domenica 9 marzo 2014

AL RISTORANTE ENOTECA “LA PIEVE DI POMAIA” UNA RIUSCITA SERATA “PARTICOLARMENTE PICCANTE”.




Il Comune di Santa Luce, in Provincia di Pisa, adagiato su una dolce collina a 200 m. s.l.m., è molto antico.

Queste Terre, infatti, erano già abitate in Epoca Etrusca (gli Etruschi sono stati presenti in Toscana fin dal VII Secolo a.C.) ma le prime notizie certe e documentate sul Comune risalgono all’anno 877.

Qui sorgeva, nel Medioevo, anche un Castello e una cinta muraria attorno al paese, ambedue vennero distrutte dai Fiorentini nel 1496.

In questo magnifico Territorio Comunale (la bellezza della Campagna Toscana è nota in tutto il mondo) si trova anche un’area protetta, di 278 ettari, istituita nel 2000, denominata “Riserva Naturale Provinciale Lago di Santa Luce”.  

Un Paradiso Terrestre con una fauna di oltre 150 diverse specie.

Il Comune di Santa Luce ha tre Frazioni: Pastina, Pieve di Santa Luce e Pomaia.

La piccola Frazione di Pomaia, circa 200 abitanti, è famosa per la Sagra del Baccello che si svolge nel mese di Aprile di ogni anno, ma nel mondo è conosciuta per l’importantissimo Monastero Buddhista Tibetano, che ha sede in un’antica e grande Villa: l’Istituto Lama Tzong Khapa (ILTK).

L’Istituto è stato fondato, nel 1977, dal Lama Thubten Yeshe (1935-1984). 
E’ un centro di meditazione e di studi che fa parte della “Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana” (156 Centri nel Mondo) Ente preposto alla salvaguardia della Civiltà Tibetana e per rendere accessibile agli occidentali il Buddhismo

L’Istituto Tibetano è per Pomaia un forte richiamo turistico, per soddisfare e agevolare questo flusso, nel 1999, l’allora Sindaco di Santa Luce (1993-2001), Dott.essa Giamila Carli, sollecitò un costruttore locale, Mazzufferi Cesarino, a recuperare alcuni vecchi edifici e una Villa, per ricavarne una valida e qualificata struttura di accoglienza.

Nacque così quello che oggi è il “Borgo di Pomaia” immerso nel bellissimo e panoramico contesto della verdeggiante campagna circostante.  

Il Residence è composto dall’antica Villa padronale, su tre piani, “Villa Irene”, con 10 camere e una suite, l’antica casa colonica, “Antica Pieve”, su due piani, suddivisa in bilocali e monolocali, oltre ad altri numerosi edifici nuovi suddivisi in monolocali, bilocali e trilocali.

Tutto ben ristrutturato e costruito, ci sono due piscine, molti servizi e il Ristorante EnotecaLa Pieve di Pomaia”.

Il Ristorante è stato gestito i primi anni dal Tour OperatorBini Viaggi”, dal 2003 al 2006 dal ristoratore Simone Cerri che dopo un’interruzione di qualche hanno, nel Dicembre 2013, è tornato con la sua Famiglia a gestire il Locale.

Simone Cerri, nato a Livorno nel 1973, è diventato ristoratore grazie alla sua mamma, la signora Milena, e a sua sorella Rossella, che hanno sempre fatto questo lavoro.  
Infatti al RistoranteLa Pieve di PomaiaSimone si occupa della gestione vera e propria, mentre la mamma e la sorella regnano in Cucina

Il Ristorante ha una grande sala quasi rettangolare, molto luminosa, grazie ai molti sporti vetrati, con una novantina di coperti. 
Con la bella stagione si può sfruttare il fiorito Dehors.

Appena si entra, a sinistra, un bancone di servizio a mattoni, di fronte un piccolo corridoio porta alla Cucina, a sinistra si apre la Sala
All’ingresso si possono notare diversi vini esposti e due macchine, da 4 posti l’una, “enodispenser” ad azoto, esse permettono di poter servire anche i Vini più importanti al bicchiere, migliorando notevolmente la conservazione delle bottiglie aperte.

Proprio al Ristorante EnotecaLa Pieve di Pomaia”, Venerdì 28 Febbraio 2014, ho partecipato ad una serata condotta dal grande gourmet e amico Paolo Valdastri.

L’evento era dedicato alla degustazione di prodotti del Territorio abbinati al frutto di una pianta, originaria delle Americhe ma che oggi è coltivata in tutto il mondo, il “capsicum” comunemente noto a tutti come “peperoncino”.

Il “peperoncino” deve la sua piccantezza all’alcaloide “capsaicina” (presente in diverse concentrazioni a seconda del tipo di pianta) e ad altre quattro sostanze correlate, sempre di origine naturale, che vengono denominate cumulativamente “capsacinoidi”.

La piccantezza di un peperoncino si misura con “La Scala di Scoville”.
Questa scala prende il nome dal suo ideatore, Wilbur Lincoln Scoville (chimico Statunitense, 1865-1942), e classifica la piccantezza di un peperoncino tra “zero” e 16.000.000 di unità “Scoville” che corrispondono al valore (ipotetico e attribuito dallo studioso) dato alla “capsaicina” pura.  

Ma torniamo alla serata al Ristorante Enoteca La Pieve di Pomaia”.

La cena era tutta preparata con portate che comprendevano, tra gli ingredienti, alcuni dei preziosi peperoncini, biologici e biodinamici (sedici tipi dalle varie denominazioni, numerati dal n.1 al n.16,  secondo tipologia e relativa piccantezza), coltivati e forniti dall’AziendaPeperita” (Podere i Doccioni, Località  Calcinaiola, Bibbona, Livorno) della brava e appassionata Rita Salvadori.

Diversi dei suddetti peperoncini erano già inglobati nelle vellutate, nelle creme e nelle composte, portate, per la preparazione dei piatti, da altre due interessantissime Aziende, “La Gora” e la “Bio C”.

L’Azienda AgricolaLa Gora” è di Pomaia, ha qualche decina di ettari (attualmente a frutteti, ulivi e apicoltura convenzionale) provenienti da una antica tradizione agricola di Famiglia, giunti nelle mani dell’attuale intraprendente proprietario Ottavio Verucci.

I prodotti dell’Azienda sono creme, vellutate, marmellate, miele convenzionale e olio extra vergine di oliva. Gran parte dei prodotti usati per la serata erano dell’Azienda AgricolaLa Gora”.

Anche la “Bio C” ha i terreni a Pomaia, la proprietaria è Chiara Cioni, una giovane donna,  entusiasta del proprio lavoro, che prepara personalmente e accuratamente le sue marmellate e il suo miele bio.

Le due Aziende collaborano strettamente, le preparazioni avvengono tutte nei loro laboratori, momentaneamente ubicati a Fucecchio (FI), ma che presto verranno trasferiti a Pomaia.

Eccoci giunti alla degustazione.

Le portate sono state accompagnate da un buon Vino Rosso “Adèo 2010”, Bolgheri D.O.C., 14% Vol., prodotto, con uve (Cabernet Sauvignon e Merlot, in percentuali variabili a secondo delle annate) provenienti esclusivamente da vigneti ubicati in Località Campo alla Sughera nel cuore del Bolgherese, dall’Azienda Campo alla Sughera” di Castagneto Carducci (LI).

L’Azienda Vitivinicola è della Famiglia Knauf, proprietaria anche dello “Stabilimento Knauf” di Castellina Marittima (PI), in Località Paradiso, praticamente a due passi da Pomaia, dove si producono lastre in gesso rivestito di qualità.
In rappresentanza della Knauf, alla serata, ha partecipato l’Ing. Felice Tirabasso Responsabile Attività Estrattiva e delle Relazioni Esterne di Knauf Italia.

E’ stato servito:

- Aperitivo La Pieve di Pomaia - “Conte Collalto” Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G., Spumante Brut, con succo di fragola, ananas e peperoncino;

- Bruschettine fantasia - all’Olio extra Vergine di Oliva (un blend moraiolo e leccino) e alla vellutata di melanzane, patate e peperoncino;

- Crêpes (crespelle) vellutata di zucca e patate, peperoncino n.8 Habanero Fatali con fiocco rosso;

- Fusilli con passata di zucchini, patate e petali di lardo, peperoncino n.9 Habanero Chocolate;

- Vassoio di formaggi pecorini, freschi e stagionati, con vaschette di miele di castagno, composta di cipolle, miele di trifoglio, peperoncino n.8 Habanero Fatali;

- Salumi assortiti di Cinta Senese;

- Trito fresco di peperoncino piccantissimo n.7 Habanero Red Savina, appositamente preparato dall’Azienda “Peperita”;

- Gelato alla crema con composta di zucca e arancia, peperoncino n.5 Jalapeno con fiocco giallo,  insieme a salame dolce farcito con crema di cachi e cioccolato al peperoncino n.6 Scotch Bonnet (la crema era dell’Azienda “Bio C”).

Durante la cena Paolo Valdastri, Rita Salvadori e la Biologa Nutrizionista Dott.ssa Sara Comandi, hanno ampiamente presentato e illustrato, ad una sala piena, le finalità della serata e i prodotti delle Aziende presenti.

L’interessante e riuscita serata “particolarmente piccante” si è conclusa con delle belle e profumate rose (color rosa arancio) offerte dagli organizzatori a tutte le gentili signore.






La Sala

Bio C, La Gorla, Peperita - I Prodotti Esposti

Le Crepes

Il Vassoio di Formaggi Pecorini

Sara Comandi, Paolo Valdastri, Rita Salvadori

Simone Cerri, Dracopulos, Chiara Cioni, Ottavio Verucci

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