Qualsiasi
edificio dove vivano, in comunità, dei monaci o delle monache (che possono essere
anche di ordini diversi a secondo dell’appartenenza), sottostando all’autorità
di un abate o di una madre badessa, prende il nome di “monastero”.
Il termine
“monastero”, che nasce dopo la fine del periodo delle persecuzione Cristiane
(311 d.C.), non è sinonimo di
“convento”, quest’ultimo termine è entrato in uso molti secoli dopo (XII - XIII
Sec.) con l’avvento degli “Ordini Mendicanti” (frati e suore che facevano voto
di povertà, vivendo di carità).
I
monasteri hanno sempre avuto la tendenza
a essere autosufficienti, praticamente in tutto, per tale motivo al suo interno
fervono le attività e i religiosi vivono una vita di preghiera e lavoro.
Non esistono
solo monasteri antichi, per esempio quello di cui vi voglio parlare è sorto
“solo” nel 1997.
Tutto nasce
dalla donazione, all’Ordine dei Benedettini (Ordo Sancti Benedicti, fondato, da
San Benedetto da Norcia, circa nel 529) di un podere, chiamato “Le Pescine” per
la presenza sul suo terreno di una sorgente d’acqua, in Località Poggi del
Sasso, Frazione del Comune di Cinigiano, in Provincia di Grosseto.
La donazione
è stata vista come un segno della protezione di Dio per la nascita di una nuova
comunità nelle bellissima campagna maremmana.
Il nome
“Siloe” è stato ripreso dell’Antico Testamento, dove viene citata la piscina
della vecchia Gerusalemme, denominata
“Siloe”, che garantiva la sopravvivenza della città in ogni occasione più
difficile, oltre ad essere considerata miracolosa per uno dei prodigi di Gesù
fatto, su di un cieco, con la sua acqua.
A “Siloe” la vita si svolge ogni giorno con lo stesso naturale ritmo: sveglia
alle 5:30, preghiere (a diverse ore del giorno), colazione, Santa Messa alle
7:30, poi studio, lavoro, pranzo, di nuovo lavoro, fino ai vespri, cena e alle
21:00 la fine della giornata.
Voi direte
perché ti sei messo a scrivere questo articolo?
Vi rispondo
subitissimo.
Al Monastero
di “Siloe” si producono una serie di straordinari e naturali prodotti
alimentari (certificati biologici e prodotti secondo la “Carta d’Intenti di Etica Ambientale”): Vino (“La Grangia” D.O.C. Maremma
Toscana, 90% Ciliegiolo e 10% Sangiovese), Olio Extra Vergine di Oliva,
Peperoncino macinato, Zafferano purissimo in stimmi, Paté a base di olive e
olive in salamoia, Miele, Confetture, Sughi di pomodoro fresco, Pasta
artigianale di farro e quella di Grani Antichi.
Il tutto anche in confezioni
regalo.
Vi sembra
poco? Allora continuo.
Da loro
troverete anche i legumi (cece nero, lenticchie), i cereali (farro dicocco “triticum
dicoccum”, una delle prime antichissime culture rese coltivabili, grano duro
“triticum turanicum” o “grano khorāsān”) e le farine (di farro dicocco, di
grano duro “triticum turanicum”, di cece nero).
Una
produzione imponente, per una Comunità molto piccola, che è stata anche
premiata nel 2012 da “ilGolosario” con la seguente motivazione:
“Al genio di questa Comunità che ha saputo reinterpretare una storia antica,
come quella dei mestieri del monachesimo benedettino, attualizzandoli attraverso la bioarchitettura
e la valorizzazione massima dei prodotti del Territorio dove sono insediati”.
Al Monastero
dell’Incarnazione, della Comunità Monastica di “Siloe”, su un panoramico colle, nella
Frazione di Cinigiano, denominata Poggi del Sasso (GR), vige e da grandi
risultati (spirituali ed enogastronomici) l’antica regola “Ora, lege et
labora”.
Foto Aerea del Monastero
Ora, Lege et Labora
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