Un famoso
naturalista Tedesco, ma anche esploratore, geografo e botanico, Friedrich
Heinrich Alexander Freiherr von Humbold (1769 – 1859) ha scritto:
“Mai la
natura ha racchiuso un nutrimento di cosi alto valore in uno spazio piccolo
come quello del seme di cacao”.
Il “cacao” è
una pianta che non ha ancora messo d’accorto gli studiosi sulla sua sicura
appartenenza, la “vexata quaestio” è sulla classificazione della Famiglia:
Sterculiaceae o Malvaceae.
Quello che è
certo è il nome scientifico “Theobroma Cacao” datole da colui che è considerato
il padre della moderna classificazione degli organismi viventi il medico,
botanico, naturalista e accademico svedese Carl Nilsson Linnaeus (1707 – 1778).
E non per
niente l’antica parola Greca “theobroma” significa: “cibo degli dei”.
La “pianta
del cacao”, originaria dell’America Meridionale, è un alberello sempre verde
che può raggiungere anche una decina di metri di altezza.
Foglie e fiori,
frutti a forma di cedro allungato con dimensioni molto varie e all’interno i
preziosi semi, da 25 a 40, ovali e piatti di colore bruno violaceo disposti in
5 file.
Le
coltivazioni di “cacao” richiedono molto impegno e pazienza visto che iniziano
a produrre solo dopo il quinto anno di vita.
Le piante fruttificano
praticamente tutto l’anno ma in due specifici periodi raggiungono la massima
produzione.
La vita fruttifera dura circa tre decenni.
Il “cacao”
viene coltivato principalmente in tre grandi zone geografiche:
America del Sud,
Asia e Africa.
Ogni pianta rende circa 2 kg di semi secchi, una resa del 50%
rispetto al raccolto, che si ottengono tramite una leggera fermentazione, un
accurato essiccamento solare, la tostatura e la macinazione.
I
ritrovamenti archeologici ci dicono che i primi a dare certa e grande
considerazione al “cacao” furono i Maya che fin dagli albori della loro Storia
coltivavano queste preziose piante.
Dalla lavorazione della parte grassa dei
suoi semi ricavavano (tanto per ribadire) il “kakaw uhana = Cibo degli Dei” un
preparato che è all’origine del nostro
Cioccolato.
La Civiltà
Maya si sviluppò per un lunghissimo periodo, nella zona geografica che si
potrebbe oggi definire Centro America, dal 1000 a.C. alla scoperta del
Continente Americano, per poi iniziare a decadere fino alla definitiva
scomparsa nel 1697.
Probabilmente
fu l’esploratore e navigatore Genovese Cristoforo Colombo (1451 - 1506) durante
il suo quarto viaggio a scoprire la pianta del “cacao” nel 1502.
Ma fu il nobile
Spagnolo Hernán Cortéz Monroy Pizarro Altamirano (1485 - 1547), militare e
condottiero, che nel 1528 portò in Spagna i primi semi di Cacao e il preparato
dei Maya.
Alla fine
del 1500 e i primi del 1600 il Cacao iniziò ad uscire dalla Spagna e a
diffondersi in Europa.
Successivamente
l’aggiunta dello zucchero al Cacao, per combattere il naturale sapore amaro,
fece nascere quella che si può definire “cioccolata”.
Nel 1778,
l’inventore di origine Francese Doret, dopo aver costruito a Torino una
macchina automatica idraulica per la produzione della cioccolata, poi ceduta
alla ditta “Caffarel”, produsse il primo cioccolato “moderno” in barrette e i
primi “cioccolatini”.
Molta strada
è stata fatta attraverso i secoli e oggi la magnifica “arte del cioccolato” ha
raggiunto livelli straordinari.
Una delle
Aziende Artigianali Italiane che ha destato il mio interesse, dopo essermi
capitata la fortuna di assaggiare la loro produzione, è “Noalya Cioccolato
Coltivato”.
“Noalya”, Azienda di Ponsacco in Provincia di
Pisa, è nata nell’Autunno 2018 ed è di proprietà del Fondatore e Amministratore
Unico Alessio Tessieri.
Il nome e
marchio “Noalya” è stato creato da una famosa agenzia specializzata la Synesia e non ha un significato esplicito ma
è stato studiato sulla base di “suoni” sensuali e femminili per meglio
veicolare concetti quali il fascino, la dolcezza, l’eccellenza e
l’eleganza.
Alessio
Tessieri è nato il 6 Luglio del 1963 ed è di Ponsacco (PI).
Cresciuto in una
Famiglia dove il Padre faceva l’imprenditore decise da giovanissimo di entrare
con la sorella Cecilia nel mondo del cioccolato artigianale di alta qualità.
Dopo le
prime esperienze nel 1990 ha aperto, proprio con la sorella Cecilia, in
Località La Rotta, una Frazione del Comune di Pontedera (PI), in una struttura
che ospitava una vecchia fonderia di ghisa, quella che in pochissimo tempo è
diventata una delle eccellenze Internazionali del Cioccolato: l’Azienda “Amedei”.
Nel 1997
Alessio Tessieri ha iniziato il suo viaggio intorno al Mondo per selezionare
nei vari Paesi le diverse piantagioni e i migliori cacao.
Nel 2001, in
Venezuela, si è realizzato il loro sogno di avere una piantagione.
Una vera e
propria novità nel settore, mai, prima di allora, un’Azienda Produttrice
Artigianale aveva avuto tale possibilità.
Sono seguiti
anni di straordinari successi a livello Mondiale, ma prima che nel 2015
“Amedei” fosse rilevata per i tre quarti dal fondo Cinese “Octopus Europe
Limited” Alessio Tessieri sciolse la Società con la sorella Cecilia.
Alessio
Tessieri aprì subito una nuova Azienda con il suo nome che in pochi mesi
diventò una ditta leader nella distribuzione di prodotti per pasticcerie e
pizzerie oltre a quelli per la panificazione.
Ad Alessio rimase anche la
proprietà della Tenuta in Venezuela con le sue 100.000 piante di raro e
pregiatissimo “cacao nobile criollo” (Theobroma Cacao Cacao), il cacao dei Maya
destinato solo alla produzione della cioccolata migliore, quella di altissimo
pregio.
Ma il grande
amore di Alessio Tessieri per il “cioccolato” è sempre stato irrefrenabile ed
ecco che, come già accennato, nel 2018 è nata “Noalya”.
“Noalya
Cioccolato Coltivato” è frutto di una profonda cultura del cioccolato e di una attenta
ed esperta ricerca del “cacao” nelle migliori piantagioni del Mondo oltre a
quella di proprietà.
Dal
Sud America all’Africa, dal Tropico del Cancro a quello del Capricorno passando
dall’Equatore ecco il filo rosso delle piantagioni da cui “Noalya” si
approvvigiona della migliore materia prima da Paesi come:
Venezuela, Colombia,
Guatemala, Trinidad, Ecuador, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Jamaica, Cuba,
Honduras, Grenada, Brasile, Perù, Costa Rica, Papua Nuova Guinea, Madagascar,
Tanzania, Vietnam e Java.
“Noalya”
garantisce la correttezza di tutto il processo di lavorazione secondo le
esperte linee guida di Alessio Tessieri.
L’alta qualità e la tracciabilità dei
semi che giungono in Azienda insieme all’applicazione delle tecniche più
naturali di trasformazione del cacao, dall’estrazione alla tostatura (uno dei
segreti dell’Azienda), realizzata con macchine modernissime che rispettano le
differenti proprietà organolettiche e antiossidanti di ogni specifico tipo,
rendono tutta la produzione una vera e propria eccellenza.
monorigini, blend, cru, pralinati e
creme.
Le Tavolette
di cioccolato bianco e al latte hanno fino al 41% di cacao e le Tavolette
fondenti raggiungono una percentuale massima dell’85%.
Ma Alessio
Tessieri è un vero vulcano d’iniziative e oltre a tutto ciò ha voluto
sviluppare una vera “Accademy per il Cioccolato” dove, insieme a grandi
professionisti, poter accrescere e diffondere la Cultura per il Cacao, le sue
tecniche e le più varie applicazioni.
Dove tutto
ciò poteva diventare possibile se non in un’altra delle attività dello stesso
Alessio?
Ecco che la prestigiosa “Scuola Tessieri”
di Ponsacco (PI) è diventata il fulcro anche per “Noalya Cioccolato Coltivato”.
Cosa posso
aggiungere se non il consiglio di lasciarvi cullare dai sensi mentre degustate
gli straordinari prodotti di “Noalya Cioccolato Coltivato”:
una vera magia dal
grande fascino e dalla gustosa seduzione.
"Noalya Cioccolato Coltivato" (Foto Noalya)
L'Eccellenza (Foto Noalya)
La Dolcezza
Confezione Regalo
Le Creme (Foto Noalya)
Il Gusto
Il Fascino (Foto Noalya)
Giorgio Dracopulos e Alessio Tessieri
(Foto Fabio Latini)
La Magia del Cioccolato (Foto Noalya)
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