venerdì 28 ottobre 2022

RISTORANTE “IL DESCO” (UNA STELLA MICHELIN) A VERONA: DA 40 ANNI UN SOLIDO RIFERIMENTO DI GUSTO, ELEGANZA E TRADIZIONE.




Il Torinese Fabrizio Caramagna (classe 1969), conosciuto anche come “ricercatore di meraviglie”, è un Autore di aforismi molto citato nel Mondo, ha detto della splendida Verona le seguenti parole: “Così magica che ogni sua mura e ogni suo ponte mi offre il dono della comprensione.”

La meravigliosa e antichissima Città di Verona, si trova nella super ospitale Regione Veneto al margine settentrionale della Pianura Padana, lungo il Fiume Adige e ai piedi dei Monti Lessini (Altopiano delle Prealpi Vicentine). Il 30 Novembre 2000 Verona è stata dichiarata “Patrimonio dell'Umanità” dall'UNESCO per le sue straordinarie peculiarità urbanistiche e per le sue infinite ricchezze artistico/culturali. Il simbolo della Città è sicuramente l'Arena (Anfiteatro Romano risalente al I Secolo d.C.) magnificamente ubicata nel Centro Storico. La Città è conosciuta anche per la “Tragedia d’Amore più famosa al MondoRomeo e Giulietta” (The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet) di William Shakespeare (1564-1616) Drammaturgo e Poeta Inglese.

Nel Centro Antico di Verona, proprio a poca distanza dall’Arena e dal Palazzo Medievale dove si trova laCasa di Giulietta con il mitico balcone, c’è Via Dietro S. Sebastiano, qui al Civico 5/7 si trova un Ristorante accoglientissimo sotto tutti punti di vista: “Il Desco”.

Il Ristorante Il Desco” (Desco = Tavolo degli Amici e Famiglia) ha aperto i suoi battenti nel lontano 1982 grazie alla grande volontà e passione di Elia Rizzo.

Elia (classe 1953) aveva soltanto tre anni quando la sua Famiglia iniziò a gestire a Verona un Locale denominato “Bottega del Vino”; pertanto è cresciuto in un’atmosfera riscaldata dai fuochi dei fornelli che lo ha portato fin da bambino ad appassionarsi alla Cucina. Assaggiava, studiava, osservava, memorizzava e quando tornava a Casa provava e realizzare i piatti studiati fino a quando non gli sembrava di aver ottenuto il miglior risultato. Così tanto impegno lo portò a soli 20 anni a diventare lo Chef del Locale di Famiglia fino al 1981.

Nel 1982 Elia Rizzo, maturata una solida esperienza, decise che era arrivato il momento di affrontare una nuova e ancor più impegnativa sfida gastronomica aprendo un Ristorante che fosse in grado di elevare la “tradizione gastronomica del territorio ad alta cucina”, con rigore ed eleganza e per tale scopo, trovata la Sede all’interno di un prestigioso Palazzo Patrizio del 1400 nel Centro Antico di Verona, inaugurò il suo Ristorante con impostazione gourmet: “Il Desco”.

Elia Rizzo è un grande Chef con una bravura innata, una storia d’amore che da sempre lo lega strettamente al buon cibo e ai fornelli, una predisposizione che in breve tempo, dopo soli tre anni dall’apertura, nel Dicembre 1985, gli permise di ricevere dalla prestigiosa “Guida Rossa Michelin” la “Stella” sempre mantenuta fino a oggi. Un evento molto particolare e straordinario per Elia che in quella fredda notte di Venerdì 13 Dicembre, alla fine del servizio, ricevette una telefonata da parte di Antonio Santini che lo avvisava del mitico riconoscimento ricevuto. Elia allora non conosceva Antonio Santini, oggi uno dei più grandi Ristoratori al Mondo, e non essendo molto informato sulle Guide non sapeva nemmeno che cosa fosse questa “Stella”, ma dopo essersi aggiornato la gioia fu enorme.

Negli anni successivi ottima cucina e grandissima accoglienza portarono il RistoranteIl Desco” di Elia Rizzo a ricevere molti premi e riconoscimenti, nel 1997 arrivò anche la “Seconda Stella Michelinmantenuta fino al 2014.

Il Figlio di Elia, Matteo Rizzo (classe 1984), è cresciuto aIl Desco” apprendendo ogni segreto sia della Cucina sia della Sala. Dopo le Scuole Superiori e il Liceo a frequentato l’Università alla Facoltà di Lingue senza trascurare un’altra grande passione la “Pallanuoto” che lo ha portato a giocare con il Verona nella Seconda Divisione del Campionato Italiano Maschile.

Elia vedeva già in Matteo il suo successore e per tale motivo, appena possibile, lo spinse e appoggiò allo scopo di farlo lavorare in altri Paesi per apprendere e appassionarsi ai fornelli. Ecco che per alcuni anni Matteo fece fondamentali esperienze nella Cucina del famoso Chef e Personaggio Televisivo Giorgio Locatelli (classe 1963) in Inghilterra a Londra, da Piero Selvaggio (classe 1946) famoso Ristoratore nei suoi Locali di Las Vegas e di Los Angeles negli Stati Uniti e poi anche in una Catena di Ristoranti in Spagna a Barcellona.

Ecco che dopo tali importanti esperienze nel 2014 Matteo ritornò tra le mura di Casa”, pronto a prendere le redini del Ristorante storico di Famiglia, garantendo così continuità a una straordinaria Storia della Cucina Italiana.

Elia Rizzo fin dall’inizio della sua carriera, oltre 40 anni fa, ha sempre creduto nella diversificazione dell’offerta e oggi, grazie soprattutto alla sua lungimiranza insieme all’altro Figlio Pietro e alcuni Soci, gestisce altri quattro Locali sempre a Verona.

Oggi il RistoranteIl Desco” è una perfetta sintesi tra la straordinaria qualità delle materie prime e la “Cucina di Famiglia”, l’eredità portata avanti da Matteo Rizzo nel segno del Padre Elia. Due Generazioni di Cuochi, o meglioRistoratori”, come amano definirsi.

Il RistoranteIl Desco”, fresco di lavori di ristrutturazione, è arredato con estro e classe, alle pareti grandi quadri d’arte contemporanea, ampi tappeti colorati e belle lampade déco, a impreziosire ulteriormente l’ambiente le sculture del Francese Armand Pierre Fernandez (1928 - 2005), Pittore e Scultore noto comeArman”. Due le Sale: la principale e una Saletta in boiserie più intima e calda; bella ed elegante la “mise en place”.

La Carta deIl Desco” (completata dal Menu Degustazione "Generations" e da opzioni Vegetariane) racconta la storia gastronomica nata dalla bravura di Papà Elia oggi realizzata dal Figlio Matteo Rizzo. La maggior parte dei piatti in Carta mostrano un certo carattere ricco di freschezza e leggerezza, non mancano alcune storiche Ricette del capostipite (come gli scampi fritti) o il mantecato di burro e mascarpone con cui si accompagna il fragrante Pane della Casa all’inizio del pranzo.

Una Cucina sincera che non cerca a tutti i costi di stupire ma vuole riportare in auge la semplicità. Ogni ingrediente utilizzato, moderno o della tradizione, contribuisce a comporre lo stesso messaggio di autenticità, la bontà e la qualità sono i punti di arrivo di una costante cura e attenzione del cliente, ma soprattutto di un continuo viaggio di esplorazione, trasformazione e uso di ottime materie prime. Una Cucina descritta con chiarezza da queste parole di Matteo Rizzo: “Il nostro lavoro quotidiano si fonda sull’immediatezza, sulla linearità, sul mai più di tre, il numero perfetto degli ingredienti da combinare.”

La Carta dei Vini, curata da un grande Sommelier come Matteo Zanni (classe 1992), è ricca e selezionata, più di mille Etichette, grazie anche ai sistemi “Coravin” permette di degustare al calice anche Vini molto importanti. “Coravin” è un sistema di mescita brevettato negli Stati Uniti con il quale si versa il Vino senza rimuovere il tappo dalla bottiglia, permettendo di bere qualsiasi Vino al bicchiere, in qualsiasi momento e in qualsiasi quantità, senza preoccuparsi di dover finire la bottiglia.

Non solo ottimo Cibo e grandi Vini, “Il Desco” offre anche una grandissima accoglienza e un servizio personalizzato. Cito a esempio il fatto che durante la Stagione Lirica dell’Arena di Verona, nelle Serate di Spettacolo, qui è possibile Cenare con tutta calma a partire dalle 18.30, consentendo poi alla Clientela di giungere a piedi in pochi minuti l’Arena stessa.

RistoranteIl Desco” (Una Stella Michelin) a Verona: da 40 anni un solido riferimento di gusto, eleganza e tradizione.

https://ristoranteildesco.it/

https://www.youtube.com/watch?v=DsGzGywHL-g


 Foto Storica dell'Ingresso (Foto Il Desco)

Foto Storica della Sala (Foto Il Desco)

 Scampi Fritti (Foto Il Desco)

Capelli d'Angelo ai Peperoni e Mazzancolle (Foto Il Desco) 

 Risotto, Finocchio, Anice e Polvere di Porcini (Foto Il Desco)

 Tortelli di Anguilla Affumicata, Salsa al Tartufo Nero (Foto Il Desco)

 Capesante "Pulp Fiction" (Foto Il Desco)

Baccalà Mantecato e Cipolla Rossa Caramellata... (Foto Il Desco)

Da 40 Anni Gusto, Eleganza e Tradizione (Foto Il Desco)
 
Elia e Matteo Rizzo (Foto Il Desco)

sabato 22 ottobre 2022

“HALLOWEEN 2022”: LE DIVERTENTI E GUSTOSISSIME REALIZZAZIONI DEL MITICO “PECK” DI MILANO.




Il famosissimo e prolifico Scrittore di Letteratura Fantastica (in particolare Horror) e Sceneggiatore Stephen Edwin King (nato a Portland, negli Stati Uniti, il 21 Settembre 1947) ha descritto il giorno del 31 Ottobre con queste parole: “È il giorno in cui ci si ricorda che viviamo in un piccolo angolo di luce circondati dall'oscurità di ciò che non conosciamo. Un piccolo giro al di fuori della percezione abituata a vedere solo un certo percorso, una piccola occhiata verso quell'oscurità.”

Durante la notte tra il 31 Ottobre e il 1 Novembre di ogni Anno si celebra principalmente nei Paesi Anglosassoni, e da diversi anni anche in molte altre Nazioni compresa l’Italia, la Festa diHalloween”. Bambini e adulti girano di casa in casa mascherati da creature mostruose per il famoso rito di bussare a 13 porte diverse e porre 13 volte la domanda fatidica del “dolcetto o scherzetto”: gli abitanti della casa potranno allora salvarsi dai terribili scherzi a tinte macabre solo regalando dolcetti ai bambini.  

La parola “Halloween” o “Hallowe'en” risale al 1745 e deriva dal termine ScozzeseAll Hallows' Eve” cioè "Vigilia di Tutti i Santi”.

La “Festa di Halloween” ha origine dall'antico “Samhain” una sorta di festa pagana, un Capodanno Celtico, che separava il periodo Estivo da quello Invernale: l'Estate era rappresentata dalla luminosità solare (arancione) l'Inverno dal nero (il buio) ed era celebrato molto probabilmente proprio il 31 Ottobre di ogni anno. I Celti durante questa specifica notte offrivano in omaggio ai morti del cibo per evitare che questi, uniti a fate ed elfi, facessero loro dispetti di ogni genere. Questa usanza negli Stati Uniti ha portato proprio alla tradizione del “trick or treat” ("dolcetto o scherzetto").

Le persone durante “Halloween” usano travestirsi e portare delle zucche intagliate dette “jack o' lantern” per spaventare gli spiriti maligni. Secondo una popolare leggenda folcloristica Irlandese le zucche rappresenterebbero le anime di coloro a cui è stato negato l'accesso sia al paradiso e sia all'inferno. I costumi della notte di Ognissanti sono tradizionalmente modellati su figure come mummie, vampiri, fantasmi, scheletri, streghe e diavoli dall'aspetto spaventoso. Nel corso degli anni  la selezione dei costumi si è estesa per includere personaggi popolari della narrativa, del cinema e celebrità di ogni genere.

Dal 1974 negli Stati Uniti a New York si svolge l’annuale “Village Halloween Parade” la più grande parata di Halloween del Mondo, l'unica grande parata notturna d'America, che attira decine di migliaia di partecipanti in costume.

Anche in Italia esistono diverse tradizioni legate a “Halloween”, soprattutto in Sardegna, dove si svolgono celebrazioni durante le quali vengono preparate zucche intagliate a forma di teschio, le “Concas e sos mortos”, illuminate all'interno da una candela, e i bambini compiono il rito delle “nimeddas” (le animelle) bussando di casa in casa alla ricerca di dolci e doni.

Il mitico Negozio Peck di Milano ha voluto festeggiareHalloween 2022ridisegnando forme e colori dell’iconografia classica di questa Festa dando vita a delle creazioni uniche espaventosamente golose”.

In Via Spadari al Civico 9, in pieno Centro nella bellissima Città di Milano, proprio a due passi da Piazza del  Duomo, c’è “Peck” un Negozio straordinario per l’Enogastronomia di altissima qualità, conosciutissimo in Italia e all’Estero.     

Peck nasce nel lontano 1883 in Via Orefici 2 (vicinissimo alla Sede attuale) grazie all’impegno di Francesco Peck. In quell’Anno Francesco Peck esperto salumiere proveniente dalla Città di Praga, oggi Capitale della Repubblica Ceca ma allora facente parte dell’Impero Austro-Ungarico (1867 - 1919), decise di aprire un Laboratorio per la produzione, e la conseguente vendita al dettaglio, di carni affumicate e salumi di Tradizione Tedesca.

Nel 1890 vennero ampliati e rinnovati i Locali e la produzione di Peck iniziò ad arrivare nelle Famiglie più in vista di Milano, negli Alberghi e nei Ristoranti più importanti, diventò anche fornitore della Casa Reale. Questo grande successo lo portò a essere insignito del Titolo di Cavaliere della Corona d’Italia” da Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III di Savoia (1869 - 1947).

Nel 1918 Francesco Peck decise di cedere l’attività a un imprenditore Italiano di larghe vedute: Eliseo Magnaghi.

Eliseo pur mantenendo il nome “Peck” da subito ampliò l’offerta e per tale motivo nel 1920 trasferì la Sede nei Locali più spaziosi di Via Spadari 9 (la sede centrale attuale). Con la gestione MagnaghiPeck” divenne ancora più famoso specializzandosi anche nella pasta fresca e ripiena e nella preparazione di piatti pronti freddi.

Nel 1956, superati gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale (1939 - 1945) in cui Milano fu colpita duramente dai terribili bombardamenti degli Alleati, l’attività di “Peck” passò ai Fratelli Giovanni e Luigi Grazioli conosciutissimi imprenditori già proprietari di uno dei più famosi Ristoranti della Città. Anche loro furono dei grandi innovatori introducendo nel Negozio una delle prime “Tavole Calde” di Milano, sviluppando la gastronomia d’asporto e l’abitudine al “Panino Gourmet a Pranzo”. Altra novità fu la trasformazione della Cucina in una bella “vetrina” dove la clientela poteva vedere e controllare la preparazione degli alimenti.

Un successo dietro l’altro portò i Grazioli ad aprire altri due punti vendita collegati: “La Bottega del Maiale” e “La Casa del Formaggio”.

Nel 1970 i Grazioli cedettero i loro Negozi ai tre Fratelli Stoppani, Angelo, Mario e Remo. Gli Stoppani erano arrivati da Brescia a Milano nel 1956 da semplici commessi, poi erano riusciti ad aprire una buona Salumeria in Via Ponte Vetero non lontano dal Castello Sforzesco.

Martedì Primo Settembre 1970 gli Stoppani iniziarono la loro attività e dopo poco, oltre ai Tre Negozi già esistenti di Peck, aprirono una Rosticceria in Via Cantù e una Bottiglieria in Via Victor Hugo con l’aggiunta di un Ristorante. I Fratelli Stoppani modernizzarono e internazionalizzarono “Peck” grazie anche alla validità delle loro specifiche competenze: Mario esperto di salumi e carni, Remo grande conoscitore di formaggi e Angelo con la sua grande competenza in campo enologico e dolciario.

Nel 1986Peck” ha inaugurato la collaborazione con il “Gruppo Takashimaya”, una storica e importante catena Giapponese della grande distribuzione nata nel 1831, iniziando ad aprire negozi anche all’estero; oggi solo in Giappone sono 21 a cui si aggiungono quelli di Taiwan e Singapore.

Nel 1997 una grande ristrutturazione della Sede di Via Spadari quadruplicò il Negozio portandolo a 3300 mq. su ben tre piani con oltre 1300 mq. di spazio vendita. I super selezionati prodotti che anche oggi si possono trovare si dividono tra le diverse decine di quelli con il Marchio Peck, quelli di famosi produttori esterni di altissima qualità, i cibi di produzione propria e quelli che completano la loro stagionatura da “Peck”.

Al Piano Terra il ricchissimo Reparto Gastronomico, al Piano Interrato l’Enoteca con decine di migliaia di Bottiglie, il meglio della produzione Nazionale e Internazionale. Al Primo Piano la Pasticceria insieme alla Bottega del Caffè e del Tè. Nel 2001 al posto della Rosticceria di Via Cantù è stato aperto ilPeck Italian Bar”. Poi è nato il Ristorante nella Sede di Via Spadari (Piccolo Peck).

Nel Mese di Aprile 2013 il MarchioPeckè stato rilevato completamente da Pietro Marzotto imprenditore internazionale con una grande esperienza nel settore alimentare. Nel 2011 il Conte Marzotto aveva già acquistato i due terzi della Società.

Successivamente il Negozio Peck in Via Spadari è cresciuto sia negli spazi vendita sia con l’apertura, nel 2013, del Ristorante Al Peck al posto della Sala da Tè del Primo Piano. Nel 2014 è stato inaugurato un Negozio e un Ristorante a Seul in Corea. In anni recentissimi, sempre a Milano è stato aperto, nel Quartiere più nuovo e lussuoso, il Ristorante Peck CityLife. Nel Mese di Giugno 2019 c’è stata una ulteriore apertura a Milano quella del Negozio di gastronomia di quartiere": Peck Porta Venezia in Via Tommaso Salvini 3 in Zona Porta Venezia.

Nell’Estate 2021 a Forte dei Marmi, la Località Turistico Balneare Toscana più famosa, bella e chicdella Costa Settentrionale della Provincia di Lucca, in Piazza Guglielmo Marconi al civico 6/E è stato inaugurato un altro  nuovo Negozio: Peck Forte dei Marmi.

Oggi il GruppoPeckè guidato dal bravo Pier Leone Marzotto, il più giovane dei Figli del Conte

Peck” ha una storica tradizione di ben 139 anni e con i suoi Negozi e i suoi Ristoranti è un vero e proprio imperdibile “Tempio Enogastronomico” meta di una Clientela Internazionale: la sua fama non conosce confini.

Per questa “Festa di Halloween 2022” da “Peck”, grazie al bravissimo Pastry Chef Milanese Galileo Reposo (classe 1978) e alla sua squadra di Maestri Pasticceri, le preparazioni sono diventate ancora più “simpatiche”.

Per il 31 Ottobre 2022Peck” propone alcune creazioni dalle inedite combinazioni di sapori: dalla “Creepy Cake”, una Torta in edizione limitata, in versione classica e in monoporzione, realizzata con “Crème de Cassis” (un liquore rosso, dolce, ricavato dal ribes nero, una specialità Francese della Borgogna) su una candida base di mandorle e yogurt Greco, alle immancabili opere realizzate interamente con cioccolato equatoriale 55% e ricoperte di pasta di zucchero, ideate per sorprendere e deliziare il palato, dai nomi super attinenti, “Mummia”, “Zucca” e “Fantasmino”.

Le creazioni di “Pecksono prodotte a mano negli storici Laboratori di Pasticceria di Via Spadari 9, selezionando materie prime pregiate e rare.

Non mi resta che augurare a tutti Voi una super piacevole serata diHalloween 2022con le divertenti e gustosissime realizzazioni del miticoPeckdi Milano.

https://www.peck.it/

https://www.youtube.com/watch?v=VxtIlQxIwz4

https://www.youtube.com/watch?v=7YXaJH0srMU


"Peck Halloween 2022" (Foto Peck)

 La "Creepy Cake" (Foto Peck)

"Creepy Cake" Monoporzione (Foto Peck)

Il "Fantasmino": Spaventosamente Gustoso (Foto Peck)

giovedì 13 ottobre 2022

“INFORNO” IL NUOVO SUPER GUSTOSO LIBRO DI STEFANO CAVADA.




Si definisceforno” una costruzione a una o più camere dove viene raccolto del calore generato tramite la combustione di legna, gas, carbone, elettricità o irraggiamento solare. Nei forni a combustibile è presente un camino per consentire la fuoriuscita dei gas combusti. Il rivestimento interno dei forni viene realizzato con materiale refrattario per resistere alle altissime temperature e allo stesso tempo trattenere a lungo il calore per poi rilasciarlo lentamente anche dopo che il forno è stato spento. I forni si utilizzano per scaldare elementi solido o liquidi, trovano applicazione in ambito domestico (per la cottura di alimenti), artigianale (per esempio nella produzione di ceramiche artistiche o manufatti in vetro) e industriale (nel settore metallurgico e in quello dell’industria chimica).

Quando è stato inventato il primoforno” non lo sappiamo, ma conosciamo il fatto che la sua nascita è avvenuta di pari passo con l’esperienza umana della cottura dei cibi. Infatti fin dai tempi più remoti, con la scoperta del fuoco, si cercò di cucinare dentro fosse e incavi scavati del terreno o in piccoli spazi ricavati nelle rocce per agevolare il procedimento. Grazie all’uso del fuoco gli uomini primitivi iniziarono a cuocere i loro cibi cambiando le abitudini alimentari, ampliando la loro dieta anche ad alimenti che non potevano essere consumati crudi e aumentando la possibilità di nutrirsi, contando anche sul fatto che i cibi cotti sono decisamente più digeribili di quelli crudi. Tracce di “forni” (dei “focolari” simili a pozzi su cui gli antichi umani collocavano il cibo, spesso avvolto in foglie e ricoperti di terra) risalenti a 29.000 a.C. sono state trovate nell'Europa Centrale.

Successivamente tutte le Case antiche ebbero un focolare, che veniva usato per riscaldare e cucinare. Più di tremila anni prima di Cristo gli Egizi, bravissimi panificatori, costruirono un tipo di forno a legna, con apertura superiore, ma ci vollero i Greci che intorno al 1700 a.C. perfezionarono un modello di forno con l’apertura di lato o anteriore che ne migliorava notevolmente l’efficienza. I Greci hanno avuto anche il merito di aver sviluppato il “metodo della cotturacome mestiere e professione.

Nel Medioevo, quando nei Villaggi di forno ce n’era uno solo, ogni Famiglia aveva un suo marchio, in legno o in metallo, per segnare a crudo il proprio pane, così che ciascuna forma cotta fosse restituita al legittimo proprietario.

I primi forni più modernifurono realizzati  in mattoni e piastrelle di ceramica refrattaria alla fine del 1400 in Francia.

Nel 1735, l’Architetto Francese François Cuvilliés, progettò la “Stufa Castrol” la prima “Stufa Economica”. Infatti con un pezzo di legno bruciato si aveva calore per riscaldare l’ambiente, si aveva l’acqua calda, una piastra dove cuocere e un forno sempre caldo a disposizione. Nella seconda metà del XVIII Secolo, la Rivoluzione Industriale introdusse nuove invenzioni, l’utilizzo di nuove fonti energetiche, prezzi più convenienti e nuove modalità di efficienza economica ed ergonomica. Nel 1800, James Sharp brevettò il primoforno a gas”. Nel 1892, poco dopo l’arrivo dell'elettricità nelle Case, fu sviluppato il primoforno elettrico”.

Nel 1945, un Ingegnere Statunitense di nome Percy LeBaron Spencer (1894-1970) scoprì che le microonde potevano cucinare più velocemente del calore. Nel 1955 fu messo in commercio il primoforno a microonde”.

Oggi siamo giunti a produrreforni super tecnologicidi tutti i tipi e per qualsiasi necessità.

Voi direte ma a cosa è servita questa premessa? Giustissimo.

Volevo arrivare al nuovissimo Libro (è appena uscito alla fine di Settembre 2022) di Stefano Cavada che s’intitola proprioInforno”.

Stefano Cavada è nato Martedì 2 luglio 1991 nella bellissima e storica Città di Bolzano, Capoluogo dell'omonima Provincia Autonoma nella magnifica Regione del Trentino-Alto Adige.

Stefano fin da piccolo ha avuto un’innata passione per la Cucina, grazie anche all’aiuto dei suoi Genitori, tantoché a soli 7 anni ha cucinato nella sua Casa a Caldaro (BZ) il suo primo piatto in totale autonomia. Con il passare degli anni la passione per la Cucina è stata abbinata a quella per la fotografia e il risultato di questo connubio lo ha visto iniziare da giovanissimo alcuni importanti viaggi come quelli in Francia, a Parigi e in Inghilterra a Londra. Nel 2013 dopo molte esperienze costruttive è tornato in Italia stabilendosi a Ora.

Ora (“Auer” in Tedesco) è un piccolo (meno di 4.000 Abitanti) e storico Comune situato in fondovalle, sulla sinistra orografica del Fiume Adige, presso la confluenza del Rio Nero, circa 20 km a sud di Bolzano. Ora è un “Comune di Mercato” (in Tedesco “Marktgemeinde”): in Europa secondo il Diritto Medievale alcuni Centri abitati avevano ottenuto il diritto a tenere un mercato. Essi si distinguevano dalle “Città di Mercato” in quanto queste erano cinte da mura, mentre i Comuni Mercato erano circondate da semplici palizzate. Nel XXI Secolo lo status di “Marktgemeinde” è esistente in Germania (limitatamente alla Regione della Baviera), in Austria, nella Repubblica Ceca e in Italia  (limitatamente alla Provincia Autonoma di Bolzano) mantenendo un esclusivo valore onorifico.

Alla fine del 2014 Stefano Cavada ha cominciato a pubblicare sulla piattaforma “YouTube” alcune Video Ricette, iniziando così la sua positiva carriera di “Cuoco Food Blogger/Food InfluencerAltoatesino.

Nel mese di Marzo del 2018 Stefano Cavada è sbarcato in televisione sul “La7d” con “Selfie-Food”, il suo primo programma di cucina.

Sempre nel 2018 dalla collaborazione tra Stefano ed Ezio Zigliani è nataESSEN” una Cucina/Studio Fotografico con il preciso intento di creare uno spazio all’interno del quale il tema del “cibo” è il vero protagonista. “Essen” è una cucina studio in cui è possibile realizzare, quotidianamente, nuovi contenuti digitali: da riprese video a set fotografici per ricette. Ma un altro grande intento è quello di riunire offline le persone con Corsi di Cucina di vario livello, workshop, attività di team building o eventi gastronomici.

Stefano Cavada da sempre sostenitore della Cucina Tradizionale dell’Alto Adige di cui condivide, assieme a piatti contemporanei, le ricette sui suoi profili social, ha continuato a prestare il suo volto al piccolo schermo: nel 2019 ha condotto “Food (R)evolution” su Rai 3 Alto Adige, nel 2020 ha concorso a “La Prova del Cuoco” sui Rai 1 e nel 2022 ha partecipato a “Detto Fatto”, programma pomeridiano di Rai 2.

La grandi passioni di Stefano Cavada si ritrovano nelle sue parole: “Quando sono in Cucina e preparo delle ricette che riescono bene, sia a livello di gusto che a livello visivo, provo sia un senso di soddisfazione per il risultato ottenuto e allo stesso tempo non vedo l’ora di poter condividere la ricetta e i trucchi per realizzarla al meglio con la mia Community. Nel corso degli anni ho coltivato la passione per la cucina così come quella per la tecnologia. La mia prima macchina fotografia professionale è arrivata solo alcuni anni fa, con la quale ho prima iniziato a registrare le video ricette e successivamente mi sono dilettato con la fotografia, studiando sia sui libri, che facendo molta pratica.”

Nel 2019 Stefano Cavada ha pubblicato il suo Primo Libro di Ricette La mia Cucina Altoatesina portando la Tradizione Culinaria dell’Alto Adige nelle cucine di tutta Italia e all’Estero. Nel 2021 è uscito il suo Secondo Libro Il mio Natale Altoatesino, un ricettario dedicato al periodo più magico dell’anno, un Libro da cui traspare l’essenza della tradizione attraverso le preparazioni gastronomiche per la festa più amata.

Come già accennato alla fine di questa calda Estate 2022 si è giunti all’uscita del Terzo Libro di Stefano Cavada: “Inforno”.

Inforno è stato pubblicato, come i precedenti due Libri di Stefano, dalla Casa Editrice Athesia ed è un bel Libro, 208 pagine in formato 19x24,5 cm., con copertina rigida: 60 ricetta di prelibatezze dolci e salate da cuocere al forno.

Le ricette contenute nel Libro sono studiate appositamente per essere preparate, come il titolo suggerisce, al forno, elettrodomestico fedele compagno di molte delle sue preparazioni, e sono raccolte in sei differenti Capitoli: Primi, Secondi, Pane, Torte, Biscotti e Piccole prelibatezze. Tutte le Ricette hanno una preziosa guida con utili consigli da mettere in atto per ottenere sempre l’infornata perfetta. In questo Terzo Libro, pur rimanendo la componente tradizionale legata alla Cucina Tipica Altoatesina, Stefano ha voluto arricchire le sue ricette con richiami alle sue esperienze di vita a Londra e Parigi.

Grande attenzione anche per la fotografia. Dopo essersi avvalso precedentemente del punto di vista e dello stile della brava Valentina Solfrini, per il suo Terzo Ricettario, Stefano ha scelto di collaborare con altri due bravi Fotografi: Lucia Iannone e Claudiu Frasiloaia di Frollemente.

Stefano Cavada descrive il suo nuovo LibroInforno” con queste sentite parole: “Da sempre ho una grande passione per le ricette da forno, come torte, pane e biscotti e in questo Libro c’è molto di me. Rispetto ai precedenti due Libri c’è un focus minore sulle Tradizioni Altoatesine, anche se influenze dell’Alto Adige non mancano, e poi qui ci sono tantissime e bellissime foto di più. Amo il forno perché è uno strumento validissimo in Cucina, permette di realizzare di tutto usando solo temperature e funzioni diverse. Ma le cose che mi affascinano di più del forno sono due: la prima è poter guardare direttamente le pietanze trasformarsi attraverso lo sportello, la seconda è l’aroma che viene sprigionato in cottura, che sia dolce o salato, ha sempre quel profumo straordinario di fatto in casa.

Posso solo aggiungere che il super gustoso LibroInfornodel bravissimo Cuoco Stefano Cavada è assolutamente imperdibile per gli amanti della buona Cucina.

https://stefanocavada.it/      

https://www.youtube.com/watch?v=rj-pbzF-Jsw


 "Inforno" Il Nuovo Libro di Stefano Cavada (Foto Frollemente)

Stefano Cavada: Amore per la Cucina (Foto Cavada)

Stefano Cavada il Cuoco (Foto Cavada)

Lasagne all'Uovo (Foto Cavada) 

Stefano Cavada Cuoco per Passione (Foto Cavada)

Torta di Mele Speziata (Foto Cavada)

Delizie di Stefano Cavada (Foto Cavada)

Stefano Cavada (Foto Cavada)

Il Nuovo Libro: La Copertina (Foto Frollemente)

 

martedì 4 ottobre 2022

SEMPLICEMENTE MAGNIFICA LA NUOVISSIMA “CASA” DEL RISTORANTE “ARNOLFO” (DUE STELLE MICHELIN) A COLLE DI VAL D’ELSA (SI).




La “Val d’Elsa” si trova nella stupenda Campagna Toscana e si divide tra le Province di Firenze e Siena: una Zona segnata dal corso del Fiume Elsa che attraversa un Territorio estremamente suggestivo “da togliere il fiato”, uno scenario naturale pieno di vigneti e oliveti di grande qualità famosi in tutto il Mondo.

La “Val d’Elsa” conserva un importantissimo patrimonio storico/artistico, caratterizzato da una infinità di strutture quattro/cinquecentesche in ottimo stato di conservazione come Cattedrali, Pievi, Chiese, Abbazie, Conventi, Castelli, Nobili Residenze, Bastioni e moltissimo altro. Questa Zona fin dal Medioevo si è sempre distinta per la lavorazione del vetro e dello zafferano.

La bellissima Cittadina Toscana di Colle di Val d'Elsa, in Provincia di Siena, è arroccata nella sua parte più antica su un alto e panoramico poggio. Anticamente il tessuto urbano era diviso in tre parti: il Borgo di Santa Caterina, il Castello di Piticciano e il Piano, oggi si parla di "Colle Alta" e "Colle Bassa".

Proprio a Colle di Val d'Elsa c’è un Locale a cui sono particolarmente affezionato non solo per la meravigliosa accoglienza e per le fantastiche delizie che vi si gustano ma anche per i suoi specialissimi Titolari: Il RistoranteArnolfodella Famiglia Trovato.

Il Locale porta il nome di Arnolfo di Cambio che è stato un importante Scultore, Architetto e Urbanista, conosciuto anche come Arnolfo di Lapo data la sua nascita nella Famiglia del Notaio Messer Lapo. Arnolfo nacque in una antica Casa Torre a mattoni rossi proprio a Colle di Val d’Elsa tra il 1240 e il 1245, non si sono trovati documenti certi dell’evento lo stesso per la scomparsa che si data tra il 1302 e il 1310. Tra le sue molte opere, realizzate soprattutto a Firenze e Roma, si possono annoverare sculture funerarie e monumentali di grande valore insieme a progetti di valenza mondiale come, tra gli altri, Palazzo Vecchio e la Basilica di Santa Croce a Firenze e il Duomo di Orvieto. A un personaggio cosi autorevole l’antica e storica Cittadina di Colle di Val d’Elsa ha dedicato la Piazza principale nella parte bassa del centro abitato e molto altro.

Le origini della Famiglia Trovato risalgono a una tradizionale Famiglia di Agricoltori delle Campagne Siciliane. Concetta Giannì, sposata Trovato, purtroppo rimase vedova a 38 anni e, nel 1965, decise di trasferirsi, con i 6 figli (Gaetano, Giovanni, Antonina, Enza, Maria, Alessandra) a Colle di Val d’Elsa dove già si era stabilita una sua cugina. Nel 1978, dopo aver appreso gli insegnamenti della Cucina Toscana, Concetta aprì con la spinta delle figlie una Trattoria dove esprimeva con i suoi piatti tutto l’amore per le produzioni più naturali e sane. La “cucina tradizionale di qualità” ebbe subito successo grazie alla bontà delle preparazioni frutto delle nuove esperienze Toscane con forti inserimenti della Terra di origine. Il Locale venne battezzatoArnolfoe si trovava in Piazzetta Santa Caterina, uno degli angoli storico/panoramici più belli della Cittadina.   

Gaetano Trovato, classe 1960, e suo fratello Giovanni, classe 1951, sono nati a Scicli, un antichissimo Comune Siciliano passato attraverso una lunga Storia fatta dai Greci, dai Cartaginesi, dai Romani, dai Bizantini, dagli Arabi, dai Normanni, dagli Aragonesi per poi giungere fino ai nostri tempi. Un Comune, distante 24 Km. da Ragusa, cosi “riccoe bello che lo scrittore Elio Vittorini (1908 - 1966) lo definì (in un suo romanzo purtroppo incompiuto) “la più bella Città del Mondo”.

A Colle di Val d’Elsa Gaetano è cresciuto contornato da un’atmosfera culinaria forte, positiva, familiare e nello stesso tempo di una qualità eccellente, iniziando cosi ad apprezzare gli aromi e i sapori partendo dal suo primo grande amore: il pane.

Finite le superiori a Colle di Val d’Elsa e conseguito il Diploma all’Istituto AlberghieroPellegrino Artusi” di Chianciano Terme (SI) Gaetano fece 2 anni di specializzazione nelle Cucine del  prestigioso Hotel (5 Stelle) “Kulm”, nella rinomata Località di villeggiatura montana di Saint - Moritz, nel Canton Grigioni in Svizzera. Nel Gennaio 2010 proprio la Direzione del Kulm lo richiamò in occasione del XVIISt. Moritz Gurment Festival” per affidargli, tra gli altri eventi, la prestigiosissima serata del “Gala Dinner”.  Dopo la parentesi Svizzera, Gaetano rientrò in Italia è andò a conoscere i “segreti” di un grandissimo Chef, di origine Umbra, Angelo Paracucchi (1929 - 2004), un vero maestro innovatore della “Cucina Creativa Italiana”, titolare della mitica “Locanda dell’Angelo” ad Ameglia in Provincia di La Spezia.

Successivamente Gaetano si trasferì in Francia al famoso Ristorante/LocandaMoulin de Mougins”, ubicato in un antico e fascinoso Mulino (Moulin) del Sedicesimo Secolo, nel Comune di Mougins, sulle alture di Cannes, nella Regione dellaProvenza Alpi Costa Azzurra”, allora proprietà del suo fondatore il super stellato Chef Roger Vergé. Un’altra fondamentale esperienza Francese di Gaetano fu quella presso Gaston Lenotre (1920 - 2009) a Parigi, fantastico Chef Patissier e imprenditore, fondatore, nel 1971, della “Ecole Lenotreprestigiosa Scuola da cui sono usciti alcuni tra i più grandi Cuochi e Pasticceri del Mondo. Gaston Lenotre possedeva anche dei Ristoranti, tra gli altri, sempre a Parigi, dal 1976 il “Pré Catelan” e dal 1985 il “ Pavillon Elysée Lenotre”. Gaetano Trovato frequentò prima la “Ecole” e poi lavorò nella Cucina del raffinatoPré Catelan” nel cuore di Bois De Boulogne.

Nel Maggio del 1982 Gaetano rientrò nel Locale di Famiglia a Colle di Val d’Elsa, per un paio di anni con la sua Mamma ma poi prese totalmente in mano la conduzione di “Arnolfo”. Passarono alcuni anni e Gaetano allargò ancor di più la sua esperienza facendo brevi Stage da alcuni dei migliori Chef del Mondo, veri e propri artisti come Paul Bocuse, Bernard Loiseau e Alain Chapel.

Intanto, il 28 Febbraio 1990, arrivò un lietissimo evento per Gaetano: a Poggibonsi (SI) nacque la sua bellissima Figlia Alice.

La struttura del RistoranteArnolfodi allora non era più idonea allo svilupparsi di una Cucina emergente e di successo come quella del  bravo Chef Gaetano Trovato. Dopo molte ricerche e tentativi si presentò un’occasione fortunata proprio a pochissimi passi di distanza dalla loro Sede. Venne acquisito uno dei magnifici Palazzi edificati dalla nobile e illustre Famiglia dei Ranieri, Marchesi e Vescovi discendenti da Ranieri I Bourbon del Monte di Santa Maria, Signore di Toscana dal 1014 al 1027. Lo Stabile su 4 livelli (piano interrato, piano terra, piano primo e secondo) è ubicato in una delle principali strade del centro storico e presenta un’architettura quasi totalmente originale, con l’antico portale, e la finestra inginocchiatoio. Il secondo piano, invece, è andato distrutto sotto un bombardamento alleato durante la Seconda Guerra Mondiale e la ricostruzione è avvenuta nel dopo guerra. Dopo impegnativi lavori di ristrutturazione e di adeguamento, nel 1995, il RistoranteArnolfoebbe una nuova e splendida sede, con in più quattro belle e accoglienti camere matrimoniali.

Il Fratello di Gaetano, Giovanni Trovato, ha fatto un percorso diverso. Dopo le Scuole e l’Università, dove si è laureato in Ingegneria, per alcuni anni è stato a Rotterdam, seconda Città dei Paesi Bassi e Porto più grande d’Europa, in un affermato Studio Tecnico. Poi nel 1990 decise di rientrare nell’attività di Famiglia come Direttore e, seguendo la grande passione per i Vini, iniziò un lungo e impegnativo percorso di 5 anni diventando un grandissimo Sommelier Professionista A.I.S..

Il RistoranteArnolfo” dal 1978, e in particolare dal 1982, ha avuto una storia ricca di super meritati riconoscimenti  oltre a essere membro da molti anni di prestigiosissime Catene e Associazioni del Settore come: “Relais & Châteaux”, “Jeunes Restaurateurs d’Europe” (il cui motto èTalento e Passione”) e “Le Soste”. “Arnolfo” ha ricevuto la “Prima Stella” dall’autorevolissimaGuida Rossa Michelin” nel 1986 e la “Seconda Stella” nel 1999. Tra i moltissimi altri premi, nel 2012, anche l’Oscar Enogastronomico Italiano, l’ambito “Premio Piazza de’Chavoli”.

Eccoci giunti alla fine di questa calda Estate 2022 ha un Evento del tutto straordinario per la Famiglia Trovato che coincide con i 40 anni di attività in loco di Gaetano: l’inaugurazione della nuova e bellissima Sede.  

La Casa di Arnolfo”, così ama definirla lo Chef Gaetano Trovato, si è spostata dal Centro Storico del Borgo di Colle di Val d’Elsa su di una collina di fronte da cui si gode una vista unica e magnifica sulla Cittadina Medievale e sulla stupenda e verdeggiante Campagna Toscana.

Niente di più adatto delle parole stesse di Gaetano Trovato può descrivere il senso di questo trasferimento, frutto di grandi sacrifici e di alcuni impegnativi anni che sono stati necessari per la sua realizzazione: “Questa nuova Sede non è semplicemente il nostro nuovo Ristorante ma è dedicata alle future generazioni, si tratta di un Progetto ampio che raccoglie in sé l’essenza di un intero viaggio, una lunga esperienza di vita e lavoro, segnata dall’entusiasmo e dalla creatività di chi è abituato a guardare sempre oltre il presente. Un luogo innovativo nei contenuti tecnologici ma anche nel pensiero che ne ha suggerito la realizzazione, ovvero la volontà di rappresentare a pieno il legame imprescindibile tra l’Alta Ristorazione, gli uomini e l’ambiente.”

Il rapporto strettissimo tra la Famiglia Trovato e le Loro Brigate di Sala e Cucina, oltre a quello con i Fornitori, è sempre stato al centro di tutta la Loro attività, lo testimoniano generazioni di Cuochi e Maître che con i Loro insegnamenti hanno raggiunto grandi livelli e mete “stellari”. Chi si è formato alla Loro Scuola piace definirsiArnolfini”.

Il nuovissimo Ristorante Arnolfo” manifesta, nella sua preziosa forma architettonica, il più stretto dialogo tra Cucina, Sala e Ospiti, suggerendo, già a un primo sguardo, gli elementi fondanti di uno spazio realizzato con la piena sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale. Dialogo che “The Frame” (La Cornice), questo il nome scelto dallo Studio di Architettura Milani di Siena per la progettazione del nuovo Arnolfo, continua attraverso le linee, i materiali e gli spazi grazie a una meravigliosa e gigantesca vista sensoriale (vetrata) aperta sul Territorio e al contempo rivolta all’interno verso gli ospiti e le esigenze delle persone che vi lavorano.

Tutto il Design segue questo tema, anzi lo raddoppia condue cornici”, una con la suggestiva e ampia visuale sull’antico Borgo e la Campagna circostante, l’altra che si apre sulle Cucine e il relativo lavoro dell’Uomo. Due anfiteatri rivolti alla natura umana e a quella di un territorio, oltreché verso la Storia dell’Alta Cucina Italiana. Mille metri quadrati di superficie con due Sale, divise con opere d’arte mobili, una con 8 Tavoli e l’altra con 6 Tavoli, per un totale di circa 40 coperti. Una bellissima scala con i gradini trasparenti porta, dall’Ingresso del Ristorante, alla Cantina dal design ricercato e contemporaneo in grado di accogliere migliaia di Bottiglie con un’area dedicata a eventi privati. Imponenti le “Tre Carte Vini” (Rossi, Bianchi e da Fine Pasto) che riservano una particolare attenzione al Territorio, all’Italia e alla Francia. Vino e ospitalità contenuti fondamentali della storia professionale e umana di Giovanni Trovato in qualità di straordinario Sommelier e Maître de Maison di Arnolfo”. 

Il progetto di arredo design, così come gli elementi architettonici degli interni, vedono come protagonisti i materiali tipici del territorio attraverso un disegno continuo che si coniuga alle linee eleganti e contemporanee dei Tavoli di Desalto o alle Sedute Archibald di Poltrona Frau per giungere all’Area Cucina, su due livelli, firmata e progettata conTecnologia 4.0dallo stesso Chef Gaetano Trovato in collaborazione con De Manincor.

L’Architetto Andrea Milani, scelto dalla Famiglia Trovato per la Progettazione del nuovo Ristorante ha affermato: “Il Progetto unisce cromie e materiali del Territorio come un menù ereditato dal passato ma interpretato in chiave contemporanea, un po' come la Cucina di Gaetano Trovato. All'interno sono stati usati metalli bruniti e lucidati, Terre di Siena abbinate a travertini e pregiati marmi locali. La grande cornice che inquadra il paesaggio storico di Colle Val d'Elsa è stata realizzata da un artigiano locale in acciaio specchiato. La Cucina, fulcro dell'attività di Gaetano Trovato, è stata sviluppata con soluzioni estetiche e funzionali all’avanguardia per il panorama italiano.”

Gli spazi esterni ampi e accoglienti come anche il Parcheggio e i verdeggianti Giardini sono stati organizzati in modo tale da creare una “promenade di accesso” estremamente suggestiva e funzionale.

In questo nuovo e straordinario spazio Gaetano Trovato, la Figlia Alice insieme a Giovanni Trovato hanno la possibilità di esprimere al meglio tutti i fantastici contenuti del loro progetto di Ristorazione e di Vita.

Nuovo Ristorante e “Due nuovi Menù” tutti da scoprire e assolutamente da non perdere: “Ottantadue\Ventidue”, per celebrare i 40 Anni e “Impressionismo Vegetale”, il percorso vegetariano che caratterizza il lavoro dello Chef ormai da oltre 15 Anni. La “Cucina Cucinata” dello Chef Gaetano Trovato è il risultato di un impegno certosino, appassionato ed esperto, simile a quello di un “architetto”, per ottenere con estro e fantasia una simbiosi tra il cromatismo, la coreografia e il piacere del gusto, il tutto bilanciato ed equilibrato in maniera impeccabile, rispettando le stagioni, il territorio e una qualità eccelsa.

La Filosofia di Arnolfo non cambia, ma si colora di nuove e stimolanti sfumature” conclude Alice Trovato, Manager del Ristorante. Lei, che è una vera e propria “ventata di Primavera” con la sua straordinaria carica vitale e tutta la sua dolcezza accompagnata da uno splendido sorriso, è il futuro più prossimo di questa importantissima realtà Italiana dell’Alta Cucina e dell’Ospitalità d’Autore.

Posso soltanto aggiungere che la nuovissimaCasa del RistoranteArnolfo” (Due Stelle Michelin) di Colle di Val d’Elsa (SI) è semplicemente magnifica.

www.arnolfo.com


Nuovo Ristorante "Arnolfo" a Colle di Val d'Elsa (SI) (Foto Arnolfo)

"Si Scende in Cantina" (Foto Arnolfo)

"Arnolfo" a Colle di Val d'Elsa (SI): Talento e Passione

"Piccione di Laura Peri"..... (Foto Arnolfo)

"Caponatina"..... (Foto Arnolfo)

"Chianina IGP"..... (Foto Arnolfo)

G. Dracopulos, Gaetano, Alice e Giovanni Trovato (Foto L. Managlia)

"Arte e Magia" (Foto Luca Managlia)

"Arnolfo": Semplicemente Magnifico (Foto Luca Managlia)