Avevo voglia di qualcosa di particolarmente buono e valutate le varie alternative sul dove andare la scelta è caduta sul Ristorante “Brasserie” di Vada (LI), per due motivi fondamentali: la possibilità, data la bellissima giornata anche priva di vento, di sedersi all’aperto praticamente a pochi metri dal Mare e la grande qualità della loro Cucina fatta con del “Pescato” sempre straordinario.
Vada è una
Frazione del Comune di Rosignano Marittimo, in Provincia di Livorno, una
Località Balneare molto accogliente e conosciuta. Proprio sulla spiaggia, in
riva al Mare, dove finisce la passeggiata, lato nord, c’è il Ristorante la “Brasserie” collegato allo Stabilimento Balneare “La Barcaccina”, il cui
proprietario è il vitale Hamid Meridja con la sua bella Famiglia.
Il
Ristorante “Brasserie” dal 1993 è un Locale di successo, molto
luminoso e accogliente, curato nei particolari, segnalato nelle Guide più prestigiose,
un Ristorante specializzato nel “pesce” come ce ne sono pochi. Hamid Meridja
(Algeri, 1967) è uno straordinario padrone di casa, intrattenitore affabile e
simpatico, un grande esperto della qualità agroalimentare e un appassionato
conoscitore del mondo del Vino, ma le Regine della Cucina sono la Moglie Maila
Musto (Vada, 1971) e la Mamma di Lei, Paola Cecchelli.
Dal Menu ho scelto
una “frittura mista di pesce e verdure” abbinandola “per fare una degustazione”
a due bottiglie di Verdicchio dei Castelli di Jesi: “Viridis 2022” e “Picus
Viridis 2022” della Tenuta “LaCanosa”.
Per “frittura” s’intende
il cuocere gli alimenti nei “lipidi”, cioè
grassi animali oppure oli vegetali, caldi.
La
“frittura” è un metodo antichissimo di cottura di cui non si conosce la
paternità molto diffuso in tutto il mondo, usato già nel 2500
a.C. in Egitto e successivamente anche in Grecia. Nell’antica Roma si
usavano particolari metodi di frittura (non molto amati e quasi mai croccanti)
dei cibi, dolci o salati che fossero, solitamente nell'olio di oliva o nello
strutto. Occorre ricordare che l'olio d'oliva era utilizzato dai Romani
principalmente per l'illuminazione, la cosmesi e i rituali religiosi, oltreché
per proteggere i legionari dal freddo, mentre erano poco noti i suoi grandi
vantaggi in Cucina.
La tecnica
della “frittura” ha iniziato a prendere piede in Italia nei ceti più ricchi con
l'introduzione dei grassi animali, dapprima nel Medioevo e poi durante il
Rinascimento.
Da sempre
l’olio di oliva e quello di semi di arachidi, soprattutto per le preparazioni
dolciarie, sono quelli migliori per friggere grazie anche al “punto di fumo”
adeguato. Il “punto di fumo” è la temperatura massima a cui può arrivare un
grasso alimentare, dopodiché esso si decompone alterando la sua struttura
molecolare. Le “tecniche di frittura” variano a seconda della quantità di
grassi richiesta, il tempo di cottura, il tipo di recipiente utilizzato e la
manipolazione dei cibi. Per avere un fritto fatto bene le regole sono semplici:
deve essere croccante, dorato, asciutto e realizzato con materie prime di
eccellenza.
Parlando del
Vino scelto si deve dire che il “Verdicchio Bianco” è
un “vitigno a bacca bianca” coltivato quasi esclusivamente nella
Regione Italiana delle Marche (molto diffuso nelle Province di Ancona e
Macerata) dove è considerato “autoctono”.
Le “Marche” sono
una Regione dell’Italia Centrale, con Capoluogo Ancona, e il suo
Territorio (9.350 Km. quadrati con circa un milione e mezzo di abitanti) si
affaccia verso Est sul Mare Adriatico (173 km. di Litorale, diviso a metà dal
magnifico “Promontorio del Conero”, con lunghe spiagge sabbiose o ghiaiose e
mitiche Località Balneari), mentre a Nord confina con l’Emilia-Romagna e la
Repubblica di San Marino e a Sud con l’Abruzzo e il Lazio.
La Regione
si distingue per un forte, omogeneo, bellissimo e verdeggiante Paesaggio
Collinare e Montuoso, le Pianure invece sono limitate a una stretta fascia
costiera e in alcune vallate più vicine alla foce dei fiumi. I Centri Abitati
sono per lo più posti sulle sommità dei rilievi e sulla Costa; il paesaggio
agrario, derivato dalla mezzadria, è ovunque caratterizzato da numerosi
piccoli appezzamenti, incorniciati spesso da querce secolari e segnati da Case
Coloniche.
Anche se le
prime testimonianze sicure della coltivazione del “verdicchio” risalgono al XVI
Secolo la sua presenza nelle campagne della Regione è sicuramente molto più
antica. Recentemente un’accurata analisi genetica ha evidenziato una
parentela molto stretta tra il “Verdicchio” e il “Trebbiano di Soave” per
cui si è ipotizzato che il “Verdicchio” sia stato introdotto nelle Marche da
coloni Veneti, giunti alla fine del Quattrocento per ripopolare le campagne
dopo un'epidemia di peste.
Il
“Verdicchio” è un “vitigno” molto interessante, piuttosto eclettico, adatto
alle più diverse tecniche di allevamento e di vinificazione, che viene
utilizzato per produrre, generalmente in purezza, sia Vini freschi e di pronta
beva, sia Vini molto strutturati (vinificati in acciaio o in legno) capaci di
notevole longevità: viene utilizzato anche nella realizzazione di
Spumanti naturali e Vini passiti. Un Vino il “Verdicchio” che ha
moltissime possibilità di abbinamento con i cibi.
A cavallo
degli anni Cinquanta e Sessanta il “Verdicchio” ebbe una vera e
propria esplosione e, grazie anche ad alcune trovate commerciali azzeccate
come la famosa bottiglia ad anfora ideata dall’Architetto Antonio Maiocchi nel
1953, conobbe grande fama non solo nelle Marche e in Italia ma anche
all’Estero.
Dal 25
Maggio 1970 il “Verdicchio” è stato inserito nel “Registro Nazionale delle
Varietà di Vite”.
Le due Zone
di produzione pregiate del Verdicchio sono il Territorio di Jesi (AN) nella
Bassa Vallesina e il Territorio di Matelica (MC) a cui corrispondono due D.O.C.
differenti ottenute nel 1968 nell’ambito della quale esistono le seguenti
Denominazioni: “Verdicchio dei Castelli di Jesi”, “Verdicchio dei Castelli
di Jesi Classico” (ottenuto da vigneti della Zona originaria più antica),
“Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore”, “Verdicchio di Matelica”.
Nel 2009 poi
sono state istituite altre due Denominazioni: “Verdicchio dei Castelli di Jesi
Riserva D.O.C.G.” (invecchiamento minimo 18 mesi) e “Verdicchio di Matelica
Riserva D.O.C.G.” (invecchiamento minimo 25 mesi).
Nella Provincia
di Ascoli Piceno, la più Meridionale della Regione, alle pendici del Monte
Ascensione, a 395 m. s.l.m. sorge l’antichissimo Paese di Rotella, un
piccolissimo Comune di soli 830 Abitanti. Più in basso del Paese il Torrente
Oste confluisce nel Fiume Tesino e proprio questo Torrente nei Secoli ha
eroso profondamente tutto il versante est del terrazzamento che ospita
l'abitato. Il 16 Marzo del 1775 a seguito di abbondanti piogge, parte
dell'abitato orientale franò e in una sola notte scomparvero la Chiesa di Santa
Maria e l'antico Monastero, una parte della Piazza e del Palazzo Pretoriale e
altre abitazioni e orti. Rimase in piedi il solo Campanile che oggi è uno
dei simboli del Paese e funge, ormai da più di due Secoli, anche da Torre
Civica.
Il
Territorio Comunale comprende la parte più rilevante del Monte Ascensione (1110
m.) con la Frazione di Capradosso (una sessantina di abitanti) più in
alto di Rotella a 800 m. e le altre due Frazioni, Poggio Canoso un Borgo
Medievale e Castel di Croce, queste due ultime Frazioni sono ridotte a
pochissimi abitanti. Nella Frazione di Castel di Croce e più precisamente in
Contrada San Pietro, al Civico 6, c’è l’Azienda Vitivinicola “LaCanosa”.
La Tenuta “LaCanosa”, ubicata alle spalle del Monte dell’Ascensione nelle splendide e
accoglienti Colline Marchigiane che sono a ridosso del “Parco Nazionale dei Monti Sibillini”, prende il nome dal vicino antico Borgo
di Poggio Canoso, uno dei quattro Castelli di Rotella edificato tra il XII e il
XIII Secolo dai Monaci Farfensi.
“LaCanosa” è
nata per volontà del Varesino Riccardo Reina (Classe 1962) che alcuni anni fa
si innamorò di questa magnifica Terra Marchigiana decidendo d’intraprendere
proprio qui un nuovo ambizioso progetto vitivinicolo. Riccardo Reina è della Famiglia
Reina Titolare della mitica Azienda “ILLVA Saronno S.p.A.” (Acronimo
di Industria Lombarda Liquori Vini e Affini) di Saronno (VA), fondata il
23 Luglio del 1947 da Domenico Reina e specializzata nella produzione e
commercializzazione di bevande alcoliche famose in tutto il Mondo.
A “LaCanosa”
Riccardo Reina è validamente supportato dalla bravissima e bellissima Figlia
Alberica (Classe 1991), anche Lei super appassionata e innamorata di questa
Terra, che ha portato in Azienda una nuova e fascinosa energia gestionale.
La Tenuta “LaCanosa”
si estende per circa 110 Ettari, a cavallo del 43° Parallelo, latitudine vocata
alla produzione di Vini d’eccellenza. I Vigneti, oltre 40 Ettari, si trovano nel
cuore della Valle del Fiume Tesino, una Terra dalla posizione estremamente
feconda grazie a importanti e preziose escursioni termiche (tra le ore diurne e
quelle notturne) durante tutto l’anno che garantiscono un perfetto microclima adatto
alla coltivazione delle Viti. I Vigneti, posti a differenti altitudini che
vanno dai 350 ai 580 metri, servono per realizzare, sfruttando al meglio le
diverse esposizioni, sia Vini Tipici del Territorio sia Vini dal respiro più Internazionale.
La Storia
Geologica è riconducibile a quella della Dorsale Appenninica: quindi in linea
generale il Terreno Aziendale si rivela di medio impasto, calcareo e argilloso
rosso, grigio a banchi, molto minerale e in generale con un buon equilibrio tra
magnesio e potassio che varia leggermente in base all’altitudine. Qui le
fresche brezze estive e, in genere, le giuste precipitazioni favoriscono
specificità e coltivazione delle Viti.
Le grandi
potenzialità di questa magnifica Terra sono pienamente esaltate nella moderna
Cantina dell’Azienda grazie a una cura meticolosa di ogni passaggio, all’uso
delle più avanzate tecnologie che consentono di controllare perfettamente le
temperature durante tutto il processo di vinificazione e alla sostenibilità
(visto che anche l’energia è pulita ed è autoprodotta dai pannelli solari posti
sul Tetto della Cantina): dal ricevimento delle Uve a tutto il percorso di
fermentazione dei mosti fino alla maturazione in Tonneaux e Barrique di Rovere
di “Allier” e l’affinamento in bottiglia.
Le due
bottiglie di Verdicchio dei Castelli di Jesi D.O.C. Classico “Viridis 2022” e Classico
Superiore “Picus Viridis 2022”, della Tenuta “LaCanosa” che ho stappato sono un’assoluta novità per l’Azienda: ambedue alla
“Prima Annata” realizzate con le uve provenienti da appezzamenti (13 Ettari) di
Verdicchio acquistati di recente nella Valle dell’Esino in Provincia di
Ancona nei Comuni di Castelbellino e Maiolati Spontini. I nuovi Vini sono stati
seguiti dal bravo Enologo Emiliano Falsini. Il “Classico” è stato battezzato
“Viridis” che in Latino significa “Verde, Fiorente, Giovane, Recente” e il
“Classico Superiore” ha preso il nome di “Picus Viridis” il “Picchio Verde”
significativo simbolo dell’equilibrio biologico di un Territorio.
La Zona
Geografica della produzione del “Verdicchio dei Castelli di
Jesi D.O.C.”, nata nel 1968, comprende in parte la Bassa Valle del Fiume
Esino fino alla zona costiera nel Comune di Senigallia: 22 Comuni della
Provincia di Ancona e 2 in quella di Macerata. Zona
storicamente denominata dei “Castelli” perché raggruppa quell’insieme di
Comuni anticamente assoggettati all’antica Città di Jesi.
Il
Verdicchio dei Castelli di Jesi D.O.C. sia il “Viridis 2022” e sia il “Picus
Viridis 2022” con i loro specifici colori giallo paglierino dai riflessi
verdolini, ricchi di aromi decisamente freschi, florali e fruttati, con una
grande, ricca e vellutata piacevolezza al palato e con un retrogusto amabile e
delicato, esprimono in pieno tutta la “filosofia” della Tenuta “LaCanosa”:
produrre Vini di alta qualità utilizzando le più avanzate tecnologie, nel
rispetto della tradizione e simultaneamente reinterpretandoli in chiave
moderna.
“Viridis 2022” e “Picus Viridis 2022” i nuovi Vini di Verdicchio Bianco della Tenuta “LaCanosa” sono stati un abbinamento perfetto per la speciale “Frittura Mista di Mare” realizzata dalla bravissima Chef Maila Musto del Ristorante “La Brasserie” di Vada (LI).
https://www.lacanosaagricola.it/site/
https://www.brasserielabarcaccina.it/
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