giovedì 24 novembre 2016

AL RISTORANTE “VOLVER”, DEL PORTO TURISTICO “MARINA CALA DE’ MEDICI”, UNA MAGNIFICA SERATA CON “SAVINI TARTUFI” E IL “PODERE SAN MICHELE”.




Il Vino è una bevanda che accompagna l’uomo dal Neolitico, l’ultima delle Tre Età in cui si divide l’Età della Pietra, si parla di poco meno di 8000 anni fa.
I Tartufi erano già usati nell’alimentazione umana più di 4000 anni fa.

Mettete insieme queste due straordinarietà, aggiungete un bel Ristorante con un grande Chef, mescolate il tutto, cosa ottenete: Una serata del tutto eccezionale.

L’Italia è uno dei maggiori produttori al Mondo di “tartufi”.
In Toscana c’è un antico Comune, San Miniato, che dal 1925 appartiene al territorio della Provincia Pisana
Si trova a metà strada sul percorso che unisce le Città di Firenze e Pisa.

Il suo Centro Storico sorge arroccato su tre colli limitrofi alla piana dove scorre il Fiume Arno.
Le sue origini risalgono all’ VIII Secolo quando dei Longobardi (tribù germanica orientale) vi si stabilirono costruendo prima una Chiesa e successivamente una Rocca
Per questo motivo per molti secoli San Miniato fu chiamata “San Miniato al Tedesco”.

Dal 1969, ogni anno (con due sole soste nel ‘70 e nel ‘71), il secondo, terzo e quarto fine settimana del Mese di Novembre, la Cittadina si anima per la Mostra Mercato Nazionale del preziosissimo Tartufo Bianco (“Tuber Magnatum” secondo la denominazione del medico torinese Vittorio Pico del 1788) delle Colline Sanminiatesi.

Il Tartufo Bianco, un fungo dal corpo fruttifero ipogeo (sotterraneo) è una dell’eccellenze di questo particolare Territorio della magnifica campagna Toscana, che ha un habitat, ideale e unico, fatto di boschi di pioppi, tigli, querce e salici. 

Il Tartufo Bianco, pregiato “oro” dall’aroma intenso e avvolgente, che non si coltiva e non si semina, ma che madre natura, ogni anno, ci dona da secoli tra i mesi di Settembre e Dicembre/Gennaio, ha reso famosa San Miniato nel Mondo.

Sebbene sia i Sumeri che i Babilonesi, gli Egiziani e i Greci conoscessero questa delizia alimentare bisogna arrivare alla metà del I Secolo d. C., per trovare una sua prima traccia scritta nell’opera monumentale in 37 volumi “Naturalis Historia” (Osservazione della Natura), di  Gaio Plinio Secondo (conosciuto come Plinio il Vecchio). 
Qui  il “tartufo”, allora denominato “tuber terrae”, veniva descritto come un prodotto prodigioso della natura in quanto nasceva e cresceva senza radici.

Torniamo a San Minato e dintorni dove i “Tartufai”, con la zappetta in mano, cercano il prezioso “frutto” interrato con il fondamentale aiuto dei cani che setacciano minuziosamente il terreno.
Non esiste una vera e propria razza di cani da tartufo, ma ogni animale deve avere delle spiccate attitudini naturali, come il forte fiuto, per essere scelto e addestrato.

La scienza che studia i tartufi si chiama “idnologìa”, il termine deriva da “hydnon” nome con cui gli antichi Greci chiamavano il “tartufo”.

La superficie esterna del tartufo si chiama “peridio”, può essere più bitorzoluta se il terreno di ritrovamento è più compatto e duro, piuttosto liscia e tondeggiante se il terreno è più morbido. 
La parte interna è denominata “gleba”. 
Il tartufo è fatto in gran parte di acqua, circa l’80%; ha pochissimi grassi e non molte proteine, ma contiene fosforo, magnesio e calcio.

La raccolta e la commercializzazione del Tartufo è regolata da un severo disciplinare e dalla Legge Regionale Toscana n. 50, del’11 Aprile 1995.   

Proprio in questo “magico” territorio, vicinissimo a San Miniato, nel Comune di Palaia (PI) e più precisamente in Località Montanelli, nella Frazione di Forcoli, c’è una straordinaria Azienda di Famiglia che da ben 4 generazioni (dal 1920), si occupa dei preziosi tartufi: “Savini Tartufi”.

Oggi i Savini con amore e dedizione ricercano, puliscono, lavorano, trasformano, confezionano e  consegnano, in oltre trenta Paesi del Mondo questa vera e propria “opera d’arte della terra”.

Venerdì 18 Novembre 2016, presso l’accogliente e panoramico RistoranteVolvèr” del Porto TuristicoMarina Cala de’ Medici” di Rosignano Solvay (LI), si è svolta una bellissima serata dedicato all’eccellenza in persona: il “Tartufo Bianco”.

Dopo una lunga assenza, il bravo Chef Roberto De Franco e sua moglie Cecilia Lami sono tornati (da due anni) al Porto TuristicoMarina Cala de’ Medici”.
In Spagnolotornare” si dice “volvèr” e proprio “Volvèr” è il nome con cui, Cecilia e Franco, hanno ribattezzato il loro Ristorante.

Un nuovo appassionante impegno assunto dopo aver girato e lavorato, per anni, con successo, nella diffusione della Cucina Italiana di qualità, in Cina, nella megalopoli di Shanghai, nella Città Stato di Singapore, nella Penisola Malese, e a Baku, Capitale e principale Porto in Azerbaijan.

Eccoci alla Serata.

In rappresentanza della Famiglia Savini era presente Cristiano Savini.

I diversi piatti del Menu, appositamente ideato dallo Chef Roberto De Franco, sono stati accompagnati da quattro buoni Vini dell’AziendaPodere San Michele”.

Il “Podere San Michele” è ubicato, a poca distanza dal mare, nel bellissimo Territorio del Comune di San Vincenzo (LI) ed è proprietà della Famiglia Socci.
Il “Podere San Michele” oltre a produrre Vino nella maniera più naturale è un familiare e accogliente Agriturismo.

I Vini selezionati per l’occasione, che sono stati serviti, come tutto il resto, dal bravo personale di Sala del Ristorante, sotto l’attenta guida di Cecilia Lami, erano:

- “Allodio Bianco 2013” e “Allodio Bianco 2011”, Bianco Toscana I.G.T., 100% Viognier;

- “Alaterno 2012” e “Alaterno 2008”, Rosso Toscana I.G.T., 100% Sirah.

Per la serata al “Volvèr” il “Podere San Michele” era rappresentato dal Titolare Giorgio Socci.

Con in tavola l’ottimo pane fresco della Casa, sono state servite le seguenti portate:

- Tartare di manzo, uovo di quaglia, parmigiano e Tartufo Bianco di San Miniato;

- Tortelli di coda di bue, con crema di sedano rapa, salsa col fondo della coda di bue e Tartufo Bianco di San Miniato;

- Brasato di manzo cotto a bassa temperatura, verdure autunnali, purea di patate e Tartufo Bianco di San Miniato;

- Gelato alle castagne con Tartufo Bianco di San Miniato, sfera di cioccolato fondente e croccante di nocciole.

Tutte le portate preparate dal bravo Chef Roberto De Franco e dalla sua giovane Brigata di Cucina erano molto buone, con abbondate tartufo, e hanno riscosso un grande consenso dei numerosi ospiti presenti.

Tra una portata e l’altra, sia Cristiano Savini che Giorgio Socci, sono intervenuti a illustrare e raccontare tutto sui loro prodotti, rispondendo anche alle numerose e interessate domande di alcuni commensali. 

Al RistoranteVolvèr”, del Porto TuristicoMarina Cala de’ Medici” di Rosignano Solvay (LI), lo Chef Roberto De Franco e Cecilia Lami ci hanno accolto con tutta la loro grande esperienza enogastronomica, “condita” di premurose attenzioni, per una magnifica serata con “Savini Tartufi” e il “Podere San Michele”.





"Savini Tartufi"

Tartufi Bianchi di San Miniato 

Podere San Michele: I Vini della Serata 

Tartare di Manzo......

Tortelli di Coda di Bue......

Brasato di Manzo......

Gelato alle Castagne......

Io, C. Lami, R. De Franco, C. Savini, G. Socci

sabato 19 novembre 2016

“CONTI DI SAN BONIFACIO - WINE RESORT” UNA STRAORDINARIA ESPERIENZA NEL CUORE DELLA MAREMMA TOSCANA.




Con il termine “nobilis”, in Latino, s’identificava, oltre ad altro, anche un soggetto “aristocratico”, cosi nasce l’appellativo di “Nobile” riferito a coloro i quali, per nascita o per privilegio acquisito, appartengono a una classe sociale superiore.
Tra i più importanti titoli nobiliari c’è quello di “Conte”.

Anche se nell’Antica Roma, inizialmente, con il termine “Comes” s’indicava “chi accompagnava un altro”, col passare dei Secoli l'appellativo venne adottato dal Funzionario Imperiale che andava a reggere una Provincia
Da questo passaggio ne deriva il fatto che, nel Medioevo, il Titolo Feudale di “Conte”, veniva concesso legandolo al territorio di spettanza.

Una delle Famiglie più antiche di Conti Italiani è quella dei “Conti di San Bonifacio”, come si evince, parzialmente (è del XVIII Secolo), anche dall’imponente “Albero Genealogico” (dipinto su tela 8 x 5 m.) che si trova nello scalone principale di Palazzo San Bonifacio, nel Centro di Padova, residenza dei discendenti della Famiglia.

San Bonifacio è un Comune della Provincia di Verona, nella Regione Veneto, ha origini antichissime che risalgono addirittura in Epoca Romana
Il suo nome deriva però dal fatto che il Marchese Milone di San Bonifacio, di stirpe Franca, vissuto nella prima metà del 900 d.C., s’impossessò di queste Terre.
Milone fu anche il capostipite della Casata dei Conti di San Bonifacio che per circa due Secoli primeggiò nella Città di Verona.

Nel meraviglioso contesto della Campagna Toscana, più precisamente in Maremma, a pochi chilometri dal mare, in Località Casteani, nel Comune di Gavorrano, in Provincia di Grosseto, c’è un bellissimo e panoramico Resort, che, non a caso, si chiama “Conti di San Bonifacio”.

Il “Wine - Resort Conti di San Bonifacio” (Società Agricola Poggio di Vino S.R.L.) è di proprietà del Conte Manfredo di San Bonifacio e di sua moglie la gentilissima Contessa Sarah di San Bonifacio.

Manfredo erede di una delle più antiche Casate Nobiliari d’Europa dopo gli studi e tre anni di vita militare, come Tenente nella mitica “Brigata Paracadutisti Folgore”, ha vissuto per molti anni in Inghilterra, dove ha avuto una carriera, di successo, nel mondo dell’alta finanza. 
Innamorato delle sue Terre in Toscana è stato l’artefice, con la sua volontà e la sua passione, dello sviluppo dell’Azienda Maremmana.

Sarah, Inglese di nascita, ma Italiana nel cuore, ha lavorato anche lei per anni nel mondo finanziario, ma da tempo si è dedicata totalmente alla gestione della Tenuta.
Con esperienza, capacità e stile ha ideato, creato e realizzato, con grandissimo gusto, fine eleganza e minuziosa attenzione, ogni angolo del Resort, oltre a curare anche tutti gli altri aspetti agricoli e commerciali della sua proprietà.

Il Resort, dalla struttura rustica a pietre su due piani (pianoterra e primo piano), è adagiato su una verdeggiante collina, da cui si domina non solo l’oliveta e le vigne.
Ha sette bellissime camere esclusive, personalizzate da artigiani locali, che, sotto la guida della Contessa, hanno dato il loro meglio per rappresentare un elegante stile Toscano.
Camere spaziose e comode, con servizi lussuosi, pavimenti in terracotta, travi in legno, tessuti naturali come il lino e mobili provenienti dai più importanti mercati dell’antiquariato.

Il Resort comprende anche il Ristorante, il Bar, gli accoglienti e caratteristici salotti, la splendida terrazza
Tutto intorno il giardino dove non manca la piscina.

Una romantica stradina sterrata porta alla Cantina dove si concentrano tutte le attività di vinificazione, compresa la maturazione nella Barricaia.

Con il marchioConti di San Bonifacio” qui si producono tre Vini Rossi, Biologici, robusti e molto interessanti:

- “Docet”, Rosso Maremma Toscana I.G.T., 50% Cabernet Franc e 50% Cabernet Sauvignon;

- “Sustinet”, Rosso Maremma Toscana I.G.T., 100% Syrah;

- “Monteregio”, Rosso Monteregio di Massa Marittima D.O.C., 85% Sangiovese, 10% Syrah e 5% Cabernet Franc.

Qui si produce anche l’Olio Extra Vergine di Oliva.

Sempre con il marchioConti di San Bonifacio” vengono prodotti, in altre zone, e commercializzati anche altri due Vini, una Bollicina (Prosecco D.O.C. Treviso Extra Dry) e un Vino Bianco (Pinot Grigio Veneto I.G.T.).

L’Enologo, molto bravo e conosciutissimo, che segue l’Azienda e l’amico Luca D’Attoma.

L’esperto Direttore dell’Azienda è il Maremmano Ilario Veronesi.

Il Responsabile del Wine Resort è Spagnolo, di Siviglia, il giovane e professionale Direttore Rafael Ruiz, validamente assistito dalla Vicedirettrice, di origini Rumene, l’affascinante  Maria Boiciuc.

Da pochi mesi è arrivato al Resort un nuovo coadiutore, il Pistoiese Francesco Buonamici, che presto diventerà Sommelier (F.I.S.A.R. della Delegazione di Pistoia) assumendo tale ruolo in Azienda.

Il “Wine - Resort Conti di San Bonifacio”, grazie all’impegno super appassionato dei suoi proprietari, il Conte Manfredo di San Bonifacio e di sua moglie la Contessa Sarah di San Bonifacio, è sicuramente un luogo da sogno dove si può trascorrere, con le più svariate motivazioni, una  straordinaria esperienza, non solo enogastronomica, nel cuore della Maremma Toscana.  

PS. Un particolare ringraziamento all’amico Riccardo Meini, responsabile vendite di zona, che mi ha organizzato la visita al Resort.




Il Resort

Vigne e Panorama

Camere Super Accoglienti

Una Vista Interna

La Piscina

La Stradina che Porta alla Cantina

Una Vista della Barricaia

I Vini Rossi

L'Olio Extra Vergine di Oliva

Bollicina e Vino Bianco

Rafael Ruiz e Maria Boiciuc

Ilario Veronesi e Giorgio Dracopulos

lunedì 14 novembre 2016

AL RISTORANTE FUBI’S DI VIAREGGIO (LU) UN NUOVO GIOVANE CHEF CHE DA SUBITO HA DIMOSTRATO DI AVERE TALENTO: ROBERTO MONOPOLI.




Quando era ragazzo e frequentavo il Liceo ScientificoUlisse Dini” a Pisa, la  mia Famiglia mi fece scegliere il Corso d’Inglese.
Con “non grande passione” ho studiato la Grammatica Inglese e tra i molti ricordi, delle difficili regole da seguire, mi è rimasto impresso quello del “Genitivo Sassone”.

Nel momento in cui, nell’Idioma Anglosassone, si vuole indicare un’appartenenza o una proprietà, in molti casi, è sufficiente aggiungere al nome l’Apostrofo del possessivo e una lettera “esse”. 

Stefano Fubiani ha pensato proprio al “Genitivo Sassone” quando, nel 2009, decise di aprire il suo Ristorante a Viareggio, in Provincia di Lucca, battezzandolo (accorciando il suo Cognome) e  applicando “apostrofo” più la “esse”: FUBI’S.

Stefano Fubiani è nato a Pietrasanta (LU), il 29 Agosto 1979, la sua passione per la buona cucina è ereditaria, “cromosomica”, infatti la sua Famiglia ha gestito per moltissimi anni una Trattoria, di grande qualità, “Da Petronio” a Bargecchia (LU). 
Stefano, fin da piccolo, ha appreso i segreti delle materie prime di qualità e del giusto modo di comportarsi nel mondo della Ristorazione dal suo Babbo Marco e dalla sua Zia Viviana.

Il Ristorante Fubi’S è ubicato in pieno Centro di Viareggio, all’Angolo tra Via IV Novembre e Via Giuseppe Verdi, a pochi passi dallo storico Mercato Centrale (in parte Coperto) di Piazza Cavour.

Da quando ha aperto Stefano Fubiani si è impegnato molto ed è riuscito, grazie anche ad alcuni giovani Chef, a far emergere “Fubi’S” tra i Locali più interessanti di Viareggio.

Il Ristorante è molto raccolto, i cinque infissi vetrati (tre su Via IV Novembre, uno è l’ingresso, e due su Via Giuseppe Verdi) delimitano l’unica Sala, divisa da un arco, con una decina di caratteristici tavolini.
Appena si entra a sinistra c’è il Bancone Bar/Reception e di fronte la Cucina praticamente a Vista, e destra si apre la Sala già descritta.
L’arredamento è moderno, come la “mise en place” ma il tutto non manca di gusto.

Con la buona stagione si può sfruttare anche il “dehors”.

Il Menu è alla Carta, ma in quest’Autunno 2016, c’è anche un “Menu Degustazione” consigliato con “Il Tartufo Bianco…..”.

La Carta dei Vini è ampia e selezionata.

Da Giovedì 3 Novembre 2016 il nuovo Chef di “Fubi’S” è Roberto Monopoli.

Roberto Monopoli è nato, il 12 Novembre 1984, a Conversano, un Comune della Città Metropolitana di Bari

Fin da giovanissimo si appassiona alle delizie gastronomiche della Puglia e di conseguenza anche alla Cucina, tanto da voler frequentare  l’Istituto Professionale di Stato dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera (IPSSEOA) “Angelo Consoli”, di Castellana Grotte, altro Comune della Città Metropolitana di Bari.

Diplomatosi, dopo alcune prime esperienze, dove ha dimostrato le sue notevoli capacità, ha iniziato a lavorare nelle Cucine di grandissimi Chef, super premiati e super “stellati”, come Valeria Piccini del RistoranteCaino” a Montemerano (GR), Claudio Sadler dell’omonimo Ristorante a Milano, Alain Ducasse quando era presso il “Resort L’Andana Tenuta la Badiola” a Castiglion della Pescaia (GR), Giuseppe Mancino del RistorantePiccolo Principe” di Viareggio (LU).

Dopo tali e tante straordinarie esperienze, Roberto Monopoli ha aperto un’attività propria a Viareggio, sempre nel campo Ristorativo, dove perorava e commercializzava i magnifici prodotti della sua Terra, la Puglia.

Successivamente, grazie anche all’interessamento dello Chef Giuseppe Mancino, ecco che Roberto approda nel suo ruolo di Chef al RistoranteFubi’S”.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata da alcuni Vini molto interessanti:

- “Monte Rossa Sansevé Satèn Brut”, Franciacorta D.O.C.G., 100% Chardonnay (80% selezione dei migliori Cru e 20% Chardonnay di Riserva), Sboccatura Marzo 2016, prodotto dall’Azienda Monte Rossa;

- “Bucci Verdicchio Classico 2015”, Verdicchio dei Castelli di Iesi D.O.C., Classico Superiore, 100% Verdicchio, 13% Vol., prodotto dall’Azienda Agricola Fratelli Bucci;

- “Ottin Nuances 2013”, Valee D’Aoste D.O.P., 100% Petite Arvine, 14,5% Vol., prodotto dall’Azienda Ottin;

- “Roger Lassarat Saint-Véran Cuvée Plaisir 2014”, Grand Vin de Bourgogne, Appellation Saint-Véran Contrôlée, 100% Chardonnay, 13% Vol., prodotto dalla Domaine Roger Lassarat;

- “Mola Aleatico Passito dell’Elba 2012”, aleatico Passito dell’Elba D.O.C.G., 100% Aleatico, 13% Vol., dell’ Azienda Agricola Mola.

Sono state servite le seguenti portate:

- “Entrée” - Crema di cavolfiore con Gambero Rosso di Mazara del Vallo (Trapani) e cavolo rosso tagliato alla julienne;

- Seppie scottate, salsa all’arrabbiata, purea di patate al rafano, verza in agro;

- Animelle saltate al rosmarino, albicocche secche scottate nel burro, mascarpone;

- Gnocchi fatti a mano in guazzetto piccante di cicale e bietole, briciole croccanti di cialda di pomodoro;

- Risotto, con riso Carnaroli (Azienda Corte Motta di Cleto e Davide Cornacchia), porcini e anice stellato;

- Rombo scottato con carciofi;

- “Predessert” - Mousse di cioccolato e avocado, noci e nocciole sbriciolate, sale di Maldon (una Cittadina Inglese della Contea dell’Essex dove si produce, dal 1882, un sale dalla “struttura cristallina” molto particolare che viene apprezzato nella Cucina Gourmet);

- Rivisitazione di Cassata, cialde croccanti, capperi fritti, e olio piccante.

Tutto buono e preparato con materie prime di qualità.

Lo Chef Roberto Monopoli ha una mano “esperta e felice” che rende le sue preparazioni gradevoli al gusto e piacevoli alla vista.

Roberto in Cucina è assistito da una Brigata altrettanto giovane, il Sous-chef Stefano Gallo, il Commis Kaname Watanabe, il Plongeur Andrea Toto.

Il Servizio di Sala è ben eseguito, sotto la direzione di Stefano Fubiani, dal Maître e Sommelier Lorenzo Pangallo e dal Responsabile della Carta dei Vini il Sommelier Fabio Frediani.

Al Ristorante Fubi’S, di Viareggio (LU), ho trovato oltreché un appassionato Titolare, come Stefano Fubiani, anche un giovane Chef, Roberto Monopoli, che, da subito, ha dimostrato di avere talento.



Una Vista Esterna

La Sala

Entrée......

Seppie......

Animelle......

Gnocchi......

Risotto......

Rombo......

Predessert......

Rivisitazione di Cassata......

Kaname Watanabe, Roberto Monopoli, Stefano Gallo

Fabio Frediani e Lorenzo Pangallo

Stefano Fubiani, Roberto Monopoli, G. Dracopulos

sabato 5 novembre 2016

RISTORANTE “OASI”, A FOLLONICA (GR): UNA GRANDE ACCOGLIENZA E LA RAFFINATA CUCINA DI QUALITA’ DELLO CHEF MIRKO MARTINELLI.




Follonica, in Provincia di Grosseto, ha una storia antica, le cui prime tracce certe si ritrovano in un documento del 1038 (viene citata “Fullona” in un atto che certificava la donazione di terreni all’Abbazia di  San Bartolomeo a Sestinga, vicino alla Località di Vetulonia), ma come Comune è di giovane istituzione, infatti è stato fondato nel 1923.

Follonica è una bella e viva Località turistico/balneare, tranquillamente adagiata al centro di quella meraviglia della natura denominata “Golfo di Follonica”.

Il Golfo di Follonica (in LatinoSinus Plumbini” = Golfo di Piombino) abbraccia il tratto di Mar Tirreno compreso a nord-ovest da Punta della Rocchetta, l’estremità rocciosa del Promontorio di Piombino (ancora in Provincia di Livorno), e a sud-est dal Promontorio di Punta Ala nel Grossetano.

Grazie alla fortunata posizione centrale di Follonica nel Golfo, si può godere, dalla sua lunga e bella passeggiata lungomare ricca di spiagge, di un panorama mozzafiato che, oltre ad abbracciare nella sua completezza la bellissima sagoma dell’Isola d’Elba, ci fa godere del romantico fascino dell’Isolotto dello Sparviero e degli affioranti Scogli Porchetti
Nelle giornate più limpide si distingue anche l’Isola di Montecristo e la sagoma della Corsica.

Proprio sul Lungomare denominato “Viale Italia”, che dal Centro di Follonica risale la Costa (una via molto lunga che finisce poi in Località Torre Mozza), al numero Civico 207 c’è lo Stabilimento Balneare/RistoranteOasi”.

Lo Stabilimento BalneareOasi” da diversi decenni è della Famiglia Martinelli.

Negli anni “SessantaVinicio Martinelli e sua moglie Lidia Sinni erano commercianti, distribuivano biancheria nell’ Italia Centro-sud, ma Vinicio aveva un amore spropositato per il mare, in tutte le sue prerogative, tanto da dedicarsi anche alla pesca subacquea. 
Quest’ultima attività era fatta con cosi tanta passione ed esperienza che Vinicio, dal 1974 al 1976, è stato “Campione Italiano di Pesca Subacquea”.

Nel 1969, per la precisione Domenica 18 Maggio, a Massa Marittima, nasce il loro Figlio Mirko.

Dieci anni dopo, nel 1979, Vinicio e Lidia decidono di rilevare, da un loro amico (ance lui subacqueo), lo Stabilimento BalneareOasi” sulla spiaggia di Follonica
Uno stabilimento balneare con il Chiosco Bar.

Sono anni di duro ma appassionante lavoro, dove anche Mirko, durante l’estate, fin da giovanissimo, aiuta la Famiglia.

Nel 1992, a seguito di una importante ristrutturazione dello Stabilimento, nasce anche il Ristorante/PizzeriaOasi”, e Mirko, fatta la sua scelta professionale, dopo le Scuole dell’obbligo e il Liceo, decise di dedicarsi al Locale di Famiglia, diventando Pizzaiolo
Venne fatto venire, appositamente dalla Campania, un illustre Maestro Pizzaiolo per insegnargli tutti i segreti della buona Pizza.

Negli anni successivi, grazie a una bravissima Cuoca di Follonica che lavorava da loro in Cucina, Mirko apprese anche le basi fondamentali della Cucina e le ricette Tradizionali del Territorio.  
Ma non basta, sempre più appassionato al suo lavoro il giovane Martinelli, non potendo lasciare il Ristorante, che era già molto frequentato, iniziò a far venire noti e bravi Chef in Cucina da lui, per apprendere tutte le varie e diverse tecniche di Cucina

Nel frattempo, nel 1995, Mirko Martinelli ha sposato Valeria Scarlatti
Valeria si è Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Pisa, insegnava Inglese e Tedesco, ma presa anche lei dalla passione del marito, unita a quella del mare e della buona cucina, nel 2003, decise di lasciare l’insegnamento per dedicarsi alla Direzione della Sala nel Ristorante di Famiglia.

Il RistoranteOasi” nel 2005 dismise la Pizzeria e nel 2006 cessò di essere un Locale esclusivamente stagionale. 
La Famiglia Martinelli, durante l’inverno, tra il 1997 e il 2003, seguiva anche altre diverse attività a Follonica, sempre nel campo della Ristorazione e sempre di proprietà.

Dal 2007 lo Chef Mirko Martinelli iniziò, all’Oasi, quel percorso di “Ristorante Gourmet” che lo ha portato a essere oggi un solido punto di riferimento di “haute cuisine” (alta cucina).

In pochi anni il RistoranteOasi”, con il suo Chef/patron Mirko Martinelli ha avuto molti riconoscimenti e Mirko è stato invitato a importanti Manifestazioni  Nazionali, per un Mese anche dal super prestigioso Chef Alain Ducasse, quando era al RistoranteLa Villa” de “L’Andana - Tenuta La Badiola” a Castiglion della Pescaia (GR). 

Il RistoranteOasi” è da subito molto accogliente con la sua piacevole struttura in legno adagiata sulla sabbia e le grandi vetrate da cui si gode la splendida e indimenticabile vista mare già descritta.
L’ingresso con il rilassante salottino, la bella Cantina a Vista climatizzata, la Sala rettangolare con una dozzina di tavoli (da tutti si gode della vista) ben distanziati e dalle comode sedute.

La “mise en place” è elegante e piacevole, come ogni particolare dell’arredo. 
Molte piante verdi risaltano su una prevalenza di color bianco.

Il Menu è di Mare, con ben “8 Menu Degustazione” consigliati (che si adattano a ogni tipo di clientela, anche nel prezzo), non manca la possibilità di scegliere alla Carta.  

La Carta dei Vini è molto, molto ampia, più di 500 selezionatissime Etichette che spaziano dall’Italia fino alla Francia, con una particolare attenzione ai Vini della Toscana, alle Bollicine Italiane e agli Champagne.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata da Vini di grande livello:

-  “Berlucchi Brut 25”, Franciacorta D.O.C.G., N/V (non-vintage = non millesimato), un Blend di Chardonnay e Pinot Bianco, 12,5% Vol., delicatissima e preziosa Bollicina Italiana, ricca di fragranza e sapidità, prodotta dall’Azienda Agricola Fratelli Berlucchi;

- “Domaine Leroy  Chassagne - Montrachet  Morgeot 2000”, Appellation d’Origine Contrôlée (A.O.C.) Chassagne - Montrachet  Morgeot Premier Cru, un Vino Bianco semplicemente magnifico,  sotto tutti gli aspetti, imbottigliato dalla Domaine Leroy, la cui titolare è una delle donne più straordinaria del Mondo del Vino, Lalou (Marcelle) Bize-Leroy (classe 1932).

In tavola il fragrante Pane assortito nei vari tipi e sapori, i Grissini e le Roschette, insieme all’ottimo e selezionato Olio Extra Vergine d’Oliva, Fruttato Leggero, “Rose Olivastra Seggianese” Grand Cru del Frantoi Franci.

Sono state servite le seguenti portate:

- “Entrée” - Filetti croccanti di ricciola con maionese di soia e insalatina di misticanza;

- Crostone di pane Toscano con carpaccio scaloppato di muggine di fondale (o cefalo labbrone, “chelon labrosus”, comunemente conosciuto come “cerino”, il più pregiato, quello da cui si ricava una preziosa bottarga), condito con capperi, pomodoro, sale, pepe e riduzione di frutto della passione;

- Carpaccio di sarago con insalatina e Olio Extra Vergine di Oliva;

- Polpa di granchio cruda con bottarga e wasabi su crema di patate;

- Triglia di scoglio con la sua pelle croccante su panna acida, puntarelle, foie gras fresco reso croccante e riduzione di cedrata Tassoni;

- Spaghetti croccanti allo zafferano, noce moscata e gambero rosso;

- Tagliolini senza uovo con vongole, bottarga, sarago fresco sfilettato e una cascata di tartufo;

- Filetto di orata su dadolata di verdure e cime di rapa;

- Millefoglie con crema pasticcera, mele aromatizzate alla cannella, pinoli tostati e sorbettino alla mela verde.

Tutto molto buono e ben presentato.

Lo Chef Mirko Martinelli è molto bravo, esperto conoscitore delle materie prime di qualità, riesce,  usando anche tecniche di cottura più moderne, a fare una cucina equilibrata, ricca di gustosi sapori oltreché bella ed elegante da vedersi.

Lo Chef Martinelli è coadiuvato da una valida Brigata di Cucina.

In Sala il servizio è perfettamente assicurato dalla moglie di Mirko, la gentilissima e premurosa Valeria Scarlatti, dalla brava ed esperta Sommelier A.I.S. Nancy Amarilis Almonte (originaria della Repubblica Dominicana) e dal professionale Maître Svizzero e poliglotta Mario Zanaboni.

Mirko e Valeria hanno una bellissima figlia di nome Emma, ha sette anni, ma non smentisce la Famiglia, è già una piccola “gourmet”.

Al RistoranteOasi”, di Follonica (GR), godendo di un panorama a dir poco straordinario, ho trovato una grande accoglienza e la raffinata Cucina di qualità del bravo e appassionato Chef Mirko Martinelli.



La Sala

La Cantina a Vista

Panorama: Isola d'Elba e Punta della Rocchetta

La Vista Verso Punta Ala 

Una Vista Interna

Filetti Croccanti di Ricciola......

Crostone di Pane Toscano con......

Carpaccio di Sarago......

Polpa di Granchio......

Triglia di Scoglio......

Spaghetti Croccanti......

Tagliolini Senza Uovo con......

Filetto di Orata......

Millefoglie......

Lo Chef Mirko Martinelli e la Brigata di Cucina

Valeria Scarlatti, Mirko Martinelli, G. Dracopulos