mercoledì 29 maggio 2019

UNA NUOVA VITA PER LA STORICA E ACCOGLIENTE TRATTORIA LA "PENTOLA DELL’ORO” DI FIRENZE.




Un’antica Leggenda Irlandese narra che ci sia una “pentola piena d’oro” con a guardia uno Gnomo (personaggio fiabesco dall’aspetto di nano vecchio e barbuto) nel punto esatto in cui nascono gli Arcobaleni.

In questa Storia infatti si narra di un giovane Contadino dal nome Barry proprietario di una Fattoria che non andava bene. 
Costui un giorno incontrò uno Gnomo che si lamentava a causa della veneranda età che non gli permetteva di risalire un Monte per raggiungere la sua “pentola piena d’oro” all’inizio dell’Arcobaleno
Barry aiutò lo Gnomo e per tale aiuto fu ricompensato con una parte del Tesoro della Pentola che venne utilizzato per far rifiorire la sua Fattoria.

Il giovane Contadino però invece di mantenere il segreto della sua fortuna lo raccontò a un suo avido vicino che corse subito a cercare lo Gnomo per farsi consegnare dell’oro. 
Tale fatto fece arrabbiare molto lo Gnomo che si sentì tradito e minacciato. 
La conseguenza fu che lo Gnomo fece andare in rovina la Fattoria di Berry e quella del suo vicino.

Pensare che una “pentola piena d’oro” sia la fonte dell’Arcobaleno è un modo metaforico per dire che non vi è certezza dove possa nascere la magia di questo “miracolo di colori” che nessuno mai potrà possedere se non nel proprio cuore.

Anche con questi poetici presupposti solo un conosciuto Pittore e Musicista (diventato successivamente anche un bravissimo Cuoco) come Giuseppe Alessi poteva aprire, nel 1988, una Trattoria con il nome la “Pentola dell’Oro” in Via di Mezzo al Civico 24 e 26r (all’angolo con Via dei Pepi), Quartiere artigiano di Santa Croce, nel Centro della magnifica Città di Firenze.

Giuseppe è nato nell’anno 1937 nel Comune di Sesto Fiorentino, dopo le Scuole dell’obbligo ha frequentato e si è diplomato sia all’Istituto d’Arte di Sesto Fiorentino sia al Conservatorio di MusicaLuigi Cherubini” di Firenze.

Ma Giuseppe è una persona che ha amato e ama moltissimo i piaceri della vita compresa “la Tavola” e ha una grande passione: Cucinare

La sua Carriera di Cuoco è iniziata proprio a Firenze in una piccola Tavola Calda nello Storico Quartiere di Campo di Marte.
Negli anni successivi si è dedicato molto anche allo studio della Storia della Cucina Italiana e delle sue Tradizioni affrontando le difficoltà che si possono trovare nell’attualizzare Ricette di Piatti Antichi

Nel 1985 ha pubblicato anche un bel Libro di 390 pagine con 250 preparazioni Toscane intitolato “Etruschi: il Mito a Tavola”.

Come già detto nel 1988 ha aperto, con il supporto della Moglie Margherita, il suo nuovo Locale
la “Pentola dell’Oro” in Via di Mezzo.

Giuseppe ha sempre amato dire di non sentirsi uno Chef ma un semplice Cuoco, un “operatore del sapore”, un “soggetto cucinante” che propone le sue opere a un “soggetto mangiante”. 
La sua Cucina è sempre stata una difesa totale della “Tradizione” in genere e di quella “Cinquecentesca” in particolare; 
quest’ultima è stata quella che avevano vissuto e mangiato assoluti geni come Galileo Galilei (15641642), Renato Cartesio (in Francese René Descartes, 15961650) e Nicolò Copernico (in Polacco Mikolaj Kopernik, 14731543). 

Per Giuseppe Alessi e la sua Trattoria la “Pentola dell’Oro” furono anni di grande successo. Moltissime persone apprezzavano la sua Cucina fatta di “saporosità corali” e di Piatti preparati con arte e amore, anche giorni prima, per lasciarli riposare. 
Alcuni di essi venivano creati nell’assoluta tranquillità della sua Casa un’antica Torre Medievale circondata da tre ettari e mezzo di terreno dove coltivava anche molte delle sue materie prime.

Un grande successo confermato nel 1994 con l’uscita di un altro suo Libro dedicato proprio a se stesso e al suo Locale
Alla Pentola dell’Oro – Cucina Cucinare Mangiare a Firenze Oggi”.

Ma il modo di “Cucinare Antico” di Alessi non poteva sopravvivere con l’avvento delle stringenti nuove Regole Sanitarie più moderne, cosicché nel 2003 Giuseppe Alessi ha lasciato la suo Trattoria a due imprenditori che hanno cambiato completamente la filosofia ristorativa attualizzandola. Successivamente sono seguite anche altre conduzioni.

Dal Settembre 2018 la SocietàSapori Srl” ha acquisito la gestione della Trattoria la “Pentola dell’Oro” con l’intento di rilanciare il suo splendido passato.

La “Sapori Srl” a Firenze ha anche un altro Locale famoso l’Osteria PizzeriaIl Canovaccio” ubicata in Via Pietro Carnesecchi 2r, accanto al principale impianto calcistico della Città lo Stadio Artemio Franchi
Il bellissimo Stadio, finito nel 1932, è un fulgido esempio di quella corrente Architettonica definita Razionalismo Italiano ed è ricco di elementi innovativi e realmente avveniristici per l’epoca.

Ma torniamo alla Trattoria la “Pentola dell’Oro”.

Il Locale ha il fascino del posto vissuto entrando dall’Ingresso troviamo la Cucina a vista, a sinistra uno spazio denominato la “Salumeria” dove si può fare pranzi più veloci o degustare un aperitivo accompagnato da deliziosi taglieri di affettati, crostini e formaggi. 
Da questa saletta una scaletta ripida porta al piano interrato dove si trova la fascinosa Cantina a pietre e mattoni.

Se invece dall’Ingresso principale si gira sulla destra si trova un’altra scala che scende al piano interrato passando davanti a un antichissimo e romantico “pozzo” (incorporato nelle parete) alla fine della quale si accede ad altre due Salette.

Tutto nel Locale è a misura e stile dell’ambiente stesso dagli arredi all’apparecchiatura
una “fotografia” di Trattoria vissuta.

Ma veniamo alla mia visita e alle degustazione fatta.

I piatti sono stati accompagnati da un’interessante selezione di Vini:

- “Campogiovanni 2016”, Rosso di Montalcino D.O.C., 100% Sangiovese, 13,5% Vol., prodotto dall’Azienda Agricola San Felice;

- “Poggio ai Ginepri 2017”, Bolgheri Rosso D.O.C., un assemblaggio fatto con il 40% di Cabernet Sauvignon, 30% di Merlot, 20% di Cabernet Franc e 10% di Petit Verdot, 14% Vol., prodotto dalla Tenuta Argentiera;

- “Castello di Poppiano Tricorno 2014”, è stata aperta una bella Magnum scatolata (1,5 Litri), Rosso Toscana I.G.T., un assemblaggio fatto con il 40% di Sangiovese, 40% di Cabernet Sauvignon e 20% di Merlot, prodotto dall’antica Azienda Conte Guicciardini;

- “Castello di Poppiano Vin Santo della Torre Grande 2004”, Vin Santo Colli Fiorentini D.O.C., 100% Malvasia Bianca, 17% Vol., le uve selezionate vengono fatte appassire su graticci, e successivamente fermentano e invecchiano in “caratelli” nella spettacolare “Vinsantaia” della Torre Grande nel Castello di Poppiano dell’Azienda Conte Guicciardini.

Sono state servite le seguenti portate:

- Strudel di caponata di verdure e pecorino di fossa – insieme a – Flan di patate rosse con fonduta di parmigiano;

- Carabaccia (zuppa di cipolle Fiorentina) fatta con cipolle bianche e pinoli gratinati al sapore di tartufo;

- Risotto con radicchio rosso e salsiccia;

- Sauté di trippa e lampredotto alla Fiorentina;

- Cantuccini.

Il rilancio della Trattoria la “Pentola dell’Oro” è affidato alle preparazioni di due bravi Chef Meridionali ma Fiorentini di adozione, e a un esperto personale di Sala.

In Cucina ci sono Danilo Lombardo e Damiano Bagnato che si prodigano nel preparare piatti Tradizionali Fiorentini e Toscani affiancati ad altri anche più contemporanei, tutti fatti con materie prime di qualità.

In Sala il super attivo Direttore Salvatore Mazza, Siciliano Classe 1969 ma da oltre 20 anni a Firenze, è supportato da una gioviale e premurosa Diana Sandu (originaria della Romania).   

Come è stato decisamente sostenuto dal Referente della SocietàSapori Srl”, Antonio Rettura, l’impegno profuso nel rilancio della Trattoria la “Pentola dell’Oro” è molto forte.

Grazie a tutto ciò è sicuramente iniziata una nuova vita per la storica e accogliente Trattoria la “Pentola dell’Oro” di Firenze.

PS. Un particolare ringraziamento al carissimo amico Luca Managlia per la concessione di alcune sue bellissime foto.




Il Libro di Giuseppe Alessi

L'Ingresso

La Cantina

La Scala con il Pozzo

Le Due Salette al Piano Inferiore

Strudel...... e Flan......

Carabaccia......

Risotto......

Sauté di Trippa e Lampredotto...... (Foto Managlia)

Mazza, Sandu, Rettura, Lombardo (Foto Managlia)

Rettura, Mazza, Dracopulos, Lombardo (Foto Managlia)

martedì 21 maggio 2019

RISTORANTE “IL PICCOLO PRINCIPE” (DUE STELLE MICHELIN) A VIAREGGIO E LO CHEF GIUSEPPE MANCINO: SEMPLICEMENTE STRAORDINARI.




Mino Gambini poeta e scrittore Viareggino termina la sua Poesia intitolataA Viareggio” con queste parole: 
Armonica espressione fusa tra cielo e terra: Viareggio, del Tirreno, tu sei l’eccelsa Perla; tu sei, della Versilia, la mitica bellezza, che non trapassa mai”.  

La Città di Viareggio, in Provincia di Lucca, infatti è giustamente nota per molti aspetti positivi.
Si tratta di una bella e storica Località turistica, adagiata sulla pianura della Costa Toscana, bagnata dalle acque del Mar Ligure, dove, dal lontano 1873, si svolge anche uno dei più famosi Carnevali del Mondo

Oltre a ciò, alle spalle è incorniciata dal suggestivo panorama delle Alpi Apuane e ai lati dalle grandi, verdeggianti e rilassanti Pinete.

Un’altra delle sue speciali peculiarità è Viale Giosuè Carducci, conosciuto universalmente come “La Passeggiata di Viareggio”. 
Questa è la zona più affascinante, monumentale, artistica e commerciale della Città, ricca di moltissimi edifici di pregio e di rilevante interesse architettonico.

Dopo la “Bella Epoque” (1873 – 1895) s’iniziò a demolire le fatiscenti strutture in legno e ferro esistenti e tra il 1920 e il 1940, anni di grande fervore edilizio, la Passeggiata fu completamente ricostruita
Grazie a tecnici illustri, come l’Architetto e Ingegnere Viareggino Alfredo Belluomini (1892-1964), in quei 20 anni si delineò la Passeggiata, come noi la conosciamo.
Sorsero molti negozi, caffè, cinema, gallerie, ville, stabilimenti balneari e hotel.

Proprio agli inizi di questo periodo, il Conte Giuseppe De Micheli, industriale Veneto trasferitosi nel 1909 a Firenze, dette l’incarico all’Architetto Viareggino Goffredo Fantini (1857 - 1923) di erigere un Hotel di prestigio all’inizio della passeggiata nord
Il Primo Luglio 1922, a tempo di record, solo dopo 240 giorni di lavori, fu inaugurato il “Select Palace Hotel”, un Albergo a due piani.

Successivamente, nel 1925, vennero effettuati i nuovi lavori di rialzamento, fino al quinto piano, che furono affidati all’Ingegnere Fiorentino Ugo Giovannozzi (1876 - 1957). 
L’esperto tecnico rese la struttura imponente simile ai grandi e lussuosi Hotel Francesi della Costa Azzurra del tempo.

Nel 1938 il “Ministero della Cultura Popolare” da poco istituito e presieduto dal Ministro Avvocato Edoardo (detto Dino) Alfieri, “suggerì”, per motivi politici, di cambiare il nome dell’Albergoitalianizzandolo” in “Grand Hotel Principe di Piemonte”.

In anni più vicini a noi, causa la totale assenza d’investimenti, l’Hotel fu chiuso.
Nel 2001 un solido Gruppo ha acquisito l’immobile, successivamente, ottenuti i permessi, sono iniziati i lavori di ristrutturazione, durati poco più di un anno e mezzo.
Nel 2004, il “Grand Hotel Principe di Piemonte” (5 Stelle) ha riacquistato il suo ruolo di super prestigiosa struttura di accoglienza.

Al quinto piano, sul tetto a terrazza dell’Hotel Principe di Piemonte, tra i molti e pregevoli servizi offerti alla clientela, c’è il Ristorante GourmetIl Piccolo Principe” con il bravissimo Executive Chef Giuseppe Mancino.

Giuseppe è nato in Campania, a Sarno, in Provincia di Salerno, il 15 Aprile 1981.
Fin da piccolo aveva l’innato desiderio di fare il Pizzaiolo
per assecondare questa sua passione, all’età di 12 anni entrò a lavorare, quando era libero dagli impegni scolastici, all’Osteria dei Sarrastri, struttura ristorativa dell’Hotel Fluminia (4 Stelle) a 500 metri dal centro di Sarno
Era  addetto al forno per le pizze, ma un giorno, particolarmente sfortunato, accidentalmente ruppe due pale per infornare e per “punizionefu messo in Cucina.

Tale evento si è rivelato fortunato ed è stato l’inizio della sua rapida carriera. 
Primo Maestro è stato proprio lo Chef dell’Osteria il bravo GiuseppePeppeFasolino, un grande professionista che lavorava materie prime di grandissima qualità e che preparava ottime portate sia di carne che di pesce. 
Per 5 anni Giuseppe Mancino gli è stato accanto apprendendo le solide basi di tutta la sua Cucina futura.

Giuseppe dopo aver frequentato l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi per l’Enogastronomia e per l’Ospitalità AlberghieraDomenico Rea”di Nocera Inferiore (SA), si è trasferito a Firenze a lavorare nelle impegnative cucine dei tre Ristoranti del “Grand Hotel Baglioni”.
In seguito ha fatto altre esperienze eccezionali, in Italia, Francia e in Inghilterra, con Chef Stellati e super famosi come Davide Raschi del RistoranteIl Sogno di Angelo” di La Spezia e Rocco Iannone del RistoranteIl Faro di Capo D’Orso” a Maiori sulla Costa Amalfitana

Ha appreso anche straordinari segreti  affiancando due dei più grandi Maestri Chef del Mondo, l’Italiano Gualtiero Marchesi e il Francese, naturalizzato Monegasco, Alain Ducasse.

Nel 2004, Giuseppe, in concomitanza con la nuova riapertura, è giunto al “Grand Hotel Principe di Piemonte” di Viareggio.
Anni di grande impegno e passione nel suo lavoro, oltre alle notevoli capacità culinarie anche quelle organizzative gestionali gli hanno permesso di raggiungere in pochi anni altissimi livelli.

Il Piccolo Principe” e Giuseppe Mancino hanno ricevuto in questi anni moltissimi premi e  riconoscimenti anche da tutte le principali Guide Specializzate, tra quest’ultime spicca nel Novembre 2008, con l’uscita della “Guida Rossa Michelin 2009”, la super prestigiosa “Stella” e, successivamente, nel 2014 la mitica “Seconda Stella”. 

Ma torniamo alla mia recente visita al Ristorante.

Il RistoranteIl Piccolo Principe” è molto luminoso e accogliente; 
si arriva nella Sala interna incontrando il Salottino, il Bancone bar e i primi tavoli, in fondo la Cucina a vista
Da qui si accede all’altra Sala, si tratta della Terrazza rettangolare che è stata tutta chiusa a vetri e da cui si gode un panorama mozzafiato che include tutta Viareggio abbracciata dal Mare e dalle Alpi Apuane
Uscendo fuori da qui e salendo pochi gradini si raggiunge la bella e romantica Piscina dall’acqua cristallina, intorno a cui, nelle serate estive, godendo dell’atmosfera straordinaria del “roof garden”, vengono apparecchiati i tavoli del Ristorante
I coperti sono sempre al massimo una quarantina.

Arredi e apparecchiatura sono molto eleganti, i colori, prevalentemente il bianco e il blu, danno serenità e si abbinano perfettamente al riflesso del Mare.

Il Menu è vario, con portate di Mare e di Terra, oltre alla scelta alla Carta, si possono fare percorsi degustativi speciali (“Territorio” e “Carte Blanche”) più leggeri o quello “Vegetariano” fino ai più completi: 
L’Essenziale” e “A modo mio….. passato e presente”.

La Carta dei Vini è superlativa, circa 1.000 etichette (45.000 Bottiglie) super selezionate, nelle varie annate e nei diversi formati, che vengono conservate nelle moderna Cantina.

Ma veniamo alla degustazione.

In tavola il fragrante “Pane della Casa”: 
Pane con farina biologica macinata a pietra, Pane senza sale, Focaccia, Schiacciata croccante di farina di semola di grano duro, Grissini (tirati a mano) aromatizzati all’Olio Extra Vergine di Oliva.
Accanto al Pane anche del “golosissimoBurro Francese aromatizzato alla nepitella.

Su consiglio dell’esperto Sommelier Manuel Ghezzi le portate sono state accompagnate da una scelta mirata di ottimi Vini:

- “Contratto Pas Dosé 2013”, Bianco Spumante Millesimato, Metodo Classico, 20% Chardonnay e 80% Pinot Nero, 12,5% Vol., prodotto dalla Cantina Contratto;

- “Costa Marina 2017”, Colli di Luni Vermentino D.O.C., 100% Vermentino, 13,5% Vol., prodotto dall’Azienda Agricola Ottaviano Lambruschi;

- “Vigna Cicogna 2018”, Greco di Tufo D.O.C.G., 100% Greco, 13,5% Vol., prodotto dall’Azienda Agricola Ferrara Benito;

- “Turmhof 2016 – Pinot Nero”, Alto Adige D.O.C.,  100% Pinot Nero, 13,5% Vol., prodotto dall’Azienda Tiefenbrunner;

- “Vina Malvazija Istarska 2013”, 100% Malvasia Bianca Vendemmia Tardiva, 13% Vol., prodotto dall’Azienda Benvenuti.

Sono state servite le seguenti portate:

- “5 Amuse-bouche” – Taco con gambero – Tapioca fritta, cetrioli e maionese ai frutti di mare – Carota con salsa bernese e polvere di cacao – Cracker con composta di lamponi e formaggio caprino – Cannolo ripieno di crème fraîche e uova di salmone;

- “Antipasti” – Moleca (granchio)  – Gambero, mozzarella, porcini – Ostrica al pepe;

- Triglia di scoglio croccante, scarola, mozzarella affumicata, essenza di pomodoro, olive e capperi;

- Capasanta, crema di crescione, caviale e limone candito;

- “Sushi Toscano Affumicato” – Battuta della Macelleria Masoni, pane fritto, tartufo di stagione selezione Savini, pecorino ed erbe amare;

- Lingua di vitello (cotta 48 ore), rapa rossa, cipolline in agrodolce e salsa verde;

- Ravioli di farina di riso, granchio, lumachine di mare, aglio nero, polvere d’alghe e pomodorino giallo;

- Agnolotti ripieni di cipolla rossa fondente, coda di bue, salsa al pecorino, tartufo di stagione selezione Savini e sedano croccante; 

Spaghetti di grano duro, acqua di cavolfiore, erba ostrica, agrumi e bottarga di tonno rosso selezione Armatore;

- Ombrina, la sua salsa al curry, finocchi e pak-choi (cavolo cinese);

- “Il Segreto del Masoni” – Un particolare taglio di carne (a cui è stato tolto ogni caratteristica di riferimento) con fagioli schiaccioni, peperone rosso, catalogna e salsa al caffè;

- “La Pera” – Bavarese, la sua composta, cannella, sablé alla nocciola e gelato di ricotta;

- “Arachidi & Mango” – Namelaka (crema ultra-cremosa) di arachidi, brownie (torta al cioccolata tipica della Cucina Statunitense) al caramello e sorbetto al mango;

- Piccola Pasticceria della Casa.

Tutto buonissimo e presentato alla perfezione.

La cucina del grande Chef Giuseppe Mancino è magnifica, un connubio perfetto tra Tradizione, Innovazione e Ricerca, tra Cucina Italiana, Toscana e Internazionale, tra Mare e Terra, ma è anche sincera, curata, diretta e gustosissima. 
Veramente splendide ed eleganti le presentazioni, super centrati e armoniosi gli accostamenti e i sapori, ottime le materie prime, quest’ultime sono estremamente ricercate e selezionate.

Giuseppe Mancino ha una Brigata di Cucina giovane, molto competente e appassionata, con il Sous-Chef Alessio Bachini, la Pastry-chef Sara Mazzoli, gli Chef de Partie Roberto Monopoli (Antipasti), Riccardo Vivarelli (Secondi), Matteo Bacciardi (Primi) e il Commis di Cucina Alessandro Mercuri.

Il Sevizio di Sala è molto professionale, estremamente gentile, premuroso e attento, sotto la guida del Maître Fabio Santilli ci sono il Sommelier Manuel Ghezzi e gli Chef de Rang Gianluca Velardi e Luca Esposito oltre al Demi Chef de Rang Davide Saglietti.  

Al Ristorante GourmetIl Piccolo Principe” (Due Stelle Michelin), ubicato nel roof garden del “Grand Hotel Principe di Piemonte” di Viareggio (LU), con l’Executive Chef Giuseppe Mancino, in una suggestiva, accogliente atmosfera e con una magnifica vista panoramica, ho potuto godere di grandi emozioni gastronomiche grazie anche al fatto che qui “Ogni ricetta è una storia d’amore”.

PS. Un particolare ringraziamento al carissimo amico Luca Managlia per la concessione di alcune sue bellissime foto.




Il Grand Hotel Principe di Piemonte

La Sala Interna

La Cucina a Vista

Una Vista della Terrazza Coperta

Uno dei Panorami 

Una Vista della Piscina

"5 Amuse-bouche"......

Moleca......

Gambero......

Ostrica...... (Foto Luca Managlia)

Triglia di Scoglio......

Capasanta...... (Foto Luca Managlia)

"Sushi Toscano Affumicato"......

Lingua di Vitello......

Ravioli......

Agnolotti......

Spaghetti...... (Foto Luca Managlia)

Ombrina......

"Il Segreto del Masoni"......

La Pera......

"Arachidi & Mango"......

Piccola Pasticceria della Casa

Lo Chef e la Brigata di Cucina

Il Maître Fabio Santilli. (Foto Piccolo Principe)

La Brigata di Sala

Giuseppe Mancino e Giorgio Dracopulos (Foto Managlia)

venerdì 17 maggio 2019

AL NUOVO RISTORANTE “COQUUS” DI QUERCETA (LU) TUTTA LA PASSIONE DEL GRANDE CHEF ALESSANDRO FILOMENA.




Nella magnifica Regione Toscana c’è Querceta una Frazione del Comune di Comune di Seravezza, in Provincia di Lucca, ubicata a ridosso delle Alpi Apuane ma che si protende verso la Costa ed è attraversata da una delle principale vie di scorrimento Italiane: la Strada Statale 1 Aurelia.

Querceta confina con la mitica Località Turistica di Forte dei Marmi e dista circa 2 Km. dallo Storico e fascinoso Borgo di Pietrasanta.

Anche Querceta ha una lunga storia che risale addirittura all’Epoca Romana
Infatti questi territori,  dopo essere stati conquistati, furono compresi in uno degli assi della “CenturiazioneRomana.
La “Centuriazione” era un sistema capillare usato in Italia e successivamente anche in alcune Province dell’Impero, già nel IV Secolo a.C. i Quiriti (gli antichi Cittadini Romani) organizzavano i terreni, principalmente pianeggianti, basandosi sulla conformazione del loro “Castrum” (Accampamento Militare) o in quella della costruzione di nuovi centri abitativi.

I Terreni venivano suddivisi in modo regolare, secondo un reticolo ortogonale, di strade e canali; 
gli appezzamenti agricoli cosi delimitati venivano assegnati a nuovi coloni, in gran parte come “liquidazione” ai Legionari che, dopo aver prestato onorato servizio, andavano in congedo.

Per Querceta la trasformazione da una zona boschiva, da pascolo e agricola con pochi abitanti a piccolo Centro è avvenuta solo nel XVI Secolo.

Oggi la Frazione di Querceta ha circa 8.000 abitanti ed è uno snodo commerciale importante grazie anche alla sua Stazione FerroviariaForte dei Marmi – Seravezza – Querceta” ubicata sulla fondamentale LineaRoma – Genova”.

A Querceta, dal 1956, si svolge in Primavera una Manifestazione molto seguita a carattere storico/folkloristico: “Il Palio dei Micci”. 
L’Evento, organizzato dalla Pro-Loco, coinvolge Otto Contrade e, oltre alla corsa dei “micci(asini), vede sfilare ben 2500 figuranti in costume.

Proprio in Via delle Contrade al Civico 235 il conosciutissimo Chef Alessandro Filomena ha da poco inaugurato, il 7 Marzo 2019, il suo nuovo Ristorante: “Coquus”.

Il nome del Locale non è altro che il termine Latino che definisce “il Cuoco”, un personaggio diventato veramente importante per gli Antichi Romani dopo che vennero a contatto con la Cultura Greca
Prima di allora i Romani nei loro pasti erano molto frugali ma la Civiltà Greca insegnò loro le gioie della buona tavola con tutto quello che ne consegue.

Alessandro Filomena è nato a Como, il 18 Ottobre del 1968, è cresciuto tra i preziosi insegnamenti culinari del babbo Cuoco, che lavorava nelle cucine di un grande complesso Ospedaliero, e quelli delle donne di Famiglia (Mamma e Nonna).

Finite le scuole dell’obbligo il giovane Filomena ha frequentato e si è diplomato, nel 1985, al Corso di Cucina, presso il Centro di Formazione Professionale Alberghiero di Casargo in Provincia di Lecco.

I primi impegni di Alessandro sono stati quelli sulle imponenti Navi turistiche della Costa Crociere che fanno rotta nel Mediterraneo e nei Caraibi
Dopo un’interruzione, dovuta al servizio militare, al suo curriculum si aggiungono altre importanti esperienze nei Ristoranti di famosi Hotel di Viareggio (Palace, Principe di Piemonte) o di Cortina d’Ampezzo (BL) come lo storico “Hotel de la Poste”. 

Dal 2003 al 2008 è stato nelle Cucine di rinomati Ristoranti a Forte dei Marmi: il “Bistrot” e “Fratellini’s”, della Famiglia Vaiani, e per loro, ha aperto a Mosca anche la versione Russa del RistoranteBistrot”.

Successivamente, sempre al Forte, con il ruolo di Chef Executive, ha lavorato nei Ristoranti del prestigiosoHotel Principe”.

Dal 2011 al 31 Dicembre 2018 un’altra importante esperienza da Chef Executive al RistoranteFranco Mare” di Marina di Pietrasanta (LU) della Famiglia Stefanini
Durante alcuni inverni ha diretto anche la Cucina di un altro storico ed elegante Locale della stessa Famiglia ubicato in pieno Centro di Firenze: “Il Barretto”.

Lo splendido lavoro che Alessandro Filomena ha fatto in tutti i Locali dove è stato lo ha portato alla ribalta tra gli Chef Italiani più bravi, esperti e famosi.

Ma torniamo al nuovo RistoranteCoquus” che lo Chef/Patron Alessandro Filomena ha voluto assolutamente accogliente e informale per permettere a tutti di degustare le sue eccellenti preparazioni di Alta Cucina.  

Il Ristorante è ubicato in fondo a un piccolo parco di una Villa, si parcheggia comodamente tra piante di alto fusto.

L’Edificio che ospita il Locale è una bella, luminosa e candida struttura, al piano terra, disposta a elle che spicca all’interno di un curatissimo giardino con alcune fascinose sculture

L’Ingresso è ubicato proprio nell’angolo che forma la elle stessa. 
Da una porta ad arco si entra nello spazio Reception, a destra la Sala principale con grandi vetrate, a sinistra un’altra Sala, finestrata, con in fondo i locali della Cucina, a ciò si aggiunge gli archi di mattoni rossi e il soffitto a travi e travicelli per rendere il tutto particolarmente accogliente.
Con la buona stagione si può anche mangiare fuori in un curatissimo spazio.

L’arredo è semplice come l’apparecchiatura, ma allo stesso tempo tutto è molto curato.

Il Menu, oltre a due diversi “Percorsi dello Chef” (con Vino o senza Vino abbinato), permette la scelta alla Carta di preparazioni di Terra (prevalentemente) e di Mare, c’è anche la possibilità di avere un Menu del giorno che a pranzo diventa estremamente interessante per la sua “semplicità” e convenienza.

La Carta dei Vini è sapientemente selezionata e permette un’ampia scelta tra un centinaio di Etichette
in prevalenza Vini Bianchi e Rossi del Territorio, diverse Bollicine Italiane, dalla Francia solo Champagne.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata da una buonissima bottiglia di Vino Rosso:

- “Le Macchiole Bolgheri Rosso 2017”, D.O.C. Bolgheri Rosso, un Assemblaggio fatto con 40% di Merlot, 30% di Cabernet Franc, 15% di Cabernet Sauvignon e 15% di Syrah, 14,5% Vol., prodotto dall’Azienda Le Macchiole.

In tavola il buonissimo “Pane della Casa”: 
Pane ai sei cereali, Pane Apuano cotto nel Forno a legna (in Cucina c’è anche quello), Grissini.

Sono state servite le seguenti portate:

- “Benvenuto” - Tapioca (farina/amido che si ottiene dal Tubero della Manioca Amara) fritta, insaporita con Garam Masala (una mistura di spezie tipica dell’India e tendente al piccante); 
Panini morbidi al vapore con pomodoro fresco e origano;

- Sedani di grano duro biologico Monograno Felicetti alla Puttanesca con ragù di coniglio, peperone dolce e ricotta salata fresca;

- Maialino di latte, cotto nel Forno a legna, con spinaci saltati e polvere di Berberè (una miscela di spezie Africane tipica della Cucina dell’Eritrea);

- Cheesecake ai frutti esotici e polvere di biscotti;

- "Piccola Pasticceria della Casa": Mini Cheesecake lampone e cioccolato e Cioccolatino al cocco.

Tutto buonissimo e ben presentato.

La Cucina del grande Chef Alessandro Filomena è fondamentalmente basata sulla più solida e buona Tradizione Italiana ma con l’aggiunta di sapiente tecnica e una specifica e indiscutibile eleganza. 
La grande qualità nella scelta delle materie prime e la sua mano sicura, frutto di grande esperienza, fanno di ogni sua portata un concentrato di gustosa “passione”. 

Da sottolineare che su tutto il rapporto qualità/prezzo è estremamente positivo.

Alessandro in Cucina è supportato da una giovane ed efficiente Brigata composta dal Sous-chef Harun Alì, che è stato anche allievo dello ChefStellatoValentino Cassanelli, la Pastry-chef Sonia Cani, una vera rivelazione già allieva della grande Pasticcera Loretta Fanella, e i bravi Capi Partita Manuel Conti (Secondi) e Akter Mazi (Antipasti).

Il Servizio di Sala è assicurato da una Brigata molto gentile e premurosa composta dal Maître Gabriele Carli oltreché da Marta Santini e Luigi Mastrullo.  

Al nuovo RistoranteCoquus” di Querceta (LU) del bravissimo Chef Alessandro Filomena ho piacevolmente degustato, in un’atmosfera romantica, accogliente e familiare, delle portate assolutamente genuine e deliziose.



L'Ingresso al Parcheggio

Il Parcheggio

Il Ristorante

Una Vista della Sala Principale

Sala Con Vista

La Seconda Sala

Tapioca......

Panini......

Sedani......

Maialino di Latte......

Cheesecake......

Piccola Pasticceria della Casa

La Brigata di Cucina

Luigi Mastrullo e Gabriele Carli

 Chef e Pastry-chef con la Brigata di Sala (Foto Coquus)

Giorgio Dracopulos e lo Chef Alessandro Filomena

Ristorante "Coquus"......