante Le Cirque della Famiglia Maccioni (Sirio la moglie Egidiana con i figli Mario, Marco e Mauro), nel 1994, insieme alla sorella, prende la redini del Punto diVino, dove farà una lunga e proficua esperienza, fino al 31 maggio 2001, data in cui, a malincuore, per motivi organizzativi (è di quel periodo la seconda e più importante ristruttuazione del Ristorante Romano che riaprirà il 25 giugno 2001) lasceranno l'enoteca, tornando a lavorare tutti insieme. Roberto è molto bravo, sia come giovane padrone di "casa", sia come autorevole Sommelier, nel 2007 ha ricevuto il Premio come "Miglior Sommelier dell'Anno" dalla Guida dell'Espresso e nel 2009 ha vinto il Premio Internazionale Del Vino come "Miglior Sommelier nel suo Ristorante"; la sua predilezione per i grandi e affascinanti Vini, in Francia, dello Champagne e della Borgogna, in Italia, della Toscana, si nota nella parte più recente della loro importantissima Carta dei Vini. Una Carta che Romano ha iniziato a curare molti anni fa, e in anni più recenti diventata il regno di Roberto. Molte e importanti riviste nazionali e internazionali del settore, tra cui la prestigiosissima Wine Spectator, hanno premiato questa Carta, con numerosi riconoscimenti, non solo per le 1300 diverse ed eccellenti etichette da tutto il mondo, moltissime delle quali è possibile scegliere nelle migliori annate e nei diversi formati, ma anche per l'accuratissima e vasta selezione, per la qualità e l'originalità delle proposte, per l'equilibrio dei ricarichi e il costante aggiornamento. C'è anche una ampia e selezionatissima sezione di vini al calice, per la gioia di tutti i palati. Cresciuta in una famiglia di appassionati di questo calibro, anche Maria Cristina non poteva non diplomarsi Sommelier Professionista.
Dopo l'ultima ristrutturazione il Locale si presenta elegante ma sobrio, si entra attraverso una porta automatica scorrevole, a sinistra un accogliente salottino, a destra un ampio disimpegno che porta alla sala rettangolare, 15 tavoli per accogliere, nel miglior modo possibile, 45 ospiti. I colori sono tenui e caldi ricordano molto le sfumature del mare e della natura, il pavimento è in Tek chiaro, in fondo alla sala, a vista, l'attrezzatissima nuova cucina. Bellissima ed elegante l'apparecchiatura, tovaglie di lino, le stoviglie firmate delle più importanti aziende del mondo, i bicchieri di Riedel, bella anche l'argenteria di Broggi, è un piacere sedersi a tavola.
Mi sono dilungato, ma parlare di questo Ristorante è un vero piacere, ci vorrebbero dei volumi per scrivere tutto cio che avrei da raccontare.
Ma veniamo alla degustazione che, dopo le bollicine iniziali per aperitivo, è stata perfettamente accompagnata da una buona bottiglia di Chablis Premier Cru Còte de Lechet 2004, della Domaine Barat Earl di Milly, Chablis (Francia), consigliata da Roberto:
- Fritto misto di mare;
- Insalata di crostacei e molluschi con fagioli schiaccioni della piana di Pietrasanta;
- Calamaretti ripieni di verdure e crostacei;
- Trecce di filetti di sogliola nostrale con melanzane dorate e profumo di origano;
- Fritto di fiore di zucca farcito di sparnocchio;
- Tagliatelline al nero di seppia con scampi, calamaretti e zucchine fritte;
- Ombrina nera di fondale con patate e funghi porcini della Garfagnana;
- Cialda croccante, bavarese di fragole e yogurt con frutti di bosco;
- Millefoglie di pasta Kataifi (pasta filiforme, ben nota nella tradizione culinaria greca, che mi riporta anche ai sapori della mia gioventù) con crema catalana e fragole.
Su questi due ultimi dolci, Roberto mi ha servito un Alto Adige Gewurztraminer vendemmia tardiva D.O.C., Roan 2006, dell'Azienda Kellerei Cantina Tramin 1898, di Termeno (Bz), che ho continuato a degustare anche sulla deliziosa piccola pasticceria della casa, un vino dagli aromi mielati con note di frutta esotica sciroppata, in bocca zuccherino ma vellutato ed elegante.
Bella e golosa la Carta dei Dolci; molto ricca e ben assortita anche quella dei distillati, preceduta da quella dei caffè.
Le materie prime usate sono straordinarie per qualità e freschezza, Romano Franceschini è famoso per il modo come fa la spesa, un'arte frutto del suo amore e passione per i prodotti migliori del mare e della terra, e poi le sapienti mani di sua moglie Franca, in cucina, fanno il resto, molto belle le presentazioni, ma gli aromi e i sapori sono eccezionali.
Sono stato accolto con grande professionalità, gentilezza e amicizia, Romano e Roberto Franceschini mi hanno dedicato molto del loro tempo, raccontandomi una strordinaria storia di famiglia, la loro filosofia e l'impegnativo, appassionato lavoro che quotidianamente, da così tanti anni, applicano nella gestione del loro straordinario Ristorante.
Credo che, per riassumere, quanto ho appreso, non ci siano parole migliori di quelle scritte, in fondo al Menu, proprio dalla bravissima Chef Franca Checchi Franceschini:- "La storia del nostro Ristorante passa attraverso i sapori e i colori del Mar Tirreno, che si sposano, di volta in volta, con i frutti dell'entroterra della Versilia, in piatti preparati secondo il mercato e la nostra fantasia".
Ristorante Romano
Via Mazzini, 120 Viareggio (Lucca)
Tel. 0584 31382 Fax. 0584 426448
info@romanoristorante.it
www.romanoristorante.it
Romano nasce nel 1943, a Montecarlo in Provincia di Lucca, storico paesino prevalentemente agricolo, posto sul crinale della dorsale che separa la Valdinievole dalla piana di Lucca, proprio da una famiglia di agricoltori, mamma Dina e babbo Rolando, che curano con amore e tanto sacrificio il loro bel podere. Romano cresce su una terra dove non mancano le "cose" buone, risultato di una attenta produzione familiare, latte, carne, verdure e frutta, il pane, gli insaccati, l'olio e il vino, funghi e castagne, grazie al suo babbo anche cacciagione e pesce da un torrente vicino; siamo nel primo dopoguerra, la vita non è facile, ma i suoi premurosi genitori non fanno mancare nulla a lui e a sua sorella Lidia, classe 1940. Questa infanzia, vissuta così a stretto contatto con la natura, sarà per Romano un ricordo indelebile, che lo seguirà sempre nelle scelte della sua vita.
Compiuti i diciassette anni, non mancandogli la voglia di lavorare, arriva a Viareggio, dove farà una lunga gavetta di sei anni, lavorando in pizzerie e ristoranti di quel periodo: da Lido in Piazza Grande, in un bar/ristorante in Via Regia e all'Hotel/Ristorante Bonelli. In quest'ultimo Locale Romano segue la sala, mentre in cucina lavora Gusmano (futuro titolare dell'omonimo e conosciutissimo Ristorante). In tutti i posti, dove ha prestato la sua opera, si è impegnato a fondo, cercando di imparare a gestire, nel migliore dei modi, un Ristorante, il suo scopo principale era quello di arrivare ad aprire un Locale tutto suo. Siamo nel 1965, Romano non ha ancora compiuto 22 anni, proprio dove lavora, conosce la giovanissima Franca (classe 1950), sorella di Anna, da poco moglie di Gusmano, è amore a prima vista, dopo un breve periodo si fidanzano ufficialmente. Franca e la sorella hanno nel sangue la passione per la cucina, sono cresciute alla scuola della loro mamma, Giustina, in una famiglia numerosa; è la più piccola di nove figli, la famiglia è di Viareggio, cultura tradizionale contadina ma adeguatasi anche alla pesca in mare.
Eccoci arrivati al momento di svolta nella vita del giovane Franceschini, è il 1966, per l'esattezza il 15 di Aprile, in Via Mazzini a Viareggio, al numero civico 120, apre il suo Locale, il Ristorante Romano. Il primo anno è entusiasmante, impegnativo e di assestamento, Romano si occupa della sala, dei vini e degli acquisti, in cucina ha assunto un giovane Chef, Giuseppe Mannini, in più il prezioso apporto della sorella e della mamma che accorrono ad aiutarlo. Visto che il Ristorante è "partito", si sposa con Franca e, dopo un bel viaggio di nozze sulla Costiera Amalfitana, lei entra in cucina, ha 17 anni, come aiuto Chef, ma per poco, perchè Mannini lascia: da quel giorno in poi la Chef sarà lei, Franca Checchi Franceschini.
Il lavoro incomincia ad ingranare e a crescere, ma anche la famiglia non è da meno, nel 1969 nasce Roberto e nel 1971 Maria Cristina.
Arrivano i primi successi importanti, illustri personaggi e famosi giornalisti gastronomi scoprono questo Ristorante a Viareggio, dove il mangiar bene e la qualità servita in tavola ha pochi concorrenti in Italia; Luigi Veronelli e Luigi Carnacina (era destino fossero due Luigi) prendono a cuore il Locale, si moltiplicano le recensioni favorevoli e gli ottimi punteggi delle guide, spronati da così tanti appassionati, il Ristorante sale sempre più in alto. Sono anni di grande attività, Romano è molto preso anche dal suo grande amore per l'enologia (tutt'oggi cura personalmente la sua vigna a Montecarlo da cui produce il suo vino) che lo porta ad aprire, nei primi anni ottanta, anche un altro Locale di nuova concezione, tra i primi in Italia, sempre in Via Mazzini, poco più avanti del Ristorante, a destra verso la stazione, l'Enoteca con Cucina Punto diVino. Nel 1982 il Ristorante Romano affronta la sua prima ristruttuazione per adeguarsi alle accresciute necessità. Sempre seguendo la passione per l'enologia nel 1983, Romano, diventa anche Sommelier A.I.S.. Il Locale è la meta di personaggi illustri della cultura, come Mario Tobino, del bel mondo economico, dello spettacolo e del miglior turismo. A conferma di questo grande successo arrivano gli innumerevoli premi, tra i quali spiccano, nel 1986 la Stella della Guida Michelin e in anni più recenti anche l'Oscar della Cucina.
Di pari passo crescono anche i figli, Roberto nel 1990 si diploma Ragioniere e, nello stesso periodo, inizia a frequentare i corsi dell'Associazione Italiana Sommelier (si diplomerà professionista nel 1996), tornato da uno stage straordinario, negli Stati Uniti a New York, presso il famosissimo Ristorante Le Cirque della Famiglia Maccioni (Sirio la moglie Egidiana con i figli Mario, Marco e Mauro), nel 1994, insieme alla sorella, prende la redini del Punto diVino, dove farà una lunga e proficua esperienza, fino al 31 maggio 2001, data in cui, a malincuore, per motivi organizzativi (è di quel periodo la seconda e più importante ristruttuazione del Ristorante Romano che riaprirà il 25 giugno 2001) lasceranno l'enoteca, tornando a lavorare tutti insieme. Roberto è molto bravo, sia come giovane padrone di "casa", sia come autorevole Sommelier, nel 2007 ha ricevuto il Premio come "Miglior Sommelier dell'Anno" dalla Guida dell'Espresso e nel 2009 ha vinto il Premio Internazionale Del Vino come "Miglior Sommelier nel suo Ristorante"; la sua predilezione per i grandi e affascinanti Vini, in Francia, dello Champagne e della Borgogna, in Italia, della Toscana, si nota nella parte più recente della loro importantissima Carta dei Vini. Una Carta che Romano ha iniziato a curare molti anni fa, e in anni più recenti diventata il regno di Roberto. Molte e importanti riviste nazionali e internazionali del settore, tra cui la prestigiosissima Wine Spectator, hanno premiato questa Carta, con numerosi riconoscimenti, non solo per le 1300 diverse ed eccellenti etichette da tutto il mondo, moltissime delle quali è possibile scegliere nelle migliori annate e nei diversi formati, ma anche per l'accuratissima e vasta selezione, per la qualità e l'originalità delle proposte, per l'equilibrio dei ricarichi e il costante aggiornamento. C'è anche una ampia e selezionatissima sezione di vini al calice, per la gioia di tutti i palati. Cresciuta in una famiglia di appassionati di questo calibro, anche Maria Cristina non poteva non diplomarsi Sommelier Professionista.
Dopo l'ultima ristrutturazione il Locale si presenta elegante ma sobrio, si entra attraverso una porta automatica scorrevole, a sinistra un accogliente salottino, a destra un ampio disimpegno che porta alla sala rettangolare, 15 tavoli per accogliere, nel miglior modo possibile, 45 ospiti. I colori sono tenui e caldi ricordano molto le sfumature del mare e della natura, il pavimento è in Tek chiaro, in fondo alla sala, a vista, l'attrezzatissima nuova cucina. Bellissima ed elegante l'apparecchiatura, tovaglie di lino, le stoviglie firmate delle più importanti aziende del mondo, i bicchieri di Riedel, bella anche l'argenteria di Broggi, è un piacere sedersi a tavola.
Mi sono dilungato, ma parlare di questo Ristorante è un vero piacere, ci vorrebbero dei volumi per scrivere tutto cio che avrei da raccontare.
Ma veniamo alla degustazione che, dopo le bollicine iniziali per aperitivo, è stata perfettamente accompagnata da una buona bottiglia di Chablis Premier Cru Còte de Lechet 2004, della Domaine Barat Earl di Milly, Chablis (Francia), consigliata da Roberto:
- Fritto misto di mare;
- Insalata di crostacei e molluschi con fagioli schiaccioni della piana di Pietrasanta;
- Calamaretti ripieni di verdure e crostacei;
- Trecce di filetti di sogliola nostrale con melanzane dorate e profumo di origano;
- Fritto di fiore di zucca farcito di sparnocchio;
- Tagliatelline al nero di seppia con scampi, calamaretti e zucchine fritte;
- Ombrina nera di fondale con patate e funghi porcini della Garfagnana;
- Cialda croccante, bavarese di fragole e yogurt con frutti di bosco;
- Millefoglie di pasta Kataifi (pasta filiforme, ben nota nella tradizione culinaria greca, che mi riporta anche ai sapori della mia gioventù) con crema catalana e fragole.
Su questi due ultimi dolci, Roberto mi ha servito un Alto Adige Gewurztraminer vendemmia tardiva D.O.C., Roan 2006, dell'Azienda Kellerei Cantina Tramin 1898, di Termeno (Bz), che ho continuato a degustare anche sulla deliziosa piccola pasticceria della casa, un vino dagli aromi mielati con note di frutta esotica sciroppata, in bocca zuccherino ma vellutato ed elegante.
Bella e golosa la Carta dei Dolci; molto ricca e ben assortita anche quella dei distillati, preceduta da quella dei caffè.
Le materie prime usate sono straordinarie per qualità e freschezza, Romano Franceschini è famoso per il modo come fa la spesa, un'arte frutto del suo amore e passione per i prodotti migliori del mare e della terra, e poi le sapienti mani di sua moglie Franca, in cucina, fanno il resto, molto belle le presentazioni, ma gli aromi e i sapori sono eccezionali.
Sono stato accolto con grande professionalità, gentilezza e amicizia, Romano e Roberto Franceschini mi hanno dedicato molto del loro tempo, raccontandomi una strordinaria storia di famiglia, la loro filosofia e l'impegnativo, appassionato lavoro che quotidianamente, da così tanti anni, applicano nella gestione del loro straordinario Ristorante.
Credo che, per riassumere, quanto ho appreso, non ci siano parole migliori di quelle scritte, in fondo al Menu, proprio dalla bravissima Chef Franca Checchi Franceschini:- "La storia del nostro Ristorante passa attraverso i sapori e i colori del Mar Tirreno, che si sposano, di volta in volta, con i frutti dell'entroterra della Versilia, in piatti preparati secondo il mercato e la nostra fantasia".
Ristorante Romano
Via Mazzini, 120 Viareggio (Lucca)
Tel. 0584 31382 Fax. 0584 426448
info@romanoristorante.it
www.romanoristorante.it
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