Un’antica
Leggenda Irlandese narra che ci sia una “pentola piena d’oro” con a guardia uno
Gnomo (personaggio fiabesco dall’aspetto di nano vecchio e barbuto) nel punto
esatto in cui nascono gli Arcobaleni.
In questa
Storia infatti si narra di un giovane Contadino dal nome Barry proprietario di
una Fattoria che non andava bene.
Costui un giorno incontrò uno Gnomo che si
lamentava a causa della veneranda età che non gli permetteva di risalire un
Monte per raggiungere la sua “pentola piena d’oro” all’inizio dell’Arcobaleno.
Barry aiutò lo Gnomo e per tale aiuto fu ricompensato con una parte del Tesoro della
Pentola che venne utilizzato per far rifiorire la sua Fattoria.
Il giovane
Contadino però invece di mantenere il segreto della sua fortuna lo raccontò a
un suo avido vicino che corse subito a cercare lo Gnomo per farsi consegnare
dell’oro.
Tale fatto fece arrabbiare molto lo Gnomo che si sentì tradito e
minacciato.
La conseguenza fu che lo Gnomo fece andare in rovina la Fattoria di
Berry e quella del suo vicino.
Pensare che
una “pentola piena d’oro” sia la fonte dell’Arcobaleno è un modo metaforico per
dire che non vi è certezza dove possa nascere la magia di questo “miracolo di
colori” che nessuno mai potrà possedere se non nel proprio cuore.
Anche con
questi poetici presupposti solo un conosciuto Pittore e Musicista (diventato
successivamente anche un bravissimo Cuoco) come Giuseppe Alessi poteva aprire,
nel 1988, una Trattoria con il nome la “Pentola dell’Oro” in Via di Mezzo al
Civico 24 e 26r (all’angolo con Via dei Pepi), Quartiere artigiano di Santa
Croce, nel Centro della magnifica Città di Firenze.
Giuseppe è
nato nell’anno 1937 nel Comune di Sesto Fiorentino, dopo le Scuole dell’obbligo
ha frequentato e si è diplomato sia all’Istituto d’Arte di Sesto Fiorentino sia
al Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze.
Ma Giuseppe è
una persona che ha amato e ama moltissimo i piaceri della vita compresa “la
Tavola” e ha una grande passione: Cucinare.
La sua Carriera di Cuoco è iniziata
proprio a Firenze in una piccola Tavola Calda nello Storico Quartiere di Campo
di Marte.
Negli anni
successivi si è dedicato molto anche allo studio della Storia della Cucina
Italiana e delle sue Tradizioni affrontando le difficoltà che si possono trovare
nell’attualizzare Ricette di Piatti Antichi.
Nel 1985 ha pubblicato anche un
bel Libro di 390 pagine con 250 preparazioni Toscane intitolato “Etruschi: il
Mito a Tavola”.
Come già
detto nel 1988 ha aperto, con il supporto della Moglie Margherita, il suo nuovo
Locale:
la “Pentola dell’Oro” in Via di Mezzo.
Giuseppe ha
sempre amato dire di non sentirsi uno Chef ma un semplice Cuoco, un “operatore
del sapore”, un “soggetto cucinante” che propone le sue opere a un “soggetto
mangiante”.
La sua Cucina è sempre stata una difesa totale della “Tradizione”
in genere e di quella “Cinquecentesca” in particolare;
quest’ultima è stata quella
che avevano vissuto e mangiato assoluti geni come Galileo Galilei (1564 –
1642), Renato Cartesio (in Francese René Descartes, 1596 – 1650) e Nicolò Copernico
(in Polacco Mikolaj Kopernik, 1473 – 1543).
Per Giuseppe
Alessi e la sua Trattoria la “Pentola dell’Oro” furono anni di grande successo.
Moltissime persone apprezzavano la sua Cucina fatta di “saporosità corali” e di
Piatti preparati con arte e amore, anche giorni prima, per lasciarli riposare.
Alcuni di essi venivano creati nell’assoluta tranquillità della sua Casa
un’antica Torre Medievale circondata da tre ettari e mezzo di terreno dove
coltivava anche molte delle sue materie prime.
Un grande successo
confermato nel 1994 con l’uscita di un altro suo Libro dedicato proprio a se
stesso e al suo Locale:
“Alla Pentola dell’Oro – Cucina Cucinare Mangiare a
Firenze Oggi”.
Ma il modo
di “Cucinare Antico” di Alessi non poteva sopravvivere con l’avvento delle
stringenti nuove Regole Sanitarie più moderne, cosicché nel 2003 Giuseppe
Alessi ha lasciato la suo Trattoria a due imprenditori che hanno cambiato
completamente la filosofia ristorativa attualizzandola. Successivamente sono
seguite anche altre conduzioni.
Dal
Settembre 2018 la Società “Sapori Srl” ha acquisito la gestione della Trattoria la “Pentola dell’Oro” con l’intento di rilanciare il suo splendido passato.
La “Sapori
Srl” a Firenze ha anche un altro Locale famoso l’Osteria Pizzeria “Il Canovaccio” ubicata in Via Pietro Carnesecchi 2r, accanto al principale
impianto calcistico della Città lo Stadio Artemio Franchi.
Il bellissimo
Stadio, finito nel 1932, è un fulgido esempio di quella corrente Architettonica
definita Razionalismo Italiano ed è ricco di elementi innovativi e realmente avveniristici
per l’epoca.
Ma torniamo
alla Trattoria la “Pentola dell’Oro”.
Il Locale ha
il fascino del posto vissuto entrando dall’Ingresso troviamo la Cucina a vista,
a sinistra uno spazio denominato la “Salumeria” dove si può fare pranzi più
veloci o degustare un aperitivo accompagnato da deliziosi taglieri di affettati,
crostini e formaggi.
Da questa saletta una scaletta ripida porta al piano
interrato dove si trova la fascinosa Cantina a pietre e mattoni.
Se invece
dall’Ingresso principale si gira sulla destra si trova un’altra scala che scende
al piano interrato passando davanti a un antichissimo e romantico “pozzo” (incorporato
nelle parete) alla fine della quale si accede ad altre due Salette.
Tutto nel
Locale è a misura e stile dell’ambiente stesso dagli arredi
all’apparecchiatura:
una “fotografia” di Trattoria vissuta.
Ma veniamo
alla mia visita e alle degustazione fatta.
I piatti
sono stati accompagnati da un’interessante selezione di Vini:
-
“Campogiovanni 2016”, Rosso di Montalcino D.O.C., 100% Sangiovese, 13,5% Vol.,
prodotto dall’Azienda Agricola San Felice;
- “Poggio ai
Ginepri 2017”, Bolgheri Rosso D.O.C., un
assemblaggio fatto con il 40% di Cabernet Sauvignon, 30% di Merlot, 20% di
Cabernet Franc e 10% di Petit Verdot, 14% Vol., prodotto dalla Tenuta
Argentiera;
- “Castello
di Poppiano Tricorno 2014”, è stata aperta una bella Magnum scatolata (1,5
Litri), Rosso Toscana I.G.T., un assemblaggio fatto con il 40% di Sangiovese,
40% di Cabernet Sauvignon e 20% di Merlot, prodotto dall’antica Azienda Conte Guicciardini;
- “Castello
di Poppiano Vin Santo della Torre Grande 2004”, Vin Santo Colli Fiorentini
D.O.C., 100% Malvasia Bianca, 17% Vol., le uve selezionate vengono fatte
appassire su graticci, e successivamente fermentano e invecchiano in
“caratelli” nella spettacolare “Vinsantaia” della Torre Grande nel Castello di
Poppiano dell’Azienda Conte Guicciardini.
Sono state
servite le seguenti portate:
- Strudel di
caponata di verdure e pecorino di fossa – insieme a – Flan di patate rosse con
fonduta di parmigiano;
- Carabaccia
(zuppa di cipolle Fiorentina) fatta con cipolle bianche e pinoli gratinati al
sapore di tartufo;
- Risotto
con radicchio rosso e salsiccia;
- Sauté di
trippa e lampredotto alla Fiorentina;
-
Cantuccini.
Il rilancio
della Trattoria la “Pentola dell’Oro” è affidato alle preparazioni di due bravi
Chef Meridionali ma Fiorentini di adozione, e a un esperto personale di Sala.
In Cucina ci
sono Danilo Lombardo e Damiano Bagnato che si prodigano nel preparare piatti
Tradizionali Fiorentini e Toscani affiancati ad altri anche più contemporanei,
tutti fatti con materie prime di qualità.
In Sala il super
attivo Direttore Salvatore Mazza, Siciliano Classe 1969 ma da oltre 20 anni a
Firenze, è supportato da una gioviale e premurosa Diana Sandu (originaria della
Romania).
Come è stato
decisamente sostenuto dal Referente della Società “Sapori Srl”, Antonio
Rettura, l’impegno profuso nel rilancio della Trattoria la “Pentola dell’Oro” è
molto forte.
Grazie a
tutto ciò è sicuramente iniziata una nuova vita per la storica e accogliente
Trattoria la “Pentola dell’Oro” di Firenze.
PS. Un
particolare ringraziamento al carissimo amico Luca Managlia per la concessione
di alcune sue bellissime foto.
Il Libro di Giuseppe Alessi
L'Ingresso
La Cantina
La Scala con il Pozzo
Le Due Salette al Piano Inferiore
Strudel...... e Flan......
Carabaccia......
Risotto......
Sauté di Trippa e Lampredotto...... (Foto Managlia)
Mazza, Sandu, Rettura, Lombardo (Foto Managlia)
Rettura, Mazza, Dracopulos, Lombardo (Foto Managlia)