venerdì 27 marzo 2009

Azienda Agricola Valori Giorgina e Ristorante In Gargotta per una spendida serata dedicata all'Olio extra vergine di oliva.

La storia della pianta dell'ulivo si perde nella notte dei tempi, antiche leggende si fondono con la realtà, le prime notizie più veritiere si possono individuare nella cultura Assiro/Babilonese; è da questo periodo in poi che la pianta dell'ulivo incomincia a espandersi intorno al bacino del Mediterraneo. Per quanto riguarda le nostre zone dobbiamo agli Etruschi, che lo consideravano pianta sacra, le prime notizie certe. Ma è con la straordinaria civiltà Romana che l'olivocoltura sarà uno dei settori più sviluppati dell'agricoltura. Esistevano in quel tempo già i commercianti specializzati chiamati "negotiatores oleari" e le contrattazioni delle partita venivano fatte in un luogo chiamato "arca olearia", potremmo definirla come una borsa specializzata in olio. I Romani avevano censito dieci tipi diversi di ulivi e avevano suddiviso in cinque categorie l'olio (Ex albis ulivis = il più pregiato; Viride = ottenuto dai frutti che scuriscono; Maturum = ricavato da olive mature; Caducum = quello delle olive raccolte per terra; Cibarium = fatto dagli scarti e destinato agli schiavi.); tutto era regolamentato, dalla potatura alla raccolta, dalla cernita alle tecniche di frangitura. Era un bene caro e prezioso, veniva chiesto alle province come pagamento dei tributi annuali e in una società basata su una struttura rigidamente militare e su la conscrizione obbligatoria, i giovani che avessero piantato almeno un iugero (2.500 metri quadri) di ulivi ottenevano l'esonero dal servizio di leva.
Con la caduta dell'Impero Romano l'olio cadde in disgrazia. Bisogna arrivare al Medioevo perchè l'olio riprenda valore, ma nel Rinascimento avrà un ulteriore crollo, e rimarrà in auge solo in due oasi felici : in Toscana e in Sardegna. E' necessario arrivare al 1800 perchè l'olio riprenda il suo cammino, che lo porterà sino ai giorni nostri, su tutto il territorio nazionale.
Mercoledì 18 Marzo 2009, presso il ristorante In Gargotta di Castiglioncello (Li), è stata organizzata una cena con il menù tutto dedicato all'olio della Azienda Agricola Valori Giorgina di Rosignano Marittimo (Li).
Questa giovanissima Azienda nasce sulla tradizione agricola del nonno paterno, che fù fattore nel dopo guerra, e dalla grande passione per la terra di tutta la famiglia. Circa 150 piante di ulivi, di razza frantoiana e moraiola, curate una ad una con la massima attenzione per poter produrre un'olio estremamente delicato e dal sapore avvolgente, insieme ad ortaggi, confetture dolci e salate, e una straordinaria pasta di olive.
La serata, gestita perfettamente da Francesco Urbani, titolare del Ristorante, con i piatti, tutti a base di olio dell'Azienda ospite rappresentata dalla Signora Valori Giorgina dalla figlia Paola e dal genero Alessandro, preparati dalla brava Chef Antonella Guerrieri, ha avuto un grosso successo visto la soddisfazione espressa da tutti i presenti. Prima della cena Alessandro ha illustrato L'Azienda Agricola e i loro prodotti sottolineando la naturalità e la qualità degli stessi, poi siamo passati alla degustazione:
- Voulevant con pasta di olive;
- Fettunta con cavolo nero saltato;
- Ribollita toscana;
- Tagliata di Chianina su bouquet di insalata di stagione;
- Degustazione di dessert all'olio.
I piatti sono stati accompagnati da un Montescudaio Rosso D.O.C. "Le Matassine" 2007.
Tra i graditi ospiti la bella e brava giornalista della Nazione Cinzia Gorla, e in rappresentanza dell'Accademia del Fiasco il Presidente Marco Nuti con il Vicepresidente Emanuele Panattoni, che, a fine serata, hanno voluto dare alla Chef Antonella, come segno di apprezzamento, il Gagliardetto dell'Accademia.
Voglio sicuramente esprimere un parere molto positivo su tutta l'organizzazione, sull'Azienda agricola con i suoi prodotti e sul Menù; serate così fanno bene al territorio, ma soprattutto fanno bene al palato.
Ristorante In Gargotta
Via Fucini, 39 - Castiglioncello (Li)
Tel. 0586 754357 Fax. 0586 685575
ristogargotta@hotmail.it
Azienda Agricola Valori Giorgina
Loc. La Maestà Rosignano Marittimo (Li)
Tel. 0586 751527
giorgina.valori@yahoo.it

domenica 22 marzo 2009

Al Ristorante Aoristò di Pistoia l'effervescenza è di casa.

Meravigliosi sono i Vini prodotti nella zona dello Champagne in Francia, 35.000 ettari di terreno, di cui 31.000 coltivati a viti, danno un Vino unico e non riproducibile in nessun'altra zona del mondo. Fra i tanti meriti veri e falsi attribuiti al frate Don Pérignon (vissuto dal 1639 al 1715 e notoriamente astemio e vegetariano), come inventore dello Champagne moderno, uno sicuramente è vero : quello di essere l'ideatore della Cuvée ovvero della attenta scelta dei grappoli migliori da spremere insieme per ottenere un Vino di qualità. Oggi lo Champagne oltre ad essere un grande prodotto è anche una cultura, una storia, un modo di amare il Vino; conoscerlo è sicuramente indice di grande maturità e di grande passione.
Al Ristorante Aoristò di Pistoia, con questo spirito, tra le tante iniziative e serate sui Vini, si apre la Scuola dello Champagne che verrà tenuta da Roberto Bellini, ambasciatore dello Champagne in Italia, membro della Giunta nazionale dell'A.I.S..
I temi del Corso saranno:
- Tecnica della degustazione dello Champagne;
- Il metodo Champenoise. La legislazione di produzione;
- L'assemblage Champenoise. La creazione della cuvée;
- La storia del vino e del gusto dello Champagne;
- L'abbinamento dello Champagne con il cibo.
Ogni lezione si concluderà con la degustazione di quattro Champagne di tipologie particolari.
Il Corso si svolgerà nei seguenti giorni dalle 20,30 alle 22,30:
Lunedì 11 Maggio 2009, Lunedì 25 Maggio, Lunedì 8 Giugno, Lunedì 22 Giugno, Lunedì 29 Giugno.
Al termine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Affrettatevi, se siete interessati, le iscrizioni scadono il 18 Aprile 2009.
Aoristò Ristorante sopra Il Globo
Via dei Buti, 11 - Pistoia
Aperto pranzo e cena. Chiuso domenica e lunedì.
Tel 0573 26506 Fax 0573 307620
info@aoristo.it
http://www.aoristo.it/

sabato 21 marzo 2009

Ristorante Forino a Capannori (Lucca) : qualità, accoglienza e la buona cucina tradizionale.

C'è proprio la solidità della cucina tradizionale, fatta ad alto livello, sia come qualità che come gusto, a fare del Ristorante FORINO a Capannori, Lucca, un sicuro rifugio sia per il cliente occasionale che per il più attento appassionato della cucina toscana. Forino apre, nel 1972, come classica trattoria, grazie al grande impegno di Osvaldo Cerri e sua moglie Maddalena Fanucchi ottima cuoca.
Osvaldo, classe 1943, cresce nell'ambiente della ristorazione, infatti viene da una famiglia che ha gestito prima un negozio di alimentari, poi un bar e infine una trattoria. Con l'apertura di Forino inizia, per il ventinovenne Osvaldo e per Maddalena, la grande avventura: lui in sala la moglie in cucina; sono anni di tanto lavoro e di assiduo impegno, ma danno i loro frutti e, nel 1980, si trasferisce nei nuovi accoglienti locali dove ha sede tutt'ora. Gli anni passano, la famiglia cresce, e ad aiutare i genitori si aggiungono le giovani figlie, Lara ed Ester in sala; succesivamente, quattordici anni fà, il marito di Ester, il bravo Andrea Ruzza, classe 1971, entra a dar manforte a mamma Maddalena in cucina, fino ad arrivare ai nostri giorni.
Si entra in una bella ampia sala, elegantemente arredata, c'è la possibilità di appartarsi in una salettina da due tavoli o in un'altra più grande dietro a dei paraventi scorrevoli, il tutto nel massimo del comfort e dello stile; nelle calde serate estive, se volete, è possibile cenare fuori, al fresco, in giardino. Luci soffuse dai caldi toni, bella l'apparecchiatura, la grande vetrata ci permette di vedere la cucina ed il forno a legna: decisamente molto accogliente. Il Menù offerto ha una vasta scelta sia nel percorso della carne che in quello del pesce, tutti i piatti sono interessanti, potete scegliere ciò che più vi aggrada con la certezza di mangiare sempre bene. La Carta dei Vini è molto ampia e interessante, molte le etichette importanti, ma c'è moltissima scelta anche nei prezzi.
I piatti che ho degustato sono stati accompagnati da una eccezionale bottiglia di Ornellaia 2000, Bolgheri Rosso Superiore (colore intenso, seducente al naso per l'ampiezza delle sensazioni, profumi di more e mirtilli, vaniglia e liquirizia, erbe balsamiche di macchia mediterranea, in bocca potente ed elegante, di incredibile lunghezza gustativa):
- Prosciutto d'oca con tortino di cavolfiore su fonduta di formaggio e polenta croccante;
- Carpaccio di manzo con misticanza d'insalate e pecorino nostrale;
- Tortelli lucchesi al ragù di carne;
- Lombetto di Cinta Senese con frittelle di mele e riduzione di aceto;
- Sfogliatina di pere con cioccolato caldo.
Tutto perfetto, ma ho fatto un sacrifcio, dato che non ce la facevo più, non sono riuscito a prendere neanche un pezzetto del loro magnifico agnello al forno di cui sono goloso.
Osvaldo e tutta la sua bella famiglia vi accoglieranno con gentilezza e professionalità, costantemente impegnati perchè possiate trovare, seduti ai tavoli del loro Ristorante, dei momenti di grande soddisfazione.
Ristorante Forino
Via Carlo Piaggia, 21 - Capannori (Lucca)
Tel/Fax : 0583 935302
Aperto a pranzo e cena. Chiuso la domenica sera e il lunedì.
http://www.ristoranteforino.com/

sabato 14 marzo 2009

L'Accademia Del Fiasco al Ristorante Golden del Porto di Cala De' Medici ..... ricette tradizionali e beneficenza.

Giusta atmosfera e molta convivialità ha contraddistinto la serata di giovedì 5 marzo 2009, ben organizzata e condotta dall'Accademia Del Fiasco - A.D.2004, che si è tenuta al Ristorante Golden del Porto Turistico Cala De' Medici di Castiglioncello (Li).
L'Associazione Culturale, denominata Accademia Del Fiasco, nasce appunto nel 2004 per l'iniziativa di Marco Nuti, Paolo Barlettani, Walter Genovesi, Emanuele Panattoni, Antonio Fulceri, Fabrizio Guidi, Giuliano Iacoponi e Alessandro Volk, tutti amici e tutti straordinariamente appassionati di cucina, soprattutto tradizionale; il loro impegno è a tutela della cultura eno-gastronomica del nostro territorio e la ricerca, per preservarne la memoria, delle antiche ricette, dando loro nuova vita. Grazie a questa attenta e minuziosa indagine sono state riportate in auge ricette quasi completamente dimenticate come: Peposo alla Fornacina, Ceci in magro alla pisana, il Buglione, lo Stufato di mucco pisano, la Friccassea di agnello e carciofi, L'acqua cotta, il Bordatino, la Trippa alla pisana e non finisce quì, ce nè sono molte altre e poi si continua a frugare nel passato. L'Accademia prende il nome da uno dei piatti più classici della tradizione contadina toscana, i Fagioli al fiasco (fagioli, acqua, salvia, aglio, rosmarino, pepe, olio, il tutto messo in un Toscanello, classico fiasco toscano, che veniva spagliato, poi si lasciava cuocere a fuoco lento, per tutta la notte, sulla brace).
La serata si è aperta con l'introduzione, come "padrona di casa" dell'Avv. Maria Paoletti, poi il Presidente dell'Accademia, Avv. Marco Nuti, a nome di tutti gli altri soci presenti, ha illustrato non solo le finalità dell'associazione culturale, ma anche i piatti che sarebbero stati serviti, accompagnando le descrizioni con divertenti aneddoti storici e curiosità; poi ha sottolineato la devoluzione di buona parte dell'incasso della serata all'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Oreste Benzi.
Nella accogliente sala del Golden, con il solito impeccabile servizio guidato dalla responsabile Cecilia Lami, con l'assistenza della sommelier dell'AIS, Ilaria Bardi, abbiamo degustato i piatti del menù tradizionale preparati con maestria dallo Chef Roberto De Franco in accompagnamento con il Vino "Nicol" 2006, IGT Toscana un Sangiovese in purezza dell'Azienda Cosimo Maria Masini di San Miniato (Pisa):
- Crostoni di cavolo nero;
- Fagioli al fiasco;
- Minestra di magro alla pisana;
- Peposo alla fornacina.
Sui dolci è stato servito il Vin Santo del Chianti DOC "Fedardo" 2001, sempre dell'Azienda Cosimo Maria Masini:
- Schiaccia Campigliese;
- Torta di noci.
Alla fine della serata il Presidente Nuti ha consegnato alla signora Letizia Camarlinghi, rappresentante della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, la busta con l'offerta degli Accademici, lasciando poi alla signora Letizia il compito di illustrare le attività benefiche della Comunità.
Successivamente, L'Accademia, ha voluto premiare, con i suoi gagliardetti , Nicola Baldi (responsabile del Porto Turistico Cala Dè Medici), lo Chef Roberto De Franco (che così bene aveva interpretato le loro ricette), e modestamente anche il sottoscritto.
Dopo i convenevoli di rito, le foto, ed i saluti, si è sciolto il convivio.
Un saluto con il motto dell'Accademia del Fiasco:- "PHASEOLUS SEMPER, SEMPER PHASEOLUS".
Cosimo Maria Masini Tenuta di Poggio
San Miniato (Pisa)
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Ristorante Golden
Porto Turistico Cala De' Medici


domenica 8 marzo 2009

Ristorante Melì Melò e il Birrificio Chevalier.......dei giovani talentuosi alla riscossa.

Quando si parla di giovani si tende sempre a sottovalutarli, perchè i grandi che, guarda caso, sono stati giovani anche loro, non si ricordano più come erano a quella meravigliosa età. Si dice sempre non hanno esperienza, si faranno, devono crescere, ma nel caso in questione tutte le frasi fatte del mondo le possiamo buttare a mare.
Venerdì 27 febbraio 2009, presso il Ristorante Melì Melò di Castiglioncello (Livorno), si è svolta una serata degustativa di Birre artigianali con abbinamento a piatti, specificatamente scelti, per esaltare gli accostamenti. La serata è stata molto divertente e simpatica, ben organizzata dai titolari del Ristorante che, con l'aiuto del giovane Mastro Birraio Leonardo Ceccanti, sono riusciti a far venire e ad illustrare la sua produzione, Manuel Giacometti stella nascente nel mondo della Birra artigianale.
Manuel è nato ad Albenga nel 1987, è figlio d'arte, il babbo è Emilio Giacometti noto ristoratore, pluri campione del mondo dei pizzaioli a Las Vegas (Usa), titolare del Ristorante/Pizzeria Fra Diavolo di Diano Marina (Imperia) e Presidente dell'A.N.P.I.R. (Associazione Nazionale Pizzaioli e Ristoratori); fin da giovane viene coinvolto dalle attività paterne e già a 15 anni è pizzaiolo ma, il suo chiodo fisso è la birra. Infatti a 16 anni è già un "homebrewer" che, tradotto in quella meravigliosa lingua che è l'italiano, significa "una persona che esercita l'arte di produrre la birra in casa" e, dato che non è proprio un'operazione semplice, ci si aiuta con un equipaggiamento facilmente reperibile sul mercato. Dopo i primi cimenti casalinghi, a 19 anni, si reca in un importante Birrificio a Como a perfezionare la sua arte; il 18 marzo 2008 apre la sua Birreria, con annesso Birrificio a vista, in onore ai Cavalieri Templari : il nome scelto è ..... CHEVALIER.
La produzione attuale è di circa 20.000 bottiglie per quattro tipi di Birre e fà anche, in un numero limitatissimo, sidro e idromele; una produzione strettamente artigianale basata sul non filtrare e non pastorizzare, tutto fatto con malti e luppoli particolari e ricercati, i lieviti sono vivi, si tratta di Birre ad alta fermentazione, pensate che questi prodotti hanno delle scadenze da due a cinque mesi ed è pertanto molto difficile la gestione della distribuzione alla clientela. Anche se aveva iniziato da pochi mesi una sua Birra, la Lazar "La Rossa", aveva già vinto il primo premio all'Italian Beer Festival 2008, cosa non da poco. Le Birre in questione essendo "vive", cioè naturali, continuano la fermentazione in bottiglia, pertanto, state attenti quando le aprite, data la pressione potreste far fare la doccia ai vostri amici.
Il Ristorante Melì Melò di Castiglioncello (Li) è aperto da diversi anni ma, con la vecchia gestione, non aveva mai brillato; dall'8 febbraio 2008 la musica è cambiata e, fortunatamente, si respira aria nuova.
Massimiliano Pani classe 1982 Chef, Francesca Pedemonte classe 1977 e Manuela Carpone classe 1982 che si occupano della sala, sono i nuovi titolari, vengono da Torino dove hanno condiviso una esperienza lavorativa di circa due anni (2006/2007) presso il Ristorante/Pizzeria Gramsci, noto locale alla moda della bella città piemontese che prende il nome dalla via dove è ubicato.
Massimiliano ha fatto l'Istituto Alberghiero IPSSAR "Giuseppina Colombatto" di Torino, poi, sempre in città, nelle cucine di vari noti locali, si è affinato nell'arte culinaria, infine è approdato al Gramsci. Manuela ha frequentato anche lei l'Alberghiero di Torino, fatte varie esperienze, è andata a lavorare al Gramsci. Francesca, dopo un inizio fuori settore (educatrice in un Istituto Psichiatrico), trovata la "retta via", è entrata a far parte del giovane staff di un noto locale torinese, il Ristorante/Pizzeria 8&3/4, successivamente è arrivata, anche lei, al Gramsci.
Per questi ragazzi estremamente volenterosi e appassionati, lavorare da sottoposti non era la massima aspirazione, hanno deciso d'investire su loro stessi, forti delle proprie capacità, ed ecco quindi, capitata l'occasione, nella bellissima Toscana, vicino al mare, l'acquisto del Ristorante Melì Melò.
Siamo giunti alla piacevole serata, posti esauriti, tutti i tavolini disposti in due lunghe file parallele (tipo Birreria) per creare l'atmosfera, sono stati serviti dei panini dello Chef, poi la presentazione del Birrificio da parte di Manuel Giacometti, assistito da Leonardo, con la descrizione delle Birre e degli abbinamenti, poi è iniziata la cena:
- Sformatino di melanzane alla parmigiana (molto buono), con una Birra Weizen stile tedesco la "Saint Jean", dissetante ma corposa, con vari sentori di frutta, chiamata anche "birra torbida" per la quantità di lievito in sospensione che la rende poco lucente, Alc.5,1% vol.;
- Risotto salsiccia e fagioli, accompagnato da una Birra chiara molto luppolata, tipo Repubblica Ceca, lo stile più antico di produzione, la "Templier", tendente all'amaro, di colore ambrato, Alc.4,5% vol.;
- Filetto di maialino in crosta di pasta sfoglia aromatizzato alla senape con spinaci stufati e patate al rosmarino, servito insieme ad una Birra "rossa" che io preferisco chiamare "scura" dato le sue prerogative (infatti è rossa solo in trasparenza) a dir poco meravigliosa, la "Lazar" (quella che appena uscita ha vinto il primo premio), tipico aspetto scozzese, con un gusto forte e deciso, in bocca un'esplosione di aromi, Alc.6,5% vol.;
- Tiramisù alla birra (fatto da Manuela) estremamente delicato e buono, con una Birra (la stessa del dolce) la "Croisade", ambrata, fresca e piacevole, anche se corposa e persistente, Alc.6,1% vol..
La serata si è conclusa lasciando tutti i partecipanti molto soddisfatti.
Massimiliano, Francesca e Manuela, per il Ristorante, Manuel per il Birrificio e Leonardo, hanno messo in questa serata tutto il loro impegno, la loro professionalità e il loro entusiasmo, posso soltanto dire che, data la loro età, sono ..... dei giovani talentuosi alla riscossa.
Ristorante Melì Melò
Via Aurelia, 570 - Castiglioncello (Livorno)
Tel. 0586 752269
Birrificio Chevalier
Via Agnese, 13 - Diano Marina (Imperia)
Tel. 0183 495583


venerdì 6 marzo 2009

"Un Piatto Di Salute" scritto a quattro mani da Alessandra Marraccini e Paola Paoletti.

Un carissimo amico mi ha regalato, conoscendo la mia passione per la cucina, un simpatico ed utile Libro, che ho letto tutto di un fiato (sono solo 84 pagine), il suo divertente titolo "Un Piatto Di Salute" stà ad indicare, come specifica il sottotitolo, "Equilibrio e Varietà per una alimentazione razionale e corretta". Il libretto è stato pubblicato già da un pò di tempo, ma sinceramente non mi era capitato di leggerlo.
Le autrici sono la nutrizionista Paola Paoletti, conosciuta libera professionista, e Alessandra Marraccini, Preside di professione ma al contempo anche entusiasta cuoca. Con questo volumetto hanno voluto trasmetterci un messaggio di aiuto, per tutti coloro che hanno la necessità di seguire una dieta con un ridotto apporto di calorie, senza però rinunciare alle gioie del palato.
Troviamo, pertanto, dopo una interessante Introduzione l'utile "Decalogo per una corretta alimentazione", successivamente, suddivise in Fondi e Salse, Antipasti, Creme di Verdure e Legumi, Primi Piatti, Risotti, Secondi di Pesce, Secondi di Carne, (i dolci mancano, giustamente, sono consigli per una dieta ipocalorica), una settantina di ricette, molto chiare nella loro semplicità.
Una simpaticissima lettura per "alimentarsi in modo corretto e migliorare la qualità della vita".
Un Piatto Di Salute
Maria Pacini Fazzi Editore
Via dell'Angelo Custode, 33 - Lucca
mpf@pacinifazzi.it
www.pacinifazzi.it


domenica 1 marzo 2009

Ristorante ILMEGLIODIJO' a Viareggio .......dove natura e naturalezza stanno alla base della cucina.

Non si può dire certo che a Viareggio (Lucca), più che nota località della Versilia, manchino i Ristoranti, ma si può dire che, fra molti, ce ne sono diversi titolati, tra i titolati qualcuno più titolato, ed infine, che un numero ancora più ristretto raggiunge dei livelli di eccellenza. Molti locali hanno alle spalle della loro qualità una lunga storia, altri sono arrivati ad alti livelli grazie alla bravura e all'intraprendenza dei loro giovani Chef, che in pochi anni si sono affermati imponendo il forte carattere della loro cucina. La nostra storia riguarda proprio uno di questi locali, il Ristorante ILMEGLIODIJO' dello Chef/Patron Gionata Rossi.
Gionata, viareggino, classe 1972, dopo le scuole dell'obbligo si iscrive all'Istituto Professionale Turistico G.Marconi di Viareggio, successivamente, già divorato dal sacro fuoco della passione culinaria, frequenta il biennio di cucina alla Scuola Alberghiera di Massa.
Poi parte, lascia l'Italia e và a specializzarsi all'estero, in Inghilterra a Londra al famoso Hotel Byron, vicino ad Hyde Park, dove viene anche premiato come "Più Giovane Chef Del Regno Unito" e poi negli Stati Uniti D'America al Miami Beach Ocean Resort di Miami Beach, dove resta per più di sei mesi. Rientrato in Italia lavorerà in locali della Versilia come Il Punto Giusto e Il Mocambo. Ma la voglia di migliorarsi è tanta e riparte, questa volta imbarcandosi su lussuose barche come Personal Chef, due anni sul Blu Ice, lo yacht dell'industriale milanese Guido Orsi, e poi sei mesi sull'Ivana, lo yacht della super famosa Ivana Trump. Tornato, con i piedi per terra, s'impegna in un lungo "Professional Training Course" all'Enoteca Pinchiorri di Firenze, una dell'eccellenze della ristorazione nazionale, poi nel 1999 si sposa. Più tranquillo, anche per esigenze familiari, lavorerà per un anno al Barracuda di Lido di Camaiore, due anni al Ristorante Il Pescatore a Torre del Lago indi al Quinto Elemento di Viareggio, infine nel gennaio 2006 apre, sempre a Viareggio, il suo attuale locale ..... ILMEGLIODIJO'.
Il fondo scelto aveva ospitato altre attività di ristorazione, non degne di nota, pertanto, per prima cosa, è stato ristrutturato e completamente rinnovato, l'impegno messo è stato notevole, ma il risultato è molto buono. Una saletta rettangolare molto luminosa con tre ampie vetrate con vista sui giardini prospicenti, l'arredamento moderatamente moderno minimalista, undici tavolini neri con seggioline nere, ben spaziati, l'apparecchiatura è semplice ma ordinata e simpatica, il tutto crea un'atmosfera accogliente.
Sul Menù ci sono alcune parole dello Chef che riporto pari pari:"Vi rubo soltanto un minuto per farvi sapere che tutto quello che assaggerete è totalmente prodotto da noi, nel pieno rispetto delle stagioni, delle materie prime selezionate, e là dove è possibile, sono di origine biologica o biodinamica e che queste scelte stanno anche alla base della nostra cucina".
E sul Menù degustazione aggiunge :"Un percorso guidato, composto da piatti, da me assemblati, uscendo dal solito schema primo/secondo, carne/pesce, per farvi apprezzare al massimo la nostra cucina".
Ma veniamo all'interessantissima degustazione, fatta anche con diversi abbinamenti di Vino secondo i piatti serviti :
(il pane tutto fatto in "casa", ai vari sapori, è molto piacevole e fragrante)
- Purè spray (un entreè molto gradevole);
- Caprese soggettiva;
- Zuppetta di cicale e patate con gelatina al caffè.
Insieme a queste portate è stato servito il Langhe Bianco DOC "Binel 2006", Riesling e Chardonnay, Alc. 13,5% vol., di Germano Ettore.
- Costolette di agnello spadellate con cremino di stoccafisso al sauternes;
- Ravioli di bufala, patate e cime di rapa con triglie, verza e pomodori del pendolo.
Accompagnati da "Chanson 2006", Bourgogne Pinot Noir, Alc. 13% vol., della Maison Chanson Perè & Fils.
- Hamburger di pagello con zuppetta di patate al rosmarino, gelato di pomodoro e limone;
- Terrina di bollito con mostarda di cipolle;
- Zuppetta di barbe rosse con gelato di golden gel.
Serviti con "Don Chischiotte 2006" IGT, Fiano, Campania, Alc.12,5%vol., Azienda Il Tufiello di Guido, Michele e Pierluigi Zampaglione.
- Come pre dolce dei Biscottini assortiti ai sapori di cioccolato, caffè, pastafrolla, molto leggeri e croccanti;
- Dolce - Consistenze (di cioccolata).
In abbinamento a niente, perchè .................. mi sono arreso.
La responsabile di sala, Serena Giannecchini, carina, gentile e talentuosa, provvederà egregiamente ad ogni vostra necessità rendendo ancora più godibile la vostra permanenza di ospiti.
Debbo dire che la mano dello Che/Patron di questo delizioso Ristorante è veramente felice, e non sono solo io a dirlo, visto i tanti premi che ha ricevuto come il Premio Lauretana del Golosario "Le Migliori Tavole dell'Anno 2008", "Azzurro in Cucina 2008" (per valorizzare il pesce azzurro) organizzato dalla Guida Michelin, la "Buona Cucina del Touring Club Italiano 2009", tutti meritatissimi.
Per chiudere credo che bastino le parole che mi ha detto Gionata alla fine della mia intervista:"Insomma è solo il mio Ristorante dove .......... la natura e la naturalezza stanno alla base della cucina".
Ristorante ILMEGLIODIJO'
Via Paolina Bonaparte, 215 - Viareggio (Lucca)
Tel. 0584 48337
Aperto sempre, chiuso il martedì, e mercoledì a pranzo.