lunedì 25 novembre 2019

“SCARLETT PIZZA & TIRAMISÙ” A PONTEDERA (PI) UNA GUSTOSA E DIVERTENTE ESPERIENZA.




Oggi vi voglio parlare di due preparazioni culinarie estremamente piacevoli da degustare la “Pizza” e il “Tiramisù”.

La “Pizza” non è semplicemente un alimento ma è una vera e propria magia
attraverso un rito manuale lavorando dell’acqua e della farina si realizza un simbolo d’Italianità conosciuto in tutto il Mondo.

La “Pizza” oggi è un successo planetario e viene arricchita con vari ingredienti, ma quando è nata era una preparazione “molto povera” e ha una Storia interessante.

L’impasto con cui si produce il pane o altre forme di lievitati è uno dei cibi più antichi dell’umanità. Attraverso i millenni al pane, e agli altri derivati, sono stati aggiunti diversi ingredienti per conferirgli diversi e particolari sapori. 
Alcuni Archeologi Italiani e Francesi hanno trovato in Sardegna tracce di un tipo di pane risalente a circa 3000 anni fa
Da tale ritrovamento si evince che le popolazioni locali avevano già la conoscenza dell’uso del “lievito”. 

Ovviamente anche in tutte le altri parti del Mondo, dove si sono sviluppate Civiltà Antiche, sono stati ritrovati resti che indicano le loro capacità di specifiche preparazioni simili al pane.

La “Pizzaè assolutamente una invenzione Italiana, anzi, più precisamente, è frutto di quella straordinaria e particolare capacità inventiva che può nascere solo nella magnifica Città di Napoli.
Sulla sua origine però, prima del XVII Secolo, non abbiamo date certe.

Il “Re degli ortaggi”, il Pomodoro (Solanum Lycopersicum), importato dalle Americhe in Europa nel 1540, dal navigatore e condottiero Spagnolo Hernan Cortés Monroy Pizarro Altamirano (1485-1547), che per decenni era stato considerato velenoso e pertanto usato solo come pianta ornamentale, nella prima metà del 1700 venne utilizzato per arricchire la Pizzafino allora bianca.

Certa invece è la data di nascita, a Napoli, di quella che è considerata la prima e più antica Pizzeria del Mondo
Infatti nel 1738 aprì i battenti, nel centro della Città, un Forno denominatoPort’Alba”. 
Il Forno produceva pizze, e altro, in forni a legna (rivestiti con pietra lavica del Vesuvio), solo per la vendita ambulante, anche con un particolarissimo metodo a credito denominatoPizza a Otto” che permetteva agli acquirenti, i più poveri, di ritardare il pagamento fino a otto giorni dal consumo.

Nel 1830, dopo alcuni decenni in cui la sua produzione aveva raggiunto la fama non solo a Napoli, “Port’Alba” si trasformò in una vera e propria Pizzeria con i tavoli e il servizio diretto al pubblico.

Nei decenni successivi la “Pizza” si è largamente diffusa in Italia e nel Mondo diventando una forma di cibo comunitario simbolo della condivisione con un linguaggio potente, universale e senza età. 

Ma non tutte le “Pizze” sono uguali e non tutte sono prodotte con materie prime di alta qualità. 
A conferma del “vero metodo di produzione” di questo straordinario manufatto alimentare, il 7 Dicembre 2017, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) ha riconosciuto “l’Arte del Pizzaiolo Napoletano” come “Bene Immateriale dell’Unesco e Patrimonio Culturale dell’Umanità”.

Oggi la “Pizza” fatta con particolare attenzione alla qualità delle farine, con l’uso del “Lievito Madre” (l’unico che può dare all’impasto morbidezza e perfetta consistenza), con l’utilizzo di ingredienti di altissimo livello di provenienza Locale o a filiera corta, meglio se biologici, guarnita con ricchezza e fantasia, è denominata “Pizza Gourmet”. 
Questa tipologia di “Pizza”, che mira soprattutto alla digeribilità e al gusto, deve essere “obbligatoriamenteservita tagliandola a spicchi.

Altra delizia per il palato è il classico “Tiramisù”. 
Un dolce inserito nell’elenco dei “Prodotti Agroalimentari Tradizionali” (P.A.T.) del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo Italiano.

Il “Tiramisù” è un dessert al cucchiaio con una base di savoiardi che vengono inzuppati nel caffè e poi ricoperti da un’abbondante crema fatta con mascarpone, tuorli d’uovo e zucchero; 
sopra poi viene disteso uno strato di cacao in polvere. 
Esistono alcune varianti che usano altri biscotti con una consistenza friabile e aromatizzano la crema con del liquore: 
ma tali versioni non rientrano nella Ricetta Classica.

La forma originale del dolce è rotonda anche se i savoiardi essendo allungati favoriscono una realizzazione a forma di “mattonella”. 
In altri casi il “Tiramisù” viene assemblato e servito all’interno di bicchieri o altri piccoli contenitori di vetro che permettono di vedere i vari strati del dolce.

La nascita del dessert come lo conosciamo noi (esistono delle preparazioni simili e più antiche),  benché si tramandino numerose versioni che cercano di attribuirsi la paternità, rimane praticamente incerta e misteriosa. 
L’unica certezza è che il “Tiramisù” è una leccornia recentissima, infatti non se ne trova traccia in alcun Testo precedente al 1960.

Il “Tiramisùoggi è uno dei dolci più diffusi al Mondo
Anche in questo caso quando ci si riferisce a un tale dessert preparato molto bene con materie prime di assoluta eccellenza e qualità si può usare il termine di “Tiramisù Gourmet”.  

Pizza Gourmet” e “Tiramisù Gourmet” sono sicuramente un’accoppiata vincente che da oggi potete degustare in un nuovissimo Locale di Pontedera, in Provincia di Pisa, che non a caso si chiama: “Scarlett Pizza & Tiramisù”.

Scarlett” non è la traduzione in Inglese del nome proprio femminile “Rossella” ma un è simpatico acronimo: Cosa s’intende per Scarlett”.

Scarlett Pizza & Tiramisùha aperto recentissimamente, il 19 Settembre 2019, in Piazza Garibaldi al Civico 7, su iniziativa dei Titolari Luca Guiducci e suo Figlio Lorenzo, noti e bravi imprenditori già inseriti da anni nel mondo dellaPizzacon altre attività.

A loro, come supporto strategico, si è aggiunto un grande professionista come Emiliano Citi di RistoBusiness un vero maestro nel sostenere le attività ristorative con metodi moderni ed efficienti. 

Emiliano ha allestito la nuova Location in modo molto accogliente, informale e estremamente gradevole, abbinando “Tradizione e Contemporaneità” o come sostiene Lui applicando la “Trancontemporaneità”: 
un Format replicabile ed esportabile

Il risultato è molto valido: 
dalle due Vetrine laterali e dall’Ingresso centrale si percepisce tutto il Locale internamente. 
Da quella di sinistra e dalla centrale si vedono le due Salette arredate modernamente e con gusto, da quella di destra tutta l'Area Preparazioni (a vista) con in fondo il bel Forno Valoriani.

Il Menu inizia con la seguente scritta: 
Per le nostre Pizze usiamo Farina Bio di “Tipo 1”, una percentuale di farina integrale e di farro realizzate al 100% con grano coltivato in Italia macinato a pietra lavica con residuo chimico pari a zero. Inoltre facciamo lievitare e maturare i nostri impasti dalle 24 alle 48 ore, dando così alla Pizze caratteristiche uniche per gusto e digeribilità.”

Il Menu offre 14 tipi di Pizze che già dai nomi sono tutto un “programma”:

- LE ROSSE -“Taggiasca”, “La Sbufalata Cantabrica”, “La Tartufina”, “San Gimignano - Puglia: A.R.”, “Stracciatella Sculacciata”, “Calabrese”, “San Marzano”;

- LE BIANCHE - “Piera”, “Fior di Cacio”, “Carbonara”, “Genovese”, “Veggie”, “Peperita”, “La Pregiata”.

Le Pizze seguono “per scelta di campo” uno stile personalizzato con l’aggiunta nelle varie versioni di soli prodotti con qualità certificata
Un controllo attento di ogni singolo passaggio della filiera, dall’impasto alla cottura, permette di ottenere Pizze decisamente ricche di valori nutrizionali, leggere, digeribili, croccanti, molto buone e perché no anche belle a vedersi.

Ma per fare delle buone Pizze ci vogliono dei bravi Pizzaioli
Ecco che agli impasti, al forno e alle preparazioni finali si alternano due esperti e velocissimi Maestri Pizzaioli come il Pistoiese Alessandro Bianconi (classe 1986) e l’Aquilano Graziano Paponetti (classe 1992).

Oltre al Menu delle Pizze da “Scarlett”, come anticipato, c’è quello denominato “Tiramisulandia” dove si può scegliere ben sei versioni del “Tiramisù”:

- “Non sbagli mai” (la versione Classica), “La boqueria”, “Havana 1952”, “Chicco a sorpresa”, "Alba a New York", “Glamour”.

I Dolci sono preparati con molta cura da due brave, esperte e appassionate Pasticcere come Roberta Meoli e Michela Umboni.

La Carta dei Vini, e non solo, comprende una quindicina di super selezionate Etichette Italiane (valide anche nel rapporto qualità/prezzo) tra Bollicine, Vini Bianchi, Rossi, Rosati e Dolci
Seguono le Birre Artigianali, quelle alla Spina, i Soft Drink e i Distillati.

Responsabile generale delloScarlett” un grande professionista (ha fatto importanti esperienze in famosi Locali) come Francesco Chiarugi, a Lui va il merito anche di un Servizio Sala ineccepibile e l’esperto consiglio sull’abbinamento dei Vini e delle Birre.   

Al nuovissimoScarlett Pizza & Tiramisù” di Pontedera, in Provincia di Pisa, degustando alcune delle loro “Pizze Gourmet” e assaggiando tutte e sei le versioni del  “Tiramisù”, ho fatto una gustosa e divertente esperienza.



L'Insegna

Vista Esterna

Emiliano Citi e Francesco Chiarugi, Insieme ai
 Titolari Lorenzo e Luca Guiducci

Una Vista della Saletta Centrale

Saletta Centrale e Area Preparazioni

La Sala più Grande

Il Sapore della Qualità

"La Sbufalata Cantabrica"

Graziano Paponetti e Alessandro Bianconi
I Pizzaioli

"Non Sbagli Mai"

"Havana 1952"..... l'Affumicatura

Presentazioni Eleganti......

Gusto e Fantasia......

"Alba a New York"

Roberta Meoli e Michela Umboni
Le Pasticcere

Alessandro Bianconi, Giorgio Dracopulos 
e Graziano Paponetti

giovedì 21 novembre 2019

ALLA TRATTORIA “LA DARSENA” DI VIAREGGIO (LU) LA GRANDE QUALITÀ DELLE MATERIE PRIME SI SPOSA CON UNA SAPIENTE ARTE CULINARIA.




La Città di Viareggio è giustamente nota per molti aspetti positivi. 
Si tratta di una bella e storica Località adagiata nel tratto costiero rientrante nella Provincia di Lucca ed è un’accogliente Centro turistico/balneare
Le sue lunghe e sabbiose spiagge sono bagnate, per la gioia dei vacanzieri, dalle acque del Mar Ligure.

Viareggio, oltre alle innumerevoli attrattive estive, ha un’intensa vita mondana tutto l’anno, per esempio, dal lontano 1873, qui, si svolge anche uno dei Carnevali più belli, coreografici, ricchi, divertenti e famosi del Mondo
Oltre a ciò, alle spalle è incorniciata dal suggestivo panorama delle Alpi Apuane e ai lati dalle grandi, verdeggianti e rilassanti Pinete.

Ma Viareggio, in particolar modo con il suo Canale navigabile e la sua Darsena, ha anche una Storia di Barche e di Pescatori.

Definire precisamente, con delle parole, la Storia infinita tra l’Uomo e il Mare è cosa praticamente impossibile.
Un grande Scrittore Polacco, poi naturalizzato Britannico, Joseph Conrad (1857 - 1924), che aveva avuto una vita molto avventurosa e viaggiato tantissimo, anche per mare, ha detto: 
Il Mare non è mai stato amico dell’Uomo. Tutt’al più è stato complice della sua irrequietezza”.

L’Uomo ha iniziato ad avvicinarsi al Mare per necessità, dovendo procurarsi il cibo con la pesca, già nel Paleolitico
L’Età della Pietra Antica (“Paleolitico” dal Grecoπαλαιός λίθος”) fu il primo periodo della Preistoria in cui si svilupparono le più antiche tecnologie umane per mezzo di strumenti in pietra.
Attraverso i millenni la lotta tra l’Uomo e il Mare ha fatto si che venissero sviluppate scienze e tecnologie per meglio conoscere maree, correnti, venti, profondità, stagioni, abitudini migratorie riproduttive dei pesci, e ancora moltissimo altro. 
Per tutto ciò era necessario costruire imbarcazioni sempre più sicure e affidabili

Anche se Lucio Anneo Seneca, filosofo e politico romano vissuto tra il 4 a.C. e il 65, sosteneva che “Un grande pilota sa navigare anche con la vela rotta”, la necessità per i pescatori di avere una buona imbarcazione è sempre stata fondamentale.

Agli inizi del 1900 a San Benedetto del Tronto, una bella e accogliente Cittadina, con origini che si perdono in Epoca Romana, adagiata sulla Costa Marchigiana alla foce del Fiume Tronto, era molto sviluppata la pesca. 
Famosi, intraprendenti e ingegnosi i pescatori del luogo, tantoché, nel 1912, furono i primi ad applicare un motore a una barca da pesca: una vera e propria “rivoluzione industriale”, che li portò a navigare anche in acque molto lontane e incrementò vertiginosamente la pesca.

Alla fine della Prima Guerra Mondiale (1914 -1918) il Mare Adriatico, però, era molto pericoloso, a causa delle moltissime mine che vi galleggiavano, e impoverito.
Un consistente gruppo di pescatori decise di trasferirsi, con barche e famiglie, su una nuova Costa, quella Tirrenica
La Località prescelta, per non rubare il lavoro a nessuno, era una Cittadina che in quel tempo era piùterradi marinai che di pescatori: Viareggio.

La Darsena di Viareggio è una delle zone più antiche della Città, con il suo vecchio porto di pescatori, oggi affiancato da quello turistico e dai famosi cantieri navali di super lussuose imbarcazioni. 
Anticamente quella che oggi è la via principale, Via Michele Coppino, era il regno dei vecchi artigiani dediti alle barche come i calafati e i maestri d’ascia. 

Proprio la Darsena di Viareggio fu la meta definitiva dei pescatori Marchigiani e dello loro barche da pesca con cui erano arrivati: le “Paranze”. 
Un’imbarcazione nata probabilmente alla fine del 700, molto diffusa in Adriatico fino al 1950, aveva un lungo pennone su cui si alzava in origine una “vela latina” e in anni più recenti una “vela a terzo”.

Nacque cosi, con questa forte spinta, oltre a una nuova comunità di persone che ben s’integrarono tra di loro, quella comunità di pescatoriViareggini”, che nei momenti migliori ha avuto anche più di 100 barche in mare.

I Marchigiani, grandi lavoratori e profondi conoscitori del mare, oltre alle loro tecniche di pesca portarono anche alcune della loro tradizioni, comprese quelle gastronomiche.
Dall’incontro di due mondi gastronomici, nacque (senza precise certezze di attribuzione) tra le altre una particolare ricetta denominata “Trabaccolara”. 
Venne chiamata così ispirandosi alle barche robuste da trasporto dell’Adriatico denominate “Trabaccoli” che erano dotate di due alti alberi armati con “vele a terzo”, avevano la carena arrotondata e con una capace stiva centrale a cui si accedeva da un grande boccaporto a prova di mare.

La “Trabaccolara” non è altro che un piatto di pasta (prevalentemente spaghetti) e sugo di pesce di recupero, il meno pregiato, quello che una volta non veniva portato ai mercati o rimaneva invenduto, ma che oggi è stato rivalutato. 
Una salsa insaporita da pomodori tagliati a pezzettini, da aglio, prezzemolo, sale, pepe, olio extravergine di oliva, il tutto poi sfumato con il vino bianco. 
Una vera e propria delizia per il palato.
La ricetta della “Trabaccolara” è tornata in auge alla fine del 1900 grazie ai grandi Ristoratori Viareggini che l’hanno fatta conoscere in varie parti d’Italia e non solo.

In Darsena a Viareggio ci sono alcuni Ristoranti e Trattorie che tramandano la Cucina di Mare Tradizionale, uno tra quei Locali dove si può apprezzare al meglio tale fatto è la “Trattoria la Darsena”.

La Trattoria La Darsena è ubicata al Numero Civico 150 di Via Virgilio, la seconda Strada parallela a Sud di Via Michele Coppino
Il Locale ha aperto nel 1988 e per molti anni e stata una buona Trattoria, molto popolare, frequentata dagli operai dei cantieri e dai pescatori. 
Negli anni si sono succedute diverse gestioni.

Nel 2008 la Famiglia Giannini, persone del Territorio e grandi appassionati di Enogastronomia,  decise che era arrivato il momento di dedicarsi alla realizzazione del Loro grande sogno
avere un Ristorante
Per tale motivo rilevarono nel sopra citato anno la “Trattoria La Darsena” e insieme a una bravissima Cuoca loro amica, Michela Barsotti, iniziarono il percorso di valorizzazione del Locale stesso. 

Iuri Giannini (classe 1968) sua Moglie Rita Rafanelli, il loro Figlio Marco Giannini (classe 1997) e il Fratello di Iuri Walter Giannini (classe 1975) insieme a Michela Barsotti si sono impegnati molto in questi anni per rendere la TrattoriaLa Darsenaun approdo sempre sicuro per gli amanti dell’Enogastronomia di livello.

La Trattoria/RistoranteLa Darsenaè semplicemente accogliente con il suo caratteristico e curato arredo marinaresco
All’esterno, davanti all’Ingresso, uno spazio attrezzato usufruibile con la bella stagione. 
Entrando sulla sinistra il Bancone bar e di servizio con la ricca e invitante vetrina del pesce fresco, subito dopo c’è la Sala, uno spazio unico, con una dozzina di Tavoli (35/40 coperti) ben apparecchiati con puntuale attenzione. 
In fondo alla Sala la porta della Cucina.

Il Menu offre alla Carta una scelta molto varia, naturalmente il Mare fa da padrone e non manca la “Trabaccolara”.

La Carta dei Vini è ampia, una trentina di pagine, molto selezionata ed è frutto di una costante e appassionata ricerca delle Etichette migliori, molti gli Champagne, ampia scelta di Vini Bianchi ma non mancano i Vini Rossi
Molto buono il rapporto qualità/prezzo dell’offerta
Il merito di una Carta dei Vini così importante va anche al bravo Marco Giannini che pur frequentando l’Università è diventato anche un esperto Sommelier A.I.S..

Ma veniamo al pranzo fatto.

In Tavola il ricco Cestino del pane: Pane Bianco, Pane Integrale, Pane Toscano, Focaccia Bianca e Focaccia Integrale (le focacce sono state servite calde).

Le degustazione è stata ben abbinata ai seguenti Vini suggeriti da Iuri e Marco Giannini

Sono state servite le seguenti portate:

- Grinfia di polpo di scoglio tostata su patate viola e gocce di salsa ai peperoni;

- Ostrica in tempura  con crema di cavolfiore e fagioli cannellini bianchi;

- Trancetto di baccalà gratinato al curry su fondo di burrata affumicata;

- Triglia croccante di scoglio all’arancia;

- Acciughe fresche di Monterosso (prelibatezza Ligure) fritte con verdurine croccanti;

- Budino di crostacei (scampi e gamberi rosa) e la loro “bisque” (brodo concentrato tipico della Cucina Francese) su crema di asparagini;

- “Crudités” - Ostrica Concava Speciale Cocollos (allevata in Irlanda del Nord e di qualità superiore), Scampo Viareggino con lamelle di fungo Porcino crudo, Gamberi Rosa, Mazzancolla Viareggina, Gambero Rosso di Santa Margherita Ligure e burrata fresca;

- Crocchetta di gamberi su cipolla caramellata;

- Pici, artigianali fatti in Casa, alle cicale;

Spaghettoro Verrigni ai pomodori freschi (Datterino Rosso, San Marzano, Datterino Giallo);

- “Per Interrompere” - Sgroppino al limone con vodka e prosecco;

- Spaghetto affumicato “Verrigni” con vongole sgusciate, granelli di pistacchio e bottarga di muggine; 

- Risotto di Vialone Nano con crostacei, carpaccio di scampi crudi e burrata;

- “Catalana alla Sarda” con gamberone rosso, scampo, astice e verdure;

- Tartare di tonno rosso con gelatina di mango;

- “Bomboloncini fatti in Casa” - Uno con fragole e crema pasticcera al limone, l’altro con panna fresca.

Un’ampia degustazione che ha messo a dura prova anche un professionista allenato come me, ma ne valeva la pena avendo potuto apprezzare l’eccellenza degli ingredienti, il giusto equilibrio delle preparazioni, l’assoluta bontà di ogni piatto e la delicata eleganza delle presentazioni: 
decisamente una Cucina che si fa amare.

In Cucina insieme alla Chef Michela Barsotti, che è figlia d’arte e una lunga carriera alle spalle, il giovane e bravo Chef Marco Maurina, di fondamentale supporto anche Rita Rafanelli e Walter Giannini.

Il Servizio di Sala è stato eseguito con molta cura, familiarità e attenzione da Iuri e Marco Giannini coadiuvati da una brava e premurosa assistente come Lucia Santucci.

Che cosa posso aggiungere sulla TrattoriaLa Darsenadi Viareggio (LU) sennonché proprio qui la grande qualità delle materie prime si sposa con una sapiente arte culinaria.



Trattoria "La Darsena" - Vista Esterna

Il Bancone all'Ingresso

La Sala

Grinfia di Polpo......

Ostrica in Tempura......

Trancetto di Baccalà......

Triglia Croccante......

Acciughe Fritte......

Budino di Crostacei.....

"Crudités"......

Crocchetta di Gamberi......

Pici alle Cicale

"Spaghettoro Verrigni"......

"Per Interrompere"......

Spaghetto Affumicato con Vongole......

Risotto con Crostacei......

"Catalana alla Sarda"......

Tartare di Tonno Rosso......

"Bomboloncini Fatti in Casa"......

Michela Barsotti e Giorgio Dracopulos

Marco Maurina, Michela Barsotti e Walter Giannini

Imbarcazioni e Mare: Un Amore Assoluto

Iuri Giannini e Lucia Santucci

"Trattoria La Darsena"

venerdì 15 novembre 2019

NEL MAGNIFICO, STORICO E LUSSUOSO AGRITURISMO DI “BORGO PIGNANO” TUTTO SI REALIZZA CON AMORE.




Il Francese Fernand Paul Achille Braudel (1902-1985) è stato uno dei massimi Storici del XX Secolo e una delle sue citazioni più belle è la seguente: 
Colline di Toscana, coi loro celebri poderi, le ville, i paesi che sono quasi città, nella più commovente campagna che esista”.

Proprio con questo sentimento di amore nel 2000 Sir Michael Moritz, conosciutissimo finanziere, investitore e filantropo Britannico, ha rilevato “Borgo Pignano”, nella stupenda Campagna Toscana, in Località Pignano nel Comune di Volterra in Provincia di Pisa.

Sir Michael Moritz è nato a Cardiff in Galles il 12 Settembre 1954, dopo le Scuole Superiori a Cardiff si è Laureato in Storia all’Università di Oxford per poi conseguire un Master in Amministrazione Aziendale all’Università di Filadelfia, negli Stati Uniti
Per molti anni Moritz ha lavorato come giornalista presso la RivistaTime” una delle più prestigiose del Mondo
Ha scritto anche alcuni Libri di successo. 

Nel 1986 è entrato a far parte della “Sequoia Capital” una Società Americana che si occupa di grossi investimenti. 
Grazie alle sue capacità, insieme a esperienza e professionalità, è diventato uno tra gli uomini più ricchi del Mondo.

Sir Michael Moritz vive negli Stati Uniti a San Francisco con la Moglie, la Scrittrice Americana Harriet Heyman e i loro due Figli.

A “Borgo PignanoSir Michael Moritz ha investito molto per trasformare l’Antichissimo Borgo in super accogliente e lussuoso Agriturismo che ha aperto nel 2007.

In questo fascinosissimo e splendido Territorio Toscano (con trascorsi Secolari visto che 2500 anni fa qui si è sviluppata la mitica Civiltà Etrusca la più importante nell’Italia preromana) nell’Alto Medioevo è sorto “Borgo Pignano”: 
un piccolo Borgo Fortificato che nel 1139 passò sotto il dominio del Vescovo di Volterra
All’interno del Borgo in quei primi anni sorse anche la Pieve di San Bartolo Apostolo, una costruzione a una sola navata senza abside.

Nel 1214 i Canonici Regolari di Sant’Antonio di Vienne (detti anche Antoniani), primo Ordine Ospedaliero Medievale fondato in Francia nel 1070, iniziò a costruire a Borgo Pignano un Ospedale che ha funzionato a partire dal 1246 per circa 200 anni

Alla fine del XVII Secolo il Borgo divenne proprietà della Famiglia Volterrana dei Marchesi Incontri che trasformarono l’umile Borgo agricolo in una dimora grandiosa
Fu allora che la Villa signorile assunse l’attuale struttura architettonica con due lunghe ali e una corte centrale

Vari furono i successivi passaggi di proprietà per poi arrivare all’anno 2000 e all’arrivo di Sir Michael Moritz.

Fino al 1961 Pignano è stata una Frazione di Volterra mentre attualmente è una Località.

OggiBorgo Pignano”, grazie all’enorme e accurato lavoro di restauro, è diventata qualcosa di stupendo: 
una Tenuta magnifica e un elegante Relais semplicemente magico.

La Tenuta e la Fattoria, un complesso con oltre 300 Ettari, è un tripudio di naturalità: 
ruscelli, stagni e laghi irrigano dolcemente i campi (coltivati a grano e cereali di semenze tradizionali), gli orti, i frutteti e gli uliveti. 
Gli Orti nelle varie stagioni producono un’ampia varietà di prodotti che semplicemente nell’arco della giornata raggiungono, dopo la lavorazione, gli ospiti della Struttura

Tutto viene prodotto in coltivazione biologica (dal 2014 l’Azienda è Biologica Certificata): 
dalle farine al profumato e fragrante Pane Toscano, dal delizioso miele alle gustose confetture, dalle conserve naturali alla pasta, dall’ottimo Olio Extra Vergine di Oliva spremuto a freddo fino ad arrivare al Vino
Poi ci sono in abbondanza anche gli animali allevati nel rispetto del loro ciclo naturale: 
Cavalli, Maiali (Cinta Senese) e Polli.

Ma non è finita: qui si producono tutti gli articoli della “Linea di Cortesia” usata nella struttura e una Linea di Oli Essenziali e Acque Aromatiche usate anche nell’accoglientissima SPA (Pignano Wellness Center).
Poi ci sono le Piscine (la grande scavata in una piccola cava di pietra calcarea è anche riscaldata), la Galleria d’Arte, la produzione di Ceramiche Artistiche e ancora molto altro.

L’Ecosostenibilità è un altro fiore all’occhiello di Borgo Pignano
Tutte le strutture, la Villa con 14 tra Camere e Suite, il Casale, le dieci Maisonettes (da una a tre camere) e i Cottage, sono state restaurate e decorate con materiali rispettosi dell’ambiente usando pietre estratte localmente e ardesia rigenerata, gli intonaci sono organici e le vernici ecologiche.

Le Tecniche Agricole sono sia innovative sia tradizionali, sono sostenute da un sistema naturale di “permacoltura” che trattiene l’acqua piovana ed impedisce l’erosione dei terreni. 
I sistemi di riscaldamento sono alimentati da pannelli solari e da caldaie alimentate con la legna dei loro boschi.

Alla Direzione di un Complesso così vasto e sfaccettato recentemente è arrivata la brava General Manager Barbara Loy.

A “Borgo Pignano” con tutta la “grazia di Dio” prodotta non poteva mancare un importantissimo spazio dedicato alla Ristorazione
infatti troviamo il Ristorante GastronomicoVilla Pignano”, ubicato nella parte della struttura che risale al XVII Secolo, e il Ristorante EstivoAl Fresco” (dotato anche di un Forno a Legna Tradizionale) posizionato nello splendido, curatissimo e panoramico Giardino.

Dal 2015 il Capo Cuoco (Lui si definisce così) di “Borgo Pignano” è Vincenzo Martella.

Vincenzo è nato il 24 Maggio 1977 a Torchiarolo in Provincia di Brindisi, un piccolo centro il cui territorio è bagnato dal Mare Adriatico, nella Regione Puglia
Vincenzo fin da giovanissimo si interessava molto alla buona cucina di casa fatta dalla sua Mamma Cosima Orofalo, ma il suo Babbo, Salvatore Martella, finite le Scuole dell’Obbligo lo spingeva a diventare Perito Tecnico
Il giovane Martella invece volle andare all’Istituto AlberghieroSandro Pertinidi Brindisi dove si diplomò nel 1996

Successivamente Vincenzo si recò all’Università di Roma dove iniziò a frequentare il Corso di Scienze dell’Alimentazione.
Ma il richiamo della Cucina rimaneva molto forte nel suo cuore. 
Quando andava al Centro di Roma spesso passava in Via della Rosetta per andare in Piazza della Rotonda dove c’è uno dei monumenti più belli del Mondo risalente al 27 a.C.
il Pantheon (Tempio di tutti gli dei). 
Al Civico 8 di Via della Rosetta c’è dal 1966 il RistoranteLa Rosetta” specializzato nella cucina di Mare e i profumi che provenivano dal Locale erano talmente irresistibili che Vincenzo chiese al Titolare Massimo Riccioli di poter entrare a lavorare con lui: 
la prova riuscì molto bene e vi rimase per più di un anno.

Ormai “il dado era tratto” e la carriera avviata. 
Successivamente Vincenzo per 6 Mesi andò a lavorare con il grande Maestro Angelo Paracucchi (colonna portante della Cucina Moderna Italiana) questo periodo è servito a rafforzare la sua passione per la Cucina in un amore senza compromessi, in un desiderio teso alla ricerca della perfezione per mezzo dell’assoluta applicazione e dedizione.

Successivamente un’altra grande esperienza fatta per diversi mesi a Viareggio (LU) al RistoranteL’Oca Bianca” con il grande Marco Garfagnini
In seguito Vincenzo è stato in altri importantissimi Locali come a “Villa Cora” a Firenze per tre anni e alla “Locanda dell’Angelo” di Ameglia (SP) con Stefano Paracucchi dal 2007 al 2008
Poi Vincenzo è volato negli Stati Uniti in California a San Diego per lavorare circa un anno in un altro luogo eccezionale: 
il “Four Seasons Residence Club Aviara”.

Rientrato in Italia nella sua Puglia ha lavorato in una Masseria per poi passere dopo diverso tempo nel 2012 in un altro magnifico posto a “Borgo Egnazia” a Savelletri di Fasano in Provincia di Brindisi
Infine nel 2015, come già accennato, è arrivato aBorgo Pignano”.

Nel frattempo, precisamente nel 2011, Vincenzo Martella è convolato a nozze con Paola Rampino, anche Lei di Torchiarolo (BR), dalla Loro unione sono nati due bellissimi Figli maschi
Aron, oggi a più di 6 anni e Natan di soli 21 mesi.

Ma torniamo alla mia visita a “Borgo Pignano” dove sono stato accolto con grande gentilezza e professionalità. 
Dopo aver visitato tutta la struttura accompagnato dall’Executive Chef Vincenzo Martella mi sono accomodato nella bella Sala fascinosamente arredata del RistoranteVilla Pignano” per il pranzo.

Il Menu prevede tre percorsi completi consigliati, “La Tenuta”, “La Toscana di Oggi…” e “Audace…”, ma si può scegliere anche soltanto i piatti preferiti.

La Carta dei Vini segue con scrupolo la filosofia Aziendale
Solo Territorio” e “Solo Biologico”. 
Una scelta molto particolare ma che permette di scegliere tra circa 150 selezionatissime Etichette di Vini Biologici”, “Biodinamici “ e “Triple A”. 
Vasta la possibilità di degustare Vini al Bicchiere
Molto interessanti i rapporti qualità/prezzo dei Vini in Carta

Realizzatore della Carta dei Vini, e non solo, un bravissimo professionista come il Volterrano Francesco Dell’Aiuto (classe 1978) da 5 anni Food & Beverage Manager del Borgo

Fascinosa anche la Cantina dei Ristoranti.

La degustazione è stata accompagnata da un’ampia e sapiente scelta di Vini consigliati da un altro grande professionista ed esperto come il Restaurant Manager, Maître e Sommelier A.I.S. Fabio Rossi (Piombinese classe 1971): 

In tavola l’Olio Extra Vergine di Oliva da Loro prodotto e il profumato e fragrante Pane della Casa preparato con “Lievito Madrepersonale dello Chef e con tempi lunghi di lievitazione: 
Pane con farina Senatore Cappelli, Focaccia di patate, Grissini con semi di girasoli di Pisa, Cracker di farina di ceci e rosmarino.

Sono state servite le seguenti portate:

- “Amuse-bouche” - Tartare di scampi, confit di limone e brodo di olive verdi; Chips di nervetti con coppa di testa fatta con i maiali di Cinta Senese della Casa; Creste di gallo impanate con estratto di frutta e senape; Millefoglie di semi di lino, caprino di Comporbiano, barbabietola e lampone; Tartelletta di nocciole, crema di sedano rapa e caffè di cicoria; Crème brûlée di fegatini di pollo e mela;

- Zuppetta di seppioline al nero;

- I Rognoni di coniglio scottato, crema di pane, ricci di mare e lardo di Colonnata;

- “Ravioli” al limone, zuppa di pesce e vongole bruciate;

- La Triglia, in crosta di tarallo, la zuppetta delle sue teste, la sua tartare e critimi (rucola di mare);

- L’Agnello “Pomarancino” alla brace, il suo torcinello, topinambur e fiori di tarassaco;

- La Torta di pane, crema alla camomilla e gelato di pane;

- La Melanzana, lamponi, confit di mandarino e Cioccolato Noalya;

- “Le Coccole Finali” - Bombolone alla crema; Rocher di zucca, noci e cioccolato bianco; Cannolo con ricotta di pecora e lamponi disidratati; Macaron al limone; Crème brûlée alla salvia.

Tutto straordinariamente buono e molto ben presentato.

Il modo di cucinare dello Chef Vincenzo Martella è estremamente “semplice”, sano e sincero; l’uso assoluto di materie prime di eccellenza si fonde con la sua appassionata ed esperta tecnica basata sul totale rispetto della natura.

In Cucina Vincenzo Martella è supportato da una giovanissima e validissima Brigata composta da dal Sous-chef Kledio Bilali, dal Capo Partita agli Antipasti Matteo Bertelli, dal Capo Partita ai Primi Tobia Ammannati, dal Capo Partita ai Secondi Leonardo Sussi e dalla Capo Partita Pasticceria Ilenia Petronio.

Il Servizio di Sala effettuato da Beatrice Leonardi (Chef de rang) e Cristian Infante (Demi-chef de rang) è stato molto premuroso e professionale sotto l’attentissima guida del bravo Maître Fabio Rossi.

Che cosa posso ancora aggiungere sennonché ho constatato di persona che nel magnifico, storico e lussuoso Agriturismo diBorgo Pignano”, in Località Pignano nel Comune di Volterra (PI), tutto, ma proprio tutto è fatto con amore.





Il Verde

La Storia 

La Fascinosa Accoglienza

La Costruzione del XVII Secolo e Quella più Antica

La Corte

Salotto con Caminetto

Nella Tranquillità del Giardino

La Grande Piscina

Il Panorama

La General Manager Barbara Loy

Una Vista della Sala del Ristorante "Villa Pignano"

Una Vista del Ristorante "Al Fresco"

La Cantina dei Ristoranti

Alcuni dei Vini Degustati

"Pane & Olio"......

"Amuse-bouche"......

La Zuppetta di Seppioline......

I Rognoni di Coniglio......

I Ravioli......

La Triglia......

L'Agnello Pomarancino......

Torta di Pane......

La Melanzana......

"Le Coccole Finali"......

Lo Chef Vincenzo Martella e la Brigata di Cucina

Il Restaurant Manager Fabio Rossi

Lo Chef Vincenzo Martella e Giorgio Dracopulos