Il “Sake” (dal Giapponese 酒, "bevanda alcolica") è una bevanda tipica del
Giappone, si ottiene attraverso un antichissimo processo di fermentazione che
coinvolge riso decorticato, acqua e spore “koji”.
“Koji”
(in Giapponese: 麹, kōji, o 麹菌, kōji-kin),
nome scientifico “Aspergillus oryzae”, è un “fungo filamentoso” (una muffa).
Viene impiegato da Secoli in diverse Cucine dell'Asia Orientale come
fermentante. Viene usato anche per saccarificare il riso,
altri cereali e le patate per la produzione di bevande
alcoliche come “Huangjiu”, “Makgeolli”, “Shōchū”, “Sake”,
oltreché per l' “Aceto di Riso”.
Quello che
in Occidente è conosciuto come “Sake” in realtà per Giapponesi è un particolare
“Vino di Riso” chiamato “Nihonshyu” (日本酒 Alcol
Giapponese). In Giappone con la parola “Sake” si indica semplicemente una
bevanda alcolica che a seconda della Regione di provenienza può assumere vari
significati specifici. Per esempio nel Kyūshū Meridionale (Kyūshū una
delle Otto Regioni del Giappone, situata direttamente a sud-ovest di Honshū l'Isola
principale dell'Arcipelago Nipponico) il termine “Sake” si riferisce di solito
a allo “Shochu” di patate (芋焼酎 Imojyouchyou).
Lo “Shochu” è un distillato che si può realizzare con orzo, patate
dolci e riso.
“Sake” è
anche l'Awamori (泡盛 letteralmente cupola
trasparente, o “kusu” vecchia bevanda) un altro particolarissimo distillato
delle Isole Okinawa (沖縄諸島 Okinawa
Shotō), il gruppo principale dell'Arcipelago Giapponese delle Ryūkyū.
La Storia
del “Sake” si perde tra molte leggende millenarie di origine Cinese e
Giapponese. L’unica certezza è che il “Sake” ha seguito sicuramente lo sviluppo
della Coltivazione del Riso che fu introdotta in Giappone dalla Cina, nel già
citato Kyūshū, nel tardo periodo “Jōmon-jidai” circa 2600 anni fa.
Il Periodo
“Jōmon-jidai” (縄文時代) classifica la Storia Giapponese nei
secoli a.C. che intercorrono da circa il 10000 fino al 300.
Nell’Era “Yayoi-jidai”
(弥生時代) che va dal 300 a.C. al 250 d.C., attraversando
il Neolitico, l' Età del Bronzo e l'Età del Ferro, la “coltivazione del riso” si
diffuse in tutto il Giappone. La Tecnica di Produzione del “Sake” si è
gradualmente e notevolmente sviluppata dal metodo iniziale, il più antico, che vedeva
nella masticazione del riso cotto (per unirlo con gli enzimi contenuti nella
saliva) il mezzo per la saccarificazione, per poi favorirne la fermentazione
con il lievito.
Si indica il
periodo “Nara-jidai” (奈良時代), che va dal 710 al
784, come quello in cui il “Sake” abbia
iniziato a essere fatto nella maniera che conosciamo oggi con la fermentazione
che utilizza le spore di “koji”. Allora ci fu una tale diffusione del “Sake”,
per dedicarlo agli Dei e all'Imperatore durante cerimonie ed eventi, che venne
istituito un Ufficio apposito per il controllo della sua produzione.
Esistono, a grandi
linee, due principali tipi di Sake: il “futsuu-shu” (普通酒) ovvero il "sake normale" e il “tokutei
meishyoshyu” (特定名称酒), il sake per occasioni speciali.
Ma parlare in dettaglio del “Sake”, della sua filosofia, delle tecniche di
realizzazione, dei vari tipi e classificazioni, del modo di servirlo e di
degustarlo, ci vorrebbero dei Tomi. Ecco che in Italia per aiutarci a conoscere
tutto, ma proprio tutto, su questa speciale bevanda alcolica è nata la “Sake
Company”.
La Storia
della “Sake Company” nasce nel 2011
quando Lorenzo Ferraboschi è tornato in Italia con la sua bellissima moglie Giapponese Maiko Takashima. Lorenzo aveva trascorso per lavoro in Giappone
alcuni anni e con il tempo si era
avvicinato molto alla filosofia, alla cultura, alle tradizioni e ai particolari
usi e costumi di un Popolo tanto straordinario quanto affascinante.
Anche il
“Sake” era entrato a far parte del suo quotidiano e ne era diventato un
consumatore attento e appassionato tantoché, dopo il suo rientro in Italia,
ogni tanto si faceva spedire delle casse di “Sake” dalla Suocera in quanto i
prodotti che trovava in Italia non erano all’altezza di quelli che aveva
conosciuto in Giappone. Dal semplice piacere di poter apprezzare un prodotto di
qualità al desiderio di condividerlo dando vita a un qualche tipo di
commercializzazione il passo è stato breve.
Nel 2014 a
Lorenzo Ferraboschi capitò di leggere una ricerca della “Jetro”.
Nella
ricerca sopra citata si evidenziava come alcune specifiche specialità gastronomiche
Giapponesi arrivate a Londra nel giro di 5 anni erano diventate di moda e si erano
diffuse anche a Parigi e a Milano. Era successo per l’insieme delle
preparazioni tipiche denominate “Sushi” e per quella zuppa arricchita dalle
mille versioni denominata “Ramen”: ecco che Lorenzo pensò che un tale successo
sarebbe potuto nascere anche per il “Sake”.
Nel Giugno
del 2015 Lorenzo Ferraboschi e sua moglie Maiko Takashima decisero che era
giunto il momento di buttarsi nella nuova impresa e si fecero spedire diverse
bottiglie di “Sake” per farle assaggiare a Ristoratori, Bartender e addetti al
settore Food and Beverage. A Lorenzo però non bastava solo una conoscenza da appassionato
della materia, voleva vedere il "dietro le quinte" e imparare tutto
sul “Sake”. Il primo passo dei suoi studi è stato in Inghilterra, a Londra, alla
“Sake Sommelier Association”
(unica operante al di fuori del Giappone) dove ne è diventato membro e
successivamente Educator in Italia (Sake Sommelier Association
Italia). Poi si è recato nuovamente in Giappone dove ha lavorato nelle più
importanti “Sakagura” (i luoghi dove viene prodotto il sake) e ha imparato a
produrlo con le proprie mani.
La nascita
della “Sake Company” ha significato la realizzazione di un sogno per Lorenzo
Ferraboschi e sua moglie Maiko Takashima: un’Azienda che vende prima di tutto
la competenza e poi l’estrema qualità dei vari tipi di “Sake” importati. In
pochi anni grazie a questa iniziativa l’Italia ha scalato posizioni su
posizioni in Europa per volumi di importazione del Sake e nell’Ottobre 2018 ha
raggiunto un traguardo storico diventando il Primo Paese in Europa superando
l’Inghilterra (fino ad allora il primo importatore Europeo).
Parallelamente
è cresciuta anche la Sake Sommelier Association Italia di cui Lorenzo è il Responsabile Unico;
l’Associazione si è rivelata un fattore determinante in quanto a competenza e
cultura del prodotto e ha aiutato a superare ogni dubbio su ciò che
inizialmente non si conosceva, interpretando il Sake come un vero e proprio veicolo
culturale.
Oggi la “Sake Company” ha nel suo catalogo oltre 100
referenze di Sake (rigorosamente importati a temperatura controllata “4 gradi”)
che provengono dalla maggior parte delle 47 Prefetture del Giappone. Sono Prodotti
di primissima qualità, per lo più a Produzione Artigianale, che seguono
processi manuali e lavorazioni legate alla stagionalità e alla raccolta dei
vari tipi di riso, oltre alle particolari lavorazione (levigatura) dello stesso
che ne determinano il valore.
La scelta è
vastissima: i classici e le etichette riserva, gli spumantizzati e gli
invecchiati, gli affinati in legno di cedro e il famoso Sake torbido e
moltissimi altri. Un’infinita ricchezza di note, profumi e gusti, con varie
modalità di degustazione: fredda, a temperatura ambiente o calda per una
maggiore esaltazione del corpo e degli aromi. La vendita avviene tramite canali
tradizionali e con un efficiente Servizio On-line. Visto il successo Italiano recentemente è stata
aperta la “Sake Company Iberica” e presto
si apriranno altre Filiali Europee.
Oltre a
tutto ciò, grazie al grande lavoro svolto da “Sake Company” e della “Sake
Sommelier Association”, nel Mese di Dicembre del 2016 a Milano, in Via Cesare
da Sesto 1 in Zona Porta Genova, ha aperto “Sakeya”
la Prima “House of Sake” Italiana, un super accogliente Bistrot, Store e Bar,
dove accanto alla fornitissima Cantina di Sake (più grande d’Europa) si può
degustare l’ottima Cucina dello Chef Masaki Inoguchiì assistito da uno Staff
Giapponese e Italiano con una professionalità di altissimo livello. Tutto ciò
rende “Sakeya” un luogo magico e speciale.
“Sake Company” la via Italiana per conoscere
tutto sulla bevanda alcolica più Giapponese che ci sia: il “Sake”.
https://www.youtube.com/watch?v=n03VCNI-zJ8
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