lunedì 24 settembre 2018

A BORDO DELLA MAGNIFICA NAVE “AMERIGO VESPUCCI” UNA SPLENDIDA SERATA DEDICATA ALLA BENEFICENZA E NON SOLO.




La nascita della “Vela” come mezzo di forza propulsiva nella navigazione è l’evento più importante di tutti i circa 6000 anni della “Storia Marinaresca nel Mondo”. 
Il primo passo avvenne quando i nostri antenati si accorsero dell’effetto che la forza del vento faceva sulla vegetazione. 
Infatti le prime Vele, come si evince da ritrovamenti di antichissimi dipinti, recuperati dagli archeologi, furono proprio dei grossi rami frondosi utilizzati per catturare il vento. 
Successivamente, attraverso i millenni, si passò a Vele di foglie intrecciate a stuoia e dopo a quelle di tessuto di cotone.

Ma veniamo a tempi più recenti e più Italici.

La Regia Marina Italiana nasce nel mese di Marzo 1861 in conseguenza della proclamazione del Regno d’Italia Unitario avvenuta con la Legge n. 4761 del 17 Marzo dello stesso anno.

Il 6 Novembre 1881 fu inaugurata l’Accademia Navale di Livorno, la Scuola Universitaria che si occupava, e si occupa a tutt’oggi, della formazione tecnico/militare degli Ufficiali della Marina Militare.

Nel 1882 venne varato, dall’Arsenale di Venezia, dove era stato costruito, l’Incrociatore Amerigo Vespucci, Classe “Flavio Gioia”, prima Nave militare a essere intitolata al celebre cartografo, esploratore e navigatore Italiano, nato a Firenze il 9 Marzo 1454 e morto in Spagna, a Siviglia, il 22 Febbraio 1512
La Nave era un “Brigantino a Palo” (un albero in più rispetto al classico Brigantino a due alberi), con scafo in acciaio e un motore a vapore con otto caldaie.

La Nave venne utilizzata come “Ammiraglia” e rimase in servizio come tale fino al 1893 quando venne trasformata in “Nave Scuola” per gli allievi della Regia Accademia Navale
Ricoprì tale ruolo fino al 1927 quando fu posta in disarmo e, l’anno successivo, radiata dalla Regia Marina
Non venne demolita, ma ormeggiata nel Porto di Venezia, diventando un’accogliente “Asilo Infantile” per gli orfani dei Marinai.

L’ultimo Comandante dell’Incrociatore/Nave Scuola fu il Capitano di Fregata Augusto Radicati di Mormorito
Proprio lui nel 1931 prese, per primo, il Comando della nuova Nave ScuolaAmerigo Vespucci” appena costruita.

La Nave ScuolaAmerico Vespucci”, che tutt’oggi solca i mari del Mondo per “l’Onore d’Italia”, nasce, nel 1925, da un’ idea (poi trasformatasi in progetto) del Contrammiraglio Giuseppe Sirianni (1874 - 1955). 
Sirianni era il Sottosegretario del Ministero della Regia Marina, nel Governo Mussolini, nel 1929, poi, ne divenne il Ministro.  
Alla base dell’idea la fondamentale constatazione che, per conoscere veramente il Mare, si deve navigare su di una “nave a vela”, in quanto maggiormente condizionata dalla forza delle onde, dalle correnti e dai venti dell’ambiente marino.

Pertanto si decise di costruire due Velieri/Scuola formando la “Divisione Navale Navi Scuola”: 
Il “Cristoforo Colombo” e la “Amerigo Vespucci”.
Per la costruzione delle due Navi fu preso come progetto base quello del Vascello che era stato la Nave Ammiraglia del Regno delle Due Sicilie (Marina Borbonica) il  “Monarca”, ribattezzato poi nella Regia MarinaRe Galantuomo”.

Le Navi vennero costruite nei Regi Cantieri Navali di Castellamare di Stabia (Napoli) sotto la guida e il controllo dell’Ingegnere Francesco Rotundi (1885 - 1945), Tenente Colonello del Genio Navale e Vice-Comandante del Cantiere.   

Il “Cristoforo Colombo” fu varato nel 1928; nel 1949 fu ceduto alla Russia e nel 1963, purtroppo, andò distrutto in un incendio.

La Nave Scuola Amerigo Vespucci” venne messa in Cantiere il 12 Maggio 1930 e varata, in tempo record, il 22 Febbraio del 1931
Il giorno 22 si commemorava la scomparsa di Amerigo Vespucci

Il 2 Luglio partì completamente allestita per il Porto di Genova dove, il 15 Ottobre 1931, ricevette la “Bandiera di Combattimento” amorevolmente offerta dalla Sezione locale dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia (UNUCI). 
Il Drappo originale, nel suo cofanetto, è ancora conservato premurosamente a bordo nell’anticamera della cabina del Comandante.

Il Veliero è un bellissimo “tre alberi”, rispettivamente, m. 48,12, l’Albero di Maestra, m. 42,5, l’Albero di Trinchetto e m. 33,8, l’Albero di Mezzana, poi c’è il “bompresso” (estremo albero prodiero sporgente dalla prua). 
La Nave è lunga 101 m. (compreso il bompresso) e larga 15,56 m., a pieno carico il suo dislocamento è di 4.146 tonnellate con un pescaggio di 7,3 metri.

Le 24 Vele (tra quadre e latine) dell’Amerigo Vespucci hanno una superficie di circa 2.635 mq. e sono fatte di “tela olona” (un tessuto di canapa grezzo, pesante e molto resistente, spesso tra i 2 e i 4 millimetri), per manovrarle ci sono 30 Km. di cime e cavi vegetali
Tale velatura permette alla nave di raggiungere più di 10 nodi.

Nel 1965, il mitico Agostino Straulino (1914 - 2004), Ammiraglio e anche leggendario Velista Olimpionico super premiato, riuscì a far raggiungere all’Amerigo Vespucci, con le sole vele, la velocità record di 14,6 nodi
Straulino è stato Comandante della Nave Scuola dal 21 Novembre 1964 al 28 Ottobre 1965

I 10 nodi di velocità si raggiungono anche con il nuovo apparato motore (4 motori Diesel, due da 12 cilindri e due da 8 cilindri) installato recentemente durante i lavori di PVO (Prolungamento Vita Operativa), effettuati nel Bacino n. 6 dell’Arsenale Militare Marittimo di La Spezia, tra il 24 Ottobre 2013 e il 23 Aprile 2016.

L’Amerigo Vespucci, normalmente ha un Equipaggio di 14 Ufficiali, 72 Sottufficiali e 190 tra Sottocapi (graduati) e Marinai Comuni, ma quando, nei Mesi estivi, a bordo salgono circa 140 Allievi dell’Accademia Navale di Livorno si superano le 400 persone

Nel 1931, al momento del varo, il motto che fu dato alla Nave era “Per la Patria e Per il Re”, nel 1946 fu modificato in “Saldi nella Furia dei Venti e degli Eventi”, nel 1978, in fine, fu sostituito con l’attuale “Non chi Comincia ma Quel che Persevera”.

Dal 4 Ottobre 2017 il Comandante dell’Amerigo Vespucci è il bravo Capitano di Vascello Roberto Recchia (classe 1969).

Proprio a bordo di questo fantastico Veliero, mentre era all’ancora al Molo della Capitaneria di Porto di Livorno, si è svolta, Sabato 22 Settembre 2018, dalle ore 18:00 in poi, una Serata di Beneficenza per l’AssociazioneInsieme per la VitaOnlus di Livorno
Incontro, a cadenza annuale, entrato nella tradizione, che si svolge da molti anni.

L’AssociazioneInsieme per la Vita”, nata nel 1985, è stata Fondata dal Prof. Luciano Vizzoni (storico Pediatra dei Livornesi, scomparso nel 2014) e da un gruppo di genitori che purtroppo avevano perduto i propri bambini a causa di una terribile malattia: la leucemia.
Gli scopi dell’Associazione si compendiano in una importante attività assistenziale e in una più strettamente scientifica.

Ma veniamo alla Serata.

Dopo essere saliti a bordo, accolti dal gentilissimo Comandante il Capitano di Vascello Roberto Recchia in persona, è iniziato l’Evento con il benvenuto del Comandante e con la relazione annuale del Presidente dell’AssociazioneInsieme per la VitaDr. Ettore Simoncini
Sono seguiti i ringraziamenti fatti dal Segretario della Onlus, Sig. Gianfranco Grossi, e, tra gli applausi delle numerosissime persone presenti, lo scambio delle “targhe ricordo” e dei “crest”.

Poi tutti sull’attenti per l’emozionanteCerimonia dell’Ammaina Bandiera”, che si svolge ogni sera all’ora del tramonto.

Successivamente, nella parte centrale del ponte dell’Amerigo Vespucci, è stato servito un ricchissimo Buffet
Tutta la parte enogastronomica è stata organizzata da un ottimo CateringMomenti Conviviali”, della super appassionata, bravissima Chef e Sommelier F.I.S.A.R. Paola Picchi.

Hanno preso parte al gustoso intrattenimento enogastronomico con le loro rispettive delizie:

- La Chef Paola Picchi, in persona, che ha preparato “Le Chicche del Pastificio Valerio Chiesa con un ragù Cacciuccato”;

- Lo Chef Mirko Rossi patron del RistoranteIl Doretto” di Cecina (LI) che ha servito gli “Straccetti di Manzo con vellutata di patate”;

- Jonny Di Marco, aiutato da Simon Moreno, della “Macelleria DM” di Cecina ha portato la Porchetta (preparata da loro secondo un’antica ricetta), di maiale Grigio dell’Amiata brado, cotta a bassa temperatura;

- Il Caseificio e Azienda Agricola Giuseppe e Mario Tanda di Monterotondo Marittimo (GR) con i suoi Pecorini Tipici;

- L’Azienda Crismi, di Reggio Emilia, distributrice di prodotti conservati del “Pescato Portoghese”: 
i crostini assortiti con filetti di tonno, sgombro e sardine;

- “La Chef Paola Picchi con le sue frivolezze”: 
Crostate ai Frutti di bosco e Crema e ciliege, Dolce della Nonna.

Il cibo è stato accompagnato da moltissime interessanti bottiglie di Vino fornite dalla seguenti Aziende: 

I Vini sono stati professionalmente servita dai bravi Sommelier F.I.S.A.R. della Delegazione di Livorno
Giovanni Raimondi, Silvia Taccola, Daniela Dinice, Silvia Frangioni.

Visto il Porto in cui si è svolta la serata, per chiudere, non poteva mancare il mitico “Ponce alla Livornese” preparato dall’AziendaVittori”.

Una serata semplicemente e assolutamente splendida e di successo, a bordo della Nave più bella del Mondo, l’Amerigo Vespucci, che ha visto tutto l’Equipaggio, insieme a tanti grandi professionisti e a un nutrito pubblico, impegnarsi nella lodevole serata di beneficenza dell’AssociazioneInsieme per la VitaOnlus di Livorno e non solo.




Ettore Simoncini, Roberto Recchia, Gianfranco Grossi

La Targa Ricordo al Comandante Roberto Recchia

Il Pubblico

"Atmosfera Accogliente"

Il Buffet a Destra

Il Buffet a Sinistra

Valerio Chiesa

Lo Chef Mirko Rossi

Jonny Di Marco e Simon Moreno

Mario Tanda

I Sommelier F.I.S.A.R.

Giorgio Dracopulos e la Chef Paola Picchi

La Nave Illuminata con i Colori Nazionali

giovedì 20 settembre 2018

STRAORDINARIO IL SUCCESSO DEL CONVEGNO “CIBO ….. CHE SPETTACOLO” SVOLTOSI A PISA ALLA CAMERA DI COMMERCIO.




Sfogliando il Dizionario di Lingua Italiana alla parola “Cibo” si trovano la seguenti definizioni: 
Ciò di cui ci si nutre – Tutto ciò che si mangia o si può mangiare”.

Il “Cibo” è alla base dei bisogni primari della vita umana, “se non si mangia, si muore”: 
l’esigenza di “Cibo” pertanto nasce in contemporanea con la stessa umanità. 

L’Uomo Preistorico era onnivoro, si cibava di ciò che trovava, successivamente si svilupparono le sue capacità e imparò a pescare e a cacciare. 
Poi divenne più stanziale e iniziò ad allevare e coltivare. 
Tutte queste fasi si svilupparono in tempistiche molto lunghe: decine di migliaia di anni.

Da sempre il “Cibo” è anche cultura, attraverso di esso è progredito e si è trasformato il Mondo. Infatti il “Cibo” è l’espressione più sincera della infinite varie e più particolari sfaccettature radicate nei Territori e nei Popoli.

Oggi il “Cibo”, con l’avvento del benessere, purtroppo non per tutti, è diventato anche una “moda” forse troppo inflazionata; credo si senta la necessità di ridare prevalentemente un “valore etico” al cibo.

In ItaliaCibo e Cucina di qualità” vanno tendenzialmente di pari passo grazie alle nostre magnifiche produzioni agroalimentari e alle nostre forti tradizioni di “Cucina Mediterranea” celebri in tutto il Mondo.

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e quello dei Beni Culturali e del Turismo ha decretato che il 2018 sia un “anno speciale” per la nostra gastronomia definendolo “Anno Nazionale del Cibo Italiano”. 

Tale fatto ha scatenato una lunghissima serie di eventi e manifestazioni, sia in Italia sia nel Mondo, atti a celebrare e valorizzare la maggior parte possibile dei magnifici e gustosi tesori che l’Italia è capace di realizzare. 
Tutto ciò in abbinamento agli altri straordinari pregi del nostro Paese
Storia, Arte, Paesaggio, Clima e Cultura.

Tra le moltissime Manifestazioni ad oggi realizzate, una si è svolta, a partire dalle ore 17:00 di Venerdì 14 Settembre 2018, nel grande e accogliente AuditoriumRino Ricci” della Camera di Commercio di Pisa
Cibo… che spettacolo”.

Il Convegno organizzato dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) e dalla Confcommercio di Pisa ha avuto il Patrocinio della Regione Toscana, della Camera di Commercio di Pisa e di diversi Comuni della Provincia di Pisa
Cascina, Santa Croce sull’Arno, Calci, Volterra, Fauglia, San Giuliano Terme, Lajatico e Pontedera. 

L’Evento è stato sponsorizzato dalla Banca Popolare di Lajatico.

Estremamente qualificati tutti i relatori di seguito elencati in ordine d’intervento: 
Federica Grassini Presidente Confcommercio Provincia di Pisa, Alessandro Trolese Presidente F.I.P.E. Provincia di Pisa, Valter Tamburini Presidente Camera di Commercio di Pisa, Michele Conti Sindaco di Pisa, Stefano Ciuoffo Assessore Attività Produttive Turismo e Commercio Regione Toscana, Lino Stoppani Presidente F.I.P.E. Confcommercio Imprese per l’Italia, Senatore Gian Marco Centinaio Ministro Turismo e Politiche Agricole.

Sono intervenuti anche altri rappresentati di categorie come Roberto Calugi Direttore Generale Nazionale F.I.P.E., Fabrizio Fontani Presidente di CofLitorale nonché Rappresentante del S.I.B. (Balneari) Pisa, Daniela Petraglia Presidente ConfRistoranti Pisa.

Durante il Convegno sono state anche premiate, dalle autorità presenti, tra cui molti Sindaci della Provincia, con Targhe Ricordo, sette Aziende del Territorio Pisano che si sono particolarmente distinte per l’eccellenza delle loro produzioni:

- Bar PasticceriaArtigiana Dolci” di Pontasserchio, dal 1982 un punto di riferimento dell’arte pasticcera più genuina e tradizionale, primo esercizio commerciale a ottenere il “Marchio di Qualità” che certifica la sicura eccellenza e originalità del dolce più Pisano tra i Pisani, la “Torta co’ bischeri”;

- Azienda AgricolaIl Frantoio” di Vicopisano, per la sua ottima produzione Biologica Certificata di Olio Extravergine di Oliva e non solo;

- “Savitar” di San Miniato, dal 1987 lo “Straordinario Mondo del Tartufo Bianco” della Famiglia Savini;

- “Fattoria Fibbiano” di Terricciola, per l’accoglienza nel loro Agriturismo e per la loro produzione  qualitativamente superiore di Vini e Olio Extravergine di Oliva;

- “Azienda Agricola Alberto Bocelli” di Lajatico, per le loro “perle” i Vini, l’Olio Extravergine di Oliva, le Grappe e i Mieli;

- “Fattoria Lischeto” a Volterra dal 1991, per i magnifici formaggi Pecorini Biologici D.O.P. delle Balze Volterrane e tutta la loro altra produzione, oltre all’ottima accoglienza nell’Agriturismo;

- “Pasticceria Chocolatl” di Pontedera, da 15 anni il laboratorio artigianale di cioccolato e molto altro, dove spiccano passione, tecnica, fantasia e qualità, la vera antica arte dei maestri cioccolatieri.  

Un “Premio Speciale alla Carriera” è stato consegnato con molto affetto a Fabrizio Fontani.

Una “Targa Ricordo” anche al Ministro Senatore Gian Marco Centinaio e agli altri relatori.

Tutto l’Evento è stato ben condotto, presentato e moderato da Federico Pieragnoli Direttore di Confcommercio Pisa.

Alla fine i Relatori e le Autorità, insieme al numeroso pubblico presente, hanno potuto degustare, al piano terra della Camera di Commercio, tutte le delizie delle Aziende premiate.

Il super interessante ConvegnoCibo… che spettacolo” organizzato dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) e dalla Confcommercio di Pisa ha avuto uno straordinario successo largamente partecipato.

Credo che per finire non ci siano parole più azzeccate sul “Cibo” di quelle scritte dal medico, geografo e aforista della Grecia Antica, Ippocrate di Cos, vissuto tra il 460 e il 377 a.C., ritenuto il padre della medicina come professione: 
Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”.



Relatori e Presentatore

Il Pubblico

La Premiazione di Fabrizio Fontani

Il Ministro: Senatore Gian Marco Centinaio

All'Ingresso della Sala Degustazioni

Manifesto dell'Evento

giovedì 13 settembre 2018

AL NUOVO RISTORANTE “DIAVOLI” DI PISA OTTIMA CUCINA TRADIZIONALE E PIACEVOLE ACCOGLIENZA.




La Città di Pisa, in Toscana, secondo una leggenda fu fondata dai Troiani in fuga dopo la distruzione, da parte dei Greci, della mitica Città di Troia (circa nel 1200 a.C.). 
Questi esuli si rifugiarono in una Città Greca, nel Peloponneso, dal nome “Pisa”. 
Da ciò deriverebbe anche il soprannome della nostra Pisa di “Città Alfea”, infatti un corso d’acqua, della Grecia Meridionale, che scorreva proprio vicino alla “Pisa Greca”, e che ricorre spesso nella Mitologia Ellenica, è il FiumeAlfeo”.

Chiunque in realtà abbia fondato Pisa non ha lasciato tracce sicure e per averne bisogna risalire ai “solitiAntichi Romani (documentavano tutto) che con il nome di “Pisae”, nel 89 a.C., le dettero la “Cittadinanza Romana”.

Pisa raggiunse il massimo splendore, durante il periodo di “Repubblica Marinara”, tra il XII e il XIII Secolo
Epoche in cui grandi ricchezze affluirono in Città grazie agli estesi commerci nel Mediterraneo e alle vaste conquiste (Corsica, parte della Sardegna e le Baleari).

Ma già nel 1064, dopo la vittoriosa impresa contro i Saraceni a Palermo, molti dei tesori conquistati servirono per la costruzione della nuova bellissima Cattedrale di Santa Maria Assunta (il tempio di marmo bianco come la neve finito nel 1110); 
l’inizio di quella che diventerà per tutto il Mondo la meravigliosa “Piazza dei Miracoli” (denominazione coniata dal “vateGabriele D’Annunzio vissuto tra il 1863 e il 1938).

Nel 1152 fu costruito, in asse con la facciata della Cattedrale, il magnifico Battistero e nel 1173 il fantastico Campanile (o Torre Campanaria, tonda e staccata dalla Cattedrale, alta ben 56 metri).  Quest’ultimo appena iniziato fu colpito da quel “male oscuro” che lo renderà ancor più famoso: 
la staticità. 
La staticità del Campanile fu momentaneamente risolta, durante la costruzione, dando ai piani superiori una certa contropendenza; 
ma ci sono voluti però oltre 800 anni di lavori per arrestare la sua lentissima inclinazione. 

Il particolare terreno su cui sorge Pisa (costituito per lo più da sabbia e argilla) crea per le costruzioni a pianta stretta problemi di stabilità, tant’è vero che nella Città esistono almeno altre due Torri Campanarie pendenti, quella della Chiesa di San Nicola e quella della Chiesa di San Michele degli Scalzi.

Da Piazza dei Miracoli, praticamente all’altezza della Torre Pendente, in direzione Arno a cui si collega, inizia Via Santa Maria, uno degli assi principali di Pisa Romana ma anche Medievale
La Strada nel XII Secolo era la sede del Mercato Cittadino, e al suo sbocco in Lungarno venne edificato, nel 1182, il “Pontenovo” successivamente demolito nel 1400.

In Via Santa Maria si sono conservate la maggior parte della “Case Torri Medievali” cosi denominate perché si sviluppavano in altezza. 
Abitazioni importanti per i Pisani nobili o più ricchi, molto diffuse durante quel periodo storico. Successivamente, in Epoca Medicea e Lorenese, in Via Santa Maria sorsero molti lussuosi edifici, tutt’oggi esistenti, come Palazzo Quaratesi, Palazzo Boileau, Palazzo dello Stellino e Palazzo dell’ex Collegio Ferdinando.

In questa Via ci sono importanti Istituzioni Universitarie e non, per esempio al Civico 26 c’è la “Domus Galilaeana”. 

Ai lati estremi di Via Santa Maria si trovano anche due monumentali sedi religiose
la quattrocentesca Chiesa di San Giorgio degli Innocenti (lato Piazza dei Miracoli) e la Chiesa Romanica di San Nicola (lato Fiume).

Provenendo da Piazza dei Miracoli direzione Arno, e superata la metà di Via Santa Maria, sulla destra c’è Palazzo Agonigi.

Palazzo Agonigi da Scorno” è uno splendido edificio Medioevale de XII Secolo, proprio una delle sopracitate “Case Torri”. 
Nel corso del XVII Secolo venne trasformato in Palazzo mantenendo però alcune parti della costruzione originale. 
Dopo i gravissimi danni della Seconda Guerra Mondiale negli anni Sessanta del Novecento è stato ricostruito recuperando tutto ciò che è stato possibile. 
Due grandi e antichi archi di pietra vulcanica sono ancora visibili sulla facciata. 

Nell’ultima e più recente ricostruzione sono state ricreate due grandi bifore al primo piano. Meraviglioso il pilastro centrale, parzialmente interrato, che ha un capitello marmoreo attribuito al Biduino, scultore Italiano esponente dello “stile architettonico romanico” che si sviluppò a Pisa durante gli anni della “Repubblica Marinara”. 
Per molti anni l’Edificio e stato sede di Facoltà Universitarie, oggi si è trasformato in abitazioni, diversi gli appartamenti e una “Residenza Storica” al quarto piano.

In questo Palazzo come ricorda la grande lapide commemorativa di marmo, posta sulla facciata, abitò, per 30 anni, anche Carlo Francesco Gabba, esimio professore all'Università di Pisa.

Proprio al piano terra di “Palazzo Agonigi da Scorno” il 21 Agosto 2018 ha aperto il nuovo accogliente “Ristorante Diavoli”.

Dopo importanti lavori di ristrutturazione e adeguamento normativo, durati due mesi, i Titolari delRistorante Diavoli”, Marco Mattioli e Matteo Nencioni sono riusciti a realizzare un sogno che ambedue desideravano mettere in pratica da tempo: 
aprire un Ristorante di qualità accessibile a tutti.

Il nome “Diavoli” nasce dal fatto che il già citato “Capitello” dell’antica colonna, ubicato proprio accanto all’ingresso del Ristorante, rappresenta ben quattro teste dalle espressioniindiavolate”.

Marco Mattioli è nato a Pisa il 24 Luglio 1977, ha sempre lavorato in campo scientifico ma è anche un grande appassionato di buona cucina.

Matteo Nencioni è nato a Pisa il 12 Gennaio 1987, è un bravissimo falegname lavorava infatti con il padre Massimo che è titolare della Falegnameria Bottega ArtigianaCol Moschin” di Lorenzana in Provincia di Pisa, anche lui un buongustaio.

A dirigere la Cucina e a dare inizio all’attività è stato chiamato in aiuto un grande professionista e amico lo Chef Pietro Vattiata.

Pietro è nato, il 18 Febbraio 1975, nell’antichissimo, fascinoso e panoramico Borgo Montano di Erice, in Provincia di Trapani.
Il Curriculum di Vattiata inizia all’Istituto Professionale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità AlberghieraIgnazio e Vincenzo Florio” di Erice,  dove si diploma nel 1996, per poi proseguire, negli anni, con moltissime interessanti esperienze.

Dopo il servizio di leva, trascorso in Fanteria a Trapani, Pietro, nel 1998, si trasferisce in Toscana, a Pisa, dove si trova sua sorella Raimonda.
Tra il 1998 e il 2011, Pietro Vattiata, oltre a lavorare in conosciuti Ristoranti della Città e della Provincia di Pisa come “La Draga”, “Re di Puglia”, “La Torretta”, “Il Toscano”, “La Vineria di Piazza”, “Bacus”, si reca anche a fare proficue esperienze all’estero, come a Mosca in Russia

Nell’estate del 2011 per 5 mesi va negli Stati Uniti, a New York, dove, tra l’altro, per due mesi lavora in quel “tempio” della Cucina che era il RistoranteLe Cirque” (aperto nel 1974 e chiuso nel 2017) del leggendario Sirio Maccioni uno dei più grandi, famosi e premiati ristoratori al Mondo.

Tornato a Pisa lavora, nuovamente, al RistoranteBacus” e poi fa la stagione estiva 2012 al Ristorante dello Stabilimento BalneareMarco Polo” a Marina di Pisa
Dal 2013 al 2014, Pietro Vattiata ha aperto un suo Locale, sempre a Pisa, il “Blu Cafè Ristorante”. Successivamente, dal 2014 al 2016, si è trasferito a Firenze al Ristorante/Caffè LetterarioChalet Fontana”.

Dal 2016 lo Chef Pietro Vattiata è anche Professore all’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione (I.P.S.A.R.) “Giacomo Matteotti” di Pisa.

Ma torniamo al “Ristorante Diavoli” con la sua bella e luminosa Sala, per circa trenta coperti, arricchita dal piacevole contrasto tra antichi muri, soffitti a travi e travicelli e le più moderne e necessarie attrezzature. 
A sinistra, subito all’ingresso, il Bancone Bar a destra l’ingresso alla Cucina parzialmente a vista.

Da notare che tutto ciò che c’è di legno, come bancone, tavoli e sedute, è stato realizzato alla Falegnameria Bottega ArtigianaCol Moschin” della Famiglia Nencioni.

L’apparecchiatura è essenziale, a pranzo con simpatiche tovagliette di carta, la sera con runner di cotone.

Il Menu del Locale è prevalentemente di Terra, ma non mancano scelte di Mare
Durante il periodo della Caccia lo stesso si arricchisce ancora di più, infatti Marco e Matteo sono esperti Cacciatori
C’è anche un Menu consigliato del giorno.

La Carta dei Vini è semplice ma selezionata.

Sia nei Menu sia nella Carta dei Vini il rapporto qualità/prezzo è molto interessante.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata da:

- “Belvento Vermentino 2017”, Toscana Bianco I.G.T., 100% Vermentino, 12,5% Vol., prodotto dall’Azienda Agricola Petra di Suvereto (LI);

- “Stravento 2012”, Toscana Rosso I.G.T., 100% Sangiovese, 14% Vol., del Podere La Mercareccia di Casale Marittimo (PI);

- “Santo Spirito 11”, Vino Liquoroso, 16% Vol., dell’Azienda Frescobaldi.

Sono state servite le seguenti portate:

- Soufflé di verdure e pecorino di fossa;

- Risotto crema di piselli, burrata, finocchiona e alici del Mar Cantabrico;

- Capriolo in “dolceforte” con polenta fritta;

- Dolce scomposto: cioccolato fondente e rum, con crema di arancia, crema chantilly e crumble di cantuccini.

Tutto molto buono.

Il bravissimo Chef Pietro Vattiata in Cucina è validamente supportato dal titolare Marco Mattioli, dall’esperta Stefania Garzella e dall’aiuto Alberto Minurri
In Sala l’altro titolare il premuroso Matteo Nencioni.

Ho apprezzato molto che il Locale è aperto sette giorni su sette a Pranzo e Cena.

Al “Ristorante Diavoli” di Pisa ho trovato una piacevolissima accoglienza e una solida, ottima Cucina Tradizionale.



Palazzo Agonigi da Scorno

Lapide Commemorativa

Il Capitello

L'Ingresso

Il Bancone

Matteo Nencioni

La Sala

Lo Chef Pietro Vattiata

Soufflé......

Risotto......

Capriolo......

"Dolce Scomposto"

Giorgio Dracopulos e Marco Mattioli