Dal 1937 a
oggi, 2017, sono passati precisamente otto decenni ed è scattata una ricorrenza
del tutto particolare: gli 80 anni di un grande, straordinario personaggio
produttore di un Vino eccezionale e non solo.
Su una verde
collina, alta 567 metri sul livello del mare, ubicata alla fine della Val
d’Orcia, in Provincia di Siena, sorge un Comune dalla origini antichissime e da
una lunga storia, il suo nome è Montalcino.
Cinque
milioni di anni fa il Mare Tirreno sommergeva tutte queste terre, oggi per quei
miracoli che solo “Madre Natura” riesce a fare, questo Territorio è
particolarmente adatto per la coltivazione dei Vigneti di Sangiovese.
Qui nasce
uno dei migliori Vini della produzione Enologica Italiana e mondiale: il
Brunello di Montalcino.
Il Brunello
è un Vino Rosso importante, ricco di struttura, di gusto e di una straordinaria
capacità d’invecchiamento, prodotto col 100% di un’Uva eccellente, il
Sangiovese Grosso.
Tra le molte
Aziende Vitivinicole di questo speciale Territorio una è particolarmente vicina
al mio cuore, non solo per il Vino straordinario che produce ma anche per quel viticoltore
fuori dal comune che ne è il proprietario: Gianfranco Soldera.
Gianfranco
nasce a Treviso il 29 Gennaio 1937, i suoi genitori sono Eugenio Soldera e
Rosaria Zanetti.
Suo padre amava bere il vino buono, e la sua mamma era una
cuoca bravissima.
Il nonno Luigi, in Provincia di Treviso coltivava il Raboso
(un Vitigno autoctono Veneto, molto rustico, che si trova soprattutto nel
Territorio Trevisano), anche i bisnonni materni, che vivevano a San Biagio di
Callalta (TV), producevano vino.
Quando Gianfranco aveva solo tre mesi, i suoi
genitori si trasferirono a Milano, erano Socialisti e per motivi politici erano
stati costretti ad abbandonare la loro terra.
A Milano, nel 1940, la Famiglia
aumenta, nasce il fratello di Gianfranco, Guido.
Gianfranco Soldera
cresce in quegli anni difficili di guerra, dove anche andare a scuola è
pericoloso. Si sentono spesso le sirene che annunciano i terribili
bombardamenti degli alleati, come quello del 20 Ottobre del 1944, effettuato, in
pieno giorno, dalla Quindicesima Air Force Americana, che fece centinaia di
vittime civili e che distrusse la scuola Elementare “Francesco Crispi”, del
Quartiere Milanese di Gorla, dove rimasero uccisi 184 bambini con tutte le loro maestre.
Ma
Gianfranco pensa a quegli anni con il rimpianto della gioventù e un delicato
sorriso, ricordando, tra l’altro, che ha fatto la Prima Comunione proprio il 25
Aprile 1945, e che per andare e tornare dalla Chiesa è passato davanti alla
Caserma Comando della Legione Autonoma Mobile “Ettore Muti” in Via Rovello,
rischiando molto in quella drammatica giornata.
Dopo la
Guerra Gianfranco prosegue gli studi in Città, frequentando anche le superiori
all’Istituto di Ragioneria.
All’età di 15 anni, nel 1951, va a lavorare come
apprendista in una litografia, poi segue il servizio militare, 1958/1960, non
proprio vicino a casa, un mese a Trapani e 17 mesi a Palermo, alla compagnia
Comando del Centro Addestramento Reclute.
Tornato a
Milano si impegna in una nuova professione, l’intermediario finanziario (broker
assicurativo).
Nel 1966 si mette in proprio, lavorando con Ditte molto importanti,
nazionali ed estere, fino al 2002.
Nel
frattempo, sempre a Milano, conosce e si innamora di una ragazza che lavora
anche lei nel campo assicurativo, Graziella Roncaglioni, nel 1963 si sposano.
Frutto
della loro unione, i due figli, Monica,
nata nel 1964, e Mauro nel 1973.
La passione
per il buon Vino, Gianfranco, l’ha nel sangue, i suoi ricordi vanno a quando
era un bimbo e andava a trovare i nonni in campagna, per gioco, con gli altri ragazzi,
si metteva a pestare con i piedini l’uva
nei tini, i vecchi sostenevano che il peso dei bambini era perfetto per
ottenere la migliore pigiatura.
Questa
fiamma “vinicola” che lo “brucia” lo
porta a ricercare un podere adatto da comprare, fin dal 1960.
La svolta nel
1972, quando un caro amico, Giulio Consonno, che venendo a caccia a Montalcino
si era innamorato di questa terra (tanto da comprarvi l’Azienda Altesino),
convinse Gianfranco Soldera a visitare queste zone.
Fu amore a prima vista,
anche se il particolare terreno che aveva di fronte, ubicato a Sud-Ovest di
Montalcino, era un deserto abbandonato, l’uomo entusiasta vide le potenzialità
e, proprio nel 1972, lo acquistò: è nata cosi l’Azienda Case Basse Soldera.
Anni di grande
impegno, dedizione e investimenti, facendo la spola tra Milano e l’Azienda a
Montalcino, Gianfranco è sempre presente per prendere ogni decisione, anche la
più piccola, fino a giungere nel 1975 a fare il primo Vino: fantastico.
Nel 1997
Gianfranco si trasferisce definitivamente a “Case Basse” incredibilmente trasformata
dalla sue volontà e lungimiranza, con l’apporto fondamentale e straordinario di
sua moglie.
Nel 2002
anche la figlia Monica, con il marito Paolo e le loro 4 bimbe (Costanza,
Arianna e le gemelline Matilde ed Emma), si trasferiscono in Azienda.
Oggi “Case
Basse” si estende su 24 ettari di cui 7 di bosco.
Non è facile
descrivere questo “Paradiso Terrestre”creato da mani sapienti, che ci riporta
ad un tempo in cui la Natura regnava regina.
Tutto qui ha un senso ed è
concatenato per creare l’humus ideale (la parte più attiva, sotto l’aspetto
chimico fisico, della sostanza organica del terreno).
I coloratissimi
giardini, due ettari, frutto dell’opera amorevole della signora Graziella,
ricchi di tutto ciò che vola e cammina, il bosco che ha la funzione di depurare
l’aria, il torrente, lo stagno pieno di vita che serve per annaffiare ed
irrigare, il frutteto, le vigne, gli animali, tutto questo insieme crea un habitat
perfetto.
Autorevoli
Professori, d’importanti Università Italiane, hanno scelto l’Azienda Soldera per
utilizzarla come una fucina di studi e di sperimentazioni.
Legato a ciò
anche l’istituzione del “Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case
Basse Soldera” per giovani Ricercatori.
La nuova
Cantina di Case Basse, edificate nel 2001, con il supporto dell’Architetto S.
Lombardi, è eccezionale e fatta con amore e semplice naturalità, una cosa viva
che respira, non vi si prova alcun disagio anche standovi ore, 23 metri di
scavo, per ottenere 9 metri di palificata di piloni di acciaio su cui poggia il
pavimento in porfido a 14 metri sotto terra.
Le pareti sono fatte da un’enorme
quantità di pietre tenute insieme esclusivamente da della rete metallica.
Le grandi
botti di Rovere di Slavonia, con spessori che variano da 7 a 12 centimetri,
piene di Vino delle diverse annate, maestose e immobili, fanno il loro
proficuo lavoro di anni per produrre dalle 7.000 alle 15.000 bottiglie, a
seconda delle annate.
Causa alcuni
noti e spiacevoli eventi, accaduti alla fine del 2012, Soldera ha voluto modificare
le etichette delle sue bottiglie.
Pertanto l’etichettatura dell’annata 2006,
avvenuta in due fasi, tra i primi dell’anno e la metà del mese di Aprile 2013, ha
per la prima parte la vecchia scritta e nella seconda l’etichetta nuova, che si
distingue per la dicitura “Toscana I.G.T.” al posto di
“Brunello di Montalcino”.
Camminare
tra le Vigne Vecchie, più di 40 anni, con l’amico Gianfranco Soldera è una
esperienza unica, dalle sue parole si impara a conoscere l’uomo intelligente e
di carattere, l’agricoltore illuminato e appassionato, il marito premuroso e
innamorato, il padre attento e autorevole, il nonno giocoso e amorevole.
Oltre
ad apprendere perle di saggezza che ti rimarranno per sempre impresse: “Le Viti
devono soffrire, non vanno concimate, devono affondare le radici in profondità
per trovare nutrimento”; “La natura non ha bisogno dell’opera dell’uomo che
quando interviene fa solo danni”; “Un grande Vino è l’unico prodotto naturale
commestibile che può durare più a lungo della vita di un uomo”; “Il Vino si fa
in Vigna non in Cantina”; “Un Vino straordinario si distingue per armonia,
eleganza, complessità e naturalità”.
Il Vino di
Gianfranco Soldera, è un “nettare” unico che si posiziona, insieme a pochissimi
altri, all’apice della produzione mondiale, ed è prodotto a Montalcino, in quel
“Paradiso Terrestre” che si chiama “Casa Basse”.
Per
festeggiare gli 80 anni di Gianfranco Soldera, nei primissimi giorni di questo
Febbraio 2017 si è svolto un pranzo, con una trentina di strettissimi amici e
familiari, presso la Trattoria “Il Leccio” ubicata nella piazza centrale di
quel piccolo ma bellissimo e antico “Borgo Medievale”, oggi Frazione di
Montalcino, denominato Sant’Angelo in Colle (essendo adagiato su una panoramica
collina).
La Trattoria
“Il Leccio” è molto accogliente
e caratteristica, con le sue pareti di pietra a vista e la ripida scaletta, sempre in pietra, che
dalla saletta porta direttamente nella suggestiva Cantinetta scavata nella
roccia.
Dal 2004 la Trattoria è di proprietà della Famiglia Tognazzi, in Cucina
il bravo Gianfranco e in Sala la bella e premurosa figlia Francesca.
Qui si
degusta una buona cucina tradizionale del Territorio fatta con prodotti di grande
qualità.
Il
festeggiato, il carissimo amico Gianfranco Soldera, ha portato, per
accompagnare i piatti del Locale, il suo prezioso e magnifico vino. Per la
precisione l’annata 2006…….. semplicemente fantastica.
Non è
mancata la torta con le candeline e una valanga di regali che con pazienza
Gianfranco Soldera ha aperto uno a uno.
Alla fine
del pranzo sono stati raccolti dei fondi da devolvere all’Azienda “L’Albero del Pane - Arte Bianca snc di
Seccacini Paolo, Albani Lina e C.” di
Visso (MC), colpita dal terremoto del 30 Ottobre 2016.
Il Panificio è stato
dichiarato parzialmente inagibile ma i titolari continuano a produrre,
stoicamente, il famoso pane di Visso, per i pochi abitanti rimasti e per tutti
i soccorritori che sono arrivati da tutta Italia.
Un nuovo
fortissimo abbraccio e tantissimi auguroni super affettuosi, per i suoi primi
80 anni, al grande Gianfranco Sodera.
Gianfranco Soldera Festeggiato da Parenti e Amici
Trattoria "Il Leccio" - L'Ingresso
Trattoria "Il Leccio" - La Scaletta per la Cantina
Alcune della Bottiglie Stappate
Si Aprono i Regali
Gianfranco Soldera e Giorgio Dracopulos
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