martedì 28 ottobre 2008

Da BRACALI a Massa Marittima per sentirsi come dei Re.

Parte da lontano la storia di questo straordinario locale, un Ristorante oggi premiato con una Stella Michelin (anche se ne meriterebbe di più) situato alle pendici della collina di Massa Marittima (una perla storico-culturale dell'Alta Maremma) in Provincia di Grosseto. Gestito da mamma Manuela e babbo Luciano Bracali, era nato, infatti, come punto di ristoro e posto telefonico pubblico, meta di viandanti e camionisti che tra bicchieri di vino, un fiorire di affettati e tradizionali piatti tipici, lo affollavano quotidianamente. Francesco e Luca Bracali crescono in questo ambiente immersi nella tradizione e nella cultura del territorio della magnifica campagna toscana. Francesco s'innamora della cucina e Luca si appassiona al mondo del vino; appena possono trasformano l'antica osteria di famiglia in quelle lussuose ed eleganti Salette arredate in stile neoclassico con spechi, candelabri, colonne in stile romano con fregi in colore oro e lampade rifinite con cristalli di Swaroski. Una grande vetrata ci permette di vedere la cucina completamente in acciaio, estremamente moderna e tecnica, dove se pur cucinando niente è fuori posto, tutto risplende nel più assoluto ordine. Francesco è un eccezionale cuoco autodidatta, niente identifica meglio il suo modo di cucinare delle sue stesse parole "la cucina come intendo io è un'arte a tutti gli effetti, poichè non si limita all'esecuzione corretta di una ricetta ma alla sua creazione, struttura e presentazione; i miei piatti parlano di me, mandano messaggi precisi in un linguaggio sempre uguale e sempre diverso e in continua evoluzione". In sala Luca Bracali, sommelier eccelso, insieme alla futura moglie di Francesco, la bella e gentile Nadia, con tutto lo staff, accolgono l'ospite avvolgendolo con premurose attenzioni ed una cura estrema dei particolari.
Ma passiamo alla degustazione, accompagnata da un'ottima bottiglia di Chateau Cantelauze 1998 (Pomerol):
- Insalatina di gallina livornese e pioppini su budino di fegato grasso, gelatina di mosto cotto e gelato al parmigiano;
- Rigatoni di capocollo rivestiti di capesante crude all'olio di liquirizia e salsa di farro;
- Sella di cinghialetto con fichi e nocciole purè di finocchi;
- Portafoglio croccante di mais in zuppetta di frutta e gelato di yogurt.
Non solo, ad iniziare dalle due entrèe (Tortello al cucchiaio di astice su purè di ceci, Prosciutto di cinta senese con acciuga spagnola sotto pesto e mascarpone) vi stuzzicheranno tra un piatto e l'altro, con un cacciucchino alla livornese, eccezionali sorbetti e gelati, un esclusivo carrello con una varietà infinita di formaggi e, per finire, una pantagruelica mini pasticceria e cioccolatini.
In ogni preparazione i sapori, i profumi e i colori che prevalgono sono quelli tradizionali della nostra terra, ma le elaborazioni dello chef e i suoi abbinamenti estremamente delicati e mai aggressivi, danno come risultato dei piatti veramente grandi e unici.
La Carta dei Vini è maestosa e, nel vero senso della parola, "voluminosa": due tomi con più di cento pagine ricche di bollicine, vini bianchi, vini rossi e da meditazione, dall'Italia e dal mondo; ma raccontata così è sempre limitativa, per darvi un'idea, solo dalla Toscana, nei vini rossi, si può scegliere tra più di cento importanti Aziende con tutti i loro migliori vini ..... il "paradiso" per gli appassionati ..... e ciliegina sulla torta, in chiusura, c'è una piccola selezione personalizzata di Luca Bracali fatta con la collaborazione di tre note Aziende vinicole.
La bellezza del locale, le tavole imbandite, il servizio attento e inappuntabile, l'eccellenza della cucina, la ricchezza della cantina, Francesco Bracali, suo fratello Luca, Nadia e tutto il loro staff riusciranno sicuramente a farvi sentire ...... dei Re.
Ristorante Bracali s.a.s. di Francesco Bracali e C.
Via di Perolla n°2, Località Ghirlanda - Massa Marittima (Grosseto)
Chiuso il Lunedì, il Martedì e Mercoledì e Giovedì a pranzo.
Tel e Fax 0566 902318


lunedì 27 ottobre 2008

Cena a tema al Ristorante Golden di Cala de' Medici.

La sera di venerdì 25 ottobre 2008 si è svolta, nell'elegante Ristorante Golden di Cala de' Medici Porto di Castiglioncello (Livorno), una bella e riuscita serata a tema sui Formaggi.
L'interessante filo conduttore, il Formaggio appunto, è uno dei più antichi prodotti per l'alimentazione dell'umanità, si parla addirittura di circa 10.000 anni fà e forse anche più. Questo alimento attraverso i secoli è arrivato fino ai Romani che ne perfezionarono le tecniche casearie, fino allora conosciute, introducendo anche l'uso comune del latte vaccino; nel terzo secolo dopo Cristo, l'imperatore Diocleziano regolamentò per primo la vendita di formaggio, ordinando che il fresco fosse venduto avvolto nelle foglie e che lo stagionato fosse salato in superficie. Il nome Formaggio deriva dalla parola greca Formos e da quella latina Forma, ambedue stavano ad indicare un paniere di vimini dove veniva deposto il latte cagliato per dargli il suo aspetto definitivo.
La cena curata nei minimi particolari e preparata dal bravo chef del Golden, Roberto De Franco, è stata servita con i vini selezionati e abbinati perfettamente da Paolo Valdastri.
- Entrèe di Sgombro con burrata;
- Fonduta di Pecorino al latte crudo della montagna pistoiese con uovo affogato di Paolo Parisi e tartufo di San Miniato con Champagne Billecart-Salmon Brut-Rosè;
- Tortello farcito di Roquefort con pera liquida alla cannella con Chardonnay Sanct Valentin 2006;
- Degustazione di Formaggi a latte crudo italiani ed esteri,
(Pico chèvre Brillat Savarin, Vignalet Francia, Moro del Sannio a latte di bufala Molise, Gran Nuraghe Sardegna, Blue Stilton baby d.o.p. Regno Unito)
serviti con gelatina di granny smith e chutney di pomodori verdi, panini alle noci e uvetta in accompagnamento con Tiefenbrunner Gewurztraminer 2007;
- Cannolo croccante farcito con mousse di ricotta e salsa agli agrumi servito con Vinsanto Fedardo 2001.
Riuscitissima, bella e interessante serata nell'accogliente atmosfera del Porto del Gusto di Cala de' Medici di Castiglioncello (Livorno).




domenica 26 ottobre 2008

Aceto Balsamico Tradizionale di Modena : un Tesoro italiano.

Un ristretto numero di poco più di cento Produttori, tutti associati nel Consorzio, sono oggi i custodi dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, un tesoro tutto italiano ed un immenso patrimonio per la cultura gastronomica mondiale. Una produzione di poche migliaia di barili censiti uno ad uno, da cui si ricava una produzione di circa settantamila confezioni, tutte singolarmente certificate, ottenute attraverso la procedura tradizionale in tre fasi : la raccolta dell'uva, la pigiatura e la cottura del mosto, l'invecchiamento. Questo metodo unito all'abilità dell'uomo e ai piccoli segreti tramandati oralmente dalla tradizione sono i fondamenti di questo straordinario prodotto che viene invecchiato dai dodici fino ai venticinque anni, oltre i quali prende la dicitura "Extra Vecchio". Il metodo della tipica acetaia modenese, trova collocazione nei sottotetti delle case, avendo bisogno di grandi calori estivi per concentrare e maturare il prezioso "Balsamico"; cinque botticelle, la prima di 60 litri in rovere, la seconda di castagno da 50 litri, la terza di ciliegio da 40, la quarta di frassino da 30, la quinta di gelso da 20 litri, formano la tipica batteria modenese dove a forza di "Travasi" e "Rincalzi" avviene il miracolo della nascita di questa meraviglia. L'uso dell'aceto era conosciuto fin dalle più antiche civiltà e molte sono le testimonianze letterarie : da Virgilio che nelle Georgiche già descriveva la consuetudine di cuocere il mosto, ad Apicio che documentava il mosto cotto come condimento dei cibi, fino all'epoca dei Duchi d'Este, signori di Ferrara e Modena che ne decretarono il successo. L'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ha avuto il 17 Aprile del 2000, dall'Unione Europea, a riconoscimento della sua alta qualità, la D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) che garantisce per il futuro una lunga vita di successi a questo straordinario tesoro italiano.
Consorzio tra i Produttori di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Via Ganaceto, 134 - Modena
Tel 059 395633 Fax 059 444510


Ceres : un'ottima idea.

La Birra Ceres è nata nel 1856 quando il fondatore della Birreria Aarhus in Danimarca M.C. Lottrup scelse il nome di Ceres per onorare la Dea della Fertilità; infatti la fertile attività dell'Azienda ha dato presto i suoi frutti trasformandola in breve in quell'industria modello che distribuisce a tutt'oggi in tutto il mondo il suo ottimo prodotto.
E' stata proprio una bella novità quella di fare la simpatica Confezione Speciale Degustazione che troviamo in questi giorni in vendita sia nei negozi che nei supermercati ad un prezzo promozionale. Una valigetta di cartone contenente n° 6 bottiglie da 33cl. delle sue grandi Birre ( Strong Ale, Top Pilsner, Old9, Stout, Red Erik, Weiss), con allegato un manuale di una quindicina di pagine intitolato "Indovina chi a cena", con belle foto a colori e realizzato con i preziosi consigli di Fausto Carrara chef/patron del Ristorante Operti 1772 da Fausto a Cherasco (Cuneo). Nel manuale per ogni Birra vengono descritte le pecularietà, gli abbinamenti con il cibo ed anche il tipo di bicchiere più idoneo per la degustazione. Proprio un'ottima idea.
Ceres spa
Via Paolo Imperiale, 4 - Genova
Tel. 010 275101
Ristorante Operti 1772 da Fausto
Via Vittorio Emanuele II, 103 - Cherasco (Cn)


lunedì 20 ottobre 2008

Azienda Cantarutti Alfieri: Terre di Rosazzo-Scacco al Re ... non solo Vini ma una filosofia.

Merlot 2005, Sauvignon 2006 e Friulano (Tocai friulano) 2006, questi sono gli ultimi nati in casa Cantarutti Alfieri, tre nuovi vini vinificati in purezza, espressione non solo della bravura della nota Azienda situata nei Colli orientali del Friuli, ma, proprio per il tipo di lavorazione e di risultato ottenuto, un'importante passo avanti dell'enologia italiana. Questo progetto nato nel 2005 con il supporto e la collaborazione di un'azienda americana ( Rivoira spa, società del gruppo Praxair), con la consulenza enologica del dottor Giacomo Mela, ma soprattutto ispirato ed attuato da Fabrizio Ceccotti, marito di Antonella Cantarutti, si basa su un metodo di vinificazione che prevede per l'uva vendemmiata e selezionata manualmente, un percorso nel tunnel di raffreddamento mediante l'immissione controllata di azoto liquido, dove la temperatura viene regolata intorno allo zero, in modo che l'uva non venga congelata, e che quindi possa essere diraspata senza problemi. L'uso di questo metodo, ad oggi esclusivo dell'Azienda Cantarutti Alfieri, permette di conservare tutte le pecularietà positive del vitigno lavorato, mantenendo ed esaltando dello stesso tutti gli aromi e i sapori. Dopo le successive fasi di vinificazione, particolari per ogni tipo di vino, fatte tutte accuratamente da mani esperte come quelle di Fabrizio, si passa all'affinamento delle botti in cantina, per un minimo di quindici mesi per il Merlot e dodici per il Friulano e il Sauvignon. Il risultato sono dei grandi Vini che hanno impresso le pecularietà dell'uva da cui derivano.
Il Merlot è un'esplosione di note speziate, di mora, di vaniglia, di cioccolato, di tabacco, crema pasticcera e cannella; seppur robusto è equilibrato ed estremamente godibile per la sua armoniosità.
Il Sauvignon è fresco e complesso nella sua aromaticità, con tipiche note di fiori di sambuco, foglia di pomodoro e pesca gialla, con sensazioni di vaniglia, menta e tabacco; persistente, equilibrato ed elegante.
Il Friulano è morbido e avvolgente con aromi di pesca bianca, anice ed ananas, insieme a sentori di vaniglia, erbe aromatiche e miele.
In tutti e tre i Vini, si nota la cura che Antonella e Fabrizio hanno messo in ogni fase della lavorazione.
Non solo Vini, ma una filosofia fatta di passione, amore per la propria terra, per il proprio lavoro e soprattutto per il Buon Vino.
Azienda Cantarutti Alfieri
Via Ronchi, 9 - San Giovanni al Natisone (Udine)
Tel 0432 756317 Fax 0432 746055


domenica 19 ottobre 2008

"Vernaccia e dintorni" a Lido di Camaiore (Lucca)

E' proprio riuscita bene la prima degustazione della Vernaccia di San Gimignano (Siena) svoltasi nei giorni 12 e 13 ottobre 2008 a Lido di Camaiore, ben organizzata dagli amici dell'Acquabuona. La manifestazione si è svolta, la domenica sera, con delle cene in compagnia dei Vignaioli, che sono stati sorteggiati e divisi in quattro conosciuti Ristoranti ( Da Romano e Il Punto Divino a Viareggio, Osteria L'Oliveta a Massarosa, L'Antico Uliveto a Pozzi di Serravezza), e il lunedì, con un'intensa giornata di degustazione vini e di assaggi, di olio, di formaggi, di salumi e di piatti tipici locali (La Buca - salumi, Piacentini Paolo e Pinzani - formaggi, La Nuova Bistrot - dolci secchi, Tancredi Cleli - produttrice di zafferano, lo chef Costantino Servedio del Ristorante Dorandò di San Gimignano per le preparazioni); il tutto omaggiato dal Consorzio della Denominazione di San Gimignano. Hanno partecipato ben 21 Cantine (Cesani Vincenzo, Pietraserena, La Marronaia, Campochiarenti, Il Colombaio, Casa alle Vacche, Fattoria Il Palagio, Casale Falchini, Il Lebbio, San Quirico, Teruzzi & Puthod, Fontaleoni, Agricoltori del Chianti geografico, Panizzi, Cusona, Pietrafitta, San Donato, Signano, Le Calcinaie, La Lastra, Il Palagione) con tutti i loro vini, guidate dal Presidente del Consorzio Giovanni Panizzi.
Sono andato alla cena organizzata al Ristorante Il Punto Divino :
- Vigna a Solatio 2006 (Casale Falchini) con Filetti di sogliola su coulis di peperoni;
- L'Albereta 2007 (Colombaio di Santa Chiara) con Millefoglie di acciughe e patate su valeriana;
- Crocus 2006 (Casa alle Vacche) con Trofiette di pasta fresca in salsa di basilico e gamberi;
- Angelica 2006 (Fattoria San Donato) con Mezze maniche all'uovo in ragù di mare;
- Riserva 2005 (Panizzi) con Trancio di tonno rosso con cipolla di Tropea brasata.
A fine degustazione come dolce il Frangipane al fondente puro con la sua salsa.
L'atmosfera gioviale della cena si è ritrovata il giorno dopo nell'ampia sala del Dune Hotel a Lido di Camaiore con la convivialità della degustazione che ha avuto un grosso successo di pubblico rafforzando l'idea della necessità di ripeterla il prossimo anno per approfondire la conoscenza di questo importante Vino.






mercoledì 15 ottobre 2008

Moreno Cedroni : il Comandante al timone della Madonnina del Pescatore.

Andare in un posto straordinario come il Ristorante La Madonnina del Pescatore ( Due Stelle Michelin ) sul Lungomare di Marzocca di Senigalla (Ancona), è un'esperienza avvolgente non solo per l'eccezionale bravura dello chef/patron Moreno Cedroni, ma anche per la calda, affascinante atmosfera che lui, la moglie Mariella e tutto lo staff, sono riusciti a creare e a trasmettere ai loro ospiti.
Moreno nasce ad Ancona il 09 Luglio 1964 e dopo le scuole dell'obbligo frequenta l'Istituto Nautico, dove si diploma Comandante di Navi mercantili nel 1983 ma, invece d'imbarcarsi, farà la scelta che gli cambierà la vita: rileva un locale dismesso sul Lungomare Italia di Marzocca. Qui apre con un menù tradizionale e pizza, viene gestito in sala da Moreno e da una cuoca in cucina; nel 1990 inizia la vera avventura, Moreno lascia il suo incarico per entrare in cucina: escono i primi piatti composti e comincia ad essere divorato dal "sacro tarlo" della ricerca, la successiva svolta nel 1995 con l'incontro dell'illustre maestro spagnolo Ferran Adrià Acosta del Ristorante El Bulli che sarà un'eccezionale scuola ed un grande impulso per la sua nuova creativa cucina.
Oggi il Ristorante La Madonnina del Pescatore è un "santuario" dell'arte culinaria italiana e dobbiamo riconoscere a Moreno di aver intrapreso la strada giusta, perchè il risultato della sua ricerca è estremamente fruibile e di grande godibilità per tutti. Tra le eccezionali voci del suo Menù fatto dai i suoi piatti più importanti indicati con l'anno della realizzazione, ho degustato, accompagnato da un'ottima bottiglia di Chablis Premiere Cru Vaillons Joseph Drouhin 2007 :
- Aperitivo : Viaggio intorno ad un'alice ed americano solido;
-Antipasto : Sushi & Susci (ricette dal libro omonimo) percorso di 10 crudi ( Ostrica con frittatina morbida - Scampo marinato con succo d'arancia - Spigola in acqua di pomodoro ed erba cipollina - Astice scioccato zuppa di pomodoro, verdure in giardiniera e gelatina al sedano rapa - Spada con crema di fagioli cannellini, salsa tonnata e pistacchio tostato - Sgombro con burrata e pomodorini - Tonno rosso con la prima colatura di alici e conditella - Anguilla con pappa di pomodoro e gelatina di birra; serviti in un bel piatto blù ad otto scomparti. Di seguito altre due portate, Riso susci con vongole veraci e olio al limone - Finta tagliatella alla carbonara con orata fresca) ..... favoloso.
- Primo : Paccheri di Gragnano con seppia e totano, salsiccia ed erbe con fonduta al limone.
-Secondo : Il Baccalà "che salo io" con insalata sbollentata, maionese al cappero e salsa agrodolce.
- Dolce : Formaggi ( gelato di tomino del mel e confettura di fragole e timo reblochon con marmellata di mandarino pizzetta di olivet au foin con confettura di prugne e zenzero formaggio di fossa di Beltrami con gelatina di lacrima).
Al posto del caffè : Tropico del Cancro in piccole praline ( una micro pasticceria servita su una carta geografica del mondo e posizionata sul paese di origine dell'ingrediente principale contenuto).
Cosa dire ...... un'ovazione ai colori, ai profumi, ai sapori e al buon gusto.
La Carta dei Vini è maestosa una vasta scelta di Champagne, Bianchi da tutta Italia, dalla Francia e dal mondo, importanti Rossi italiani, sloveni, francesi, portoghesi, spagnoli, australiani, ..... , Vini da Dessert dalla Grecia, dall'Ungheria, ...... , tutti scelti con cura da Moreno per accontentare anche i palati più esigenti; particolare attenzione anche ai prezzi che sono contenuti. Accurata ed interessante la Carta dei Thè.
Ma non finisce qui, Moreno Cedroni è una fucina di idee non solo in cucina, infatti il Ristorante La Madonnina del Pescatore non è la sua sola attività, è anche un ottimo imprenditore, i suoi fiori all'occhiello sono Anikò la prima salumeria di pesce del mondo affacciata sulla Piazzetta Saffi di Senigallia, Clandestino susci bar nella Baia di Portonovo, Officina laboratorio ittico a Senigallia che produce conserve di pesce, sughi, salse agrodolci, marmellate, confetture, gel, sali e pepi, salumi e confezioni regalo, Acrilico bar/negozio in Corso Mazzini ad Ancona e, per finire, anche Catering e una numerosa serie di Pubblicazioni.
A Moreno Cedroni e alla dolcissima e gentile Mariella vanno tutti i miei ringraziamenti per l'affettuosa accoglienza ricevuta e, credo anche a nome di tutti, per continuare a portare la cucina di ricerca italiana sempre più avanti nel panorama internazionale, sulla giusta rotta, come un grande Comandante al timone di una nave.
Ristorante La Madonnina del Pescatore
Lungomare Italia, 11 - Marzocca di Senigallia (Ancona)
Tel. 071 698267 Fax 071 698484
Aperto sempre, chiuso il Lunedì.

sabato 11 ottobre 2008

Chateau Talbot : un nome, una garanzia.

Mi è capitato di stappare un paio di bottiglie di Chateau Talbot Saint-Julien Grand Cru Classè, una 2001 e l'altra 2002: in tutti e due i casi, benchè la prima fosse leggermente superiore, ho bevuto un vino veramente ottimo. Parlare dello Chateau Talbot, vuol dire parlare di una Azienda situata in una posizione ideale lungo l'estuario della Gironda, in una delle più belle zone del Bordeaux (Francia); un'importante Azienda di ben 102 ettari di vitigni di rosso e 5 ettari di bianco. Quest'ultimi, divisi per l'80% Sauvignon e il 20% Semillon, producono uno dei vini bianchi secchi più vecchi che sia stato elaborato nel Médoc, un vino raro prodotto in piccole quantità, molto apprezzato per la sua freschezza e la qualità dei suoi aromi: il Bordeaux Caillou Blanc.
Ma veniamo ai rossi: lo Chateau Talbot Saint-Julien Grand Cru Classè, frutto di un'estrema e precisa selezione come primo vino, e il Constable Talbot come seconda etichetta che può raggiungere anche il 50% della produzione di rosso. La lavorazione attenta delle vigne e la vendemmia, effettuate manualmente, consentono al Grand Cru Classè di raggiungere una grande eleganza con la complessità dei suoi profumi, dei suoi tannini tondi e degli aromi di piccola frutta, erbe essiccate, cedro .... Un vino con il 66% di Cabernet Sauvignon e con una lunghissima longevità. Lo Chateau Talbot incarna per molti l'ideale del Saint-Julien ......... e io sono tra questi.
Chateau Talbot
Saint-Julien-Beychevelle


giovedì 2 ottobre 2008

Il sempreverde ..... Pino .. di Viareggio (Lu).


Il Ristorante Pino di Viareggio (Lucca) è un punto fermo ed importante della ristorazione versiliese e, attraverso gli anni, è rimasto sempre ad altissimi livelli di qualità e gusto, grazie alla conduzione del patron/chef Cosimo Artizzu che con mano sicura ed esperta ha portato al successo questo locale. L'amico Cosimo nasce a Siurgus Donigala in provincia di Cagliari nel 1944 e, dopo aver fatto gli studi in Sardegna, all'età di diciotto anni, nel 1962, viene a lavorare a Viareggio, nella stagione estiva, per il famoso, a quel tempo, Hotel e Ristorante Baghino; l'inverno cucina in famosi locali a Milano e Torino, ma l'estate torna sempre nella cittadina balneare, per collaborare con ristoranti straordinari, che hanno fatto la storia della gastronomia viareggina, come Bombetta e Gusmano. Nel 1974 Cosimo sposa Patrizia Nieri e nel 1979 la svolta: insieme aprono il Ristorante Pino; una sala rettangolare ed una saletta più riservata con una dozzina di tavoli molto ben disposti ed elegantemente apparecchiati; nel periodo estivo si aggiungano altri sei/sette tavoli all'esterno. Cosimo cresciuto immerso nella straordinaria tradizione della cucina sarda ha coltivato nei suoi piatti i profumi ed i sapori della sua terra di origine con risultati veramente eccellenti integrandoli con piatti tradizionali viareggini e della cucina classica italiana. Il suo cavallo di battaglia è certamente la fantastica "Aragosta alla Catalana" secondo l'antica ricetta di Alghero, un trionfo di colori, profumi e sapori, un piatto da 10 e lode; ma non sono da meno neanche tutte le altre sue ricette tra cui spiccano i "Paccheri con lo Scorfano", le "Linguine agli Scampi, Calamaretti e Bottarga di Muggine di Cabras", la "Fregala" (simil cous-cous sardo di crostacei). Il ricco Menù presentato non è esclusivo di pesce e nelle serate particolari a tema con la cucina sarda non può mancare il favoloso "Porceddu". La moglie Patrizia oltre a preparare dei dolci, vere e proprie golosità, come crostate e biscotti, si occupa della sala insieme alla gentile nipote Federica e al figlio Marco, al quale spetta il compito, essendo sommelier, di presentare la magnifica Carta dei Vini (circa cinquecento etichette importanti tra italiane ed estere, con particolare attenzione ai vini francesi e californiani). In cucina Cosimo è ben spalleggiato dall'altro figlio Riccardo e da Alfredo, che non sono da meno per bravura e capacità avendo un insegnante così preparato. Il Ristorante Pino, non lontano dalla famosa passeggiata lungomare di Viareggio, con la sua elegante raffinatezza, malgrado il passare degli anni, rimane fresco, giovane e ..... sempreverde.
Ristorante Pino
Via Matteotti, 18 - Viareggio (Lu)
Tel. 0584 961356
Chiuso il Mercoledì e Giovedì a pranzo. Luglio e Agosto aperto solo a cena.

Una bevuta con l'amico Roberto Picech.

Girovagare per le colline sopra Gorizia, vicini al confine con la Slovenia, è già una cosa piacevole, grazie allo splendido paesaggio, e per un appassionato come me, per lo straordinario fiorire in questa zona di magnifiche aziende produttrici di vini di grande pregio. Dolci colline al riparo delle Prealpi Giulie che proteggono questa zona dai freddi venti dell'Est, mentre la vicinanza del Mare Adriatico, favorisce un microclima mite e temperato. I terreni sono costituiti da marne e arenarie stratificate, formazioni rocciose molto friabili che sotto l'azione degli agenti atmosferici si disgregano e si trasformano in un terriccio molto fine, il risultato un terreno ricco di sali minerali e di argilla ideale per la viticoltura. Ma ancora più piacevole è bussare ad una porta ed essere accolti da un amico e dalla sua bella famiglia. I Picech sono agricoltori e viticoltori da sempre, abitando sulle colline di Pradis sin dal 1920: Egidio Picech e sua moglie Jelka, hanno messo le basi della bellissima azienda che è oggi. Roberto, unico figlio maschio, ha preso la conduzione dell'azienda nel 1989 e da allora ha fatto passi da gigante, innovando prima di altri, non seguendo le mode ma solo il suo istinto di appassionato viticoltore. Oggi stà finendo di ristrutturare l'azienda dopo aver rinnovato la cantina e tutti gli annessi, sempre con l'aiuto della moglie Alessia. Sette eccezionali ettari di vigneti (Ribolla Gialla, Friulano, Malvasia, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot) con una produzione annua di circa 25.000 bottiglie, suddivise in maggioranza in vini bianchi, a seguire rossi e il Passito di Pradis. Tutti i suoi vini, oltre ad avere uno straordinario rapporto qualità/prezzo, hanno avuto riconoscimenti importanti come l'Oscar di miglior Vino Bianco al Premio Internazionale del Vino 2007, al suo Collio Pinot Bianco 2005. La straordinaria ospitalità e la calda accoglienza, comprese le feste della primogenita Athena, insieme a cotanti vini, hanno reso la degustazione ........ una grande bevuta tra amici.
Azienda Agricola Roberto Picech
Località Pradis, 11 - Cormòns (Gorizia)