giovedì 29 gennaio 2015

ARAGOSTA BIANCA DI FONDALE E CHAMPAGNE DE VENOGE LOUIS XV 1995: SAPORI SEMPLICEMENTE SUBLIMI.




Il grande Gioacchino Pontrelli, dal 1984, è lo Chef Executive di quel “santuario”, super premiato (anche con una Stella Michelin) della cucina, che è il RistoranteLorenzo” di Forte dei Marmi in Provincia di Lucca.

Gioacchino mi ha preparato un piatto veramente straordinario:

- Guazzetto di aragosta bianca di fondale allo “Champagne de Venoge Louis XV 1995 Brut” (50% Pinot Noir e 50% Chardonnay, 12% Vol.).

Il mitico Lorenzo Viani, patron del locale e “gentleman” della ristorazione mondiale, mi ha fatto servire, in abbinamento, lo stesso “Champagne de Venoge Louis XV 1995 Brut” usato nella preparazione.

Dal 1998 la Grande Maison De Champagne de Venoge è proprietà del Gruppo Boizel-Chanoine Champagne.

Da più di 170 anni la Maison de Venoge è ambasciatrice nel mondo, per lo Champagne, con dei prodotti di eccellenza.

Aragosta bianca di fondale allo Champagne e “Champagne de Venoge Louis XV 1995 Brut”: sapori semplicemente sublimi.





Champagne de Venoge Louis XV 1995 Brut

domenica 25 gennaio 2015

ALLA TAVERNA “LA CARABACCIA” LA SECONDA DIVERTENTE SERATA, DELLA SERIE “CHI CUCINA ALL’OFFICINA?”, CON ADUA VILLA.




Alla Taverna La Carabaccia” di Bibbona, in Provincia di Livorno, dello Chef Emanuele Vallini e di sua moglie Ornella Cazzola, è stato ricavato, nella recente ristrutturazione del Locale, un accogliente spazio, adeguatamente arredato, denominato “Officina”.

L’“Officina Vallini - Riparazioni di Gusto” non è solo uno spazio ristorativo, ma anche un progetto gastronomico, un’idea che Emanuele ha fortemente voluto realizzare: creare il suo laboratorio, la sua fucina di arte culinaria.

Emanuele Vallini, nella sua Officina, ha incominciato a sfornare nuove ricette e rivisitazioni di quelle tradizionali, oltreché a produrre alcuni prodotti da asporto come marmellate dagli accostamenti nuovi e particolari.

Poi, per rendere ancora più viva, vissuta e aperta la sua “Officina” ha ideato, in collaborazione con la brava e appassionata Blogger Cristina Galliti (che con la sua cucina e il suo Blog Poverimabelliebuoni” continua a mietere moltissimi successi) una gustosa, divertente e coinvolgente iniziativa dal nome curioso: “Chi Cucina all’Officina?”.

Chi Cucina all’Officina?” è un format che si svolge a cadenza fissa, una volta al mese nel periodo invernale, e che porterà a cucinare alla TavernaLa Carabaccia” personaggi molto noti, del mondo enogastronomico e non, ma assolutamente cuochi non professionisti.
In queste particolari serate il “cuoco di turno” racconterà ai commensali, se stesso, le sue passioni, le sue emozioni con i suoi piatti, intrattenendosi poi durante la cena con tutti i presenti in modo estremamente confidenziale e conviviale.

Giovedì 22 Gennaio 2015 si è svolta la seconda serata di “Chi Cucina all’Officina?”, ospite, in veste di cuoca, la conosciutissima, bella ed “effervescenteAdua Villa.

Adua Villa è nata, “non molti anni fa” (alle signore non si chiede l’età), a Ciudad Guayana in Venezuela, nello Stato Federale (uno dei 25 in cui è divisa la nazione) di Bolívar, una grande città portuale (creata nel 1961 unendo due antiche cittadine San Felix e Puerto Ordaz) che si affaccia proprio dove si uniscono i due più grandi fiumi Venezuelani, il Rio Caroní e l’Orinoco.

Adua è vissuta in Sud America fino all’età di 17 anni acquisendo tutte le tradizioni di quei meravigliosi luoghi naturali che la circondavano, in particolare anche quelle culinarie.
I suoi genitori hanno origini Abruzzesi (tutti e due nati in Provincia dell’Aquila e arrivati in Venezuela negli anni sessanta) pertanto ha acquisito tutte le ricette e i sapori più casalinghi. 
Non basta: la sua tata era centroamericana, Messicana, così ha appreso anche le “pizzicanti” ricette di quella terra.

Quando lei e tutta la sua Famiglia è rientrata in Italia, in Abruzzo ad Avezzano, Adua decise, dopo un periodo di vita da “astemia”, che la sua passione sarebbe stata il Vino e la gastronomia
Detto fatto, trasferitasi a Roma, dove vive da 16 anni, girando nel contempo anche mezzo mondo, è diventata, nel 1999, Sommelier A.I.S. e, successivamente, si è specializzata nella gestione e nella comunicazione del Vino raggiungendo il prestigioso livello di Sommelier Master Class, dato dalla Casa d’Aste Inglese Christie’s.   

Adua è Ambasciatrice del Vino Abruzzese e assaggiatrice (anche sul web) di olio, birra, formaggi,  cioccolato e distillati.

Adua Villa è un personaggio televisivo molto conosciuto avendo lavorato per parecchi anni in famose trasmissioni come “La prova del Cuoco” e “Uno mattina Estate”, in Rai, “Casa Alice” su Sky e “Tg5 Gusto” a Mediaset.

Attualmente ha delle importanti Rubriche sui settimanali “Diva e Donna” e “F”, oltreché sul mensile “Natural Style”, tutti della “Cairo Editore”, super nota Casa Editrice di Urbano Cairo.

Adua ha una Rubrica sul prestigioso mensile, edito dalle Ferrovie dello Stato Italiane, “La Freccia”, che viene distribuito, a bordo dei treni Frecce Trenitalia, ai tutti i passeggeri.

Ma non basta (l’ho detto io che è effervescente) la nostra super premiata Sommelier è stata per sette anni la voce femminile della trasmissione radiofonica “Decanter” su Rai Radio 2 e attualmente è l’inviata ufficiale dall’Italia di “Gastroradio”.  
Una Web Radio Gastronomica in lingua Spagnola, la più seguita nel mondo, la radio per tutti gli amanti della gastronomia. 
Qui Adua ha un programma, molto seguito, che si chiama “Globetrottergourmet desde Italia”.

Infine (solo per ora) Adua Villa è anche scrittrice di successo nel campo enogastronomico. Attualmente il suo quinto LibroVino rosso tacco 12” (il primo romanzo enologico Italiano), della Casa Editrice Cairo, è alla seconda ristampa.

Molte altre cose “bollono nella pentola” di Adua Villa tra cui, in autunno di quest’anno, un nuovo libro.

Ma torniamo alla serata alla Taverna La Carabaccia”.

Adua Villa assistita dal bravo Chef padrone di casa, Emanuele Vallini, e dal suo giovane staff, ha preparato un menu dal titolo della sua trasmissione radiofonica “Globetrottergourmet”, suggerito e motivato dai tanti viaggi fatti nel mondo e dai suoi ricordi familiari di una cultura tradizionale Abruzzese.

Sono state servite le seguenti portate:

- Polpette di cece nero con crema piccante all’Ají Amarillo Peruviano (peperoncino);

- Arepas (piccoli “panini” tondi e schiacciati) di mais con avocado, ricordo del Venezuela;

- Zuppa Thai (Tom Yam, zuppa tradizionale della Thailandia) alle lenticchie rosse, con sopra una grattugiata di cocco, ricordo di Montréal - Canada (una zuppa vegana, solo verdure);

- Formina di riso basmati (riso a grano lungo), esternamente croccante ma dal cuore tenero, con scaglie di mandorle e salsa al Curry;

- Salsicce e patate arrosto, sapori di casa Abruzzesi;

- Mille foglie croccante con crema “errante” al limone e frutti di bosco.

Tutto molto, molto buono, la Zuppa e il Riso addirittura straordinari.

In accompagnamento ai suddetti piatti Adua Villa ha scelto tre bollicine Italiane:

- “Mionetto Extra Dry”, Prosecco D.O.C. Treviso, 100% Glera, 11% Vol., prodotto dalla Mionetto di Valdobbiadene (TV);

- “25+2y Celebration Millesimato “S” 2013”, Prosecco D.O.C. Treviso, 100% Glera, 11,5% Vol., prodotto dall’Azienda Astoria di Crocetta del Montello (TV);

 - “Villa Sandi Brut”, Prosecco D.O.C. Treviso, 100% Glera, 11% Vol., prodotto dall’Azienda Villa Sandi di Crocetta del Montello (TV).

L’Olio Extravergine di Oliva di categoria superiore, usato per tutta la serata, sia in cucina che sui  tavoli, è stato fornito dal “Podere Sacchirotti” di Bibbona (LI).

Durante tutta la cena Adua Villa, in perfetta divisa da cuoca, e lo Chef/patron Vallini si sono prodigati con tutti gli ospiti.
 Adua oltre ad aver cucinato ha anche illustrato, a mano a  mano che venivano serviti, i piatti e i vari Vini della serata.   

Poi, alla fine della cena, Adua Villa con la dolcezza, la gentilezza e il fascino che la contraddistinguono ha fatto le dediche, ai tanti che hanno voluto il suo ultimo libro “Vino rosso tacco 12”, e le foto in ricordo dell’evento.

All’accogliente TavernaLa Carabaccia” di Bibbona del bravo Chef Emanuele Vallini ho trascorso un’altra interessante e divertente serata, la seconda intitolata “Chi Cucina all’Officina?”, con una cuoca non professionista simpatica e d’eccezione: Adua Villa.






Emanuele Vallini e Adua Villa

Adua Villa in Cucina

Polpette

Arepas

Zuppa Thai

Riso

Salsicce

Millefoglie Croccante

Le Dediche

Ornella Cazzola, Adua Villa, Emanuele Vallini

Adua Villa e Giorgio Dracopulos

mercoledì 21 gennaio 2015

AL RISTORANTE SCACCIAPENSIERI DI CECINA (LI) UNA STRAORDINARIA DEGUSTAZIONE DI VINI DELL’AZIENDA CASE BASSE SOLDERA DI MONTALCINO (SI).




Cecina, in Provincia di Livorno, c’è il RistoranteScacciapensieri”, una colonna portante della storia enogastronomica Livornese e Toscana.

Il Ristorante, aperto nel 1984, dal grande Aldo Buonazia e da sua moglie, l’esperta Chef Maresa, è,  da sempre, una certezza di ottima cucina fatta con grande esperienza e materie prime di alta qualità.

Oggi siamo alla seconda generazione della Famiglia con la brava Chef Rossella Di Nardo e il marito Gianluca Buonazia, ma Aldo e Maresa sono ancora presenti in particolari occasioni.  

Proprio al Ristorante Scacciapensieri”, recentemente, si è svolto un pranzo degustazione con alcuni straordinari Vini dell’Azienda AgricolaCase Basse” di Montalcino (Siena).

L’AziendaCase Basse” è proprietà di quello straordinario personaggio del mondo vitivinicolo mondiale che si chiama Gianfranco Soldera.  

Gianfranco è nato a Treviso, suo nonno Luigi, in Provincia di Treviso, coltivava il “Raboso” (un Vitigno autoctono Veneto, molto rustico, che si trova soprattutto nel Territorio Trevisano); anche i bisnonni materni, che vivevano a San Biagio di Callalta (TV), producevano vino.   

La passione per il buon Vino Gianfranco Soldera l’ha nel sangue, quando era un bimbo e andava a trovare i nonni in campagna, per gioco, con gli altri ragazzi, si metteva a pestare con i piedini l’uva nei tini. 
I vecchi sostenevano che il peso dei bambini era perfetto per ottenere la migliore pigiatura.   

Questa fiamma “vitivicola”, che lo “brucia”  da sempre, lo ha portato a ricercare un podere adatto da comprare, fin dal 1960.

La svolta, nella sua vita, è avvenuta nel 1972, quando un caro amico, Giulio Consonno, che venendo a caccia a Montalcino si era innamorato di questa terra, tanto da comprarvi l’AziendaAltesino”, convinse Gianfranco Soldera a visitare queste zone. 
Fu amore a prima vista, anche se il particolare terreno che aveva di fronte, ubicato a Sud-Ovest di Montalcino, era un deserto abbandonato. 
L’uomo entusiasta vide le potenzialità e, proprio nel 1972, lo acquistò: nacque così  l’Azienda Agricola Case Basse Soldera.  

Oggi Case Basse, con i suoi 24 ettari di cui 7 di bosco, è un “Paradiso Terrestre” che ci riporta ad un tempo in cui la Natura regnava regina.
I coloratissimi giardini, due ettari, frutto dell’opera amorevole della signora Graziella, moglie di Gianfranco, ricchi di tutto ciò che vola e cammina, il bosco che ha la funzione di depurare l’aria, il torrente, lo stagno pieno di vita che serve per annaffiare ed irrigare, il frutteto, le vigne, gli animali, tutto questo insieme crea un habitat perfetto.  

Nella magnifica Cantina si respira un'aria “unica”, grazie alla particolarissima costruzione che permette il raggiungimento della perfezione in umidità e “ossigenazione”.   
Qui le grandi botti di Rovere di Slavonia, con spessori che variano da 7 a 12 centimetri, piene delle diverse annate di Vino, maestose e immobili, fanno il loro proficuo lavoro nel tempo per produrre non più di 15.000 bottiglie negli anni con maggiore vendemmia. 
Dato l’andamento della stagione 2014, e di conseguenza la particolare vendemmia di quest’annata, non si produrranno più di 5.000 rarissime e preziose bottiglie.

Gli amici, fortunati partecipanti alla degustazione, al RistoranteScacciapensieri”, erano, oltre a Gianfranco Soldera in persona, lo Chef Roberto Rossi, Francesco Congiu con la moglie Anna, il sottoscritto Giorgio Dracopulos e Aldo Buonazia.

Roberto Rossi è lo Chef/Patron del RistoranteSilene” ubicato in Località Pescina, Seggiano (Gr),  che, per i molti pregi che può vantare, ha ottenuto, tra molti altri riconoscimenti, proprio con la Guida Rossa Michelin 2015, anche una super meritata “Stella”.

Francesco Congiu è un noto imprenditore titolare di un’importante Azienda di export (pesce fresco e congelato dal Senegal).

Ma veniamo alla degustazione fatta al Ristorante Scacciapensieri”.

Gianfranco Soldera aveva portato alcune sue magnifiche bottiglie di vino rosso:

- “INTISTIETI 1985”, Vino da Tavola, 100% Sangiovese, 14 % Vol. (le belle Etichette di questo vino, nelle diverse annate, sono prese da importanti quadri d’autore);

- “INTISTIETI 1991”, Vino da Tavola di Toscana, 100% Sangiovese, 13,5% Vol.;

- “Brunello di Montalcino Riserva Soldera 1999”, Brunello di Montalcino D.O.C.G., 100% Sangiovese, 14% Vol. (per scelta di Soldera, dal 2006, il suo Vino è diventato “Toscana I.G.T.”).

I Vini sono stati abbinati ad un Menu di pesce appositamente studiato dalla Chef Rossella.

I piatti serviti:

- Bruschetta di pane casereccio preparata con l’ottimo Olio Extra Vergine di Oliva (Special Edition) del Frantoio “Il Cavallino” di Romina Salvadori ubicato a Bibbona (LI) (oltre all’Olio la sorella di Romina, Rita Salvadori, titolare dell’Azienda Agricola “Peperita”, ha fatto gentilmente arrivare, ai presenti, una selezione dei suoi famosi e pregiati peperoncini);

- Acciughe ripiene impanate e fritte;

- Bisque di crostacei con gamberi;

- Triglia alla “Mosaica” su mattonella di polenta; la “triglia alla mosaica” è un’antica ricetta “sefardita” (i Sefarditi sono gli ebrei Spagnoli che nel 1492 furono espulsi dalla Penisola Iberica e in parte giunsero anche a Livorno) probabilmente antesignana della famosa “triglia alla Livornese”;

- Zuppetta di frutti di mare;

- Strozzapreti, dell’Antico Pastificio Toscano “Morelli”, al baccalà e olive “Itrane” di Gaeta (gli Strozzapreti, “Grani Antichi”, sono di semolato di grano duro Toscano, 100%, macinato a pietra in un mulino a basso impatto ambientale mosso da acqua di fiume);

- Ravioli, fatti a mano, ripieni di crostacei, con sugo di pesce al pomodoro (i pomodori usati erano dell’Azienda Agricola “Il Vallino”);

- Rombo Chiodato (un magnifico pesce cotto al naturale, su precisa richiesta di Gianfranco Soldera) con patate;

- Semifreddo al pistacchio;

- Piccola Pasticceria della Casa.

Alla fine del pranzo, Gianfranco Soldera, per accompagnare la piacevolissima conversazione, prolungatasi fino al tardo pomeriggio, ha stappato una bottiglia, della sua collezione privata di Porto, “Poças Junior 1970”, Vintage Port, 20% Vol., prodotto dall’antica Azienda Portoghese Manoel D. Poças Junior – Vinhos, SA di Vila Nova de Gaia un popoloso Comune nel Distretto di Porto.

Posso solo aggiungere che è stata straordinaria la degustazione dei magnifici Vini di “Case Basse” e dei buonissimi piatti del RistoranteScacciapensieri”.

Il grande chimico e biologo Francese Louis Pasteur (1822 - 1895), fondatore della moderna microbiologia, amava dire: ”Il y a plus de philosophie dans une bouteille de vin que dans tous les livres” (C’è più filosofia in una bottiglia di vino che in tutti i libri).




Aldo Buonazia, Anna Congiu e Gianfranco Soldera

Roberto Rossi e Francesco Congiu

Case Basse  Soldera Intistieti 1985, L'Etichetta

Case Basse Soldera Intistieti 1991

Brunello di Montalcino Riserva Soldera 1999

La Zuppetta di Frutti di Mare

I Ravioli

Il Rombo Chiodato

Il Semifreddo

Poças Junior 1970 Vintage Port

 Rossella Di Nardo insieme a Giorgio Dracopulos

giovedì 15 gennaio 2015

ALLA TRATTORIA “LA MOSSA”, A SIENA, SI GUSTANO I TIPICI SAPORI DELLA BUONA CUCINA TOSCANA.




Siena non è solo una bellissima e antica Città, di quella meravigliosa Regione Italiana che si chiama Toscana, ma grazie alla sua infinita ricchezza, di contenuti architettonici, artistici, paesaggistici e storici, dal 1995,  è stata insignita dall’U.N.E.S.C.O. del titolo di Patrimonio dell’Umanità.

A Siena, nel fascinoso contesto medievale della sua principale e antichissima (XII Secolo) Piazza centrale, denominata “Piazza del Campo”, due volte l’anno (2 Luglio e 16 agosto) si svolge una corsa di cavalli con fantino, ma senza sella, di cui esistono tracce già nel 1238, che porta il nome di “Palio di Siena”.

La competizione, estremamente sentita, si svolge tra 10 delle Contrade Senesi (così vengono definite le 17, attuali, suddivisioni del Centro Storico all’interno delle Mura Medioevali) scelte di volta in volta dalla sorte ma con una costante rotazione.  

La partenza della Corsa, un atto piuttosto impegnativo e complicato con rigide regole, si chiama “mossa”, ed è ubicata all’altezza di un particolare luogo della Piazza del Campo storicamente denominato “costarella dei barbieri”. L'arrivo, dopo tre giri della Piazza, in senso orario, è esattamente sulla linea del via.

La “costarella dei barbieri” una ripida salita/scalinata, da cui si entra o esce da Piazza del Campo, è l’inizio del percorso che porta alla parte più antica ed elevata della Citta, Castelvecchio.

Proprio al piano terra di uno dei due edifici d’angolo alla “costarella dei barbieri” (uscendo dalla  Piazza sulla sinistra) c’è una piccola Trattoria, tipica Senese, che porta proprio il nome “La Mossa”.

La Trattoria/OsteriaLa Mossa”, ha una lunga storia alle spalle, ma la gestione attuale nasce quando tre  amici, della Nobile Contrada dell’Aquila decidono di costituire una Società per rilevare la Trattoria.

In un Ristorante la colonna portante è il Cuoco
Per “La Mossa” la ricerca del giusto personaggio corre sulle bocche degli amici e conoscenti, finché non viene trovata, e accetta l’impegnativo  compito, Loretta Bianchi.

Loretta Bianchi nasce a Castellina in Chianti (SI), nel 1957, in una famiglia dove si cucina e si mangia molto bene. 
Le tradizionali ricette preparate dalla brava nonna materna e da sua madre saranno le colonne portanti della sua innata passione per i fornelli.

All’età di 20 anni, dopo le scuole dell’obbligo e la frequentazione dell’Istituto Professionale Statale Servizi Commerciali, Turistici e Socio-Sanitari G. Caselli” di Siena, nel 1976, grazie ad un concorso pubblico, entra a lavorare, come impiegata amministrativa, al Monte dei Paschi di Siena (banca fondata nel 1472, attualmente la più antica banca al mondo ancora in attività), dove rimarrà fino all’anno 2000.

Nel frattempo, nel 1994, nasce suo figlio Gabriello, che crescendo è diventato un bravo Chef, lavorando in Locali famosi e “stellati” come il RistoranteLa Pineta” del grande Luciano Zazzeri a Marina di Bibbona (LI). 
Attualmente lavora in Danimarca, a Copenaghen, in un notissimo Ristorante Italiano.

Loretta, dopo essere venuta via dalla Banca, ha intrapreso varie attività di ristorazione bar/pub a Montepulciano (SI) e Asciano (SI), successivamente si era dedicata a un’attività nel campo dell’antiquariato e del restauro di mobili antichi.

Dal 12 novembre 2009 Loretta Bianchi è la Cuoca della TrattoriaLa Mossa”.

Dal 2012, Loretta, dopo un cambiamento societario, è diventata titolare del Locale insieme ad uno dei ragazzi che all’inizio avevano rilevato la licenza.

Per Loretta Bianchi, brava Cuoca autodidatta, l’amore per la cucina, oltreché dalle basi familiari, nasce proprio da una predisposizione positiva dell’animo, dalla scoperta, attraverso gli anni, che la sua vita dietro ai fornelli è la migliore espressione dei suoi sentimenti, e ciò le da una straordinaria serenità.

La TrattoriaLa Mossa” è composta da due piccole e accoglienti salette (nel Medioevo erano la base di una torre con la struttura muraria a filarotto), circa una venticinquina di coperti, alla prima si accede scendendo alcuni scalini dall’ingresso, alla seconda attraverso un’apertura in un antico muro dallo spessore “incredibile”.

L’apparecchiatura è rustica (con la classica carta gialla), come tutto l’arredamento.

Con la buona stagione si può mangiare anche in alcuni tavolini, davanti al Locale, con la straordinaria vista di Piazza del Campo.

Il Menu è di terra, ricette della tradizione Senese e Toscana, ma la scelta è ampia, dagli antipasti ai primi, dai secondi ai contorni, dai “ciaccini” (piatti freddi veloci) ai dessert, fino alle pizze.

La Carta dei Vini, soprattutto Senesi, permette di scegliere tra una trentina di etichette.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata da un buon Vino Rosso: “Grosso Sanese 2007”, Chianti Classico D.O.C.G., 100% Sangiovese, prodotto, in poche migliaia di bottiglie, dal “Podere il Palazzino”, di Alessandro e Andrea Sderci, ubicato in Località Monti nel Comune di Gaiole in Chianti (SI).

Sono state servite le seguenti portate:

- Antipasto misto: crostini assortiti, pecorino, cestello di parmigiano con sformatino di carne di manzo e melanzane fritte;

- Passata di lenticchie con cubetti di pane abbrustolito;

- Pici fatti in Casa con cavolo nero e briciole di pane;

- Vassoio di ossibuchi alla Senese e stracotto di manzo al chianti, separati da grandi fette di pane;

- Melanzane alla parmigiana.

Tra i dessert mi sarebbe piaciuto tanto assaggiare la “Torta  pere e cioccolato” ma ero sazio e non c’è la facevo più.

Tutto molto buono, con i sapori di una volta, quelli sinceri e caserecci.

Loretta Bianchi e tutto il suo personale sono molto gentili, disponibili e accoglienti.

Alla TrattoriaLa Mossa”, nella mitica Piazza del Campo a Siena, potete gustare i buonissimi sapori della Cucina tipica della tradizione Senese e Toscana.




Trattoria “La Mossa”

Piazza del Campo, 29

Siena

Tel. 0577  289213



Una Vista delle Salette

Antipasto Misto

Passata di Lenticchie

Pici

Ossibuchi e Stracotto

Melanzane

venerdì 9 gennaio 2015

“CONVIVIUM” A FIRENZE UN LUOGO MAGICO DOVE SI PUO’ GUSTARE L’ENOGASTRONOMIA DI ALTA QUALITA’.




Gli antichi romani con la parola latinaconvivium” chiamavano quello che noi, anche oggi, definiamo un incontro piacevole di amici, intorno ad una buona tavola, per mangiare e conversare, praticamente un “banchetto”.

In quella meravigliosa Città Toscana, straordinariamente ricca di storia, cultura e arte, che è  Firenze, in un bellissimo casale ristrutturato del 1300, si trova un particolare locale, anzi un “tempio”, dedicato all’enogastronomia di alta qualità, che porta proprio il nome: “Convivium”.

Il “Convivium”, ubicato in Viale Europa al numero civico 5 (moltissimi anni fa era aperta campagna, oggi è Città), nasce nel 1997, quando Paolo Razzolini e Massimo Maturi (grandi appassionati ed  esperti professionisti del settore alimentare) trasferirono, da Via De Sanctis, la loro “Salsamenteria”, fondata nel 1980 e successivamente, nel 1985, denominata “Convivium”.

Per tre decenni il “Convivium” ha con successo affermato il proprio marchio d’eccellenza, non solo sul Territorio Fiorentino.

Dal 13 Dicembre 2014 il “Convivium” ha iniziato un nuovo percorso, ancora più entusiasmante,  grazie al nuovo proprietario, Giacomo Corti, conosciutissimo a Firenze in quanto titolare dell’accogliente ed elegante “Cestello Ristoclub” con sede nel cuore della Città

La nuova Società creata da Corti ha subito messo mano alla ristrutturazione/adeguamento del Casale di Viale Europa.

L’incarico è stato affidato all’Architetto Wainer Barbati che ha puntato sulla continuità di spazio tra l’esterno e l’interno. 
Così il nuovo “Convivium” coinvolge il cliente già dalla piazzetta, davanti all’antica casa, in un dehors che ingloba gli spazi interni. 
Una sorta di “hiems hortus” (giardino d’inverno) climatizzato (il riscaldamento sale dal pavimento) che introduce attraverso singolari cerchiature in ferro al locale Enoteca-wine-bar e caffetteria.

Entrando dall’ingresso principale troviamo, di fronte, un grande mobile cantina-bottiglieria alto tre metri con in mezzo una finestra-quadro con vista sulla cucina e sui cuochi al lavoro. 
A sinistra il  grande bancone della gastronomia, alla fine del quale, attraverso un vetro, si vede una singolare struttura di metallo: è l’Albero della Pasta, che domina il laboratorio delle pastaie del “Convivium”, dove si opera a ciclo praticamente continuo.

Le sale del Ristorante Gourmet, al primo piano, si propongono con un’atmosfera calda e super accogliente, in stile rustico, raffinato ed elegante.

Il nuovoConvivium” offre ai propri clienti anche un locale climatizzato e umidificato per la conservazione di una ricca selezione di sigari: un “angolo dedicato al tabacco” dove si possono anche centellinare i pregiati distillati della “Selezione Velier”.

Il gastro-bistrot ha il suo asse portante proprio nel grande e lungo bancone a vetro della gastronomia che integra l’offerta del banco e del laboratorio delle pastaie.
Tutti i prodotti offerti sono da consumare ai tavoli o da acquistare “take away”; le consumazioni interne si possono fare a tutte le ore del giorno (l’orario di apertura è, tutti i giorni, dalle 10 del mattino alle 2 di notte): un vero e proprio “risto-club per buongustai”.  

La gastronomia è ancora affidata alle amorevoli cure e alla professionalità di Paolo Razzolini e Massimo Maturi.

L’offerta è “incredibile” con centinaia di assolute e straordinarie eccellenze.

Tra l’infinità di prodotti posso ricordare il mitico caviale Iraniano, il prezioso “Jamón Ibérico de Bellota” Spagnolo di “Joselito”, “Sánchez Romero Carvajal” e “Blázquez”, insieme ai grandi prosciutti e salumi italiani (San Daniele 36 mesi, culatello di Zibello, cinta senese di Zazzeri-Pienza , mortadelle di Levoni, salame di Felino).

Ci sono poi le famose acciughe (anchoas) Spagnole del Mar Cantabrico (le migliori del mondo) dell’Azienda “Sanfilippo” e i rari peperoni della Azienda Artigiana Spagnola “El Navarrico”.

Particolarmente ricca la selezione di formaggi Francesi (una cinquantina) e di quelli Italiani (circa sessanta); tra tutti è “succulenta” e straordinaria la scelta tra gli “erborinati” o “formaggi blu”.

Ma c’è anche il pane di Matera, le uova bianchissime di Paolo Parisi, l’agnello di Zeri, i polli Valdarnesi allevati a terra da Laura Peri, la Pasta Verrigni della linea trafilata in oro, il cioccolato artigianale Torinese di Guido Gobino, e quello artigianale Fiorentino e i magnifici dolci della Dolcissima Firenze di Alessio Lai

Che dire di più, la lista sarebbe interminabile.

Le “Pastaie del Convivium”, quattro signore, guidate dalla “grande” Paola, preparano a ciclo continuo e dal vivo, sotto gli occhi dei clienti, la pasta fresca secondo le ricette tradizionali. 
Pasta che può essere consumata nel Ristorante e nel bistrot-wine-bar, oppure portata a casa.

L’Executive Chef del Ristorante Gourmet è la brava, esperta e gioviale Beatrice Segoni.

Beatrice è Marchigiana ma è da 10 anni a Firenze dove si è fatta conoscere per l’ottimo lavoro svolto da Chef al RistoranteBorgo San Jacopo” del “Lungarno Hotel” della Famiglia Ferragamo.

Il RistoranteConvivium” può accogliere nelle sue salette, al piano superiore, una settantina di ospiti.

La Carta ha un’ampia scelta, varia e interessante, sia di terra che di mare, anche con Menu consigliati.

La Carta dei Vini è ricchissima, oltre mille etichette tra cui un’infinità di selezionati Champagne e Vini Francesi.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata dai seguenti Vini:

- “Degeres 2010”, Bianco Toscana I.G.T., 60% Vermentino e 40% Viogner, 14% Vol., un vino buono, molto robusto e strutturato, prodotto dall’Azienda “Montepepe”, di Roberto Poggi, ubicata a Montignoso (MS), la bottiglia degustata era la n. 631 su una limitatissima produzione di sole 800 bordolesi e 300 magnum;

- “Serra della Contessa 2008”, Rosso Etna D.O.C., un riuscito blend di Nerello Mascalese (Negrello) e Nerello Cappuccio (Mantellato), 14,5% Vol., prodotto dalla “Cantina Benanti” nel Comune di Viagrande in Provincia di Catania, con uve provenienti da un vigneto antichissimo, addirittura pre-filossera (malattia delle viti giunta in Europa, dall’America, nel 1869), ubicato a 500 m. s.l.m. sul versante est dell’Etna;

- “Mancino Vermouth”, nella versione “Rosso Amaranto”, un prodotto artigianale, molto interessante, che nasce da un’idea del famoso Barman Giancarlo Mancino, su una base di Trebbiano di Romagna sono stati aggiunti ben 38 ingredienti botanici aromatici (molte le erbe medicinali), 16% Vol., l’Azienda produttrice è la “Enjoy Responsibly” di Calamandrana (AT).   

In tavola il fragrante pane della Casa: Pane carasau (carta musica) al timo, Grissini al grano saraceno, Pizzette al pecorino, Focaccia cipolla/pomodorini, Filone di patate con noci, Filone integrale.

Sono stati serviti i seguenti piatti:

- Color di broccoli, impepata di cozze, crocchette di canocchie;

- Tortelli di baccalà, duetto di ceci, petali di cipolla di Certaldo;

- Guancetta di vitello con pera coscia al vino rosso e purea di patate bianche di montagna;

- Gran fritto di mare e bastoncini di verdure;

- “Ritorno all’infanzia”: lecca lecca di cioccolato all’olio extra vergine di oliva, caramella mou, pane e cioccolata, cioccolato al latte;

- Piccola pasticceria della Casa.

Tutto molto ben presentato e molto buono.

La Cucina della bravissima Chef Beatrice Segoni è vera e gustosa, non manca di fantasia, ma è fatta soprattutto di un’accurata ricerca della qualità e del massimo rispetto delle materie prime e delle stagionalità.

La Chef è coadiuvata dalla sua affiatata e numerosa squadra di giovani collaboratori.

Tutto ciò non basta ……. il “Convivium” è anche “Banqueting”.

Una nuova formula quella del  “Convivium Banqueting” impostata su una filosofia di “exclusive food experiences” che rivoluziona anche il concetto di catering, offrendo alla clientela un accurato servizio “ad personam”, su misura, per ogni più particolare occasione, realizzandola “chiavi in mano”.

Il nuovoCovivium” a Firenze, con tutti i suoi dipendenti e la Chef Beatrice Segoni, è a disposizione, sette giorni su sette, per farvi gustare, in un luogo magico, “tutta” l’enogastronomia di alta qualità.

Convivium

Viale Europa 5,  Firenze

Tel.  055 6802482


Una Vista della Zona Gastronomica

"L'Albero della Pasta"

Alcune Prelibatezze

La Selezione dei Formaggi Erborinati

La Saletta Ristorante con l'Antico Caminetto

Broccoli, Cozze e Crocchette

Tortelli di Baccalà

Guancetta di Vitello con Pera al Vino

Fritto di Mare e Verdure

Il Dessert: "Ritorno all'Infanzia"

La Piccola Pasticceria

La Brigata di Cucina

Beatrice Segoni e Giorgio Dracopulos