domenica 30 ottobre 2011

RISTORANTE SANTCELONI A MADRID DUE “STELLE” MICHELIN: ENTUSIASMANTE.

Ci sono esperienze culinarie che lasciano un segno indelebile nella memoria di un appassionato e, una, tra le più significative del mondo, è la visita al Ristorante Santceloni di Madrid in Spagna.
In una delle più importanti e trafficate Strade nel centro della bellissima Capitale Spagnola, il Paseo de la Castellana, c’è un accogliente Hotel 5 Stelle, l’Hesperia. Qui, proprio sotto l’Albergo, si trova il Ristorante Santceloni.
Il Locale ha aperto nel 2001, per volontà del grande Chef Santi Santamaria, che l’ha affidato al suo allievo più bravo, lo Chef Oscar Velasco Martin, e che ha battezzato con il nome del suo Paese natale, Sant Celoni, in Catalogna, a metà strada tra Barcellona e Gerona.
Oscar è nato nella bella e antichissima Città Capoluogo di Segovia, Comunità Autonoma di Castiglia e Leon, il 16/12/1973; fin da piccolo ha sempre avuto la passione per la cucina, tanto da iscriversi all’Escuela de Hosteleria y Turismo della sua Città. Nel 1996 la sua prima esperienza importante nella cucina del famoso Ristorante “Zalacain” di Madrid, dove l’Alta Cucina è di casa e dove, spesso, si reca anche la Famiglia Reale Spagnola. Successivamente ha lavorato per un altro dei grandi Chef Spagnoli, Martin Berasategui Olazabal, nel suo omonimo Ristorante a Lasarte-Oria, Comune nella Comunità Autonoma dei Paesi Baschi, detentore di ben “Tre Stelle Michelin”. Nel 1998 è giunto da Santi Santamaria, nel Ristorante “Can Fabes” di Sant Celoni, altro “Tre Stelle Michelin”. Con un maestro come Santi Santamaria e con le capacità di Oscar Velasco Martin, dopo solo tre anni, gli viene affidata la conduzione del nuovo Ristorante Santceloni di Madrid come Chef Executive.
E’ un successo immediato, dopo un anno arriva la “Prima Stella” della prestigiosa Guida Michelin, e successivamente insieme a molti altri premi e riconoscimenti, nel 2004, arriva anche la “Seconda Stella”, per poi proseguire, fino ad oggi, in un crescendo.
Al Ristorante Santceloni si entra, attraverso la porta automatica, nel luminoso ingresso, a destra di quello dell’Hotel Esperia. Avvolti dal marmo delle pareti con grandi lastre rettangolari bianche e celesti, su alcune delle quali spiccano delle posate giganti, si scende la rampa di scale con i due corrimano in legno chiaro.
Il Locale è molto elegante e bello, ma non “impegnativo”: marmi, parquet, controsoffitto con luci incassate, molto il legno anche nei rivestimenti, l’arredamento è classico e scelto con gusto. Tutto l’insieme, unito anche alla calda accoglienza, mette subito a proprio agio.
Passando tra due piccole vetrine piene di preziosi sigari, a sinistra la Reception, a destra il Bancone Bar, ci troviamo nella prima saletta con al centro il grande tavolo nero di servizio su cui si nota uno dei bellissimi e rarissimi “marchingegni”, inventato dal mitico Chef Francese Louis Béchamel, per fare la “Canard A’ La Presse”. I tavoli proseguono sulla sinistra con ai lati le grandi vetrate dalle quali si vedono due piccoli giardini (una curata rivisitazione dello stile orientale). Tre larghi scalini in legno portano in un ambiente rettangolare con altri tavoli.
Se si desidera si può usufruire anche di una Saletta privata, accogliente come tutto il Ristorante. La capacità massima è di circa di 45 ospiti.
Molto bella e raffinata l’apparecchiatura, i tavoli ben distanziati, le poltroncine comode.
Vi sono due Carte dei Vini, vaste e pregevoli, una con il nome del Ristorante in Bianco e una in Nero, la prima per gli Champagne e i Vini Bianchi (Vinos Blancos), la seconda per i Vini Rossi (Vinos Tintos). Molto importante la selezione da tutte le migliori zone vitivinicole della Spagna, ma c’è anche un’ampia scelta di Etichette dalla Francia e da altri Paesi del Mondo, nei diversi formati. Il merito di una così completa e valida selezione è di un grande professionista e straordinario Sommelier, David Robledo.
Ma veniamo alla degustazione, in tavola un ottimo “trittico”: Pane freschissimo della Casa, Olio e Burro.
- L’Aperitivo - Gosset Champagne Grand Rosé, A.O.C. (58% Chardonnay, 35% Pinot Nero, 7% Syrah) con stuzzichini.
Tutto il pranzo è stato accompagnato con un Vino Rosso Spagnolo leggendario che dalla sua prima uscita, con l’annata 1918, non ha fatto altro che raccogliere successi e premi. In assoluto uno dei migliori Vini al mondo, magnifico, un vero mito, il Vega Sicilia Unico 2000, Ribera del Duero Denominaciòn de Origen , prodotto con le uve delle vigne più vecchie di Tempranillo, Cabernet Sauvignon e Merlot, dalla Bodegas Vega Sicilia, Località Vallisoletana, Valbuena de Duero, Valladolid, Comunità Autonoma di Castiglia e Leòn.
- Medaglioni di Filetto di Capriolo affumicato con erbetta, cubetti di mela, e purè di mela acida;
- Ostriche in marinatura di agrumi, cavolfiore e rucola;
- Caviale Petrossian (Azienda Francese, di Parigi, leader nel commercio del Caviale di qualità), “Alverta Imperial” (preziosa selezione di Caviale da Storioni Bianchi) con cannolicchi e fagiolini verdi;
- Maccheroni alla piastra con sugo di muso di “Ternera Gallega” (Vitello Galiziano) e Tartufo;
- Filetto di Branzino con piselli del Maresme (zona costiera Spagnola della Catalogna), cipolla caramellata e Tartufo;
- Animella di vitello su purè di patate con funghi saltati e salsa allo Sherry (Vino liquoroso detto anche di “Jerez” visto che in origine veniva prodotto nel territorio del Comune Spagnolo di Jerez de la Frontera in Andalusia);
- Ampia Degustazione di Formaggi Tipici (una “distesa” su un antico tavolino);
- Torta di semi di papavero con crema di formaggio, mele cotte e Tartufo;
- Piccola Pasticceria della casa su di una coreografica alzatina di acciaio e vetro.
Tutto straordinario, gli accostamenti perfetti sono un trionfo di ottimi sapori. Il piacere della buona tavola qui viene esaltato con esperienza ed estremo gusto.
L’eccezionale Brigata di Cucina è guidata dallo Chef Executive Oscar Velasco Martin (vedi foto in alto), con il Sous-Chef Ricardo Alvarez Casado, gli Chef de Partie (Capi Partita) Montserrat Abella Salva e Pedro Arcos Martinez.
Il Responsabile di Sala è il giovane Maitre Abel Valverde Pareras, coadiuvato da Jorge Villamayor Hierro e da Tomas Alvarez De La Calle.
Il Primo Sommelier è il già citato David Robledo Perlado aiutato da Alejandro Rodriguez Sanchez Pardo.
“Tutti” molto bravi, attenti e premurosi, la seria professionalità non riesce a nascondere l’entusiasmo con cui svolgono il servizio.
Ho fatto una lunga chiacchierata con il bravo Chef Oscar Velasco e ho sentito dalle sue parole oltre la grande riconoscenza e affetto per Santi Santamaria anche tutta la sua passione per la Cucina al fine di dare all’ospite tutto il meglio che si possa mettere in tavola.
Venire via dal Ristorante Santceloni di Madrid è stato un vero e proprio sacrificio; un’esperienza così entusiasmante si vorrebbe non avesse mai fine.


Ristorante Santceloni
Paseo de la Castellana, 57
Madrid, Spagna

http://www.restaurantesantceloni.com/
http://www.vega-sicilia.com/
http://www.petrossian.fr/

Ps: Ricordo che, Mercoledì 16 Febbraio 2011, tutto il mondo della Gastronomia e non solo ha avuto una grande perdita con la prematura ed improvvisa scomparsa, all’età di soli 53 anni, dello straordinario Chef Santi Santamaria, mentre era nel suo nuovo Ristorante “SANTI”, gestito dalla figlia Regina, presso il magnifico e avveniristico Hotel Resort “Marina Bay Sands” nella Città Stato di Singapore.

























venerdì 21 ottobre 2011

IL “PORTALE DELLE COLLINE”: SUL WEB LA QUALITA’ DELLE AZIENDE E DEL TERRITORIO NEL COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO (LI).

Sabato 15, Domenica 16 e Lunedì 17 Ottobre 2011, la 42a Edizione della “Festa di Ottobre” (una volta era denominata “Sagra del Tordo”, piatto più caratteristico della Manifestazione), l’Evento, ben organizzato dalla Pro Loco del posto con il suo Presidente il Geometra Alessandro Pizzi, si è svolto a Castelnuovo della Misericordia, frazione del Comune di Rosignano Marittimo, in Provincia di Livorno.
Il folto pubblico convenuto ha potuto vedere mostre, gare, animazione, balli, raduni, fiera di beneficenza, il mercato, sfilate di carri allegorici dei rioni, la Processione, i fuochi di artificio, oltre a fare degustazioni e visitare i moltissimi espositori soprattutto gastronomici, infine, in chiusura, tifare per l’atteso Palio Podistico Rionale a staffetta.
Le degustazioni dei Vini sono state condotte dai bravi Sommelier della F.I.S.A.R., Delegazione Storica di Livorno, Silvia Volpe, Giovanni Raimondi e Francesco D’Oriano.
Domenica 16 alle ore 18.00, in Piazzetta del Magazzino, dove era stato allestito il palco, è stato presentato da Emanuele Marcis (ideatore e coordinatore del Portale), assistito dal piccolo e simpatico Matteo, il nuovo e interessante “Portale delle Colline”.
La parte tecnica è stata illustrata dal Dott. Massimiliano Alessandrucci e da Francesco Borselli della Società FormandoTi di Livorno realizzatori materiali del Sito (vedi foto in alto), per le Istituzioni la parola è stata presa da Paolo Pacini Assessore al Turismo e all’Agricoltura della Provincia di Livorno e da Luca Agostini Assessore al Turismo del Comune di Rosignano Marittimo (vedi prima foto in basso).
Il “Portale delle Colline“ si prefigge di aggregare, promuovere e far conoscere, sia in ambito Nazionale che all’Estero, l’identità delle Aziende che operano, nel settore dell’accoglienza, dell’agricoltura, dell’enologia, della gastronomia e della ristorazione, nell’ambito del territorio collinare del Comune di Rosignano Marittimo.
Scopo pregevole vista l’interessante molteplicità e l’eccellenza dei Prodotti Tipici Toscani della zona e la qualità delle Aziende ivi locate.
Attualmente aderiscono al Portale delle Colline:
- Gli Agriturismi - Al Germano, Cappellese, Pane e Vino, Le Pinete, Antica Fonte;
- Le Aziende Agricole - Podere Alba, Le Ceppite;
- I Ristoranti - Bacco & La Volpe, La Gattabuia, La Mascalcia;
- Il Caseificio La Stalletta;
- Il Bar Centrale.
Tutti i dettagli della Aziende e i loro prodotti (vedi alcune foto sotto) sono sul Portale delle Colline.
L’iniziativa ha trovato l’approvazione nel numeroso pubblico presente che più volte ha applaudito gli oratori.
Successivamente presso l’accogliente Osteria Enoteca Bacco & La Volpe, sempre a Castelnuovo Della Misericordia, si è tenuto un ricco Buffet, con i prodotti della Aziende aderenti, accompagnato da un buon Vino, Sabiniano di Casanova 2007, Rosso Toscana I.G.T. (60% Sangiovese, 25% Cabernet Sauvignon e 15% Merlot), 13,5% Vol., prodotto dall’Azienda Agricola Podere la Chiesa di Jean Pierre Bizzarri, Loc. Casanova, Terricciola (PI).
L’interessante presentazione si è conclusa con un generale brindisi di “Augurio”, al “Portale Delle Colline”, con un altro valido prodotto il Prosecco Superiore Carmina Cuvée “C”, Conegliano-Valdobbiadene D.O.C.G. (85% Glera doc, 13% Pinot Bianco, 2% Lyrico Prosecco Passito), dell’Azienda Carmina di Conegliano (TV).


sabato 15 ottobre 2011

AZIENDA CASE BASSE SOLDERA A MONTALCINO (SI): UN PARADISO TERRESTRE DOVE SI PRODUCE UN VINO UNICO.

Su una verde collina, alta 567 metri sul livello del mare, ubicata alla fine della Val d’Orcia, in Provincia di Siena, sorge un Comune dalla origini antichissime e da una lunga storia, il suo nome è Montalcino.
Cinque milioni di anni fa il Mare Tirreno sommergeva tutte queste terre, oggi per quei miracoli che solo “Madre Natura” riesce a fare, questo Territorio è particolarmente adatto per la coltivazione dei Vigneti di Sangiovese.
Qui nasce uno dei migliori Vini della produzione Enologica Italiana e mondiale: il Brunello di Montalcino.
Il Brunello è un Vino Rosso importante, ricco di struttura, di gusto e di una straordinaria capacità d’invecchiamento, prodotto col 100% di un’Uva eccellente, il Sangiovese Grosso.

Dal primo Luglio 1980 al Brunello di Montalcino è stata attribuita la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.).
Tra le molte Aziende Vitivinicole di questo speciale Territorio una è particolarmente vicina al mio cuore, non solo per il grande Vino che produce ma anche per quel viticoltore straordinario che ne è il proprietario: Gianfranco Soldera.
Gianfranco nasce a Treviso il 29 Gennaio 1937, i suoi genitori sono Eugenio Soldera e Rosaria Zanetti. Suo padre amava bere il vino buono, e la sua mamma era una cuoca bravissima. Il nonno Luigi, in Provincia di Treviso coltivava il Raboso (un Vitigno Autoctono Veneto, molto rustico, che si trova soprattutto nel Territorio Trevisano), anche i bisnonni materni, che vivevano a San Biagio di Callalta (TV), producevano vino.

Quando Gianfranco aveva solo tre mesi, i suoi genitori si trasferirono a Milano, erano Socialisti e per motivi politici erano stati costretti ad abbandonare la loro terra.

A Milano, nel 1940, la Famiglia aumenta, nasce il fratello di Gianfranco, Guido.
Soldera cresce in quegli anni difficili di guerra, dove anche andare a scuola è pericoloso. Si sentono spesso le sirene che annunciano i terribili bombardamenti degli alleati, come quello del 20 Ottobre del 1944, effettuato, in pieno giorno, dalla Quindicesima Air Force Americana, che fece centinaia di vittime civili e che distrusse la Scuola Elementare “Francesco Crispi”, del Quartiere Milanese di Gorla, dove rimasero uccisi 184 bambini con tutte le loro maestre.
Ma Gianfranco pensa a quegli anni con il rimpianto della gioventù e un delicato sorriso, ricordando, tra l’altro, che ha fatto la Prima Comunione proprio il 25 Aprile 1945, e che per andare e tornare dalla Chiesa è passato davanti alla Caserma Comando della Legione Autonoma Mobile “Ettore Muti” in Via Rovello, rischiando molto in quella drammatica giornata.
Dopo la guerra Gianfranco prosegue gli studi in Città, frequentando anche le superiori all’Istituto di Ragioneria. All’età di 15 anni, nel 1951, và a lavorare come apprendista in una litografia, poi segue il servizio militare, 1958/1960, non proprio vicino a casa, un mese a Trapani e 17 mesi a Palermo alla Compagnia Comando del Centro Addestramento Reclute.
Tornato a Milano si impegna in un nuovo lavoro, l’intermediario finanziario (broker assicurativo). Nel 1966 si mette in proprio, lavorando con Ditte molto importanti, nazionali ed estere, fino al 2002.
Nel frattempo, sempre a Milano, conosce e si innamora di una ragazza che lavora anche lei nel campo assicurativo, Graziella Roncaglioni, nel 1963 si sposano. Frutto della loro unione, i due figli, Monica, nata nel 1964, e Mauro nel 1973.
La passione per il buon Vino, Gianfranco, l’ha nel sangue, i suoi ricordi vanno a quando era un bimbo e andava a trovare i nonni in campagna, per gioco, con gli altri ragazzi, si metteva a pestare con i piedini l’uva nei tini, i vecchi sostenevano che il peso dei bambini era perfetto per ottenere la migliore pigiatura.
Questa fiamma “vinicola” che lo “brucia” lo porta a ricercare un podere adatto da comprare, fin dal 1960. La svolta nel 1972, quando un caro amico, Giulio Consonno, che venendo a caccia a Montalcino si era innamorato di questa terra, tanto da comprarvi l’Azienda Altesino, convinse Gianfranco Soldera a visitare queste zone. Fu amore a prima vista, anche se il particolare terreno che aveva di fronte, ubicato a Sud-Ovest di Montalcino, era un deserto abbandonato, l’uomo entusiasta vide le potenzialità e, proprio nel 1972, lo acquistò: nasce cosi l’Azienda Case Basse Soldera.
Anni di grande impegno, dedizione e investimenti, facendo la spola tra Milano e l’Azienda a Montalcino, Gianfranco è sempre presente per prendere ogni decisione, anche la più piccola, fino a giungere nel 1975 a fare il primo Vino: fantastico.
Nel 1997 Gianfranco si trasferisce definitivamente a Case Basse incredibilmente trasformata dalla sue volontà e lungimiranza, con l’apporto fondamentale e straordinario di sua moglie.
Nel 2002 anche la figlia Monica, con il marito Paolo e le loro 4 bimbe (Costanza, Arianna e le gemelline Matilde ed Emma), si trasferiscono in Azienda.
Oggi Case Basse si estende su 24 ettari di cui 7 di bosco.
Non è facile descrivere questo “Paradiso Terrestre”creato da mani sapienti, che ci riporta ad un tempo in cui la Natura regnava regina. Tutto qui ha un senso ed è concatenato per creare l’humus ideale (la parte più attiva, sotto l’aspetto chimico fisico, della sostanza organica del terreno).
I coloratissimi giardini, due ettari, frutto dell’opera amorevole della signora Graziella, ricchi di tutto ciò che vola e cammina, il bosco che ha la funzione di depurare l’aria, il torrente, lo stagno pieno di vita che serve per annaffiare ed irrigare, il frutteto, le vigne, gli animali, tutto questo insieme crea un habitat perfetto.
Autorevoli Professori, d’importanti Università Italiane, hanno scelto l’Azienda Soldera per utilizzarla come una fucina di studi e di sperimentazioni.
Legato a ciò anche l’istituzione del “Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera” per giovani Ricercatori.
La nuova Cantina di Case Basse, edificate nel 2001, con il supporto dell’Architetto S. Lombardi, è eccezionale e fatta con amore e semplice naturalità, una cosa viva che respira, non vi si prova alcun disagio anche standovi ore, 23 metri di scavo, per ottenere 9 metri di palificata di piloni di acciaio su cui poggia il pavimento in porfido a 14 metri sotto terra. Le pareti sono fatte da un’enorme quantità di pietre tenute insieme esclusivamente da della rete metallica.
Le grandi botti di Rovere di Slavonia, con spessori che variano da 7 a 12 centimetri, piene delle diverse annate di Brunello, maestose e immobili, fanno il loro proficuo lavoro di anni per produrre non più di 15000 bottiglie.
Camminare tra le Vigne Vecchie di 39 anni con l’amico Gianfranco Soldera è una esperienza unica, dalle sue parole si impara a conoscere l’uomo intelligente e di carattere, l’agricoltore illuminato e appassionato, il marito premuroso e innamorato, il padre attento e autorevole, il nonno giocoso e amorevole. Oltre ad apprendere perle di saggezza che ti rimarranno per sempre impresse: “Le Viti devono soffrire, non vanno concimate, devono affondare le radici in profondità per trovare nutrimento”; “La natura non ha bisogno dell’opera dell’uomo che quando interviene fa solo danni”; “Un grande Vino è l’unico prodotto naturale commestibile che può durare più a lungo della vita di un uomo”; “Il Vino si fa in Vigna non in Cantina”; “Un Vino straordinario si distingue per armonia, eleganza, complessità e naturalità”.
Non sarei mai venuto via da Case Basse, avrei voluto continuare ad ascoltare da Gianfranco Soldera i suoi “segreti”, ma il tempo è tiranno.
Il Brunello di Montalcino di Gianfranco Soldera, è un Vino unico che si posiziona tra i pochi grandissimi Vini del mondo, ed è prodotto a Montalcino, in quel “Paradiso Terrestre” che si chiama Casa Basse.

Azienda Agricola Case Basse
Località Case Basse, Montalcino (Siena)
Tel. e Fax. 0577 848567

www.soldera.it

















sabato 8 ottobre 2011

LA SUPREMA A LA SPEZIA: DA CASA DEL PIACERE AD UN PIACEVOLISSIMO RISTORANTE.

Le Case di Tolleranza (non vi preoccupate, andate pure avanti con la lettura, è un articolo di Gastronomia), comunemente chiamate anche Bordelli o Case Chiuse, sono la versione più moderna degli antichi “Lupanari”, dal Latinolupa = prostituta”, che sorgevano in punti strategici delle città durante tutta l’Epoca Romana.

Molti di questi posti, in cui si dispensava il piacere mercenario, erano specificatamente attrezzati secondo il livello della clientela e, spesso, i migliori erano camuffati da Osterie. La pubblicità non è certo una scoperta moderna, infatti questi particolari luoghi erano indicati all’esterno da disegni espliciti e scritte tipo “Hic habitat felicitas = Qui abita la felicità”. Tutto ciò che ruotava intorno all’argomento in questione era severamente regolato in quello straordinario insieme di norme e leggi che era il “Diritto Romano”.
In Italia vennero aperte le prime Case di Tolleranza (il nome deriva dal fatto che erano “tollerate” e controllate dallo Stato) grazie a un decreto del 1859 che tendeva a favorire l’esercito Francese (abituato all’antica tradizione delle loro “Maisons Closes”) che, in quel momento, appoggiava i Piemontesi contro l’Austria. Il decreto fu fortemente voluto da Camillo Paolo Filippo Giulio Benso Conte di Cavour Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno di Sardegna e successivamente, dal 23 Marzo alla sua morte, avvenuta il 6 Giugno 1861, primo Presidente del Consiglio dell’appena nato Regno d’Italia.
Negli “Anni Trenta” un nome identificava le lussuose Case, sparse per lo più nelle grandi e importanti Città Italiane, che avevano una clientela più ricca e signorile, si chiamavano “Suprema”.
Tutto questo “mondo” scomparve con l’applicazione della Legge 75/58 del 20 Febbraio 1958 promossa dalla Senatrice del Partito Socialista Italiano Angelina Merlin (1887/1979).
La Spezia, bella Città portuale adagiata in quel magnifico Golfo, cinto da colline, che porta il suo nome, da molti chiamato anche “Golfo dei Poeti”, è la seconda Città della Liguria ed è ubicata a pochi chilometri dal confine con la Toscana. Non solo il suo antico Porto Commerciale le ha dato vita ma è con la costruzione prima e l’inaugurazione poi dell’Arsenale Militare Marittimo (insediamento adibito alla costruzione, riparazione, immagazzinamento e fornitura di armi e munizioni), avvenuta il 28 Agosto 1869, che La Spezia si è trasformata da piccolo centro urbano a “Capitale Militare Marittima”.
In un Capoluogo così vivo, per gli uomini benestanti, ma soprattutto per un numero eccezionale di Ufficiali di Marina, non poteva mancare, in un Palazzo ad angolo, posizionato in una delle più caratteristiche e centrali Piazzette della Città, Piazza Sant’Agostino, la casa della felicità “Suprema”. Non solo un luogo dove la “Zia”, la tenutaria, accoglieva i clienti nel lusso e nelle comodità, ma visto che a La Spezia non c’era la Scuola d’Arte, di giorno alcune ragazze si prestavano a fare da modelle ai pittori più famosi del posto e anche ad altri che venivano appositamente da fuori, trasformandosi anche in un centro culturale/artistico.
Oggi nello stesso stabile, c’è un Locale che offre varie opportunità (non pensate male) alla propria clientela e porta lo stesso fascinoso nome: Suprema.
La Suprema si presenta come un insieme di valide e professionali attività sotto un solo tetto: Coffee Bar, Forno, Ristorante e Appartamenti. Il merito di cotanto fervore commerciale è del suo vulcanico proprietario Alberto Costa.
Alberto, classe 1968, gioca in casa, è nato a La Spezia, non proviene da una famiglia di ristoratori, si è fatto da sé. Nella sua vita ha fatto di tutto e forse anche di più; oggi con il fratello Marco e la sorella Paola manda avanti, in contemporanea, anche altre attività ristorative ubicate in altre località.
Tutto nasce con l’apertura del Forno una ventina di anni fa, legato a questo evento anche il soprannome per Alberto di “Panino”.

Successivamente, visto il successo del Panificio, ottenuto grazie alla qualità dei suoi prodotti, viene aperto accanto, a sinistra, guardando da fuori, il Coffee Bar, con un servizio completo di offerte per tutte le ore del giorno; col tempo è diventato anche un luogo di ritrovo per ascoltare musica Jazz dal vivo. Nel Dicembre 2010, a destra del Forno, nella parte finale che forma l’angolo, viene aperto il Ristorante.
La Suprema al pian terreno si presenta con tre accoglienti ambienti, divisi ma collegati tra di loro, ognuno con il proprio “carattere”, ma nello stesso tempo espressione di un'unica filosofia del servizio, frutto delle energie e delle idee innovative di Alberto Costa.
Dall’apertura del Ristorante la responsabilità della Cucina è in ottime mani, lo Chef Executive è Davide Raschi.
Davide è nato ad Arcola (SP), ha dato sfogo alla sua grande passione per la Cucina diplomandosi all’Istituto Alberghiero “G.Casini” di La Spezia, dopo importanti esperienze, in giro per il mondo, fatte in grandi Ristoranti, come il San Domenico di Imola e di New York, ha lavorato con Chef come Gianfranco Vissani e frequentato anche la Scuola di Cucina, in Francia a Parigi, del Grande Maestro Alain Ducasse. Nel 2000 ha aperto a La Spezia un suo Locale “Il Sogno di Angelo”, dove è stato premiato anche con la prestigiosa “Stella” dalla Guida Michelin.
In Cucina con Davide due giovani Spezzini molto promettenti, il Sous Chef Luca Simonelli, classe 1990, e il Capo Partita ai primi e ai dolci Jacopo Lecci classe 1989.
In Sala, al Ristorante, ad aiutare Alberto un suo caro amico, Stefano Destri.
Il Ristorante La Suprema è un Locale rustico/elegante, il pavimento è in pietra, il soffitto è una volta a mattoni, pochi i tavoli, ma con la bella stagione si può mangiare anche fuori, l’apparecchiatura è sobria e minimalista.
Il Ristorante ha una Cantina super fornita, una selezione di circa 600 Etichette tra Vini Bianchi e Rossi, particolare attenzione è stata dedicata anche a Champagne e Distillati.
Il Menu permette di scegliere tra piatti di mare e di terra, con molto riguardo al Territorio.
Ma veniamo alla degustazione fatta; sul tavolo non potevano mancare i buoni panini assortiti della Casa:
- Frittura leggera di gamberetti grigi;
- Gambero in crosta di sesamo con verdurine di stagione e mela ghiacciata;
- Rivisitazione di inzimino di seppie.
Queste portate sono state abbinate a un Weissburgunder-Pinot Bianco 2010, D.O.C. Sudtirol-Alto Adige, 13,5% Vol., della Cantina Produttori San Michele Appiano, ubicata ad Appiano (BZ).

- Paccheri in guazzetto di vongole e zafferano.
Accompagnati da uno Chardonnay 2010, D.O.C. Sudtirol-Alto Adige, 13,5% Vol., della stessa Cantina del Vino precedente.
- Carré di agnello alle erbe in crosta di pane su letto di zucchine.
L’abbinamento con rosso, Vertigo 2008, Merlot-Cabernet Sauvignon I.G.T. Venezia Giulia, 13% Vol., dell’Azienda Livio Felluga, Cormons (GO).
- Mousse di yogurt con lamponi.
Degustazione interessante e appagante, mi sono molto divertito grazie anche ad una assistenza personalizzata della Brigata di Cucina e del gentilissimo e simpatico Alberto Costa.
Ma “La Suprema” non finisce qui, ci sono per gli ospiti anche gli Appartamenti. Girato l’angolo del Ristorante, in un corto vicolo cieco si entra in una porta anonima, all’interno però appare il grande scalone della “Vecchia Casa” con tutto il suo straordinario fascino. Al primo piano, nell’atrio, con la grande originale statua che ricorda un delicato amoroso abbraccio, posta alla base dell’altro scalone che sale ai piani superiori, si aprono le porte degli Appartamenti, completamente ristrutturati e arredati con gusto, un tocco retrò ricorda, elegantemente, il lontano passato.
La Suprema non è solo un piacevolissimo Ristorante ma offre alla sua clientela un ventaglio di servizi che coprono tutte le più varie esigenze.
Simpaticamente sul loro bigliettino hanno scritto, ricordando il passato: “Chi non è stato dalla Suprema ?”. Parafrasando, mi viene da dire: “Chi non vorrebbe venire dalla Suprema ?”.

Ristorante La Suprema
Piazza Sant’Agostino, 6
La Spezia
Tel. 0187 730453
http://www.lasuprema.it/