La Toscana è
ricca di moltissime e specifiche prerogative che la rendono uno dei territori
più famosi nel mondo.
Tra tante
bellezze artistiche, monumentali e naturali c’è la sua campagna che si
distingue per l’aspetto prevalentemente
collinare e panoramico.
Su
moltissime di queste colline, attraverso i secoli, sono sorte costruzioni di
vario tipo e di diverso utilizzo.
In principio, per motivi strategici militari,
vennero costruite torri di avvistamento, molte di esse, successivamente,
divennero castelli e fortezze di varie dimensioni, ma anche fattorie e
monasteri.
Tra questi
edifici oggi troviamo la bellissima Villa Pitiana che sorge maestosa, a 430
metri s.l.m., nella Frazione Donnini del
Comune di Reggello in Provincia di Firenze.
Nel 1036 il
nobile Giovanni Gualberto Visdomini (995-1073), dichiarato Santo nel 1193 da
Papa Celestino III, fondò la Congregazione di Monaci Benedettini Vallombrosani,
ritirandosi, con alcuni seguaci, in Località Acquabella, nel Reggellese, dove
costruì un primo oratorio in legno.
Oggi
l’Abbazia di Vallombrosa è quel magnifico Monastero frutto anche degli ultimi
lavori di perfezionamento effettuati nei primi anni del Settecento.
Per
supportare l’iniziativa di San Giovanni Gualberto e per il sostentamento dei
monaci, la potente Madre Superiora Itta del Monastero di Sant’Ellero, che
sorgeva (è rimasta solo la Chiesa) sul colle che domina Galatea, oggi nella
Provincia di Forlì-Cesena, donò, oltre al terreno di Vallombrosa, un podere con
orto e vigna in Località Pitiana.
Questo
Podere, successivamente, grazie alla sua posizione strategica, divenne, a causa
delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, una fattoria fortificata con un’alta torre
rettangolare e due cortili sempre di proprietà dei monaci.
Questa parte
più antica, risalente al 1300, fu costruita con il metodo, denominato
“filaretto” in Italiano e “appareil” in Francese, in cui vengono assemblate
pietre squadrate attraverso l’arte della muratura.
Nel 1610,
come è chiaramente indicato su una lapide che si trova nella struttura, alla
costruzione originaria fu aggiunta l’imponente e austera ala posteriore a tre
piani.
Questa ristrutturazione trasformò la “fattoria fortificata” in una “villa
fattoria”.
A questo
periodo risale anche il grande stemma con impresso il bastone di San Giovanni
Gualberto e la mitra (copricapo dei Vescovi) che si trova in uno dei cortile di
Villa Pitiana.
Nel 1742,
tra altre opere, fu edificata anche la piccola Cappella.
Nel 1790 la
Fattoria di Pitiana comprendeva, oltre la Villa, la casa del guardiano, 36
poderi, due fornaci, moltissimi animali e masserizie.
Nel 1808,
con l’avvento dell’era Napoleonica, tutti i beni clericali furono espropriati e
venduti ai privati.
Negli anni successivi, per la Villa, si susseguirono vari e
alternati passaggi di proprietà.
Oggi Villa
Pitiana è un’accogliente struttura ricettiva, “4 Stelle”, del “Tuscania Hotel Group
- Villas and Historical Houses”.
La Villa è
immersa nel verde, un grande parco con l’interessante “alboreto” (34 tipi
diversi di piante ad alto fusto), le fiorite aiuole e la grande piscina.
Venerdì 15
Marzo 2013, proprio a Villa Pitiana, si è tenuta la serata Conviviale Accademica
della Delegazione del Valdarno Fiorentino dell’Accademia Italiana della Cucina.
La struttura
è stata aperta appositamente per l’occasione (non è ancora iniziata la stagione),
grazie all’intervento del gentilissimo Direttore Alessandro Minuzzo.
L’Accademia
Italiana della Cucina è una pregevole Istituzione Culturale della Repubblica
Italiana, fondata a Milano, il 29 Luglio 1953, dal giornalista e scrittore Orio
Vergani insieme ad altri illustri personaggi, per salvaguardare i principi
della cultura e della civiltà della tavola Italiana.
Il Mese di
Marzo è per l’Accademia il “Mese della Cultura Accademica”, ogni Delegazione
individua un argomento che diventa il filo conduttore del Menu realizzato per
l’occasione.
La serata di
Villa Pitiana era improntata su di un argomento molto interessante : Sport e
Alimentazione.
In funzione
di ciò gli ospiti principali del Conviviale sono stati il Dr. Luca Gatteschi
e Claudio Silvestri, rispettivamente Medico e Chef della Nazionale Italiana di
Calcio.
Alla Cena
sono stati messi a confronto e votati dai moltissimi presenti, due tipi di Menu
realizzati dallo Chef Executive di Villa Pitiana Mario Perone.
Il Menu Sportivo, nato su suggerimento e collaborazione tra il Dr. Gatteschi e Claudio
Silvestri.
Il Menu
Accademico, più tradizionale, proposto da Mario Perone con la consulenza del
Dr. Gatteschi.
Mario Perone
è il responsabile sia della Cucina di Villa Pitiana sia di quella del
Ristorante “Palagio 59” a Rignano sull’Arno (FI), ambedue le strutture sono della
stessa proprietà.
Mario,
classe 1977, è nato in Calabria nell’antico Comune di Roggiono Gravina in
Provincia di Cosenza.
Cresciuto
tra i buoni profumi delle cucine provenienti dalle abitazioni delle “vineddre”
(vie strette) del suo Paese, dopo le scuole dell’obbligo, entra e si diploma all’Istituto
Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “Karol
Wojtyla” di Castrovillari (CS), l’Alberghiero più antico della Calabria.
Dopo alcune
esperienze nei Ristoranti delle Coste Calabresi sotto l’esperta guida dello
Chef Angelo Sabetta, si trasferisce in Toscana e lavora a Firenze, a due passi
dal Duomo, presso una delle più prestigiose e lussuose realtà alberghiere della
Città, l’Hotel Helvetia & Bristol, un 5 Stelle Lusso.
Successivamente
si reca in Inghilterra, a Londra, nelle Cucine di un altro prestigioso Hotel,
“The Dorchester”.
Rientrato in
Italia lavora all’Hotel Excelsior di Firenze, altro 5 Stelle Lusso, vicino a
Ponte Vecchio e poi al Ristorante “Dot.Com” dell’esclusivo Centro Commerciale Outlet
“The Mall” nella Frazione Leccio di
Reggello (Fi).
Poi è con lo
Chef Gabriele Tarchiani al Ristorante Caffè Concerto “Targa Bistrot Fiorentino”
ubicato proprio sulla riva destra dell’Arno.
Al
Ristorante “Capo Nord” della Famiglia Adriani, nello splendido scenario sul
mare della Località La Fenicia a Marciana Marina, all’Isola d’Elba, in
Provincia di Livorno, Mario Perone trova l’espressione più sincera della sua
Cucina: i sapori più autentici Italiani e Mediterranei.
Da due anni lo
Chef Mario Perone è con il Gruppo “Tuscania”.
Ma torniamo
alla nostra serata a Villa Pitiana.
I Vini che
hanno accompagnato i Menu:
- “Torre dei
Vescovi”, Prosecco D.O.C., Vino Spumante di Qualità del Tipo Aromatico, Extra
Dry, una selezione di uve bianche coltivate in vigneti di collina, 11,5% Vol.,
spumantizzato dalla Cantina Colli Vicentini S.C.A. di Montecchio Maggiore,
Vicenza;
- “Selvapiana
2010”, Chianti Rufina D.O.C.G., “Vigneto Bucerchiale 2009”, Chianti Rufina
D.O.C.G. Riserva, “Selvapiana Vino da Uve Passite”, tutti prodotti da Federico
Giuntini Masseti nella Fattoria Selvapiana di Rufina (FI).
Dopo il
Buffet Aperitivo sono state servite le seguenti portate.
Per il Menu
Sportivo:
- Verdure
croccanti con mozzarella di bufala e gocce di aceto balsamico;
- Risotto
alla parmigiana (piatto che non manca mai nella dieta degli azzurri in ritiro);
- Bocconcini
di vitella con verdure;
- Torta di
mele.
Per il Menu
Accademico:
- Tortino di
fagioli in salsa di rigatino e salvia;
- Tortelloni
di erbette di campo allo zafferano con scaglie di pecorino;
- Filetto di
maiale arrosto con verza stufata su fondo di vino rosso;
- Fondente
al cioccolato con composta di arancio.
Nella
votazione dei presenti, per un soffio, il Menu Sportivo ha superato quello
Accademico.
La Brigata
di Sala è stata diretta con molta professionalità dal Restaurant Manager Iorio
Biagio.
Prima,
durante e alla fine del servizio si sono svolti gli interventi dei relatori.
Ha
introdotto e chiuso la serata l’Architetto e scrittore Ruggero Larco, attivissimo
Delegato del Valdarno Fiorentino dell’Accademia Italiana della Cucina.
Molto ampio,
specifico e dettagliato l’intervento del Dr. Luca Gatteschi, supportato da
simpatici inserimenti dello Chef Claudio Silvestri.
Il pubblico presente, molto
interessato, ha rivolto ai due famosi ospiti anche molte domande.
Altri
interventi sono stati effettuati dal Professore Marcello Marchioni, Presidente
della Società di Atletica Leggera A.S.S.I. Giglio Rosso di Firenze, dall’Avvocato
Cristiano Calussi, Presidente della Società Canottieri Firenze, e dall’Ingegnere
Giovanni Gerini, Vice Delegato del Valdarno Fiorentino dell’Accademia Italiana
della Cucina.
Dopo la
chiamata in sala del bravo Chef Mario Perone, che ha ricevuto anche un premio
da parte della Delegazione del Valdarno Fiorentino dell’Accademia Italiana
della Cucina, la piacevolissima e interessante serata si è conclusa, tra i
ringraziamenti e gli applausi, con il suono della tradizionale campanella che
apre e chiude tutti gli incontri Accademici.
Il Panorama
Vista di un Cortile
Marchioni, Gatteschi, Larco, Silvestri, Calussi, Gerini
La Sala
Verdure Croccanti con Mozzarella di Bufala
Tortino di Fagioli in Salsa di Rigatino
Tortelloni di Erbette di Campo
Bocconcini di Vitella con Verdure
Filetto di Maiale Arrosto
Fondente al Cioccolato e Torta di Mele
Lo Chef Mario Perone e Giorgio Dracopulos
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