Sabato 16
Febbraio 2019 alle 10:30 del mattino, tra le sue amate Vigne, si è fermato il
cuore di un grande amico e mitico produttore di Vino: Gianfranco Soldera.
Su una verde
collina, alta 567 metri sul livello del mare, ubicata alla fine della Val
d’Orcia, in Provincia di Siena, sorge un Comune dalla origini antichissime e da
una lunga storia, il suo nome è Montalcino.
Cinque
milioni di anni fa il Mare Tirreno sommergeva tutte queste terre, oggi per quei
miracoli che solo “Madre Natura” riesce a fare, questo Territorio è
particolarmente adatto per la coltivazione dei Vigneti di Sangiovese.
Qui nasce
uno dei migliori Vini della produzione Enologica Italiana e mondiale: il
Brunello di Montalcino.
Il Brunello
è un Vino Rosso importante, ricco di struttura, di gusto e di una straordinaria
capacità d’invecchiamento, prodotto col 100% di un’Uva eccellente, il
Sangiovese Grosso.
Dal primo Luglio 1980 al Brunello di Montalcino è stata
attribuita la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.).
Tra le molte
Aziende Vitivinicole di questo speciale Territorio una, particolarmente, è
sempre stata vicina al mio cuore, si chiama “Case Basse Soldera”;
la amo non
solo per il grande Vino che produce ma anche per quel viticoltore straordinario
che ne è stato ideatore, fondatore e proprietario: Gianfranco Soldera.
Gianfranco era
nato a Treviso il 29 Gennaio 1937, i suoi genitori erano Eugenio Soldera e
Rosaria Zanetti.
Suo padre amava bere il vino buono, e la sua mamma era una
cuoca bravissima.
Il nonno Luigi, in Provincia di Treviso coltivava il Raboso
(un Vitigno autoctono Veneto, molto rustico, che si trova soprattutto nel
Territorio Trevisano), anche i bisnonni materni, che vivevano a San Biagio di
Callalta (TV), producevano vino.
Quando Gianfranco aveva solo tre mesi, i suoi
genitori si trasferirono a Milano, erano Socialisti e per motivi politici erano
stati costretti ad abbandonare la loro terra.
A Milano, nel 1940, la Famiglia
aumentò, nacque il fratello di Gianfranco, Guido.
Soldera era cresciuto
in quegli anni drammatici di guerra, dove anche andare a scuola era difficile e
pericoloso.
Si sentivano spesso le
sirene che annunciano i terribili bombardamenti degli alleati, come quello del
20 Ottobre del 1944, effettuato, in pieno giorno, dalla Quindicesima Air Force
Americana, che fece centinaia di vittime civili e che distrusse la scuola
Elementare “Francesco Crispi”, del Quartiere Milanese di Gorla, dove rimasero
uccisi 184 bambini con tutte le loro
maestre.
Ma
Gianfranco, durante molte amichevoli conversazioni, mi ha sempre confermato che
pensava spesso a quegli anni con il rimpianto della gioventù, e sorridendomi
delicatamente, ricordava, tra l’altro, che aveva fatto la Prima Comunione
proprio il 25 Aprile 1945, e che per andare e tornare dalla Chiesa era passato
davanti alla Caserma Comando della Legione Autonoma Mobile “Ettore Muti” in Via
Rovello, rischiando molto in quella drammatica giornata.
Dopo la
Guerra Gianfranco aveva proseguito gli studi in Città, frequentando anche le
superiori all’Istituto di Ragioneria.
All’età di 15 anni, nel 1952, poi era
andato a lavorare come apprendista in una litografia. Successivamente aveva
fatto il servizio militare, 1958/1960, non proprio vicino a casa, un mese a
Trapani e 17 mesi a Palermo alla Compagnia Comando del Centro Addestramento
Reclute.
Tornato a
Milano si era impegnato in un nuovo lavoro, l’intermediario finanziario (broker
assicurativo).
Nel 1966 si era messo in proprio, lavorando con Ditte molto importanti,
nazionali ed estere, fino al 2002.
Nel
frattempo, sempre a Milano, aveva conosciuto e si era innamorato di una ragazza
che lavorava anche lei nel campo assicurativo, Graziella Roncaglioni; nel 1963
si erano sposati.
Frutto della loro unione, i due figli, Monica, nata nel 1964, e Mauro nel 1973.
Gianfranco la
passione per il buon Vino l’aveva nel sangue e i suoi ricordi andavano a quando
era un bimbo e si recava a trovare i nonni in campagna, per gioco, con gli altri
ragazzi, si metteva a pestare con i
piedini l’uva nei tini, i vecchi sostenevano che il peso dei bambini era
perfetto per ottenere la migliore pigiatura.
Questa
fiamma “vinicola” che lo aveva sempre “bruciato” lo portò a ricercare un podere
adatto da comprare, fin dal 1960.
La svolta nel 1972, quando un caro amico,
Giulio Consonno, che venendo a caccia a Montalcino si era innamorato di questa terra
tanto da comprarvi l’Azienda Altesino, convinse Gianfranco Soldera a visitare
queste zone.
Fu amore a prima vista, anche se il particolare terreno che aveva
di fronte, ubicato a Sud-Ovest di Montalcino, era un deserto abbandonato, ma
l’uomo entusiasta ne vide le potenzialità e, proprio nel 1972, lo acquistò: nacque
cosi l’Azienda “Case Basse Soldera”.
Anni di grande
impegno, dedizione e investimenti, facendo la spola tra Milano e l’Azienda a
Montalcino, Gianfranco era sempre presente per prendere ogni decisione, anche
la più piccola, fino a giungere nel 1975 a fare il primo Vino: semplicemente fantastico.
Nel 1997
Gianfranco si era trasferito definitivamente a Case Basse incredibilmente trasformata
dalla sua volontà e lungimiranza, con l’apporto fondamentale e straordinario di
sua moglie.
Nel 2002
anche la figlia Monica, con il marito Paolo e le loro 4 bimbe (Costanza,
Arianna e le gemelline Matilde ed Emma), si trasferirono anche loro in Azienda.
Oggi Case
Basse si estende su 24 ettari di cui 7 di bosco.
Non è facile
descrivere questo “Paradiso Terrestre” creato da mani sapienti, che ci riporta
ad un tempo in cui la Natura regnava regina.
Tutto qui ha un senso ed è
concatenato per creare l’humus ideale (la parte più attiva, sotto l’aspetto
chimico fisico, della sostanza organica del terreno).
I coloratissimi
giardini (due ettari, frutto dell’opera amorevole della signora Graziella,
ricchi di tutto ciò che vola e cammina), il bosco (con la funzione di depurare
l’aria), il torrente, lo stagno (pieno di vita per annaffiare ed irrigare), il frutteto,
le vigne, gli animali: tutto questo per creare un habitat perfetto.
Autorevoli
Professori, d’importanti Università Italiane, hanno scelto l’Azienda Soldera per
utilizzarla come una fucina di studi e di sperimentazioni.
Legato a ciò
anche l’istituzione del “Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case
Basse Soldera” per giovani Ricercatori.
La nuova
Cantina di Case Basse, edificate nel 2001, con il supporto dell’Architetto S.
Lombardi, è eccezionale e fatta con amore e semplice naturalità.
Uno scavo profondo
23 metri, 9 metri di palificata di piloni di acciaio su cui poggia il pavimento
in porfido a 14 metri sotto terra.
Le pareti sono fatte da un’enorme quantità
di pietre tenute insieme esclusivamente da della rete metallica.
Il risultato:
non una semplice Cantina ma una cosa viva che respira, non vi si prova alcun
disagio anche standovi delle ore.
Le grandi
botti di Rovere di Slavonia, con spessori che variano da 7 a 12 centimetri,
piene delle diverse annate di Vino, maestose e immobili, fanno il loro
proficuo lavoro di anni per produrre non più di 15.000 bottiglie.
A seguito
della nota vicenda del danno doloso subito nella Cantina di Case Basse (sono
andati persi 626 hl. di vino di sei annate) nel Dicembre 2012, il Vino di
Gianfranco Soldera non ha più avuto la denominazione “Brunello di Montalcino”
data la sua ferma decisione, avvenuta il 22 Marzo 2013, di uscire dal
“Consorzio del Brunello”.
Ma il Vino
di Case Basse con o senza la Denominazione di Brunello rimane uno dei più straordinari
del Mondo.
Camminare
tra le Vigne Vecchie di più di 40 anni con il mio amico Gianfranco Soldera è sempre
stata una esperienza unica, dalle sue parole s’imparava a conoscere l’uomo
intelligente e di carattere, l’agricoltore illuminato e appassionato, il marito
premuroso e innamorato, il padre attento e autorevole, il nonno giocoso e
amorevole.
Oltre ad apprendere perle di saggezza che ti rimarranno per sempre
impresse nel cuore:
“Le Viti devono soffrire, non vanno concimate, devono
affondare le radici in profondità per trovare nutrimento”;
“La natura non ha
bisogno dell’opera dell’uomo che quando interviene fa solo danni”;
“Un grande
Vino è l’unico prodotto naturale commestibile che può durare più a lungo della
vita di un uomo”;
“Il Vino si fa in Vigna non in Cantina”;
“Un Vino
straordinario si distingue per armonia, eleganza, complessità e naturalità”.
L’improvvisa
scomparsa di Gianfranco Soldera è avvenuta, come già accennato, Sabato 16
Febbraio 2019 alle 10:30 del mattino.
Gianfranco pochi mesi fa era caduto, ciò gli
aveva procurato la necessità di un intervento chirurgico. Grazie proprio
all’intervento e alle pre-analisi si era palesata la necessità di sistemare anche
alcuni problemi cardiaci, tutto era andato molto bene e si stava rimettendo.
Ma
Gianfranco Soldera non era uomo da abbandonare le sue Vigne ed era tornato al
lavoro.
Probabilmente
a seguito di un malore ha perso il controllo dell’auto che è andata fuori strada
in un piccolo fosso, subito sono accorsi gli operai che erano in vigna e Paolo,
il marito della figlia, che lo hanno estratto dalla macchina.
A questo punto
purtroppo il cuore di Gianfranco Soldera ha cessato di battere e neanche
l’intervento immediato dei soccorsi è riuscito a rianimarlo.
Domenica 17
Febbraio 2019 al mattino presto sono andato a dare l’ultimo saluto all’amico
Gianfranco Soldera.
Con molta commozione ho abbracciato e fatto le mie più
sentite condoglianze a Monica, Mauro e Paolo che erano presenti.
Venendo via
da “Case Basse Soldera” non ho potuto trattenere le lacrime:
ciao amico mio
Gianfranco Soldera.
"Case Basse Soldera" una Vista
Con Gianfranco Soldera in Vigna
Con Gianfranco Soldera in Cantina
12 Aprile 2014 (Foto di Andrea Cappelli)
Ogni Occasione con Te era una Festa
Ciao Gianfranco......
Con il mio Amico Gianfranco Soldera