Livorno,
bella città portuale adagiata sulla suggestiva costa Toscana, ha alle spalle
una lunga e ricca storia che inizia con i primi insediamenti umani (confermati
da ritrovamenti archeologici) addirittura nella Preistoria.
Convenzionalmente
quel periodo che precede l’invenzione della scrittura, avvenuta in oriente tra
3500 e 3200 anni a.C., si definisce “Preistoria”.
Altri
ritrovamenti successivi ci indicano che qui vissero anche Etruschi e Romani.
Già nel I
Secolo a.C. Marco Tullio Cicerone (106 a.C. - 43 a.C.), filosofo, scrittore,
politico, avvocato e pregevole oratore
Romano, in una lettera indirizzata a suo fratello, Quinto Tullio Cicerone,
citava l’antica “Pisis” (Pisa) e una località vicina definita “Labrone”.
Tutt’oggi “labronico” e sinonimo di “livornese”.
Il primo
dato certo di un toponimo “Livorna” risale però al 1017 e si riferisce ad un
piccolo nucleo abitativo a pochi chilometri a sud della Foce del fiume Arno.
Grazie
all’interramento del vicino Porto Pisano, tra il XIII e XIV Secolo, Livorno,
con il suo Porto, si sviluppò rapidamente dotandosi di robuste fortificazioni ed
edificando il maestoso “Fanale dei Pisani” (o Fanale Maggiore, uno dei fari più
antichi d’Italia, ricostruito fedelmente dopo i danni subiti durante la Seconda
Guerra Mondiale).
Grazie alle
“Leggi Livornine”, emanate, tra il 1591 e il 1593, dal Granduca di Toscana
Ferdinando I de’ Medici, particolarmente “larghe di manica”, e l’istituzione
del “Porto Franco”, la Città prese a
crescere sotto tutti gli aspetti, anche sotto il profilo gastronomico.
La Cucina
Livornese, per essendo un intricato groviglio di ricette provenienti da
tradizioni distanti tra di loro, sopraggiunte con il notevole afflusso di
gruppi etnici perseguitati per motivi legali o religiosi, si è sviluppata con
un suo specifico, vario e robusto carattere che si può ritrovare anche in
una ricetta, assolutamente e unicamente
“Livornese” come il “Cacciucco”.
Uno dei
cuochi/scrittori più appassionati e documentati sulla Cucina Livornese è Paolo Ciolli.
Paolo
Ciolli, livornesissimo, è nato al numero civico 161, “al primo piano”, di Borgo
San Jacopo, una delle strade più tipiche della bella Città di mare Toscana, in
una fredda giornata di Febbraio che portava la data del 14, nell’anno 1949.
E’
importante sottolineare “al primo piano”, perché sotto casa c’era la
“Pasticceria Gnesi”, aperta da un solo
anno, il 29 Febbraio 1948, da Renzo Gnesi, e quegli straordinari aromi, che si
propagavano nell’aria, sono subito penetrati, lasciando il segno, nel respiro
dell’appena nato Paolo.
Fin da
piccolo si è subito appassionato alla cucina seguendo le preparazioni della sua
mamma Anna Maria, della nonna Giuseppina e della zia Amelia.
A 20 anni,
molto giovane, ha iniziato ad insegnare educazione fisica alle superiori, l’ha
fatto per 30 anni in varie scuole, per 12 anni ha insegnato anche alla super
prestigiosa “Accademia Navale di Livorno”; è stato attore recitando in un
film, “Habemus Papam” di Nanni Moretti, nei panni di un cardinale.
La passione
per la Cucina è cresciuta col passare degli anni fino a portarlo a diventare un
vero e proprio “chef” con la partecipazione anche a diversi concorsi
gastronomici come il programma televisivo di Rai 1, “La Prova del Cuoco”, condotto da Antonella Clerici,
dove ha vinto con i suoi “Tortelloni al tramonto con zabaione al parmigiano”.
Sempre
grazie alla sua grande passione culinaria è diventato anche scrittore
pubblicando, dal 2006, libri di successo come “Habemus Pappam” (parafrasando il
titolo del film di Moretti), “Il Miracolo della Farina di Ceci - Storie,
Luoghi, Personaggi”, “I Pesci della Terrazza”, “La Cicciaccia”, “La Pasticceria
a Livorno”, “Il Cacciucco” (Libro uscito anche in lingua Inglese), “Teste e
lische caro Napoleone…”.
Paolo Ciolli
ha recentemente condotto anche una simpatica e istruttiva serie di trasmissioni
di Cucina su “Granducato TV” che si chiamava “Tutti Chef”.
Proprio da
pochissime settimane è uscito il nuovo Libro di Paolo Ciolli: “Livorno la
ghiotta - La città e le sue ricette”.
A Livorno la
presentazione è avvenuta in un’affollatissima Libreria Belforte con la partecipazione dell’autore
Paolo Ciolli insieme al Regista/Scenografo Giampaolo Zennaro, al Direttore del
Quotidiano “Il Tirreno” Omar Monestier e al Pittore Mario Madiai.
Il Libro si
compone di 352 pagine, in formato cm 23,5x16,7, ed è edito dalla Casa Editrice Debatte Editore di Livorno.
La Copertina,
in cartoncino con bandelle, è illustrata “con due belle triglie” dal famoso
Pittore Mario Madiai.
Il Libro,
dopo la “Presentazione” dell’editore e la “Prefazione” dell’autore, è una
bellissima raccolta di ben oltre 230 interessantissime, particolareggiare,
gustose preparazioni.
Le ricette
sono in ordine alfabetico, dalla “A” alla “Z”, in base al nome dell’ingrediente
principale usato o della tradizionale denominazione.
Il tutto è arricchito
con descrizioni, dosi, metodi, notizie, ricordi, aneddoti, consigli e storie di
vita vissuta.
Uno
“tsunami” di gustose e appetitose preparazioni, frutto della vasta cultura
gastronomica Livornese di Ciolli.
Una lettura
piacevole e divertente, da leggere e rileggere anche per prendere spunto su
qualcosa di buono da preparare per pranzo o cena.
Il Libro è
uscito anche in una limitatissima edizione “lusso” illustrata con i preziosi
disegni del Pittore Mario Madiai e con copertina rigida.
Che altro
dire su questo bel Libro di ricette intitolato “Livorno la ghiotta - La città e
le sue ricette” se non che è un nuovo successo di Paolo Ciolli il cantore della
tradizione culinaria Livornese.
Giampaolo Zennaro, Omar Monestier, Paolo Ciolli
La Presentazione alla Libreria Belforte
Mario Madiai e Paolo Ciolli
Lo Chef/Scrittore Paolo Ciolli
La Copertina con le "Triglie" di Madiai
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