venerdì 30 dicembre 2011

AL RISTORANTE ANTICA LOCANDA DELL’ANGELO (LU) UNA SERATA CON IL CIOCCOLATO DELL’AZIENDA AMEDEI.

La Civiltà Maya si sviluppò per un lunghissimo periodo, nella zona geografica che si potrebbe oggi definire Centro America, dal 1000 a.C. alla scoperta del Continente Americano, per poi iniziare a decadere fino alla definitiva scomparsa nel 1697.
Fin dagli albori della loro storia i Maya coltivavano la pianta del Cacao, originaria di questi territori, e dalla lavorazione della parte grassa dei suoi semi ricavavano il “kakaw uhana = Cibo degli Dei” un preparato che è all’origine del nostro Cioccolato.
Fu il navigatore e conquistador Hernàn Cortéz che nel 1528 portò in Spagna i primi semi di Cacao.
Alla fine del 1500 e i primi del 1600 il Cacao iniziò ad uscire dalla Spagna e a diffondersi in Europa.
Successivamente l’aggiunta al Cacao dello zucchero, per combattere il naturale sapore amaro, fece nascere la cioccolata.
Alla fine del 1800, l’inventore Italiano Doret, dopo aver costruito, a Torino, una macchina automatica idraulica per la produzione della cioccolata, poi ceduta alla Caffarel, produsse il primo cioccolatino “moderno”.
In Località La Rotta, nel Comune di Pontedera in Provincia di Pisa, c’è un’Azienda Artigianale che produce un Cioccolato straordinario: Amedei.
Questa Azienda, battezzata Amedei in ricordo della nonna materna, è nata nel 1990, ed è di proprietà di Cecilia Tessieri e di suo fratello Alessio.
Il Cioccolato da loro prodotto, nelle varie linee, è di altissima qualità e viene lavorato con macchine antiche riportate, per le loro esigenze e necessità, a nuova vita.
Moltissimi i premi e i riconoscimenti attribuiti in questi anni ad Amedei. Tra i più prestigiosi quelli dell’Academy of Chocolate, fondata in Inghilterra, a Londra, nel 2005, e patrocinata dal famoso Chef, Tre Stelle Michelin da più di 25 anni, Michel Roux, del Relais & Chateaux Waterside Inn, ubicato nel pittoresco Borgo Londinese di Bray, che ha premiato, più volte, i loro prodotti come i “Migliori del Mondo”.
Mercoledì 7 Dicembre 2011
al Ristorante Antica Locanda dell’Angelo, in pieno centro storico a Lucca, si è svolta una simpatica serata tutta dedicata al Cioccolato Amedei.
Dell’accogliente Antica Locanda dell’Angelo potete trovare tutta la storia dettagliata nell’Archivio di questo Blog.
I proprietari del Ristorante, la Famiglia Cipolla, il papà Giuseppe, la mamma, la brava Chef, Antonina Foti, con in testa il figlio Vito Sommelier A.I.S. e responsabile di Sala, spesso organizzano coinvolgenti serate a tema.
La serata in questione prevedeva un breve tragitto informativo sul cioccolato e sull’Azienda Amedei tramite materiale illustrativo e la trasmissione video di un bel filmato.
Oltre a ciò il Menu era totalmente dedicato all’abbinamento di tutte le portate scelte alle tipologie più adatte di Cioccolato prodotte da Amedei.
Nella calda e particolarmente gradevole atmosfera delle salette del Locale con belle apparecchiature e luci soffuse è iniziata la degustazione.
In tavola il fragrante pane della Casa e i saporiti e caldi panzerotti:
- Flan di bietole e carciofi al cioccolato fondente “Toscano Black 63%”.
Questo piatto è stato accompagnato da “Frv 100 Rosé 2010”, Domaine des Terres Dorées, Beaujolais, Francia, un Rosato Metodo Ancestrale (antichissimo metodo che prevede una doppia fermentazione naturale senza l’apporto di lieviti), 100% uve Gamay, Alc. 7,5%, prodotto da Jean-Paul Brun.
- Riso alla zucca al profumo di salvia con cioccolato fondente “Toscano Black 66%”.
In abbinamento “Wehlener Sonnenuhr Riesling Spatlese Trocken 2010”, 100% Riesling, Alc. 12,5%, Bernkastel-Wehlen, Mosella, Germania.
- Ravioli di cioccolato farciti di ricotta e prezzemolo al burro fuso con filetti di mandorle tostate e cioccolato fondente “Toscano Black 70%”;
- Carrè d’agnello francese con cioccolato fondente nero “9” (75%).
Queste due portate sono state accompagnate da un "Pinot Nero 2007" Vallee D’Aoste D.O.C., 100% Pinot Nero, Alc. 14%, dell’Azienda Agricola Ottin Elio, Quart, Aosta.
- Delizia al cioccolato fondente 70% “Chuao” (prende il nome dal Villaggio di provenienza, situato nella fascia costiera settentrionale della Stato di Aragua in Venezuela) con salsa di arance;
- Buccellati Siciliani (particolari dolcetti ripieni).
Con i dolci è stato servito Ratafià (nome dato a qualsiasi tipo di liquore composto da infusi di frutta ed alcol) dell’Azienda Agricola Praesidium di Enzo e Ottaviano Pasquale che si trova a Prezza in Provincia dell’Aquila, il loro Ratafià e fatto con il Vino Montepulciano d’Abruzzo D.O.C. che producono e le ciliegie dolci di Raiano (AQ).
Un Menu basato tutto sull’abbinamento particolare con il cioccolato è certamente una cosa non facile da realizzare, ma la sapiente ed esperta mano della Chef padrona di casa, Antonina Foti, insieme al suo Staff di Cucina, è riuscita nell’impresa, dando ai sapori dei piatti serviti piacevolezza e gusto.
Anche con i Vini il bravo Vito Cipolla, osando, ha creato un percorso sicuramente interessante.
La bella serata si è conclusa tra i complimenti, i ringraziamenti e i saluti.
L’Azienda Amedei, come è scritto all’inizio di un loro dépliant, è “un luogo magico, un laboratorio della felicità nel quale si miscelano armoniosamente saper fare antico, estro culinario e dedizione artigiana”, tutto ciò al fine di far degustare ai loro clienti un magnifico Cioccolato ai vertici della produzione mondiale.

Ristorante
Antica Locanda dell’Angelo
Via Pescheria, 21 Lucca
Tel. 0583 467711
www.anticalocandadellangelo.com

Azienda Amedei
Via San Gervasio, 29
La Rotta, Pontedera (PI)
Tel. 0587 484849
www.amedei.it















giovedì 22 dicembre 2011

IL PANETTONE MOTTA CON CREMA MASCARPONE : UNA PRELIBATEZZA PER AUGURARE A TUTTI BUON NATALE.

Angelo Motta (1890-1957), nato a Gessate, allora un piccolo centro agricolo della pianura Lombarda in Provincia di Milano, era un appassionato e bravo Pasticcere che nel 1910 si trasferì a Milano e nel 1019, in Via Chiusa aprì un piccolo laboratorio dolciario artigianale l’”Angelo Motta Pasticcere”.

Grazie alla sua maestria e inventiva l’attività ebbe un grande successo. La sua preparazione più richiesta era quel dolce da forno a pasta morbida a lievitazione naturale e dalla tipica forma cilindrica che lui aveva sapientemente interpretato, dandogli una forma alta che terminava a cupola e rendendolo più soffice oltre ad arricchirlo con l’uvetta: il Panettone.
La storia della nascita di questa tipicità natalizia, prevalentemente Lombardo-Milanese, si perde nel Medioevo tra diverse leggende poco attendibili, l’unica cosa certa è il fatto che i suoi ricchi ingredienti lo facevano un dolce per le mense dei nobili e dei benestanti.

Si potrebbe risalire anche ad una lontana parentela con il pane grande e tondo arricchito di frutta, uva passa e miele, che veniva usato per gli antichi riti Cristiani e che veniva inciso con una croce, nella parte superiore, per facilitare la lievitazione.
Nel 1925, sull’onda del successo e per far fronte alle richieste, Angelo Motta apre il secondo laboratorio, più grande del primo, in Galleria Carlo Alberto e, tre anni dopo, nello stesso posto, viene inaugurato il nuovo negozio, con arredi curatissimi e moderni: il primo di altri punti vendita che seguiranno. Una novità, per allora, la nuova regola valida per tutti gli addetti: non accettare mance.
Alla fine del 1930 nasce il grande e “futuristico” Stabilimento Motta in Viale Corsica a Milano.
Nel 1937 vista l’ormai consolidata attività di notevole peso economico e con numerosi dipendenti, la Motta diventa una Società per Azioni (S.p.A.).
Negli anni 70 la Motta è stata ceduta e, negli anni successivi, vari sono stati i passaggi di mano, anche a Società straniere, dal 1 Agosto 2009, la “Motta”, ramo “Prodotti da Forno”, è della Bauli S.p.A., altra storica e Italianissima Azienda Dolciaria fondata a Verona, nel 1922, da un altro grande Pasticcere, Ruggero Bauli.
Nei primi anni 80 la Motta ha inventato il primo Panettone farcito, e questo tipo di dolce arricchito, ha riscosso sempre maggiore gradimento da parte dei consumatori più esigenti.

Oggi sono molte le golosità che la Motta prepara e tra queste, nella linea “I Classici di Pasticceria”, c’è “Il Panettone con Crema Mascarpone”.
Nella bella e classica confezione da 800 g., la straordinaria morbida fragranza del Panettone Motta incontra una delicata e vellutata crema al mascarpone, il risultato è garantito: una prelibatezza.

Con “Il Panettone Motta con Crema Mascarpone” Auguro a Tutti Voi “BUON NATALE” e "FELICE ANNO NUOVO".
www.mottamilano.it

mercoledì 14 dicembre 2011

OSTERIA FRANCESCANA DI MASSIMO BOTTURA A MODENA: TRE STELLE MICHELIN.

La Città di Modena si trova nella Val Padana dell’Emilia-Romagna, tra i Fiumi Secchia e Panaro affluenti di destra del Po.
In origine Modena si chiamava "Mutna" ed era un centro Etrusco, poi nel V Secolo a.C., cadde sotto i Galli Boi, una popolazione di stirpe Celtica venuta dall’Antica Gallia o dall’Aquitania. Nel 183 a.C. divenne Città Romana col nome di "Mutina" e con la costruzione della Via Emilia, voluta dal Console Marco Emilio Lepido, iniziò a crescere acquisendo sempre più importanza.
Oggi la Città, Capoluogo di Provincia, è un centro ricco di cultura e di antiche e preziose opere architettoniche sia civili che religiose oltre alla tranquilla e verde accoglienza dei suoi parchi.
Il Territorio ha una straordinaria tradizione gastronomica, famosa nel mondo, dove abbondano le eccellenze a Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.) come il Parmigiano-Reggiano, il Prosciutto di Modena o l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, oltre ad una infinità di magnifiche preparazioni gastronomiche come il bollito con lo zampone, la pasta all’uovo, i tortellini, i dolci tipici tra cui spiccano il Bensone (dolce fatto in casa a forma di S) o la Torta Barozzi (nell’Archivio del Blog tutta la storia dettagliata di questa magnifica torta unica al mondo).
Massimo Bottura nasce a Modena il 30 Settembre 1962, ultimo di cinque fratelli, la sua passione per il bello, il buono e la cucina, per quei misteri della vita, sono innate, ma hanno avuto una certa influenza anche le speciali e tipiche preparazioni fatte in cucina da sua mamma e sua nonna, ottime cuoche, unite alla frequentazione del suo babbo per i migliori Ristoranti e l’interesse di uno dei suoi fratelli per i grandi Vini.
Dopo gli studi universitari alla Facoltà di Giurisprudenza entra a lavorare nell’Azienda di Famiglia, un ingrosso di prodotti petroliferi. Piccole divergenze lavorative con il padre lo portano a scegliere, anche su indicazione di suo fratello Paolo, un’altra strada e, nel 1986, rileva una vecchia Trattoria, l’Osteria del Campazzo, nella Frazione di Campazzo, nel Comune di Nonantola, a 10 Km da Modena in direzione di Ferrara.
Nasce così la carriera, in rapida ascesa, del Cuoco (preferisce questa definizione) Massimo Bottura.
Dopo i primi anni la Cucina Emiliana non ha più segreti per lui, e la sua Trattoria diventa meta anche di famosi Chef, che riconoscono nella tipologia delle sue preparazioni, frutto di una maieutica applicata alle sue più intime sensazioni, aspetti di grande positività e pertanto lo invitano nelle Cucine dei loro famosi Locali per apprendere e perfezionarsi.
Suoi insegnanti saranno grandi maestri come Georges Coigny, Chef Francese (purtroppo scomparso nel 2006) trasferitosi nel piccolo Comune di Farini, in Provincia di Piacenza, dove aveva il suo Ristorante “Cantoniera”, Alain Ducasse nel suo “Le Louise XV”, Ristorante del super lussuoso Hotel de Paris a Montecarlo nel Principato di Monaco, infine, dopo un’esperienza a New York, da Ferran Adrià Acosta, padre della Cucina Molecolare, nel suo mitico Ristorante “El Bulli” a Roses nella Costa Brava in Spagna.
Dopo aver sviluppato tutti i suoi sensi ed aver appreso gli insegnamenti di Chef tra i più importanti del mondo, Massimo, nel 1995, apre, nel centro storico di Modena, l’Osteria Francescana.
Dall’anno dell’apertura, ad oggi, molta strada è stata fatta da Massimo Bottura all’Osteria Francescana. Una strada costellata di successi che hanno premiato la sua Cucina Innovativa basata sul trattamento delle ottime materie prime del territorio con una tecnica personalissima “interpretativa-emozionale-perfezionista”, motivata da sensazioni, da passioni, dalla propria visione filosofica e dalla fantasia.
Tra i premi più importanti quello della Francese Académie Internationale de la Gastronomie che gli ha riconosciuto il Grand Prix de l’Art de la Cuisine come miglior Chef del Mondo per l’Anno 2010, il "Quarto Posto" nella Classifica Mondiale 2011 del “50 World’s Best Restaurants”, il "Migliore Ristorante Italiano" per tutte le più importanti Guide Gastronomiche con l’attribuzione anche della “Prima” e poi della “Seconda Stella” della Guida Michelin.
All’Osteria Francescana si entra subito in un piccolo salottino per poi attraversarne un altro con la libreria che porta nella prima sala, attraverso un piccolo corridoio si raggiunge la seconda sala. Il Locale moderno, elegantemente sobrio, illuminato da luci soffuse. Alle pareti della prima sala dei quadretti con delle foto in bianco e nero di Edith Piaf (mitica cantante francese, 1915-1963) e un grande quadro dell’amico Gian Marco Montesano (interessantissimo pittore dallo stile post-realista).
Una dozzina di tavoli con poltroncine, divisi nelle due sale, per una venticinquina di coperti, bella l’apparecchiatura che spicca sul fine tovagliato immacolato.
Il responsabile di Sala e dell’imponente e selezionata Carta dei Vini (circa 1500 etichette più altre 300 fuori Carta) è il Sommelier Giuseppe Palmieri, con Massimo dal 1999, estremamente professionale, consiglia e serve i Vini con l’abilità di un esperto “giocoliere”.
Ma veniamo alla degustazione
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Un grande Vino per accompagnare le portate: Nuits Saint Georges Premier Cru Les Procès 2005, Appellation Nuits-Saint-Georges Premier Cru Controlée, Pinot Noir, Grands Vins De Bourgogne (Francia), del giovane ma straordinario viticoltore David Duband.
In tavola il fragrante pane della casa con lievito madre e il suo personalissimo Olio Extra Vergine d'Oliva Artigianale Toscano "Villa Manodori" (prodotto a Loro Ciuffenna, uno dei Borghi più belli d'Italia, in Provincia di Arezzo), panini con patate, zoccoletti bianchi, panini con finocchio selvatico e grissini classici:
- “Ricordo di un panino alla mortadella”;
- “Cannolicchi di mare”;
- Baccalà cotto a bassa temperatura pane aromatico e timo su pesto con pomodori, origano e salsa di olive;
- “La Scarpetta”: Lumachine crema di zuppa di pesce e un pane alle radici;
- “Bollito non bollito”: Sei tagli diversi cotti sotto vuoto a bassa temperatura, testina, lingua, guancia, pancia, coda e cotechino, al centro salsa verde e peperonata;
- “Ciò che la mucca mangia restituisce”: polvere gelata di piselli, fave e punte di asparagi, clorofilla di verdure, caglio, la salsa sopra fatta con panna di affioramento e pepe;
- “Fotografia degli Estensi che lasciano Ferrara e vanno verso Modena, Viaggio”: Filetto di capitone rifinito con laccatura di salsa, polvere bruciata di polenta, crema di polenta e gel di mela verde;
-“ Faraona arrosto non arrosto”: petto accompagnato da crema di patate e tartufo nero, coscia con gel di faraona e frattaglie, sovracoscia con spinaci saltati in padella e foie gras all’interno, al centro ristretto di alloro e goccia di aceto balsamico extra vecchio, spruzzato con distillato di faraona gusto arrosto ….. Sul tovagliolo: croccante di pelle di faraona con cioccolato bianco, paté di faraona quenelle di gelato;
- Maccheron di foie gras, tartufo nero e nocciole;
- Piccola Pasticceria.
Massimo è molto presente in sala oltre che per le ordinazioni anche per assistere i suoi ospiti durante le degustazioni, spiegando e descrivendo la sua filosofia-gastronomica che gli ha permesso di realizzare le sue straordinarie preparazioni.
La Guida Michelin 2012 ha dato all’Osteria Francescana la super prestigiosa “Terza Stella”, un riconoscimento che conferma i molti meriti di Massimo Bottura, uno dei più “grandi” Cuochi del Mondo, e di tutto il suo Staff.

Osteria Francescana
Via Stella, 22 Modena
Tel. 059 210118
http://www.osteriafrancescana.it/


































domenica 4 dicembre 2011

GARA DEL DOLCE DI SANT’ANDREA A CASTIGLIONCELLO (LI): UNA SIMPATICA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DALLA PRO-LOCO.

Castiglioncello, bella e accogliente Località marina nel Comune di Rosignano Marittimo, in Provincia di Livorno, è situata in una posizione straordinariamente bella nell’ambito panoramico territoriale della Costa Toscana.
Il Paese ha un’antica e lunga storia che parte probabilmente da un piccolo insediamento di pescatori Etruschi, attraverso poi l’epoca Romana, anche come ricercata Località turistica, e il primo Medioevo, quando si chiamava ancora Castiglione Mondiglio. Successivamente fu anche presidio militare con il completamento della Torre di Avvistamento, nel 1570, voluta dal Granduca di Toscana Cosimo I dei Medici come difesa dalle incursioni dei pirati. Dalla metà dell’Ottocento in poi, Castiglioncello, ha preso la sua specifica caratteristica di famosa meta turistico-balneare immersa nel verde della pineta.
Nel 1910 è stata edificata, sul nuovo tratto ferroviario, appena terminato, Livorno-Cecina, la Stazioncina Ferroviaria di Castiglioncello, progetto dell’Ingegner De Montel, che riprende lo stile del vicino Castello Pasquini. Attualmente il fabbricato è stato ceduto in comodato all’Amministrazione Comunale che, da pochissimi giorni, ne ha fatto la sede dell’Associazione Pro-loco “Amici di Castiglioncello” (vedi seconda foto sotto: il Consiglio).
La Chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Castiglioncello sorge sui resti di un antico omonimo oratorio e cappellania (istituzione non parrocchiale) militare, edificata nel XVII Secolo, per i soldati che presidiavano la Torre di Avvistamento, la sua forma attuale è frutto dei lavori finiti nel 1864.
Domenica 27 Novembre 2011, nel primo pomeriggio, nei locali della Stazione Ferroviaria, si è svolta la “Gara del dolce di Sant’Andrea” organizzata dalla Pro-Loco.
Una Giuria, composta dal Sindaco di Rosignano Marittimo, Alessandro Franchi, da Padre Francesco Fiordaliso, oltre che da altri rappresentanti del territorio come Stefania Faccenda, Ughetta Pieretti, Paola Pavan, Vincenzo Lipari, Andrea Nanni, Paolo Terreni, Londi Alessandro e presieduta dal sottoscritto, Giorgio Dracopulos, ha assaggiato e giudicato ben 27 preparazioni dolciarie (vedi terza e quarta foto sotto).
Alla fine, sommando i voti, è stata decretata la vittoria del dolce preparato da Rossella Di Giorgi, dall’aspetto decisamente “Natalizio” (foto in alto). Al secondo posto quello di Matilde Cini e al terzo quello di Cristina Giannoni.
Ad ognuna delle tre vincitrici, come premio, è stato consegnato un vassoio in ceramica dipinto a mano dalla consigliera della Pro-Loco Margherita Michetti. Premi speciali per la concorrente più “anziana” e per quella più giovane oltre a dei regalini per tutte le partecipanti.
Dopo la premiazione sono seguiti i ringraziamenti del Sindaco, di Padre Francesco Fiordaliso delle Chiese di Sant’Andrea e Dell’Immacolata Concezione (una sola Parrocchia), e della Presidente della Pro-Loco di Castiglioncello, l’Architetto Antonia Pizzi.
Successivamente, durante il rinfresco offerto dagli “Amici di Castiglioncello”, sono state battute all’Asta le torte offerte sia dalle concorrenti che da qualche pasticceria locale e il ricavato è stato devoluto in beneficenza.
Coinvolgente e simpatica la “Gara del Dolce di Sant’Andrea 2011” organizzata con passione e dedizione da tutto il Consiglio dell’Associazione Pro-Loco "Amici di Castiglioncello" e, vista la numerosa partecipazione di concorrenti e di pubblico, sicuramente un successo.

Associazione Pro-Loco
Amici di Castiglioncello
Castiglioncello (Livorno)
procast@tiscali.it















domenica 27 novembre 2011

ALL’OSTERIA ENOTECA BACCO & LA VOLPE L’ARTE INCONTRA LA BUONA CUCINA.

Venerdì 25 Novembre 2011 all’Osteria Enoteca Bacco & La Volpe a Castelnuovo della Misericordia, Frazione del Comune di Rosignano Marittimo, in Provincia di Livorno, si è svolta una serata particolarmente interessante.
Di Bacco & La Volpe e della sua Chef-Titolare, Silvia Volpe, potete trovare tutta la storia dettagliata nell’archivio di questo Blog.
La serata in questione era dedicata al “Calamaro”.
Esistono due tipi di Calamari Mediterranei, il loro nomi scientifici sono “Loligo Vulgaris” e “Loligo Forbesi “, si differenziano per la misura di alcune ventose e degli occhi, ambedue appartengono all’Ordine dei Molluschi Cefalopodi che prende il nome di “Teuthida”.
I Calamari si pescano, preferibilmente, con i primi freddi, proprio in questo periodo dell’anno, fine Novembre primi di Dicembre, quando dal profondo del mare si avvicinano alla costa.
La degustazione, escluso il dolce, si è svolta in abbinamento con i Vini dell’Azienda Agricola San Giovanni, proprietà della Famiglia Pasini, Vignaioli da tre generazioni, ubicata sulla riva meridionale del Lago di Garda, nella Frazione di Raffa nel Comune di Puegnago del Garda, in Provincia di Brescia.
Il servizio Vini è stato effettuato dal simpatico Sommelier F.I.S.A.R., Delegazione Storica di Livorno, Giovanni Raimondi.
Ma veniamo alle portate:
- Parmigiana di calamari con sapori Mediterranei.
Accompagnata da “Il Lugana” 2010, Lugana D.O.C., 100% Uva Turbiana (Trebbiano di Lugana). - Fregula Sarda (particolare pasta a palline irregolari) con lupini, calamari, pomodorini secchi e bottarga di muggine.
Abbinata “Reis” 2008, Garda Classico Bianco, 100% Riesling Renano (un Clone Alsaziano).
- Il calamaro …… in tre cotture (fritto, al forno, ripieno).
Insieme a “Lugana Busacaldo” 2007, Lugana D.O.C., 100% Uva Turbiana.
- Semifreddo al torroncino con salsa al gianduia.
Il Dessert è stato servito con “Cardinale Lanata” 2010, Moscato d’Asti D.O.C.G., dell’Azienda Agricola Villa Lanata di Cossano Belbo (CN).
Piatti indovinati, molto buoni, freschissima la materia prima. Preparata alla perfezione e speciale nei sapori la Fregola Sarda.
Alla fine della serata il famoso e bravo Pittore Livornese Angiolo Volpe, classe 1943, uno tra più celebri paesaggisti dei nostri tempi, ha presentato e omaggiato i presenti con uno dei suoi cataloghi più preziosi, “Gli Specchi della Pittura”. Il Libro ha l’introduzione del giornalista Domenico Montalto, grande appassionato d’Arte (purtroppo recentemente scomparso), ed è edito dalla Casa “Masso Delle Fate”, Signa (FI).
Insieme alla raccolta un altro bellissimo regalo: il Menu della serata aveva sul fronte stampato un personalissimo lavoro di Volpe, dedicato al tema, poi, all’interno, il Maestro, aveva dipinto, ad acquerello, soggetti diversi, autenticati con il suo “timbro a secco”.
Regali preziosi che abbinati ai piatti preparati dalla brava Chef hanno riscosso, tra gli ospiti, molti applausi e commenti di soddisfazione.
Bacco & La Volpe, non una semplice Osteria ed Enoteca ma un accogliente Locale, dove Angiolo Volpe e sua figlia Silvia Volpe hanno fatto incontrare l’Arte con la Buona Cucina.

Osteria Enoteca
Bacco & La Volpe
Via dei Poderini, 1
Castelnuovo Della Misericordia (LI)
Tel. 0586 744323

http://www.baccoelavolpe.it/
http://www.angiolovolpe.it/
http://www.pasiniproduttori.it/
















martedì 22 novembre 2011

TENUTA POGGIO ROSSO A POPULONIA (LI): IL VINO NASCE DALL’INDISSOLUBILE LEGAME TRA L’UOMO E LA TERRA.

Una delle Frazioni del Comune di Piombino, Città del Vino e centro principale della Val di Cornia, in Provincia di Livorno, è Populonia.
Populonia, adagiata su di un promontorio che forma il bellissimo Golfo di Baratti, ha un’antichissima Storia che risale alle sue lontane origini di Città Etrusca e poi Romana.
L’antico nome Etrusco di Populonia era “Fufluna” da Fufluns antico dio Etrusco del Vino e dell’ebbrezza, corrispondente alla divinità Greca Dioniso, al Romano Bacco e al successivo Italico Liber Pater.
Oggi l’antico abitato è racchiuso tra le alte mura e le torri costruite nel XV Secolo dalla nobile Casata, di origine Pisana, degli Appiano Signori di Piombino.
In Località Populonia Stazione, come dice il nome, un piccolo centro sorto negli anni cinquanta intorno alla stazione ferroviaria sulla linea Piombino-Campiglia Marittima, c’è una bella Tenuta, proprietà della Famiglia Monelli, nata da pochi anni ma che si è già fatta conoscere per i suoi Vini: Poggio Rosso.
Poggio Rosso prende il nome dalla dolce collina, su cui è adagiata, che ha come caratteristica geomorfologica la ricchezza di minerali ferrosi, ossidi in natura come l’ematite, che danno al terreno la caratteristica colorazione rossa. Proprio Populonia, sei secoli prima di Cristo era il principale centro “siderurgico” del Mediterraneo per la lavorazione dell’ematite, minerale proveniente in abbondanza dall’Isola d’Elba situata di fronte.
Ivano Monelli, classe 1951, è “nato sotto una pianta di cavolo”, si può dire cosi dato che i suoi genitori, Luigi Monelli e Silvana Montecchi, originari della zona del Passo del Cerreto (valico dell’Appennino Tosco Emiliano tra la Provincia di Massa e quella di Reggio Emilia), innamoratisi del territorio piombinese, nel 1949, avevano comprato il Podere Diacci/Vecchi.
Ivano pur cresciuto nell’Azienda di Famiglia con una stretto legame con la propria terra sceglie di frequentare l’istituto Tecnico, poi, dopo qualche anno trascorso da dipendente, diventa in poco tempo un conosciuto imprenditore titolare di una grossa ditta internazionale che ha interessi in vari settori industriali.
Ma la passione, sostenuta da tutti i ricordi della sua giovinezza, lo porta, nel giugno 2002, ad acquistare una Tenuta quasi abbandonata.
Molti sono stati gli investimenti, molta la dedizione e molto il lavoro per trasformare nell’attuale Tenuta Poggio Rosso quell’insieme di terreni incolti.
La Famiglia Monelli, Ivano la moglie Edi, il figlio Diego con la consorte Elisa e il loro piccolo bimbo Giovanni, possono andare fieri di quanto hanno realizzato in questi pochi anni.
Oggi la Tenuta ha una superficie di 20 ettari, sei sono di Vigneti, poi c’è la Pineta, il Giardino Botanico e il Bosco dove con il grande rispetto per la natura sono stati impiantati 25.000 arbusti di essenze autoctone di macchia mediterranea. Altre 600 piante (frantoio, leccino e moraiolo) fanno bella mostra di se nei due ettari di Uliveto. Con la realizzazione del Laghetto artificiale di acqua piovana e drenaggi si è ottenuta la piena autonomia nel ciclo di irrigazione. Il vecchio Edificio Napoleonico padronale a pianta rettangolare, che risale alla fine dell’800, è stato completamente recuperato adibendolo alla moderna e personalizzata cantina oltre che a dimora dei titolari.
Anche la Limonaia è stata ristrutturata, da rimessa è diventata un ampio e luminoso locale dedicato all’accoglienza e ad altre interessanti iniziative Aziendali.
La Famiglia Monelli ha voluto stringere anche un legame con la storia del territorio adottando il Logo dell’Azienda, una “palmetta” stilizzata, decorazione che è stata ripresa da alcune ceramiche di origine Etrusca, risalenti all’ottavo secolo a.C., ritrovate e conservate nel Parco Archeologico di Baratti e Populonia.
Nei Vigneti, dove quasi tutta la lavorazione viene fatta a mano, troviamo uve, a bacca bianca di Vermentino e Viogner, e a bacca rossa di Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese e Petit Verdot. I loro Vini Portano fascinosi nomi di origine Etrusca:
- PHILIKA, Bianco Toscana I.G.T., 90% Vermentino e 10% Viogner, circa 5.000 bottiglie;
- VEIVE, Bianco Toscana I.G.T., 100% Viogner, una produzione ridottissima e rara di solo 1.000 bottiglie;
- TAGES, Rosso Toscana I.G.T., 53% Merlot (tre tipi di Cloni) e 47% Sangiovese (tre tipi di cloni), ne vengono prodotte circa 8.500 bottiglie da l. 0,75 e 50 Magnum da l. 1,5;
- VELTHUNE, Rosso Toscana I.G.T., 100% Cabernet Sauvignon (tre tipi di cloni), una produzione di circa 6.000 bottiglie da l. 0.75 e 50 Magnum da l. 1,5.
Nell’Azienda si segue la filosofia di assecondare la natura, qui particolarmente straordinaria, in tutte le sue forme, abbinandole tutte le tecniche più moderne dell’Enologia.
La posizione ideale della Tenuta vicino al mare che rende il clima molto equilibrato, la particolare morfologia del terreno, la metodologia delle attività fatte, nella quasi totalità a mano, hanno dato in pochi anni ottimi risultati.
I Vini, molto interessanti, sono frutto anche dell’impegno e delle cure della brava enologa la Dr. Laura Zuddas e del giovane ma già esperto Agronomo/Cantiniere David Casini.
Alla Tenuta Poggio Rosso di Populonia Stazione (LI) nascono i Vini sinceri della Famiglia Monelli, in essi si sente l’indissolubile legame tra l’uomo e la sua terra.

Tenuta Poggio Rosso
Località Poggio Rosso
Populonia Stazione, Piombino (LI)
Tel. 0565 276464

http://www.tenutapoggiorosso.it/











domenica 13 novembre 2011

RISTORANTE ENOTECA “CASATO”: UN SICURO RIFUGIO A POCHI PASSI DA PIAZZA DEL CAMPO A SIENA.

Un’antica Colonia Romana fondata, probabilmente, su un precedente sito Etrusco, all’epoca dell’Imperatore Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (63 a.C.-14 d. C.), è oggi quella straordinaria Città, immersa nel paesaggio dell’interno della Toscana, che porta il nome di Siena.

La Città è conosciuta in tutto il mondo per il suo grande patrimonio artistico e culturale, tanto che il suo Centro Storico Medievale è stato riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (U.N.E.S.C.O.), nel 1995, “Patrimonio dell’Umanità”.
Cuore pulsante del Capoluogo è la bellissima Piazza del Campo dove, due volte l’anno, il 2 luglio e il 16 agosto, si svolge una della manifestazioni più coinvolgenti della tradizione Italiana: il Palio di Siena. Una corsa adrenalinica, molto sentita dai Senesi, dove i cavalli con i fantini che montano a pelo (senza sella) si sfidano per portare al successo la Contrada che rappresentano.
Una delle undici strade che sboccano in Piazza del Campo è il prolungamento di Via del Casato di Sopra che a partire dall’Oratorio di San Giovanni Battista prende il nome di Via del Casato di Sotto.
In questa fascinosa Strada dall’aspetto prettamente “trecentesco” (è stata oggetto di forti interventi di riqualificazione proprio in quel periodo), si trova un Ristorante molto interessante che prende il nome proprio dalla Strada: Casato.
L’Enoristorante Casato nasce sei anni fa, a pochissimi metri da Piazza del Campo, per l’iniziativa di un appassionato imprenditore, Andrea Cortonesi, proprietario della bella Azienda Agricola Uccelliera a Castelnuovo dell’Abate, Montalcino, Siena.
Dal 2008 lo Chef Executive del Casato è Corneliu Cojocaru.
Corneliu è nato, nel 1957, a Bacau, una Città molto antica nella Regione della Moldavia, ai piedi del sistema montuoso dei Carpazi, in Romania, da babbo Greco, di Salonicco (come il mio), e da mamma Ungherese.
Il babbo, Nikolas Xenopoulos, era un pescatore, un amante della Cucina di mare, la mamma veniva da una tradizione di ristoratori proprietari di vari Locali in Romania e in Ungheria e prediligeva cucinare la carne. Dopo la II Guerra Mondiale la sua famiglia rimase in Romania e, nel 1952, per motivi politici, suo padre fu costretto a cambiare nome da Xenopoulos a Cojocaru.
Per 24 anni Corneliu ha vissuto in Romania, poi fortunosi eventi lo portarono a Berlino da dove in seguito raggiunse la Francia nel 1986.
Lunga la sua carriera di Chef itinerante per il Mondo, lavorando in importanti e famosi Locali, anche di Grandi Alberghi. Viaggiando ha potuto studiare molte cucine tipiche nazionali fino a quella dell’India e del Giappone, ma il suo cuore è stato “colpito” dalla Cucina Tradizionale Italiana.
La sua maestria in cucina lo ha fatto conoscere nei migliori ambienti della ristorazione fino a farlo giungere a Siena all’Enoristorante Casato, insieme alla moglie Giapponese, di Tokio, Chiyo Kaoru, brava Sommelier A.I.S..
Entrare al Casato è già di per se rilassante dato l’ambiente molto “caldo” e accogliente, lo stile è rustico curato, visto anche il “sapore antico” che emana da ogni pietra o mattone.

Dall’ingresso con a destra il grande bancone Bar, si prosegue a sinistra nelle varie salette arredate con gusto e arricchite da vetrine illuminate che si alternano agli scaffali carichi di Vini.
L’Enoteca, nel senso stretto, è collegata ed adiacente al Ristorante, caratteristica e raccolta, effettua il servizio di una normale rivendita con la possibilità di degustazioni assistite.
Il Ristorante è luminoso, grazie alle grandi vetrate, l’apparecchiatura è semplice ma curata, i tavoli sono ben disposti e lasciano lo spazio giusto ai commensali.
La Carta dei Vini ovviamente è importante, molti gli Champagne, centinaia le etichette dei Vini Bianchi e Rossi, molto attenta la scelta, netta prevalenza del Territorio, con Aziende che adottano una filosofia di lavoro affine a quella di Andrea Cortonesi, ma non mancano i Vini da tutta Italia, i Francesi e quelli di altre nazionalità.

Bella e curata la Cantina che si raggiunge scendendo una ripida scala fino al cuore del sottosuolo Senese.
Il Menu cambia spesso per seguire le stagionalità, ed è strettamente legato alla spesa giornaliera vista la prevalenza data ai piatti di pesce, ma non mancano le carni e alcune preparazioni derivanti dall’esperienza internazionale dello Chef. Tutto il possibile è "fatto in casa".
Ma veniamo alla degustazione che è stata accompagnata da una bottiglia di Occhio a Vento 2010, Vermentino Maremma Toscana I.G.T. (100% Vermentino), 13% Vol., dell’Azienda Rocca delle Macìe, proprietà della Famiglia Zingarelli, di Castellina in Chianti (SI):
- Insalata di polpo, sedano, lampone e aceto;
- Calamaretti con fagioli verdi e pomodorini;
- Tonnarelli fatti in casa con astice, pomodoro fresco e aneto;
- Rombo Chiodato al forno;
- Tiramisù alla frutta con alkekengi e sciroppo di ciliegie;
- Piccola pasticceria.
La pasticceria è stata accompagnata dal Calvados Lecompte, invecchiato 5 anni, della super premiata Distilleria Lecompte, fondata nel 1886, a Notre-Dame-de-Courson, un piccolissimo comune nel Dipartimento di Calvados, nella Regione della Bassa Normandia in Francia.
La mano di Corneliu è saggia e ferma, riuscendo ad esprimersi nei piatti presentati con ottimi risultati; si sente che la materia prima usata è estremamente fresca e di qualità.
Corneliu e Chiyo hanno fatto dell’Enoristorante Casato, con la loro accoglienza e tipologia di Cucina, un sicuro rifugio a pochi passi dalla magnifica Piazza del Campo a Siena.


PS. Allo Chef e alla sua dolce metà vanno tutti i miei più sinceri auguri per la recentissima nascita di Karen.
Enoristorante Casato
Via Casato di Sotto 18-26
Siena
Tel. 0577 222758


www.casato-siena.it
www.uccelliera-montalcino.it