martedì 27 settembre 2022

LA GUSTOSA CUCINA TRADIZIONALE ATTUALIZZATA DEL NUOVO E ACCOGLIENTE RESTAURANTE “MOLINO DE PEZ” DI BARCELLONA IN SPAGNA.




La Spagna è un meraviglioso Paese che amo moltissimo.  

Una delle Comunità Autonome più importanti della Spagna è laCatalogna”. E’ stata istituita nel 1978 ed è ubicata, rispetto alla Penisola Iberica, all’estremità nord-orientale in una regione racchiusa dalla Catena Montuosa dei Pirenei, confine naturale tra la Spagna e la Francia, e il Mare Mediterraneo. La bellissima Città di Barcellona è il Capoluogo della Catalogna oltre che dell’omonima Provincia.

Barcellona è la seconda Città della Spagna come numero di abitanti e come importanza industriale, oltre a essere uno dei più grandi Porti del Mediterraneo. Le sue origini, secondo la leggenda, si devono al generale Cartaginese Amilcare Barca (270 - 226 a.C.), padre di altri tre Condottieri Punici (Annibale, Asdrubale e Magone) che conquistò questi territori per migliorare le sue posizioni strategiche nell’eterna lotta contro Roma. In realtà era chiamato in PunicoBarak” (fulmine) ma i Romani lo romanizzarono in Barca”. Successivamente, proprio i Romani, qui costruirono, in collina, un accampamento militare (Castrum) e gli dettero il nome di “Colonia Iulia Augusta Faventia Paterna Barcino”. Da Barcino a Barcellonamolta acqua è passata sotto i ponti”.

Oggi Barcellona è una magnifica Città, preziosa meta turistica, dove, oltre a molti luoghi  d’interesse dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, possiamo trovare storia, cultura, architettura, natura e un’infinità di attrazioni. Questa è una Città ricca di Università, Musei, Monumenti, Parchi, Teatri, Cinema, Locali, Spiagge e moltissimo altro.

Qui è vissuto e ha lavorato l’Architetto Tarragonese Antoni Gaudì i Cornet (1852-1926) massimo esponente di quello stile artistico che sviluppatosi in Catalogna a cavallo tra il XIX e XX Secolo ha preso il nome di Modernismo Catalano. Uno stile che ha particolarmente caratterizzato l’immagine architettonica della Barcellona odierna. Impossibile non nominare tra le opere di Gaudì il capolavoro della “Basilica Cattolica Minore” (consacrata anche se non finita) che in Catalano si chiama “Temple Expiatori de la Sagrada Familia”, un progetto mastodontico i cui lavori sono iniziati nel 1882 e si prevede che non terminino prima del 2026.

Qui si può passeggiare, per un chilometro e trecento metri, nel centro commerciale naturale e pedonale di Barcellona, “Les Rambles” in Catalano (Las Ramblas in Spagnolo), il bel Viale che dalla centrale Piazza della Città, Placa de Catalunya, porta al Porto Vecchio (Port Vell).

In un centro cosi vivo e vitale anche la Gastronomia è un fiore all’occhiello”.

In questa calda Estate 2022 ha aperto proprio a Barcellona un Locale molto interessante il Restaurante Molino de Pez”.

Il Restaurante Molino de Pez” e ubicato in Carrer de Còrsega al civico 346, a metà strada tra i fascinosi e vivaci Quartieri di Eixample e di Gràcia, in un fondo, a livello strada, del super accogliente Hotel Seventy di Barcellona.

Carrer de Còrsega è una lunga (2,7 Km.) Strada Centrale e Commerciale di Barcellona che parte daPlaça Sant Josep de Calasanz” e finisce in “Plaça Cinc d'Oros”.

Il RestauranteMolino de Pez” nasce dalla volontà della “Famiglia La Ancha” di portare, come già fatto con altri due Ristoranti di Loro proprietà (Fismuler e Armando), le rispettive attività oltreché a Madrid anche a Barcellona

Ecco che l’antico RestauranteLa Anchadi Madrid diventa ilMolino de Pez a Barcellona.

La Anchadi Madrid è un Ristorante a conduzione Familiare, “Casa Madre della Famiglia”, con più di 100 anni di storia dove il cibo è da sempre ad altissimi livelli e dove vengono preparare e servite ricette “sans artifice”,  semplici e tradizionali grazie alla conoscenza e maestria degli Chef. Il Menù cambia ogni giorno a garanzia della freschezza e dell’alta qualità di tutte le materie prime.

Benigno Redruello aprì la prima Osteria di Famiglia, “La Estrecha” ("La Stretta"), a Madrid nel 1919. Quasi un decennio dopo, suo nipote Don Santiago Redruello Parrondo, Nonno di Nino, la ribattezzò “La Ancha” ("Il Largo") e l'attuale Padre dei proprietari assunse il timone della terza generazione. Nel 1988 venne aperto il Ristorante in Via Zorrilla e tra il 2005 e il 2007 subentrò una nuova generazione: la” Famiglia La Ancha” crebbe e si espanse. Nino e Santi Redruello appartengono alla quarta generazione di questa Famiglia di Ristoratori. Oggi gestiscono otto Ristoranti mano nella mano con Patxi Zumarraga, Ekaitz Almandoz e Jaime Santianes loro Partner.

A Madrid, il Gruppo, ha i Ristoranti La Ancha, Las Tortillas de Gabino, La Taberna de La Ancha, Fismuler e Armando, gli ultimi due come già accennato hanno Filiali anche a Barcellona. Il “marchio di fabbricadella Famiglia è sempre stato quello di fare molto bene lecose” in Cucina e in Sala. La loro filosofia ristorativa trova la ragion d'essere nel rivisitare e modernizzare una Tradizione Culinaria, storica e radicata, non attraverso espedienti o tecniche stravaganti ma attraverso il rispetto degli ingredienti e la grande cura in ogni fase della loro lavorazione.

Nino Redruello, Patxi Zumarraga e Jaime Santianes, tre Cuochi che si sono conosciuti nelle Cucine del mitico RestauranteelBulli”, hanno voluto fortemente rafforzare la loro presenza a Barcellona, dopo il successo di “Fismuler” aperto nel 2018 e “Armando” aperto nel 2020, con l’apertura nel 2022 del “Molino de Pez” e con l’intento di aggiornare la Cucina Tradizionale Spagnola servita a “La Ancha” di Madrid.

elBulli” è stato uno straordinario Ristorante (Tre Stelle Michelin), ubicato sulla Costa nei pressi della Città di Roses in Catalogna, condotto dal super famoso Chef Ferran Adrià Acosta (classe 1962). Il Ristorante era magnificamente adagiato in Cala Montjoi, un'insenatura bellissima della Costa Brava, ed era "il più fantasioso generatore di Alta Cucina del Mondo”, è stato anche uno dei punti fondamentali del movimento della “Gastronomia Molecolare” fino alla sua chiusura avvenuta il 30 Luglio 2011.

Il RestauranteMolino del Pez” ha una Sala luminosissima dato che il lato strada è completamente vetrato. All’interno, visto che il Locale ha un’altezza di sette metri, è stato ricavato anche un suggestivo Soppalco raggiungibile con una comoda scala metallica; la capacità di accoglienza è di circa 140 coperti. Sul fondo della Sala al piano terra la grande Cucina, come già accennato, è completamente a vista. Vicino all’Ingresso il Bancone Bar e un lungo tavolo che nasconde un Pianoforte: la musica dal vivo è un’altra piacevole esperienza che offre il Locale.

L’Arredamento del RestauranteMolino del Pez” di Barcellona è un rustico/classico/elegante. Tutto il Progetto della nuova apertura è stato curato dallo StudioArquitectura Invisible” di Nacho Redruello, Fratello di Nino, già responsabile della progettazione di entrambi i RistorantiFismuler”. L’ampia vetrata, il legno, la pietra, il gesso e l’acciaio sono elementi naturali finemente disposti in uno stile che ricorda una fattoria basca, un cottage con tetto di paglia galiziano o una casa di campagna catalana.

Il Menu del “Molino de Pez” cerca di stupire, gli occhi e il palato, attraverso una tradizione secolare che viene modernizzata adattandola ai tempi. La Loro cucina abbraccia usi e sapori senza tempo, ogni pentola di terracotta, ogni piatto e ogni dettaglio ricorda la storia e i legami emotivi della Famiglia, compresi i classici piatti meticolosamente pensati e ancor più attentamente realizzati. L'artigianato e la manualità sono i protagonisti dello spettacolo fatto attraverso preparazioni antiche, casseruole e stufati debitamente valorizzati da porzioni generose. I fuochi e la carbonella del grill e del forno a legna, esaltati dalla Cucina a vista, danno cotture lente e semplicemente impeccabile dei principali piatti della Tradizione Spagnola.

Preparazioni come l'Insalata Olivier di patate e branzino (un omaggio al Padre di Nino), lo Stufato di lenticchie con stinco di maiale iberico, le Polpette, la Trippa alla Madrilena, la Frittata in umido con le vongole, la Coda di nasello alla griglia e la Bistecca di manzo stagionata sono solo alcune delle opzioni del Menu composto da numerosi piatti che giustamente cambiano ogni giorno a seconda dell'offerta del Mercato. Non mancano i Dessert che nutrono anche l'anima, difficili da trovare nei nuovi Ristoranti al giorno d'oggi, come la Cagliata con miele e noci, il Babà caldo con panna montata o la Cheesecake con crema di formaggio (piatto tipico del Ristorante di Famiglia “Fismuler”), e Idiazábal (Formaggio prodotto nel Paese Basco e in Navarra, integralmente con latte di pecora delle razze Latxa e Carranzana) con Formaggio blu. La Carta dei Vini del “Molino de Pez” è ampia e selezionata; c’è anche la Carta dei Cocktail a integrazione dei possibili abbinamenti.

Posso solo aggiungere che la Cucina Tradizionale attualizzata, del nuovo e accogliente RestauranteMolino de Pezdi Barcellona in Spagna, è straordinariamente gustosa.

https://www.molinodepez.com/

https://www.youtube.com/watch?v=GX-qRgvt7Lg 



Restaurante "Molino de Pez": Lo Chef Nino Redruello (Foto MDP)

La Cucina a Vista (Foto MDP)

 Il Bancone Bar (Foto MDP)

Una Vista della Sala (Foto MDP)

Il Soppalco (Foto MDP)

Cucina Tradizionale Attualizzata (Foto MDP)

 Il Fascino della Semplicità (Foto MDP)

Materie Prime di Eccellenza (Foto MDP)

Soltanto Cucina Tradizionale Spagnola (Foto MDP)

Solo Delizie (Foto MDP)

"Molino de Pez": Tradizione e Artigianalità (Foto MDP)

mercoledì 21 settembre 2022

“ACCADEMIA DEI SAPORI E SAPERI” UN VALIDO SUPPORTO PER LA FORMAZIONE E LA SPECIALIZZAZIONE DEI PROFESSIONISTI DELLA RISTORAZIONE.




L’Italia è una Nazione super famosa nel Mondo per la sua straordinaria Enogastronomia e di conseguenza anche il Settore della Ristorazione ha una valenza assolutamente primaria.

Rientrano nella “Ristorazione” tutte le attività commerciali, incluse quelle su scala industriale, legate rispettivamente alla produzione e alla distribuzione dei cibi e di un’infinità di altri prodotti agroalimentari: ristoranti, mense delle scuole e degli ospedali, le ditte specializzate di catering e similari, bar, nonché le imprese o gestioni del servizio di somministrazione di alimenti e bevande mediante anche distributori automatici.

Già nell'ambito dell’Impero Romano si trovavano le “Tabernae” (Osterie), Locali atti alla vendita al dettaglio, dove venivano svolte numerose attività commerciali e terziarie comprese la vendita di cibi cotti, vino e pane ma spesso anche dove si giocava d’azzardo e si praticava la prostituzione.

Nel Medioevo (dal V al XV Secolo) le Osterie con l’aumento degli scambi commerciali e i pellegrinaggi adeguarono i loro servizi alle esigenze della clientela. Solo nel XIX Secolo il “servizio di ristorazione” si modernizzò rivolgendosi a varie categorie di clienti fino ai più esigenti a partire dai grandi Alberghi e dalle Stazioni Termali fino ai Locali che acquisirono una propria fisionomia e una localizzazione autonoma. Dal XX Secolo in poi, grazie al considerevole aumento dei pasti consumati fuori casa, parallelamente ai Ristoranti tradizionali vennero concepite delle nuove strutture per il ristoro rapido ed economico di chi studia, lavora o si trova in viaggio. Dall'evoluzione dei Refettori nacquero le Mense e dall'evoluzione delle Stazioni di Posta si arrivò agli Autogrill.

La Ristorazione in Italia rappresenta uno dei settori che porta maggiore occupazione, sia per i lavoratori fissi sia per quelli stagionali. Un settore strategico e cruciale dell’Economia Italiana che punta su valori economici, identitari, culturali, turistici e sulla tecnologia digitale coinvolgendo circa 330.000 Imprese con oltre 1.300.000 Lavoratori, realizzando una ricchezza annua di circa 90 miliardi di euro

In Italia i consumi alimentari fuoricasa raggiungono oggi quasi il 40% circa dei consumi alimentari complessivi nel nostro Paese e il mercato della Ristorazione Italiana è il secondo più grande in Europa dopo quello Spagnolo.

C’è però una fortissima criticità, nel settore della Ristorazione in Italia, ed è un problema che riguarda il forte turnover tra i nuovi attori sul mercato e la ridotta vita media dei nuovi Locali: il 25% delle nuove aperture chiude entro un anno e moltissimi “gettano la spugna” entro i primi 3/5 anni. Questo problema è dovuto a una infinità di fattori ma spesso anche alla mancanza di esperienze nel lavoro e delle sue specificità.

Ecco che per supportare i Professionisti del Settore Hospitality-Restaurant-Cafè” (Ho.Re.Ca.) a Gennaio 2022 ha aperto i battenti, nella magnifica Regione Toscana nellaZona Industriale Gellodel Comune di Pontedera, in Provincia di Pisa, l’Accademia dei Sapori e Saperi.

L’Accademia dei Sapori e Saperi ha Sede in Via Toscana 49 e occupa un’ala, al primo piano, di un grande capannone industriale (6.000 metri quadrati) dove svolge la propria attività la C.I.A. di Lorenzo Buti

Il “Centro Ingrosso Alimentari” (CIA) è un'Azienda di Famiglia nata nel 1976 Leader nel settore della distribuzione, che mette a disposizione la grande esperienza e l'alta qualità della vastissima gamma dei prodotti che commercia. La nuovissima e ampia struttura di Via Toscana è dotata delle migliori e più moderne tecnologie per la conservazione e la manipolazione dei prodotti. L’Azienda si rivolge a tutti quei Gestori di Bar, Pub, Pizzerie e Ristoranti che esigono ottimi prodotti, servizi puntuali ed efficienti con il miglior rapporto qualità/prezzo, mettendo a disposizione anche del personale competente e qualificato in grado di risolvere qualsiasi tipo di problema.

Lorenzo Buti ha creduto da subito nel progetto dell’Accademia dei Sapori e Saperi dando un fondamentale appoggio a tale iniziativa (non solo lo spazio nel Capannone) che si presenta come un nuovo e innovativo servizio per i Ristoratori.

L’Accademia dei Sapori e Saperi, come già accennato è una “Scuola di Formazione Aziendale” dedicata ai Professionisti della Ristorazione che vogliono evolversi per stare al passo con i tempi e per offrire il meglio alla propria Clientela.

I Corsi offerti dall’Accademia (Cucina - Mixology - Panificazione - Caffetteria - Sala) sono specifici e altamente formativi in quanto progettati e diretti da Professionisti esperti del settore che ben conoscono il mondo delle strutture ricettive. L’Accademia si avvale di aree attrezzate all’uopo. Le lezioni proposte sono pensate per offrire upgrade formativi che tendono sia a far crescere il livello qualitativo del servizio sia a fornire consigli  e “segreti”  su come far crescere la propria Impresa. Coloro che vogliono evolversi nel proprio lavoro e gli Imprenditori consapevoli che un personale qualificato e competente è il miglior investimento per la crescita aziendale trovano all’Accademia varie soluzioni. 

Il bravo Direttore Didattico dell’Accademia dei Sapori e Saperi è lo Chef Ilan Catola (classe 1983),  alle spalle ha una lunga carriera (avendo iniziato a 12 anni) che lo ha portato a fare molte proficue esperienze non solo in Italia ma anche in Spagna, Australia e Inghilterra.

Ilan Catola è affiancato da una squadra d’Insegnanti di grande livello: per i Corsi di Cucina è supportato dall’Assistente Michele Diana, i Corsi di Panificazione/Pizzeria hanno come Docente il giovane Maestro Pizzaiolo Mike Antoni (classe 1997) Titolare anche della PizzeriaL’Ultimo Spicchio e…” di Pomarance (PI), quelli di Bar/ Mixology (Bartending) da Lorenzo Corsi (classe 1989) dal 2016 Titolare della Cattedra dei Corsi di Formazione della Confcommercio di Pontedera (PI) affiancato dalla giovanissima Gaia Belcari, quelli di Caffetteria dall’esperta Docente Sara Daniel supportata dal Responsabile Toscano dell’anticaTorrefazione DiemmeAndrea Baldoni, per i Corsi di Accoglienza/Sala dal Docente/Sommelier Alessandro Fenu Professore all’IPSAR (Istituto Alberghiero) “Giacomo Matteotti” di Pisa.

Recentemente ho visitato l’Accademia dei Sapori e Saperi in occasione di un loro “Open Day” dedicato alla Stampa e al Pubblico. In questa occasione ho anche degustato alcune preparazioni molto interessanti e gustose preparate da Ilan Catola e Mike Antoni come:

- “Trilogia Gourmet” - Quasi un Pulled Pork - Pinsa Romana con crema di carbonara e guanciale croccante – Padellino con finocchiona e fico.

Il “Pulled Pork” (maiale sfilacciato) è un piatto Statunitense originario della Carolina del Nord ed è  composto dalla spalla di un giovane suino che, dopo essere stata aromatizzata, viene servita  spesso come ripieno nei panini insieme alla “Coleslaw” un’insalata di cavolo cappuccio crudo.

La “Pinsa Romana” è una focaccia tipica originaria del Lazio, già conosciuta nell’Antica Roma, era ed è spesso utilizzata per accompagnare salumi e formaggi al posto del pane.

Il “Padellino” o “Pizza al Tegamino” è una specialità culinaria tipica della Città di Torino che si contraddistingue per la doppia lievitazione dell'impasto e per la cottura al forno all'interno d'una piccola padella o di un piccolo tegame (ossia una teglia bassa e circolare in alluminio oppure in ferro priva di manici) rese antiaderenti mediante un velo di olio d'oliva.

Oltre alla “Trilogia” ho potuto assaggiare anche una piacevolissima serie di “Finger Food Gourmet”: Tacos con alette di pollo croccanti e salsa all’avocado - Seppia e crema di piselli - Ball di bacon su salsa alla carbonara - Polpo su crema di patate e zafferano - Crocchetta di baccalà mantecato e crema di zucca - Lingua e salsa “au ius” (il liquido prodotto dalla carne durante la cottura). Infine anche dei Dolci deliziosi.

Tutti i cibi sono stati abbinati a ottimi Cocktail preparati da Lorenzo Corsi e da una selezione di buoni Vini scelti da Alessandro Fenu.

Durante la mia vista all’Accademia dei Sapori e Saperi ho potuto interloquire con tutti i Docenti trovando con loro una grande convergenza sulle problematiche e le relative possibili soluzioni alle difficoltà del Settore Ristorativo.

L’Accademia dei Sapori e Saperi di Pontedera (PI) è sicuramente un valido supporto per la formazione e la specializzazione dei Professionisti della Ristorazione.

https://www.saporisaperi.com/


Lorenzo Buti

Ilan Catola e Michele Diana

Mike Antoni

Lorenzo Corsi

Sara Daniel (Foto ASS)

Andrea Baldoni

Alessandro Fenu

"Trilogia Gourmet"

Lo Chef Ilan Catola Prepara i Finger Food

Degustazione di "Finger Food Gourmet"

Dolci Delizie

"Cocktail Open Day Menu"

Belcari, Corsi, Catola, Dracopulos, Fenu, Antoni, Diana

"Accademia dei Sapori e Saperi" Pontedera (PI)

 

giovedì 15 settembre 2022

“CRÉMANT DE BOURGOGNE VEUVE AMBAL GRAND CUVÉE BRUT ROSÉ”: UN VINO SEMPLICEMENTE ECCELLENTE.




Di recente avendo avuto il grande piacere di degustare una Bottiglia di Crémant de Bourgogne Veuve Ambal Grand Cuvée Brut Roséanche se solo in forma scritta voglio condividere questa positiva esperienza.

Oggi, per ovvie ragioni legate alle “Norme Europee sulle Denominazioni”, si chiamano “Crémant” gli Spumanti Francesi (e non solo) realizzati con il “Metodo Classico” (detto anche “Méthode Champenoise”) al di fuori della Regione della Champagne.

Il “Metodo Classico” è un processo di produzione dei “vino spumante” che induce la rifermentazione in bottiglia attraverso l’introduzione di zuccheri e lieviti selezionati (liqueur de tirage). Tale Metodo è anche conosciuto come “Tradizionale” o  “della Rifermentazione in Bottiglia”.

Oggi i “Crémant” vengono prodotti in sette Regioni della Francia alle quali è stata conferita la classificazione di “AOC” (Appellation d’Origine Contrôlée): Alsazia, Bordeaux, Borgogna, Die (Rodano), Jura, Limoux (Languedoc-Roussillon), Loira e Savoia; a queste si aggiungono altre due Zone fuori dei confini Francesi: il Lussemburgo e la Vallonia (Belgio).

Ricordo, per precisione, che fino al 31 Agosto 1994, il termine “Crémant” poteva essere utilizzato per designare un qualsiasi spumante prodotto nella “Comunità Economica Europea” (compreso quindi gli Champagne) elaborato in modo da sviluppare meno anidride carbonica, quindi con una spuma più delicata degli “Champagne Tradizionali” e dove la pressione nelle bottiglie risultava con un’atmosfera inclusa fra 3,5 e 4,5 bar, invece delle 6 atmosfere dei tradizionali. Anche in Italia (a esempio in Franciacorta) si produceva uno “Spumante Crémant” con tali caratteristiche: il Satén.

Oggi la definizione di Crémant può essere attribuita esclusivamente per i Vini Spumanti di qualità, bianchi o rosati a Denominazione di Origine Protetta” prodotti in una delle Regioni sopracitate. Tali Vini devono essere realizzati con la seconda rifermentazione in bottiglia (Metodo Classico) a cui deve seguire una sosta “Sur Lattes” (affinamento sui lieviti) di almeno 9 mesi, mentre l’uscita in commercio deve avvenire dopo 12 mesi dalTirage” (la fase della seconda fermentazione).

Il Disciplinare deiCrémant” (Regolamento CE n° 607/2009 della Commissione Europea del 14 Luglio 2009) prevede l’obbligo di vendemmiare le Uve a mano, che il Vino sia prodotto con mosto ottenuto dalla pigiatura di grappoli interi o diraspati, che la quantità di mosto ottenuto non debba superare 100 litri per 150 chili di Uva, che il tenore massimo di anidride solforosa non sia superiore ai 150 mg/l e che il tenore di zuccheri sia inferiore a 50 g/l..

Inoltre il termine “Crémant” deve essere obbligatoriamente indicato sull’Etichetta dei Vini Spumanti insieme al nome della Zona Geografica di produzione. I “Crémant” continuano a distinguersi dagli altri Vini spumanti per la pressione atmosferica contenuta nella bottiglia che deve essere inferiore alle 5 atmosfere e per il loro perlage più morbido. Generalmente i  “Crémant” sono quasi tutti millesimati (ottenuti da una stessa vendemmia) senza aggiunta di “Vins de Réserve” (Vini di annate precedenti di elevata qualità).

Come per lo Champagne, i Crèmant” possono essere Brut, Demi-Sec o Dolci, a seconda della quantità di zucchero aggiunto.

Le Regioni con la maggiore produzione annua di Vini Crémantsono l’Alsazia (circa 35 milioni di bottiglie), la Borgogna (circa 19 milioni di bottiglie) e la Loira (circa 12 milioni di bottiglie). 

A seconda della Regione di provenienza per la produzione dei Vini Crémant vengono utilizzati Uvaggi diversi: il “Crémant in Lussemburgo” (Crémant de Luxembourg) si realizza con la spumantizzazione di Auxerrois, Chardonnay, Elbling, Gamay, Gewürztraminer, Ottone Moscato, Pinot Blanc, Pinot Gris, Pinot Nero, Pinot Nero Precoce, Riesling, Rivale, San Lorenzo e Silvaner - il “Crémant de Wallonie” con Uve di Pinot Meunier, Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Blanc - il “Crémant d’Alsace” si ottiene con Uve di Pinot Blanc, Pinot Gris, Pinot Nero, Riesling, Auxerrois e Chardonnay - il “Crémant de Limoux” vinificato a partire dal Mauzac, lo Chardonnay, lo Chenin Blanc e il Pinot Noir (la Blanquette de Limoux ha l’obbligo di avere almeno il 90% di Mauzac) - il “Crémant du Jura” con l’utilizzo di Chardonnay, Poulsard, Pinot Noir, Savagnin B, Pinot Gris e il Trousseau - il “Crémant de Bordeaux” con Uve di Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Sémillon, Merlot, Malbec (o Côt), Carménère, Sauvignon Gris, Muscadelle e Petit Verdot - il “Crémant de Loire” da Chenin Blanc B, Chardonnay B, Orbois B, Cabernet Sauvignon N, Cabernet Franc N, Pineau d’Aunis N, Pinot Nero N e Grolleau G - il “Crémant de Die” da Clairette B - il “Crémant de Bourgogne” da Gamay, Pinot Gris, Pinot Noir, Aligoté, Chardonnay, Melon de Bourgogne , Pinot Blanc, Sacy.

In Borgogna per la produzione dei “Crémant” ci sono ben 1.115 Ettari di Vigne. Da Zona a Zona i Vigneti sorgono su Terreni dalla composizione diversificata: nella zona dello “Chablis” il suolo è in prevalenza calcareo, nella “Côte d’Or” è argillo-calcareo o marno-calcareo mentre nella “Côte Chalonnaise” e nella “Macônnaise” il suolo è argillo-calcareo con sassi e ghiaia. Il clima in genere è semicontinentale caldo (inverni freddi, estati calde) ed è più mite nelle basse valli dellaCôte Chalonnaise” e nella "Macônnaise". Quasi ovunque l’escursione termica favorisce l’esaltazione degli aromi dei Vini

L’AOC Crèmant de Bourgogne è stata definita nel 1975 e l’ultima modifica è arrivata nel 2009. La densità dei ceppi consentiti per Ettaro è di 5.000 (con un massimo di 4.000 ceppi/ha in “Hautes Côtes de Beaune” e “Hautes Côtes de Nuits”), la resa massima è di 90 hl. a Ettaro e la raccolta è obbligatoriamente effettuata a mano. Il “tirage” è autorizzato dal 1° Dicembre è il Vino deve riposare almeno 9 Mesi in bottiglia e poi altri 12 Mesi prima della commercializzazione. Per i Rosé (vinificati solo per salasso o per macerazione breve) si utilizza il Pinot Nero ed è consentito il Gamay fino a un massimo del 20% oltre ad altri vitigni in piccole quantità.

Dopo una descrizione doverosamente tecnica per inquadrare la Tipologia dei Vini e da dove provengono, possiamo parlare del Crémant de Bourgogne Veuve Ambal Grand Cuvée Brut Roséin questione.

La Maison Veuve Ambal ha Sede nel piccolissimo e caratteristico Comune della Campagna Francese di Montagny-lès-Beaune (circa 680 abitanti) situato nel Dipartimento della Côte-d'Or nella Regione della Borgogna-Franca Contea.

La “Borgogna-Franca Contea” è una Regione Francese di recente istituzione (30 Settembre 2016) in seguito alla Riforma Territoriale Francese del 2014 che in questo caso ha accorpato le precedenti Regioni della Borgogna (il cui Capoluogo era Digione) e quella della Franca Contea (il cui Capoluogo era Besançon). Digione oggi è anche il Capoluogo dellaBorgogna-Franca Contea” mentre a Besançon c’è la Sede del Consiglio Regionale.

La MaisonVeuve Ambal” (Vedova Ambal) ha una lunga e fascinosa Storia che inizia nel 1859 con la nascita a Rully, nel cuore della Borgogna, di Anne Marie Ninot. Nel 1879 Anne Marie Ninot sposò Antoine Emile Ambal un banchiere Parigino, con lui si trasferì a Parigi ed ebbe 2 Figli.

Quando suo marito morì, nel 1898, Marie tornò nel suo Villaggio natale di Rully dove trovò suo Fratello, allora proprietario-mercante di Vini della Borgogna. In quegli anni si stava sviluppando molto il “Metodo Classico” per la produzione di Vini e anche la Vedova Ambal volle creare da subito una sua Azienda per fare tale produzione. Nel 1908 a dimostrazione che i suoi Vini erano molto buoni arrivò la Prima Medaglia e da questa in poi fu tutto un susseguirsi di Premi e successi.

Nel 1929 la Maison Veuve Ambal passò nella mani di un altro membro della Famiglia Charles Roux Ambal (Nipote di Marie) che la condusse molto bene fino al 1988 anno della sua scomparsa. Nel 1975 era stata creata la DenominazioneAppellation d'Origine Contrôlée (AOC) Crémant de Bourgogne” e il successore di Charles Roux Ambal, il Nipote Eric Piffaut, che conosceva perfettamente l’Azienda di Famiglia essendovi entrato nel 1980, in brevissimo tempo riuscì a farla diventare “Primo Produttore” e “Primo Marchiodella Denominazione stessa.

Nel 2005, dopo più di un Secolo, le storiche Cantine della MaisonVeuve Ambalsi sono trasferite da Rully alle porte di Montagny-lès-Beaune, la Capitale dei Vini di Borgogna. La nuova modernissima e tecnologica Sede, realizzata con linee futuristiche e materiali ispirati alle origini borgognone, è uno splendido esempio di connubio tra tradizione e modernità. “Veuve Ambal” un’ Azienda che dispone anche di annate certificate con Etichette di Agricoltura Biologica e che è all'avanguardia nella tecnologia certificata sia “International Food Standard” sia “Brand Reputation Through Compliance”.

Negli anni Eric Piffaut e suo Figlio Aurélien hanno acquisito numerose altre Maison di Vini, una Distilleria e un Birrificio creando un nuovo Gruppo denominato Famille Piffaut Vins & Domaines.

Il Crémant de Bourgogne Veuve Ambal Grand Cuvée Brut Roséè un’Etichetta che fa parte della collezioneLes Cuvées Classiques della Maison Veuve Ambale rappresenta l’espressione più autentica dello stile raffinato ed elegante dell’Azienda.

Il “Crémant de Bourgogne Veuve Ambal Grand Cuvée Brut Rosé” è un Metodo Classico di Borgogna AOC  12% Vol., nato da uve Pinot Noir e Gamay con una piccola percentuale di Chardonnay che lo rende ancor più un Vino di classe. Le Uve di Pinot Noir, Gamay e Chardonnay sono vendemmiate manualmente e avviate separatamente alla pressatura soffice e alla successiva fermentazione. Dopo alcuni mesi di affinamento, vengono scelti i migliori “vins clairs” (vini fermi) e assemblati per creare la “cuvée definitiva”. La seconda fermentazione si svolge, come da tradizione secondo il “Metodo Champenoise”, con un periodo di rifermentazione sui lieviti di circa 15 mesi nelle Caves della Maison, prima di procedere al “dégorgement” (sboccatura).

Il “Crémant de Bourgogne Veuve Ambal Grand Cuvée Brut Rosé” è una delle etichette più strutturate e ricche di personalità della gamma Aziendale che si può tranquillamente lasciare riposare per 2/3 anni in Cantina. Nel calice si presenta con un colore rosa brillante e intenso con un perlage fitto, cremoso e permanente. Al naso dischiude un meraviglioso e fragrante profilo aromatico ricco e persistente con sentori di fragole, ribes, lamponi, note agrumate e sfumature floreali. Il sorso è equilibrato, elegante, fresco, ricco e succoso con un’intensa trama di piccoli frutti rossi e una piacevole e nidita vena di freschezza minerale, piacevolissimo e sapido il finale.

Crémant de Bourgogne Veuve Ambal Grand Cuvée Brut Roséun Vino semplicemente eccellente perfetto per qualsiasi occasione.

https://www.veuveambal.com/

https://www.veuveambal.com/fr/vinva/5/grande-cuvee-rose-brut

https://www.youtube.com/watch?v=a_sggd5yrYE


"Maison Veuve Ambal" dal 1898 (Foto Veuve Ambal)

"Maison Veuve Ambal" (Foto Veuve Ambal)

"Veuve Ambal Boutique" (Foto Veuve Ambal)

Tradizione e Tecnologica (Foto Veuve Ambal)
 
Una Vista della Cantina (Foto Veuve Ambal)

"Veuve Ambal Grand Cuvée Brut Rosé" e Giorgio Dracopulos 

Semplicemente Eccellente (Foto Veuve Ambal)


venerdì 9 settembre 2022

UNA CHIESA ANTICA E FASCINOSA, UN’ACCOGLIENTE LOCATION E UN OTTIMO CATERING PER IL MATRIMONIO DA SOGNO DI LEONARDO E GRETA.




Oggi vi voglio parlare di un evento che da moltissimi Secoli è alla base della vita degli umani: il “Matrimonio”.

Per “Matrimonio”, oggi nell'Ordinamento Italiano, si intende quell’atto giuridico che indica l'unione fra due persone, a fini civili, religiosi o a entrambi e che di norma viene celebrato attraverso una cerimonia pubblica detta “nozze”, comportando diritti e obblighi fra gli sposi e nei confronti dell'eventuale prole.

Le maggiori Religioni Monoteistiche hanno valorizzato la “celebrazione matrimoniale” come un atto vincolante e una promessa pronunciata davanti a Dio e davanti alla Comunità dei Fedeli. Ogni parte di un matrimonio, dal fidanzamento alla luna di miele, ha una storia ricca di profonde radici culturali e sentite credenze religiose. Molte delle “tradizioni popolari” riguardo la cerimonia e il ricevimento nuziale, atti che possono essere ricondotti ad antichissime usanze di moltissimi Popoli anche molto lontani tra loro. Tali atti spesso sono basati sul simbolismo, la superstizione, il folklore e la religione.

IlMatrimonio Religiosoin Italia contempla l'unione tra due Coniugi davanti al ministro di Culto Cattolico, ovvero il Parroco, al quale la legge dello Stato riconosce effetti civili, secondo certe condizioni, grazie al Concordato del 1929”. I “Patti Lateranensi” stipulati fra Stato Italiano e Santa Sede stabilirono la piena riapertura formale dei rapporti fra Regno d’ItaliaSanta Sede interrotti nel 1870 con la presa di Roma che aveva determinato la fine dello Stato Pontificio.

In un caldo pomeriggio  di fine Agosto 2022 sono stato invitato, in qualità di Zio dello Sposo, al matrimonio di Leonardo e Greta.

La Cerimonia religiosa si è svolta a Fauglia nella Chiesa di San Lorenzo.

Fauglia (Favulia in Latino) è un piccolo e accogliente Comune (circa 3600 Abitanti) ubicato nella magnifica Campagna Collinare Toscana in Provincia di Pisa. L’antico Centro Storico (il toponimo è citato già nel 1187) è caratteristico per la sua unica strada (oggi Corso Repubblica) che lo attraversa, lungo la quale si affacciano edifici, palazzi e piazzette.

Ribellatasi al dominio della Repubblica di Pisa nel 1315 per opera dei Conti di Montescudaio, tornò presto all'obbedienza, ma successivamente passò sotto il potere di Firenze. In seguito alla distruzione del Castello (detto di Faulla) e delle Mura che circondavano l’abitato, nel 1433 a opera dei Fiorentini, il Borgo andò pian piano strutturandosi come oggi lo si vede, lungo il crinale della collina su cui si distende. Gran parte degli edifici del Centro Storico di oggi furono costruiti a partire dal 1600 fino al 1800, il periodo di maggiore floridezza economica della zona. Le strutture di maggiore interesse del Paese sono certamente il “Palazzo Comunale” del 1875 e la “Chiesa di San Lorenzo”.

La “Chiesa di San Lorenzo” era già esistente nel 1251 e venne ampliata tra il XV e il XVI Secolo, nel 1759 fu realizzata anche la Torre Campanaria. La Chiesa purtroppo crollò a causa del terribile sisma del 1846, ma subito dopo fu riedificata. Il progetto di ricostruzione fu affidato all'Architetto Livornese Arturo Conti (1823 - 1900). Oggi la struttura della  Chiesa si presenta con una semplice facciata in stile neorinascimentale, caratterizzata da tre arcate cieche che includono le porte. L'interno è diviso in tre navate. Sull'altare in testa alla navata destra si trova un rilievo in terracotta dipinta con la venerata immagine della "Madonna del Soccorso". In testa alla navata sinistra, si trova l'altare del Crocifisso, realizzato in marmi policromi nel XVIII Secolo. Grande e molto bello l’Altare Centrale. La Cappella del Rosario, ospita la “Madonna del Rosario”, di Scuola Pisana del XVIII Secolo. Nella prima campata della navata sinistra si trova anche il dipinto, anch'esso settecentesco, di San Lorenzo, attribuito all’Artista Pisano Luigi Secchi (1853 - 1921).

Nella suggestiva Chiesa di San Lorenzo, addobbata a festa e  gremita di parenti e amici in trepidante attesa, dopo l’elegantissimo Sposo accompagnato dalla Madre è arrivata la Sposa, semplicemente bellissima, accompagnata dal Padre; un positivo mormorio ha suggellato l’evidente commozione degli Sposi.

Dopo il rito nuziale, celebrato dal Parroco di Fauglia accompagnato dal Coro Polifonico e gli adempimenti di Legge con l’apposizione delle firme e le foto, gli Sposi all’uscita sono stati sommersi da nuvole di riso benaugurale.   

Successivamente i novelli Sposi e più di cento invitati, si sono spostati con le auto, nel non lontano Paese di Crespina per raggiungere il luogo scelto per il ricevimento: “Villa Duck”.

Crespina è una Frazione che costituisce il Capoluogo del Comune Sparso (un Comune che non ha un centro ben definito) di “Crespina Lorenzana”, sempre nella Provincia di Pisa. Anche Crespina è molto antica ed è probabilmente di origine “Etrusca”, ne ritroviamo poi anche tracce nel 983 con una citazione di “Crispina”. Nel 1115 il Borgo passò sotto la dominazione Lucchese successivamente fu occupato dai Pisani nel 1165 per ritornare dieci anni dopo sotto la sovranità Lucchese. Nel XIII Secolo passò definitivamente sotto il dominio Pisano ma durante le varie scorrerie delle truppe Fiorentine, nel 1332 fu abbattuta la Rocca e nel 1405 il Castello, dopo lungo assedio fu conquistato e alcuni anni dopo smantellato.

La bellissima e verdeggiante Campagna collinare circostante Crespina già alla fine del XVII Secolo divenne meta di villeggiatura delle Famiglie Nobili e facoltose Livornesi e Pisane che ospitavano in vacanza anche famosi Artisti del tempo. A seguito di ciò nei Secoli successivi vennero edificate in zona numerosi interessanti e anche lussuosi Edifici come Ville, Casini di Caccia, Fattorie e Casali.

Villa Duck, circondata da una campagna collinare curatissima e splendida con boschi, oliveti e campi di frumento, non è molto distante dall’abitato di Crespina ed era l’antica Casa Padronale di un Podere denominatoLe Prata” risalente alla prima meta del 1800. Una quindicina di anni fa, gli attuali Proprietari, Daniele e Ramona, hanno affrontato importantissimi lavori di ristrutturazione, pur mantenendo l’antica struttura e il fascino del passato, per trasformare la Villa in un’accoglientissima Location, magica e da favola, adatta per molte tipologie di Eventi grazie ai suoi 700 mq. coperti, ai 650 mq. di panoramiche terrazze, all’oliveta che la incornicia, alla grande piscina e ai 4 ettari di parco. Il NomeDuck” della Villa deriva dal fatto che Ramona ha origini non Italiane e il suo cognome nella sua Lingua ha una stretta affinità con la parola IngleseDuck”.

Con l’arrivo degli Ospiti e successivamente degli Sposi aVilla Ducksono iniziati i festeggiamenti e il Rinfresco.

Su più postazioni a buffet è stato servito  un ricco Aperitivo prima e poi in tarda serata gli Antipasti: tutti cibi selezionati e ben presentati accompagnati da bevande di ogni genere. Successivamente Ospiti e Sposi si sono accomodati per la Cena. La grande Terrazza della Villa conteneva comodamente i grandi 11 Tavoli tondi più quello di Leonardo e Greta, tutti perfettamente ed elegantemente apparecchiati.

Le portate della Cena sono state accompagnata da Vini Bianchi, Rossi e Bollicine. Tra gli applausi e gli evviva sono stati serviti: - Tortelloni di Grano Saraceno ripieni di burrata con sopra della polvere essiccata di pomodori su una vellutata di pomodorini freschi - Maccheroncelli  al ragù di germano, profumati all’arancia - Controfiletto di manzo con julienne di carote e zucchine insieme a uno sformatino di patate.

Durante la Cena non sono mancati giochi e intrattenimento musicale (tutto l’Evento è stato supportato da un bravo Deejay).

Successivamente in un angolo del Giardino appositamente attrezzato in un’atmosfera commovente c’è stato il taglio e la degustazione della “Torta Nuziale” accompagnata da una serie infinita di brindisi.

Il Catering che ha ben gestito tutto il Rinfresco, la Cena e il dopo Cena è stato il Glam Ricevimenti”.

Glam Ricevimenti” è un'Azienda che ha Sede nel piccolo e fascinoso Borgo Medievale di Montaione (Città Metropolitana di Firenze), al centro della Toscana. L'impresa è a conduzione Familiare: il Padre lo Chef Giuseppe Faustino, la Madre la Signora Lucia e i Figli Annalisa e Marco. Il nome “Glam” nasce proprio dalle iniziali dei membri della Famiglia. I Faustino da oltre 30 anni operano nel settore della Ristorazione, da 20 anni si dedicano soprattutto al Servizio di Catering e da più di 10 anni hanno fondato la “Glam Ricevimenti”.

La “Glam Ricevimenti” grazie alla gestione Familiare, a un numeroso Staff, giovane e molto professionale oltre alla grande esperienza acquisita nel tempo, può garantire un servizio personalizzato di grande qualità, con gusto ed eleganza per qualsiasi occasione.

I Festeggiamenti con danze, acclamazioni e brindisi per il Matrimonio di Leonardo e Greta sono durati fino a tardissima notte.

Tutto il Matrimonio è stato accuratamente Filmato e Fotografato dallo StudioFotoStradaFacendo”. 

Alla fine, dopo aver baciato gli Sposi e salutato praticamente tutti i presenti, sono passato a congratularmi con Annalisa Faustino che personalmente ha diretto con grande passione e professionalità tutto l’Evento. Mi sono congratulato anche con il giovane e bravo Chef, del Catering, Pietro Todaro che è riuscito a realizzare per questa speciale giornata una eccellente “Cucina” all'insegna del gusto più sincero della Tradizione Toscana.

Per realizzare il Matrimonio da sogno di due Sposi bellissimi come Leonardo e Greta è servita una Chiesa antica e fascinosa, un’accogliente Location e un ottimo Catering.

https://www.villaduck.it/

https://www.facebook.com/glamricevimentimontaione


Il Matrimonio di Leonardo e Greta

"Villa Duck" a Crespina (PI): Una Vista 

La Terrazza di "Villa Duck": Tutto Pronto per la Cena

"Glam Ricevimenti"......

Tortelloni di Grano Saraceno......

Controfiletto di Manzo......
 
La Torta Nuziale