Intorno al
XII Secolo una Famiglia denominata “Rospigliosi”,
sembra per sfuggire a delle persecuzioni politiche, si trasferì, da Milano
Città di origine, in Toscana e più precisamente sulle pendici del Monte Albano,
dalla parte della Val di Nievole, tra Pistoia ed Empoli.
Qui la
Famiglia Rospigliosi edificò una prima casa di campagna e avendo acquistato
boschi e terreni coltivabili si dette all’agricoltura.
Una Famiglia
laboriosa con molto spirito imprenditoriale nel sangue, visto che col passare
dei decenni l’attività agricola venne affiancata dal commercio di prodotti come
lana, spezie, tessuti, abbigliamento e poi anche da quella nel campo industriale
(sempre con collegamenti con i loro prodotti commercializzati).
I loro commerci si spinsero molto lontano,
anche oltre i confini Italiani.
Nei primi
anni del XIV Secolo i Rospigliosi erano già proprietari di numerose abitazioni
e laboratori nel centro abitato di Pistoia.
Non
soddisfatti di tutto ciò iniziarono anche, date le loro molte ricchezze e il
prestigio acquisito, ad affacciarsi nel mondo pubblico/politico, accaparrandosi
alcuni remunerativi appalti di riscossione delle tasse comunali e ricoprendo
incarichi pubblici sempre più importanti.
Raggiunsero
persino alte cariche militari sotto i Pontefici Martino V (Ottone Colonna, 1368
- 1431) e Paolo III (Alessandro Farnese, 1468 - 1549).
I
Rospigliosi, sull’onda del successo, vennero insigniti di titoli nobiliari e
cavallereschi.
Uno dei
momenti di massimo fulgore della Famiglia fu l’elezione a Pontefice di Giulio
Rospigliosi (Pistoia 28 Gennaio 1600 - Roma 9 Dicembre 1669), con il nome di
Papa Clemente IX.
Un seggio papale retto solo per due anni e mezzo (26 Giugno
1667 - 9 dicembre 1669) ma di grande importanza per la lungimiranza della
politica applicata in tutti i campi.
Un grandissimo onore per il buon nome dei “Rospigliosi”.
Una Famiglia
di tale fatta e tradizione ci ha lasciato innumerevoli esempi architettonici
dei loro bellissimi Palazzi e Ville soprattutto in Toscana e nel Lazio.
Una di
queste Ville, una volta in campagna, oggi raggiunta dall’abitato cittadino, si
trova a Prato in Toscana.
Villa
Rospigliosi a Prato è per l’appunto un’antica e affascinante Casa Nobiliare
circondata da un bellissimo parco e con la sua accogliente e caratteristica
“limonaia”.
Il “jardin
d’hiver” (giardino d’inverno) dei palazzi e delle ville è chiamato anche
“orangeria”, “cedraia” o “limonaia”.
Proprio nella
“limonaia” di Villa Rospigliosi a Prato c’è il Ristorante “La Limonaia di Villa Rospigliosi”.
Il
Ristorante si trova dentro il Parco, accanto alla Villa, si raggiunge
facilmente grazie anche al comodo parcheggio nel Parco stesso, di lato al viale
privato d’accesso.
La
“limonaia” è composta da uno specifico giardino all’Italiana (usato anche per i
banchetti e altro, nella bella stagione), chiuso da antichi muretti, con delle
bellissime e curatissime aiuole, oltre all’antica fontana incassata in un’alta
e coreografica nicchia semisferica, delimitata da due colonne.
Poi c’è la
parte al chiuso, dove si trova la grande Sala da pranzo, le cucine e i servizi.
La Sala è
molto bella e accogliente, arredata con mobili di vario tipo (antico/moderno) con
grandi quadri alle pareti e il soffitto è a travi e travicelli di legno.
L’apparecchiatura
è lussuosa, elegante, con tovaglie damascate su cui fanno bella mostra di se
preziose porcellane Italiane, Inglesi e Tedesche.
Merito di
cotanto affinato buon gusto va alla titolare del Ristorante, la brava, gentile,
premurosa e bella: Maria Paola Agnani.
Chef, e
colonna portante del Ristorante “La Limonaia di Villa Rospigliosi” è, dall’apertura del Locale (15
anni fa), Claudio Vicenzo.
Claudio,
classe 1970, è Campano, viene da esperienze molto importanti fatte nelle cucine
di grandi e lussuose navi da crociera.
Ha lavorato anche negli Stati Uniti
d’America, in California, a San Francisco.
Tornato in Italia prima di arrivare
a Villa Rospigliosi è stato Chef al Ristorante “I Chiostri” del Grand Hotel
Minerva (4 Stelle Superior) di Firenze.
Al
Ristorante “La Limonaia di Villa Rospigliosi” il Menu offre scelte di Terra e
di Mare.
La Carta dei
Vini è ampia e ha moltissime opportunità di scelta a prezzi molto interessanti.
Ma veniamo
alla degustazione fatta che è stata accompagnata dai seguenti Vini:
- “Alné”, Millesimato Extra Dry, Prosecco D.O.C.
Treviso, 95% Glera e 5% Chardonnay, 11,5% Vol., prodotto dalla Azienda Agricola
“La Tordera” di Vettoretti Pietro & Figli, ubicata a Valdobbiadene
(TV);
- “Locorosso
2013”, Rosso Toscano I.G.T., 100% Sangiovese (assemblaggio), 13,5% Vol., prodotto
dall’Azienda “Fabrizio Pratesi” di Seano, Carmignano (PO);
- “Lucarello
Riserva 2011”, Chianti Classico D.O.C.G., 95% Sangiovese e 5% Canaiolo, 13,5%
Vol., prodotto nella Tenuta di “Borgo Salcetino” a Radda in Chianti (SI), una
proprietà dell’Azienda Agricola “Livon”;
- “Leonardo
2007”, Vin Santo, Bianco dell’Empolese D.O.C., 100% Trebbiano, 16,5% Vol.,
prodotto dalla Società Agricola Cooperativa “Leonardo da Vinci” ubicata a Vinci (FI).
Sono state
servite le seguenti portate:
- ANTIPASTI
- Paté di lepre e “Tarese del Val D’Arno” (Presidio Slow Food) - Carciofo, grana e uova di quaglia
- Sedano alla pratese rivisitato;
- I PRIMI
PIATTI - Pici al ragù di Macchiaiola Maremmana e olive leccine - Grigione
al coniglio mantecato e zucca gialla - Cappellaccio al papero, fonduta
di grana e mirtilli;
- I SECONDI
- Costina di suino alla genovese - Fagiano ai marroni - Ossobuco alla pratese;
- DESSERT -
Cantuccio 2.0 - Bavarese al pan pepato - Millefoglie alla crema chantilly -
Riccio di Castagna;
- PICCOLA
PASTICCERIA – Le “chicche” della Casa.
Tutto molto
buono, la Cucina dello Chef Claudio Vicenzo è accurata e precisa.
Un’attenta ed
esperta ricerca delle materie prime di qualità che vengono usate con un
equilibrato bilanciamento tra tradizione e innovazione.
Gli accostamenti, anche
i più particolari e ricercati, sono sempre piacevoli e mai “aggressivi”.
Claudio è
bravo, conosce bene il suo lavoro e ne è entusiasta: un vero e proprio
appassionato.
Lo Chef
Claudio Vicenzo è assistito da una Brigata di Cucina di livello, affiatata ed
efficiente: in primis la carinissima Sous & Pastry Chef Elisa Masoni, poi
il Capo Partita Mattia Parlanti e gli aiutanti Catia Baritono e Vasante
Gunatilakt.
Anche la
Brigata di Sala è molto professionale e gentile.
Al
Ristorante “La Limonaia di Villa Rospigliosi” ho trovato, in un’ambientazione
molto bella, caratteristica e raffinata, il fascino di un’eccellente, gustosa
accoglienza.
Villa Rospigliosi
L'Ingresso al Ristorante
Il Giardino
Una Vista della Sala
Antipasti
I Primi
I Secondi
Dessert
Piccola Pasticceria
La Brigata di Cucina
Claudio Vicenzo, Giorgio Dracopulos, Elisa Masoni
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