Victor-Marie Hugo (1802-1885) un grande poeta, poliedrico, instancabile e originale scrittore, drammaturgo di talento, politico e “Pari di Francia” è giustamente ritenuto il padre del Romanticismo Francese. Colui che ha scritto, tra l’altro, capolavori come “I Miserabili” e “Notre-Dame de Paris” meritava sicuramente che, nella bella Città di Milano, il suo nome fosse dato ad una strada del centro. Via Victor Hugo è un breve tratto che unisce Via Orefici a Via Spadari, siamo a pochi passi da Piazza del Duomo e proprio qui, al numero civico 4, c’è uno straordinario Ristorante che porta il cognome del suo Chef/Proprietario: Cracco.
Carlo Cracco è nato a Vicenza nel 1965, la passione per la Cucina è innata, infatti, finite le scuole dell’obbligo, si iscrive all’Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “Pellegrino Artusi” di Recoaro Terme (Vicenza). Diplomatosi, svolge il primo periodo di lavoro presso il Ristorante “Da Remo” della Famiglia Baratto in Località Caimpenta, sempre a Vicenza. Poi, grazie anche alla sua già manifestata bravura, entra a lavorare, nel 1986, nel tempio della Cucina Italiana, al Ristorante del grande Gualtiero Marchesi, a Milano, il primo Ristorante Italiano che ha ottenuto nel 1986 le “Tre Stelle Michelin”.
Successivamente nel 1988, per circa un anno, lavora al Relais & Chateaux “La Meridiana” a Garlenda (Savona). Poi attraversa il confine ed entra a lavorare, nel cuore pulsante della Nouvelle Cousine Francese, dal famoso Chef Alain Ducasse, presso il raffinatissimo Ristorante “Le Louis XV” dell’Hotel de Paris a Montecarlo (Principato di Monaco), uno dei Locali che Ducasse ha aperto nel mondo. Successivamente va a Parigi, da un altro famoso Chef Alain Senderens, al Ristorante Lucas Carton in pieno centro.
Nel 1991 rientra a lavorare in Italia e precisamente in quel magnifico paradiso della ristorazione che è l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, proprietari Giorgio Pinchiorri e sua moglie Annie Féolde. Solo dopo due anni il Ristorante ottiene, nel 1993, le “Tre Stelle” della Guida Michelin.
Gualtiero Marchesi non ha mai dimenticato questo suo allievo di grande talento e nel 1993 chiede a Cracco di aiutarlo ad aprire quella “colonna portante” della Cucina Italiana che è il Ristorante “Gualtiero Marchesi” presso il Relais & Chateaux “L’Albereta” a Erbusco (Brescia). Passati tre anni, ricchi di soddisfazioni con il Maestro Gualtiero Marchesi, Carlo decide, nel 1996, di aprire il suo primo Ristorante a Piobesi d’Alba (Cuneo): Le Clivie. Altro immediato successo, dopo un anno arriva la prima “Stella Michelin”.
Siamo nell’anno 2000 e la fama di Carlo Cracco è in costante ascesa. La Famiglia Stoppani, proprietaria del più grande e famoso negozio di enogastronomia d’Italia, Peck a Milano, propone a Carlo una società per l’apertura in Via Victor Hugo, vicinissimo alla loro attività, di un Ristorante. Dopo importanti lavori di ristrutturazione e di adeguamento, al numero civico 4 della sopracitata Via, nella Città della Madonnina, nasce “Cracco-Peck”.
Anche qui in solo tre anni si arriva alle “Due Stelle Michelin”.
Nel Luglio 2007 Carlo Cracco ha rilevato la parte della Famiglia Stoppani, oggi il Ristorante si chiama “Cracco” ed è nel gota dei “50 World’s Best Restaurants”.
Dal luminoso e ampio ingresso a livello strada si scende con le scale o con l’ascensore ai piani sotto. Uno intermedio con i servizi e la Cantina il successivo con il Ristorante vero e proprio, fatto di vari spazi e angoli riservati, con i 18 tavolini per una sessantacinquina di coperti e la grande Cucina. Un extra e il “table d’hote” (tavola dell’ospite) che, diviso da una vetrata, permette di cenare direttamente in Cucina.
Il Ristorante Cracco ha affidato la ristrutturazione allo Studio di Architettura Beretta & Associati di Milano, fondato da Gianmaria e Roberto Beretta oltre 40 anni fa, che ha creato un ambiente molto raffinato, bello, confortevole e accogliente grazie anche alla preziosa boiseriè di ciliegio che ricopre le alte pareti. Molto calde e soffuse le luci. Bella e signorile l’apparecchiatura, comode le poltroncine.
La Carta dei Vini è super importante, è stata curata ad arte dal più grande dei Sommelier Italiani, Luca Gardini (Campione del mondo nel 2010). Ampia la scelta dei Vini al calice. Moltissimi i Vini Italiani e quelli Francesi ma si può sfogliare pagine anche di Vini provenienti da molte altre parti del mondo.
Il Menu è vario, Terra e Mare si mescolano con grande facilità, si può scegliere a discrezione oppure seguire due percorsi consigliati.
Ma veniamo alla degustazione, in tavola il fragrante e assortito pane della Casa con i croccanti grissini.
Come aperitivo è stato servito lo Champagne Ployez-Jacquemart Vintage 2002 Brut (grande annata).
Ottimo il Vino Rosso di Borgogna scelto, Nuits-Saint-Gerges Premier Cru, “Les Chaboeufs 2006” della Domaine Jean-Jacques Confuron.
- Stuzzichini vari tra cui le verdure essiccate al naturale;
- Filetto di triglia, cavolo cinese, radicchio e tartufo nero;
- Prezzemolo bollito, orchidea al vapore e ricci di mare;
- Capesante, lepre, whisky e sugo di carne;
- Spaghetti di tuorlo d’uovo, spinaci, uvetta e pinoli;
- Salmone, foie gras e tartufo nero;
- Cozze alla marinara, presentate nella loro cassetta;
- Ravioli di pasta di riso, broccolo fiolaro di Creazzo (Vicenza), mostarda di verdure e foie gras;
- Petto di piccione allo spiedo, carote, barbabietola, lattuga e coriandolo;
- Dattero fresco con taleggio e rafano verde;
- Castagna bollita al latte;
- Bignè caldo alla mela, sorbetto al pistacchio e cioccolato bianco;
- Bon Bon di cioccolato con frutto della passione;
- Piccola Pasticceria della Casa;
- Fettine di frutta assortita essiccate al naturale.
Tutto perfetto, eccellente e precisa la tecnica, gli abbinamenti intelligenti e gustosi, belle le presentazioni, alcune preparazioni superlative e geniali, vedi le “Cozze alla marinara” presentate nella loro cassetta, dove si mangia anche il guscio che è ricostruito di pasta fillo (phillo) al nero di seppia.
Sono stato assistito perfettamente e con grande professionalità dal personale di Sala diretto da Giacomo Babini.
Carlo Cracco e tutto il suo Staff sono molto disponibili e gentili. Un particolare ringraziamento in Cucina va a Matteo Baronetto braccio destro di Carlo.
Una frase di Victor Hugo cosi recita: “c’è chi si fissa a vedere il buio, io invece preferisco vedere le stelle”. Da Cracco brillano non solo due meritatissime “Stelle Michelin” ma tutto un firmamento.
Nella Grammatica Italiana si usa il “superlativo assoluto” per indicare il grado massimo di una qualità, se cosi è il Ristorante Cracco, di Milano, dello Chef Carlo Cracco è “assolutamente superlativo”.
Ristorante CraccoCarlo Cracco è nato a Vicenza nel 1965, la passione per la Cucina è innata, infatti, finite le scuole dell’obbligo, si iscrive all’Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “Pellegrino Artusi” di Recoaro Terme (Vicenza). Diplomatosi, svolge il primo periodo di lavoro presso il Ristorante “Da Remo” della Famiglia Baratto in Località Caimpenta, sempre a Vicenza. Poi, grazie anche alla sua già manifestata bravura, entra a lavorare, nel 1986, nel tempio della Cucina Italiana, al Ristorante del grande Gualtiero Marchesi, a Milano, il primo Ristorante Italiano che ha ottenuto nel 1986 le “Tre Stelle Michelin”.
Successivamente nel 1988, per circa un anno, lavora al Relais & Chateaux “La Meridiana” a Garlenda (Savona). Poi attraversa il confine ed entra a lavorare, nel cuore pulsante della Nouvelle Cousine Francese, dal famoso Chef Alain Ducasse, presso il raffinatissimo Ristorante “Le Louis XV” dell’Hotel de Paris a Montecarlo (Principato di Monaco), uno dei Locali che Ducasse ha aperto nel mondo. Successivamente va a Parigi, da un altro famoso Chef Alain Senderens, al Ristorante Lucas Carton in pieno centro.
Nel 1991 rientra a lavorare in Italia e precisamente in quel magnifico paradiso della ristorazione che è l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, proprietari Giorgio Pinchiorri e sua moglie Annie Féolde. Solo dopo due anni il Ristorante ottiene, nel 1993, le “Tre Stelle” della Guida Michelin.
Gualtiero Marchesi non ha mai dimenticato questo suo allievo di grande talento e nel 1993 chiede a Cracco di aiutarlo ad aprire quella “colonna portante” della Cucina Italiana che è il Ristorante “Gualtiero Marchesi” presso il Relais & Chateaux “L’Albereta” a Erbusco (Brescia). Passati tre anni, ricchi di soddisfazioni con il Maestro Gualtiero Marchesi, Carlo decide, nel 1996, di aprire il suo primo Ristorante a Piobesi d’Alba (Cuneo): Le Clivie. Altro immediato successo, dopo un anno arriva la prima “Stella Michelin”.
Siamo nell’anno 2000 e la fama di Carlo Cracco è in costante ascesa. La Famiglia Stoppani, proprietaria del più grande e famoso negozio di enogastronomia d’Italia, Peck a Milano, propone a Carlo una società per l’apertura in Via Victor Hugo, vicinissimo alla loro attività, di un Ristorante. Dopo importanti lavori di ristrutturazione e di adeguamento, al numero civico 4 della sopracitata Via, nella Città della Madonnina, nasce “Cracco-Peck”.
Anche qui in solo tre anni si arriva alle “Due Stelle Michelin”.
Nel Luglio 2007 Carlo Cracco ha rilevato la parte della Famiglia Stoppani, oggi il Ristorante si chiama “Cracco” ed è nel gota dei “50 World’s Best Restaurants”.
Dal luminoso e ampio ingresso a livello strada si scende con le scale o con l’ascensore ai piani sotto. Uno intermedio con i servizi e la Cantina il successivo con il Ristorante vero e proprio, fatto di vari spazi e angoli riservati, con i 18 tavolini per una sessantacinquina di coperti e la grande Cucina. Un extra e il “table d’hote” (tavola dell’ospite) che, diviso da una vetrata, permette di cenare direttamente in Cucina.
Il Ristorante Cracco ha affidato la ristrutturazione allo Studio di Architettura Beretta & Associati di Milano, fondato da Gianmaria e Roberto Beretta oltre 40 anni fa, che ha creato un ambiente molto raffinato, bello, confortevole e accogliente grazie anche alla preziosa boiseriè di ciliegio che ricopre le alte pareti. Molto calde e soffuse le luci. Bella e signorile l’apparecchiatura, comode le poltroncine.
La Carta dei Vini è super importante, è stata curata ad arte dal più grande dei Sommelier Italiani, Luca Gardini (Campione del mondo nel 2010). Ampia la scelta dei Vini al calice. Moltissimi i Vini Italiani e quelli Francesi ma si può sfogliare pagine anche di Vini provenienti da molte altre parti del mondo.
Il Menu è vario, Terra e Mare si mescolano con grande facilità, si può scegliere a discrezione oppure seguire due percorsi consigliati.
Ma veniamo alla degustazione, in tavola il fragrante e assortito pane della Casa con i croccanti grissini.
Come aperitivo è stato servito lo Champagne Ployez-Jacquemart Vintage 2002 Brut (grande annata).
Ottimo il Vino Rosso di Borgogna scelto, Nuits-Saint-Gerges Premier Cru, “Les Chaboeufs 2006” della Domaine Jean-Jacques Confuron.
- Stuzzichini vari tra cui le verdure essiccate al naturale;
- Filetto di triglia, cavolo cinese, radicchio e tartufo nero;
- Prezzemolo bollito, orchidea al vapore e ricci di mare;
- Capesante, lepre, whisky e sugo di carne;
- Spaghetti di tuorlo d’uovo, spinaci, uvetta e pinoli;
- Salmone, foie gras e tartufo nero;
- Cozze alla marinara, presentate nella loro cassetta;
- Ravioli di pasta di riso, broccolo fiolaro di Creazzo (Vicenza), mostarda di verdure e foie gras;
- Petto di piccione allo spiedo, carote, barbabietola, lattuga e coriandolo;
- Dattero fresco con taleggio e rafano verde;
- Castagna bollita al latte;
- Bignè caldo alla mela, sorbetto al pistacchio e cioccolato bianco;
- Bon Bon di cioccolato con frutto della passione;
- Piccola Pasticceria della Casa;
- Fettine di frutta assortita essiccate al naturale.
Tutto perfetto, eccellente e precisa la tecnica, gli abbinamenti intelligenti e gustosi, belle le presentazioni, alcune preparazioni superlative e geniali, vedi le “Cozze alla marinara” presentate nella loro cassetta, dove si mangia anche il guscio che è ricostruito di pasta fillo (phillo) al nero di seppia.
Sono stato assistito perfettamente e con grande professionalità dal personale di Sala diretto da Giacomo Babini.
Carlo Cracco e tutto il suo Staff sono molto disponibili e gentili. Un particolare ringraziamento in Cucina va a Matteo Baronetto braccio destro di Carlo.
Una frase di Victor Hugo cosi recita: “c’è chi si fissa a vedere il buio, io invece preferisco vedere le stelle”. Da Cracco brillano non solo due meritatissime “Stelle Michelin” ma tutto un firmamento.
Nella Grammatica Italiana si usa il “superlativo assoluto” per indicare il grado massimo di una qualità, se cosi è il Ristorante Cracco, di Milano, dello Chef Carlo Cracco è “assolutamente superlativo”.
Via Victor Hugo, 4
Milano
Tel. 02 876 774
http://www.ristorantecracco.it/
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