La
Città di Pisa, in Toscana, secondo una leggenda fu fondata dai Troiani in fuga
dopo la distruzione, da parte dei Greci, della mitica Città di Troia (circa nel
1200 a.C.).
Questi esuli si rifugiarono in una Città Greca, nel Peloponneso,
dal nome “Pisa”.
Da ciò deriverebbe anche il soprannome della nostra Pisa di “Città
Alfea”, infatti un corso d’acqua, della Grecia Meridionale, che scorreva
proprio vicino alla “Pisa Greca”, e che ricorre spesso nella Mitologia Ellenica,
è il Fiume “Alfeo”.
Chiunque
in realtà abbia fondato Pisa non ha lasciato tracce sicure e per averne bisogna
risalire ai “soliti” Antichi Romani (documentavano tutto) che con il nome di
“Pisae”, nel 89 a.C., le dettero la “Cittadinanza Romana”.
Pisa
raggiunse il massimo splendore, durante il periodo di “Repubblica Marinara”, tra
il XII e il XIII Secolo.
Epoche in cui grandi ricchezze affluirono in Città
grazie agli estesi commerci nel Mediterraneo e alle vaste conquiste (Corsica,
parte della Sardegna e le Baleari).
Ma
già nel 1064, dopo la vittoriosa impresa contro i Saraceni a Palermo, molti dei
tesori conquistati servirono per la costruzione della nuova bellissima
Cattedrale di Santa Maria Assunta (il tempio di marmo bianco come la neve finito
nel 1110);
l’inizio di quella che diventerà per tutto il Mondo la meravigliosa “Piazza dei
Miracoli” (denominazione coniata dal “vate” Gabriele D’Annunzio vissuto tra il
1863 e il 1938).
Nel
1152 fu costruito, in asse con la facciata della Cattedrale, il magnifico
Battistero e nel 1173 il fantastico Campanile (o Torre Campanaria, tonda e
staccata dalla Cattedrale, alta ben 56 metri). Quest’ultimo appena iniziato fu colpito da
quel “male oscuro” che lo renderà ancor più famoso:
la staticità.
La staticità
del Campanile fu momentaneamente risolta, durante la costruzione, dando ai
piani superiori una certa contropendenza;
ma ci sono voluti però oltre 800 anni
di lavori per arrestare la sua lentissima inclinazione.
Il
particolare terreno su cui sorge Pisa (costituito per lo più da sabbia e
argilla) crea per le costruzioni a pianta stretta problemi di stabilità, tant’è
vero che nella Città esistono almeno altre due Torri Campanarie pendenti,
quella della Chiesa di San Nicola e quella della Chiesa di San Michele degli
Scalzi.
Da
Piazza dei Miracoli, praticamente all’altezza della Torre Pendente, in
direzione Arno a cui si collega, inizia Via Santa Maria, uno degli assi
principali di Pisa Romana ma anche Medievale.
La Strada nel XII Secolo era la
sede del Mercato Cittadino, e al suo sbocco in Lungarno venne edificato, nel
1182, il “Pontenovo” successivamente demolito nel 1400.
In
Via Santa Maria si sono conservate la maggior parte della “Case Torri
Medievali” cosi denominate perché si sviluppavano in altezza.
Abitazioni importanti
per i Pisani nobili o più ricchi, molto diffuse durante quel periodo storico.
Successivamente, in Epoca Medicea e Lorenese, in Via Santa Maria sorsero molti
lussuosi edifici, tutt’oggi esistenti, come Palazzo Quaratesi, Palazzo Boileau,
Palazzo dello Stellino e Palazzo dell’ex Collegio Ferdinando.
In
questa Via ci sono importanti Istituzioni Universitarie e non, per esempio al
Civico 26 c’è la “Domus
Galilaeana”.
Ai
lati estremi di Via Santa Maria si trovano anche due monumentali sedi
religiose:
la quattrocentesca Chiesa di San Giorgio degli Innocenti (lato
Piazza dei Miracoli) e la Chiesa Romanica di San Nicola (lato Fiume).
Provenendo
da Piazza dei Miracoli direzione Arno, e superata la metà di Via Santa Maria,
sulla destra c’è Palazzo Agonigi.
“Palazzo Agonigi da Scorno” è uno
splendido edificio Medioevale de XII Secolo, proprio una delle sopracitate “Case
Torri”.
Nel corso del XVII Secolo venne trasformato in Palazzo mantenendo però alcune
parti della costruzione originale.
Dopo i gravissimi danni della Seconda Guerra
Mondiale negli anni Sessanta del Novecento è stato ricostruito recuperando
tutto ciò che è stato possibile.
Due grandi e antichi archi di pietra vulcanica
sono ancora visibili sulla facciata.
Nell’ultima e più recente ricostruzione
sono state ricreate due grandi bifore al primo piano. Meraviglioso il pilastro
centrale, parzialmente interrato, che ha un capitello marmoreo attribuito al
Biduino, scultore Italiano esponente dello “stile architettonico romanico” che
si sviluppò a Pisa durante gli anni della “Repubblica Marinara”.
Per molti anni
l’Edificio e stato sede di Facoltà Universitarie, oggi si è trasformato in abitazioni,
diversi gli appartamenti e una “Residenza Storica” al quarto piano.
In questo Palazzo
come ricorda la grande lapide commemorativa di marmo, posta sulla facciata,
abitò, per 30 anni, anche Carlo Francesco Gabba, esimio professore all'Università
di Pisa.
Proprio al
piano terra di “Palazzo Agonigi da Scorno” il 21 Agosto 2018 ha aperto il nuovo
accogliente “Ristorante Diavoli”.
Dopo importanti
lavori di ristrutturazione e adeguamento normativo, durati due mesi, i Titolari
del “Ristorante Diavoli”, Marco Mattioli e Matteo Nencioni sono riusciti a
realizzare un sogno che ambedue desideravano mettere in pratica da tempo:
aprire un Ristorante di qualità accessibile a tutti.
Il nome
“Diavoli” nasce dal fatto che il già citato “Capitello” dell’antica colonna,
ubicato proprio accanto all’ingresso del Ristorante, rappresenta ben quattro teste
dalle espressioni “indiavolate”.
Marco
Mattioli è nato a Pisa il 24 Luglio 1977, ha sempre lavorato in campo
scientifico ma è anche un grande appassionato di buona cucina.
Matteo
Nencioni è nato a Pisa il 12 Gennaio 1987, è un bravissimo falegname lavorava
infatti con il padre Massimo che è titolare della Falegnameria Bottega
Artigiana “Col Moschin” di Lorenzana in Provincia di Pisa, anche lui un
buongustaio.
A dirigere
la Cucina e a dare inizio all’attività è stato chiamato in aiuto un grande
professionista e amico lo Chef Pietro Vattiata.
Pietro è
nato, il 18 Febbraio 1975, nell’antichissimo, fascinoso e panoramico Borgo
Montano di Erice, in Provincia di Trapani.
Il
Curriculum di Vattiata inizia all’Istituto Professionale Servizi per
l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Ignazio e Vincenzo Florio” di Erice,
dove si diploma nel 1996, per poi
proseguire, negli anni, con moltissime interessanti esperienze.
Dopo il
servizio di leva, trascorso in Fanteria a Trapani, Pietro, nel 1998, si
trasferisce in Toscana, a Pisa, dove si trova sua sorella Raimonda.
Tra il 1998
e il 2011, Pietro Vattiata, oltre a lavorare in conosciuti Ristoranti della
Città e della Provincia di Pisa come “La Draga”, “Re di Puglia”, “La Torretta”,
“Il Toscano”, “La Vineria di Piazza”, “Bacus”, si reca anche a fare proficue
esperienze all’estero, come a Mosca in Russia.
Nell’estate
del 2011 per 5 mesi va negli Stati Uniti, a New York, dove, tra l’altro, per
due mesi lavora in quel “tempio” della Cucina che era il Ristorante “Le Cirque”
(aperto nel 1974 e chiuso nel 2017) del leggendario Sirio Maccioni uno dei più
grandi, famosi e premiati ristoratori al Mondo.
Tornato a
Pisa lavora, nuovamente, al Ristorante “Bacus” e poi fa la stagione estiva 2012
al Ristorante dello Stabilimento Balneare “Marco Polo” a Marina di Pisa.
Dal
2013 al 2014, Pietro Vattiata ha aperto un suo Locale, sempre a Pisa, il “Blu
Cafè Ristorante”. Successivamente, dal 2014 al 2016, si è trasferito a Firenze al
Ristorante/Caffè Letterario “Chalet Fontana”.
Dal 2016 lo
Chef Pietro Vattiata è anche Professore all’Istituto Professionale di Stato per
i Servizi Alberghieri e della Ristorazione (I.P.S.A.R.) “Giacomo Matteotti” di
Pisa.
Ma torniamo
al “Ristorante Diavoli” con la sua bella e luminosa Sala,
per circa trenta coperti, arricchita dal piacevole contrasto tra antichi muri,
soffitti a travi e travicelli e le più moderne e necessarie attrezzature.
A
sinistra, subito all’ingresso, il Bancone Bar a destra l’ingresso alla Cucina
parzialmente a vista.
Da notare
che tutto ciò che c’è di legno, come bancone, tavoli e sedute, è stato
realizzato alla Falegnameria Bottega Artigiana “Col Moschin” della Famiglia
Nencioni.
L’apparecchiatura
è essenziale, a pranzo con simpatiche tovagliette di carta, la sera con runner
di cotone.
Il Menu del
Locale è prevalentemente di Terra, ma non mancano scelte di Mare.
Durante il
periodo della Caccia lo stesso si arricchisce ancora di più, infatti Marco e Matteo sono esperti Cacciatori.
C’è anche un Menu consigliato del giorno.
La Carta dei
Vini è semplice ma selezionata.
Sia nei Menu
sia nella Carta dei Vini il rapporto qualità/prezzo è molto interessante.
Ma veniamo
alla degustazione fatta che è stata accompagnata da:
- “Belvento
Vermentino 2017”, Toscana Bianco I.G.T., 100% Vermentino, 12,5% Vol., prodotto
dall’Azienda Agricola Petra di Suvereto (LI);
- “Stravento
2012”, Toscana Rosso I.G.T., 100% Sangiovese, 14% Vol., del Podere La Mercareccia di Casale Marittimo (PI);
Sono state
servite le seguenti portate:
- Soufflé di
verdure e pecorino di fossa;
- Risotto
crema di piselli, burrata, finocchiona e alici del Mar Cantabrico;
- Capriolo
in “dolceforte” con polenta fritta;
- Dolce
scomposto: cioccolato fondente e rum, con crema di arancia, crema chantilly e
crumble di cantuccini.
Tutto molto
buono.
Il
bravissimo Chef Pietro Vattiata in Cucina è validamente supportato dal titolare
Marco Mattioli, dall’esperta Stefania Garzella e dall’aiuto Alberto Minurri.
In
Sala l’altro titolare il premuroso Matteo Nencioni.
Ho
apprezzato molto che il Locale è aperto sette giorni su sette a Pranzo e Cena.
Al “Ristorante Diavoli” di Pisa ho trovato una
piacevolissima accoglienza e una solida, ottima Cucina Tradizionale.
Palazzo Agonigi da Scorno
Lapide Commemorativa
Il Capitello
L'Ingresso
Il Bancone
Matteo Nencioni
La Sala
Lo Chef Pietro Vattiata
Soufflé......
Risotto......
Capriolo......
"Dolce Scomposto"
Giorgio Dracopulos e Marco Mattioli
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