La “Maremma”
è una vasta Area Geografica, affacciata sul Mar Tirreno, compresa tra la
Toscana (in prevalenza) e il Lazio, che si estende per circa 5.000 chilometri
quadrati.
Da Nord a Sud
la Maremma si divide in tre zone: l’Alta Maremma (o Antica Maremma Pisana, oggi
divisa tra le Province di Pisa e Livorno), la Maremma Grossetana (quella più
famosa, che s’identifica spesso con il termine stesso di “Maremma”) e la
Maremma Meridionale (o Laziale).
In origine
questo era un vasto Territorio, spesso basso ed estremamente paludoso,
invivibile anche per la facilità con cui si prendeva la malaria. Tale è rimasto
fino alle Bonifiche iniziate nel 1780 e terminate, in grandissima parte, nel
1940.
Oggi invece
la Maremma è un bellissimo, curato e accogliente Territorio, ricco di cultura,
tradizioni e fascino, dove, grazie anche alle grandi Zone Protette come il “Parco Naturale della Maremma” e la “Zona Archeologica dei Vulci”, si sono mantenute pressoché
intatte tutte le meravigliose positività dell’ambiente, della flora e della
fauna.
Oggi vi
racconto di “Moris Farms” una Storica Azienda Vitivinicola che ha i suoi
possedimenti proprio nel cuore della Maremma Grossetana.
Questa è una
Storia che inizia circa Tre Secoli or sono quando la
Famiglia Moris partì dalla Spagna per raggiungere
la Toscana, e più specificatamente la Maremma Grossetana, per coltivare la
sua grande passione per il Vino.
Da notare
che gli Spagnoli allora erano in Maremma con un piccolo Stato, che comprendeva
principalmente l’Argentario, parte dell’Isola d’Elba e zone limitrofe, la
Capitale era Orbetello. Lo Stato era denominato ufficialmente in Castigliano
“Estado de los Reales Presidios de España”, si trattava di un vero e proprio
Protettorato Spagnolo in Terra di Toscana, creato nel 1557 dal Re di Spagna
Filippo II (Filippo d’Asburgo, 1527 - 1598), che, se pur di piccole dimensioni,
permetteva di controllare Terre e Mari della Zona Tirrenica e con essi la
geopolitica dell’Italia Centrale. Il Protettorato fu molto conteso tra Spagnoli
e Austriaci fino a quando nel 1801 passò sotto il dominio dei Francesi guidati
da Napoleone Bonaparte.
La
Famiglia Moris arrivò alla fine del ‘700 in questa Terra magnifica
ricca di straordinarie risorse naturali ma ancora vergine e certamente
inospitale data la già citata prevalenza di terreni paludosi e che per tali
motivi era appena sfiorata dalla ingombrante presenza dell’uomo. Una Terra che grazie
alle loro mani appassionate e alla grande volontà sono stati capaci di valorizzare.
Passarono i
Secoli e la Proprietà della Famiglia Moris seguì la “storia vitivinicola” di
allora fino ad arrivare agli anni ’30 del 1900 quando Gualtier Luigi Moris
unico Figlio maschio (aveva 6 Sorelle) ereditò la Tenuta in Maremma che già si
chiamava “Poggetti” e comprendeva ben 420 Ettari di Terreni. La “Tenuta
Poggetti” ubicata sulle dolci Colline a solo 7 km. dal Mare, tra la Città
Medievale di Massa Marittima e la Costa assolata del Golfo di Follonica, gode
di una vista assolutamente eccezionale sulla campagna e sulle Isole d'Elba e
Montecristo.
Gualtier
Luigi Moris è stato un precursore, ottimista per carattere ha lasciato nella
Tenuta una generale impronta di positività che si vede ancora oggi. Nel 1937
iniziò a piantare i 3.600 cipressi che costeggiano le strade della sua
proprietà e che si stagliano magnificamente anche in cima alla Collina più alta
della Tenuta Poggetti, il Poggio dell'Avvoltore. Nel 1971, Gualtier Luigi Moris
acquistò il Podere “Le Mozzine” di 56 Ettari a Poggio la Mozza, creando
l’attuale Denominazione Sociale “Morisfarms Srl”.
Negli anni
‘70 la Figlia Caterina Moris sposò Adolfo Parentini, il Figlio Francesco Moris
convolò a nozze con Gloria Pisaneschi e l’altro Figlio Alessandro Moris sposò
Luisa Querci Della Rovere. Dai matrimoni di Caterina e di Alessandro nacquero i
Cugini Giulio Parentini e Ranieri Luigi Moris attuali Titolari di “Moris
Farms”.
Quando
Gualtier Luigi morì nel 2001, una grande pietra, trovata durante lo scasso di
un impianto per un nuovo vigneto, fu innalzata in suo ricordo con una targa che
recita una frase da lui amata: "Chi nella vita ha piantato almeno un
albero non è vissuto invano". Vicino alla pietra i Figli hanno piantato un
unico cipresso in ricordo del Padre.
“Moris
Farms” è stata l’Azienda che con la sua continua crescita della qualità ha
spinto numerosi Produttori di altre zone viticole a investire nell'Area della
Maremma, contribuendo ancora di più a promuovere e valorizzare i Vini di questo
Territorio. Da ciò è nato anche l’impegno, lo sforzo per promuovere la
“Denominazione Morellino di Scansano D.O.C.” nata nel 1978 (dal 2007 è
D.O.C.G.) oggi acclamata anche a livello Internazionale. Il “Morellino di
Scansano di Moris Farms” fin dalla prima bottiglia del 1981 è stato ampiamente
considerato come uno degli alfieri di questa denominazione.
Nel 1988
Adolfo Parentini ha ideato il Vino di punta dell’Azienda, un I.G.T. Toscana
Rosso denominato “Avvoltore”
(il nome dialettale per il “Falco della Maremma”), oggi celebrato come uno dei
migliori “Super Tuscan” in tutto il Mondo.
Oggi “Moris
Farms” è anche ottima accoglienza con l’Agriturismo, dotato di tre Case Coloniche
indipendenti ognuna con la propria piscina.
La Famiglia
Moris si è dedicata anche al mercato locale aprendo il suo primo punto vendita
diretto dei propri vini nel 1976 a Massa Marittima e successivamente, in anni
più recenti, con l’apertura delle proprie Enoteche anche a Follonica e a Grosseto.
Punti vendita specializzati anche nella distribuzione di altri prodotti alimentari
super selezionati e di altissima qualità.
“Moris
Farms” ogni anno produce, grazie ai suoi 70 Ettari complessivi di Vigne, circa 350.000 bottiglie tra Vini Rossi, Bianchi e Rosati, e poi produce anche le Grappe e l’Olio Extravergine di Oliva.
Conosco da
anni tutta l’interessantissima produzione di “Moris Farms” ma questa volta ho
avuto il piacere di degustare alcune Bottiglie di “Rosamundi 2021” il loro
“Vino Rosato”.
Con il
termine “Rosato” facciamo riferimento ai Vini del Centro e del Sud Italia, con
“Rosé” parliamo di Vini del Centro e Nord Italia, o di altri Paesi; i Vini
possono essere fermi o mossi.
Già nella
Magna Grecia (le Colonie Greche dell'Italia Meridionale alcuni Secoli
a.C.) veniva praticata la vinificazione “a lacrima”, sottoponendo a delicata
pigiatura le uve nere poste in sacchi, in modo da farle lacrimare e poter
raccogliere il mosto senza tenerlo a contatto con le bucce. Durante l’Impero
Romano si ricavava il “mosto fiore lagrima”, collocando le uve prima della
pigiatura nel “forum vinarium” o “calcatorium”, dove erano sottoposte alla
compressione determinata dal loro stesso peso, lasciando fuoriuscire una prima
quantità di mosto, che veniva fatto fermentare in modo separato fino a
ottenerne un Vino dal colore rosato chiaro.
A seconda
delle tempistiche di macerazione sulle bucce, il metodo con cui vengono
realizzati (escluso Champagne e Spumanti che si possono anche miscelare), i
“Vini Rosati” si suddividono in:
- “Vini di
una Notte”: la macerazione del mosto avviene tra le 4 e le 12 ore;
- “Vini di
un Giorno: in questo caso si parla di una macerazione almeno di 24 ore;
- “Vin
Gris”: caratterizzati da una sfumatura rosa tenue, grazie all’utilizzo di uva a
bassa capacità colorante e alla mancata macerazione del mosto a contatto con le
bucce;
- “Vin de
Saignée” (saignée = salasso): durante la macerazione del Vino Rosso una
parte del mosto viene prelevata (fino al 20-30%, da qui il nome) per permettere
una maggior concentrazione di fenoli, colore e sapore, il mosto prelevato poi
viene vinificato in bianco;
- “Blush
Wines”: prodotti negli Stati Uniti grazie al Californiano White Zinfandel, Vini
realizzati con Uve a Bacca Rossa
Zinfandel (un Uva che ha lo stesso DNA del nostro Primitivo) che incorporano parte del colore delle bucce ma non abbastanza
per qualificarli come Vini Rossi; tali Vini hanno una connotazione lievemente
effervescente.
Sebbene oggi
il maggiore mercato in espansione dei Vini Rosati sia quello Americano, il
Popolo che beve di più questa tipologia di Vino è quello Francese che consuma circa
il 40% del mercato globale. I Vini Rosati e Rosé sono estremamente versatili,
con sentori piacevolmente freschi, delicatamente profumati, fascinosamente
fruttati e floreali, in genere il tannino è molto leggero e poco strutturato,
si sposano molto bene con diverse tipologie di pietanze e sono “stappabili” in
mille occasioni.
Ma torniamo
al “Moris Farms Rosamundi Vino Rosato” che è nato con la Vendemmia 2012.
Il nome
deriva dalla “Rosa Mundi” (o Rosa Gallica) una Rosa nativa del Sud-centro
Europa, un Arbusto vigoroso con fusti fino a 1,5 m. con una fioritura generosa
e prolungata sino a metà estate. I fiori sono rossi con striature o macchie
variabili rosa o bianche, con un profumo dolce e ricco ma non molto forte. Una
delle prime specie di rosa coltivata dagli Antichi Greci e dai Romani, era
usata comunemente anche nei giardini Medievali e nel XIX Secolo era considerata
una delle più importanti tipologie di rosa. L’Arbusto in questione è magnificamente
rappresentato in uno dei primi dipinti, “La Madonna del Roseto”, del Fiorentino
Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi (1445 - 1510) conosciuto col nome
d’arte di Sandro Botticelli.
Anche le
scelta di un nome che ha tali radici nel passato sottolinea il forte
attaccamento dell’Azienda “Moris Farms” alla Storia e alla Tradizione.
“Rosamundi
Maremma Toscana Rosato D.O.C.” è un Vino (rosa cerasuolo brillante) strutturato
(13,5% Vol.), 100% Sangiovese; le vinacce vengono subito separate dal mosto con
una pressatura soffice e viene inizialmente vinificato come Vino Bianco senza
contatto con le bucce. La fermentazione avviene in vasche di acciaio a
temperatura controllata, con uso di ghiaccio secco per evitare il contatto con
l’aria, così da esaltare i profumi primari e il colore rosato. Segue
fermentazione a 18 gradi per circa 21 giorni. Il Vino dopo il primo travaso
sosta sulle sue fecce fino a 15 giorni prima dell’imbottigliamento.
Il “Rosamundi
2021” ha un interessantissimo quadro olfattivo che esprime un bouquet assolutamente
ben definito, ricco e intenso, dove prevalgono note fruttate (pesca, pompelmo,
agrumi, fragole, ribes, lamponi) e sentori di rose, molto fresco al palato con
persistenti sentori minerali, un Vino che ha corpo medio e si contraddistingue
per il giusto equilibrio e la positiva sapidità.
Posso
aggiungere solo che “Moris Farms Rosamundi 2021” è un piacevolissimo Vino
Rosato Maremmano.
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