La Corsica è
un’isola molto grande del Mar Mediterraneo, la quarta dopo Sicilia, Sardegna e
Cipro, è divisa dalla Sardegna da un breve tratto di mare (11 Km. nel punto più
stretto) denominato le “Bocche di Bonifacio”.
Da migliaia
di anni questa bellissima Isola è stata al centro delle lotte e delle rotte di
tutti i popoli che hanno solcato il Mar Mediterraneo.
Gli antichi Greci la chiamavano “Kallíste” (la più bella).
La Corsica attraverso i secoli è passata più volte sotto vari padroni,
ma tra il 1284 e il 1768, è stata dominata dalla Repubblica di Genova.
Nel 1768 i Francesi riuscirono a portarla via ai Genovesi che la
cedettero in pegno per debiti.
Le truppe di Parigi soffocarono in pochissimo tempo l’autonomia Corsa
(1755 - 1769), che i Genovesi non avevano riconosciuto ma che non erano
riusciti a debellare, rimanendo così padroni del campo.
Il 15 di Agosto del 1769, circa due mesi dopo che i Francesi avevano
preso il controllo della Corsica, nasceva da una famiglia della piccola
borghesia Còrsa, nella Città portuale di Ajaccio, un ”certo” Napoleone Buonaparte
che diventerà invece il fondatore del Primo Impero Francese (Maggio 1804 -
Aprile 1814).
Dopo la morte del Padre Napoleone “francesizzò” il cognome in
“Bonaparte”.
Napoleone frequentò i primissimi anni scolastici in Corsica, poi in
Francia e il 21 Ottobre 1784 entrò alla Regia Scuola Militare di Parigi.
La sua carriera fu a dir poco fulminea.
A 16 anni Secondo Luogotenente di Artiglieria, pochi mesi dopo era già Luogotenente, allo
scoppio della Rivoluzione Francese, nel 1789, aveva 20 anni ed era già
Ufficiale.
Aderendo alla Rivoluzione il suo grado salì a Tenente Colonnello
della Guardia Nazionale.
Seguì un periodo in cui venne retrocesso a Capitano, ma le vorticose
vicende Rivoluzionarie lo riportarono in breve a salire di grado: Aiutante
Generale, Generale di Brigata, Comandante della Piazza di Parigi, Generale di
Corpo di Armata.
Vittoriose campagne militari, la prima fu quella in Italia, e il suo
innato, straordinario genio militare e politico, lo portarono ad essere
nominato Comandante in Capo di tutte le forze armate Francesi.
Nel 1799, Napoleone Bonaparte, diventò Console, uno dei tre membri a
cui fu affidato tutto il potere in Francia (gli altri erano Pierre-Roger
Ducos e Emmanuel Joseph Sieyès); poco
dopo, non soddisfatto, si fece nominare Primo Console.
Fu talmente bravo a guidare la Francia, che riuscì a costruire una
struttura politico-militare-amministrativa valida, innovativa e fortemente
accentratrice definita “perfetta” e che è rimasta praticamente invariata fino
ai giorni nostri.
Con il plebiscito del 2 Agosto del 1802 la carica di Primo Console gli
fu attribuita “a vita”.
Il passo successivo avvenne il 18 Maggio 1804 quando il Senato lo
proclamò Imperatore dei Francesi.
Napoleone Bonaparte vinse più battaglie (una sessantina) di Alessandro
Magno, Annibale e Giulio Cesare messi insieme, ma ne perse due, le più
decisive:
- La Battaglia di Lipsia , detta anche delle Nazioni, combattuta, tra
il 16 e il 19 Ottobre 1813, contro le armate di Russia, Prussia, Austria e
Svezia.
Sconfitta che giungeva dopo la già disastrosa ritirata di Russia e che
portò Napoleone ad abdicare e al suo esilio all’Isola d’Elba dove sbarcò il 4
Maggio 1814;
- La Battaglia di Waterloo, il 18 Giugno 1815, contro le armate Inglese
e Prussiana, dopo la fuga dall’Isola d’Elba e il ritorno trionfale in Francia.
Disastrosa sconfitta che porterà l’Imperatore al definitivo esilio a
Sant’Elena, piccola e sperduta isola in mezzo all’Oceano Atlantico a 1500 Km.
dalla Costa Africana.
Napoleone Bonaparte morirà proprio a Sant’Elena il 5 Maggio 1821, alle
ore 17:49, a soli 52 anni.
Personaggio straordinario Napoleone Bonaparte; un uomo che ha lasciato
un segno indelebile nella storia dell’Umanità.
Eccezionale, ma pur sempre un uomo che, per esempio, dava scarsa
importanza all’alimentazione, ritenendola
un fastidio necessario: non era certo un buongustaio.
Mangiava molto in fretta e solo due volte al giorno, la mattina verso
le 9-9:30 e la sera alle 18:00.
Questo metodo frettoloso, non certo ideale, gli procurò una forte
gastrite cronica che con il passare degli anni degenerò portandolo alla morte.
Non erano molte le cose che gradiva, tra queste il pollo e il montone.
Prendeva
anche, cosa per lui non salutare, due tazze di caffè al giorno.
Anche per il Vino Napoleone non aveva una particolare passione, beveva
poco e lo annacquava.
L’unico Vino che apprezzava e che, ovviamente, non mancava mai sulla
sua tavola, arrivava dalla regione della Borgogna, ed era lo Chambertin, un
Vino Rosso (Gevrey-Chambertin A.O.C., un Pinot Nero, proveniente dall’omonimo
piccolo Comune).
“Chambertin” anche oggi una delle denominazioni più conosciute
e di successo della Borgogna.
Quest’anno, 2014, ricorre il “bicentenario” dell’arrivo di Napoleone
all’Isola d’Elba e per festeggiare tale evento sono state intraprese molte
attività e pubblicati diversi libri.
Un Libro, in particolare, che ho letto volentieri, è stato scritto dal
mio caro amico l’appassionato ed esperto Chef Paolo Ciolli, s’intitola: “Teste
e lische caro Napoleone…”.
Paolo
Ciolli, Livornesissimo, è nato al numero civico 161, “al primo piano”, di Borgo
San Jacopo, una delle strade più tipiche della bella Città di mare Toscana, in
una fredda giornata di Febbraio che portava la data del 14, nell’anno 1949.
E’ importante sottolineare “al primo
piano”, perché sotto casa c’era la “Pasticceria Gnesi”, aperta da un solo anno, il 29 Febbraio 1948,
da Renzo Gnesi, e quegli straordinari aromi, che si propagavano nell’aria, sono
subito penetrati, lasciando il segno, nel respiro dell’appena nato Paolo.
Fin da piccolo si è subito appassionato
alla cucina seguendo le preparazioni della sua mamma Anna Maria.
A 20 anni, molto giovane, ha iniziato
ad insegnare educazione fisica alle superiori, l’ha fatto per 30 anni in varie
scuole, e da 12 anni insegna alla super prestigiosa “Accademia Navale di Livorno”; ha fatto anche l’attore recitando in un film, “Habemus Papam”
di Nanni Moretti, nei panni di un cardinale.
La passione per la Cucina è aumentata
col passare degli anni fino a portarlo a diventare un vero e proprio “chef” con
la partecipazione anche a diversi concorsi gastronomici come il programma
televisivo di Rai 1, “La Prova del Cuoco”, condotto da Antonella Clerici, dove ha vinto con i suoi
“Tortelloni al tramonto con zabaione al parmigiano”.
Sempre grazie alla sua grande passione
culinaria è diventato anche scrittore pubblicando, dal 2006, libri come
“Habemus Pappam” (parafrasando il titolo del film di Moretti), “Il Miracolo
della Farina di Ceci - Storie, Luoghi, Personaggi”, “I Pesci della Terrazza”,
“La Cicciaccia”, “La Pasticceria a Livorno”, “Il Cacciucco”.
Attualmente Ciolli conduce una
simpatica e istruttiva trasmissione di Cucina su “Granducato TV” che si chiama “Tutti Chef” a cui, alcune volte, ho
partecipato anch’io.
Ma torniamo al Libro “Teste e lische
caro Napoleone…”, 128 pagine in formato cm 21x15, edito, per la Collana le “Vie del Gusto”, da “Vittoria
Iguazu Editora”.
Un coinvolgente Romanzo Storico/Culinario
in cui Paolo Ciolli immagina di essere un critico consigliere, anche politico, ma
soprattutto gastronomico di Napoleone, seguendolo, passo passo, e dandogli
confidenzialmente e irriverentemente del ”tu”.
Le prime 37 pagine, ”l’Epilogo”,
trattano il periodo che intercorre dall’arrivo all’Isola d’Elba alla sconfitta
di Waterloo.
Il resto del libro segue in dettaglio la vita di Napoleone dai
primi successi, ai trionfi, fino all’inizio del declino. In fondo al Libro troviamo
“Le Ricette: un pranzo elbano”, 16 gustose e appetitose preparazioni, frutto della
vasta cultura gastronomica Livornese di Ciolli, con i rispettivi abbinamenti
con i Vini.
Una lettura piacevole e divertente,
dove viene dipinto un quadro estremamente umano, dell’Imperatore con il suo carattere
ambizioso, passionale ed egocentrico.
Nel Libro troviamo anche accurate e dettagliate
descrizioni di personaggi, di luoghi, di momenti e di preparazioni della cucina
ottocentesca Elbana e Francese.
Che altro dire sul Libro “Teste e
lische caro Napoleone…” se non un sincero bravo a Paolo Ciolli.
Lo Chef Scrittore Paolo Ciolli
La Copertina
La Quarta di Copertina
Giorgio Dracopulos e lo Chef Paolo Ciolli
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.