giovedì 27 dicembre 2018

PREMIO ENOLOGICO “I PISANI PIÙ SCHIETTI 2018”: LA BELLA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DALLA “DELEGAZIONE STORICA DI PISA E LITORALE DELLA F.I.S.A.R.”.




La Città di Pisa, monumentale e magnifica, è completamente attraversata dal Fiume Arno che la divide tra i Quartieri ubicati a Mezzogiorno e a Tramontana, a Sud e a Nord del Fiume stesso.

Il Fiume Arno è il corso d’acqua più grande e importante dello straordinario Territorio che porta il nome di Regione Toscana.
Nasce, a 1358 m. s.l.m., dalle pendici meridionali della seconda cima più elevata dell’Appenino Tosco-Romagnolo, il Monte Falterona
Il Fiume, dopo aver fato un percorso di 241 km., e aver attraversato importanti Città e Cittadine, come Firenze, Empoli, Fucecchio, Sante Croce sull’Arno, Pontedera, CascinaPisa, sfocia a Marina di Pisa nel Mar Ligure (la parte più settentrionale del Mar Mediterraneo Occidentale).

L’Arno per secoli è stata un’importante via di comunicazione e trasporto fluviale fino al 12 Giugno 1848, quando venne ultimata la “Ferrovia Leopolda”, che con un percorso di 101 Km. collegò Firenze a Pisa e Livorno, offrendo un tragitto più veloce e sicuro per persone e cose.

L’Arno è stato ed è fonte di ispirazione per pittori, poeti, cantanti e letterati, che, grazie alla meravigliosa vista, al fascino dell’acqua che scorre e ai fantastici tramonti, ci hanno lasciato bellissime opere e citazioni.

Tra gli innumerevoli esempi che potrei ricordare, ci sono le parole del maggiore poeta dell’Ottocento Italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, Giacomo Leopardi (1798 - 1837), che, nel 1827, dell’Arno, che scorre tra i Lungarni Pisani, testualmente diceva:
 “E’ uno spettacolo così bello, così ampio, così magnifico, così ridente che innamora”.
  Aggiungeva anche: 
Non so se in tutta Europa si trovino vedute di questa sorta”. 

In uno dei punti più interessanti di Lungarno Galileo Galilei, a Pisa, al numero Civico 9, c’è Palazzo Lanfranchi.

Palazzo Lanfranchi è un Edificio risultante dalla ristrutturazione, avvenuta tra il 1535 e il 1539, di 4 costruzioni di origine Medioevale edificate dal XIII Secolo in poi. 
Il Palazzo prende nome dalla Famiglia Lanfranchi (una Casata aristocratica Pisana di mercanti e non solo) che lo abitò a partire dal 1539 fino al 1899.

Il Palazzo è molto bello con la sua facciata elegante e ha anche, sul retro, un’affascinante Torre Medioevale in terracotta  e “pietra verrucana” (proveniente dal Monte Verruca uno dei Monti Pisani).
A metà del XIX Secolo l’immobile fu ceduto al Comune di Pisa e tra il 1976 e il 1980 è stato profondamente ristrutturato valorizzando tutte le antiche fasi costruttive. 
Dal 2007 Palazzo Lanfranchi è sede del Museo della Grafica.

Proprio in questo accogliente e storico contesto di Palazzo Lanfranchi si è svolta la Diciannovesima Edizione del Premio EnologicoI Pisani più Schietti 2018”.

Il Premio, organizzato, come ogni anno, con molta passione, dalla Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori (F.I.S.A.R.) Delegazione Storica di Pisa e Litorale, si propone di dare un riconoscimento ai Vini più buoni del Territorio Pisano.

L’EventoI Pisani più Schietti 2018” ha avuto il Patrocinio del Comune di Pisa e della Camera di Commercio di Pisa ed è stato realizzato con la collaborazione della Confcommercio, del Museo della Grafica e del Consorzio Strada del Vino delle Colline Pisane

Sabato 24 Novembre 2018, in una fascinosa Sala al piano terra del Museo, una Giuria Tecnica, estremamente qualificata, si è riunita, a partire dalle ore 9:00, per giudicare, alla cieca (le bottiglie avevano le etichette coperte), complessivamente 86 Vini di 31 Aziende, divisi in 8 Categorie: “Bianchi delle Colline Pisane”, “Montescudaio Rosso”, “Terre di Pisa”, “Chianti delle Colline Pisane”, “Rosso IGT Non Affinato”, “Rosso IGT Affinato Non Tipico”, “Rosso IGT Affinato Tipico”, “Vin Santo”.

I Vini sono stati professionalmente serviti, sotto l’attenta guida del Delegato Fisar Pisano Salvatore Pulvirenti, dai Sommelier
Fabrizio Macchia, Morena Bandoni, Renzo Gori, Stefano Spano, Piero Ristori, Vétillard Sylvie e Antonio Malvaldi.

La Giuria era composta dal Presidente Davide Mustaro, Docente e Sommelier Fisar, da Beppe Baccelli, Nicola Cantoni, Chiara Cini, Claudia Del Duca, Gioele Di Gianni, Giuseppe Ferroni, Gaetano Gullì, Maurizio Iannantuono, Dario Montagnani, Katiuscia Montagnani, Angela Parini, Francesca Venturi e dal sottoscritto Giorgio Dracopulos.

Dopo attenta valutazione e accurata selezione, all’ora di pranzo, sono stati decretati i Vincitori:

- CATEGORIA BIANCHI DELLE COLLINE PISANE: “Fonte delle Donne 2017”, Toscana Bianco I.G.T., 50% Colombana e 50% Vermentino, 13% Vol., prodotto dalla Fattoria di Fibbiano;

- CATEGORIA MONTESCUDAIO ROSSO: “Sopra 2015”, Montescudaio Rosso D.O.C., 100% Sangiovese, 14,5% Vol., una piccola produzione dell’Azienda Colline di Sopra;

- CATEGORIA TERRE DI PISA: “Le Colline 2015”, Terre di Pisa Rosso D.O.C., 100% Sangiovese, 13,5% Vol., prodotto dell’Azienda Agricola Castelvecchio;

- CATEGORIA CHIANTI DELLE COLLINE PISANE: “Sodi del Paretaio 2017”, Chianti D.O.C.G., un Assemblaggio di 85% di Sangiovese e un 15% tra Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, 14% Vol., prodotto nella Tenuta di Badia di Morrona;  

- CATEGORIA ROSSO IGT NON AFFINATO: “Cuore Perduto 2016”, Toscana Rosso I.G.T., un Assemblaggio fatto con il 20% di Sangiovese, il 40% di Syrah e un il 40% di Merlot, 13,5% Vol., realizzato nelle Tenute Riccardi Toscanelli;

- CATEGORIA ROSSO IGT AFFINATO NON TIPICO: “N’Antia 2015”, Toscana Rosso I.G.T.,  un Assemblaggio di Cabernet Sauvignon 50%, Cabernet Franc 30% e Merlot 20%, 15% Vol., prodotto nella Tenuta di Badia di Morrona;

- CATEGORIA ROSSO IGT AFFINATO TIPICO: “Le Redole di Casanova 2016”, Toscana Rosso I.G.T., 80% Sangiovese e 20% Canaiolo, 13,5%, prodotto nel Podere La Chiesa;

- CATEGORIA VIN SANTO: “Armida Riserva 2013”, Vin Santo del Chianti D.O.C., un Assemblaggio di Uve di Malvasia, Trebbiano e Colombana, 13% Vol., una piccola produzione dell’Azienda Agricola Castelvecchio.

La Giuria ha individuato anche due Etichette meritevoli di una menzione speciale: 
Cuore Rosé 2017” delle Tenute Riccardi Toscanelli e “IXE 2015” dell’Azienda Agricola Pietro Beconcini.

Le Premiazione dei Vincitori si è svolta Domenica 2 Dicembre 2018, nel pomeriggio, nell’accogliente e fascinoso Atrio di Palazzo Gambacorti Sede del Comune di Pisa.

La Diciannovesima Edizione del Premio EnologicoI Pisani più Schietti 2018” è stata, come le altre, una bella e partecipata Manifestazione, oltreché una pregevole e prestigiosa iniziativa per i Vini del Territorio.




Palazzo Lanfranchi

Il Tavolo della Giuria

La Mia Postazione

I Sommelier F.I.S.A.R.

"Fonte delle Donne 2017"

"Sopra 2015"

"Le Colline 2015"

"I Sodi del Paretaio 2017"

"Cuore Perduto 2016"

"N' Antia 2015"

"Le Redole di Casanova 2016"

"Armida Riserva 2013"

La Giuria

martedì 18 dicembre 2018

NELLA MAGICA ATMOSFERA DEL “FOUR SEASONS HOTEL FIRENZE” LE FESTE SONO PIÙ FESTE.




Vi voglio raccontare la bellezza e l’eleganza che si racchiude in uno dei più straordinari Alberghi del Mondo.

William Shakespeare (1564 1616), famoso Scrittore ed eminente Drammaturgo Inglese, sosteneva che: 
la bellezza da sola basta a persuadere gli occhi degli uomini, senza bisogno di oratori”. 

Mentre Valentino Clemente Ludovico Garavani (classe 1932), conosciuto nel Mondo come lo Stilista ItalianoValentino”, si è espresso riferendosi all’eleganza con queste parole: 
è l’equilibrio tra proporzioni, emozione e sorpresa”.

In Toscana nella “miticaFirenze (che per tutto il mondo non è solo una bellissima Città ma anche un faro splendente di arte e cultura) tra l’infinità di magnifici monumenti ed edifici storici c’è, al numero Civico 99 di Borgo Pinti, il Palazzo della Gherardesca oggi sede di uno degli Alberghi più prestigiosi al Mondo, il “Four Seasons Hotel Firenze” (5 Stelle).

La Four Seasons Hotels & Resorts è una Società Canadese, fondata nel 1960 da Isadore Sharp (classe 1931), titolare di una Catena con più di 100 Alberghi/Resort super accoglienti ubicati in posti bellissimi e sparsi in 35 Paesi del Mondo
In Italia, per ora, ci sono due strutture di questa Catena, una a Milano e l’altra è quella di Firenze.

Il complesso del Palazzo della Gherardesca, rientrante nel patrimonio artistico nazionale, è  composto da due grandi Edifici, il “Palazzo della Gherardesca” e il “Conventino”.
Il Primo è stato edificato tra il 1472 e il 1480, su progetto di Giuliano Giamberti da Sangallo (1445 - 1516) Architetto, Ingegnere e Scultore Fiorentino
Il Secondo risale al XVI secolo ed è stato in epoche passate sede di un Convento dell’Ordine Religioso delleServe di Maria Riparatrice”.

I due Edifici sono divisi dal fantastico Parco Botanico privato, il più grande di Firenze, 4,5 ettari, denominato il “Giardino della Gherardesca” (già Giardino Pinti).

Il Palazzo della Gherardesca è uno dei più importanti esempi di quello stile abitativo denominato “Casini di delizie”, grandi e accoglienti case di città che in realtà sono bellissime Ville immerse nei colori dei loro parchi e giardini. 
Tutta la struttura, d’incredibile bellezza, si eleva intorno al grande cortile a forma quadra, studiato per sfruttare al massimo la luce naturale, con arcate a tutto sesto su pilastri quadrati, all’interno dei quali corre il loggiato con le volte a botte. 
Il tutto arricchito e decorato con una fine, preziosa serie di pitture e di bassorilievi.

Dal 1940 al 1942 il Palazzo è stato risistemato e il cortile, per meglio preservarlo dalle aggressioni atmosferiche, è stato ricoperto con un lucernario
tutto il lavoro e stato progettato e seguito dall’Architetto Riminese Piero Sanpaolesi (1904 - 1980) e dall’Architetto Montecatinese Raffaello Brizzi (1883 - 1946).

Il complesso, dopo essere stato rilevato dalla “Four Seasons Hotels & Resorts” nel 2001, è stato in sette anni meticolosamente restaurato, sotto il controllo della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Soprintendenza delle Belle Arti
In questo periodo è avvenuto anche l’accurato recupero dell’infinità di opere d’arte in esso contenute.  
Dal 15 Giugno del 2008 tutto il Complesso del “Palazzo della Gherardesca” è una delle “perle” della Catena Alberghiera della “Four Seasons Hotels & Resorts”.

Il “Four Seasons Hotel Firenze” ha 116 straordinarie camere e suites, altre 37 sono al Conventino. Tutte sono diverse l’una dall’altra e ognuna ricca di dettagli unici (affreschi, fregi, bassorilievi, lucernari, soffitti istoriati, camini monumentali, ecc.). 
Poi c’è la piscina, il fitness centre, la libreria e la sala di lettura, i negozi, oltre a moltissimi altri servizi con i più alti standard di ospitalità.

Un Hotel immerso in una fantastica atmosfera per sentirsi “a casa quando si è lontani da casa”.

Sotto le feste di Natale quest’atmosfera è ancor più sentita anche grazie ai lussuosi e coreografici addobbi, preparati ogni anno, con uno straordinario gusto e classe, sotto la guida del Direttore Artistico Vincenzo Dascanio, che rendono ogni ambientazione davvero speciale.

Al “Four Seasons Hotel Firenze” una particolarissima attenzione e cura viene dedicata anche all’enogastronomia di qualità con una predilezione per i prodotti e le ricette del Territorio.
I Ristoranti sono: “Al Fresco”, aperto nella bella stagione al bordo piscina, “La Magnolia” area ristorativa all’interno del Conventino, il lussuoso e accogliente spazio denominato ”Atrium Bar”, e fiore all’occhiello della struttura il “Il Palagio”.

Il termine “palagio” vuol dire “palazzo”, deriva dal Latinopalatium” e nel Medioevo indicava quegli edifici appena più grandi delle case-torri, oltre a quelli dove era ubicata la sede del podestà.

Il Palagio” è il Ristorante principale del “Four Seasons Hotel Firenze”, ubicato nelle ex scuderie del Palazzo oggi trasformate in una lussuosa e “suggestiva” sala dalle grandi colonne e il soffitto a volta. Una dozzina di comodi tavoli riccamente imbanditi per circa 55 coperti, nella bella stagione si cena all’aperto sulla terrazza.

La grande Sala del Ristorante gira intorno alla struttura, fatta di eleganti vetrine-frigo (piene di favolose etichette), che forma l’Enoteca
Una bomboniera con bancone dove si possono degustare i selezionatissimi vini della Cantina, oltre 400 Etichette dall’Italia e dal Mondo, molti anche al bicchiere, una scelta favorita dalle loro macchine “enodispenser” ad azoto che migliorano la conservazione dei Vini aperti.

Il bravissimo e gentilissimo Vito Mollica (classe 1971) è l’Executive Chef del “Four Seasons Hotel Firenze” che con il RistoranteIl Palagio”, tra i tantissimi successi e riconoscimenti, ha avuto dalla Guida Rossa Michelin 2012 (pubblicata nel Novembre 2011) la prestigiosissima “Stella”. 
Da allora è stata sempre riconfermata. 

Al “Four Seasons Hotel FirenzeVito Mollica è coadiuvato da un grande Executive Pastry Chef come Domenico Di Clemente (classe 1975) e dalle Brigate di Cucina e di Sala particolarmente  efficienti e altamente professionali.

Ma veniamo alla visita fatta al “Four Seasons Hotel Firenze” in occasione del “Pranzo degli Auguri” (oramai una tradizione assodata arrivata alla Decima Edizione) di Fine Anno 2018.
Prima del pranzo un ricco aperitivo con alcuni deliziosi nuovi Cocktail accompagnati da molti appetitosi stuzzichini; 
proprio l’aperitivo è stato l’occasione per presentare il Nuovo super interessateCocktail Book 2019” denominato “La Sfida”.

Nella “Nuova Cocktail List” si è voluto mettere virtualmente in competizione personaggi famosi del Modo Sportivo, di quello della Musica, del Cinema e della Storia, in una sorta di abbinamento impossibile ma curioso e fascinoso. 
Per il Book sono stati creati 12 Cocktail che prendono proprio spunto, negli ingredienti o nella presentazione dai personaggi rappresentati. 
Il “Cocktail Book 2019” è stato realizzato con l’apporto di Gabriele Fedeli, Food and Beverage Outlets Manager, dal Bar Manager Tommaso e dei Barman Edoardo, Simone e Karem.

Successivamente mi sono trasferito per il “Pranzo degli Auguri” nella Sala, super accogliente e riccamente addobbata, del RistoranteIl Palagio”.

Il Menu è stato abbinato ai seguenti Vini:  

- “Spagnol Doc”, Prosecco D.O.C. Treviso Brut, 100% Glera, 11% Vol., prodotto dall’Azienda Agricola Spagnol;

- “Etichetta Nera 2017”, Colli di Luni Vermentino D.O.C., 100% Vermentino, 13% Vol., prodotto dalle Cantine Lunae;

- “Serrata 2012”, Rosso Toscana I.G.T., 80% Sangiovese e 20% Alicante, 13,5% Vol., prodotto dai Marchesi Mazzei nella Tenuta di Belguardo;

- “Picconero 2011”, Rosso Toscana I.G.T., 65% Merlot e 35% Cabernet Franc, 14% Vol., della Tenuta Tolaini;

- “Vino del Bosco 2011”, una Vendemmia tardiva con un grado zuccherino molto elevato e un lieve appassimento, un Assemblaggio di Uve provenienti da Vitigni Autoctoni (Uva della Cascina,  Vespolina, Uva Rara, Ughetta), 13,5% Vol., una produzione limitatissima di solo 2.200 Bottiglie fatta da Cabanon.

In tavola il fragrante pane, le schiacciate e i grissini, della Casa, assortiti ai vari sapori.
Sono state elegantemente servite le seguenti portate:

- Parfait di fagiano con marmellata di cipolle di Certaldo;

- Raviolone alla ricotta e cardi, tuorlo morbido e salsa tartufata;

- Guancia di vitellone glassato al Chianti con radice di scorzanera e cavolo verza;

- Tronchetto Natalizio alle castagne con sorbetto alle arance candite;

- Piccola Pasticceria della Casa accompagnata da uno speciale Cocktail scaldato immergendo un ferro rovente.

Tutto veramente molto ben presentato ma soprattutto buonissimo.

La Cucina del grande Chef Vito Mollica è molto curata, attenta ed esperta, trasmette sensazioni positive ed esalta le buone materie prime usate trasformandole in deliziosi sapori. 

Il “Four Seasons Hotel Firenze” con i suoi trecento addetti è una “grande impresa” che necessita di una solida e sapiente guida come quella del General Manager Patrizio Cipollini.  
Patrizio Cipollini guida l’Hotel con grande rispetto e attenzione anche per tutto il suo Team, riuscendo in tal modo a sensibilizzare tutto il personale con enormi vantaggi sulla qualità dell’accoglienza.

Molte sono le iniziative a favore della Città, anche benefiche, che il “Four Seasons Hotel Firenze” organizza durante tutto l’anno; 
quella che sicuramente coinvolge una moltitudine di persone è l’Open Day, giunto quest’anno all’ Undicesima Edizione.

Quest’anno è stato l’Istituto degli Innocenti, il più antico Orfanotrofio al Mondo, beneficiario della generosità di coloro che hanno voluto partecipare alla speciale e coinvolgente giornata ricca d’iniziative. 
L’obbiettivo quello di realizzare un giardino didattico-educativo di circa 2000 mq. all’interno della struttura che un tempo ospitava orfani e bambini abbandonati.

Domenica 16 Dicembre 2018, è stato aperto il “Giardino della Gherardesca” e più di 8.000 visitatori si sono riversati, dalle ore 10:00 alle 16:00, tra giardini, alberi secolari e banchi del mercatino (shopping Natalizio solidale), ristorandosi con moltissime delizie.

Per tutta la giornata la musica di Radio Toscana ha allietato l’evento e ha effettuato in diretta molti collegamenti con la Manifestazione.
Maghi e Giocolieri, insieme alla “Compagnia di Babbo Natale”, hanno divertito i più piccoli.
Tra le altre attrazioni come non citare i coreografici e bravissimi “Bandierai degli Uffizi”, gli sbandieratori ufficiali di Firenze, e il Piccolo Coro del Melograno.

Nell’Area Ristoranti, erano presenti super famosi Locali Fiorentini, con i loro rispettivi Chef, come: Enoteca Pinchiorri, Borgo San Jacopo, Four D’Acqua, Touch Bistrò Toscano, Trattoria Mario, Trattoria Da Burde, Buca Lapi, e lo stesso Il Palagio del Four Seasons
A loro si sono aggiunti il “Pirata del Polpo” di Piombino (LI) e la Macelleria Fracassi di Castel Focognano (AR). 
Tutti hanno preparato, con grandissimo successo e gioia dei presenti, le loro specialità Toscane più appetitose.
Poi non poteva mancare la Pizza, infatti c’erano le “Pizze d’Autore” di Romualdo Rizzuti.

Erano presenti attivamente alla Giornata anche altre Aziende

Le migliaia di persone accorse hanno potuto ammirare anche i due bellissimi Presepi, uno meccanico e l’altro a grandezza naturale, interamente realizzati a mano dal mitico artigiano Tommaso Nesi della “Bottega dei Grassi Nesi”.

Impossibile venire via senza qualcuno degli stupendi gifts del “Four Seasons Hotel Firenze” come il magnifico “Panettone da 1 Kg. in Confezione Regalo” del Pastry Chef Domenico Di Clemente.
Il buon cuore di tutti i partecipanti e la loro straordinaria solidarietà hanno portato, a fine “Open Day 2018”, al raggiungimento di donazioni per 70.000 euro.

Tra lo Staff dell’Hotel un particolare ringraziamento, oltre a tutti coloro che mi hanno splendidamente accolto, aiutato e servito, va ai carissimi amici Patrizio Cipollini, Vito Mollica e Domenico Di Clemente, oltreché alla mia amica Martina Nesti, PR e Marketing Communications Coordinator.

Quest’anno ho avuto anche il grande piacere di poter salutare Robert D. Cima Vice Presidente della CatenaFour Seasons Hotels & Resorts” a la sua bella Famiglia.

Grazie a tutti i suoi infiniti, meravigliosi pregi e alla straordinaria e lussuosa accoglienza, il “Four Seasons Hotel Firenze” è un posto da sogno dove tutto è straordinariamente bello, elegante e magico e dove “le feste sono più feste”: 
assolutamente il posto migliore da cui fare a tutti Voi i più sinceriAUGURI DI BUON NATALE 2018”.




Four Seasons Hotel Firenze - L'Ingresso

Accoglienza Magnifica

Atrium Bar

Addobbi

Ancora Addobbi

Il Nuovo Cocktail Book 2019 "La Sfida"

Beverage Men e Patrizio Cipollini

Ristorante "Il Palagio", una Vista della Sala

Parfait di Fagiano......

Raviolone alla Ricotta......

Guancia di Vitellone......

Tronchetto Natalizio......

La Piccola Pasticceria

Si Scalda il Cocktail

La Brigata di Cucina

Patrizio Cipollini

Vito Mollica e Domenico Di Clemente

Robert D. Cima e Giorgio Dracopulos

martedì 11 dicembre 2018

AL MUSEO “PIAGGIO” DI PONTEDERA (PI) LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO DEL GRANDE PAOLO CIOLLI: “PISA DA GUSTARE”.




La nostra Storia inizia con una citazione dall’Archivio dell’Ordine dei Notai di Genova
Il giorno 5 Settembre 1882, nell’austero Studio Notarile di Antonio Mantero, il Cavaliere Enrico Piaggio del fu Giovanbattista, proprietario e negoziante, nato a Quinto al Mare (Quartiere residenziale di Genova) e domiciliato in Genova, acquista dai Fratelli Fiore e Giambattista Valle di Genova, oltreché dalla loro Madre Nicoletta Battaliard, un terreno ortivo di 4.800 mq. al prezzo di 25.000 lire, situato a Sestri Ponente, in località denominata Della Persa”.

Enrico Piaggio sul terreno che aveva acquistato aprì una Segheria.

Con questo atto è iniziata una lunga Storia d’Impresa, giunta fino ai nostri giorni, che, nel giro di pochi anni ha acquisito una notevole rilevanza nella vita socio economica d’Italia.

Nell’Ottobre del 1884 il figlio di Enrico, Rinaldo Piaggio (18641938), appena ventenne, rilevò l’attività paterna e costituì la “Società Rinaldo Piaggio” dedicandosi alla produzione di arredamenti navali. 
Fu un successo immediato e solo tre anni dopo, grazie all’espansione avuta, Rinaldo trasformò l’Impresa in “Piaggio & C.”. 
Passarono gli anni e l’Azienda crebbe dedicandosi anche alla costruzione di carrozze merci e passeggeri per le Ferrovie Italiane.

Una nuova grande svolta per la Piaggio avvenne con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale (19141918). 
Grazie alla grande richiesta del mercato l’Azienda si dedicò alla costruzione di proiettili, a quella dei mitici Mas (Motoscafo Armato Silurante) e anche alle costruzioni aeronautiche.  

Negli anni che seguirono, durante il Periodo Fascista, la Piaggio e le altre Società a lei legate costruirono di tutto di più: 
il Treno Reale, i primi innovativi elettrodomestici, gli aerei da caccia e da bombardamento, autocarri, autobus, rimorchi, teleferiche, funicolari, infissi in alluminio fino ad attivare anche la prima compagnia per il trasporto aereo dei passeggeri, la SANA (Società Anonima Navigazione Area).

Nel 1924 venne acquisito, tra gli altri, anche uno stabilimento a Pontedera in Provincia di Pisa, la CMN (Costruzioni Meccaniche Nazionali) che avrà molta importanza per la nostra Storia negli anni successivi.

Nel 1938, con la morte di Rinaldo Piaggio, i Figli si divisero le responsabilità ad Armando gli stabilimenti Liguri e a Enrico quelli Toscani.

Nel 1944 nello Stabilimento di Biella (dove erano stati trasferiti i macchinari di Pontedera per salvarli dai bombardamenti degli Angloamericani) nacque, sotto la supervisione dell’Ingegnere Renzo Spolti, un veicolo a due ruote denominato “Piaggio Paperino” o “Mp 5 Paperino”. 
Un mezzo rivoluzionario per l’epoca, con scocca autoportante, ampio scudo frontale, pedane poggia piedi con tappetini in gomma, ruote di piccolo diametro e con comandi ridotti all’essenziale, solo freno e acceleratore.

Il “Paperino” non entrò mai in produzione, ma nel 1946, dopo la fine della Guerra, negli Stabilimenti di Pontedera, prontamente ricostruiti, il 23 Aprile venne brevettata dall’Ingegnere Corradino D’Ascanio e il 29 Marzo presentata ufficialmente la “Vespa”.

La “Vespa” diventerà negli anni un vero e proprio “mito” venduto a oggi, in tutto il Mondo nelle moltissime versioni, in più di 16 milioni di unità.

Nel 1994 è nata la Fondazione Piaggio che in quanto “Onlus” (Organizzazione non Lucrativa di Utilità Sociale) si occupa di esaltare il binomio tra impresa e cultura.
Nell’anno 2000 è stato inaugurato il Museo Piaggio, gestito dalla Fondazione, ubicato in una delle parti più antiche e affascinanti del complesso industriale Piaggio di Pontedera

Il Museo, rinnovato e ampliato nell’Aprile 2018, si estende su una superfice di 5.000 metri quadrati per le esposizioni fisse e 340 mq. per quelle temporanee. 
Si possono ammirare  esposti 250 pezzi, di cui moltissimi unici, non solo di vespe e motociclette, ma anche rari esemplari della produzione ferroviaria e aeronautica: 
è il più grande Museo Motociclistico d’Italia.

Il Museo conserva anche il monumentale Archivio Storico Piaggio a partire dagli inizi tardo-ottocenteschi.

Proprio nell’accogliente e spazioso Auditorium del Museo Piaggio, Sabato 17 Novembre 2018, è stato presentato, freschissimo di stampa, il nuovo Libro di Paolo Ciolli
Pisa da gustare”.

Paolo Ciolli è nato al numero civico 161, “al primo piano”, di Borgo San Jacopo, una delle strade più tipiche di Livorno, la bella Città di mare Toscana, in una fredda giornata di Febbraio che portava la data del 14, nell’anno 1949
E’ importante sottolineare “al primo piano”, perché sotto casa c’era la “Pasticceria Gnesi”,  aperta da un solo anno, il 29 Febbraio 1948, da Renzo Gnesi, e quegli straordinari aromi, che si propagavano nell’aria, sono subito penetrati, lasciando il segno, nel respiro dell’appena nato Paolo.
Fin da piccolo si è subito appassionato alla cucina seguendo le preparazioni della sua mamma Anna Maria, della nonna Giuseppina e della zia Amelia.  

A 20 anni, molto giovane, ha iniziato a insegnare educazione fisica alle superiori, l’ha fatto per 30 anni in varie scuole, per 12 anni ha insegnato anche alla super prestigiosa “Accademia Navale di Livorno”; è stato attore recitando in un film, “Habemus Papam” di Nanni Moretti, nei panni di un cardinale.

La passione per la Cucina è cresciuta col passare degli anni fino a portarlo a diventare un vero e proprio “chef” con la partecipazione anche a diversi concorsi gastronomici come il programma televisivo di Rai 1, “La Prova del Cuoco”, condotto da Antonella Clerici, dove ha vinto con i suoi “Tortelloni al tramonto con zabaione al parmigiano”.

Sempre grazie alla sua grande passione culinaria è diventato anche scrittore pubblicando, dal 2006, libri di successo come “Habemus Pappam” (parafrasando il titolo del film di Moretti), “Il Miracolo della Farina di Ceci - Storie, Luoghi, Personaggi”, “I Pesci della Terrazza”, “La Cicciaccia”, “La Pasticceria a Livorno”, “Il Cacciucco” (Libro uscito anche in lingua Inglese), “Teste e lische caro Napoleone…”, “Livorno la ghiotta - La città e le sue ricette”.

Paolo ha anche, dall’Ottobre 2010, il suo Blog gastronomicoPaolo Ciolli Chef”.
Paolo Ciolli ha condotto anche una simpatica e istruttiva serie di trasmissioni di Cucina su “Granducato TV” che si chiamava “Tutti Chef”.

Il LibroPisa da gustare”, pubblicato da Tagete Edizioni di Pontedera (PI) di Michele Quirici e Valentina Filidei, si presenta molto bene in formato 29,5 x 27,5 cm., con le sue 300 pagine e la bella Copertina, in cartoncino con bandelle, magnificamente illustrata, come del resto tutto il Libro, da un grande ArtistaRenzo Galardini.

Dopo le Introduzioni del Sindaco di Pisa Michele Conti, del Curatore del Libro Nicola Micieli e dell’Autore Paolo Ciolli, seguono otre 250 dettagliate Ricette insieme a storia, commenti e molto altro
Alla fine alcune Note sull’Autore e l’Indice.

Ma torniamo alla presentazione del Libro.

Nel contesto di una giornata dedicata alle “Eccellenze Enogastronomiche del Territorio – Degustazioni, Vendite e Incontri sul Tema del Cibo” che ha visto al Museo Piaggio, a partire dalle 10 del mattino di Sabato 17 Novembre, la presenza di numerose Ditte produttrici, si è svolta nel pomeriggio la Presentazione del Libro in questione.

La Presentazione ha avuto luogo con la conduzione del sottoscritto, Giorgio Dracopulos in qualità di Critico Enogastronomico, e ha visto susseguirsi gli interventi dell’Autore Paolo Ciolli, del Presidente della Fondazione Piaggio Riccardo Costagliola, del Presidente della Strada del Vino Colline Pisane Andrea Acciai, del Curatore del Libro Nicola Miceli, dell’Illustratore Renzo Galardini e di Michele Quirici l’Editore.

Alla fine Paolo Ciolli, in un divertente Show Cooking, ha preparato e ha fatto degustare al numeroso pubblico presente “Il Bordatino alla Pisana” anche in una specialissima versione arricchita dal prezioso “Tartufo Bianco di San Miniato”.
Poi, mentre venivano distribuite una serie di dolci delizie preparate sempre da Paolo Ciolli, l’autore si è dedicato alle relazioni con il pubblico e alle numerose dediche, sui libri venduti, che gli sono state richieste.
Per concludere c’è stato un brindisi finale e un buffet offerto dalla Fondazione Piaggio.

Nel ricco contesto del Museo Piaggio di Pontedera (PI), in un ambiente accogliente e pieno di fascino, la Presentazione del nuovo bellissimo LibroPisa da gustare” del grande Paolo Ciolli è stata certamente un successo.



L'Ingresso del Museo Piaggio (Foto Bartolotti)

1944 - Il Piaggio Paperino

1946 - La Prima Vespa

Una Vista della Nuova Ala del Museo Piaggio

Museo e Dintorni del 17 Novembre 2018

Museo e Dintorni - Le Ditte Partecipanti

Il Programma

L'Auditorium

Tagete Edizioni - Michele Quirici e Valentina Filidei

La Presentazione del Libro

Lo Show Cooking (Foto Bartolotti)

Bordatino alla Pisana con Tartufo Bianco

Dolci Delizie