Il Collio Goriziano è notoriamente una delle mie mete preferite, non solo per gli straordinari vini che qui si producono, ma anche per il fascino, la bellezza di questi luoghi e per i molti amici Vignaioli che ho in questa zona d'Italia.
A poca distanza da Cormons, centro nevralgico di tutta l'area, c'è in piccolo paese che porta il nome di Capriva del Friuli (fino al 1954 la denominazione ufficiale del Comune era Capriva di Cormons), il territorio è collinare, la terra è di confine, la Slovenia è vicinissima, a due chilometri, e la sua storia parte da molto lontano. Già in epoca Romana, questi erano luoghi abitati, dopo la caduta dell'Impero che aveva fatto di tutto il mondo conosciuto Roma, arrivarono i Longobardi (popolazione germanica orientale), successivamente, intorno all'anno mille, la dominazione divenne quella del Patriarcato di Aquileia (una entità politica e religiosa che dal 568 amministrò un vasto territorio con al centro l'odierno Friuli), dopo il 1428 divenne dominio Veneto. Nel XVI° secolo Capriva entrò a far parte dei territori degli Asburgo d'Austria, solo dopo il sanguinoso Primo Conflitto Mondiale (1914/1918) diventò, finalmente, Italiana. Oggi il Comune non arriva ai 2.000 abitanti, ma in compenso, ha tante vigne, da cui si producono Vini molto buoni, anzi buonissimi.
L'importante Azienda Agricola, di cui vi voglio parlare, è proprio di Capriva del Friuli, il suo nome è Roncùs, il proprietario è un Vignaiolo esperto, appassionato enologo, che ha anche una filosofia tutta sua, applicata alla viticoltura, Marco Perco (vedi prima foto in basso).
Marco, classe 1961, cresce su di una terra che da tre generazioni è della sua famiglia, molta della sua passione deriva da quella trasmessagli dal nonno Giuseppe, dopo essersi diplomato Perito Agricolo svolge vari lavori, ma nel 1990 decide di occuparsi dello sviluppo della sua Azienda, in particolare della produzione vitivinicola, e per meglio qualificarla le dà la nuova denominazione: Roncùs.
La scelta del nome non è casuale, nel vecchio Catasto Asburgico di Maria Teresa D'Austria (Arciduchessa regnante d'Austria e regina d'Ungheria e Boemia vissuta tra il 1717 e il 1780) la casa colonica dell'Azienda era accatastata in Località "Roncuz", poi, visto che in dialetto Friulano, il dislivello collinare del terreno, come quello di parte della proprietà in questione, si chiama "Ronc's" al plurale, è stato naturale pensare a "Roncùs". La sua particolare visione del legame tra terra e vino, amore e passione per il suo lavoro, lo portano ad identificare le sue vigne più vecchie (dai 40 ai 60 anni) con il giusto messaggio informativo, da diffondere, delle peculiarità migliori del Territorio Friulano. Non espianti, dunque, ma una valorizzazione dell'esistente, con un recupero ambientale di cui possono andare fieri. Cinque ettari, sui dodici totali, da cui si fa un Vino molto importante, l'uvaggio principale la Malvasia Istriana, adattissima per coniugare aroma, freschezza e bevibilità, in più abbinandola a più piccole percentuali (variabili a seconda delle annate) di Friulano (Tocai) 20% e di Ribolla 10%, si raggiunge la perfetta identificazione del Territorio.
Il nome da dare a questo significativo ed importante Vino Bianco ? niente di più appropriato:- Vecchie Vigne. Dopo aver tenuto, tutto l'anno, queste selezionate Vigne, sotto un attento controllo e dopo averle amorevolmente accudite, il vendemmiato, previa una leggera macerazione su le bucce, viene tenuto a fermentare, tre anni sui lieviti indigeni, che rimangono per molto tempo sul fondo fine, necessitando di periodi più lunghi per raggiungere la maturazione e adottando un protocollo che valorizza l'originario patrimonio microbiologico di solo fermentazioni spontanee. Un anno in botte grande (rovere di Slavonia) da 2000 litri, successivamente in acciaio, quasi in affinamento, per altri due anni, passato questo periodo, vengono tolti i lieviti e il Vino per sei mesi riposa in bottiglia, prima di uscire dalla cantina. Come tutto ciò che è troppo buono, viene prodotto in numeri molto bassi, non più di seimila bottiglie........ ma che bottiglie. Un Vino Friulano ricco e complesso, che offre fantastici aromi insieme a splendide sensazioni, con una grandissima capacità di maturare negli anni, anche più di dieci, senza "invecchiare".
Ma veniamo alla degustazione del Roncùs Vecchie Vigne Collio Bianco D.O.C., le annate assaggiate sono state il 2006, 2005, 2004, 2002, 2000.
I cinque bicchieri in fila, con le rispettive bottiglie alle spalle, sono uno spettacolo già alla vista (vedi seconda foto in basso), il Vino, color giallo oro alimentare con le varie sfumature, che brilla dentro, è una ottima presentazione ed anche un invito molto accattivante:
- 2006 - Colore carico, aroma ricco, floreale, intenso, in bocca rilascia forti sentori di frutta fresca, lungo e persistente, con una acidità intrigante, è stato appena messo in commercio e stanno partendo le prime consegne;
- 2005 - Particolarmente dorato, complessi aromi fruttati, molto piacevole in bocca, con un retrogusto di frutta bianca;
- 2004 - Colore rilucente, con molti riflessi, molto minerale al naso con note di particolare fragranza, si apre in bocca e nella sua asciuttezza esprime grandi sapori avvolgenti, intenso, vivo, lungo e persistente;
- 2002 - Giallo oro tenue, dai profumi particolarmente freschi, sintetico nei sapori ma allo stesso tempo molto gradevole, con un particolare delicato retrogusto;
- 2000 - Colore brillante, molti i riflessi, profumi ricchissimi di frutta fresca e secca, non mancano sentori di spezie e di fiori di campo, in bocca una esplosione di aromi fantastici, molto avvolgente nella sua particolare delicatezza, un grande finale che lascia un palato eccezionalmente soddisfatto e asciutto.
I Vini assaggiati erano straordinari, e qualcuno anche qualcosa di più. Qui si parla di un Vino che è un fiore all'occhiello per la produzione enologica nazionale: il Vigne Vecchie 2000 per la prestigiosa rivista inglese Decanter è il "Best Old World White" (il Miglior Vino Bianco del Vecchio Mondo), il 2001 ha preso i "Tre Bicchieri" della Guida del Gambero Rosso, al 2004 sono stati assegnati i "5 Grappoli" valutazione massima della Guida Duemilavini, il 2004 e il 2006 sono i "Vini dell'Eccellenza" per I Vini d'Italia de Le Guide de L'espresso, senza considerare tutti gli altri innumerevoli riconoscimenti ottenuti.
Il particolare modo di produrre questo Vino, ha attirato l'attenzione anche dell'Università di Udine.
L'Azienda Roncùs produce anche altri ottimi Vini: Sauvignon, Pinot Bianco, Friulano (Tocai), Roncùs Bianco e il Rosso Val di Miez.
Parlando con Marco Perco ho cercato di capire tra le righe quale sia la fonte del suo grande successo, e forse sono riuscito a intuirla, proprio quando è andato a prendere una grande e vecchia fotografia. Mi ha detto: "guarda, Giorgio, questa è stata una terra contesa, che ha visto molto sudore e sangue, la guerra e passata davanti alle nostra casa molte volte, ma noi non abbiamo mai ceduto e siamo rimasti qui per attaccamento e amore". Nella foto in bianco e nero (vedi ultima foto in basso), ancora in ottimo stato di conservazione, incorniciata, si vedevano, fotografati nel cortile dell’Azienda, davanti alla loro casa, un gruppo di prigionieri Austriaci affranti, della Prima Guerra Mondiale, sorvegliati, su lo sfondo, da Soldati Italiani e un Carabiniere Reale (corpo fondato nel 1814, anche per compiti di polizia militare); non solo una foto, ma un cimelio, estremamente significativo e affascinante.
A poca distanza da Cormons, centro nevralgico di tutta l'area, c'è in piccolo paese che porta il nome di Capriva del Friuli (fino al 1954 la denominazione ufficiale del Comune era Capriva di Cormons), il territorio è collinare, la terra è di confine, la Slovenia è vicinissima, a due chilometri, e la sua storia parte da molto lontano. Già in epoca Romana, questi erano luoghi abitati, dopo la caduta dell'Impero che aveva fatto di tutto il mondo conosciuto Roma, arrivarono i Longobardi (popolazione germanica orientale), successivamente, intorno all'anno mille, la dominazione divenne quella del Patriarcato di Aquileia (una entità politica e religiosa che dal 568 amministrò un vasto territorio con al centro l'odierno Friuli), dopo il 1428 divenne dominio Veneto. Nel XVI° secolo Capriva entrò a far parte dei territori degli Asburgo d'Austria, solo dopo il sanguinoso Primo Conflitto Mondiale (1914/1918) diventò, finalmente, Italiana. Oggi il Comune non arriva ai 2.000 abitanti, ma in compenso, ha tante vigne, da cui si producono Vini molto buoni, anzi buonissimi.
L'importante Azienda Agricola, di cui vi voglio parlare, è proprio di Capriva del Friuli, il suo nome è Roncùs, il proprietario è un Vignaiolo esperto, appassionato enologo, che ha anche una filosofia tutta sua, applicata alla viticoltura, Marco Perco (vedi prima foto in basso).
Marco, classe 1961, cresce su di una terra che da tre generazioni è della sua famiglia, molta della sua passione deriva da quella trasmessagli dal nonno Giuseppe, dopo essersi diplomato Perito Agricolo svolge vari lavori, ma nel 1990 decide di occuparsi dello sviluppo della sua Azienda, in particolare della produzione vitivinicola, e per meglio qualificarla le dà la nuova denominazione: Roncùs.
La scelta del nome non è casuale, nel vecchio Catasto Asburgico di Maria Teresa D'Austria (Arciduchessa regnante d'Austria e regina d'Ungheria e Boemia vissuta tra il 1717 e il 1780) la casa colonica dell'Azienda era accatastata in Località "Roncuz", poi, visto che in dialetto Friulano, il dislivello collinare del terreno, come quello di parte della proprietà in questione, si chiama "Ronc's" al plurale, è stato naturale pensare a "Roncùs". La sua particolare visione del legame tra terra e vino, amore e passione per il suo lavoro, lo portano ad identificare le sue vigne più vecchie (dai 40 ai 60 anni) con il giusto messaggio informativo, da diffondere, delle peculiarità migliori del Territorio Friulano. Non espianti, dunque, ma una valorizzazione dell'esistente, con un recupero ambientale di cui possono andare fieri. Cinque ettari, sui dodici totali, da cui si fa un Vino molto importante, l'uvaggio principale la Malvasia Istriana, adattissima per coniugare aroma, freschezza e bevibilità, in più abbinandola a più piccole percentuali (variabili a seconda delle annate) di Friulano (Tocai) 20% e di Ribolla 10%, si raggiunge la perfetta identificazione del Territorio.
Il nome da dare a questo significativo ed importante Vino Bianco ? niente di più appropriato:- Vecchie Vigne. Dopo aver tenuto, tutto l'anno, queste selezionate Vigne, sotto un attento controllo e dopo averle amorevolmente accudite, il vendemmiato, previa una leggera macerazione su le bucce, viene tenuto a fermentare, tre anni sui lieviti indigeni, che rimangono per molto tempo sul fondo fine, necessitando di periodi più lunghi per raggiungere la maturazione e adottando un protocollo che valorizza l'originario patrimonio microbiologico di solo fermentazioni spontanee. Un anno in botte grande (rovere di Slavonia) da 2000 litri, successivamente in acciaio, quasi in affinamento, per altri due anni, passato questo periodo, vengono tolti i lieviti e il Vino per sei mesi riposa in bottiglia, prima di uscire dalla cantina. Come tutto ciò che è troppo buono, viene prodotto in numeri molto bassi, non più di seimila bottiglie........ ma che bottiglie. Un Vino Friulano ricco e complesso, che offre fantastici aromi insieme a splendide sensazioni, con una grandissima capacità di maturare negli anni, anche più di dieci, senza "invecchiare".
Ma veniamo alla degustazione del Roncùs Vecchie Vigne Collio Bianco D.O.C., le annate assaggiate sono state il 2006, 2005, 2004, 2002, 2000.
I cinque bicchieri in fila, con le rispettive bottiglie alle spalle, sono uno spettacolo già alla vista (vedi seconda foto in basso), il Vino, color giallo oro alimentare con le varie sfumature, che brilla dentro, è una ottima presentazione ed anche un invito molto accattivante:
- 2006 - Colore carico, aroma ricco, floreale, intenso, in bocca rilascia forti sentori di frutta fresca, lungo e persistente, con una acidità intrigante, è stato appena messo in commercio e stanno partendo le prime consegne;
- 2005 - Particolarmente dorato, complessi aromi fruttati, molto piacevole in bocca, con un retrogusto di frutta bianca;
- 2004 - Colore rilucente, con molti riflessi, molto minerale al naso con note di particolare fragranza, si apre in bocca e nella sua asciuttezza esprime grandi sapori avvolgenti, intenso, vivo, lungo e persistente;
- 2002 - Giallo oro tenue, dai profumi particolarmente freschi, sintetico nei sapori ma allo stesso tempo molto gradevole, con un particolare delicato retrogusto;
- 2000 - Colore brillante, molti i riflessi, profumi ricchissimi di frutta fresca e secca, non mancano sentori di spezie e di fiori di campo, in bocca una esplosione di aromi fantastici, molto avvolgente nella sua particolare delicatezza, un grande finale che lascia un palato eccezionalmente soddisfatto e asciutto.
I Vini assaggiati erano straordinari, e qualcuno anche qualcosa di più. Qui si parla di un Vino che è un fiore all'occhiello per la produzione enologica nazionale: il Vigne Vecchie 2000 per la prestigiosa rivista inglese Decanter è il "Best Old World White" (il Miglior Vino Bianco del Vecchio Mondo), il 2001 ha preso i "Tre Bicchieri" della Guida del Gambero Rosso, al 2004 sono stati assegnati i "5 Grappoli" valutazione massima della Guida Duemilavini, il 2004 e il 2006 sono i "Vini dell'Eccellenza" per I Vini d'Italia de Le Guide de L'espresso, senza considerare tutti gli altri innumerevoli riconoscimenti ottenuti.
Il particolare modo di produrre questo Vino, ha attirato l'attenzione anche dell'Università di Udine.
L'Azienda Roncùs produce anche altri ottimi Vini: Sauvignon, Pinot Bianco, Friulano (Tocai), Roncùs Bianco e il Rosso Val di Miez.
Parlando con Marco Perco ho cercato di capire tra le righe quale sia la fonte del suo grande successo, e forse sono riuscito a intuirla, proprio quando è andato a prendere una grande e vecchia fotografia. Mi ha detto: "guarda, Giorgio, questa è stata una terra contesa, che ha visto molto sudore e sangue, la guerra e passata davanti alle nostra casa molte volte, ma noi non abbiamo mai ceduto e siamo rimasti qui per attaccamento e amore". Nella foto in bianco e nero (vedi ultima foto in basso), ancora in ottimo stato di conservazione, incorniciata, si vedevano, fotografati nel cortile dell’Azienda, davanti alla loro casa, un gruppo di prigionieri Austriaci affranti, della Prima Guerra Mondiale, sorvegliati, su lo sfondo, da Soldati Italiani e un Carabiniere Reale (corpo fondato nel 1814, anche per compiti di polizia militare); non solo una foto, ma un cimelio, estremamente significativo e affascinante.
Per fare un Vino del livello delle Vigne Vecchie ci vuole della ottima uva, un terreno particolare, un clima adatto, ma anche delle persone con una grande esperienza, passione e sensibilità, come Marco Perco, bravo, simpatico e solare Vignaiolo.
Azienda Agricola Roncùs
Via Mazzini, 26 Capriva del Friuli (Go)
Tel. 0481 809349 Fax. 0481 808535
info@roncus.it
http://www.roncus.it/
Azienda Agricola Roncùs
Via Mazzini, 26 Capriva del Friuli (Go)
Tel. 0481 809349 Fax. 0481 808535
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