La Tisana più bevuta al mondo è il Tè (si può scrivere anche “The”), si calcola una cifra di circa trecento miliardi di tazze l’anno.
I Cinesi ne conoscevano l’uso già 2500 anni a. C..
In tutto l’Oriente, attraverso i Secoli, la preparazione del Tè è stata una vera e propria forma d’arte basata anche su fascinosi risvolti filosofici.
In Europa la bevanda arrivò solo nel XVI Secolo.
La sua larga diffusione è esplosa dopo l’invenzione della “Bustina Tè Monouso”, nel 1904, fatta, dal commerciante di New York, Thomas Sullivan, che usò come involucro prima la seta poi la garza. Solo nei primi anni cinquanta, si arrivò alla bustina di carta come noi la conosciamo oggi.
Il Tè contiene molte sostanze in gran parte positive, se non addirittura benefiche, per la nostra salute.
Le principali tipologie di Tè, derivanti tutte dalla stessa pianta, ma diverse per i trattamenti di produzione, si possono riassumere, “schematizzando molto”, in:
- BIANCO, il suo nome deriva dal colore dei filamenti presenti sui germogli in via di sviluppo (gemme), la produzione è particolarmente limitata anche per la selezione qualitativa severissima;
- GIALLO, il suo nome è ripreso dal colore della sua infusione, è piuttosto raro;
- VERDE, subisce un particolare trattamento che mantiene immutato il colore originario delle foglie;
- OOLONG, il termine in Cinese significa “Drago Nero”, viene chiamato anche “Tè Blu”, oltre ad una particolare fermentazione segue una lavorazione più complessa che finisce con l’essiccatura;
- NERO, è la stessa pianta del Tè Verde, la “Camellia Sinensis” (un cespuglio sempreverde), ma si differenzia da quest’ultimo per la lavorazione delle foglie, che, in questo caso, vengono essiccate, arrotolate, nuovamente essiccate, infine tritate.
Di tutta la produzione mondiale annuale di Tè, che si aggira intorno ai 2,5 milioni di tonnellate, l’80% circa è Tè Nero, proveniente in massima parte da Cina, India, Giappone, Sri Lanka, Nepal, Indonesia e Kenya.
Il Kenya, nonostante la sua particolare conformazione territoriale di altipiano montuoso ha un sistema agricolo diversificato e capace. Più di 450.000 piccoli agricoltori si dedicano alla cura delle piante del Tè, grazie a loro, questa Repubblica dell’Africa Orientale, riesce ad esportare un prodotto di buona qualità.
Ho assaggiato con soddisfazione il Ketepa Pride Tea una delle tipologie prodotte dalla Kenya Tea Packers Limited (Ketepa è l’acronimo della Ditta), l’Azienda fondata nel 1978 e oggi presente con i suoi marchi di Tè in tutto il mondo, ha la sede e lo stabilimento per il confezionamento a Kericho, circa 270 Km. ad ovest di Nairobi, la capitale del Kenya.
Un moderno sistema di gestione che non lascia niente al caso, questo il segreto della Kenya Tea Packers, che per la salute dei suoi addetti e dei loro familiari ha costruito anche una Clinica ben attrezzata.
Per la loro ottima produzione la Ketepa ha ottenuto, negli ultimi anni, importanti riconoscimenti e premi, nazionali e internazionali, che la qualificano tra le migliori Aziende produttrici del mondo.
Sulla scatola da 50 bustine in mio possesso, c’erano i suggerimenti per ottenere i migliore aromi, in Swahili (si legge “Suahìli”, la lingua Bantu parlata in Kenya) “Jinsi Ya Kutayarisha” (Istruzioni per la Preparazione):
- Scaldare dell’acqua bollente (meglio se minerale naturale) nella Teiera;
- Introdurre nella Teiera una bustina di Tè per ogni tazza da riempire e attendere almeno 4 minuti, agitare prima di servire;
- Aggiungere latte o limone e zucchero a proprio gusto.
“Ketepa Pride Kenya Tea Bags” un ottimo Tè, selezionato e miscelato con granuli più fini, dagli aromi intensi, e come giustamente si chiama in Inglese, un Tè motivo di grande “Vanto”.
I Cinesi ne conoscevano l’uso già 2500 anni a. C..
In tutto l’Oriente, attraverso i Secoli, la preparazione del Tè è stata una vera e propria forma d’arte basata anche su fascinosi risvolti filosofici.
In Europa la bevanda arrivò solo nel XVI Secolo.
La sua larga diffusione è esplosa dopo l’invenzione della “Bustina Tè Monouso”, nel 1904, fatta, dal commerciante di New York, Thomas Sullivan, che usò come involucro prima la seta poi la garza. Solo nei primi anni cinquanta, si arrivò alla bustina di carta come noi la conosciamo oggi.
Il Tè contiene molte sostanze in gran parte positive, se non addirittura benefiche, per la nostra salute.
Le principali tipologie di Tè, derivanti tutte dalla stessa pianta, ma diverse per i trattamenti di produzione, si possono riassumere, “schematizzando molto”, in:
- BIANCO, il suo nome deriva dal colore dei filamenti presenti sui germogli in via di sviluppo (gemme), la produzione è particolarmente limitata anche per la selezione qualitativa severissima;
- GIALLO, il suo nome è ripreso dal colore della sua infusione, è piuttosto raro;
- VERDE, subisce un particolare trattamento che mantiene immutato il colore originario delle foglie;
- OOLONG, il termine in Cinese significa “Drago Nero”, viene chiamato anche “Tè Blu”, oltre ad una particolare fermentazione segue una lavorazione più complessa che finisce con l’essiccatura;
- NERO, è la stessa pianta del Tè Verde, la “Camellia Sinensis” (un cespuglio sempreverde), ma si differenzia da quest’ultimo per la lavorazione delle foglie, che, in questo caso, vengono essiccate, arrotolate, nuovamente essiccate, infine tritate.
Di tutta la produzione mondiale annuale di Tè, che si aggira intorno ai 2,5 milioni di tonnellate, l’80% circa è Tè Nero, proveniente in massima parte da Cina, India, Giappone, Sri Lanka, Nepal, Indonesia e Kenya.
Il Kenya, nonostante la sua particolare conformazione territoriale di altipiano montuoso ha un sistema agricolo diversificato e capace. Più di 450.000 piccoli agricoltori si dedicano alla cura delle piante del Tè, grazie a loro, questa Repubblica dell’Africa Orientale, riesce ad esportare un prodotto di buona qualità.
Ho assaggiato con soddisfazione il Ketepa Pride Tea una delle tipologie prodotte dalla Kenya Tea Packers Limited (Ketepa è l’acronimo della Ditta), l’Azienda fondata nel 1978 e oggi presente con i suoi marchi di Tè in tutto il mondo, ha la sede e lo stabilimento per il confezionamento a Kericho, circa 270 Km. ad ovest di Nairobi, la capitale del Kenya.
Un moderno sistema di gestione che non lascia niente al caso, questo il segreto della Kenya Tea Packers, che per la salute dei suoi addetti e dei loro familiari ha costruito anche una Clinica ben attrezzata.
Per la loro ottima produzione la Ketepa ha ottenuto, negli ultimi anni, importanti riconoscimenti e premi, nazionali e internazionali, che la qualificano tra le migliori Aziende produttrici del mondo.
Sulla scatola da 50 bustine in mio possesso, c’erano i suggerimenti per ottenere i migliore aromi, in Swahili (si legge “Suahìli”, la lingua Bantu parlata in Kenya) “Jinsi Ya Kutayarisha” (Istruzioni per la Preparazione):
- Scaldare dell’acqua bollente (meglio se minerale naturale) nella Teiera;
- Introdurre nella Teiera una bustina di Tè per ogni tazza da riempire e attendere almeno 4 minuti, agitare prima di servire;
- Aggiungere latte o limone e zucchero a proprio gusto.
“Ketepa Pride Kenya Tea Bags” un ottimo Tè, selezionato e miscelato con granuli più fini, dagli aromi intensi, e come giustamente si chiama in Inglese, un Tè motivo di grande “Vanto”.
Kenya Tea Packers Limited
Kericho, Kenya.
http://www.ketepa.com/