giovedì 26 aprile 2018

A “COLLE DI BORDOCHEO”, A SEGROMIGNO IN MONTE (LU), UNA GRANDE ACCOGLIENZA E IL BUON VINO SI FONDONO CON L’ARTE DELLA TERRA (LAND ART).




Si definisce “Arte” tutto ciò che, attraverso le più svariate forme e sfaccettature, ha la capacità di trasmettere emozioni.
Mi piace spesso riportare una frase di Pablo Ruiz y Picasso (1881 - 1973), il famoso Pittore e Scultore Spagnolo, universalmente conosciuto come Pablo Picasso
L’Arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”.

Una tra le forme più recenti di Arte Contemporanea è nata, nel 1967, negli Stati Uniti d’America ed è denominata “Land Art”.

La “Land Art” (Arte della Terra), conosciuta anche come “Earth Art” (Arte Terrestre) e “Earth Works” (Lavori di Terra), si caratterizza per scelte molto particolari e specifiche: 
l’abbandono dei mezzi artistici tradizionali e il rifiuto del Museo come “casa” delle opere d’arte.

L’Artista che pratica la “Land Art”, scelto un particolare Territorio (piccolo o grande che sia) preferibilmente incontaminato, interviene direttamente nella natura e sulla natura, realizzando, con quello che trova sul posto o che reputa si possa collegare allo stesso, delle opere effimere che, la natura e gli elementi, nel tempo, trasformeranno in continuazione, fino alla completa scomparsa dell’opera stessa. 
Le opere realizzate si potranno ricordare esclusivamente tramite foto, video o bozzetti.

Un’Arte ricca di amore e rispetto della Natura che cerca anche di sensibilizzare il pubblico a tematiche fondamentali per la nostra vita come la “salvaguardia dell’ambiente”.

L’Altopiano delle Pizzorne è un’area montuosa, rientrante nel più ampio contesto dell’Appennino Tosco-Emiliano, ubicato nel Territorio della Provincia di Lucca
Interessa, infatti, i Comuni di Villa Basilica, Capannori e Lucca stessa.
L’Altopiano, ricco di vegetazione, tra cui spiccano conifere e castagneti, è il baluardo che protegge la Piana Lucchese dai freddi Venti del Nord, assicurando a questa Zona un particolare e favorevole microclima.

In queste Terre nel 1999 venne costituita “La Strada del Vino delle Colline Lucchesi e di Montecarlo” e il 6 Marzo 2013 è nata l’attuale “Strada del Vino e dell’Olio Lucca, Montecarlo, Versilia”.

Proprio nel Comune di Capannori, nella Frazione di Segromigno in Monte, alle pendici delle già nominate Pizzorne, in un bellissimo e panoramico punto c’è l’Azienda Agricola e AgriturismoColle di Bordocheo”.

L’Azienda è ubicata nelle vicinanze di alcune delle più belle e storiche Ville Lucchesi

Colle di Bordocheo” è di proprietà della Famiglia Chelini e nasce, agli inizi degli anni Sessanta, grazie alla loro grande passione per questa Terra
In principio, Aldo Chelini, noto industriale calzaturiero, volle una semplice Fattoria, con pochi ettari di terreno, dove gli animali scorrazzavano liberi tra gli olivi e le vigne. 

A partire dagli anni Ottanta, c’è stato un progressivo ampliamento, con l’acquisizione di alcuni edifici rurali e di altri appezzamenti di terra confinanti, fino a giungere agli attuali 30 Ettari.
Nel frattempo l’Azienda iniziò anche a produrre Vino e Olio Extravergine di qualità.
All’inizio degli anni Novanta, con la completa ristrutturazione di un vecchio Casale, sempre all’interno dell’Azienda, è nato anche l’Agriturismo con quattro accoglienti e panoramici appartamenti.

Oggi “Colle di Bordocheo” è condotto con mano ferma ed esperta dalla brava e affascinante Barbara Chelini, una dei quattro figli di Aldo.

A “Colle di Bordocheo” l’Agricoltura è integrata e Biologica
dei Trenta Ettari dieci sono di Vigne e poi ci sono ben 1650 piante di olivo.
Nei 10 Ettari a Vigne, vi troviamo principalmente Uve di Sangiovese, Ciliegiolo, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Merlot e Vermentino. 
Qualche filare anche di Syrah, Moscato d’Amburgo e Moscato Bianco.

Qui si producono, attualmente, 5 Vini
il “Bordocheo Rosso”, il “Bordocheo Bianco”, il “Bianco dell’Oca”, il “Picchio Rosso” e “Quinto” un Vino da Dessert con una produzione limitata.  

Colle di Bordocheo” partecipa anche a “Il progetto del Vino a più mani” che nasce soprattutto per poter presentare, a un pubblico più ampio di quello Lucchese, un’idea  innovativa, in cui più Aziende, con grande amore e affiatata collaborazione, mettono insieme un piccolo quantitativo del proprio “Vino Cru” più pregiato, per creare un prodotto Top che esprime, al meglio, tutte le potenzialità del Territorio.

Protagoniste dell’ammirevole iniziativa, oltre all’Azienda Agricola Colle di Bordocheo, della Famiglia Chelini, la Fattoria Maionchi della Famiglia  Palagi e la Fattoria Sardi Giustiniani di Mina e Matteo Giustiniani.

Le tre Aziende Vitivinicole, nel 2016, hanno creato, con la vendemmia 2013, un nuovo Vino Rosso, molto buono, denominato “Mille968”. 
La scelta del nome è un riferimento all’anno 1968, in cui i Vini delle “Colline Lucchesi” ottennero il marchio D.O.C. con il relativo disciplinare, che permise alla Zona di esprimere in bottiglia tutto il proprio potenziale di Vini di qualità

A “Colle di Bordocheo” si produce anche dell’ottimo Olio Extra Vergine di Oliva
Le varietà di Olivo coltivate sono le Tradizionali Toscane, Frantoio, Moraiolo, Leccino, Pendolino.

Ma non ancora soddisfatta, del bello e del buono realizzato, e desiderando sempre il meglio, Barbara Chelini ha fortemente voluto integrare, la classica accoglienza dell’Agriturismo, utilizzando i suoi verdeggianti e armoniosi spazi per dar vita a una “tranquilla oasi” che accolga la cultura e la creatività degli Artisti: una vera e propria “Residenza d’Artista”.

Barbara vede la “Residenza d’Artista” come un luogo dove ogni tipo di performance è bene accetta e ogni genere di incontro fra arte e pubblico è incoraggiato e sostenuto. 
Il desiderio è che, in futuro, questo prezioso angolo di natura diventi una sorta di “gymnasium” (nell’antichità il luogo dove i giovani atleti si allenavano) ove poter organizzare e vivere veri e propri laboratori artistico/creativi a differenti livelli didattici.

Nell’Aprile 2017, il primo Artista che ha vissuto tale esperienza, è stato il giovane Cantautore Andrea Biagioni
Andrea aveva scelto “Colle di Bordocheo” per rilassarsi dopo le fatiche televisive del talent showX Factor” che lo avevano visto arrivare fino alla semifinale.

In questo mese di Aprile 2018, Sabato 21 (Natale di Roma), ecco che a “Colle di Bordocheo” è arrivata la “Land Art”.

Alcuni Artisti, coordinati da Daniela Gorla, hanno scelto un punto particolarmente magico dell’Azienda, per installare le loro creazioni: L’Uccelliera.

Le “uccelliere”, oggi praticamente in disuso, erano un tempo delle vere e proprie realizzazioni architettoniche forestali
Piccoli boschi, ubicati spesso in zone sopraelevate in mezzo alla campagna, creati per catturare i volatili. 

Per attirare gli uccelli venivano piantati alberi di alto fusto, come querce e lecci, insieme a piante di media altezza, fitte siepi segnavano dei percorsi e delimitavano il tutto. 
Al centro del boschetto un capanno o una piccola costruzione a mattoni permetteva l’appostamento.
Le “uccelliere” erano per i pennuti un vero punto di sosta e di ristoro, spesso attirati da altri loro simili, ingabbiati e usati come richiami. 

La cattura poteva avvenire per mezzo di reti verticali calate tra gli alberi o con reti orizzontali, appoggiate sul terreno, che si chiudevano rapidissimamente, a comando, l’una contro l’altra.
Un altro sistema di cattura molto utilizzato erano le “panie” o “painelle”, piccole verghe, spalmate con una miscela di vischio bollito e lavorato con l’olio, fissate, con una sperimentate inclinazione, sopra i rami degli alberi. 
Tali bastoncini bloccavano il volatile incollandosi alle ali. 
Molte delle prede cosi catturate erano destinate a essere vendute a loro volta come richiami. 

L’Uccelliera di “Colle di Bordocheo”, da poco risistemata, ubicata vicino a un piccolo corso d’acqua e ai bambù, è stato il palcoscenico per le interessanti opere di Daniela Gorla (MeMory), Anna Mainardi (“Casita de Pajaros” - Casetta degli Uccellini), Maria Antonietta Rossi (Seggio), Maya Pacifico (E lei mi parlava delle foglie, del sorriso, dell’acqua e dell’eternità), Mario Quadraroli (Colonna Infinita) e Uberto Gianoli (Triangolo Sacro).

La bellissima, serena e calda giornata di Primavera ha fatto da perfetto contorno ai racconti degli artisti, che hanno descritto ad uno ad uno le loro opere, e a un’amabile Barbara Chelini che ha narrato i suoi ricordi di bambina vissuti giocando nella sua “Uccelliera”.

Successivamente l’aperitivo, sulla panoramica Terrazza, con “Bordocheo Bianco 2016” e i formaggi di Monica Ferrucci

Ai tavoli sono state servite le seguenti portate:

- Terrina di Pappa al pomodoro con panzanella al nero di seppie, maionese di cipolle bianche, polvere di cavolo nero;

- Tortelloni ripieni di carne di coniglio in bianco, su coulis di peperoni senza pelle bruciati, crumble  di olive e ristretto di ossa di coniglio;

- Vassoi di affettati e formaggi Toscani;

- Crema di limone con meringa e crumble di biscotti di frolla.

In abbinamento al pranzo un’intrigante degustazione dei Vini della Casa
Bianco dell’Oca 2017”, “Bianco dell’Oca 2016”, “Mille968 2015”, “Bordocheo Rosso 2016”, “Picchio Rosso 2015”, “Quinto”.

Il servizio Pranzo è stato effettuo dal Titolare, Nicola Orsi, dell’Osteria Canaiolo, e dal suo Staff con a capo il giovane Chef Stefano Chiappelli (classe 1986). 
Da sottolineare che recentissimamente (Marzo 2018) l’Osteria Canaiolo si è trasferita nella nuova sede ubicata nel bellissimo contesto   dell’ Hotel Hambros il Parco in Villa Banchieri.

All’Azienda AgricolaColle di Bordocheo di Barbara Chelini l’accoglienza è decisamente una cosa molto seria, non solo Vino e Olio Extravergine di qualità ma anche, nell’assoluta quiete del panoramico Agriturismo, il primo fascinoso e raffinato step della “Land Art”, un’assoluta conferma dell’essere anche “Residenza d’Artista”.




Barbara Chelini (Foto Simona Romani)

Colle di Bordocheo - Una Vista

L'Uccelliera - L'Ingresso

La Casetta dell'Uccelliera

Daniela Gorla "MeMory" (Foto S. Romani)

Anna Mainardi "Casita de Pajaros" (Foto S. Romani)

Maria Antonietta Rossi "Seggio" (Foto S. Romani)

Maya Pacifico "E lei mi parlava .." (Foto S. Romani)

Mario Quadraroli "Colonna Infinita" (Foto S. Romani)

Uberto Gianoli "Triangolo Sacro" (Foto S. Romani)

"Land Art" - Gli Artisti (Foto di Simona Romani)

Terrina di Pappa al Pomodoro......

Tortelloni......

Giorgio Dracopulos a Tavola con gli Artisti

giovedì 19 aprile 2018

CASEIFICIO “BUSTI” E AZIENDA “LE SELVE” PER UNA BELLA SERATA DEDICATA A DUE ECCELLENZE: IL FORMAGGIO E L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA.




L’alimentazione umana, a partire dalla fase successiva allo svezzamento, necessità di sostanze di altissimo valore nutrizionale. 
Un apporto fondamentale a tale necessità viene dato da due straordinarie tipologie di cibo: Formaggio e Olio Extravergine di Oliva

La Storia del Formaggio è indissolubilmente legata a quella del Latte.

Quando, circa 18000 anni fa, l’uomo iniziò i primi tentativi per addomesticare gli animali, probabilmente il primo successo lo ebbe con la razza canina
Poi riuscì a creare, proprio grazie anche al fondamentale supporto dei cani, le prime greggi di pecore

Ma allontanandosi così tanto nel tempo non ci sono molte certezze, ma solo ipotesi.
Bisogna arrivare a circa 7000 anni a. C. per avere qualche dato più sicuro. 
Ritrovamenti archeologici hanno dimostrato che, proprio in questo periodo, le Popolazioni Nomadi Asiatiche si addentrarono con i loro usi e le loro mandrie nel cuore dell’attuale Europa.
I lunghi spostamenti e non solo, fecero nascere, sicuramente per caso, la soluzione alla necessità di conservare l’eccedenza di produzione lattiera. 

Si data a circa 3000 anni fa la prima la produzione di bevande acidificate e conseguentemente poi anche quella dei Formaggi.
Era nata l’Arte della “Caseificazione”, inizialmente con l’uso esclusivo di latte ovino e caprino per realizzazioni a pasta fresca e molle.

Il Nome “formaggio” deriva dalla parola Grecaformos” che indicava, nell’antichità, il “paniere di vimini” dove veniva riposto il latte cagliato per dargli una forma.
Ci vollero gli Antichi Romani, che erano bravi praticamente in tutto, per perfezionare le “tecniche casearie” dei Greci

I Romani introdussero e diffusero, in tutto l’Impero, il Formaggio nell’alimentazione comune e ampliarono la produzione adottando anche l’uso del latte vaccino.

Oggi in tutto il Mondo esistono un’infinità di tipologie di Formaggi
In Italia si producono più di 400 tipi diversi di Formaggi che si dividono tra quelli a Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.), Indicazioni Geografica Protetta (I.G.P.), Specialità Tradizionale Garantita (S.T.G.) e Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.).

Il Formaggio è un alimento complesso, dall’alto valore nutrizionale, fondamentalmente costituito da acqua, grasso, proteine e sale. 
Nelle sue innumerevoli tipologie assume specifiche caratteristiche.

Il Formaggio prodotto con latte di pecora si chiama “Pecorino”, si differenzia dal Formaggio vaccino principalmente per la percentuale più che doppia di grasso e di caseina (la principale proteina del latte). 
Il Pecorino al contrario dei Formaggi vaccini, ha bassi contenuti di “lattosio”. 
Da notare che tutti i formaggi, a pasta dura o extra dura, stagionati per lunghi periodi, sono quasi privi di lattosio (con il passare dei mesi il lattosio diventa acido lattico).

E’ fondamentale anche avere nozioni sull’Olio Extravergine di Oliva.

Le piante di olivo selvatico (Olea Europaea Oleaster) esistono da millenni e l’uomo ha imparato a conoscerle da migliaia di anni.
Questa conoscenza venne approfondita, a partire dagli Armeni e successivamente anche dagli Egiziani

Queste straordinarie piante, non più selvatiche ma coltivate, dalle quali, grazie alla spremitura delle olive, si ricavava quel magnifico prodotto che è Olio, divennero essenziali per la vita dell’uomo.
Già 2000 anni a.C. nel Codice Babilonese (composto da 282 leggi), che porta il nome del Re Hammurabi (regnò dal 1792 al 1750 a.C.), si regolava la produzione e il commercio dell’olio d’oliva.

L’olio di oliva, prima per i Greci e poi per i Romani, fu fondamentale per lo sviluppo dell’agricoltura, del commercio e dell’alimentazione, e ciò ne favorì la diffusione in tutto il bacino del Mediterraneo.
Siamo certi, grazie ai numerosi ritrovamenti archeologici, che l’olio di oliva veniva prodotto nella Penisola Italica già nei Secoli VIII e VII avanti Cristo.

L’Italia geograficamente si prestava, e si presta, grazie al favorevole clima mediterraneo, allo sviluppo delle piante di olivo, in particolare l’Olea Europaea Sativa che produce le diverse varietà di olive specifiche per la produzione dell’olio e quelle da consumare intere.

Lucio Giunio Moderato Columella (4-70 d.C.), agricoltore e scrittore Romano di Agricoltura, nel I Secolo d.C., nel suo trattato, pervenutoci integro, in dodici volumi “De re Rustica”, definiva l’olivo come “il migliore albero esistente” (Olea prima omnium arborum est).

L’olio d’oliva, attraverso i secoli, è sempre stato conosciuto per le sue virtù terapeutiche e organolettiche. 
Molti sono i suoi meriti, nella prevenzione dei disturbi dell’apparato digerente, grazie alla massima digeribilità e al fatto che viene assorbito interamente dall’intestino regolandone le funzioni. 
Oltre a ciò aiuta a prevenire e a curare molte altre malattie legate all’invecchiamento osseo e alle problematiche cardiovascolari.

Oggi la coltivazione dell’olivo viene praticata in più di 50 Paesi del Mondo, con una produzione, di livello e buona qualità, anche in quelli meno tradizionalmente vocati quali Messico, Cile, Perù, Argentina, Stati Uniti, e Sudafrica

L’Italia è il secondo produttore Mondiale di Olio di Oliva, dopo la Spagna, e la sua produzione migliore, l’Olio Extravergine di Oliva con denominazioni D.O.P. e I.G.P., è sicuramente ai massimi livelli.

Giovedì 12 Aprile 2018 presso il Caseificio Busti, ubicato nel Territorio del Comune di Fauglia in Località Acciaiolo, Provincia di Pisa, si è svolta una serata dedicata alla presentazione e degustazione dell’Olio Extravergine di Oliva D.O.P. prodotto dall’Azienda Agricola Le Selve, di Pomaia (PI), con il marchio “I Campacci”.

Il “Caseificio Busti” è l’espressione più sincera dell’impegno di 4 generazioni della Famiglia Busti.
Nell’ Ottobre del 1955 Alessandro e Remo Busti, pastori originari dell’Alta Garfagnana (un’area storico-geografica montuosa della Provincia di Lucca), iniziarono la loro attività di caseificazione ad Acciaiolo, dove venivano con il gregge a svernare. 

Attraverso anni di grande impegno, ricchi anche di tantissimi riconoscimenti e premi, che hanno gratificato la loro produzione, si è giunti a identificare il MarchioFormaggi della Famiglia Busti” con una produzione di grandissima qualità.

Nel 2011, Stefano Busti con i Figli Marco e Benedetta, eredi di questa straordinaria tradizione, hanno trasferito l’Azienda nella nuova grande Sede, a pochissimi metri da quella storica.

Uno spazio di 5000 mq, in parte su più piani.
La maggior parte, 4200 mq, dedicati al Laboratorio, dove avviene la quotidiana trasformazione del latte in ricotta, latticini, formaggi freschi e pecorini di varie stagionature, classici e innovativi, sempre nel rispetto dell’alta qualità e della tradizione. 
Qui si produce anche il Pecorino Toscano D.O.P. nelle tre versioni previste dal Consorzio di Tutela del Pecorino Toscano D.O.P. di cui l’Azienda Busti fa parte.

Nella struttura c’è, al piano terra, anche il grande Punto Vendita (lo Spaccio Aziendale, un ricchissimo negozio), al primo piano il Ristorante PizzeriaIl Rifocillo”, al secondo piano gli Uffici oltre alla grandissima e panoramica Terrazza, uno spazio nel Sottotetto e nel sottosuolo la Cantina.

L’Azienda Agricola Le Selve nasce nell’Ottobre del 1993, quando Fabrizio e Francesco Filippi subentrano al loro Babbo, Pier Luigi, nella conduzione della loro proprietà, una tipica Fattoria a conduzione Familiare

Fabrizio e Francesco invece decidono di prendere una strada nuova: 
negli ampi terreni seminativi si coltiverà grano duro di alta qualità in rotazione con colture foraggiere e leguminose, si amplieranno gli oliveti e ci si specializzerà nella produzione di olive e olio.

Nasce così l’Olio Extravergine di OlivaI Campacci” che dal 1999 si fregia della DenominazioneToscano I.G.P.” e che negli anni ha dimostrato e dimostra la sua alta qualità grazie alla grande cura, passione ed esperienza con cui viene prodotto.

L’Azienda Agricola Le Selve si trova vicino alla Riserva Naturale del Lago di Santa Luce, insieme ad altri fattori, la particolare ubicazione ha favorito la nascita del loro accoglientissimo Agriturismo, all’interno del quale si effettuano moltissime e interessanti attività.

Ma torniamo alla speciale serata di Giovedì 12 Aprile 2018.
Sono stato affettuosamente accolto dall’amico Stefano Busti e dalla gentilissima Chiara Ganino, dell’Ufficio Comunicazione e Grafica, che mi hanno illustrato tute le nuove pregevoli iniziative dell’Azienda

Successivamente mi hanno fatto visitare lo Spaccio Aziendale dove oltre alle moltissime tipologie di Formaggi straordinari e ai nuovi ottimi “Salumi del Busti”, si trovano altri vari prodotti di qualità nei Reparti di Gastronomia, Macelleria, Orto/frutta (e molto altro) nel Corner di “Campagna Amica”, nella Dispensa, in Pasticceria e nell’Enoteca

La Visita è proseguita nei Laboratori e successivamente sono salito nel Sottotetto, dove si teneva la presentazione degli Oli, accolto dall’amico Fabrizio Filippi.

Dopo una breve introduzione di Stefano Busti, in qualità di padrone di casa, Fabrizio Filippi ha illustrato i suoi Oli con le tre nuove e belle Etichette disegnate dalla brava Pittrice Marina Romiti.

Marina Romiti è nata nel Comune di Peccioli, in Provincia di Pisa, fin da giovanissima ha dimostrato grande passione e interesse per il disegno e la pittura visitando anche mostre e musei. Conclusi gli studi si dedica totalmente all’approfondimento dei dettami pittorici. 
Per due anni ha vissuto a Milano dove ha conosciuto e collaborato con il grande Maestro Pittore e Scultore Alessio Sozzi (19202010). 
Dopo aver trascorso anni ad approfondire la sua cultura di storia dell’arte, negli ultimi tempi la nostalgia ha riportato Marina in Toscana, la Regione più amata.

La Pittura Figurativa di Marina Romiti è molto personale ed espressiva, una mano artistica felice che analizza su tela i particolari della figura umana seguendo il ciclo complessivo del viaggio della vita nella sua interezza; 
in questo ciclo rientrano anche le varie espressioni del “bacio” usato per le Etichette dell’Olio Extravergine di OlivaI Campacci”.

Marina Romiti stessa ha fatto un piccolo preambolo seguito dall’intervento della Dottoressa Pina Melai, Critico d’Arte e Funzionario del Comune di Calcinaia (PI).

Successivamente siamo passati all’assaggio guidato di 5 tipologie di Olio Extravergine di OlivaI Campacci” molto interessanti, tra cui una rarissima cultivar Toscana il “Rossellino”.

La degustazione è stata professionalmente condotta da un grande esperto: il Dott. Christian Sbardella Responsabile Marketing del Consorzio per la Tutela dell’ Olio Extravergine di Oliva Toscano I.G.P..

L’incontro si è concluso con le parole di Paolo Di Gaetano, titolare del “Frantoio Fonte di Foiano”, ubicato nel Comune di Castagneto Carducci (LI), dove avviene la spremitura delle Olive per la produzione dell’Olio Extravergine di OlivaI Campacci”, che ha dettagliatamente descritto tutti i particolari delle positive tecniche usate nella loro lavorazione.

Poi nell’affascinante Cantina un ricco aperitivo, con stuzzichini della Casa e delle buone e calde  pizze ai vari sapori, accompagnate da “bollicine” del Territorio.

La cena, preparata dallo Chef del Casa il simpatico e bravo Leonardo Biasci (Pisano, classe 1969) si è svolta al primo piano al Ristorante PizzeriaIl Rifocillo”.

All'inizio un grande tavolo a buffet pieno di assaggi di buonissimi Formaggi.
Quindi, accompagnate da un Vino Rosso (“I Sodi del Paretaio Chianti 2016”), sono state servite le seguenti portate: 
- Prosciutto dolce di Parma D. O. P. - Burrata del Busti con alici - Tagliolini con guanciale, asparagi selvatici e fonduta di pecorino - Tagliata di “Bistecca alla Fiorentina” cotta alla brace e servita su piastra di “pietra ollare” per mantenerla calda, con contorno di patate arrosto con la buccia e spinaci. Come dolce i “Cantuccini” accompagnati da “Tancia Vin Santo del Chianti D. O. C.”.  

Si è conclusa a tarda notte la bella serata dedicata a due eccellenze gastronomiche di altissima qualità: l’Olio Extravergine di Oliva D.O.P. prodotto con il marchio “I Campacci” dall’Azienda Agricola Le Selve e il Formaggio del Caseificio Busti.




Fabrizio Filippi, Stefano Busti e Marina Romiti

L'Olio Extravergine di Oliva "I Campacci" 

Fabrizio Filippi, Marina Romiti e Chiara Ganino

Il Grande Negozio

L'Accogliente Cantina

Ristorante "Il Rifocillo", la Sala (Foto Busti)

Chef Leonardo Biasci e Stefano Busti (Foto Busti)

Le Magnifiche Bistecche alla Brace

Stefano Busti e Giorgio Dracopulos