La “Vite Comune” o “Vite Euroasiatica” è un arbusto rampicante della “Famiglia delle Vitaceae” scientificamente denominata “Vitis Vinifera” dal Medico, Botanico e Naturalista Svedese, Carl Nilsson Linnaeus (1707-1778), considerato l’ideatore della classificazione scientifica moderna di tutti gli organismi viventi.
Con il
termine “vitigno” si indica una
particolare varietà di “vite”. I “vitigni” si possono
distinguere per differenti forme e colori dei rispettivi chicchi di uva,
del grappolo e delle foglie, oltreché per differenti periodi di maturazione e
soprattutto per le diverse caratteristiche organolettiche. In funzione del
colore degli acini prodotti i “vitigni” si distinguono a “bacca nera”
(termine più corretto, dal punto di vista ampelografico, di “bacca rossa” in
quanto il rosso è il colore del vino corrispondente), a “bacca bianca”, a
“bacca rosa” e a “bacca grigia”.
Al mondo
esistono circa 6000 varietà di “vitigni” di cui più di 1.300 sono di “uve da
vino”, ma solo qualche decina di queste ultime è riuscita a emergere e a
conquistare i palati dei consumatori e i mercati internazionali.
I “vitigni”
caratterizzano i “vini” che ne derivano poiché ogni varietà di
vite ha caratteristiche specifiche e diverse dal punto di vista della
resistenza ai parassiti, dall’adattabilità al clima, dai diversi tipi
di terreno, dalla particolare esposizione solare, oltreché dalla
dimensione degli acini e dei vinaccioli, dallo spessore della buccia, dal
contenuto zuccherino, dall’acidità, dai tannini e da molte altre peculiarità.
Tra tutti i
“vitigni a bacca nera del mondo” quello che certamente viene considerato il più
nobile ed elegante e allo stesso tempo il più difficile da interpretare, da
coltivare e da trasformare in vino, è il “Pinot Nero” (in Francese “Pinot
Noir”). Il termine "pinot" sembra che derivi dal termine Francese “pomme
de pin” che in Italiano corrisponde a "pigna", una piccola pigna data
la modesta dimensione del grappolo di uva con gli acini fitti che questa pianta
produce.
Si suppone
che l'origine del “Pinot Nero”, una varietà molto antica, sia la “Regione
Francese della Borgogna”, dove questo vitigno è alla base dei grandi vini
della zona che sono tra più famosi del Mondo.
La “Borgogna” è
una “Regione Storica” e
un'ex Regione della Francia Centrale in quanto dal 1°
Gennaio 2016 la Regione Amministrativa denominata Borgogna è confluita nella
nuova Regione “Borgogna-Franca Contea”. La “Regione Storica” corrispondeva
in gran parte all'antico Ducato Medievale di Borgogna.
Il “Pinot
Nero”, grazie alla sua indubbia fama, è coltivato in moltissime parti del
Mondo, principalmente in quelle che hanno un clima più fresco. Il “Pinot Nero”
è un vitigno particolarmente incline alle mutazioni e, stante la sua lunga
storia, esistono centinaia di diversi “cloni” nei vigneti sparsi sul
globo.
In Italia
esistono due diverse qualità di “Pinot Nero” con un’ampia gamma di cloni. La
prima, caratterizzata da grappoli e acini piccoli e compatti, è adatta a essere
vinificata in nero per produrre vini rossi estremamente delicati. Le zone di
maggiore diffusione sono l'Oltrepò Pavese, la Franciacorta,
il Trentino, il Veneto, il Friuli, l'Alto Adige (“Südtirol”
dove è denominato “Blauburgunder”) e alcune parti della Toscana. I Vini
che si ottengono da questo “Pinot Nero” hanno un colore rosso rubino, brillante
nelle versioni giovani, più scarico nelle vinificazioni "Riserva". Il
“Pinot Nero” ha un contenuto di “antocianine” (sostanze
coloranti) nella buccia, inferiore rispetto alla maggior parte delle
altre varietà classiche nere. I Vini di “Pinot Nero”, se ben realizzati, sono
riconoscibili per i loro profumi varietali di piccoli frutti rossi (soprattutto
ribes, ma anche more, ciliegie, fragole e lamponi) e da sorsi che esprimono
eleganza e vellutata bevibilità. Risultati notevoli si ottengono da sapienti
invecchiamenti in Barrique.
Dalla
seconda varietà quella che viene vinificata in bianco (senza il contatto con le
bucce) si ottiene un vino "neutro" che risulta essere la miglior base
possibile, grazie alle sue specificità come la consistenza, la complessità e la
notevole longevità, per la produzione degli Spumanti; in Francia è il
fondamento del successo del re delle bollicine: lo “Champagne”.
Oggi vi
parlo di un “Pinot Nero” Italiano molto interessante che ho stappato
recentemente: “Cantarutti Pinot Nero 2018”.
L’Azienda
“Cantarutti” è ubicata nella bellissima Regione Friuli-Venezia Giulia nello
splendido contesto della Denominazione “Friuli Colli Orientali”: la fascia
collinare a est della Provincia di Udine, a ridosso del confine con la
Slovenia. I Comuni rientranti nell’area sono quindici: Tarcento, Nimis,
Pavoletto, Tricesimo, Attimis, Faedis, Torreano, Cividale del Friuli, Prepotto,
Premariacco, Buttrio, Manzano, Corno di Rosazzo, Reana del Rojale e San
Giovanni al Natisone.
Il Progetto
“Friuli Colli Orientali” nasce nel 1970 dalla volontà delle Aziende Vitivinicole
della Zona di Corno di Rosazzo per creare un’entità in grado di perorare le
straordinarie peculiarità storiche, culturali e tradizionali di questo Territorio
e per promuovere le produzioni e le attività economico/ricettive connesse.
In questa
zona il terreno è composto da alternanze di marna (argilla calcarea) e arenaria
(sabbia calcificata); il clima mitigato dalla presenza delle Prealpi Giulie è
influenzato beneficamente dal Mare Adriatico. Una magnifica Campagna ricca di
Terreni terrazzati e con un microclima favorevole che agevola una Viticoltura
altamente qualificata con più di 2000 ettari di Vigne.
In questa
Terra la coltivazione delle Viti, e la conseguente produzione di Vino risale ai
Celti che qui stanziavano in Epoca Preromana; successivamente furono proprio i
Romani che, a partire dal 180 a.C., iniziarono a svilupparla.
Assolutamente
meritata la nascita in anni a noi più vicini proprio della “Denominazione di Origine Controllata
Friuli Colli Orientali” che in Italia annovera al suo interno il maggior numero di Vitigni
Autoctoni.
L’Azienda
Cantarutti nasce nel 1969 quando Alfieri Cantarutti (Classe 1937), noto
Industriale nel campo delle vernici, s’innamorò di un magnifico “Ronco”
(Casale) incastonato tra le prime Colline di Rosazzo in una posizione
estremamente panoramica e unica. Con grande lungimiranza Alfieri decise di
investire in queste colline non ancora famose della sua Terra natia. Nacque
cosi l’Azienda Agricola “Cantarutti
Alfieri”, nel Comune di San Giovanni al Natisone, inizialmente acquisendo
il Casolare e alcuni ettari intorno.
Negli anni
successivi con sacrificio e passione l’Azienda fu ampliata e molto fu fatto in
lavori di sistemazione e adeguamento. Da anni l’Azienda Cantarutti è condotta
con mano sapiente dalla straordinaria e super attiva Antonella Cantarutti,
Figlia di Alfieri, e da suo Marito il grande esperto e appassionato viticoltore
Fabrizio Ceccotti.
Anche il
loro Figlio, Rodolfo (classe 1988) ha intrapreso con molto profitto una
carriera legata a doppio filo con la sua Terra, Laureandosi in Viticultura ed
Enologia all’Università di Udine. Fino al 2018 Rodolfo ha insegnato da
Professore nei “corsi per la sicurezza agricola” poi è rientrato nella sua
Azienda rimanendo però a disposizione per alcune consulenze.
Solido e bello
l’edificio principale dell’Azienda, ubicato su una dolce collina, all’interno
della quale è stata ricavata anche la grande e fascinosa Cantina ampliata nel
2002.
Antonella e
Fabrizio sono stati anche i primi in Italia che, dal 2005 fino al 2007, in
collaborazione con Società Americana Rivoira S.p.A. del Gruppo Praxair e la
consulenza enologica del Dr. Giacomo Mela, hanno messo in atto un progetto
estremamente innovativo per produrre Vini molto particolari. Un metodo di
vinificazione molto costoso che prevedeva per l’uva, vendemmiata e selezionata
manualmente, un percorso attraverso un tunnel di raffreddamento con
l’immissione controllata di azoto liquido. A seguito di ciò la temperatura
veniva regolata intorno allo zero in modo che l’uva non congelasse e quindi
avere una diraspatura senza problemi. Tale procedimento conservava tutte le
peculiarità positive del vitigno lavorato, mantenendo ed esaltando aromi e
sentori.
Oggi
l’Azienda “Cantarutti Alfieri”, con i suoi 75 ettari complessivi di cui 54 di
vigne, produce con la massima attenzione e cura circa 100.000 selezionatissime
bottiglie; una produzione che negli anni è diminuita per favorire
un’eccezionale qualità. Vengono prodotti prevalentemente “Vini Bianchi e Rossi
D.O.C. Friuli Colli Orientali”, “Vini Bianchi e Rossi della D.O.C. Friuli
Grave” (una Zona a cavallo tra le Province di Pordenone e Udine) e le Bollicine,
gli Spumanti “Talento Metodo Classico” maturati per molti mesi “sur lies”:
“Prologo di Cantalfieri Rosè de Noir Brut”, 100% Pinot Nero Vinificato in Rosé,
“Epilogo di Cantalfieri Blanc de Noir Brut”, 100% Pinot Nero Vinificato in
Bianco e “Dialogo di Cantalfieri Blanc de Noir Brut” 70% Pinot Nero e 30% Pinot
Bianco.
La menzione “Talento
Metodo Classico” è riservata esclusivamente a tutti gli Spumanti Italiani
ottenuti tramite il “Metodo Classico” (seconda rifermentazione in bottiglia per
mezzo di lieviti selezionati e zuccheri) che utilizzano soltanto tre varietà di
Uve: Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco. Gli Spumanti devono anche essere
D.O.C. con un periodo di maturazione minimo di 15 Mesi ed essere “Brut”, cioè
con una quantità di residuo zuccherino inferiore ai 12 grammi il Litro.
La Categoria
degli “Spumanti Denominati Talento” è tutelata e garantita da un Decreto Legge
del 13 Maggio 2010 emanato dal Ministero delle Politiche Agricole.
Fino al 2011
l’Azienda ha prodotto anche una piccolissima quantità di Vino Dolce D.O.C.G.,
il “Picolit” un vero e proprio nettare.
Tutti Vini della
loro produzione rispettano sempre sia le più attente forme di lavorazione della
Terra e delle Vigne sia le più valide Tecniche di Vinificazione.
Un’Azienda
“viva” “Cantarutti Alfieri” che
vede impegnati Antonella, Fabrizio e Rodolfo nel mantenere sempre ad altissimi
livelli tutta la loro produzione (più volte premiata sia in Italia sia
all’Estero) e a perorare anche le magnifiche peculiarità del loro Territorio.
La Famiglia
Cantarutti porta avanti anche un super accogliente Agriturismo sempre nel
Comune di San Giovanni al Natisone: “Casa Shangri-La”.
Nel
2016 la super efficiente Antonella
Cantarutti è stata nominata Consigliere Nazionale della prestigiosa
Associazione Nazionale “Le Donne del Vino” e dai primi Mesi del 2019 ne è diventata la Vicepresidente.
Dopo questa
ampia premessa per un’Azienda importante, torniamo al “Cantarutti Pinot Nero
2018”, Friuli Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.), 100% Pinot Nero da
Uve selezionatissime vendemmiate rigorosamente a mano in Vigne di proprietà, 12
% Vol., temperatura di servizio consigliata 16°.
La
vinificazione di questo “Pinot Nero”, come si conviene per tutte le uve rosse,
è avvenuta inoculando enzimi e lieviti altamente selezionati, utilizzando poi tecniche
enologiche (rimontaggi intervallati da delestage) e attrezzature
all’avanguardia tali da permettere pressature molto soffici a scapito delle
rese uva mosto, oltre a vasi vinari tronco conici termo condizionati sia a
freddo sia a caldo.
La
macerazione sulle bucce è avvenuta a temperatura controllata intorno ai 22°C
per un periodo di circa 6-8 giorni per permettere una equilibrata estrazione
del colore. Immediatamente dopo la svinatura e dopo che il mosto si è liberato
dalle fecce si è passati direttamente in piccole vasche di cemento vetrificate
in cui è maturato per circa 10 mesi. Durante questo lasso di tempo si è
manifestata anche la “fermentazione malolattica” che ha reso il vino più
vellutato e setoso, con tannini morbidi e delicati, trascorso questo periodo è
stata creata un’unica massa che in seguito è stata imbottigliata.
Il “Pinot
Nero” di Cantarutti è un Vino prodotto esclusivamente in annate eccezionali. Un
Vino difficile e delicato da vinificare ma che garantisce risultati
straordinari quando è lavorato con esperienza e amore: un Vino che si presenta
aperto a un futuro inequivocabile e promettente.
Il “Pinot
Nero 2018” alla vista ha un caratteristico colore rosso scarico, al naso è
delicato ed elegante con sentori tipici di piccoli frutti rossi del sottobosco,
in bocca risulta piacevole, equilibrato, corposo e morbido, la sua persistenza
lascia piacevolissime sensazioni.
Un Vino
estremamente godibile e versatile che si abbina bene a molte pietanze sia di carne
sia di pesce, oltreché a salumi delicati
e formaggi di media stagionatura.
“Cantarutti
Pinot Nero 2018” dell’Azienda Cantarutti Alfieri di San Giovanni al Natisone
(UD) è un Vino semplicemente eccellente.
https://www.cantaruttialfieri.it/
"Cantarutti Pinot Nero 2018" (Foto di Giorgio Dracopulos)
Giorgio Dracopulos con "Cantarutti Pinot Nero 2018"
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