La magnifica Città di Arezzo è situata nella parte settentrionale della Valdichiana; i due Torrenti che l’attraversano, il Castro e il Vingone, si gettano nel Canale Maestro della Chiana, che ripercorre l’alveo dell’antico Fiume Clanis. Direttamente a nord della Città ha inizio il Casentino, la Valle percorsa dal primo tratto del Fiume Arno; a nord-ovest si trova la Valdarno Superiore, sempre percorsa dall'Arno nel tratto che scorre fra Arezzo e Firenze.
Arezzo oggi
è il Capoluogo (circa 100.000 Abitanti) dell’omonima Provincia Toscana ma le
sue origini sono antichissime. Sorse in epoca pre-etrusca in una zona
abitata fin dalla preistoria, come dimostra il ritrovamento di strumenti
di pietra e del cosiddetto "Uomo dell'Olmo", risalente
al Paleolitico, avvenuto nei pressi della Frazione dell'Olmo durante
i lavori di scavo di una breve galleria della Linea Ferroviaria Roma-Firenze
nel 1863. L'abitato Etrusco si adagiava invece sulla sommità del Colle di
San Donato, lo stesso occupato dall'attuale Città. Si sa che la “Arezzo Etrusca”,
chiamata “Aritim” (in Latino Arretium), esisteva già a.C. nel IX
Secolo.
In Secoli
più recenti Arezzo è stata Sede della più antica Università della Toscana,
una delle prime in Europa. Conosciuta come Città dell'oro e dell'alta
moda, è stata patria di mitici Artisti e Poeti. Famosissimi, per esempio, gli
affreschi di Piero della Francesca all'interno della Cappella della
Basilica di San Francesco e il crocifisso di Cimabue all'interno
della Chiesa di San Domenico.
Nel quadro
delle rievocazioni storiche, di cui il Centro Italia è ricco, ad Arezzo si
svolge la mitica “Giostra del Saracino” ripristinata dopo Secoli nel 1931.
Nella Giostra si sfidano i Cavalieri dei 4 Quartieri della
Città: Quartiere di Porta del Foro (conosciuto anche come "Quartiere
di Porta San Lorentino"), Quartiere di Porta Crucifera (conosciuto anche
come "Colcitrone"), Quartiere di Porta Sant'Andrea e
il Quartiere di Porta Santo Spirito (noto anche come "Quartiere della
Colombina" e corrispondente all'antico Quartiere di Porta del Borgo). Ogni
Cavaliere corre la lizza in base all'ordine stabilito dall'estrazione
delle carriere, un rito che si svolge nella Piazza del Comune una settimana
prima della Giostra. Il Cavaliere porta una lancia con la quale deve colpire il
tabellone sostenuto dal “buratto”, una statua lignea rappresentate un “Saraceno” (da
cui il nome). Il punteggio è compreso tra uno e cinque punti; ogni Quartiere
corre due volte finché, ricorrendo talvolta allo spareggio, un Quartiere non
predomina sugli altri.
La “Giostra
del Saracino” si svolge in pieno Centro Storico di Arezzo, nella “Piazza
Grande”, il terzo Sabato di Giugno in notturna e la prima Domenica di Settembre
in edizione diurna.
“Piazza
Grande” è la Piazza Centrale di Arezzo sorta attorno
al 1200, ha una particolare forma trapezoidale inclinata in modo da
facilitare il deflusso dell'acqua piovana. La Piazza è contornata da magnifici
e antichi Edifici come il Palazzo delle Logge, il Palazzo della Fraternita dei
Laici, il Palazzo Lappoli, il Palazzo Tofani e dall’Abside dell’imponente e
bellissima Chiesa di Santa Maria della Pieve (Secolo XII). Nella Piazza si trovano
anche la “Fonte Pubblica” (una fontana di marmo in stile
neoclassico), l’antico “Pozzo con Tettoia” e la “Colonna
Infame” (o Petrone) il luogo dove i Nunzi del Comune affiggevano le
cedole con le citazioni giudiziarie, contenenti gli inviti a comparire a
giudizio per gli imputati non residenti in Città o che non si erano
presentati alle udienze (contumaci).
Ecco che
proprio nel suggestivo contesto di “Piazza Grande” al Civico 26, il 14 Giugno
2022, è stato inaugurato un nuovo e super interessante Locale: l’Osteria Grande
dello Chef Fatjon Goga.
Fatjon Goga,
per tutti “Johnny”, è nato in Albania nel 1991, la sua Famiglia nel 1996 si è
trasferita ad Arezzo dove “Johnny” è cresciuto. Dopo aver frequentato
l’Istituto Comprensivo “Piero della Francesca” di Arezzo, a soli 15 anni è
entrato a lavorare come “Plongeur” (addetto al lavaggio) nella Cucine dell’ AC
Hotel Arezzo (4 Stelle). La sua passione per la Cucina è rapidamente sbocciata
e nel 2007, l’anno dopo il suo arrivo, era già intorno ai fornelli ad aiutare.
Nel 2011 la
sua voglia di apprendere e di migliorarsi lo ha portato per un breve periodo
nella Cucina di un grandissimo Maestro: Alfonso Iaccarino (classe 1947)
Titolare del leggendario Ristorante & Relais “Don Alfonso 1890” ubicato su “Punta
Campanella” (una fascinosa roccia protesa verso il mare proprio di fronte alla
magica Isola di Capri) a Sant’Agata sui Due Golfi, Frazione di Massa Lubrense
(NA).
Nel 2012
“Johnny” ha lavorato a Montepulciano (SI) all’Hotel “Etruria Resort” (4 Stelle
Superiore), nel 2013 è tornato ad Arezzo
rientrando all’ AC Hotel Arezzo e in contemporanea ha gestito il Ristorante di
“Palazzo Mannaioni” a Firenze e quello di “Una Hotel” a Fabbro (TR), tutte strutture
dello stesso Gruppo.
La facilità
di apprendere e la capacità di mettersi in gioco lo hanno portato nel 2015 ad
assumere la guida del comparto ristorativo del “Marriott Hotel di Arezzo”, dove
ha aperto il suo Ristorante “fine dining”:
Lo Zafferano.
Nel suo
primo Ristorante lo Chef ha avuto la possibilità di maturare il proprio
pensiero di cucina, la sua filosofia, complice il modello di grandi e
indiscussi Maestri ispiratori. Insieme al sodale Lorenzo Milazzo, Maître e
Sommelier, “Lo Zafferano” si è fatto conoscere e apprezzare dalla clientela
Aretina e non solo.
Un giovane
Chef talmente bravo che nello stesso periodo è riuscito a conquistare varie
collaborazioni anche in altre Aziende e strutture di pregio come la “Galateo
Ricevimenti”, un Catering di Firenze, nel 2016 con la “Locanda dell’Amorosa”,
Località Amorosa, a Sinalunga (SI) e nel
2021 con l’apertura “Koob Experience” il nuovo concetto di “Urban
Cocktail Bar e Art Gallery” aperto a Firenze, a due passi dalla Stazione
di Santa Maria Novella, da un’idea di Emma Mailova e di suo marito Dmitry
Kulish, entrambi Architetti.
Eccoci
giunti al nuovo Locale l’Osteria Grande, inaugurato, come già accennato in questa
calda Estate 2022, dallo Chef Fatjon Goga. Uno spazio antico in cui è stata
mantenuta tutta l’essenza della storia che traspira ovunque a partire dal
soffitto a botte in mattoni a faccia vista. Tutto l’arredo è stato improntato
alla ricerca di materiali naturali come legno, ferro e pietra con i loro colori
neutri e caldi. La vetrata all’Ingresso ha l’insegna luminosa sulla soglia, per
non deturpare l’armonia artistica della fascinosa Piazza, ed esprime
perfettamente l’idea che si vuole trasmettere di un varco verso un luogo
semplice: un’Osteria. All’interno l’accogliente spazio si fa contemporaneo
grazie anche al bel Bancone Bar con la bottigliera che appare sullo sfondo e
con gli sgabelli su cui accomodarsi per un aperitivo o un “after dinner” più informali.
Tutto il Locale, che può accogliere una ventina di Ospiti (con la buona
Stagione i Coperti aumentano grazie allo spazio esterno) è caratterizzato da
un’eleganza sobria e piacevole.
Il nuovo
progetto dello Chef Goga è quello di portare il proprio stile di
Cucina in un contesto dinamico e giovanile, con sapori che richiamano la
Storia e la Tradizione di questa magnifica Terra, in chiave più attuale. L’Osteria
Grande, aperta solo la sera, vuol essere un nuovo e super accogliente punto di
riferimento per chi arriva in Città e desidera godere di una cena o di un
momento di benessere immerso in un’atmosfera intima, in armoniosa continuità
con la bellezza Storica della Piazza.
Lorenzo
Milazzo, fedele amico e alter ego dello Chef, in Sala coordina ogni giorno un
Team di ragazzi nell’accogliere la Clientela con una cura personalizzata e una
passione innata. Grande amante dei Vini Lorenzo ha creato una Carta super
selezionata di Etichette espressive del Territorio Chiantigiano (anche Aretino)
ma che allargano lo sguardo alle Regioni più vocate d’Italia e del Mondo, con
una buona scansione geografica delle migliori zone vitivinicole e un focus
speciale su Bollicine e Champagne.
Tre i “Menu
Degustazione” che dichiarano il proprio amore per la Toscana e la sua
straordinarietà: “Le nostre colline” (5 portate), “I nostri mari” (5 portate),
“I nostri orti” (5 portate), oltre a un “Menu a mano libera” e la possibilità
di scegliere ogni portata alla Carta.
Un’idea,
quella di “Johnny”, di Cucina Artigianale che parte dalla selezione accurata
delle materie prime come le carni preziose di Simone Fracassi o i tartufi di
Savini, le paste fresche fatte in casa, fino ai vegetali da elaborare
coniugando i canoni di eleganza e Toscanità, in modo da proporre una Cucina
aderente al Territorio ma letta con un filtro personale e creativo dove
“tradizione” diventa anche “modernità”.
Ogni Menu e
ogni Cena iniziano con deliziosi “amuse bouche” da piluccare con le mani
come l’Airbag con composta di cipolle,
lo Sgombro marinato e laccato con aceto di lamponi, il Cono coi fegatini di
pollo, Passion fruit e granella di nocciole. Successivamente si possono
degustare gustose e belle preparazioni come: “Uovo, tartufo, formaggio
stagionato e mais”, “Polpo del Mediterraneo, soia e arancia”, “Tartare di
vitello, senape e salsa verde”, “Fusilloni della Val d’Orcia, pomodoro,
peperoni e carpaccio di vitello”, “Riso Carnaroli 12 mesi, basilico, caviale,
grué e cipolla bianca”, “Pici tirati a mano, crema di aglione di Valdichiana e
oro”, “Melanzana cotta, salsa guacamole, nocciola, cipolle e curry”, “Nana
aretina: petto, filetto, albicocca, cipolla borrettana brûlée”, “Spuma al
cioccolato, con un biscotto imbevuto in tè di fava tonka e una cialda
brioschi”, “Tiramisu scomposto, con cremoso al mascarpone, spugna e crema di
caffè”.
L’ Osteria
Grande è un Locale che offre un’accoglienza diversificata dove infatti si può
andare anche per un semplice aperitivo o un “after dinner”, Lorenzo e Fatjon si
sono affidati a un giovane e bravo Barman per approntare un’ampia “drink list”
che include sia i grandi classici della Mixology Internazionale, sia
un’interpretazione più personale del bere miscelato, contemporanea e originale.
All’Osteria
Grande dello Chef Fatjon Goga, ubicata nella stupefacente Piazza Grande di
Arezzo, non troverete soltanto una nuova apertura ma anche una nuova e piacevole
esperienza polisensoriale.
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