venerdì 28 aprile 2023

“PORTICO 84 COFFEE&CO.” IL NUOVO GUSTOSO CONCEPT GASTRONOMICO DI “URBAN HIVE MILANO”.



Milano è il Capoluogo della Regione Lombardia e dell’omonima Città Metropolitana, è anche una delle aree più popolose d’Europa rientrando infatti tra le 20 Città Europee più grandi. Milano è il principale centro economico, industriale, finanziario Italiano oltre a essere ai vertici dell’editoria e ai vertici del circuito musicale mondiale grazie alla stagione lirica del mitico “Teatro alla Scala” con la sua lunga tradizione operistica. Milano è anche tra i principali Poli Fieristici Europei ed è considerata una delle Capitali Mondiali della Moda. Con così tanti pregi Milano non poteva che essere una delle mete del Turismo Internazionale, infatti figura tra le 40 Città più visitate al Mondo, attestandosi seconda in Italia dopo Roma e quinta nell'Unione Europea.

Una tale Città non poteva non avere un’accoglienza dalle mille sfaccettature al fine di coprire qualsivoglia richiesta e ciò ha favorito anche l’apertura di Locali di ogni tipo e livello.

Nel Mese di Gennaio 2023 ha aperto proprio a Milano in Corso Garibaldi 84, nell'elegante Quartiere di Brera, lussuoso e ricco di fascino “bohémienne”, nel cuore del Centro Storico dove si trova anche l'omonima Pinacoteca, l’HotelUrban Hive Milano”, con un modo diverso di intendere il tempo, l’accoglienza e i servizi attorno agli ospiti.

Urban Hive Milano” fa parte di Hively Hospitality un’Azienda fondata nel 1990 che, a oggi, conta 80 Hotel in 6 Paesi del Mondo ed è in continua crescita. Con la sua rete di marchi in franchising o di proprietà, l’Azienda offre numerose opportunità, proprio come un alveare (hively), dove tutti possono contribuire a qualcosa di più grande. Gli Hotel di “Hively Hospitality” sono luoghi che creano un’atmosfera gioiosa, comprensiva e accogliente sia per gli ospiti sia per i dipendenti. Quella di “Hively Hospitality” è un’avventura imprenditoriale in continua evoluzione, guidata da valori condivisi in un ambiente multiculturale, con un’offerta di soluzioni eco sostenibili all’avanguardia per rendere il soggiorno dei clienti un’esperienza indimenticabile, naturale e consapevole.

Urban Hive Milano è un boutique Hotel (4 Stelle) ideale per soggiorni di piacere o di lavoro, una nuova destinazione per la migliore ospitalità metropolitana destinata a un pubblico cosmopolita. Un Hotel con una nuova concezione di spazio per esprimere moderne modalità di gestione dell’ospite e che offre un ventaglio di servizi alla persona che interpretano i bisogni di quest’epoca con efficacia e un tocco di leggerezza.

La nuovissima struttura nasce dalla completa rivisitazione di quello che fu lo storico Hotel Carlyle Brera”, una destinazione conosciutissima nata per i Mondiali di Calcio del 1990. La ristrutturazione progettata e seguita dal famoso Studio Vudafieri Saverino Partners ha portato, grazie a un processo di ricerca profonda sui significati del vivere, del viaggiare, del concepire nuove modalità di abitare spazi e tempo, alla definizione di un diverso concetto di ospitalità urbana che si specchia in un ambiente moderno e vibrante, un luogo in cui convivono il passato e l’anima moderna della Città.

Urban Hive Milanoha 97 tra camere e suite distribuite su 7 piani, ognuna studiata per sorprendere gli ospiti con servizi su misura. Gli arredi variano tra oggetti vintage e di design contemporaneo, con quadri, cromatismi, legni e tessuti che conferiscono a ciascuna camera carattere e personalità unici. L’Hotel ha anche adottato una visione circolare dell’uso degli ambienti comuni in modo da valorizzare le superfici con differenti destinazioni d’uso nel corso della giornata.

Il risultato sono ambienti che vivono tutte le fasce orarie con intensità e ricchezza di significati, ospitando differenti tipologie di pubblico ma mantenendo sempre forti sensazioni di comunità.

Anche l’offerta “food & beverage” dell’Hotel voleva essere del tutto speciale e per tale motivo è stata affidata al grande Domenico Carella, personaggio notissimo sulla scena gastronomica Milanese e non solo, che ha declinato la filosofia e la vocazione di “Urban Hive Milano” con l’apertura, per tutti, del nuovissimo Ristoranteall day” (colazioni, pranzi, cene ed eventi privati) “Portico 84 Coffee&Co.”.

Domenico Carella (per gli amici Dom) è nato a Castellaneta in Provincia di Taranto il 14 Giugno 1984; fin da piccolo ha avuto innata una grande passione per la Gastronomia e avrebbe voluto fare la Scuola Alberghiera ma i suoi genitori spinsero per farlo diplomare Geometra. Successivamente Domenico perseverò nella sua passione e iniziò con successo la professione di Chef. Purtroppo qualche anno dopo subentrata una intolleranza al glutine fu costretto a rivedere le sue prerogative e indirizzò il suo impegno su un’altra delle sue passioni la “Mixology” (il bere miscelato). Per dare nuovo impulso a tale scelta e per la grande curiosità di scoprire nuove tecniche e nuovi sapori ha viaggiato e lavorato in vari Paesi del Mondo.

Domenico interpreta il “Bar” come una "cucina liquida" e la sua innata voglia di conoscere lo ha spinto a fare esperienze come Bar Manager a “8 1/2 Otto e Mezzo Bombana” (Due Stelle Michelin) a Hong Kong che lo ha portato a essere nominato “Bartender dell'Anno 2015 in Asia” per "That's Shanghai",  come Group Bar Manager per “Dry Milano” fondato dall’acclamato Chef Andrea Berton (Una Stella Michelin) e al “Bokan Canary Wharf” a Londra o come Beverage Director del “Pirata Group” a Hong Kong. Fondatore di “Drops Magazine” è tornato a Milano nel 2019 dove è stato coinvolto nello sviluppo e la ristrutturazione di Gruppi importanti del settore. Oggi Dom Carella fonde le sue profonde e grandi conoscenze di tecniche, di ingredienti e di sapori per creare cocktail e non solo che bilanciano perfettamente consistenza e gusto, utilizzando spesso infusioni ed elementi inattesi.

Il concept dell’offerta gastronomica diPortico 84 Coffee&Co.” si fonda sullo “Stile libero”: una proposta creativa, divertente e versatile, pensata per adattarsi a ogni momento della giornata e a bisogni diversi, andando incontro alle differenti esigenze del cliente. Un’offerta completa che si sviluppa in un’atmosfera moderna e accogliente, dove gli ospiti completamente a proprio agio possono godere di diverse e piacevolissime esperienze. L’offerta si caratterizza dall’allineamento delle materie prime con le stagionalità e dallo stile estetico che si fonde alla qualità assoluta delle stesse. Per meglio sviluppare la proposta gastronomica Dom Carella si è affidato a piccoli produttori che si trovano attorno alla cerchia Cittadina, concentrandosi così sul tema della filiera corta e creando per gli ospiti un viaggio non solo nel gusto ma anche nei vicini territori di produzione.

Il Menu reinterpreta la tradizione legata alla “Milanesità”, proponendo in chiave contemporanea alcuni dei capisaldi dell’offerta gastronomica Meneghina dalla “Cotoletta alla Milanese” al “Risotto allo Zafferano, Fondo Bruno e Gremolada (condimento composto da un trito di prezzemolo e aglio, con l'aggiunta di scorza di limone grattugiata)” fino ai “Mondeghili (tipiche polpette di carne) con Maionese allo Zafferano”. Piatti che non solo soddisfano il palato ma che arricchiscono l’esperienza dell’ospite attraverso la ricerca di sapori tradizionali con l’aggiunta di un pizzico di estro. Aggiungono al Menu un tocco internazionale la "Cheviche di Pesce" che varia in base alla disponibilità del mercato e il “Tacos, Hummus di Ceci, Tofu marinato, Crumble al Pimenton e Semi, polvere di Barbabietola”.

La Carta si arricchisce poi con gli Snack, Bar Food, Main Course (portate uniche) e Dessert. Perfetti da condividere, gli “Snack” come “Chips di Patata, Tartufo e Parmigiano” che sono pensati per stuzzicare l’appetito. Ideali per un pranzo leggero o per un aperitivo sono i “Bar Food” dove l’offerta spazia tra il “Vitello Tonnato Rivisitato”, la “Pizza al Tegamino con Bresaola, Salsa verde e Parmigiano” e la “Focaccia Riso Venere con Carne Cruda, Spinaci freschi e Fonduta di Pecorino”. A questi si aggiungono i “Main Course”, portate pensate per un pranzo o una cena completa in un solo piatto, come lo “Spaghetto Clorofilla di Rucola, Bisque e Tartare di Gamberi, Crumble di Pane e Chips di Verdure” o la “Tartare di Manzo, Pastinaca al Porto, Fonduta di Pecorino e Pane”. Poi per concludere si arriva a dolcezze come la “Panna Cotta, Aceto Balsamico, Polvere di Barbabietola” o al “Waffle, Gelato alla Vaniglia e Macedonia di Frutta”.

La Carta dei Vini è ricca e selezionata. Nella “Carta dei Cocktail” non mancano sia proposte classiche sia signature, tutte richiamano il file rouge del km 0. Grazie a curate scelte l’atmosfera diventa anche più “intima e serale”: ci si ritrova circondati da un ambiente moderno dove intenso e di grande impatto estetico è il tono del blu Pavone del Bancone semi-circolare realizzato in “noce canaletto”, con il top in marmo, finiture in ottone e disegnato con motivi geometrici a losanghe che richiamano la nuance cromatica delle pareti.

Portico 84 Coffee&Co.si apre alla Città, così come agli ospiti dell’Hotel, con una grande e personalizzata offerta. Con l’arrivo poi dell’Estate Milanese per tutti coloro che sono alla ricerca di un luogo di fresca energia la “Street Terrace” situata sotto i portici di Corso Garibaldi si caratterizzerà come la cornice perfetta per sorseggiare drink dall’aperitivo fino a notte fonda.

Al Portico 84 Coffee&Co.di Dom Carella all’Hotel Urban Hive Milanopotrete assaporare in un ambiente piacevolissimo un nuovo super gustoso concept gastronomico.

https://www.urbanhivehotels.com/milano

https://www.youtube.com/watch?v=Xmtl4fPRcZc


"Portico 84 Coffee&Co." Milano: Il Bancone (Foto Paolo Valentini)

 Fascino e Gusto (Foto Mattia Rossi)

"Taco, Pulled Pork e Salsa Romesco" (Foto Mattia Rossi)

 "Vitello Tonnato" (Foto Mattia Rossi)

"Risotto allo Zafferano" (Foto Mattia Rossi)

"Cotoletta alla Milanese" (Foto Mattia Rossi)

"Waffle, Gelato alla Vaniglia e Macedonia" (Foto Mattia Rossi)

Un Nuovo Gustoso Concept Gastronomico (Foto Laura Di Meo)

sabato 22 aprile 2023

RISTO-MACELLERIA “LA CICCIA DEL CIACCI” A BIBBONA (LI): ASSOLUTAMENTE IMPERDIBILE.



Con il nome di “macelleria” (dal Latinomacellum = mattatoio o mercato delle carni”) si definisce quella tipologia di negozi specializzati nella vendita di carni e derivati da varie tipologie di animali destinati all’alimentazione umana. Oggi le “macellerie”, per ampliare le vendite, propongono anche altri prodotti correlati.

Sinonimo di “macelleria” è il termine "beccheria", un nome che deriva dalla parola “beccaio”, colui che lavora nella bottega stessa e che a sua volta deriva da "becco", un modo di chiamare il caprone oggetto della macellazione, specialmente nel Medioevo, una delle principali carni di consumo insieme a quella suina rispetto a quella bovina. 

La “Beccheria”, per esempio, era il più antico edificio stabile, sopravvissuto fino al 1881, in Mercato Vecchio a Firenze. Risaliva al XIV Secolo ed era una loggia in cui si macellavano e si vendevano le carni. Attorno alla “Beccheria” si estendeva una serie di piccoli edifici destinati a botteghe laboratorio, che era detta la "corona" o "ghirlanda" e che componeva il fitto cuore commerciale della Città Medievale.

Tra il mestiere dimacellaioe l’attività commerciale di un negozio denominatomacelleriac’è una lunga storia che ne separa la nascita.

Fin dall’inizio delle sue vicende l’uomo ha imparato a cacciare per nutrirsi, conseguentemente è diventato bravo nel pulire gli animali e, dopo la scoperta del fuoco, anche a cucinarne la carne. Ma per arrivare a una più precisa definizione di un “esperto nel trattare la carne” bisogna arrivare a circa 10.000 a.C. in quella Zona geografica del Mondo che l’Archeologo e Storico Statunitense dell'Università di Chicago James Henry Breasted (1865 - 1935), negli Anni Venti del Novecento, denominò “Fertile Crescent” (Mezzaluna Fertile) e dove iniziarono gli allevamenti degli animali, soprattutto ovini e caprini.

La “Mezzaluna Fertile” (in Arabo: الهلال الخصيب al-hilāl al-ḫaṣīb; in Ebraico: הסהר הפורה ha-sahar ha-porah) è una Regione storica del Medio Oriente, spesso definita come la "Culla della civiltà", che si estendeva nelle Valli fertili dei quattro grandi Fiumi della Regione (NiloGiordanoTigri ed Eufrate) e dove sono nate le prime Civiltà Agricole e le prime grandi Formazioni Statali dell'antichità.

In questo periodo si svilupparono anche i riti religiosi che contemplavano il sacrificio degli animali, inteso come un dono delle società primitive fatto a poteri sovrumani al fine di accattivarsene i favori. La parola stessa di “sacrificio” sembra derivi da “sacrum facere” cioè rendere l’animale “sacro”, separato dall’uso umano in quanto destinato alla divinità. L’animale reso sacro veniva poi mangiato in un banchetto che simbolicamente univa gli dei agli uomini.

Nell’antica Grecia, per esempio, chi compiva il sacrificio era il “magheiros” un termine che si connette a quello di “mago”, e si può ritenere che i Sacerdoti furono i primi esperti dell’arte della macellazione. A tale conferma restano a tutt’oggi, per esempio, le norme Ebraiche per la macellazione di animali da carne che impongono regole esplicitate denominate “Shechitah” e che possono essere eseguite solo da esperti macellai chiamati “shocḥet”, e quelle altre regole particolari dell’Islam che rendono le carni (escluso quelle di suino) “Ḥalāl” (permesse) per l'alimentazione.

Non vi è certezza del momento in cui sia nata la specifica figura del “macellaio”.

Nell’Antica Roma con il termine generico di “lanius” (da “laniare o fare a pezzi” = “dilaniare”) si definiva l’addetto alle “lanienae”, i luoghi normalmente posti fuori dell’abitato dove avvenivano le macellazioni, mentre il “macellum” era la bottega nella quale si procedeva successivamente alla vendita delle carni. L’uso del termine “macellaio” si ritiene che sia diventato di uso più comune nei primi Secoli dopo l’anno Mille in ambiente urbano, affiancando prima e sostituendo poi il termine di “beccaio”.

Nel Medioevo il “macellaio” era considerato una delle figure più importanti sia per la Nobiltà che per la Plebe. Nelle sfilate la figura del “macellaio” era posta in corteo immediatamente dopo i Nobili proprio per sottolinearne la rilevanza. L’atto di uccidere un animale è sempre stato considerato un’azione particolare, una ritualità che aveva una grande importanza, nessuno spreco era ammesso trattandosi di un sacrificio necessario per esigenze di vita: togliere la vita a un essere vivente per permettere la sopravvivenza di un altro. Purtroppo questa connotazione di compassione e rispetto dovuta a una necessità è andata via via perdendosi fino in anni più recenti quando la “rivoluzione industriale” e la nascita delle grandi industrie ha reso la macellazione un’attività prettamente economica misurata su grandi volumi.

Il mestiere di “macellaio” in anni più recenti si è evoluto anche nei comportamenti verso la clientela. Lavorare in macelleria oggi significa avere una profonda conoscenza delle caratteristiche di tutto ciò che si vende ed è diventato sempre più frequente trovare in negozio piatti già pronti da cuocere o già cotti, realizzati anche con procedimenti particolarmente complessi. Più recentemente in alcuni casi le “macellerie” si sono trasformate in “Risto-macellerie”: dopo lachiusura del negozio” (vendita al dettaglio) l’attività prosegue con il servizioristorante”.

Anche se i tempi sono sicuramente cambiati, il “macellaio” può ancora scegliere quali sono i produttori con cui vuole lavorare per selezionare la carne per la sua attività, anche se purtroppo sono sempre più rari i “macellai” che perseguono la via della selezione in stalla dei capi in stretta relazione con gli allevatori. Possiamo dire che i fondamenti di una buonamacelleria” devono essere oltre alla qualità delle carni, la tracciabilità e il “benessere” degli animali per poter fornire alla clientela una materia prima non solo buona ma anche sostenibile. Fondamentale è la valorizzazione dell'intero animale, tenendo conto del sacrificio dello stesso senza sprecarne nessuna parte: non esistono parti nobili o meno nobili ma è l’animale che ènobile”.

La professionalità del “macellaio” è la caratteristica indispensabile per garantire la clientela anche delle corrette procedure igienico/sanitaria degli alimenti venduti.

Oggi essere “Maestro Macellaio” è come in passato un mestiere molto spesso tramandato di padre in figlio, ma per chi lo volesse intraprendere partendo da zero deve frequentare, dopo il diploma di Scuola Superiore, un Corso di Formazione Professionale della durata di 2/3 Anni presso le Regioni o Enti Privati, successivamente ha l’obbligo di seguire un periodo di apprendistato presso delle macellerie o un ulteriore Corso di specializzazione presso delle Scuole Alberghiere. Alla fine superando un esame si diventa “Maestro artigiano specializzato nell’arte della macelleria” e si ottiene la licenza per esercitare la “Professione di macellaio”.

Ho fatto questa introduzione abbastanza dettagliata per meglio raccontare i pregi di unaRisto-macelleriaToscana aperta alle fine del Mese di Luglio 2021 a Bibbona in Provincia di Livorno: “La Ciccia del Ciacci”.  

Bibbona è un piccolo (poco più di 3.000 abitanti) ma importante Comune ubicato nella bella e collinare campagna della Val di Cecina nell’Alta Maremma. Il Centro Storico (il Borgo), estremamente affascinante arroccato su una dolce e bassa collina, è ubicato nel perimetro dell'antico Castello e si distingue per le caratteristiche strade strette lastricate in pietra che si dipanano tra vecchie case e alcuni edifici di notevole valore artistico. Grazie al fatto che il suo Territorio rientra ne La Strada del Vino e dell’Olio Costa degli Etruschi e anche ai quattro chilometri di arenili e alle zone boscose di notevole valore naturalistico il Comune è un centro turistico molto conosciuto.

La Risto-macelleriaLa Ciccia del Ciaccisi trova in Via della Camminata Est, al Civico 5, proprio all’ingresso del Borgo di Bibbona ed è del Maestro Macellaio Alessandro Ciacci.

Alessandro Ciacci è nato a Cecina (LI) Martedì 27 Giugno 1961, la sua Famiglia (da parte di Mamma) i Barlettani hanno intrapreso la professione di “macellaigià a metà del 1800 con l’apertura di una Macelleria a Casale Marittimo (PI). Alessandro aveva solo 10 anni quando ha iniziato a imparare le basi del lavoro in macelleria affiancando il Fratello più grande della Mamma, Franca Barlettani, lo Zio Giovanni e poi fino ai 35 anni è rimasto coinvolto nell’attività di Famiglia. Successivamente per molti anni da “specialista” ha intrapreso l’attività di Consulente Carni (acquisto, preparazione e cotture) presso rinomati Ristoranti Toscani e non.

Dal 2015 il Ciacci è stato strettissimo Collaboratore, sempre per le carni e la ricerca delle cotture perfette, di una struttura di rilevanza Internazionale come il super accogliente Relais Poggio ai Santi”, proprietà di un’appassionata, energica, dolcissima e super affascinante signora di nome Francesca Vierucci. Un vero “paradiso” ubicato su una panoramicissima collina (160 m. s.l.m.) e immerso nel verde della magnifica Costa Toscana a San Vincenzo, in Provincia di Livorno, formato da 4 ettari digiardino botanico”, campi coltivati a lavanda e rosmarino, oltre 20 ettari di oliveto (3000 alberi), poetici casolari perfettamente e naturalmente inseriti nel contesto, la piscina, le scuderie, l’Azienda Agricola Biologica e moltissimo altro.

Proprio Francesca Vierucci e Mamma Franca Barlettani (classe 1937) sono state per Alessandro Ciacci le fondamentali sostenitrici per l’apertura di un Locale che esprimesse in pieno la filosofia di sostenibilità, territorialità e altissima qualità delle carni: ecco che è nata la Risto-macelleria La Ciccia del Ciaccia Bibbona.

La Risto-macelleriaLa Ciccia del Ciacci” è una classica macelleria dal grande bancone a vista a cui si aggiungono una serie di tavolini che si trovano anche nella parte finale del Locale molto suggestiva in quanto scavata nella roccia. Con la buona stagione è sfruttabile l’ampio spazio esterno sul fronte del negozio.

La grande esperienza di Alessandro Ciacci abbinata alla grande passione per il suo lavoro lo hanno portato oltre a selezionare carni bovine magnifiche di Razza Maremmana anche a realizzare nuove straordinarie Linee di Salumi (soppressate, salami, finocchione, salsicce, fegatelli, mortadelle, prosciutti cotti e crudi) sia di “Cinta Senese” (Allevamento Tenuta Ricrio) sia di “Cinghiale”. I magnifici e saporiti Prosciutti crudi sono invecchiati almeno 36 mesi dall’Azienda Agricola Fierli.

La “Cinta Senese” è una speciale razza suina Italiana molto antica (probabilmente già allevata al tempo dei Romani) che trae il nome dalla sua area iniziale di diffusione: le Colline del Senese. Questo particolare e prezioso suino, la cui cute è contraddistinta dalla presenza di una fascia bianca continua che circonda completamente il tronco all'altezza delle spalle includendo gli arti anteriori, nel Marzo 2012 ha ottenuto a livello Europeo la “Denominazione Origine Protetta” (DOP) e il Consorzio di Tutela della Cinta Senese ne garantisce le carni che devono essere di animali nati, allevati e macellati secondo tradizione esclusivamente in Toscana.

L’altissima qualità delle materie prime della MacelleriaLa Ciccia del Ciacci” si ritrova tutta nel Menu del Ristorante che offre oltre a un piccolo “Menu Degustazione” (a un prezzo estremamente contenuto) un’ampia scelta tra “Taglieri di affettati e formaggi freschi di Zona”, “Primi e Secondi Piatti” e anche Panini e Schiacciate (con farine di grani antichi).

La Carta dei Vini propone una sostanziosa scelta tra selezionate etichette prevalentemente del Territorio.

Alessandro Ciacci è validissimamente supportato in questa sua nuova attività, che da subito ha riscosso un grandissimo successo, dalla Moglie Daniela Bernabini, dalla Figlia Cristiana Ciacci e dai Collaboratori Vincenzo Ridolfo, Simona Specos e Barbara Caloffi.

A Bibbona (LI) la Risto-macelleriaLa Ciccia del Ciaccidel Maestro Macellaio Alessandro Ciacci grazie alle sue moltissime prerogative positive è assolutamente imperdibile.

https://lacicciadelciacci.it/


Risto-macellaria "La Ciccia del Ciacci" a Bibbona (LI) 

"La Ciccia del Ciacci": Vista Interna

"La Ciccia del Ciacci": Solo Grande Qualità (Foto F. Marliani)

Vincenzo Ridolfo

Panini, Pane e Schiacciate......

"La Ciccia del Ciacci": La Brigata (Foto Francesco Marliani)

Simona Specos e Alessandro Ciacci

Giorgio Dracopulos e Alessandro Ciacci 

venerdì 14 aprile 2023

RISTORANTE “OLIMPO” A SESTRI LEVANTE (GE): VIVERE UNA PIACEVOLISSIMA ESPERIENZA GOURMET ABBINATA A UN PAESAGGIO MOZZAFIATO.




Sestri Levante (Segesta Tigulliorum in Latino) è un Comune Italiano di oltre 17.000 Abitanti che oggi rientra nella Città Metropolitana di Genova nella bellissima e super accogliente Regione Liguria. Il suo Territorio è situato nella Riviera di Levante a est di Genova e segna il confine orientale del Golfo del Tigullio (che si estende dalla sua penisola al promontorio di Portofino). La “Riviera di Levante” è un tratto di Costa della Liguria lungo circa 130 km. che, insieme alla “Riviera di Ponente”, compone la Riviera Ligure.

Sestri Levante è adagiata sulla piana alluvionale del Torrente Gromolo, a ridosso di una Penisola, che era nominata "Isola" fin dal Medioevo, ma che oggi è unita alla terraferma da un istmo sabbioso che divide la “Baia di Ponente” (detta "Baia delle Favole") con Porticciolo Turistico, dalla più piccola ma anche questa estremamente suggestiva “Baia di Levante” (nota come "Baia del Silenzio". Tra queste due meraviglie della natura si trova l'istmo e il Centro Storico. Lo sviluppo urbano più recente invece occupa tutta la piana alluvionale retrostante.

La Cittadina, che ha una lunga e antica storia, si estende tra il Mare e le Colline dell'entroterra, è separata a nord dalla Val Graveglia con il Monte Bianco (876 m.), a nord-est dalla Val Petronio con il Monte Caddio (390 m.), il Monte Bomba (608 m.) e il Monte Incisa (700 m.). Verso Ponente le suggestive Rocche di Sant'Anna la separano dal Territorio del Comune di Lavagna con un panoramico crinale affacciato sul Golfo del Tigullio, con viste fino ai Monti Costello (498 m.), Zucchetto (614 m.) e Capenardo (693 m.) e su tutte le altre Cittadine affacciate sul Golfo. A est di Sestri Levante si trova la Frazione di Riva Trigoso (una delle 27 Frazioni del Comune) e Monte Castello.

Monte Castello” è un verdeggiante e Turistico rilievo dell'Appennino Ligure che raggiunge i 265 metri s.l.m. che si protende nel Mare fino al promontorio di Punta Manara. Il Toponimo del Monte si pensa derivi dalla presenza sulla sua cima di un Castello o, più probabilmente, di una Torre di osservazione, della quale rimangono purtroppo solo alcune rovine.

Nel complesso parliamo di un Territorio estremamente panoramico e assolutamente bellissimo.

Proprio in uno dei punti più panoramici di Sestri Levante, da cui si gode una magnifica vista su quasi tutto ciò che ho precedentemente raccontato sorge, in Via della Chiusa al Civico 28, il super accogliente e lussuoso HotelVis à Vis” (Quattro Stelle).

Dopo aver girato il Mondo per anni, Giacomo De Nicolai, nel 1964, decise di edificare qui un Hotel   a immagine dei Transatlantici su cui aveva lavorato come Maître. Ispirandosi alla sua filosofia di accoglien­za impeccabile, da quell’anno lontano si sono date il cambio alla guida della struttura Tre Generazioni della Famiglia. Oggi ci sono i suoi Nipoti, Giacomo e Paola Pittaluga, Nicolò e Simona Mori, che dopo aver fatto la gavetta fin da giovanissi­mi nell’Albergo, hanno reso ancor di più l’Hotel un vero e splendido gioiello della Riviera. La Su­pervisione della Ristorazione è affidata a Giacomo, il Manage­ment delle camere, dei meeting e le relative prenotazioni a Paola, mentre Simona si dedica alla terrazza e ai nume­rosi eventi ospitati dalla struttura tra cui gli scenografici matrimoni. Infine, Nicolò coordina la gestione generale: come un ingranaggio perfetto e ben oliato, ognuno contribuisce, ogni giorno, al successo di una grande struttura come l’HotelVis à Vis”.

Con Mare e Terra faccia a faccia, l’HotelVis à Visrac­chiude con uno sguardo non solo laBaia del Silenzio” e laBaia del­le Favolema tutto un contesto, come già descritto, del tutto eccezionale. All’interno dell’Hotel c’è un forte richiamo a riferimenti di una lussuosa imbarcazione da crociera, studiati per dare risalto a uno degli angoli più belli d’Italia e cullare l’ospite con una ricca e attenta conforte­volezza a “Quattro Stelle”, grazie anche alle comode e spazio­se Suite, al Centro Benessere e alla soleggiata e bella Piscina.

Ma oltre a tutto questo il “Vis à Vis” accompagna gli ospiti perfino in uno straordinario “itinerario di gusto”, slegato dall’hotellerie e aperto a tutti, che comprende la Terrazza Rooftop dello Sky Bar Ponte Zeus, un meraviglioso Lounge Bar e, fiore all’occhiello dell’Hotel, il Ristorante Olimpo.

Il Ristorante data la sua posizione straordinaria e panoramicissima prende meritatamente il nome di quel “Monte Olimpo” (in Greco anticoὌλυμπος) che si trova nella parte settentrionale della Grecia, tra le Regioni della Tessaglia e della Macedonia, non lontano dal Mare Egeo, e che con i suoi 2917 m. è la Montagna più alta del Paese. Nella Mitologia Greca, la vetta del monte (perennemente circondata da nubi bianche) era considerata la casa degli dei Olimpi (o “Dodekatheon”, "δώδεκα", "dṑdeka", "dodici" e "θεῶν", "theṑn" = "dodici dèi"), ed era dunque ritenuto impossibile raggiungerla senza il permesso degli dei stessi.

Olimpo”, il più esclusivo Ristorante di Sestri Levante, è caratterizzato dal soffitto in legno, dalle enormi finestre a pavimento e dalla “Terrazza Giunone” che si affacciano direttamente sul suggestivo Mare e sulla Città. Un personale super esperto e accuratamente selezionato, guidato dal Patron e Sommelier Giacomo Pittaluga e dallo Chef Mauro Manfredi vi coccolerà offrendo una proposta gastronomica raffinata e ricercata, realizzata con ingredienti sapientemente selezionati e coerenti con la tradizione. Una Cucina solida ma sufficientemente innovativa da stupire a ogni assaggio e che valorizza i sapori genuini e le proprietà nutritive di ogni specifico alimento.

Tonalità cosmopolite e spunti orientali colorano i piatti ereditati dalla Tra­dizione Ligure in un raffinato connubio tra l’amore per la propria terra e la curiosità di andare oltre confine. Una Cucina che gareggia con la vista per bellezza e l’emozione: alla fine il vincitore è l’ospite che al RistoranteOlimpo” in una dimensione di relax assoluto potrà godere di entrambe.

Il Patron Giacomo Pittaluga ha iniziato a lavorare nel settore fin da piccolo proprio al “Vis à Vis” seguendo le orme del Nonno e continuando con una specifica formazione nel “Food & Beverage Manage­ment” con un Master Specialistico al Sciaky Europe di Milano. Dopo esperienze lontano da casa è ritornato a Sestri Levante, prima al RistorantePortobello” insieme al Cu­gino Nicolò Mori e poi, nel 2014, alla gestione in proprio del “Ristorante dei Castelli”. Nel 2020 Giacomo è tornato a dedicarsi all’attività di Famiglia con una visione nuova e un notevole bagaglio di conoscenze da mettere in pratica.

Lo Chef Mauro Manfredi è nato a Savona nel 1966, i suoi primi passi in cucina sono stati ispirati dalla Nonna, bravissima Cuoca di professione, le cui ri­cette tutt’ora sono la prima fonte di ispirazione per i suoi piatti. Fin da giovane ha lavorato ai fornelli delle più importanti realtà della Ristorazione Ligure dove ha avuto modo di approfondire ancora di più la conoscen­za degli ingredienti Regionali e apprendere i segreti dell’alta cucina. Tra il 1997 e il 2001 ha affiancato l’esperto Chef Patron del RistoranteA Spurcacciun-a” di Savona durante gli “anni stellati” del Locale. Animato dalla curiosità che da sem­pre lo ha contraddistinto Mauro ha trascorso vari periodi in Fran­cia e in Giappone che lo hanno ispirato profondamente. In particolare è stata determinante la collaborazione con il mitico Chef Giapponese Nobu Matsuhisa da cui ha assimilato la lavorazione del pesce crudo in purezza, quando ancora in Italia le “cruditè di mare” erano una novità vista con diffidenza.

Nel 2012 Mauro Manfredi è diventato Executive Chef di “Villa Lagorio” a Cel­le Ligure (SV) e qui ha incontrato Giacomo Pittaluga che nel 2020 lo ha chiamato con sé all’HotelVis à Vis”. Il RistoranteOlimpo” si è rivelato il terreno più adatto e fertile per la creatività dello Chef: idee di matrice orientale hanno trovato modo di esprimersi vicino all’amata materia prima locale, diventando il tramite con cui la tradizione mediterranea della sua infanzia viene esaltata da forme nuove.

Ad accompagnare la degustazione gastronomica al RistoranteOlimpo” c’è una proposta Enoica preziosa e selezionata, principalmente Italiana dove fa da regi­na la Liguria ma anche con numerose referenze estere, in particolare Francesi e Spagnole. La grande passione di Giacomo Pittaluga per il Mondo del Vino lo ha spinto a esplorare il panorama vitivinicolo Euro­peo con frequenti escursioni invernali, soprattutto nelle regioni Francesi, dalla Loira alla Provenza. Il risultato è una Carta dei Vini in continuo mutamento che privilegia produzioni piccole con un approccio pulito e naturale.

Punto di forza della Cucina del RistoranteOlimpo” sono le materie prime di pregio, carni delicate e pescato freschissimo spesso accostati nella stessa ricetta. Nel Menu si possono trovare gustose preparazioni come: - “Crudi di Mare” - “Tonno al Basilardo con ristretto di vitello al wasabi, tartufo nero, scaloppa di foie gras e ratatouille di verdure” (il “Basilardo” è nato su idea dello Chef che insieme ad un maestro sa­lumaio ha creato un lardo lavorato con il basilico al posto delle tradizionali spezie) - “Tortelli ripieni di acciuga con ragù bianco di coniglio alle erbe liguri” -  “Risotto Riserva San Massimo mantecato all’alga nori con pescato di scoglio locale e Ciupin” (Ciupin una zuppa di pesce Locale rielaborata sotto forma di piccole perle che all’assaggio sorprendono per l’intensità dei sapori) - “Carbonare di mare dello Chef” - “Sgombro laccato al miele e soia, emulsione di prescinsêua (un prodotto tipico caseario della Provincia di Genova con una consistenza a metà tra lo yogurt e la ricotta) e insalatina di alga Wakame”.

Al RistoranteOlimpo”, dell’HotelVis à Visdi Sestri Levante (GE) incastonato in uno dei tratti più belli della Costa della Liguria, potrete vivere, in un esclusivo viaggio sensoriale per occhi e palato, una piacevolissima esperienza gourmet abbinata a un paesaggio mozzafiato.

https://hotelvisavis.com/

https://hotelvisavis.com/ristoranti-sestri-levante/ristorante-olimpo/

https://www.youtube.com/watch?v=bAb0CKESshY


 Giacomo Pittaluga e Mauro Manfredi con il Team (Foto VàV)

Crudi di Mare (Foto VàV)
 
Tortelli Ripieni di Acciuga con Ragù (Foto VàV)

Risotto Mantecato con Pescato e Ciupin (Foto VàV)

 Tonno al Basilardo (Foto VàV)

Sgombro Laccato al Miele e Soia (Foto VàV)

"Esperienza Gourmet" con un Paesaggio Mozzafiato (Foto VàV)



mercoledì 5 aprile 2023

AUGURI DI BUONA PASQUA 2023 CON LE NUOVE E PREZIOSE REALIZZAZIONI ARTIGIANALI AL CIOCCOLATO DI “PECK”.

 


La principale festività della Religione Cristiana è la Santa Pasqua.

Con Essa si celebra l’evento più importante riportatoci dai Vangeli e dai testi del Nuovo Testamento, la Resurrezione di Nostro Signore Gesù avvenuta il terzo giorno dalla Sua morte sulla Croce. Il luogo dell’evento viene indicato, sempre nelle Sacre Scritture, poco fuori delle antiche mura di Gerusalemme, vicino alla collina rocciosa che porta il nome di Calvario (chiamata anche Golgota) dove venne crocifisso. In questo luogo, a imperitura memoria, venne edificata (le prime tracce risalgono al II secolo d.C.) la Basilica Cattedrale Patriarcale del Santo Sepolcro (denominata anche Chiesa della Resurrezione). 

La parola Pasqua deriva dall’EbraicoPesach” (passare oltre) e dall’AramaicoPasa’”, indicava l’evento della liberazione degli Ebrei dalla schiavitù degli Egiziani realizzata da Mosè.

Il Primo Concilio Ecumenico (la riunione solenne di tutti i Vescovi Cristiani) iniziò il 25 Maggio del 325 d.C. nella Città della Turchia Asiatica di Nicea (oggi Iznik), a 130 Km. a sud-est della Città di Costantinopoli (oggi Istambul) nell’Impero Romano d’Oriente. In quella occasione fu deciso che la data della Santa Pasqua era mobile e che si festeggiava la Domenica successiva alla prima luna dell’equinozio di Primavera.

Seguendo queste regole per la Chiesa Cattolica la data della Pasqua è sempre compresa tra il 22 Marzo e il 25 Aprile di ogni anno. Per la Chiesa Ortodossa, che segue il Calendario Solare, detto “Giuliano” classificato dall’astronomo GrecoSosigene di Alessandria d’Egitto” (I Secolo a.C.) e promulgato da Giulio Cesare nel 46 a.C., la Festività cade tra il 4 Aprile e l’8 Maggio.

In occasione della Santa Pasqua e per la tradizionale scampagnata di Pasquetta, per tutta Italia si preparano moltissime ricette culinarie che portano in tavola preparazioni salate e dolci che allietano la tavola delle famiglie. Per le carni è tradizione preparare arrosti con agnelli e capretti, simboli di dolcezza e sacrificio. Si fanno le torte salate come la “Torta Pasqualina” di antica tradizione Ligure, preparata con uova, ricotta, pecorino, parmigiano e bietola da costa (bieta) o spinaci lessati, il tutto racchiuso nella pasta sfoglia.

Per i dolci tale e tanta è la varietà che è impossibile elencarli tutti. 

Le uova, per esempio, sono state fin dai tempi antichissimi simbolo della vita, già i Persiani e gli Egizi, a primavera, usavano donare le uova di gallina. Tutt’oggi si usa portare a benedire, la mattina di Pasqua, le uova lesse. L’uso di decorare le uova si sviluppò principalmente nel Medioevo e, proprio in questo periodo, si incominciò a fabbricare anche uova in metalli preziosi per le classi nobili e ricche. Bisogna arrivare a poco più di cento anni fa per vedere nascere le uova di cioccolato (sull’origine non ci sono certezze) come regalo per la Festività Pasquale. Successivamente si sviluppò la prassi di inserire nelle Uova stesse una sorpresa per la felicità di grandi e piccini.

Un altro esempio è la “Colomba Pasquale” la cui leggenda narra che nel VI Secolo, durante l’assedio di Pavia, il Re Longobardo Alboino si vide offrire in segno di pace un pan dolce a forma di colomba. Secoli dopo, questo dolce è divenuto una vera e propria tradizione gastronomica della Pasqua, simbolo di amore e solidarietà.

In Via Spadari al Civico 9, in pieno Centro nella bellissima Città di Milano, proprio a due passi da Piazza del Duomo, c’èPeckun Negozio straordinario per l’Enogastronomia di altissima qualità, conosciutissimo in Italia e all’Estero.     

Peck nasce nel lontano 1883 in Via Orefici 2 (vicinissimo alla Sede attuale) grazie all’impegno di Francesco Peck.

In quell’Anno Francesco Peck esperto salumiere proveniente dalla Città di Praga, oggi Capitale della Repubblica Ceca ma allora facente parte dell’Impero Austro-Ungarico (1867 - 1919), decise di aprire un Laboratorio per la produzione, e la conseguente vendita al dettaglio, di carni affumicate e salumi di Tradizione Tedesca. Nel 1918 Francesco Peck decise di cedere l’attività a un imprenditore Italiano di larghe vedute: Eliseo Magnaghi. Eliseo pur mantenendo il nome “Peck” da subito ampliò l’offerta e per tale motivo nel 1920 trasferì la Sede nei nuovi e più spaziosi Locali di Via Spadari 9 (quella attuale).

Nel 1956, superati gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale (1939 - 1945) in cui Milano fu colpita duramente dai terribili bombardamenti degli Alleati, l’attività di “Peck” passò ai Fratelli Giovanni e Luigi Grazioli conosciutissimi imprenditori già proprietari di uno dei più famosi Ristoranti della Città. Nel 1970 i Grazioli cedettero i loro Negozi ai tre Fratelli Stoppani, Angelo, Mario e Remo. I Fratelli Stoppani modernizzarono e internazionalizzarono “Peck” grazie anche alla validità delle loro specifiche competenze. Nel Mese di Aprile 2013 il MarchioPeck” è stato rilevato completamente da Pietro Marzotto imprenditore internazionale con una grande esperienza nel settore alimentare. Nel 2011 il Conte Marzotto aveva già acquistato i due terzi della Società.

Oggi il GruppoPeck”, cresciuto moltissimo nei decenni con nuove aperture sia in Italia sia all’Estero, è guidato dal bravo Pier Leone Marzotto, il più giovane dei Figli del Conte

Peckha una tradizione di successi lunga ben 140 anni e con i suoi Negozi e i suoi Ristoranti è un vero e proprio imperdibile “Tempio Enogastronomico” meta di una Clientela Internazionale e la sua fama non conosce confini.

Come ogni anno Peck, in occasione della Pasqua, presenta le sue nuove creazioni di alta pasticceria, uova, sculture di cioccolato e colombe, legate alla tradizione ma con un tocco di raffinatezza e un tocco di estro. Creazioni di cioccolato che uniscono estetica e gusto per regalare a tavola momenti di gioia e condivisione. Simbolo di questa Festività 2023 è il nuovo: “Uovo alla Milanese”, un omaggio alla città natale diPeckche dal 1883 incarna la tradizione e l’eccellenza gastronomica meneghina.

Le creazioni di Peck sono tutte realizzate a mano, all’interno dei Laboratori di Via Spadari dalla squadra di esperti Maestri Pasticceri guidata dal bravissimo Pastry Chef Galileo Reposo. Si distinguono per la selezione delle migliori materie prime e i blend di cioccolato di differenti qualità che sorprendono il palato con sapori unici e sempre diversi: Abinao, Tainori, Araguani, Guanaja, Manjari e Caraibe.

Le Novità 2023 sono:

- “Uovo alla Milanese” - Un Uovo giallo di cioccolato bianco, ripieno di riso soffiato, impreziosito da zafferano e sale Maldon, racchiuso in un guscio di cioccolato fondente tagliato a mano, che ricrea la sagoma del Duomo con una puntina d’oro sulla sommità per evocare la Madonnina, simbolo del Capoluogo Lombardo.

- “Granchio” - Un gioviale Granchio che stupisce per la perfetta resa dei suoi dettagli che lo rendono una creazione estremamente simpatica. Realizzato con cioccolato fondente equatoriale al 55%. Questa speciale scultura si distingue per il particolare effetto vellutato ottenuto dal cioccolato nebulizzato.

- “Pesce” - Reinterpretazione ironica e leggera di un curioso Pesce che nuota nel mare. Realizzato con una prevalenza di cioccolato fondente al 55% si distingue al palato per le sue note equilibrate e raffinate.

- “Fruit Surprise” - Deliziose pepite di frutta secca pralinata impreziosiscono quest’Uovo come un intarsio di gemme. Un tocco di golosità che si unisce alla morbidezza e profumo del cioccolato, disponibile nella versione fondente con cioccolato equatoriale al 55% e nella versione al latte.

- “Artegg” - Due Uova liberamente ispirate a diversi tratti e stili di pittura, con figure geometriche e pennellate di colore dalla forte carica espressiva. Vere e proprie opere d'arte in cui il cioccolato fondente e quello al latte diventano la tela di un dipinto.

Ma da “Peck” non sono disponibili solo Uova e Sculture di cioccolato ma anche le immancabili “Colombe” in due varianti “Classica” e “Ai 3 Cioccolati” (impreziosita da pepite di cioccolato bianco, al latte e fondente), realizzate con un morbido pan dolce ottenuto grazie a ben 72 ore di lavorazione; soffici all’interno e ricche all’esterno con la classica glassatura zucchero e mandorle. Le Colombe sono prodotte utilizzando solo materie prime di assoluta eccellenza: farina con germe di grano macinato a pietra, vaniglia Bourbon del Madagascar, miele d’acacia Toscano e cubetti di arance candite in vasca a cielo aperto con leggero sciroppo.

Con le nuove, preziose, artigianali, buonissime e bellissimeRealizzazioni al CioccolatodiPeckAuguro una Buona, Serena e Felice Santa Pasqua 2023 a Tutti Voi e alle Vostre Famiglie.

https://www.peck.it/

https://www.youtube.com/watch?v=7YXaJH0srMU


"Uovo alla Milanese" (Foto Peck)

"Granchio" (Foto Peck)

"Pesce" (Foto Peck)

"Fruit Surprise" (Foto Peck)

"Artegg 1" (Foto Peck)

"Artegg 2" (Foto Peck)

"Colomba Classica" (Foto Peck)

"Colomba ai 3 Cioccolati" (Foto Peck)