Nella
bellissima Città di Madrid, Capitale della Spagna, c’è una Piazza a cui per
molti motivi e ricordi sono particolarmente legato e affezionato: “Puerta del
Sol”.
Una grande e luminosa Piazza, una delle più antiche della Città, con la
storica “Porta” risalente al XII Secolo.
Una Piazza conosciuta in Spagna e nel
Mondo per molte delle sue speciali e positive prerogative.
“Puerta del
Sol” è il km. 0, da qui si dipana tutta la misurazione della rete stradale
Spagnola;
al centro della Piazza c’è una grande statua a cavallo di “Carlo III di
Spagna”, su di un lato, dal 1967, c’è un’altra statua particolarmente
significativa l’Orso e il Corbezzolo, opera dello scultore Antonio Navarro
Santafé (1906 - 1983), che rappresenta il simbolo araldico della Città.
“Puerta del
Sol” è il salotto buono, la zona commerciale e uno dei principali punti di
riferimento per i milioni di turisti che ogni anno visitano la splendida Città
di Madrid.
Qui il 31 Dicembre di ogni anno, alla mezzanotte, decine di migliaia
di persone festeggiano l’arrivo del nuovo anno con un rito estremamente
suggestivo: “le campanadas”, i 12 rintocchi dello storico orologio a carillon
del Palazzo delle Poste.
Uscendo da
“Perta del Sol” e percorrendo, per un breve tratto, Carrera de San Jerónimo, sulla
destra, al Civico 34 c’è l’ Hotel Urban,
uno splendido e super accogliente Albergo “5 Stelle Gran Lusso” inaugurato nel
2004.
Entrando
nella hall dell’Albergo, a sinistra, si trova il Restaurante “Cebo” dello
Chef Aurelio Morales, recentemente premiato dalla “Guía
Michelin España & Portugal 2018” con la prima “Stella”.
La Guida 2018 è
uscita il 23 Novembre 2017 e considerando che “Cebo” ha aperto nel Giugno 2016,
la “Stella” è stata guadagnata rapidissimamente.
Aurelio è nato,
il 19 Luglio 1982 (è del segno del “cancro” come me, infatti ci siamo intesi
subito benissimo) ad Alcalá de Henares, un’antica e accogliente Cittadina, ubicata
a 30 Km. da Madrid.
Alcalá de
Henares era già conosciuta al tempo degli antichi Romani con il nome di
“Complutum”, il suo nome attuale invece lo deve agli Arabi, infatti “Alcalá”
deriva da una loro parola che significa “roccaforte”, riferendosi a un’antica
fortezza che sorgeva sull’argine del Fiume Henares.
La Città ha,
tra le altre cose, ospitato una famosa Università trasferita poi nel 1836 a
Madrid, e ha dato i natali a Miguel de Cervantes Saavedra (1547-1616), lo
scrittore, poeta, drammaturgo e militare Spagnolo, universalmente conosciuto
per aver scritto un capolavoro come “Don Chisciotte della Mancia”.
Aurelio
Morales, fin da piccolo, 8/9 anni, aveva già appreso gli insegnamenti
fondamentali di due cuoche fuori dal comune: Nonna Matilde e Mamma Rosa.
Con
tali insegnamenti proprio a quell’età, si dilettava già a preparare qualcosa da
mangiare.
Pur avendo
tali precedenti, all’età di 16 anni, decise di fare, seguendo un’altra sua
grande passione per i tatuaggi, il “tatuatore”.
I tatuaggi per Aurelio, che ne
ha molti, saranno sempre fondamentali e scandiscono, sulla sua pelle, gli
avvenimenti più importanti della sua vita.
Ma tale
decisione trovò la ferma opposizione di tutta la Famiglia e cosi, Aurelio
iniziò a studiare all’Istituto Alberghiero ad Alcalà di Henares.
Però questa
frequentazione durò solo pochi mesi perché
decise, si di lavorare in Cucina, ma vicino al mare.
A 17 anni infatti
entrò in uno dei Ristoranti più famosi di Spagna e del Mondo il “Miramar” (Due Stelle Michelin), magnificamente ubicato proprio sul Lungomare,
vista Porticciolo, della bella Località
turistico/balneare di Llançà.
Il piccolo Comune si trova nella Provincia
di Girona, nella Comunità Autonoma della Catalogna.
Per 7 anni Aurelio
crescerà, non solo fisicamente ma anche di esperienza, proprio in questo straordinario
Ristorante con un grande maestro come l’instancabile Chef Paco Pérez.
Visto che
Aurelio ha quella “speciale scintilla” che distingue le persone più abili e
portate per il proprio lavoro, ha fatto rapidamente carriera diventando il “braccio
destro” di Paco Pérez.
Negli anni seguiranno
altre fondamentali esperienze lavorative/formative, al mitico “elBulli” con il Maestro Ferran
Adrià Acosta, e in altri Locali super famosi Spagnoli, e non, come “Echaurren”, “ABAC”, “Tickets”, “Suria del Ramses”, “Cafè Royal”.
Una breve
parentesi durante questo percorso, all’età di 25 anni Aurelio Morales ha aperto
anche il primo Locale tutto suo, ma alcuni eventi negativi non gli hanno dato
la possibilità di svilupparlo come desiderava.
Attraversando poi un periodo con
varie delusioni, Aurelio si era demoralizzato (come già detto è del Segno del Cancro)
e quasi quasi voleva cambiare mestiere ed entrare in Polizia.
Fortunatamente
per i nostri palati l’incontro con un valido imprenditore ha dato una nuova
svolta positiva alla sua carriera riportandolo in Cucina e aprendo una strada
di successi.
Eccoci
giunti nel Giugno 2016, quando Aurelio Morales ha aperto, al piano terra dell’ Hotel Urban,
il suo nuovo Restaurante: “Cebo”.
I locali
dove è ubicato il “Cebo” sono stati progettati e ristrutturati, secondo i
desideri di Aurelio, dal Team di Architetti
e Designers guidati Koke Clos.
Il Locale è
molto bello e accogliente, nella sala un grande lampadario di cristallo, giochi
di luci e ombre creati con i faretti del controsoffitto, pavimenti di marmo
nero Africano, muri in cemento rivestiti di ebano e legno bianco, grandi tende
che giocano al “vedo non vedo” attraverso una grande vetrata interna.
Il tutto
per mettere nel più assoluto agio 25 ospiti.
Sono entrato
al Ristorante da una grande porta a vetri, dalla hall dell’Albergo, ma c’è un
altro ingresso diretto dalla strada.
A sinistra un Salottino di ricevimento,
alcuni tavolini tondi, poltroncine e un divano, a destra il Bancone Bar.
Girando intorno alla grande colonna d’orata, su cui si snoda intorno anche un
bel Bancone di servizio, dove si fanno anche alcune preparazioni a vista, si entra
nella prima parte della Sala dove, in fondo sulla destra, si affaccia, da
una piccola finestra, la Cucina.
Nella
seconda parte della Sala divisa da un grande mobile in cristallo, luminoso e climatizzato,
per mantenere gli Champagne, troviamo due spazi più riservati, il primo esattamente
dietro la vetrina appena citata, e il secondo nella parte finale, proprio prima
di uscire dalla grande vetrata sul terrazzo interno.
In questa ultima parte si
trova anche la fornitissima Cantina a vista climatizzata.
I tavoli
sono ben distanziati e la “mise en place” è lussuosa.
Il Menu è
alla Carta con un’ampia scelta, ma in primis ci sono due percorsi consigliati a
prezzi diversificati con possibilità di abbinamento cibo/vini.
Il primo, con 15
portate, è denominato “Expresión”, il secondo, più adatto anche per il pranzo,
con 8 portate, si chiama “Esencia”.
Devo
sottolineare con molto vigore, che per ambedue i Menu consigliati e non solo,
il rapporto qualità prezzo è veramente eccezionale.
La Carta dei
Vini è molto importante, non solo per le circa 400 Etichette elencate (pari a
quasi 2000 bottiglie) ma soprattutto per l’ottima selezione che coinvolge
i migliori Territori di produzione del Mondo.
Ma veniamo
alla degustazione fatta che è stata accompagnata da un ottimo Vino Bianco
Spagnolo:
- “Cobija
del Pobre 2016”, Vino Blanco, Denominación de Origen Bierzo, 100% Godello, 13%
Vol., prodotto dall’Azienda “Almázcara
Majara”.
Il servizio
Pane (ottimo pane e panini della Casa ai vari sapori) viene effettuato durante
la degustazione e vengono suggeriti gli abbinamenti.
Il Menu che
lo Chef Aurelio Morales ha voluto farmi provare è stato quello più ampio,
“Expresión”, anche con qualche piatto in più del normale.
Sono stato
servite le seguenti portate:
- Encurtidos
Caseros - Amuse-bouche - Calçot de otoño - Pollo negro y navajas especiadas -
Quisquilla del Mediterráneo - Callos “revisitación” - Migas, pie y oreja -
Boquerón (2016) - Manjar blanco y bogavante Nacional - Chipirón “Black
Andaluza” - Arroz “Costa Brava” - Gamba Roja - Espárragos de “Aranjuez” con
sashimi de pescado pargo y crema de espárragos - Vaca vieja “180 dias” y caldo
maduro - Queso dulce de remolacha - Naranja y azafrán - Chocoratafia - Yemas, almendras
y costrada de Alcalá.
Tutto veramente
molto buono, belle le presentazioni.
La cucina
del bravissimo Chef Aurelio Morales è precisa, puntuale, fatta con arte,
sensibilità e personalità.
Potrei definirla sicuramente odierna nella sua espressione
più reale, costantemente evolutiva e realizzata utilizzando tecniche apprese in molte parti del Mondo.
Una Cucina attuale,
progressiva e libera che è ispirata in gran parte dalle sue esperienze fatte a
Madrid e in Catalogna.
Il Direttore
di Sala è un grande ed esperto professionista, il Madrileno Francisco (detto
Paco) Patón, che ha avuto nella sua carriera molti riconoscimenti e premi tra
cui il “Premio Nacional de Gastronomía al Mejor Director de Sala”.
Il
Restaurante “Cebo” ha un personale (25 in tutto, 11 in Cucina e 14 in Sala) estremamente
professionale e gentile.
Ho avuto il
piacere di essere assistito, oltreché da Aurelio Morales in persona, anche dal
bravissimo “Primer Maître” Yassine Khazzari, che mi ha riempito, con grande
amabilità, di attenzioni e premure.
“Un espacio
gastronómico y atrevido donde un equipo inquieto y apasionado se une para hacer
lo que le gusta.
Aliados con el progreso y la avolución de su cucina,
constituyen una gran capacitad para provocar emociones”
(Uno spazio
gastronomico audace dove una squadra irrequieta e appassionata si riunisce per
fare ciò che gli piace.
Alleati con il progresso e l’evoluzione della loro
cucina, costituiscono una grande capacità di provocare emozioni).
Ho provato
di persona che quanto affermato in queste “sentite” parole corrisponde alla
realtà ed è il “segreto” del successo che il Ristorante riscuote anche tra il
pubblico, visto che risulta primo nel gradimento, su 9000 locali di Madrid, sui
principali portali web che pubblicano le recensioni degli utenti.
Al
Restaurante “Cebo” di Madrid, in Spagna, grazie al
grande Chef Aurelio Morales e al suo prezioso Staff, sono arrivati molti
riconoscimenti dalla stampa Nazionale e Internazionale, segnalazioni positive
su tutte le Guide Specializzate e, come ho già detto, è stata attribuita una
meritatissima “Prima Stella Michelin”.
Non saprei
trovare altre parole per comunicarvi al meglio l’esperienza fatta al “Cebo” se
non quelle di Aurelio Morales:
“Mi cocina es dinámica y en costante evolución
donde los productos son la sorpresa, y el cliente es el protagonista”.
Il Salottino all'Ingresso
La Sala
Una Vista della Seconda Parte della Sala
La Cantina Climatizzata
Encurtidos Caseros
Amuse-bouche.
Migas, Pie y Oreja
Arroz Costa Brava
Queso Dulce de Remolacha
Naranja y Azafrán
Chocoratafia
Lo Chef Aurelio Morales e Giorgio Dracopulos
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